associazione nazionale dirigenti e alte professionalità della scuola
ADERENTE ALLA CIDA CONFEDERAZIONE ITALIANA DIRIGENTI D'AZIENDA
ADERENTE ALL’ESHA EUROPEAN SCHOOL HEADS ASSOCIATION
NOTIZIARIO DELLA STRUTTURA REGIONALE DEL PIEMONTE
Anno XII, n. 28 (21 Maggio 2014)
Sommario
Elezioni sicure in scuole sicure?
Scuola e bilancio sociale: caratteristiche del bilancio sociale
Applicazione della normativa e formulazione dei relativi atti, Seminario dell’avv. Pennisi,
Vercelli, 3 giugno 2014
Modello 730/2014 (redditi 2013): agevolazioni per i soci ANP/CIDA
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ELEZIONI SICURE IN SCUOLE SICURE?
Il 25 maggio i cittadini italiani saranno chiamati a votare per l’elezione del Parlamento europeo. In tale data
si svolgeranno anche le elezioni dei sindaci e dei Consigli comunali di circa 4000 comuni e quelle per il
rinnovo del Consiglio regionale del Piemonte e dell'Abruzzo.
Il Ministero dell'Interno ha pubblicato nel proprio sito ben tre manuali contenenti le istruzioni per le
operazioni degli uffici elettorali.
I seggi elettorali, in Italia come nel resto del mondo, sono notoriamente ospitati negli edifici scolastici. In
realtà, solo una parte degli edifici scolastici, presenti in ogni Comune, viene utilizzata come sede dei seggi
elettorali, in considerazione della distribuzione geografica, per garantire a tutti i cittadini con diritto di voto
la possibilità di andare a votare senza dover affrontare lunghi e scomodi spostamenti in auto o con i mezzi
pubblici.
In particolare gli edifici utilizzati come sedi per i seggi elettorali sono sia quelli che ospitano le scuole
primarie e le scuole secondarie di 1° grado di proprietà dei Comuni ove sorgono, e sia quelli che ospitano le
scuole secondarie di 2° grado di proprietà delle Province.
Le diverse consultazioni elettorali (politiche, amministrative e referendarie) sono gestite, organizzate e
coordinate dall'ufficio elettorale della Prefettura, che in sostanza rappresenta l'organo periferico
dell'Amministrazione statale con competenza generale e funzioni di rappresentanza governativa a livello
provinciale. L'ufficio elettorale della Prefettura svolge tutte le attività necessarie a garantire il corretto
svolgimento delle consultazioni elettorali, tra le quali anche la predisposizione e la stampa delle schede per la
votazione e di altri stampati occorrenti per le consultazioni (manifesti, ecc.). Provvede allo smistamento ai
Comuni di tutto il materiale necessario (dalle urne alle matite utilizzate per l'espressione del voto). Quindi
ogni Prefetto vigila sull'applicazione della normativa in materia di elettorato attivo e sulla tenuta delle liste e
degli schedari elettorali, la cui responsabilità è attribuita ai Sindaci nella veste di Ufficiali di Governo.
L'allestimento dei seggi elettorali presenti in ogni Comune è gestito dall'Ufficio Elettorale comunale,
generalmente con la collaborazione dell'azienda energetica municipale per quanto riguarda la parte
impiantistica.
Inoltre, la Commissione elettorale comunale (CEC) si occupa della nomina degli scrutatori (art. 6 della legge
n. 95 dell'8 marzo 1989, come sostituito dall'art. 9, comma 4, della legge 21 dicembre 2005, n. 270,
ulteriormente modificato dalla legge n. 22 del 27 gennaio 2006), mentre la nomina del Presidente del seggio
elettorale è in capo al Presidente della Corte d'Appello competente per territorio, così come disposto dall'art.
35 del DPR 361/1957, e viene di regola scelto tra le persone iscritte all'albo delle persone idonee all'ufficio di
presidente di seggio elettorale, istituito dalla legge 53/1990. Infine il Presidente di seggio sceglie lo
scrutatore che avrà il compito di Vicepresidente e lo scrutatore che avrà il compito di Segretario.
