Relazione Avv. Stefano Borsacchi

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ORGANISMO UNITARIO
DELL’AVVOCATURA ITALIANA
UNIONE DISTRETTUALE
ORDINI DEGLI AVVOCATI DELLA TOSCANA
CONVEGNO
“VERSO LA RIFORMA DELL’ORDINAMENTO FORENSE”
COLLESALVETTI, VENERDI’ 15 MAGGIO
Avv. Stefano Borsacchi
Consigliere Nazionale Forense
Sono particolarmente e sinceramente lieto di portare, nel mio Distretto, il saluto del Consiglio
Nazionale Forense e del Presidente Alpa ai colleghi dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura, al
suo Presidente, al V.Presidente Vicario della Cassa di Previdenza, ai colleghi Bonzo e Mascherin, ai
rappresentanti ed esponenti del mondo istituzionale ed associativo presenti in sì grande numero a
questo incontro di primavera in Toscana che vede la partecipazione di tutti e dieci i Consigli degli
Ordini del Distretto di Corte di Appello di Firenze, i cui Presidenti ringrazio e saluto.
Chi mi conosce credo possa avvertire che il mio intervento non è né di maniera né formale, anche se
certamente, vista la densità delle relazioni e degli interventi, non può decampare dalla stretta
economia di un saluto che è però arricchito da particolari motivazioni:
la prima, quella del luogo; Villa Carmignani rappresenta, ma ancora di più dovrà rappresentare, una
sfida vinta dall’Avvocatura, quella toscana in particolare, ma, come anche l’incontro di oggi
testimonia, da tutta l’Avvocatura italiana perché il dono dell’avv.Giuliana Carmignani, che sembra
saldare in sé tre secoli di storia della nostra professione ed unico, ad oggi, nel suo genere, non
poteva e non può essere mandato disperso; la costituita Fondazione, che ha coinvolto tutte le
“anime” più sensibili dell’Avvocatura e del mondo politico istituzionale ed universitario, non è un
punto di arrivo ma un punto di partenza per la realizzazione di un progetto che, se perseguito con
tenacia, serietà e coerente continuità, potrà fare di Villa Carmignani un polo di attrazione di livello
europeo;
la seconda motivazione, quella dell’assemblea dell’Organismo Unitario, che opportunamente si è
deliberato di convocare in questa sede;l’Organismo ritorna a Villa Carmignani dopo undici anni
perché è a Villa Carmignani, allora veramente un cantiere, che nel dicembre 1998 si tenne la
manifestazione conclusiva della II Conferenza Nazionale dell’OUA tenutasi, dopo Pescara, a Pisa e
riservata alle “giustizie civili”; chi Vi parla presiedeva allora l’Ordine pisano, Giancarlo Bellizzi
anche in quell’anno la Distrettuale toscana….sono veramente “i soliti noti” che talvolta ritornano!;
la terza motivazione, che forse è la più suggestiva, è quella del tema di questo incontro: “verso la
riforma dell’ordinamento forense”; la scelta del titolo con il complemento di moto a luogo suscita
una immagine dinamica e di movimento, peraltro opportuna, che potrebbe essere inficiata però dal
fatto che “in moto”, per quell’obbiettivo, ci siamo in verità da decenni mentre il”luogo”, l’approdo
della riforma, si è sempre, regolarmente, allontanato e ci è sempre, di legislatura in legislatura,
sfuggito. Le ragioni certo sono state molteplici ma tra le prevalenti vi sono sicuramente state quelle
dei “percorsi” diversi, devianti, paralleli, incrociati, divergenti che l’inconcludente fantasia, per altri
versi sintomo di inesauribile vivacità intellettuale, di tante anime di questa nostra Avvocatura è
sempre riuscita, con proprio danno,a partorire, dando vita ad un disomogeneo metabolismo
divenuto ben presto patologia. Di tutto questo credo si sia finalmente avuto e preso consapevolezza,
facendo prevalere il sano ed intelligente buon senso e pragmatismo di molti sulla rigida
personalizzazione di pochi che, persi dietro la pur apprezzabile ricerca di un prodotto perfetto,
avrebbero finito, anche questa volta, per incrementare “il moto” facendo allontanare e disperdere
però il capolinea della riforma.
Se quel “verso” del titolo dell’incontro odierno allude quindi a qualcosa che oggi può essere
veramente “a portata di mano” il merito è di quella acquisita consapevolezza cui appena un attimo
fa mi riferivo e che, credo, abbia informato di sé i lavori di quel “tavolo” virtuoso di via del
Governo Vecchio, vero contenitore unitario e riassuntivo di molteplici istanze e posizioni di
pensiero pronte però a trovare una produttiva reductio ad unum che credo possa costituire già, al di
là di tutto e dello stesso merito della riforma,per giudizio unanime, un qualcosa di veramente
significativo.
Non è solo per spirito di squadra che Voglio qui ringraziare, e sono certo che ne converrete con me,
Sandro Bonzo ed Andrea Mascherin che di quel “tavolo”, usando una terminologia marinara (ma
siamo ahimè in provincia di Livorno), sono stati i nocchieri. Forse occorreva proprio miscelare
(all’interno del tavolo comune ed all’interno del Consiglio Nazionale) la testardaggine di un
friulano con il savoir faire di un piemontese per ottenere il “prodotto finito”; un prodotto certamente
dai chiaro/scuri, migliorabile ed emendabile, come in parte lo sarà e dovrà esserlo,anche con il
nostro contributo, ma che sarebbe follia rimettere in discussione, inaugurando nuovamente la
stagione autolesionista dei “gamberi”.
Villa Carmignani, riallacciandomi da dove ho preso le mosse per questo saluto, rappresenta, ed
ancor più deve rappresentare, il simbolo di un’Avvocatura eticamente inattaccabile, culturalmente
attrezzata, consapevole e memore delle proprie radici e, forte di quest’ultime, pronta a superare
qualsiasi sfida di modernità, un’Avvocatura non più persa a disperdere le proprie energie in sterili
battaglie di supremazia al proprio interno ma capace di realizzare traguardi e raggiungere obbiettivi.
E’ la “filosofia”che ha ispirato molti della mia generazione che hanno avuto, per anni, la
responsabilità della guida di un Ordine e che di quella “filosofia” vogliono ed intendono farsi
portatori ed assertori anche nelle nuove responsabilità cui sono stati chiamati, in genuino spirito di
servizio non disgiunto da una positiva e concludente determinazione, certo difficile a mantenere, in
tante contingenze, ma pur sempre ingrediente necessario per chi alla professione ed alla famiglia ha
aggiunto anche questa “passione”.
La riforma dell’ordinamento costituisce la summa di questi traguardi e di questi obbiettivi e, se
raggiunta, costituirà, a mio avviso, soprattutto psicologicamente,una iniezione capace di
rivitalizzare, pur senza effetti miracolistici, il nostro corpo professionale; sarebbe veramente bello
ritrovarsi tra un anno qui a Collesalvetti a commentare la legge, con un brindisi che la Toscana,
attingendo alla proprie cantine, credo possa fin da ora impegnarsi a garantire.
Buon lavoro!
Stefano Borsacchi
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