Unità didattica: Le patologie da ipofunzione della tiroide • • • • • • • • L’asse ipotalamo-ipofisi-tiroide Definizione di ipotiroidismo e mixedema Ipotiroidismo autoimmune, da carenza iodica, distruttivo Effetti sistemici dell’ipotiroidismo e quadro clinico L’ipotiroidismo subclinico Diagnosi biochimica dell’ipotiroidismo Inquadramento nosografico generale Principi di terapia medica Definizione di ipotiroidismo e mixedema • MIXEDEMA Condizione clinica (segni/sintomi) dovuta carenza/mancanza degli effetti biologici delle iodotironine a livello dei vari organi e tessuti. • IPOTIROIDISMO Condizione caratterizzata da una diminuzione dell’attività secretoria della tiroide primitiva (associata ad una stimolazione compensatoria della secrezione del TSH) o secondaria (associata ad una ridotta attività funzionale ipofisaria) Fisiopatologia dell’ipotiroidismo Principali cause di ipotiroidismo Forme periferiche (primarie) Congenito Agenesia/disginesia Difetti ormonogenesi Carenza iodica Passaggio transplacentare farmaci o anticorpi Acquisito Tiroidite cronica autoimmune Iatrogena Tiroidectomia Terapia con radioiodio Processi infiamm./degenerativi Tiroidite subacuta, di Riedel Da ridotta funzione Carenza iodica Farmaci Gozzigeni naturali Interferenti ambientali Forme centrali (secondarie/terziarie) Panipopituitarimo Deficit isolato di TSH Deficit ipotalamico TRH Forme da resistenza alle iodotironine Generalizzata ipofisaria Quadro clinico del mixedema Quadro clinico del mixedema Quadro clinico dell’ipotiroidism o congenito L’ipotiroidismo subclinico Definizione Ipotiroidismo caratterizzato da bassa espressione clinica e, dal punto di vista biochimico, da un aumento del TSH e normali concentrazioni di iodotiroinine. Prevalenza - popolazione generale 1-10% - Oltre 60 anni: 20 %, nei quali , inoltre la prevalenza del gozzo è doppia rispetto alla media della popolazione di riferimento) L’ipotiroidismo subclinico Fattori di rischio - malattie autoimmuni, in particolare diabete tipo 1 - Ipertiroidismo trattato - Storia di irradiazione in regione del collo - Trattamento cronico con amiodarone, litio, IFN-alfa - ecc Diagnosi differenziale: - Malattie sistemiche, nella fase di recupero - Non adeguata compliance alla terapia di un ipotiroidismo - Insufficienza renale cronica - Insufficienza surrenalica primitiva - Artefatto dovuto ad anticorpi eterofili contro il TSH - Mutazioni del TSHr Valutazione funzionale tiroidea: dalla fisiologia alla clinica Quadro laboratoristico dell’ipotiroidismo Primario Secondario Subclinico Clinico Subclinico Clinico TSH ↑ ↑ N↓ ↓ FT4 ↓ ↓↓ ↓ ↓↓ FT3 N ↓↓ N ↓↓ ↑↑ ↑↑ N N ↑ ↑↑ N N N↑ ↑↑ N ↑ ↓ ↓↓ N ↓ A-TPO Colesterolo CPK SHBG Diagnostica dell’ipotiroidismo ESAME CARATTERISTICHE ED INDICAZIONI Scintigrafia tiroidea Ridotta captazione dello I-131 e del Tc-99 indica la riduzione del processo di ormonogenesi o la presenza di processi distruttivi Ecografia tiroidea Disomogeneità strutturale Riduzione del volume Gozzo nodulare Altre alterazioni aspecifiche Esami di laboratorio: indici di Esprimono una tiroidite acuta o subacuta flogosi (distruttiva) Altre indagini: TC Dà informazioni sulle dimensioni del gozzo e l’anatomia topografica del collo/mediastino sup. La tiroidite cronica autoimmune-1 Storia: - nel 1912 Hashimoto descrisse 4 donne con gozzo e infiltrazione linfocitaria “struma linfomatosa” - negli anni 50 vennero descritti gli Ab antitiroide Prevalenza: E’ una patologia molto comune (dati autoptici fanno pensare che il 20-45% dei soggetti di entrambi i sessi presenti qualche grado di tiroidite focale; il 5-15 % degli uomini avrebbe forme più severe). La patologia autoimmune è frequente nei soggetti con altre tireopatie, quali