I manuali pubblicati dal Ministero degli Interni forniscono le istruzioni necessarie per condurre tutte le
operazioni degli uffici elettorali, ma non forniscono alcuna indicazione in merito alla sicurezza. O meglio,
considerato che nella lingua italiana con il termine 'sicurezza' vengono intese due attività diverse che nella
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lingua inglese sono state denominate opportunamente in modo separato, si potrebbe dire che tali manuali
trattano in maniera più o meno completa le questioni relative alla 'security' (sicurezza fisica da minacce
esterne), mentre invece non considerano le questioni relative alla 'safety' ovvero alla salute e sicurezza degli
ambienti di lavoro. Infatti leggendo i tre manuali di istruzioni, si può notare come già nelle prime pagine,
dove vengono elencate le norme di riferimento, non sia menzionato il D.Lgs. 81 del 2008, mentre la parte
della sicurezza denominata 'safety' viene affrontata solo per quanto riguarda il cenno agli edifici scolastici
con presenza di barriere architettoniche; ma anche in questo caso la soluzione è molto veloce e superficiale:
gli elettori diversamente abili hanno la facoltà di potersi recare a votare in un altro edificio limitrofo sede di
seggio e privo di barriere architettoniche; quindi, paradossalmente, coloro i quali hanno difficoltà motorie
potrebbero trovarsi nella situazione di dover affrontare degli spostamenti più lunghi rispetto ai loro familiari
normo-abili.
Ma il fatto che in tali manuali non vengano fornite indicazioni relative alla 'safety' può far pensare che il
paradosso arrivi ad assumere proporzioni molto maggiori di quelle relative agli elettori diversamente abili, in
quanto sembrerebbe che i quasi 50 milioni di elettori italiani dovranno esercitare il loro diritto di voto
accedendo ad edifici scolastici che improvvisamente paiono essere diventati 'sicuri'.
Ogni volta che si entra in periodo elettorale sembra infatti che diventi improvvisamente poco opportuno
parlare delle condizioni critiche nelle quali versano gli edifici scolastici italiani. Quindi tutte le tabelle ed i
resoconti che testimoniano la mancanza in una gran parte degli edifici scolastici italiani dei certificati di
collaudo statico, dei certificati di prevenzione incendi, delle dichiarazioni di conformità degli impianti,
durante le elezioni spariscono dalla ribalta della cronaca. Pertanto, se da una parte i genitori guardano con
apprensione i loro figli che frequentano edifici scolastici poco sicuri, dall'altra parte gli elettori debbono
andare a votare senza preoccupazione alcuna per la loro 'safety', ovvero 'salvaguardia'. Se da una parte i
dirigenti scolastici ed i loro RSPP si affannano ad individuare, valutare e segnalare i rischi presenti negli
edifici scolastici, o a predisporre piani di emergenza e di primo soccorso o, ancora, si impegnano a cercare di
regolamentare con il DUVRI i lavori di manutenzione che gli enti proprietari degli edifici scolastici attivano
noncuranti dei rischi interferenziali con l'utenza scolastica (generando altresì nei dirigenti scolastici il
continuo timore che la protesta di un genitore possa prima o poi comportare la visita di un ispettore dello
Spresal o dei Vigili del Fuoco), dall'altra parte gli uffici elettorali dei Comuni allestiscono e disallestiscono
seggi elettorali senza un vero e proprio coordinamento fattivo dei rischi interferenziali e nei giorni delle
votazioni gli edifici scolastici sono gestiti da squadre di scrutatori e di forze di polizia o dell'esercito che non
hanno ricevuto una adeguata formazione coordinata e contestualizzata sulla sicurezza degli ambienti di
lavoro e non sono organizzati e formati per gestire le verifiche periodiche dei dispositivi antincendio e dei
percorsi di esodo o per gestire le emergenze che possono comportare l'esodo o il primo soccorso.
