Il Simillimum - Il Medico Omeopata

annuncio pubblicitario
Editoriale
Gustavo Dominici Medico Chirurgo – Omeopata
Il Simillimum
ROMA
Direttore de Il Medico Omeopata
[email protected]
www.omeopatia-roma.it
L’impulso alla consapevolezza
Ho
rivisto un ragazzo di
20 anni. La prima volta
che lo visitai era come
schiacciato, totalmente incapace di
esprimersi. Pallido, dimesso, con difficoltà persino a parlare. Avevo prescritto Causticum MK, dopo il controllo
XMK. Ora ho davanti a me una persona
che quasi fatico a riconoscere. Ha perduto le spalle curve, ha uno sguardo
franco e diretto, dolce, comunicativo.
Si è sollevato dall’inerzia, ha iniziato
realmente a studiare, ha trovato molti
amici. Non sono più timido, ma io non ho
fatto nessuno sforzo, è successo spontaneamente! Questo fatto lo lascia sorpreso,
non riesce quasi a capacitarsene.
AM è una paziente che è stata curata con Veratrum album MK ed XMK.
Ne ha tratto un concreto miglioramento, è uscita definitivamente da
una pericolosa condizione borderline,
pur mantenendo numerosi disturbi.
La successiva dose di Veratrum XMK
non ha prodotto alcun cambiamento significativo. Occorre trovare un
altro rimedio che prosegua la via del
miglioramento, scelta sempre molto
delicata. Viene prescritto Rhus toxicodendron MK. La paziente torna a
visita dopo 60 giorni. Ha perduto la
sua loquacità ansiosa ed irrefrenabile.
E’ pacata. Afferma: Mi sono resa conto di
tante situazioni che accettavo passivamente, mi adattavo agli altri per essere accettata. Ho preso posizioni veramente mie, è
stato anche difficile, ma mi sento veramente meglio. Questa condizione si associa
alla quasi scomparsa dei sintomi fisici
ed a una sana stanchezza, con desiderio di riposare: è iniziato un lento e
profondo recupero.
anno XIX numero 55 marzo 2014
Cosa accade quando prescriviamo il Simillimum?
Come possono pochi globulini di lattosio, impregnati di una sostanza
altamente diluita e ripetutamente succussa, generare una modifica
così profonda dell’individuo tale da accrescere la consapevolezza di
sé? Nel mondo delle ipotesi si può annaspare a lungo senza trovare
convincenti vie d’uscita. Nel mondo dell’empirismo, dove la concretezza dell’avvenimento è la luce che chiarisce il percorso, si possono
constatare tali cambiamenti e si può mettere a punto la via migliore
per raggiungerli, senza lasciarla al caso o all’intuizione del momento
Ad un congresso LMHI di anni fa, ad
Amsterdam, una collega, il cui nome
mi sfugge, presentò un filmato che
mostrava dei pazienti prima e dopo
l’assunzione del rimedio Simillimum
ed evidenziava come la terapia avesse
modificato il loro atteggiamento e, in
particolare, la loro espressione. Era
un video chiaro e convincente. Le immagini erano prove indiscutibili della
profondità del cambiamento avvenuto.
Cosa accade quando prescriviamo il
Simillimum?
Come possono pochi globulini di lattosio, impregnati di una sostanza altamente diluita e ripetutamente succussa,
generare una modifica così profonda
dell’individuo tale da accrescere in
modo rilevante la consapevolezza di sé?
Come è possibile che una personalità
incapsulata riesca a risvegliarsi, a manifestarsi, senza sforzo, persino con leg-
gerezza, e muovere i primi passi in una
realtà che fino ad allora osservava da una
feritoia, come dall’interno di uno scafandro, senza la possibilità di parteciparvi?
Come è possibile che una paziente
adulta, che ha tentato in tutti i modi
- inclusa la psicoterapia - di uscire da
una condizione di grave nevrosi, improvvisamente prenda coscienza di
ciò che per decenni ha vissuto passivamente? Cosa può cambiare in 60
giorni e a che livello per portare ad
una modifica di tale entità?
Nel mondo delle ipotesi si può annaspare a lungo senza trovare convincenti vie
d’uscita. Nel mondo dell’empirismo,
dove la concretezza dell’avvenimento
è la luce che chiarisce il percorso, si
possono constatare tali cambiamenti e
si può mettere a punto la via migliore
per raggiungerli, senza lasciarla al caso
o all’intuizione del momento. Non
è, quindi, una spiegazione che si sta
cercando, quanto la definizione di un
obiettivo. Non è il perché si cammina
di cui si disserta, quanto della meta e
del modo migliore di raggiungerla. Ed
è questo che si cercherà di chiarire in
seguito. Nel frattempo continuiamo a
sorprenderci, come fosse la prima volta, della potenzialità del metodo che abbiamo scelto per curare i malati.
5
Scarica