Carica elettrica • Cosa succede quando due sostanze come il vetro e la lana vengono strofinate ? FENOMENI ELETTROSTATICI • Le sostanze tendono ad essere attratte l’una dall’altra, perché accumulano cariche elettriche Prof. Crosetto Silvio 2 Esempio Esempio Un frammento di Ambra se strofinato tende ad attrarre verso di sé corpi leggeri come pagliuzze o fogli di carta. Questo fenomeno si verifica perché l’ambra acquista cariche elettriche ossia si elettrizza Prof. Crosetto Silvio Prof. Crosetto Silvio Un altro esempio di attrazione elettrostatica si osserva quando i capelli lunghi, molto carichi vengono attratti da uno strumento carico elettricamente 3 Prof. Crosetto Silvio 4 Definizione di carica elettrica Carica elettrica Le cariche elettriche si trasferiscono da un corpo all’altro e si attraggono se sono di segno opposto. Quando si strofina una bacchetta di vetro con un panno di lana il vetro acquista carica positiva, la lana carica negativa di eguale entità e gli oggetti si attraggono La natura delle cariche elettriche deriva dalla struttura interna dell’atomo suddiviso in particelle: protoni di carica positiva e elettroni di carica negativa. L’unità di misura della carica elettrica nel sistema internazionale deriva dalla definizione dell’unità di misura dell’intensità di corrente: due corpi hanno carica di 1 C se posti nel vuoto alla distanza di un metro e interagiscono con una forza di 9⋅109N. Prof. Crosetto Silvio 5 Prof. Crosetto Silvio 6 1 Definizione di conduttori e isolanti Esempio Se si strofina una bacchetta di plastica la bacchetta risulta carica nel punto in cui è stata strofinata, se si strofina una bacchetta di metallo la carica si distribuisce lungo tutta la bacchetta, quindi in alcuni materiali le cariche si muovono in altri no. Prof. Crosetto Silvio Rispetto al movimento delle cariche elettriche i corpi si suddividono in: • CONDUTTORI: sostanze dove gli elettroni più esterni degli atomi sono liberi di abbandonare l’orbitale e di muoversi dentro la sostanza formando delle cariche elettriche libere, possono condurre elettricità. Tutti i metalli sono conduttori. • ISOLANTI: sostanze dove gli elettroni più esterni degli atomi non possono abbandonare gli orbitali, sono privi di cariche elettriche libere al loro interno, non possono condurre elettricità. Esempi di isolanti sono ceramica,vetro,plastica. 7 Definizione di semiconduttori 8 Bilancia di torsione La forza elettrostatica può essere misurata tramite un dispositivo noto come bilancia di torsione. Due sferette cariche positivamente vengono poste a contatto, per effetto della forza repulsiva si allontanano e uno spago a cui è applicata una delle due sferette inizia a torcersi. L’angolo di torsione è proporzionale alla forza elettrostatica. Oltre ai conduttori e agli isolanti esistono le sostanze semiconduttori che hanno un comportamento diverso a seconda della Temperatura: • Se TINTERNA < TCRITICA allora gli elettroni più esterni non hanno energia sufficiente per abbandonare l’atomo e la sostanza è isolante. • Se TINTERNA > TCRITICA allora gli elettroni più esterni hanno energia sufficiente per abbandonare l’atomo, esistono cariche libere all’interno della sostanza e il comportamento è quello di un conduttore. Prof. Crosetto Silvio Prof. Crosetto Silvio 9 Legge di Coulomb Prof. Crosetto Silvio 10 Legge di Coulomb Usando la bilancia di Torsione e modificando la distanza tra le sferette, Coulomb trovò che la forza dipendeva sia dal prodotto tra le cariche sia dalla loro distanza. Le proprietà della forza di Coulomb sono le seguenti: E’ diretta lungo la linea che congiunge le due cariche. E’ direttamente proporzionale al prodotto delle due cariche. E’ inversamente proporzionale al quadrato della distanza fra le cariche Formulò quindi la legge di Coulomb: F = k⋅ ( Q1 ⋅ Q2 ) / R2 NB: la struttura della forza di Coulomb è identica a quella della forza gravitazionale, che si esercita tra le masse, entrambe sono inversamente proporzionali al quadrato della distanza. K = costante dielettrica = N⋅m2 / C2 = 1 / ( 4π·ε ) = 1 / ( 4π·ε0 ·εR ) F = forza elettrostatica Q1 , Q2 = cariche elettriche R = distanza tra le cariche Prof. Crosetto Silvio 11 Prof. Crosetto Silvio 12 2 Costante dielettrica del mezzo Se due cariche elettriche sono poste a distanza R in un mezzo, invece che nel vuoto, la forza elettrostatica nel mezzo è minore di quella del vuoto. Il rapporto tra la forza nel vuoto e la forza nel mezzo si chiama costante dielettrica relativa: εR = FVUOTO / FMEZZO Principio di sovrapposizione Per la forza elettrostatica vale il principio di sovrapposizione delle forze, per cui se su una carica q agiscono forze elettrostatiche originate da altre cariche la forza risultante è la