Ma agli occhi allenati alla 'cultura della sicurezza' del dirigente scolastico e del suo RSPP difficilmente
possono sfuggire le connessioni con la normativa sulla sicurezza degli ambienti di lavoro delle attività che le
ditte, i prestatori d’opera ed i lavoratori che accederanno agli edifici scolastici durante il periodo elettorale,
dovranno svolgere:
- montaggio e smontaggio dei cartelloni elettorali all’interno della scuola e lungo la recinzione esterna in
prossimità dell’ingresso: tale attività viene effettuata o da personale dipendente interno del Comune sede di
seggio o da ditta esterna individuata mediante apposito appalto;
- montaggio e smontaggio dei seggi elettorali all’interno della scuola, con temporaneo spostamento degli
arredi scolatici: attività effettuata come sopra;
- allestimento e disallestimento o modifica temporanea delle linee elettriche e dati di supporto ai seggi: tale
attività viene solitamente svolta dai tecnici dell’azienda elettrica municipale, ma potrebbe essere anche stata
affidata a delle ditte esterne mediante apposito appalto;
- pulizia e sanificazione dei locali: tale attività viene solitamente affidata ad una ditta esterna individuata
mediante apposito appalto, oppure già in contratto d’appalto con il Comune;
- attività di seggio: tale attività è svolta da personale appositamente reclutato dall’ufficio elettorale del
Comune, per quanto riguarda gli scrutatori, e dalla Corte d’Appello, per quanto riguarda il Presidente del
Seggio;
- vigilanza del seggio: tale attività viene svolta da personale di polizia o militare, che dipende direttamente
dalla Prefettura.
Mettendo da parte le problematiche relative al coordinamento delle ditte alle quali ogni Comune solitamente
affida l'allestimento dei seggi elettorali, in quanto esistendo un contratto d'appalto si può ritenere che venga
predisposto un DUVRI (dapprima ricognitivo in sede di gara d'appalto, e successivamente contestualizzato,
dopo aver individuato la ditta), la curiosità intellettuale del consulente esperto di sicurezza, volto alla
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continua ricerca di nuovi fronti da indagare e da plasmare secondo i dettami del D.Lgs. 81/08, potrebbe
trovare stimoli maggiori nell'analisi dell'inviolato scenario lavorativo rappresentato dal Presidente di seggio e
dagli scrutatori a lui affidati.
In tal caso le domande più ovvie potrebbero essere:
- tali lavoratori sono soggetti alla tutela del D.Lgs.81/08?
- chi è il loro datore di lavoro?
- chi sono i dirigenti ed i preposti?
- quali sono le responsabilità dell'Ente Proprietario dell'edificio?
- quali sono le responsabilità dell'ufficio elettorale comunale?
- quali sono le responsabilità del Dirigente Scolastico che gestisce l'attività didattica?
E poi, ancora, per consentire l'utilizzo in sicurezza dell'edificio scolastico durante la fase elettorale:
- deve essere predisposto un Documento di Valutazione dei Rischi?
- deve essere predisposta una attività di verifica periodica delle condizioni di sicurezza (impianti, dispositivi
antincendio, etc.)?
- deve essere predisposta una attività di gestione delle emergenze (piano di primo soccorso, lotta antincendio,
esodo)?
- deve essere predisposta una individuazione delle figure sensibili alla sicurezza (addetti all'antincendio,
all'evacuazione e al primo soccorso)?
- deve essere predisposto un Documento Unico di Cooperazione e Coordinamento (DUCC) ai sensi del
D.Lgs.81/08 art.26, commi 1 e 2, che preveda, in assenza del contratto d'appalto e quindi del DUVRI, lo
scambio di informazioni tra i vari datori di lavoro e la relativa informazione sui rischi specifici, presenti
nell'edificio o portati da ciascuna attività, che possono generare rischi interferenziali?
