Dopo le 20 niente spot in tv

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Venerdì 28 Dicembre 2012
ESTERO - LE NOTIZIE MAI LETTE IN ITALIA
Dal 1° gennaio in Germania i principali canali pubblici rinunceranno a 60 milioni di introiti
Dopo le 20 niente spot in tv
Una misura per salvare la stampa, che non riceve aiuti
da Berlino
ROBERTO GIARDINA
N
iente birra dopo le 20,
almeno in tv. Alla domenica, puntuale alle
20 e 15, si conclude il
Tagesschau, il telegiornale dell’Ard, il primo canale
pubblico, che dura 15 minuti
e riesce a dare tutte le notizie,
perché le chiacchiere dei politici non lo sono. Subito dopo
appare la breve pubblicità di
una birra che annuncia Tatort, letteralmente il luogo del
delitto, la serie gialla che è un
rito collettivo per milioni di
tedeschi. La sigla è sempre la
stessa da quarant’anni, anche
questo una prova di come qui
non si sprechino i quattrini.
Dal 1° gennaio la birra
scomparirà, sull’Ard e anche
sullo Zdf, il secondo canale
pubblico. Per legge, dopo le 20
solo i canali privati possono
trasmettere pubblicità. Una
misura, rispettata, che serve
a salvare giornali e riviste
(che non hanno sovvenzioni), ma fino a oggi si faceva
distinzione tra spot classici e
sponsorizzazioni, pur
senza esagerare. La
rinuncia costerà circa
60 milioni di euro, ma
i due canali hanno deciso volontariamente di
compiere il sacrificio. A
nessun canale, pubblico o privato, salterebbe
in testa di interrompere una partita di calcio
con uno spot. Lo sponsor sarà consentito solo
in occasione di grandi
eventi, come Olimpiadi
o campionati europei o
mondiali di calcio, il
cui costo non potrebbe essere
sostenuto senza un introito
extra.
Non hanno bisogno di soldi? Qui il canone è il doppio
che da noi, ma diciamo che,
in base al rapporto qualitàprezzo, la tv tedesca costa la
metà. Non si fa pagare come
in Italia la tassa di possesso,
però dal prossimo anno per
ogni abitazione si dovrà pagare un abbonamento, si abbia o
no un apparecchio. Si dà per
scontato che nel XXI secolo
tutti possiedano almeno una
con norme che, sulla
tv o alla radio, contingentano la pubblicità,
che non può superare
il 50% del totale. Nel
2011, i canali hanno incassato circa 13 miliardi di euro, più di tutti
in Europa, e quest’anno nonostante la crisi
si dovrebbe restare sullo stesso livello.
E si vietano pure gli
sconti: una campagna
televisiva ha bisogno,
si calcola, di almeno
una trentina di spot, e
solo grandi società (auto, detersivi, alcolici) possono sostenerne i costi. Infine non si
tiene conto solo dell’audience,
ma si dà importanza al quoziente di attenzione. Un blocco pubblicitario troppo lungo
induce gli spettatori a dedicarsi ad altre cose in attesa
che riprenda il film. Un’interruzione durante una partita
irrita invece di sedurre. Per
i pubblicitari tedeschi è evidente, i nostri, chissà perché,
non lo capiscono.
La breve pubblicità di una birra
che annuncia Tatort,
la popolare serie tv
in onda sul primo canale tedesco,
ha ormai le ore contate
tv, o un computer in grado di
ricevere i programmi.
«Non abbiamo ancora fatto
un calcolo preciso di quanto
ci costerà la nuova norma»,
dichiarano i responsabili di
Ard e Zdf, «ma non ci lamentiamo». E si rinuncerà anche
alla pubblicità occulta durante i telefilm. I vari commissari di Tatort, al lavoro nelle
diverse regioni, da ora in poi
berranno birra dai boccali e
non dalla bottiglia, per evitare che gli spettatori notino la
loro marca preferita. In pas-
sato, in Germania, si rideva a
vedere Derrick al volante di
una potente Bmw o sfoggiare
un Rolex che non si sarebbe
mai potuto permettere con la
sua paga da Haupktommissar, commissario capo, grado
oltre tutto che nella polizia
non esiste. Matula, il poliziotto privato di Un caso per due,
corre per le strade di Francoforte con la sua Alfa Romeo,
ma si continuerà a chiudere
un occhio.
