Conoscere il nostro corpo

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S
in alute
DOSSIER i disturbi alimentari
Conoscere il nostro corpo
info
➔ PER SAPERNE DI PIU’
Per approfondire gli argomenti di questo dossier ecco un elenco ragionato.
● LIBRI
Per i pazienti
Dalle Grave, R. (1998).
Alle mie pazienti dico....
Informazione e autoaiuto
per superare i disturbi alimentari.
Positive Press. Verona.
Fairburn, C.G. (1996).
Come vincere le abbuffate:
un nuovo programma
scientifico.
Positive Press. Verona.
Per i familiari
Favaro, A.,
Santonastaso, P. (2002).
Anoressia & bulimia.
Quello che i genitori
(e altri) vogliono sapere.
Positive Press. Verona.
● SITI WEB
www.positivepress.net/
aidap (in italiano)
www.edap.org (in inglese)
● CONTATTI
• Dr. Gian Luigi Mansi
Psichiatra
Ambulatorio per la diagnosi
e la terapia
dei disturbi alimentari
Raggruppamento
di Neuroriabilitazione 2/
psicopatologia
Istituto Scientifico
Eugenio Medea
Bosisio Parini (Lc)
031.877.111.
L’aspetto reale del nostro corpo non sempre coincide con l’immagine che ne abbiamo,
sulla quale influiscono diversi fattori nelle diverse età della vita.
Soprattutto nell’adolescenza i genitori, i coetanei e i mass media condizionano il modo
in cui il ragazzo vede il proprio aspetto fisico.
L’
immagine corporea è una rappresentazione mentale della forma e delle dimensioni del nostro corpo, e racchiude nel suo significato anche i sentimenti, le emozioni ed i pensieri connessi alle proprie caratteristiche fisiche.
Si può parlare così di una sorta di “fotografia interna” che la
persona porta dentro di sé, e che le permette di poter effettuare
una stima approssimativa delle proprie dimensioni fisiche, del
proprio peso corporeo, o di qualsiasi altra caratteristica che
contribuisce a determinare il suo aspetto esteriore.
Ormai sono molti gli studi che hanno sottolineato come la stima delle nostre dimensioni corporee sia legata indissolubilmente al nostro atteggiamento nei confronti del corpo, al modo
in cui lo viviamo sia in ambito personale che in un contesto
più ampio come quello sociale.
La preoccupazione che il proprio aspetto fisico possa essere
accettabile socialmente gioca in questo senso un ruolo importante fin dagli anni della scuola elementare, ed è stato più volte messo in evidenza come in questo processo siano coinvolte
in misura maggiore le femmine rispetto ai maschi.
È possibile evidenziare alcuni fattori che in questi anni della
vita della persona possono condizionare in maniera importante lo sviluppo della propria immagine corporea.
I genitori: l’influenza genitoriale sul comportamento del bambino è tanto maggiore quanto più il bambino è piccolo.
Diversi genitori considerano estremamente importante l’aspetto fisico dei propri figli, fino al punto di incoraggiare diete o
attività finalizzate alla perdita di peso anche in età molto precoci, trasmettendo spesso al bambino l’idea che solamente con
un corpo in forma è possibile essere accettati dagli altri.
I coetanei: nonostante siano meno influenti durante l’infanzia
rispetto all’adolescenza, i compagni di gioco sono una fonte
importante di condizionamento durante lo sviluppo, e può capitare che umiliazioni e battute pesanti rispetto al proprio
aspetto fisico determinino un rischio maggiore di sviluppare
sentimenti negativi associati all’immagine del proprio corpo
negli anni successivi.
I media: già durante gli ultimi anni di scuola elementare le
bambine cominciano a paragonare il loro aspetto a quello di
modelle o di personaggi dello spettacolo, manifestando talvolta sentimenti negativi legati a questo confronto. L’immagine
del proprio corpo viene così ad essere condizionata da stan-
dard sociali di bellezza e di attrattività fisica legati ad un corpo snello e longilineo. In alcuni casi può succedere che la
continua insoddisfazione per il proprio aspetto fisico possa
condurre a sviluppare una vera e propria distorsione del modo
con cui la persona si rappresenta il corpo: questa alterazione
dell’immagine corporea non di rado raggiunge il suo culmine
nell’adolescenza, che è un periodo della vita caratterizzato da
importanti trasformazioni di tipo fisico e psichico.
La percezione che l’adolescente viene ad avere del proprio
corpo ha delle ripercussioni non indifferenti sul suo adattamento sociale e sullo sviluppo ulteriore della sua personalità:
spesso molti ragazzi che vivono questo periodo si ritrovano
nel giro di pochi mesi a confrontarsi con un corpo che ha subito molti cambiamenti, che talvolta non vengono vissuti positivamente.
Gli studi psicologici più recenti sulle possibili modalità di valutazione dell’immagine corporea nell’individuo hanno focalizzato l’attenzione prevalentemente su due aspetti: uno di tipo percettivo, che cerca di evidenziare quanto una persona si
sbaglia nel valutare le proprie dimensioni corporee; un altro di
tipo soggettivo, volto più a far risaltare le emozioni ed i pensieri che l’individuo ha riguardo all’immagine del proprio corpo.
Così si è visto innanzitutto che, ad esempio, nella cultura occidentale sono più diffusi nelle donne sentimenti negativi relativi alla propria immagine corporea, rispetto ad altre culture;
inoltre negli ultimi anni il numero di persone fortemente insoddisfatte del proprio corpo è andato sempre più aumentando nei paesi industrializzati.
Infine diversi studi testimoniano un dato importante: nei disturbi alimentari, e in particolare nell’anoressia mentale, si verifica spesso un’importante sovrastima delle proprie dimensioni corporee, che supera di gran lunga quella che tutti noi normalmente tendiamo ad attribuire alle nostre dimensioni.
In effetti, negli ultimi dieci anni, l’interesse sempre crescente
per lo studio dell’immagine corporea nell’anoressia mentale
ha fatto sì che il corpo ed il rapporto con esso suscitassero un
interesse sempre maggiore nella valutazione e nella cura di
questo disturbo, al punto che diversi studiosi evidenziano come la distorsione dell’immagine del proprio corpo nell’anoressia debba essere considerata un aspetto da trattare in maniera
specifica durante la terapia.
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