Considerata la situazione contingente di generalizzato 'vuoto' applicativo della normativa sulla sicurezza dei
lavoratori e degli ambienti di lavoro nell'ambito dei seggi elettorali, le risposte a tali domande sono
impegnative e arbitrariamente eluse dai responsabili, in quanto in alcuni ambiti appartenenti al cosiddetto
'stato di diritto' la 'sicurezza' più che applicata viene fatta applicare. Da qui la necessità di iniziare per lo
meno ad affrontare il tema appoggiandosi il più possibile a delle argomentazioni che siano difficili da
controbattere: già nell'ormai lontano 2011 i dirigenti scolastici di alcune scuole situate nella Provincia di
Torino avevano interpellato i Dipartimenti di Prevenzione dell'ASL territorialmente competenti ottenendo,
ma solo da uno di questi, la risposta seguente:
<<Il personale incaricato delle operazioni di voto (presidente di seggio, segretari e scrutatori) è soggetto a
tutela secondo le previsioni del D.Lgs. 81/08.
Essendo previsto che tale personale svolga attività all'interno di edifici di proprietà comunale normalmente
adibiti ad uso scolastico, sarà in particolare necessario che vengano assicurate condizioni di sicurezza e di
igiene delle strutture interessate, nonché la gestione delle situazioni di emergenza (primo soccorso,
antincendio, evacuazione, etc.).
E' inoltre necessario che per l'adempimento di tali misure il personale interessato abbia ricevuto adeguata
informazione e formazione come richiesto dalla norma.>>.
Tuttavia, all'emanazione di tale lettera, che fu inviata ai Comuni ed ai Dirigenti scolastici e non alla
Prefettura e alla Corte d'Appello, non risulta abbia fatto seguito una effettiva attività di vigilanza negli edifici
scolastici sede di seggio per verificare il rispetto delle previsioni di tutela del D.Lgs. 81/08.
Ragionando sullo scenario applicativo della normativa sulla sicurezza ai seggi elettorali che si è venuto man
mano delineando nella presente trattazione, si può allora ragionevolmente concludere che:
- l'obbligo di individuazione e valutazione dei rischi specifici presenti nell'edificio scolastico sia in capo al
Dirigente dell'Ente proprietario (Provincia o Comune) con la collaborazione del RSPP di tale Ente, e che
l'esito di tale valutazione dei rischi specifici debba essere comunicato al responsabile dell'ufficio elettorale
del Comune e da questi sia successivamente comunicato alla Prefettura e alla Corte d'Appello, in modo che
anche tali parti possano adeguatamente informare e formare i lavoratori da loro individuati sui rischi presenti
nell'edificio sede di seggio;
- il Presidente di seggio debba essere formato come 'dirigente' ai sensi del D.Lgs. 81/08 e dell'Accordo StatoRegioni del 21-12-2011;
- il Vice-Presidente debba essere formato come 'dirigente' o per lo meno come 'preposto' ai sensi del D.Lgs.
81/08 e dell'Accordo Stato-Regioni del 21-12-2011;
- gli scrutatori e il segretario debbano formati come 'lavoratori' ai sensi del D.Lgs. 81/08 e dell'Accordo
Stato-Regioni del 21-12-2011;
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- il Comune (eventualmente coordinato con la Provincia se proprietaria dell'edificio scolastico) debba
verificare che il personale del seggio elettorale e delle forze di pubblica sicurezza abbiano acquisito le
informazioni relative ai rischi specifici presenti nell'edificio scolastico, all'utilizzo degli impianti ordinari e di
emergenza;
- il Comune debba fornire adeguate informazioni relativamente alla documentazione di agibilità dell'edificio,
di conformità dell'impianto elettrico e di terra, dell'impianto di elevazione, etc., e delle verifiche periodiche
dell'impianto elettrico, di terra e di elevazione;
- il Comune debba predisporre la valutazione di tutti i rischi, come richiesto dalla normativa, tra i quali oltre
al rischio elettrico, al rischio fulminazione e al rischio incendio, magari già prodotti dal dirigente scolastico,
si dovranno aggiungere, per esempio, il rischio lavoro notturno e il rischio aggressione;
- il Comune debba predisporre il piano delle pulizie;
- il Comune debba predisporre il DUVRI (ditta allestimento seggi, ditta per le pulizie, etc.);
- il Presidente di seggio e il responsabile delle forze di pubblica sicurezza debbano coordinarsi per la
predisposizione e la gestione del registro delle verifiche periodiche di sorveglianza dei dispositivi di
protezione contro l'incendio e della praticabilità delle vie di esodo e funzionalità delle uscite di sicurezza;
- la Corte d'Appello e la Prefettura debbano coordinarsi tra loro e con il Comune per l'individuazione
dell'organigramma delle figure sensibili alla sicurezza (addetti antincendio, evacuazione e primo soccorso) e
la loro relativa formazione ed esercitazione.
