DIVISORI Proposizione [Euclide, VII.1]. Dati due numeri diversi tra loro, se il minore è sottratto ripetutamente a turno dal maggiore, se il numero restante non misura mai il precedente finchè non rimane che un’unità, allora i due numeri sono primi tra loro. Proposizione [Euclide, VII.2]. Dati due numeri non primi tra loro, trovare il massimo comun divisore. SONA Paulus Gerdes; Geometry from Africa, Mathematical and educational explorations. The Mathematical Association of America, Washington D.C. 1999. UNITÀ DI MISURA FRAZIONI EGIZIE Ricordiamo i papiri matematici, ca. XV sec. A.C. I = Notazione: 1 2 = 2 3 = 3 4 = X1 X Un numero frazionario era una ‘somma’ di quantità di questo tipo, ( con “denominatori” distinti!) (scrittura non univoca) Per il resto, I I Papiro di Amos: tavole di ‘conversione’ per scrivere m n 2 n con n dispari. Per scrivere all’egiziana: P (1) scomporre m = i ai 2i con ai ∈ {0, 1}. P 2ki (2) scrivere mn = n (3) usare le tabelle ((4) “eliminare i conflitti” se appaiono denominatori comuni.) Esempio: 3 5 6 5, 6, 7 OPERAZIONI EGIZIE! Il trattamento delle frazioni diventa più “naturale” alla luce della maniera egizia per eseguire moltiplicazioni e divisioni. Esempio: 41 × 59 *1 2 4 *8 16 *32 41 59 118 236 472 944 1888 ⇒ + + + 2419 ALTRE CIVILTÀ ANTICHE Mesopotamia: abbiamo già visto la scrittura ‘decimale’ anche con parte non intera. Esisteva una “notazione” per n1 , ovvero “quel numero che preso n volte da’ 1” Si scriveva igi - n -gal. Esistevano tavole con l’espansione decimale dei reciproci. Grecia: Notazione “accentuata”: β̀ = 12 . Osservazione: in generale (sicuramente in Egitto) sembra che un numero ‘frazionario’ ( mn ) venisse inteso indifferenziatamente sia come rapporto (m : n) che come prodotto (m · n1 ). CINA Notazione ‘retorica’: “ yx ” si scrive y fen zhi x, ovvero “x di y parti”. Il risultato di una divisione è dato come parte intera più una frazione. Regole di calcolo: Somma: I denominatori moltiplicano i numeratori non corrispondenti; sommare; prendere ciò come dividendo. I denominatori moltiplicati fanno il divisore. Effettuare la divisione. Ciò che non riempie il divisore, nominarlo con il divisore. Se i denominatori sono uguali, semplicemente sommarli. I La somma di due frazioni viene data come il risultato di una divisione - quindi non necessariamente è di nuovo una ‘frazione’. I non si specifica che si sta sommando ‘due’ frazioni! I Altrove nei “nove capitoli” si descrive la riduzione ‘ai minimi termini’ cercando il m.c.d. CINA Regole di calcolo: Divisione: Problema n.17 dei “nove capitoli” Sette uomini si dividono otto sapek e un terzo. Si chiede quanto ottiene un uomo. Soluzione: Prendere il numero di uomini come divisore, il numero di sapek come dividendo. Se le parti sono tutte di un tipo, far comunicare. Se le parti sono di tipo diverso, prima equipararli, poi far comunicare. I “far comunicare” (“tong”): a+ c+ I b e d e → b e d f → ae + b ce + d “equiparare” (“tòng”): a+ c+ a+ c+ bf ef de ef INDIA Già dai Sulbasutras è attestato l’uso di frazioni. Esposizione sistematica nei trattati del V-VII secolo D.C.: specialmente di Brahmagupta e Mahavira. Notazione: in uso notazione “retorica” (“spezzare”, “dividere”), ma anche “due settimi”. Scrittura sintetica: a a = ; b b a b a+ = b c c c e a a + − = b b d f (b < c). c d ·e f p p r q : = r q s s Gli interi erano considerati come frazioni con “denominatore unitario”! LIU HUI E IL LÜ La scrittura a+ a b = b c c con (b < c) è diffusa in tutto l’oriente, e ha sue ‘regole aritmetiche’ che non si riducono sulla conversione in scrittura frazionaria. Esempio: Il lü di due numeri (descritto da Liu Hui nel suo commento ai “nove capitoli”), ovvero la loro forma adatta alla somma. MAGHREB Nei primi testi arabi (quelli della casa della saggezza a Baghdad) le grandezze