2 - protocollo inclusione

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Annesso al CONVITTO NAZIONALE “G. PIAZZI”
Salita Schenardi, 6 - 23100 SONDRIO
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e-mail: [email protected] www.itasgpiazzi.it
PROTOCOLLO PER L’INCLUSIONE
DEGLI ALUNNI
con
Bisogni Educativi Speciali
L’Istituto Tecnologico statale per Agraria, Agroalimentare e Agroindustria annesso al Convitto Nazionale
“G. Piazzi” si pone, come esplicitato nel POF precisi obiettivi didattico- educativi per tutti i suoi studenti
ma rivolge un’attenzione particolare agli alunni in difficoltà sulla base di una ormai consolidata tradizione
educativa nata e cresciuta nell’ottica dell’integrazione. Le nuove direttive ministeriali dando precise
indicazioni sui Bisogni Educativi Speciali (BES) nonché sui possibili e auspicabili interventi da attuare per
garantire il successo scolastico e formativo ad ogni alunno, hanno stimolato l’istituzione scolastica a
potenziare la propria offerta in ottica di inclusione per rispondere in modo sempre più efficace alle
necessità degli studenti che, con continuità o per determinati periodi, manifestino Bisogni Educativi
Speciali.
Il presente documento sottoposto all’attenzione del Collegio dei Docenti, deliberato e annesso al POF
dell’Istituto; contiene principi, i criteri ed le indicazioni riguardanti le procedure e le pratiche per un
inserimento ottimale degli alunni secondo quanto prescritto dalla Direttiva Ministeriale del 27.12.2012
avente ad oggetto “Strumenti d’intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione
territoriale per l’inclusione scolastica” e dalla Circolare n. 8/2013, con la quale il Miur ha fornito
indicazioni operative per la realizzazione di quanto previsto dalla D.M. del 27/12/12.
A tal fine l’Istituto intende:
 creare un ambiente che accolga gli studenti e li supporti adeguatamente;
 supportare l’apprendimento attraverso una adeguata ridefinizione del curricolo,
 favorire la partecipazione attiva degli studenti al processo di apprendimento;
 pianificare l’intervento sulla classe anche in funzione dell’alunno in difficoltà;
Definizione di Bisogno Educativo Speciale
“Il Bisogno Educativo Speciale (Special Educational Need) è qualsiasi difficoltà evolutiva di
funzionamento, permanente o transitoria, in ambito educativo e/o apprenditivo, dovuta all’interazione
dei vari fattori di salute secondo il modello ICF dell’OMS, e che necessita di educazione speciale
individualizzata”.
[Ianes D. (2005), Bisogni educativi speciali e inclusione, Trento, Erickson]
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La nozione di BES descrive una situazione in cui la proposta educativa scolastica quotidiana “standard” –
pur considerando una fisiologica fascia di variabilità individuale- non consente allo studente un
apprendimento e uno sviluppo efficace, a causa delle difficoltà dovute a situazioni di varia natura. A ben
guardare non si tratta di un concetto innovativo dato che il riconoscimento di situazioni di difficoltà non
dovrebbe essere estraneo alla professionalità docente. L’aspetto di novità invece è l’approccio riferito
all’uso dell’espressione “bisogni”: esso infatti sposta la prospettiva dell’educatore da una posizione
statica/esterna – constatare le difficoltà presentate dallo studente nel raggiungimento degli standard –
ad una posizione dinamica/coinvolta: rispondere alle necessità della persona in formazione.
[Strumenti d’intervento per alunni con BES, dicembre 2013 dell’Ufficio scolastico per la Lombardia ]
“Se non imparo nel modo in cui tu mi insegni, insegnami nel modo in cui io imparo”
[da “L’arcobaleno dell’anima”]
I “Bisogni Educativi Speciali” sono espressi da quegli alunni che, con continuità o per determinati
periodi, per motivi fisici e/o biologici e/o fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, necessitano da
parte della scuola di una risposta personalizzata (ovvero adeguata ai bisogni espressi). Richiamandosi
espressamente ai principi enunciati dalla Legge 53/2003, quindi, la scuola riconosce a tutti gli studenti in
difficoltà il diritto alla personalizzazione dell’apprendimento.
Le tipologie di BES dovranno essere individuate sulla base di elementi oggettivi (come ad es. una
segnalazione degli operatori dei servizi sociali), ovvero di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e
didattiche.