Merita, infine, una riflessione a parte l'analisi delle presunte responsabilità del Dirigente scolastico che
dirige l'attività didattica negli edifici che sono solo saltuariamente utilizzati anche come sedi di seggio
elettorale.
Il Dirigente scolastico ha la responsabilità di individuare e valutare i rischi ai quali sono esposti i dipendenti
e gli utenti della scuola; come ricorda la nota della determinazione del 5 marzo 2008 della Autorità per la
vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture (AVCP)1, il Dirigente scolastico avrà pure la
responsabilità di tutelare dagli infortuni anche le ditte esterne e gli ospiti che accedono a vario titolo
all'edificio scolastico, ma quando l'edificio scolastico viene, per così dire, 'requisito' a titolo temporaneo dallo
Stato per potervi svolgere le attività elettorali, non si può certo ritenere fondata una effettiva responsabilità
del Dirigente scolastico nei confronti dei lavoratori e degli elettori che frequenteranno l'edificio scolastico
durante le fasi elettorali.
Tuttavia il Dirigente scolastico ha prodotto dei documenti, quali il lay out di esodo e il verbale di sopralluogo
per l'individuazione dei rischi specifici, che l'Ente proprietario riceve puntualmente in copia, ai sensi del
D.Lgs. 81/08, art.18, comma 3, e che quindi può condividere e utilizzare per aggiornare la propria
valutazione dei rischi relativa all'edificio in questione.
Ne consegue che la responsabilità di tutela dei lavoratori che saranno presenti nei seggi elettorali e delle terze
parti che vi accederanno (ditte e prestatori d'opera esterni, elettori) dovrà essere imputata al Comune e agli
altri enti o istituzioni che hanno a loro volta individuato i lavoratori presenti ai seggi: Corte d'Appello e
Prefettura.
Per tale motivo è consigliabile che ogni Dirigente scolastico si limiti ad accertare quali attività verranno
svolte dal Comune o dalle ditte esterne incaricate dal Comune in contemporanea con l'attività scolastica, in
modo da poter acquisire il DUVRI ricognitivo standard e successivamente poterlo aggiornare mediante il
sopralluogo congiunto finalizzato alla contestualizzazione dei rischi interferenziali effettivamente presenti
nell'edificio scolastico, ai sensi del D.Lgs. 81/08, art.26, comma 3 ter.
Sarà infine opportuno che il Dirigente scolastico attivi una procedura di scarico delle responsabilità,
condividendo con l'incaricato del Comune un verbale di consegna dell'edificio e delle relative chiavi, che
contempli i nominativi delle figure di riferimento, l'esito del sopralluogo per appurare lo stato dei luoghi e
degli arredi sia al momento della consegna dell'edificio che al momento della restituzione, l'individuazione
delle ditte e dei prestatori d'opera che accederanno ai locali scolastici, nonché l'assunzione di responsabilità
da parte del Comune nell'assicurare il mantenimento delle condizioni di sicurezza e di igiene dell'edificio
preso in consegna.