somma di tutte le forze generate da l’iterazione tra q e le altre cariche come se esistesse soltanto quella iterazione: La costante dielettrica relativa è una proprietà di ogni mezzo materiale. L’aria e i gas si comportano come il vuoto con costante dielettrica relativa pari a 1. FRIS = F1 + F2 + …. Prof. Crosetto Silvio 13 14 Induzione elettrostatica Esempio Una bacchetta elettricamente carica attira un pezzo di carta stagnola scarico posto nelle sue vicinanze. La stagnola è elettricamente neutra, però contiene protoni ed elettroni in eguale numero. Alcuni elettroni si possono muovere nella stagnola essendo un conduttore, perciò quando si avvicina la bacchetta gli elettroni si muovono avvicinandosi alla bacchetta. Prof. Crosetto Silvio Prof. Crosetto Silvio Quando, per effetto di un corpo carico all’interno di conduttore, le cariche si spostano formando un area caricata negativamente e un area caricata positivamente si parla di INDUZIONE ELETTROSTATICA 15 Campo vettoriale Prof. Crosetto Silvio 16 Esempio Un esempio di campo vettoriale è il campo gravitazionale, generato dalla massa della Terra. Il campo esiste in presenza o meno della massa che viene attratta verso Terra Un campo vettoriale esiste quando un corpo genera una forza attrattiva o repulsiva verso/da esso. Questa forza varia nello spazio ed esiste indipendentemente dalla presenza di un corpo che subisce la forza. Prof. Crosetto Silvio 17 Prof. Crosetto Silvio 18 3 Campo di forza elettrica Campo di forza elettrica E’ possibile dunque definire un vettore che rappresenta la forza che si eserciterebbe su una carica posta in quel punto. Una carica elettrica Q genera nello spazio un campo di forza vettoriale. La carica modica le proprietà dello spazio circostante. La carica Q che genera il campo prende il nome di sorgente e modifica le proprietà dello spazio attorno ad essa. Il campo elettrico in un punto P corrisponde al rapporto tra le forza elettrostatica e la carica q presente in quel punto: E = F / q Se Q > 0 allora una carica q presente nello spazio subisce una forza attrattiva se q<0 o repulsiva se q>0. Il campo elettrico dipende dalle caratteristiche del mezzo, poiché: Se Q < 0 allora una carica q presente nello spazio subisce una forza attrattiva se q>0 o repulsiva se q<0. Em = campo elettrico nel mezzo Prof. Crosetto Silvio ε R = FV / Fm = E V / E m EV = campo elettrico nel vuoto 19 Campo elettrico creato da carica puntiforme Prof. Crosetto Silvio 20 Principio di sovrapposizione per il campo elettrico L’intensità del vettore campo elettrico creato da una carica puntiforme in un punto P non dipende dal valore della carica q che subisce la forza ma soltanto dalla distanza dalla sorgente Q e dalla carica Q. La direzione del campo elettrico è quella della retta che congiunge la sorgente del campo e il punto P, il verso è uscente dalla sorgente se quest’ultima è positiva, entrante, se è negativa. E = F / q = (k · Q) / R2 Per il campo elettrico vale il principio di sovrapposizione come per le forze elettrostatiche, per cui se su una carica q agisce un campo elettrico originato da altre cariche il campo elettrico risultante è la somma di tutti i campi elettrici generati da l’iterazione tra q e le altre cariche come se esistesse soltanto quella iterazione: ERIS = E1 + E2 + …. k = costante dielettrica , Q = carica sorgente , R = distanza di q da Q Prof. Crosetto Silvio 21 Linee di forza del campo elettrico 22 Campo elettrico uniforme Il campo elettrico può essere rappresentato tramite linee di forza costruite in modo che in ogni punto delle linee il campo ha una direzione tangente alle linee stesse. Per convenzione le linee di forza partono dalle cariche positive e arrivano sulle cariche negative. Se le linee di forza partono da una carica positiva sono semirette uscenti dalla carica, se partono da una carica negativa sono semirette entranti nella carica Prof. Crosetto Silvio Prof. Crosetto Silvio 23 Un campo elettrico è detto uniforme se il vettore E ha la stessa direzione, lo stesso verso e la stessa intensità in ogni punto del campo Prof. Crosetto Silvio 24 4 Effetto di una forza su una carica elettrica Carica elettrica con velocità parallela alle linee di forza del campo Se una particella carica entra in un campo uniforme con velocità parallela alle linee di forza del campo e con lo stesso verso riceve un’accelerazione nello stesso verso del campo. Una carica elettrica, presente in un campo elettrico è soggetta ad una forza, la cui intensità è direttamente proporzionale al campo elettrico F = q · E , per la seconda legge della dinamica la forza produce un accelerazione a = F / mcarica la cui direzione e il verso sono gli stessi del campo elettrico. Prof. Crosetto Silvio