I “BES” si distinguono nelle seguenti categorie che fanno capo ad altrettante aree di intervento:
1. Disabilità, per la quale si fa specifico riferimento alla certificazione ai sensi della Legge 104/92,
2. Disturbi Evolutivi Specifici. Per “disturbi evolutivi specifici” s’intendono, oltre ai disturbi specifici
dell’apprendimento (DSA), anche i deficit del linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione
motoria, ricomprendendo – per la comune origine nell’età evolutiva – anche quelli dell’attenzione e
dell’iperattività, mentre il funzionamento intellettivo limite può essere considerato un caso di confine
fra la disabilità e il disturbo specifico. Per molti di questi profili i relativi codici nosografici sono
ricompresi nelle stesse categorie dei principali Manuali Diagnostici e, in particolare, del manuale
diagnostico ICD-10, che include la classificazione internazionale delle malattie e dei problemi correlati,
stilata dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e utilizzata dai Servizi Sociosanitari pubblici
italiani (DM 27/12/2012).
3. Svantaggio socio-economico, linguistico e culturale;
Con la Circolare n. 8/2013, il Miur ha fornito indicazioni operative per la realizzazione di quanto previsto
dalla D.M. del 27.12.12 e cioè:
 garantire il diritto all’istruzione e i necessari supporti agli alunni con BES;
 favorire il successo scolastico degli alunni con BES, agevolandone la piena integrazione sociale e
culturale;
 ridurre i disagi formativi ed emozionali per i soggetti con BES;
 assicurare una formazione e lo sviluppo delle potenzialità degli alunni con BES;
 adottare forme di verifica e valutazione adeguate alla necessità degli alunni con BES;
 sensibilizzare e preparare gli insegnanti e i genitori alle problematiche relative legate ai BES;
 assicurare adeguate possibilità di abilitazione per i soggetti con BES;
 incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi durante tutto
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l’arco dell’istruzione scolastica.
Si richiamano, inoltre, le seguenti ulteriori disposizioni:


Nota MIUR Prot.2563 del 22/11/2013 – Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi
Speciali. A.S. 2013/2014. Chiarimenti
Strumenti d’intervento per alunni con BES, dicembre 2013 dell’Ufficio scolastico Regionale.
PROFILO SINTETICO DELLE DIVERSE TIPOLOGIE DI BES
1. ALUNNI CON DISABILITA’(ai sensi della Legge n. 104/92)
Alunni con disabilità o deficit definibili in termini medico-sanitari, che derivano da carenze organico funzionali attribuibili a menomazioni e/o patologie organiche (deficit sensoriali, motori e neurologici).
L’istituto accoglie gli alunni disabili organizzando le attività didattiche ed educative attraverso il supporto
dei docenti specializzati, degli assistenti per l’autonomia e la comunicazione, di tutto il personale docente
e del personale ATA .
2. ALUNNI CON DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO - DSA (ai
sensi della Legge 170/2010)
Alunni con DSA, ovvero disturbi funzionali di origine neurobiologica che, come tali, non possono
essere risolti, ma solamente ridimensionati tramite compensazione. Tra questi si possono
distinguere:
 la dislessia: disturbo settoriale dell’abilità di lettura che consiste nella mancata o erronea
traduzione del codice scritto e conseguente difficoltà di comprensione del testo;
 la disortografia: disturbo settoriale delle abilità ortografiche che consiste nel non riuscire a
rispettare le regole di trasformazione del linguaggio parlato in linguaggio scritto;
 la disgrafia: disturbo settoriale della scrittura che consiste nel non riuscire a produrre una grafia
comprensibile;
 la discalculia: disturbo settoriale del sistema di elaborazione dei numeri e/o del calcolo.
A tali disturbi sono spesso associate:
 disnomia: disturbo specifico del linguaggio, che consiste nella difficoltà a richiamare alla memoria
la parola corretta quando è necessaria, che può incidere sulle abilità del discorso, della scrittura o
di entrambe, ed è presente anche nella comunicazione sociale;
 disprassia: disordine funzionale qualitativo nella esecuzione coordinata di azioni volontarie nel
tempo e nello spazio in assenza di impedimenti organici o di deficit sensoriali. Si accompagna a
lentezza, difficoltà negli automatismi motori rapidi, nell’integrazione sensoriale e nella grafomotricità.
ALUNNI CON DEFICIT DA DISTURBO DELL’ATTENZIONE E DELL’IPERATTIVITÀ
Alunni con problemi di controllo attentivo e/o dell’attività, noti come A.D.H.D. (Attention Deficit
Hyperactivity Disorder), presentano tale disturbo spesso in comorbilità con uno o più disturbi dell’età
evolutiva: disturbo oppositivo provocatorio; disturbo della condotta in adolescenza; disturbi specifici
dell'apprendimento; disturbi d'ansia; disturbi dell'umore, etc.