Ing. Paolo Pieri
1
<<Deve, inoltre, essere sottolineato che la valutazione dei rischi da interferenza, in particolare negli edifici quali, a
titolo esemplificativo, ospedali e scuole, deve avvenire con riferimento non solo al personale interno ed ai lavoratori
delle imprese appaltatrici, ma anche agli utenti che a vario titolo possono essere presenti presso la struttura stessa quali i
degenti, gli alunni ed anche il pubblico esterno.>>
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SCUOLA E BILANCIO SOCIALE
Caratteristiche del Bilancio Sociale
Il bilancio sociale deve essere reso pubblico (facilmente reperibile, innanzitutto attraverso il proprio sito
web) e diffuso in tempo utile rispetto alle esigenze informative dei soggetti interessati (immaginiamo nel
periodo delle iscrizioni). Le sue caratteristiche devono essere ben definite per una facile lettura da parte di
tutti gli stakeholder. Fruibile e chiaro, comprensibile per tutti i soggetti interessati; non è sufficiente fornire
dati e descrivere le cose, ma le attività ed i servizi devono essere spiegati e coordinati tra di loro, seguendo le
strategie e la mission, gli obiettivi dell’organizzazione legati alle esigenze degli stessi soggetti interessati e
devono essere corredati da elementi per valutare la coerenza, l’efficacia e l’efficienza di quanto realizzato.
Caratteristica importante è quella che il Bilancio Sociale deve essere orientato al futuro, oltre a quanto è
avvenuto, il cd consuntivo, e deve fornire indicazioni su obiettivi in modo da rendere possibile il successivo
confronto tra risultati raggiunti e obiettivi dichiarati in precedenza. Non ha la necessità di essere considerato
un documento di immagine, anzi; non è un’autocelebrazione (vedi elaborazioni del POF con addirittura la
foto del Dirigente Scolastico in prima pagina), ma deve rappresentare la realtà, non condizionato dal “creare
e cercare consenso”, per migliorare l’apparenza, ma evidenziando sia i limiti, sia le difficoltà, sia i problemi.
Altra caratteristica è l’inclusività; il percorso deve essere partecipato e capace di tenere conto dei diversi
punti di vista dei soggetti interessati. Il bilancio deve essere integrato con il sistema di programmazione e
controllo. La rilevazione delle informazioni necessarie deve essere puntuale e continuativa in modo che sia
garantita la loro ‘qualità’, omogeneità, disponibilità nei tempi previsti. Non poteva quindi mancare il
coinvolgimento degli istituti scolastici che avviano già dal 2005 le prime esperienze di rendicontazione
sociale2. Inizialmente, le esperienze sulla valutazione e rendicontazione sociale della situazione scolastica,
sono state avviate in primis dal Ministero dell’Istruzione con il “Progetto Qualità”3, per la diffusione della
cultura della Qualità nella Scuola Italiana, seguito passo passo dai vari portatori di interesse a livello sia
nazionale che locale, quali Fondazioni per la scuola, enti locali, territoriali. Sono nate al contempo iniziative
di singole scuole o reti di istituzioni scolastiche, con la volontà di migliorare i servizi offerti, di acquisire
immagine e prestigio nel territorio, di reperire finanziamenti aggiuntivi in modo da trarne vantaggio per
esempio nella formazione del personale, nella condivisione con altre scuole di progetti, esperienze, buone
pratiche, nell’adesione a Progetti Istituzionali.
“Alle singole istituzioni scolastiche spetta inoltre la responsabilità dell’autovalutazione, che ha la funzione di
introdurre modalità riflessive sull’intera organizzazione dell’offerta educativa e didattica della scuola, per
sviluppare l’efficacia, anche attraverso dati di rendicontazione sociale o emergenti da valutazioni esterne”4
Elemento fondamentale è senza dubbio l’autonomia scolastica che comporta assunzione di responsabilità e
rende significativa l’esigenza di ‘resa del conto’, per superare un atteggiamento autoreferenziale, stabilire
relazioni significative con il proprio territorio di riferimento ed i diversi portatori di interessi. Definire una
missione specifica di ogni Istituto scolastico, caratterizzando il ‘valore sociale’ che esso intende produrre.