Se il verso è opposto riceve una decelerazione. La legge oraria del moto è: S = v0⋅ t + 1/2⋅a0⋅t2 25 Carica elettrica con velocità parallela alle linee di forza del campo 26 Carica elettrica con velocità parallela alle linee di forza del campo Il verso della particella in movimento viene determinato dal segno della particella e dal verso delle linee di forza del campo: Se una particella carica entra in un campo uniforme con velocità perpendicolare alle linee di forza del campo viene spostata dalla sua traiettoria e segue una curva parabolica con deflessione dipendente dalla massa della particella carica. Se è positiva la forza cui è sottoposta ha stessa direzione e stesso verso Se la particella ha velocità v0 diretta lungo l’asse x le leggi orarie sono: x = v0 ⋅ t → t = x / v0 Se è negativa la forza cui è sottoposta ha stessa direzione ma verso opposto y = 1/2⋅a0⋅t2 = 1/2⋅[ (q⋅E)/m ]⋅t2 = 1/2⋅[ (q⋅E)/(m⋅v02) ]⋅x2 Prof. Crosetto Silvio Prof. Crosetto Silvio 27 Lavoro in un campo elettrico uniforme Se una carica elettrica q si sposta da un punto a a un punto B sotto l’azione di un campo elettrico uniforme compie un lavoro che si calcola come: Prof. Crosetto Silvio 28 Definizione di differenza di potenziale Si definisce differenza di potenziale tra due punti di un campo elettrico il rapporto tra il lavoro necessario per spostare una carica q da A a B e la carica stessa l’unità di misura nel sistema internazionale è il volt: 1V = 1J / 1C L = F⋅s = q⋅E⋅s ∆VAB = VA – VB = LAB / q Il lavoro fatto dal campo è direttamente proporzionale alla carica q, quindi LAB / q = costante Prof. Crosetto Silvio La differenza di potenziale è positiva se lavoro e carica hanno lo stesso segno, negativa se sono discordi come segno 29 Prof. Crosetto Silvio 30 5 Relazione tra campo e differenza di potenziale Energia potenziale elettrica Il lavoro compiuto da una forza esterna per spostare una carica q da un punto A a un punto B di un campo elettrico fa acquistare alla carica una energia potenziale elettrica pari al lavoro fatto dalla forza. Se una carica q si sposta per effetto della forza del campo acquista energia cinetica, all’aumento di energia cinetica corrisponde un aumento di energia potenziale elettrica. E’ possibile calcolare la differenza di potenziale usando il vettore spostamento ossia la distanza tra i punti A e B tra i quali si calcola la differenza di potenziale e il vettore campo elettrico VA – VB = E⋅s 31 Prof. Crosetto Silvio Prof. Crosetto Silvio 32 Definizione di condensatore Il condensatore è un dispositivo che consente di accumulare cariche elettriche. E’ costituito da due armature e da un materiale isolante al loro interno che non lascia passare cariche elettriche. Per caricare un condensatore si collegano i poli di una batteria alle armature che si caricano fino ad un livello massimo che dipende dalla struttura del condensatore. Una armatura del condensatore è caricata positivamente, l’altra faccia è caricata negativamente. Condensatore • Esiste un sistema per creare artificialmente dei fulmini? • Esiste, e si chiama condensatore, ossia un dispositivo in grado di accumulare cariche al suo interno. 33 Prof. Crosetto Silvio Definizione di capacità 34 Il condensatore piano Sperimentalmente si dimostra che, mentre il condensatore si carica, la differenza di potenziale tra le armature aumenta, ma aumenta anche il valore della carica, rimane costante il rapporto tra i valori assoluti della carica e della differenza di potenziale che si chiama capacità Il condensatore piano è formato da due armature che sono superfici piane. La capacità all’interno di un condensatore piano è: C = [A / (4πkd ) ]⋅ εR Durante la carica tra le armature di un condensatore si crea un campo elettrico che vale: E = ∆V / d C = capacità = Q / ∆V Unità di misura: Farad – 1F = 1C / 1 V Prof. Crosetto Silvio Prof. Crosetto Silvio 35 Prof. Crosetto Silvio 36 6 Energia accumulata in un condensatore Condensatori in parallelo Quando si collegano due condensatori in parallelo le cariche elettriche si suddividono tra un condensatore e l’altro ossia: Accumulare cariche in un condensatore significa accumulare energia. L’energia elettrica accumulata equivale al lavoro compiuto per caricarlo: Q = Q1 + Q2 allora CT⋅∆V = C1⋅∆V + C2⋅∆V ossia CT = C1 + C2 L = ½ Q⋅∆V = ½ C⋅∆V2 Prof. Crosetto Silvio 37 Prof. Crosetto Silvio 38 Condensatori in serie Quando si collegano due condensatori in serie le cariche elettriche sono le stesse sulle superfici dei condensatori, mentre la differenza di potenziale è pari alla somma delle differenze di potenziale ossia: ∆V = ∆V1 + ∆V 2 allora Q / CT = Q / C1 + Q / C2 ossia 1 / CT = 1 / C1 + 1 / C2 ossia CT = C1⋅C2 / ( C1 + C2 ) Prof. Crosetto Silvio 39 7