Nell’ICD-10 l’ADHD è definito come Disturbo dell'attività e dell'attenzione - codice: F90.0 –L’ADHD si
può riscontrare spesso associato ad un DSA o ad altre problematiche, ha una causa neurobiologica e
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genera difficoltà di pianificazione, di apprendimento e di socializzazione con i coetanei.
Nella maggior parte dei casi il quadro clinico – anche per la comorbilità con altre patologie – richiede
l’assegnazione dell’insegnante di sostegno, come previsto dalla legge 104/92. Tuttavia, vi sono
moltissimi ragazzi con ADHD che, in ragione della minor gravità del disturbo, non ottengono la
certificazione di disabilità, ma hanno pari diritto a veder tutelato il loro successo formativo.
ALUNNI CON FUNZIONAMENTO INTELLETTIVO LIMITE (FIL)
Alunni con potenziali intellettivi non ottimali, descritti generalmente con le espressioni di
funzionamento cognitivo (intellettivo) limite (o borderline), ma anche con altre espressioni (per es.
disturbo evolutivo specifico misto, codice F83) e specifiche differenziazioni - qualora non rientrino
nelle previsioni delle leggi 104 o 170 - richiedono particolare considerazione. Si tratta di soggetti il
cui QI globale (quoziente intellettivo) risponde a una misura che va dai 70 agli 85 punti. Per alcuni
di loro il ritardo è legato a fattori neurobiologici ed è frequentemente in comorbilità con altri disturbi,
per altri, si tratta soltanto di una forma lieve di difficoltà tale per cui, se adeguatamente sostenuti e
indirizzati verso i percorsi scolastici più consoni alle loro caratteristiche, potranno avere una vita
normale. Gli interventi educativi e didattici hanno come sempre ed anche in questi casi
un’importanza fondamentale.
La presenza di uno o più disturbi si evince dalla diagnosi redatta dallo specialista.
I Codici di riferimento presenti nella diagnosi sono riferiti alla Classificazione Statistica Internazionale
delle Malattie e dei Problemi Sanitari Correlati, Decima Revisione (ICD-10), sotto la categoria generale
F.81 - Disturbi Evolutivi Specifici delle abilità scolastiche.
3. ALUNNI IN SITUAZIONE DI SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO, LINGUISTICO E CULTURALE
Per questi alunni, e in particolare per coloro che sperimentano difficoltà derivanti dalla non conoscenza
della lingua italiana - per esempio alunni di origine straniera di recente immigrazione è possibile attivare
percorsi individualizzati e personalizzati, oltre che adottare strumenti compensativi e misure
dispensative, secondo le modalità indicate nel presente documento e strutturate sulla base della
normativa vigente.
Per gli alunni che fanno parte di questa categoria di BES la scuola:
 avrà cura di predisporre interventi adeguati e monitorare i medesimi affinché siano messi in atto
per tutto il tempo necessario;
 applicherà in forma permanente o transitoria strumenti compensativi e misure dispensative), in
modo attinente gli aspetti didattici ritenuti necessari, privilegiando in forma maggiormente
continuativa strategie educative e didattiche personalizzate;
 applicherà in modo stabile la dispensa dalle prove scritte di lingua straniera solo se in presenza di
uno specifico disturbo clinicamente diagnosticato, secondo quanto previsto dall’art. 6 del DM n.
5669 del 12 luglio 2011 e dalle allegate Linee guida;
 terrà conto delle disposizioni in merito allo svolgimento degli esami di Stato o delle rilevazioni
annuali degli apprendimenti che, in base alla C.M. n.8 del 6.03.2013, verranno eventualmente
fornite dal MIUR o da altra istituzione competente (ufficio scolastico regionale, ecc) – O.M. n.11
del 03/06/2015 – art.23.
RISORSE UMANE E STRUTTURALI A DISPOSIZIONE DELLA SCUOLA
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Risorse umane








Dirigente scolastico
GLI
Coordinatore Gli e Referente DSA e altri BES
Coordinatore dipartimento di sostegno
Consiglio di classe (coord classe)
Collegio docenti
Docenti di sostegno
Personale ATA (collaboratori scolastici, segreteria, assistenti tecnici)
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
 gestisce in prima persona le risorse umane e strumentali presenti
 garantisce il raccordo di tutti i soggetti operanti nella scuola con il territorio
 stimola e promuove iniziative finalizzate a rendere operative , efficienti ed efficaci le indicazioni
condivise con gli Organi collegiali e le famiglie
 definisce, su proposta del Gli e del Collegio Docenti, le modalità e i percorsi didattici
individualizzati e personalizzati degli alunni con BES, ne coordina l'elaborazione e le modalità di
revisione
 attiva il monitoraggio di tutte le azioni messe in atto
 si avvale della collaborazione di un docente (FS o referente di settore) con compiti di
informazione, consulenza e coordinamento.
GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE (GLI)
L’Istituto Tecnologico di Agraria, agroalimentare e agroindustria istituisce il Gruppo di Lavoro per
l’Inclusione (GLI) al fine di realizzare appieno il diritto all’apprendimento per tutti gli alunni in situazione
di difficoltà permanente o temporanea, come previsto dalla D.M. 27 dicembre 2012, che richiama
espressamente i principi enunciati dalla Legge 53/2003. Lo strumento attraverso il quale il GLI espleta il
proprio compito è il “Piano Annuale per l’Inclusione” (PAI) riferito a tutti gli alunni con BES.
Compiti e funzioni del GLI
1. Rilevazione dei BES presenti nella scuola.
2. Raccolta e documentazione degli interventi educativo-didattici messi in atto
3. Consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie e metodologie di gestione delle classi.
4. Raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai GLH Operativi.
5. Interfaccia con servizi sociali e sanitari territoriali per attività di formazione, tutoraggio ecc…
6. Elaborazione della proposta di “Piano Annuale per l’Inclusione”.
Composizione del gruppo
È composto dal Dirigente Scolastico o da un suo delegato; dal Coordinatore del GLI e Referente DSA e
altri BES; dal Coordinatore del dipartimento di sostegno, dai docenti di sostegno; dai Coordinatori di
classe; dai referenti dello Sportello didattico e d’ascolto della scuola, dai Referenti di dipartimento
disciplinare o in loro vece da docenti che rappresentino ciascuna disciplina.
COORDINATORE GLI e Referente DSA e altri BES

coordina il GLI e partecipa alle riunioni
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




collabora con il Dirigente Scolastico (informa, offre consulenza, coordina)
riceve dalla segreteria la documentazione relativa ad ogni singolo caso pervenuta e acquisita al
protocollo e informa i Consigli di classe di competenza.
Stabilisce i contatti con le famiglie, gli enti territoriali, l'ASL, le associazioni del territorio
comunica con i docenti e gli studenti fornendo supporto qualora sia espressamente richiesto
partecipa alle attività di formazione
COORDINATORE DIPARTIMENTO SOSTEGNO e Referente alunni con disabilità

coordina le attività del dipartimento di sostegno (le riunioni del gruppo, previste dal piano
annuale delle attività hanno lo scopo di progettare l'attività a favore degli alunni disabilità,
monitorare l'attuazione dei piani educativi individualizzati, verificare e valutare l'attività svolta, in
itinere e in sede di consuntivo finale.
 partecipa agli incontri di raccordo tra ordini di scuole (alunni in ingresso)
 esamina in via preventiva la documentazione relativa ai singoli casi ne verifica la validità e la
completezza. Nel caso di documentazione mancante, non completa o in fase di scadenza si attiva
per la richiesta di consegna, completamento e/o aggiornamento ai soggetti competenti.
Comunica con il Coordinatore di Classe e per suo tramite al Consiglio di classe.
 organizza e coordina il GLH Operativo (in assenza del Dirigente e su sua delega)
 si attiva per l'organizzazione degli stages
Il Dipartimento di sostegno elabora proposte per la richiesta / distribuzione delle ore di sostegno e d
eventualmente, ove presenti, delle ore di assistenza ad personam, si fa interprete di proposte di
eventuali attività comuni (es: laboratori, uscite, ecc); esegue puntualmente il confronto sulle attività
svolte nell'ambito dei singoli PEI; monitora le attività in atto, verifica e valuta l'efficacia degli interventi
messi in atto.
CONSIGLIO DI CLASSE







prende atto della documentazione pervenuta e la esamina accuratamente
fornisce indicazioni circa i casi ove sia opportuna e necessaria l’adozione di una didattica
personalizzata ed eventualmente di misure compensative e dispensative, sulla base della
documentazione clinica e/o certificazione fornita dalla famiglia
individua e segnala tempestivamente altri eventuali casi di BES presenti in classe (per esempio
stranieri di recente immigrazione, alunni con più o meno manifesti disagi riconducibili all’ambito
personale, familiare, economico, relazionale, ecc). Per i casi in cui si ipotizza un disagio sociale o
di altra natura “tali tipologie di BES dovranno essere individuate sulla base di elementi oggettivi
(come ad esempio una segnalazione degli operatori dei servizi sociali) ovvero di ben fondate
considerazioni psicopedagogiche e didattiche” che dovranno essere rigorosamente riportate nel
verbale del Consiglio di classe.
