l`astrologia mi attira... ». precisazioni doc sul perché

«L'ASTROLOGIA MI ATTIRA... ». PRECISAZIONI DOC SUL PERCHÉ STARNE
LONTANI E SUL COME EVITARE DI CADERCI
1. La parola “astrologia” significa «scienza degli astri».
Originariamente era sinonimo di «astronomia» e le due parole si
usarono promiscuamente fino al primo secolo dopo Cristo e anche oltre.
Attualmente astrologia designa una scienza che presume di
determinare i vari influssi che gli astri esercitano sull’uomo, determinando
il carattere delle persone, le loro scelte e le loro azioni, e i vari eventi della
storia.
La culla dell’astrologia fu Babilonia, come risulta dalle migliaia di
tavolette d’argilla che appartennero al re assiro Assurbanipal (VII sec. a.C.).
Dall’Assiria si diffuse in Persia, in India, in Cina e più tardi penetrò in Grecia
e in Italia.
L’Impero romano e successivamente la Chiesa la combatterono
energicamente. L’astrologia riprese a fiorire durante il Medio Evo,
soprattutto per opera degli arabi.
Fino al secolo XVIII questa scienza ebbe grande divulgazione e molti
appassionati, particolarmente tra il popolo.
Anche ai giorni nostri gode di qualche credito, vista la fiducia e
l’importanza che si dà agli oroscopi.
2. L’astrologia è un metodo molto antico di divinazione.
La Chiesa fin dai tempi antichi condannò l’astrologia. Il Concilio di Toledo così si espresse: “Se qualcuno pensa che si deve credere
all’astrologia, sia anatema” (DS 205). Il Concilio si riferiva alla mentalità abbastanza diffusa secondo la quale le azioni umane si dovevano
imputare agli astri e in definitiva a Dio. Con questo si veniva a negare la libertà dell’uomo. Osservò in proposito S. Agostino: “Gli astrologi
pretendono che vi sia nel cielo la causa inevitabile del peccato: sono Venere o Saturno o Marte che ci hanno fatto compiere questa o quella
azione, volendo che sia senza colpa l’uomo, che è carne e sangue e verminosa superbia, e la colpa ricada su colui che ha creato e regge il cielo
e le stelle” (S. AGOSTINO, Confessioni , IV, 3).
E ancora: “Bisogna riconoscere che quando gli astrologi dicono il vero, ciò avviene sotto una ispirazione occultissima che le anime umane
subiscono senza saperlo. E siccome ciò avviene allo scopo d’ingannare gli uomini, è opera di spiriti immondi e seduttori, ai quali è permesso di
conoscere alcuni dati veri sulle cose temporali. Per questo il buon cristiano deve guardarsi dagli astrologi e da tutti coloro che esercitano l’arte
divinatoria, specialmente se predicono il vero; affinché la sua anima non venga irretita da essi mediante il commercio con i demoni, in
un’intesa con questi” (ID., Super Gen. ad litt., 11, 17).
È vero che i corpi celesti, in modo particolare la luna, esercitano un influsso sulla natura (si pensi semplicemente come ne tengano conto i
contadini per la semina o per il travaso di vino). Possono influire insieme con altri fattori metereologici anche sull’umore delle persone e su
eventi come il parto. Ma “non possono esercitare un influsso diretto sull’intelletto e la volontà” (S. TOMMASO, Somma Teologica, I-II, 9, 5).
“L’uomo infatti ha la facoltà di giudicare e di riflettere su tutto quanto può operare, sia nell’uso delle cose esteriori, come nel secondare e
respingere le passioni interne; e ciò sarebbe inutile se il nostro volere fosse causato dagli astri e non fosse in nostra facoltà. Non è quindi
possibile che gli astri siano causa della nostra elezione volontaria” (S. TOMMASO, Summa contra gentiles, III, 85). Tutt’al più: “inclinant astra,
sed non necessitant”.