La stampa non riceve aiuti, ma viene protetta anche
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Il 31 dicembre vanno in pensione. Ora tra i produttori è battaglia a colpi di Led LOGO ANTI-AIDS
Addio alle vecchie lampadine
in pieno sviluppo. Le prospettive
aperte dai Led (acronimo inglese di light emitting diode, diodi
li addii sono sempre trielettroluminescenti) sembrano
sti. Specie se l’oggetto al
senza limiti. Anche perché non
quale dobbiamo rinunsolo i Led consumano circa sei
ciare ci ha illuminati per
volte meno, a potenza equivalenoltre un secolo.
te, di una lampadina a filamenIn Europa il prossimo 31 dito, ma possono cambiare colore
cembre le ultime lampadine trae intensità e assumere le forme
dizionali a incandescenza, quelle,
più diverse. Con grande gioia di
per intenderci, col filamento di
architetti e designer.
tungsteno, andranno definitivaSe i Led l’anno scorso rappremente in pensione.
sentavano solo l’8% di un mercato
Decisamente troppo energivori
mondiale dell’illuminazione sti(il 90% dell’elettricità che consumato 75 miliardi di dollari (56,6
mano è trasformato in calore e
miliardi di euro), nel 2020, seconnon in luce), i vecchi e familiari
do McKinsey, essi dovranno rapbulbi vengono via via rimpiazzati
presentare il 75% di un giro d’afdalle cosiddette lampade a basso
fari di 100 miliardi di dollari.
consumo, una terminologia dietro
Philips, che detiene il 31% del
la quale si celano tre diverse tecmercato mondiale dell’illuminologie: le lampade fluorescenti,
nazione, ha scelto fin dall’inizio
le alogene e i Led.
degli anni 2000 di investire in
Le lampade fluorescenti commaniera massiccia su questa tecpatte (Cfl) sono state le prime a
nologia: nel 2020 i Led dovranno
essere lanciate sul segmento del
rappresentare il 75% delle enbasso consumo. Nella distributrate della sua divisione illumizione la loro parte di mercato è
nazione, contro l’attuale 25%. E
passata progressivamente da un
se Osram è soprattutto presente
po’ più del 10% nel 2005 al 47%
nel settore dei fari auto, General
nel 2010. Ma i limiti di questo
Una lampadina a Led ha una durata di vita di 25 mila
prodotto, soprattutto la lentezza ore, contro le mille di un vecchio bulbo a incandescenza electric ha tardato a investire nei
Led, preferendo a questi ultimi le
nel raggiungere la piena luminosità e la presenza di vapori di mercurio, ne hanno frenato lampade fluorescenti compatte: oggi il colosso americano
detiene solo l’8% del mercato mondiale e cerca di ripreni progressi.
Tra le concorrenti più agguerrite delle lampade fluo- dere il controllo attraverso operazioni di crescita esterna
rescenti compatte ci sono le alogene, grazie soprattutto e aumentando il ritmo degli investimenti. Una bella sfial prezzo accattivante e alla grande somiglianza con le da, anche perché nel frattempo nuovi attori, provenienti
vecchie lampadine a incandescenza. Tuttavia, la loro per- soprattutto dall’elettronica, hanno fatto la loro comparsa
formance energetica è insufficiente. E, salvo miglioramenti, sul mercato e vanno ormai all’attacco dei paesi occidenanche questi prodotti dovranno a loro volta essere ritirati tali. È il caso, solo per fare alcuni nomi, di Samsung, Lg,
Panasonic, Sharp e Toshiba.
dal mercato il 1° settembre 2016.
L’ultima generazione di sistemi di illuminazione è già
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DI
G
ANDREA BRENTA
Tour Eiffel
colta...
in fallo
DI
ANDREA BRENTA
Un fallo puntato verso l’alto,
con la parte inferiore a forma di cuore (rosso) e quella
superiore color rosa confetto. Che ricorda vagamente il
monumento più celebre della
Ville Lumière, la Tour Eiffel.
Questo il logo selezionato
dalla città di Parigi per le piccole confezioni di profilattici
che inonderanno la capitale
francese nel 2013, nell’ambito della campagna contro
l’Aids e le malattie sessualmente trasmissibili. L’autore
del logo vincitore è Sébastien
Souyri, architetto e grafico
35enne. «Ho voluto disegnare
qualcosa», ha spiegato, «il cui
messaggio fosse velocemente
assimilabile».
Più chiaro di così...
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