si coordina con il GLI
partecipa agli incontri con la famiglia dello studente e con gli specialisti di riferimento
definisce l’orientamento sul tipo di percorso formativo da attuare. In particolare nell’ambito della
disabilità il C.d.C., nella prima riunione dell’anno scolastico, si esprime sul percorso ritenuto più
rispondente alle esigenze dell’alunno (curricolare, curricolare per il raggiungimento degli obiettivi
minimi per ogni disciplina o differenziato).
Approva, compatibilmente con l’avvenuta definizione dell’orario settimanale di lezione e
dell’assegnazione del docente di sostegno, la distribuzione oraria per disciplina delle ore di
sostegno e di assistenza ad personam, ove presente.
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

redige il PDP (DSA e altri bes) che sarà condiviso con le famiglie
condivide il PEI (alunni disabili) proposto dal GLH Operativo * e redatto in bozza dal docenti di
sostegno referente del caso, lo formalizza e lo rende operativo.
 Ogni docente si impegna per quanto riguarda la sua area disciplinare e per quanto riguarda gli
obiettivi trasversali ad “attivare” quanto programmato e nei tempi previsti.
*Il GLHO è un organo composto come prevede la normativa vigente dai docenti del Consiglio di classe,
dagli operatori dell'ASL, dalla famiglia, dai rappresentanti di servizi e/o enti del territorio. Il suo compito
specifico è quello di individuare e proporre i percorsi educativo-didattici individualizzati e di monitorarne
e valutarne lo svolgimento e l'efficacia.
COLLEGIO DEI DOCENTI
Discute e delibera il Piano Annuale per l’Inclusione.
 All’inizio di ogni anno scolastico discute e delibera gli obiettivi da perseguire proposti dal GLI e le
attività da porre in essere che confluiranno nel Piano Annuale per l’Inclusione.
 Al termine dell’anno scolastico verifica i risultati ottenuti.
DOCENTE DI SOSTEGNO



In qualità di referente del caso redige il PEI nella sua parte generale e ne orienta l’attuazione
individuando e applicando strategie e metodologie condivise funzionali alla sua attuazione. Le
strategie d’intervento sono volte a produrre ricadute positive in termini di efficacia non solo
sull’alunno con disabilità, ma sull’intera classe (il docente di sostegno è contitolare di classe)
si configura quale mediatore tra tutti gli attori coinvolti nel processo educativo e di
apprendimento
Si coordina e si confronta con l’assistente ad personam, ove presente
PERSONALE ATA


La segreteria:
- svolge l'iter amministrativo procedurale secondo le istruzioni assegnate dal Dirigente
Scolastico in collaborazione con il GLI, nel rispetto della normativa
- archivia copia di tutti i documenti relativi ai casi BES, ivi compreso il Piano Generale di
Inclusione previsto dalla DM 27/12/12. e relativa C.M. n.8 del 6/03/13
prepara copia della documentazione diagnostica e informativa fornita dalla famiglia
dell'alunno con BES in apposito fascicolo, avendo peraltro cura di aggiornare costantemente i
Referenti stessi in merito ad altra documentazione che dovesse aggiungersi successivamente
e in corso d'anno
- trasmette in tempo utile ai Referenti BES atti d'ufficio, atti normativi e/o informativi e/o
relativi a convegni, corsi, seminari, ecc. relativi ai Bisogni Educativi Speciali.
Collaboratore scolastico:
- collabora nella gestione delle autonomie personali degli alunni disabili gravi prestando
ausilio materiale nell'accesso dalle aree esterne alle strutture scolastiche, all’interno e
nell'uscita da esse, nell’uso dei servizi igienici e nella cura dell’igiene personale nonché nel
servizio mensa.
Risorse strumentali
Con il crescere della domanda, negli anni l’Istituto, si è dotato di risorse strumentali per poter rispondere
in modo adeguato alle necessità degli alunni con bisogni educativi speciali. Sono state attrezzate diverse
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aule (3 piccole ed una grande) per accogliere gli allievi nei momenti di studio individualizzato in rapporto
duale diretto o in piccolo gruppo e gli allievi con gravità tali da richiedere un intervento educativo e
didattico particolare e comunque non riconducibile minimamente a quello della classe in termini di
contenuti, obiettivi, tempi e modi. Dette aule sono dotate, oltre agli arredi scolastici standard, di
postazioni PC (1 per ogni aula)con connessione internet (ora la rete Wifi copre tutto l’istituto). In istituto
è inoltre presente un’aula informatica (parco macchine rinnovato), una palestra di recente
ristrutturazione, un efficiente laboratorio di chimica, serra, campetto sperimentale per la coltivazione di
cereali, patate, ecc, spazi esterni con campetto da calcio, aree verdi.
