14 Venerdì 28 Dicembre 2012 ESTERO - LE NOTIZIE MAI LETTE IN ITALIA Dal 1° gennaio in Germania i principali canali pubblici rinunceranno a 60 milioni di introiti Dopo le 20 niente spot in tv Una misura per salvare la stampa, che non riceve aiuti da Berlino ROBERTO GIARDINA N iente birra dopo le 20, almeno in tv. Alla domenica, puntuale alle 20 e 15, si conclude il Tagesschau, il telegiornale dell’Ard, il primo canale pubblico, che dura 15 minuti e riesce a dare tutte le notizie, perché le chiacchiere dei politici non lo sono. Subito dopo appare la breve pubblicità di una birra che annuncia Tatort, letteralmente il luogo del delitto, la serie gialla che è un rito collettivo per milioni di tedeschi. La sigla è sempre la stessa da quarant’anni, anche questo una prova di come qui non si sprechino i quattrini. Dal 1° gennaio la birra scomparirà, sull’Ard e anche sullo Zdf, il secondo canale pubblico. Per legge, dopo le 20 solo i canali privati possono trasmettere pubblicità. Una misura, rispettata, che serve a salvare giornali e riviste (che non hanno sovvenzioni), ma fino a oggi si faceva distinzione tra spot classici e sponsorizzazioni, pur senza esagerare. La rinuncia costerà circa 60 milioni di euro, ma i due canali hanno deciso volontariamente di compiere il sacrificio. A nessun canale, pubblico o privato, salterebbe in testa di interrompere una partita di calcio con uno spot. Lo sponsor sarà consentito solo in occasione di grandi eventi, come Olimpiadi o campionati europei o mondiali di calcio, il cui costo non potrebbe essere sostenuto senza un introito extra. Non hanno bisogno di soldi? Qui il canone è il doppio che da noi, ma diciamo che, in base al rapporto qualitàprezzo, la tv tedesca costa la metà. Non si fa pagare come in Italia la tassa di possesso, però dal prossimo anno per ogni abitazione si dovrà pagare un abbonamento, si abbia o no un apparecchio. Si dà per scontato che nel XXI secolo tutti possiedano almeno una con norme che, sulla tv o alla radio, contingentano la pubblicità, che non può superare il 50% del totale. Nel 2011, i canali hanno incassato circa 13 miliardi di euro, più di tutti in Europa, e quest’anno nonostante la crisi si dovrebbe restare sullo stesso livello. E si vietano pure gli sconti: una campagna televisiva ha bisogno, si calcola, di almeno una trentina di spot, e solo grandi società (auto, detersivi, alcolici) possono sostenerne i costi. Infine non si tiene conto solo dell’audience, ma si dà importanza al quoziente di attenzione. Un blocco pubblicitario troppo lungo induce gli spettatori a dedicarsi ad altre cose in attesa che riprenda il film. Un’interruzione durante una partita irrita invece di sedurre. Per i pubblicitari tedeschi è evidente, i nostri, chissà perché, non lo capiscono. La breve pubblicità di una birra che annuncia Tatort, la popolare serie tv in onda sul primo canale tedesco, ha ormai le ore contate tv, o un computer in grado di ricevere i programmi. «Non abbiamo ancora fatto un calcolo preciso di quanto ci costerà la nuova norma», dichiarano i responsabili di Ard e Zdf, «ma non ci lamentiamo». E si rinuncerà anche alla pubblicità occulta durante i telefilm. I vari commissari di Tatort, al lavoro nelle diverse regioni, da ora in poi berranno birra dai boccali e non dalla bottiglia, per evitare che gli spettatori notino la loro marca preferita. In pas- sato, in Germania, si rideva a vedere Derrick al volante di una potente Bmw o sfoggiare un Rolex che non si sarebbe mai potuto permettere con la sua paga da Haupktommissar, commissario capo, grado oltre tutto che nella polizia non esiste. Matula, il poliziotto privato di Un caso per due, corre per le strade di Francoforte con la sua Alfa Romeo, ma si continuerà a chiudere un occhio. La stampa non riceve aiuti, ma viene protetta anche © Riproduzione riservata Il 31 dicembre vanno in pensione. Ora tra i produttori