il GMN ed il K tiroideo. La presenza di titoli anticorpali aumenta con l’età. Classificazione Tiroidite cronica autoimmune - forma con gozzo (T.Hashimoto classica) - forma atrofica (T.Atrofica) La tiroidite cronica autoimmune-2 Patogenesi 1) Attivazione dei linfociti CD4 (helper) a) virus o batterio (?) contenente una proteina simile a quelle del tireociti potrebbe indurre una attivazione dei T linfociti - b) I tireociti presenterebbero proteine endocellulari ai T linfociti (le cellule dei pazienti con tiroidite autoimmune esprimono le proteine HLA-DR, HLA-DP, HLA-DQ del sistema maggiore di istocompatibilità (MHC), le quali vengono presentate ai T linfociti CD). A sua volta la citochiona IFNgamma prodotta dai T linfociti attivati, indurrebbe l’espressione delle proteine MHC classe II da parte dei tireociti, perpetuando il processo autoimmune. 2) Generazione della risposta anticorpale - Una volta stimolate, le cellule CD4T stimolerebbero le B cellule autoreattive perché vengano reclutate nella tiroide per secernere anticorpi vs la tireoglobulina, le perossidasi e gli TSHr 3) Meccanismi che portano all’ipotiroidismo - I T CD4 recluterebbero linfociti T citotossici (CD8) e linfociti B nella tiroide. I primi agirebbero come killer per i tireociti (meccanismo principale). Anche gli autoanticorpi avrebbero un uolo ( Ab antiTPO: inibizione della perossidasi, Ab citotossici: lisi dei tireociti attraverso attivazione del complemento, AbTSHr: blocco azione del TSH. La tiroidite cronica autoimmune-3 Fattori predisponenti A)Fattori genetici - La tiroidite autoimmune è familiare. Più del 50 % dei parenti di 2 grado ha anticorpi (tratto ereditario dominante). Sia il m. di Graves che la tiroidite cronica autoimmune possono svilupparsi (o essersi sviluppati) nei parenti delle persone affette. - aplotipo HLA-B8 e DR3 associato con tiroidite atrofica - aplotipo HLA-DR5 associato con tiroidite +gozzo - possibile coinvolgimento del cromosoma 21 (associazione con s. di Down e Alzheimer) - > 50% delle pazienti con S.di Turner ha tiroidite cronica autoimmune B) Fattori - elevato introito di iodio (spontaneo o da supplementi nutrizionali) ambientali - farmaci ( amiodarone, litio) - cancro, sindromi mieloproliferative, epatite cronica HCV correlata in terapia con IFNα (no IFNγ, nonostante sia implicato nella patogenesi) La tiroidite cronica autoimmune-4 Tipi di presentazione clinica: - eutiroidismo/ipotiroidismo - Gozzo (semplice o multinodulare)/atrofia tiroidea - (raramente oftalmopatia) - Possibile associazione con altre malattie autoimmuni (vitiligine, DMT1, m. di Addison, ipoparatiroidismo, insufficienza ovarica precoce,..) NB: la prevalenza della TCA è del 70 % nei pz con MEN 2, del 50% nella POEMS (polineutrpatia + organomegalia + M proteine + alterazioni cutaneee) , del 50% nel Turner, del 20% nell’Addison e del 20 % nel Down. Diagnostica: Laboratorio: test di funzione tiroidea, test di autoimmunità (anche per valutare associazione con altre pat. autoimmuni Ecografia tiroidea Terapia sostitutiva standard • Terapia 1 di scelta: L-tiroxina • Circa 80% della L-T4 somministrata per os viene assorbita • Emivita: circa 7 giorni • Solo l’assunzione giornaliera garantisce livelli costanti di T3 • La desiodazione periferica di T4 è fonte della produzione di T3 • T3 ha un’affinità recettoriale 10 volte < a T4 (forma attiva) • Rispetto alle altre preparazioni di ormoni tiroidei, la natura di proormone di T4 offre il vantaggio che il Pz. regola da sé, fisiologicamente, la produzione di T3 (via deiodinasi) • Disponibilità di prodotti commerciali standardizzati • Gli effetti collaterali sono rarissimi (eccipienti) • Possibile eccesso di dose: tireotossicosi factitia