Compatibilmente con le sempre più ridotte disponibilità economiche le risorse strutturali dovrebbero
essere rinnovate e incrementate soprattutto per quanto concerne le attrezzature informatiche dedicate
MODALITA’ D’INTERVENTO
Al fine di migliorare il livello di inclusione, l’Istituto si pone l’obiettivo di coordinare i progetti per gli
alunni con BES all’interno di un piano di lavoro unitario che incrementi le capacità della scuola di
accogliere e soddisfare i diversi bisogni, le necessità e le richieste che, di anno in anno, diventano sempre
più numerose e diversificate.
In quest’ottica il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione, oltre a riunirsi collegialmente, si suddivide in gruppi di
lavoro per raggiungere la massima efficacia d’intervento, secondo la seguente articolazione:
 Gruppo disabilità
 Gruppo DSA e altri BES
 Interventi a livello di istituto


Promozione di attività di sensibilizzazione generale sulle tematiche della diversità e
dell’integrazione.
Formazione del personale docente attraverso corsi di aggiornamento sul tema dell’educazione
inclusiva e, in particolare, che aiutino gli insegnanti a sviluppare metodologie adeguate
(apprendimento cooperativo , tutoring).
2) Interventi a livello di gruppo-classe





Utilizzo dei modelli di apprendimento cooperativo e di tutoring.
Potenziamento del metodo di studio attraverso tecniche di apprendimento personalizzate (
sportelli di materia pomeridiani sui contenuti e/o sul metodo di studio).
Recupero dei prerequisiti per le classi prime durante il periodo dedicato all’accoglienza.
Potenziamento del metodo di studio attraverso materiali strutturati e questionari di
autovalutazione.
Elaborazione chiara dei livelli minimi attesi per le varie discipline.
3) Interventi specifici alunni BES
Il percorso individualizzato e personalizzato si concretizza nella redazione di un piano che ha lo scopo di
definire, monitorare e documentare, attraverso un’elaborazione collegiale, le scelte educativo-didattiche.
A) Piano Educativo Individualizzato (PEI)
 Per gli alunni con disabilità certificata è prevista la formulazione del Piano educativo
Individualizzato (PEI).
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L’attivazione del percorso è deliberata dal Consiglio di classe. Il PEI è firmato dal Dirigente Scolastico,
dai Docenti, dalla famiglia e dagli operatori dell’Asl (specialista della NPI, logopedista, ecc).
B) Piano Didattico Personalizzato (PDP)
 Per gli alunni con DSA è prevista una metodologia didattica individualizzata e personalizzata,
realizzata attraverso l’uso di strumenti compensativi e misure dispensative;
 Negli altri casi si potranno prevedere progettazioni di percorsi didattico-educativi calibrati sui
livelli minimi attesi per le competenze in uscita.
L’attivazione del percorso è deliberata dal Consiglio di classe. Il PDP è firmato dal Dirigente Scolastico,
dai docenti e dallo studente e dalla sua famiglia.
Strumento privilegiato nell’attuazione del processo di risposta della scuola alla richiesta di attenzione
speciale per l’alunno in difficoltà è il percorso individualizzato e personalizzato, redatto in un Piano
educativo individualizzato (PEI – alunni con disabilità) e Piano Didattico Personalizzato (PDP - alunni con
disturbi evolutivi specifici e alunni in situazione di svantaggio socio-economico, linguistico e culturale),
che hanno, ciascuno nel proprio ambito, lo scopo di definire, monitorare e documentare – secondo
un’elaborazione collegiale, le strategie di intervento più idonee e i criteri di valutazione degli
apprendimenti.
Nella nuova e più ampia ottica inclusiva, il Piano Didattico Personalizzato non può più essere inteso come
mera esplicitazione di strumenti compensativi e dispensativi per gli alunni con BES; esso è bensì lo
strumento in cui si potranno, ad esempio, includere progettazioni didattico-educative calibrate sui livelli
minimi attesi per le competenze in uscita (di cui moltissimi alunni con BES, privi di qualsivoglia
certificazione diagnostica, necessitano).