Realizzare un percorso di sviluppo basato sulla definizione di obiettivi e strategie, conseguente gestione delle
risorse, valutazione dei risultati conseguiti. Effettuare percorsi di apprendimento e condivisione con i
soggetti interessati a cui si aggiungono: la competizione crescente tra istituti nell’attrarre studenti e risorse,
l’esigenza di diversificare le fonti di finanziamento, lo sviluppo delle valutazioni centralizzate degli
apprendimenti (test Invalsi) e del ‘valore aggiunto’ creato da ogni istituto (indice SEC: socio-economicoculturale). Il Bilancio sociale è uno strumento che “rende conto“, che aiuta a rendersi conto, che costituisce
una sistematica occasione di riflessione, analisi, confronto interno ed esterno. Rafforza il processo di
autovalutazione e di definizione del piano di miglioramento grazie allo stesso confronto interno/esterno e in
questo senso la rendicontazione sociale può essere vista non solo come ultima, ma anche come prima fase
del procedimento di valutazione prevista dal Regolamento5. Inoltre, alla luce del significativo taglio delle
risorse economiche destinate al miglioramento dell’offerta formativa, cd MOF, nulla vieta di utilizzare il
Bilancio Sociale per trovare “sponsorizzazioni” a livello territoriale, con un controllo strategico degli stessi
portatori di interesse che hanno partecipato al sostegno finanziario delle istituzioni scolastiche. In un
prossimo Notiziario termineremo questo percorso affrontando il tema della Social Accountability e degli
stakeholder.
Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione – Settembre 2007 compare il termine “rendicontazione sociale” in connessione con l’autovalutazione.
3
Decreto Legislativo n. 150/2009 – Legge n. 10 del 26 febbraio 2011 – valutazione esterna delle scuole
4
Indicazioni pubblicate nel settembre 2012.
5
Schema di regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione.
2
5
Mauro Brancaleoni
Incaricato per le Alte Professionalità del Piemonte
___________________________
APPLICAZIONE DELLA NORMATIVA E FORMULAZIONE DEI RELATIVI ATTI
Seminario dell’Avv. Giuseppe Pennisi per Dirigenti Scolastici e Docenti
Nel quadro delle iniziative di formazione riferite a temi di attuale e persistente interesse, l’ANP di
Vercelli, Biella, Novara organizza un nuovo seminario di studio finalizzato alla corretta
applicazione della normativa. In linea con i seminari precedenti, si intende associare alla
rivisitazione delle disposizioni di legge la formulazione in sequenza degli atti e del provvedimento
finale, come esercitazione pratica svolta nel corso dell'incontro.
Tema del corso:
- Procedure negoziali per l'acquisto di beni e servizi
- Bandi di gara
- Stipula contratti con particolare riferimento al contratto di assicurazione
Alla trattazione dei singoli argomenti faranno seguito la formulazione dei relativi atti e la
discussione di casi pratici.
L’incontro avrà luogo il giorno 3 giugno 2014, presso l’IC “G. Ferrari” di Vercelli, Via Cerrone 17,
dalle ore 15 alle ore 19
L’incontro è gratuito ed aperto a tutti, iscritti e simpatizzanti.
Al termine sarà rilasciato attestato di partecipazione.
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MODELLO 730/2014 (REDDITI 2013)
AGEVOLAZIONI PER I SOCI ANP/CIDA
La CIDA ha stipulato con il CAF MCL (Movimento Cristiano Lavoratori) una convenzione per la
presentazione - a condizioni agevolate per i propri soci - del Modello 730/2014 (redditi del 2013).
Tutti gli iscritti all’Anp possono pertanto rivolgersi alle sedi del CAF MCL e prenotare la
consulenza per la presentazione del Modello.
