n. 13 - luglio 2014 · persone Suggeriti consumi consapevoli e i negozi in cui trovare i prodotti «L'eco-bio non è una moda» I consigli di una giovane concordiese che ha aperto una pagina Facebook Si chiama “Le ecodell’uomo sull’ambiente, logiche di Sara” la pail primo passo per poterlo gina Facebook di Sara fare è prenderne coscienCavazza (a destra), una za e la rete offre sicuraragazza di Concordia di mente infiniti spunti di 29 anni con la passione riflessione. Molte persone per i prodotti ecologici e pensano che scelte più biologici. Le abbiamo rieco-sostenibili comportivolto alcune domande per no grandi sacrifici rispetto conoscere più da vicino al moderno comfort che questo mondo. abbiamo raggiunto nella Può descriverci menostra società, la realtà glio la sua passione invece è che basterebbe e com’è nata? davvero poco e, soprattut«Tutto è iniziato grato, che la vera differenza la zie ai social network, in si fa partendo dal basso. particolare You Tube che Sara Cavazza, ha 29 Piccoli cambiamenti nella mi ha appassionato per anni e abita a Concordia. quotidianità di tanti indidiversi anni grazie ai tu- Nella vita è impiegata vidui significano grandi torial di trucco, per mio full-time e nei ritagli di cambiamenti nel sistema, interesse personale. Poi, tempo si dedica al suo l’importante è iniziare. circa tre anni fa, la mia interesse per il mondo Consumare prodotti ecoattenzione si è spostata eco-bio principalmen- bio, alimentari e non, è il verso canali di ragazze te sui social network, mio inizio e la mia scelta che utilizzavano prodotti che da qualche tempo personale ed è solo una naturali per truccarsi e utilizza per condivide- delle tante alternative che per la cura del viso e del re con altre persone la abbiamo a disposizione corpo e l’argomento mi ha propria passione. Sara è a favore del pianeta ma da subito incuriosita. E’ affascinata da filosofia e anche del nostro organicosì che ho scoperto l’esi- discipline orientali e ha smo, perché non dimentistenza dei prodotti eco-bio praticato per anni yoga chiamoci che nei prodotti e, documentandomi nel e pilates. Si definisce tradizionali che si trovano tempo, le differenze con un’inguaribile idealista in commercio sono contequelli tradizionali. Mi e sogna un giorno di nute sostanze che, oltre ad sono appassionata molto riuscire a fare della sua essere inquinanti per l’amin fretta al tema, che era passione un lavoro. biente, sono anche nocive probabilmente da sempre per l’uomo. Faccio alcuni “nelle mie corde”, essendo una persoesempi di “nuove scelte” che derivano na che crede fortemente nel legame, dalla mia esperienza personale: marche materiale e spirituale, dell’uomo con che offrono detergenti per la casa e la natura. per i panni in confezioni ricaricabili A oggi ho una predilezione particoper ridurre il consumo e la produzione lare per i prodotti di bellezza eco-bio, della plastica, e dove possibilmente il ma il mio interesse si è esteso anche detergente sia biodegradabile; prodotti ad altre sfere della mia vita, nel limite per la cura del viso e del corpo senza del compromesso di vivere in una petrolati, siliconi e ingredienti chimici società che ha purtroppo una scarsa dannosi ma con ingredienti naturali e cultura ecologica. La consapevolezza principi attivi derivati da coltivazione sugli ingredienti contenuti nei prodotti biologica; materiale vario per la casa tradizionali mi ha portato a cambiare (fazzoletti di carta, tovaglioli, carta radicalmente la maggior parte delle mie igienica, carta da cucina …) certificato abitudini d’acquisto, dagli alimenti, ai Ecolabel ovvero derivato dal riciclo e detergenti per la casa e la persona, ai il cui processo produttivo ha avuto un prodotti per lavare i panni. Non sono impatto ridotto sull’ambiente perché una chimica né una super esperta, ma basato su criteri di eco-sostenibilità; un’appassionata che crede fortemente alimenti da agricoltura biologica. Ulche una svolta eco-bio sia positiva e timo, ma non per importanza, cercare che ad oggi sta cercando di fare suo di ridurre la quantità di ciò che compro uno stile di vita più eco-sostenibile, e lo spreco». partendo dalle piccole scelte di ogni Da cosa nasce l'idea di una pagigiorno». na Facebook dedicata al mondo In cosa consiste un approccio eco-bio? eco-sostenibile nella vita di tutti «Nasce dalla voglia di mettermi in i giorni? gioco in un contesto social che permet«Consiste, in breve, nel cercare ta un contatto diretto e immediato con il di ridurre il più possibile l’impatto pubblico, con l’intento di sensibilizzare le persone sull’argomento e di rendermi utile dando informazioni concrete sulla reperibilità dei prodotti eco-bio nella nostra zona. Mi