Osserva giustamente il Peschke: “L’astrologia scientifica con le sue grossolane classificazioni secondo le costellazioni non è mai in grado di
dare un oroscopo veramente individuale per ogni singola persona. Le posizioni delle stelle, per tutti coloro che sono nati approssimativamente
nello steso tempo, sono le stesse, il che dovrebbe condurre allo stesso oroscopo e di conseguenza allo stesso destino per tutti. Decine di
persone hanno lo steso oroscopo di Napoleone, Goethe o Gandhi. Ma chi di loro ha avuto gli stessi talenti o lo stesso destino? Questo non è
vero neppure per i gemelli” (K.H. PESCHKE, Etica cristiana, p. 145).
3. Una sua forma popolare è l’oroscopo. Per molti è una moda, un gioco. Ma per altri è realtà. Per costoro è triste osservare come facciano
dipendere le loro decisioni dalla lettura del segno zodiacale.
È praticato soprattutto da gente secolarizzata, che non crede in Dio o non praticare la religione. Vale in modo particolare per essi quanto
dice S. Paolo: “Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti” (Rm 1,22).
Il Catechismo della Chiesa Cattolica condanna senza tentennamenti l’astrologia e afferma che si oppone al riconoscimento dell’assoluto
dominio di Dio sulla nostra vita.
Ecco il testo: “Tutte le forme di divinazione sono da respingere : ricorso a Satana o ai demoni, evocazione dei morti o altre pratiche che a
torto si ritiene che «svelino» l’avvenire. La consultazione degli oroscopi, l’astrologia, la chiromanzia, l’interpretazione dei presagi e delle sorti, i
fenomeni di veggenza, il ricorso ai medium occultano una volontà di dominio sul tempo, sulla storia ed infine sugli uomini ed insieme un
desiderio di rendersi propizie le potenze nascoste. Sono in contraddizione con l’onore e il rispetto, congiunto a timore amante, che dobbiamo a
Dio solo” (CCC 2116).
“Dio può rivelare l’avvenire ai suoi profeti o ad altri santi.
Tuttavia il giusto atteggiamento cristiano consiste nell’abbandonarsi con fiducia nelle mani della Provvidenza per ciò che concerne il futuro
e a rifuggire da ogni curiosità malsana a questo riguardo” (CCC 2115).
4. Il fatto che talvolta i giudizi siano corrispondenti al vero non significa che la metodica usata sia buona. San Paolo avverte che il demonio
si traveste da angelo di luce (2 Cor 11,14).
Ricorrere ad essa sapendo che Dio e la Chiesa la condannano significa rimettere almeno implicitamente la propria vita nelle mani di altre
forze, che non sono quelle divine.
5. Quando tu parli di “fede parallela”, senza volerlo indichi veramente che cosa sia l’astrologia.
Il fatto che una donna “molto devota” dica che non c’è nulla di male nell’astrologia, sebbene la Chiesa insegni diversamente, non fa che far
sorgere dei dubbi sull’autenticità di quella devozione.
La Chiesa non ha alcun interesse personale quando mette in guardia da queste pratiche. A nome di Dio vuole tutelare i fedeli perché non si
lascino irretire dalla superstizione e da chi occultamente la manovra.
6. Il consiglio che ti do è questo: leggi quotidianamente anche solo un versetto della Sacra Scrittura e vi troverai una luce che
sorpassa infinitamente tutti i lumi dell’astrologia.
Senza dire che la Parola di Dio, al solo leggerla, purifica e santifica la nostra anima.
Mentre l’astrologia ti fa perdere tempo e ti porta, senza che tu lo voglia, in tutt’altra direzione.
Poiché sono un sacerdote, mi permetto anche di darti un altro consiglio: nella prossima confessione, dì pure liberamente al sacerdote che ti
sei dedicato a queste pratiche, pur sapendo almeno vagamente che la Chiesa le disapprova.
È importante presentarci davanti al Signore con la coscienza pura.
da «Amici Domenicani»