Le sedi del CAF MCL sono diffuse su tutto il territorio italiano; l’elenco è consultabile sul sito
del CAF MCL. Per la città di Torino gli indirizzi sono i seguenti: V. Pietro Micca 21, 10121
Torino, Tel. 011/5069444, Fax 011/5068652; Via Prali 22, 10100 – Torino, Tel. 011/3850360,
Fax 011/3825053.
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CONSULENZA LEGALE E AMMINISTRATIVA
I consueti appuntamenti mensili di consulenza legale gratuita ai soci ANP da parte dell’Avv. Giuseppe
PENNISI avverranno nella sede del Liceo Classico M. D’Azeglio, Via Parini 8 - TORINO. Il prossimo
incontro sarà il 4 giugno 2014. Prenota un appuntamento con lui tramite il collega Carlo COLOMBANO
(tel. 389.27.22.366; e-mail: [email protected]).
Incontri bimestrali si svolgono anche nelle sedi decentrate di Fossano e Vercelli. Prenotare gli incontri
tramite i colleghi Paolo CORTESE ([email protected]) e Giovanna TAVERNA ([email protected]).
Sul sito www.anppiemonte,it è attivo anche un Forum di consulenza per i dirigenti scolastici e i docenti
che intendano porre quesiti o inviare osservazioni sui temi che li interessino. Per parteciparvi
occorre inviare una mail a [email protected] - Quesiti e relative risposte vengono
pubblicati settimanalmente nell’apposita pagina del sito stesso. Ogni dato comunicato viene trattato
ai sensi della normativa vigente sulla privacy.
In sede congressuale regionale è stato deciso di offrire a tutti gli associati della Regione una consulenza di
carattere amministrativo e sindacale da parte di alcuni colleghi, ai quali tutti (dirigenti scolastici e alte
professionalità) potranno rivolgersi per sottoporre i rispettivi problemi e ottenerne pareri e suggerimenti
basati sulla conoscenza delle norme e sulla propria esperienza. Riteniamo di fornire così a tutti gli associati
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un supporto tecnico al loro operare quotidiano. Qui di seguito l’elenco dei colleghi, membri del Direttivo
regionale, cui far riferimento:
Davide Babboni, tel. 331.74.61.642, e-mail [email protected]
Stefania Barsottini, tel. 339.15.28.307, 011/562.83.94-95, e-mail [email protected]
Mauro Brancaleoni, tel. 0131898035, 3356711501, e-mail [email protected], per questioni
riferite alle Alte Professionalità
Claudio Bruzzone, tel. 0143/73.015, 334.64.09.697, e-mail: [email protected]
Carlo Colombano, tel. 331.34.83.342, 389.27.22.366, e-mail [email protected]
Paolo Cortese, tel. 338.70.15.093, e-mail [email protected]
Antonio De Nicola, tel. 320.53.10.626, e-mail [email protected]
Patrizia Ferrero, tel. 335.64.61.764, e-mail: [email protected]
Franco Francavilla, tel. 347.96.62.436, e-mail: [email protected]
Maria Grazia Gillone, tel. 338.919.58.43, [email protected],
Giorgio Marino, tel. 347.57.80.166, e-mail: [email protected]
Santino Mondello, tel. 349.32.27.953, e-mail: [email protected]
Mario Perrini, tel. 340.77.00.603, 331.74.08.128, e-mail: [email protected]
Ivan Re, tel. 339.20.43.166, e-mail: [email protected]
Giovanna Taverna, tel. 0161831942, 380.51.73.985, e-mail [email protected]
Valeria Valenti, 347.91.00.351, e-mail [email protected], per questioni di scuola dell’infanzia e
primaria.
Sede ANP – Struttura regionale del Piemonte: c/o L.S. “Galileo Ferraris”, C.so Montevecchio 67 - 10128 TORINO
Tel. 389.27.22.366; e-mail: [email protected]
Il presente Notiziario viene inviato via e-mail a tutti i Dirigenti Scolastici della Regione Piemonte e a chi lo richieda
Da esporre all'albo sindacale della scuola ai sensi delle norme vigenti
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