piace l’idea di pubblicare le foto dei prodotti che utilizzo e di scrivere brevi recensioni su come mi sto trovando. L’ambiente che vorrei creare è un “luogo” famigliare e rilassante dove potersi scambiare opinioni e consigli, e dove poter formare e informare i consumatori, nel senso di renderli consapevoli che le loro scelte in termini di acquisti e di esigenze possono determinare il mercato, e non più solo il contrario». Quali consigli le chiedono più di frequente? «Mi chiedono soprattutto dove reperire i prodotti, in negozi fisici in zona o e-commerce on-line, e consigli in merito a marche specifiche. Mi sono accorta che condividendo la mia conoscenza imparo anche molto dagli altri, perché è impossibile riuscire a provare tutti i prodotti di tutte le marche quindi lo scambio di esperienze e opinioni è essenziale e mi arricchisce molto». C’è chi dice che l’eco-bio è solo una moda… «Sono in tanti a dirlo e penso che alcune marche tipicamente “tradizionali” abbiano inserito linee di prodotti cosiddetti “naturali” principalmente per attirare quella fetta di mercato che gli stava sfuggendo. Spesso dietro quel “naturale” o “bio” scritto con molta disinvoltura sulla confezione c’è un buon gioco di packaging e marketing che nasconde la vera natura del prodotto, che si rivela per ciò che realmente è solo sapendo leggere l’Inci (lista degli ingredienti) e affidandosi alle varie certificazioni impresse sulla confezione. Questo lo interpreto come un segnale positivo da un lato, perché se le case cosmetiche fanno queste operazioni significa che la richiesta di prodotti più naturali è in aumento, ma dall’altro non mi piace l’idea che un’azienda non modifichi nulla della proprio etica tradizionale o peggio, giochi con l’inesperienza del consumatore che si fida di quello che c’è scritto “in copertina”. Personalmente non riesco a concepire l’eco-bio come una moda perché lo vedo innanzitutto come una presa di coscienza sui nostri consumi e sull’impatto delle nostre abitudini sull’ambiente e, con un minimo di sensibilità, questo porta irrimediabilmente a un cambiamento che difficilmente farà marcia indietro». Nel nostro territorio c'è consapevolezza dell'importanza di questi temi? «Penso che qui da noi sia ancora un argomento di “nicchia”, all’interno della quale ci sono persone e realtà sicuramente molto attive, ma poco conosciute o pubblicizzate. E’ percepito da tanti come un mondo “non da tutti” perché “troppo costoso” o “difficile da reperire” e tende ad essere snobbato, quando in realtà anche negli ipermercati comincia ad esserci una buona offerta di prodotti validi a prezzo medio-basso, ma non sono valorizzati a dovere e si perdono in mezzo alle altre marche più famose o più economiche. Sicuramente si potrebbe fare qualcosa in più per la 17 loro promozione e, prima ancora, per l’informazione del consumatore, che deve almeno essere messo nelle condizioni di poter fare una scelta d’acquisto consapevole, altrimenti continuerà a vincere la legge universale del prezzo più basso indipendentemente da qualsiasi altro criterio di valutazione». E i negozi dell'Area Nord hanno assecondato le nuove esigenze dei "consumatori consapevoli"? «A parte alcuni supermercati specifici per i prodotti eco-bio e i negozi del commercio equo solidale, si comincia a trovare una buona offerta di base in qualche ipermercato o in qualche catena di negozi dedicati alla bellezza e all’igiene, ma sicuramente si può fare ancora molto. Al momento la soluzione più comoda e veloce, soprattutto per trovare determinate marche, rimane ordinarle on-line sui numerosissimi e fidati e-commerce dedicati all’eco-bio o rivolgersi a quei pochi negozi presenti nelle province vicine che accettano anche ordini a distanza spedendoteli a casa». solidarietà Da Villa Sant'Angelo 12 mila euro per Finale È stata una cerimonia molto semplice e informale quella che ha visto lo scorso 28 giugno il Sindaco di Villa Sant’Angelo, Pierluigi Biondi consegnare al collega di Finale Emilia, Fernando Ferioli, una donazione di circa 12 mila euro (11.974,15 per la precisione). Significativo che sia avvenuta nella nuova sala consiliare finalese di viale della Rinascita. Nome evocativo per entrambe le cittadine, chiamate a “rinascere” dalle macerie del terremoto che le ha colpite a pochi anni di distanza. Accompagnato da due Assessori della piccola cittadina abruzzese (circa 500 abitanti) semidistrutta dal terremoto del 6 aprile 2009, Alessandro Sperandio e Giuseppe Di Michele, il Sindaco Biondi ha ritrovato a Finale i tanti volontari del gruppo comunale di Protezione civile con i quali nei mesi di permanenza a Villa Sant’Angelo si era instaurato un rapporto di sincera amicizia.