è battaglia a colpi di Led LOGO ANTI-AIDS Addio alle vecchie lampadine in pieno sviluppo. Le prospettive aperte dai Led (acronimo inglese di light emitting diode, diodi li addii sono sempre trielettroluminescenti) sembrano sti. Specie se l’oggetto al senza limiti. Anche perché non quale dobbiamo rinunsolo i Led consumano circa sei ciare ci ha illuminati per volte meno, a potenza equivalenoltre un secolo. te, di una lampadina a filamenIn Europa il prossimo 31 dito, ma possono cambiare colore cembre le ultime lampadine trae intensità e assumere le forme dizionali a incandescenza, quelle, più diverse. Con grande gioia di per intenderci, col filamento di architetti e designer. tungsteno, andranno definitivaSe i Led l’anno scorso rappremente in pensione. sentavano solo l’8% di un mercato Decisamente troppo energivori mondiale dell’illuminazione sti(il 90% dell’elettricità che consumato 75 miliardi di dollari (56,6 mano è trasformato in calore e miliardi di euro), nel 2020, seconnon in luce), i vecchi e familiari do McKinsey, essi dovranno rapbulbi vengono via via rimpiazzati presentare il 75% di un giro d’afdalle cosiddette lampade a basso fari di 100 miliardi di dollari. consumo, una terminologia dietro Philips, che detiene il 31% del la quale si celano tre diverse tecmercato mondiale dell’illuminologie: le lampade fluorescenti, nazione, ha scelto fin dall’inizio le alogene e i Led. degli anni 2000 di investire in Le lampade fluorescenti commaniera massiccia su questa tecpatte (Cfl) sono state le prime a nologia: nel 2020 i Led dovranno essere lanciate sul segmento del rappresentare il 75% delle enbasso consumo. Nella distributrate della sua divisione illumizione la loro parte di mercato è nazione, contro l’attuale 25%. E passata progressivamente da un se Osram è soprattutto presente po’ più del 10% nel 2005 al 47% nel settore dei fari auto, General nel 2010. Ma i limiti di questo Una lampadina a Led ha una durata di vita di 25 mila prodotto, soprattutto la lentezza ore, contro le mille di un vecchio bulbo a incandescenza electric ha tardato a investire nei Led, preferendo a questi ultimi le nel raggiungere la piena luminosità e la presenza di vapori di mercurio, ne hanno frenato lampade fluorescenti compatte: oggi il colosso americano detiene solo l’8% del mercato mondiale e cerca di ripreni progressi. Tra le concorrenti più agguerrite delle lampade fluo- dere il controllo attraverso operazioni di crescita esterna rescenti compatte ci sono le alogene, grazie soprattutto e aumentando il ritmo degli investimenti. Una bella sfial prezzo accattivante e alla grande somiglianza con le da, anche perché nel frattempo nuovi attori, provenienti vecchie lampadine a incandescenza. Tuttavia, la loro per- soprattutto dall’elettronica, hanno fatto la loro comparsa formance energetica è insufficiente. E, salvo miglioramenti, sul mercato e vanno ormai all’attacco dei paesi occidenanche questi prodotti dovranno a loro volta essere ritirati tali. È il caso, solo per fare alcuni nomi, di Samsung, Lg, Panasonic, Sharp e Toshiba. dal mercato il 1° settembre 2016. L’ultima generazione di sistemi di illuminazione è già © Riproduzione riservata DI G ANDREA BRENTA Tour Eiffel colta... in fallo DI ANDREA BRENTA Un fallo puntato verso l’alto, con la parte inferiore a forma di cuore (rosso) e quella superiore color rosa confetto. Che ricorda vagamente il monumento più celebre della Ville Lumière, la Tour Eiffel. Questo il logo selezionato dalla città di Parigi per le piccole confezioni di profilattici che inonderanno la capitale francese nel 2013, nell’ambito della campagna contro l’Aids e le malattie sessualmente trasmissibili. L’autore del logo vincitore è Sébastien Souyri, architetto e grafico 35enne. «Ho voluto disegnare qualcosa», ha spiegato, «il cui messaggio fosse velocemente assimilabile». Più chiaro di così... © Riproduzione riservata