Fare luce consapevolmente Rappresentazione schematica della tensione di uscita prodotta dalla tecnica Switching per avere una tensione di uscita compatibile con i LED che deve raffreddare la lampada facendo rimanere la temperatura al di sotto degli 80°C per salvaguardare il buon funzionamento dei LED posti al suo interno. Al di sopra del dissipatore si trova la vera e propria piastrina dei LED, protetta dal rivestimento della lampadina, trasparente o bianco opaco e, permette alla luce di essere distribuita, conferendo alla struttura una solidità e robustezza che supera di gran lunga gli altri tipi di lampade. Dopo questa nostra breve e semplificata analisi della composizione di una lampada a LED, volevamo sottolineare che non abbiamo, in questo tipo di lampadine, alcuna presenza di mercurio, né scariche elettriche, né tantomeno emissioni di raggi ultravioletti. La rottura della lampada LED non provoca emissioni di vapori di gas nocivi ma è necessaria comunque accortezza nel suo corretto smaltimento, come si fa con qualsiasi Rifiuto di Apparecchiatura Elettrica ed Elettronica (talvolta citata anche semplicemente con l'acronimo RAEE). LED, NON È TUTTO ORO QUEL CHE LUCCICA Anche le lampade a LED hanno i loro difetti: •tonalità di colore spesso alterate per le lampadine di fascia economica; •difficoltà nell'ottenere illuminazione diffusa anche dietro alla lampadina; •stadi di alimentazione ancora in fase evolutiva in fatto di rendimento; •scelta più difficile avendo meno varietà utili di misure e potenze di illuminazione; •solo per alcune marche si avverte un ronzio proveniente dallo stadio di alimentazione; •prezzo ancora elevato a parità di potenza rispetto alle LFC. E ovviamente i loro pregi: •assenza di mercurio (no Hg); •nessuna emissione di raggi U.V. (no UV); •più facile lo smaltimento dei rifiuti perché adesione alla direttiva europea RoHS (Restriction of Hazardous Substances Directive); •accensione immediata (o pressoché immediata) •raggiungimento immediato della temperatura di colore e della massima emissione di luce; •nessuna emissione di calore nella parte frontale; •robusta, compatta, resistente a vibrazioni e urti; •vita lunghissima rispetto a tutti gli altri tipi di lampadine; •consumi ancora più ridotti rispetto ad incandescenza, alogene e fluorescenza; •riduzione drastica dei costi di manutenzione; •facilità nel trovare modelli usabili con i variatori di luce. Nuove direzioni • n. 17 settembre-ottobre 2013 79