La Direttiva del 27.12.2012 ben chiarisce come la presa in carico dei BES debba essere al centro
dell’attenzione e dello sforzo congiunto della scuola e della famiglia.
L’attivazione di un percorso individualizzato e personalizzato per un alunno con Bisogni Educativi Speciali
è di competenza del Consiglio di Classe che collegialmente predispone il PDP, lo condivide con la famiglia
dello studente e con lo studente medesimo. Il PDP deve essere improrogabilmente formalizzato entro la
fine di novembre e la sua attuazione s’intende contestualmente posta formalmente e fattivamente in
essere.
Il ruolo attivo della famiglia riveste un’importanza fondamentale al fine di perseguire un armonico
sviluppo psico-fisico del/la proprio/a figlio/a attraverso la definizione di un Piano Didattico Personalizzato
(PDP) condiviso.
Compiti della famiglia:
 consegna presso la segreteria della scuola la diagnosi;
 richiede, qualora ne ravvisi la necessità, un colloquio con il DS, il referente per i DSA, il coordinatore
di classe, i docenti;
 concorda il P.D.P. con il Consiglio di classe/Equipe pedagogica e lo sottoscrive;
 supporta lo studente nello svolgimento dei compiti a casa direttamente o tramite un tutor;
 richiede la versione digitale dei libri di testo entro i tempi previsti tramite BiblioAID o direttamente
alle case editrici se lo strumento è ritenuto utile e d efficace;
Nei casi in cui non sia presente certificazione clinica o diagnosi, il Consiglio di classe motiverà
opportunamente, verbalizzandole, le decisioni assunte sulla base di considerazioni pedagogiche e
didattiche e circoscritte ai soli strumenti compensativi; ciò al fine di evitare contenzioso.
Il C.d.C. approva il Piano Didattico Personalizzato nelle sue caratteristiche generali e nelle singole
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Annesso al CONVITTO NAZIONALE “G. PIAZZI”
Salita Schenardi, 6 - 23100 SONDRIO
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e-mail: [email protected] www.itasgpiazzi.it
discipline., laddove necessiti della formulazione di obiettivi essenziali.
Per gli alunni BES, in maniera commisurata alle necessità individuali e al livello di complessità del
disturbo, che può esprimersi con gradi di compromissione più o meno elevata, è garantito l’utilizzo di
strumenti compensativi, che consentono di evitare l’insuccesso scolastico a causa delle difficoltà dovute
al disturbo, e l’applicazione delle misure dispensative, ovvero adattamenti delle prestazioni che
consentono all’alunno una positiva partecipazione alla vita scolastica.
Strumenti compensativi
Come previsto dalla normativa vigente, l’alunno con BES (con DSA e per estensione normativa riferito
anche ad altre tipologie di bisogni sopra riportati) può usufruire di strumenti che gli consentono di
compensare le carenze funzionali determinate dal disturbo. Aiutandolo nella parte automatica della
consegna, tali compensazioni permettono all’alunno di spendere le proprie energie sui compiti cognitivi
oltre che avere importanti ripercussioni sulla velocità e sulla correttezza delle prestazioni. A seconda
della disciplina e del caso, possono essere forniti, messi a disposizione o ammessi all’uso i seguenti
strumenti:








formulari, sintesi, schemi, mappe concettuali delle unità di apprendimento
tabella delle misure e delle formule geometriche
computer con programma di videoscrittura, correttore ortografico;
calcolatrice o computer
registratore e risorse audio (sintesi vocale, audiolibri, libri digitali)
dizionari digitali
programmi di traduzione
schemi di sintesi per l’elaborazione, rielaborazione e/o esposizione di testi, con attenzione nella
mediazione didattica a far precedere la sintesi all’analisi.
Misure dispensative
Come previsto dal dettato normativo, all’alunno con DSA è garantito l’essere dispensato da alcune
prestazioni non essenziali ai fini dei concetti da apprendere. Esse possono essere, a seconda della
disciplina e del caso:
 lettura ad alta voce
 uso del vocabolario
 scrittura veloce sotto dettatura
 scrittura corsivo e stampato minuscolo
 studio mnemonico di tabelle, formule, forme verbali, definizioni.
 sequenze lunghe di appunti
 prendere appunti
 rispetto dei tempi standard
 copiatura alla lavagna di sequenze lunghe
 lettura di testi troppo lunghi
 calcoli complessi orali e/o scritti
 studio, ove necessario, della lingua straniera in forma scritta
 compiti a casa superiori al minimo necessario
 interrogazioni non programmate
 l’effettuazione di più prove valutative in tempi ravvicinati.
