L`impianto elettrico in un`abitazione

L’impiantoelettricoinun’abitazione
 Gli impianti in un’abitazione sono le opere e le apparecchiature che servono a rifornirla di acqua,
corrente elettrica, gas e servizi telefonici.
L’energia elettrica arriva agli edifici tramite una rete che si dirama delle centrali di generazione.
Essa può derivare da impianti idroelettrici, da centrali solari, da termovalorizzatori, da pale eoliche
da centrali eoliche oppure da centrali nucleari (non in Italia, attualmente) e così via. L?energia
elettrica può inoltre essere generata da impianti fotovoltaici che trasformano direttamente e in
modo ecologico l’energia luminosa in energia elettrica. Questi impianti costituiscono costi piuttosto
elevati e alcuni svantaggi: l’impossibilità di generare energia elettrica nelle ore notturne e il basso
rendimento.
Le parti di un impianto elettrico
Un impianto elettrico è formato da diverse parti:
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Le condutture, che possono essere interrate oppure aeree, trasportano l’energia elettrica fino alle
abitazioni.
L’elettricità arriva al contatore collocato nell’edificio, che serve per misurare l’energia elettrica
utilizzata nell’impianto (in kilowattora kWh)
I cavi elettrici che corrono nelle pareti e formano una rete intera di distribuzione dell’energia
elettrica nell’abitazione, racchiudono al loro interno tre fili in rame rivestiti da una guaina isolante
in gomma.
L’impianto di messa a terra, che serve a scaricare eventuali perdite di corrente elettrica derivanti
da un cattivo funzionamento dell’impianto o da errori umani. L’impianto di messa a terra è
collegato ai dispersori.
I cavi elettrici posizionati all’interno delle murature arrivano alle cassette di derivazione, delle quali
i fili elettrici si diramano verso i vari punti di utilizzo (prese di corrente, lampade, interruttori,
elettrodomestici)
L’interruttore generale, che ha la funzione di proteggere l’impianto elettrico da cortocircuiti e
sovraccarichi
L’interruttore automatico differenziale (salvavita) che disattiva istantaneamente l’impianto per
prevenire folgorazioni in caso do contatto accidentale con cavi o apparecchi sotto tensione.
Le lampade per l’illuminazione
Le lampade comunemente utilizzate per l’illuminazione domestica possono essere a incandescenza
tradizionali, a incandescenza alogene e a scarica (a cui appartengono quelle fluorescenti). Le lampade
fluorescenti emettono meno calore rispetto a quelle a incandescenza, hanno quindi un’efficienza
energetica molto maggiore e durano molto di più.
LE LAMPADE
Lampada a incandescenza tradizionale
Al passaggio della corrente elettrica il filamento in
tungsteno diventa incandescente a causa della
resistenza che pone al passaggio degli elettroni
ed emana luce.
Lampada a incandescenza alogena
Nelle lampade alogene il tungsteno, che
evapora a causa della temperatura elevata,
reagisce con l’elemento alogeno contenuto
nel bulbo (solitamente iodio o bromo)
liberando luce.
Lampada a scarica fluorescente
Ai due estremi del tubo di vetro sono presenti
Due elettrodi e gli elettrodi in movimento tra
Essi eccitano gli atomi di mercurio contenuti nel
Gas, sollecitandoli a emettere radiazione
Ultravioletta. Il materiale fluorescente di cui è
Ricoperto il tubo, investito da tali radiazioni,
emette a sua volta luce visibile.
La messa a bando delle lampadine a incandescenza tradizionali
La Commissione Europea ha adottato due regolamenti che prevedono la scomparsa progressiva
nell’Unione Europea delle tradizionali lampadine a incandescenza e la loro graduale sostituzione
con le nuove lampadine ad alta efficienza energetica, a partire dal settembre del 2009 fino al
settembre 2012. Le lampadine a incandescenza dovranno essere sostituite dalle lampade a scarica
fluorescenti o dalle alogene di nuova generazione. Ciò comporterà un risparmio per famiglia pari
mediamente a 25-50 euro all’anno. Nonostante il prezzo maggiore dei nuovi prodotti (per una
lampadina si passa, in media, da 0.50 a 5 euro), i consumatori da una parte risparmieranno sulla
bolletta elettrica (circa l’80% in media per ogni lampadina), dall’altra potranno contare su una
durata di vita delle nuove lampadine molto più lunga, rispetto a quelle a incandescenza (6-10 anni
rispetto a 1-2 anni). Questa decisione comporterà per l’UE ogni anno un abbattimento di 32
milioni di tonnellate delle emissioni di CO2 e un risparmio di 11 miliardi di euro sulla bolletta
energetica.