Tali dispense, a rigor di legge sono applicate anche agli alunni con ADHD e FIL, mentre per gli alunni con
Svantaggio socio-economico, linguistico e culturale, nonché agli alunni BES individuati direttamente dalla
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scuola, senza certificazione clinica o diagnosi, è IL CONSIGLIO DI CLASSE che DECIDE CON
DISCREZIONALITA’.
Ulteriori strumenti possono essere utilizzati durante il percorso scolastico, in base alla fasi di sviluppo
dello studente ed ai risultati raggiunti. Tali strumenti e misure vanno utilizzati costantemente nel corso
della frequenza scolastica: è indispensabile quindi che il PDP accompagni l’alunno in tutto il suo iter
scolastico. In sintesi: il PDP viene introdotto dalla diagnosi dello specialista a cui fanno seguito le
osservazioni/considerazioni dei docenti del Consiglio di Classe e della famiglia .
Di seguito verranno considerate le caratteristiche del processo di apprendimento e verrà valutata la
consapevolezza da parte dell’alunno del proprio modo di apprendere, dopodiché si metteranno in atto le
strategie metodologiche e didattiche opportune.
VALUTAZIONE INTERMEDIA E FINALE DI ISTITUTO
Premesso quanto previsto dalla normativa nel corso dell’attivazione del PDP saranno effettuate verifiche
dei singoli casi, della situazione globale e delle azioni attivate per il sostegno dell’apprendimento degli
alunni con BES, in concomitanza ai Consigli di Classe previsti dal calendario scolastico.
La valutazione è personalizzata tenuto conto dei disturbi specifici e dei livelli di partenza. Oggetto di
valutazione è il percorso effettuato e tenuto conto del livello di appartenenza: ogni studente verrà
valutato in base ai progressi acquisiti, all’impegno, alle conoscenze apprese e alle strategie operate.
Obiettivo principale sarà pertanto quello di verificare gli apprendimenti nel pieno rispetto dei criteri e
modalità di verifica e valutazione previsti dalla normativa, ovvero maggior considerazione dei contenuti
rispetto alle capacità strumentali e dei processi di elaborazione della conoscenza più che al solo
“prodotto” elaborato. Tenendo presente ciò, il Consiglio di Classe si esprime per :
 la definizione di obiettivi chiari
 lo svolgimento delle interrogazioni in condizioni analoghe a quelle abituali, anche con uso di
strumenti e tecnologie
 la predisposizione di prove equipollenti,
 la predisposizione di prove diverse rispetto:
- alla modalità di espressione-comunicazione. Ad esempio: una prova scritta o grafica diventa
orale, una orale diventa scritta ecc.
- alla modalità di somministrazione: domande aperte diventano chiuse, a scelta multipla ecc.
- ai tempi: oltre all'assegnazione di un tempo maggiore a disposizione si può variare anche la
frequenza delle verifiche o interrogazioni e definire la loro programmazione
- alla quantità: numero di esercizi, di domande ecc. Se non è possibile aumentare i tempi o se
la resistenza fisica del soggetto non consente la somministrazione di un’intera prova, si
possono selezionare e proporre solo le parti più significative
- ai contenuti, che rimangono però idonei a valutare globalmente il raggiungimento degli
obiettivi
 la compensazione con prove orali di compiti scritti non ritenuti adeguati (con particolare
riferimento alla lingua straniera)
 valutazioni più attente alle conoscenze e alle competenze di analisi, sintesi e collegamento
piuttosto che alla correttezza formale, ovvero valutare i concetti, i pensieri, il grado di maturità,
di consapevolezza e di conoscenza, siano essi espressi in forme tradizionali o compensative,
premiando progressi e sforzi dell’alunno
 l’uso di strumenti e mediatori didattici nelle prove sia scritte sia orali (mappe concettuali, mappe
cognitive)eventuale lettura dell’insegnante, di un compagno o della sintesi vocale del testo di
verifica.
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Esami di stato
L’esame dei candidati BES sarà svolto secondo quanto definito dalla O.M. n. 11 del 03/06/2015 Istruzioni e modalità organizzative ed operative per lo svolgimento degli Esami di Stato conclusivi dei
corsi di studio di istruzione secondaria di secondo grado nelle scuole statali e non statali, . Anno
scolastico 2014/2015 con specifico riferimento all’ art. 22 (esame dei candidati con disabilità) e all’art. 23
(esame dei candidati con DSA e BES)
Seguiranno, in forma sintetica, i piani operativi annuali per l’inclusione degli alunni BES distinti per area
d’intervento:
 alunni con disabilità
 alunni con disturbi evolutivi specifici (DSA e altri BES).
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