frazionarie sono scritte nel solco della notazione indiana. XI secolo: Kitab-al-bayan-al-hassar, attivo nel Maghreb, pubblica un trattato dove le frazioni si scrivono con un tratto separatore orizzontale. Egli distingue: I I I Frazioni semplici mn Somme mn22 mn11 ↔ mn11 + n2 m2 Prodotti n2 m2 I Frazioni ‘legate’: n1 n2 n1 × ↔ m1 m1 m2 n1 + mn22 n2 n1 ↔ m2 m1 m1 EUROPA Il calcolo con grandezze frazionarie si diffonde in Europa con i trattati d’abaco e specialmente con il liber Abaci di Leonardo Pisano, ‘Fibonacci’, che usa notazioni simili a quelle maghrebine accennate. In Fibonacci: I La regola per risolvere proporzioni è illustrata ‘geometricamente’: Se un Cantare si vende per 40 lire, quanto valgono 5 Rotuli? 40 100 5 N.B.: un cantare = 100 rotuli I Ancora nel XV secolo questa “regola del tre” è applicata in modo macchinoso nel caso che i numeri siano frazioni. FRAZIONI CONTINUE Proposizione [“Euclide”]. Ogni razionale positivo può essere espresso come frazione continua limitata. Approssimazioni di numeri irrazionali con frazioni continue sono esplorate già dal IV-V secolo D.C. (Teone di Alessandria, Aryabatha,... fino a Fibonacci e Pacioli) Definizione: Una frazione continua (discendente, ordinaria) è n1 + 1 n2 + 1 1 n3 + ... Teorema. Per ogni reale irrazionale positivo esiste una e una sola frazione continua (discendente, ordinaria) “che lo rappresenta”. FRAZIONI CONTINUE Esempio: √ 2←1+ 1 2+ 1 2+ √ Forma generale per n? Frazioni continue ascendenti: e ←1+ Perchè? 1+ 1+ 1+ 1 2+ 1 ... 1+ 2 1 1+ ... 6 5 4 3 DEBITI Cina: fin da prima del 200 A.C.: “debiti” contabilizzati con bastoncini rossi. Regole per somma e sottrazione, non per la moltiplicazione (perchè con i debiti...). Grecia: nell’Arithmetica Diofanto (ca. III D.C.) tratta equazioni a coefficienti interi, sia positivi che negativi. I ammette soluzioni frazionarie I descrive le regole per moltiplicare numeri negativi, ma I non accetta soluzioni negative. Chiama la soluzione x = −4 “assurda”. di 4x + 20 = 4 DIOFANTO Epigramma tombale: Dio gli concesse di rimanere fanciullo un sesto della sua vita, dopo un altro dodicesimo le sue guance germogliarono; dopo un settimo egli accese la fiaccola del matrimonio; e dopo cinque anni gli nacque un figlio. Ma questi, giovane e disgraziato e pur tanto amato, aveva appena raggiunto la metà dell’età cui doveva arrivare suo padre, quando morı̀. Quattro anni ancora mitigando il proprio dolore con l’occuparsi della scienza dei numeri, attese Diofanto prima di raggiungere il termine della sua esistenza. Ovvero: 1 1 1 1 x + x + x + 5 + x + 4 = x; 6 12 7 2 x = 84 INDIA Brahmagupta (VII sec.) astronomo che confessa che alcuni suoi problemi matematici sono scritti “per puro piacere”. I Formula regole per la somma e la moltiplicazione di grandezze negative I Da’ regole per trattare con le frazioni (=quozienti), affermando che 0 : 0 = 0 e che Una quantità divisa per sero diventa una frazione il cui denominatore è zero. Questa frazione viene denominata “quantità infinita”. In questa quantità avente zero come divisore non c’è alcuna alterazione, sebbene molti possano essere aggiunti o tolti, cosı̀ come nessun cambiamento può aver luogo nella divinità immutabile quando i mondi vengono creati o distrutti, anche se numerosi ordini di esseri vengono assorbiti o creati. INDIA Bhaskara II (1114-1185) I Elenca regole per operare con numeri negativi, compreso “La radice quadrata di un numero positivo è sia positiva che negativa (!)” “Non c’è radice quadrata di un numero negativo, perchè è non-quadrato” I Risolve equazioni quadratiche, anche con radici negative chiamandole però “inadeguate”. Commentando la soluzione x = 50 e x = −5 di x 2 − 45x = 250 scrive “il secondo valore non deve essere preso, perhè è inadeguato, la gente non approva soluzioni negative! ARABI Al-Khwarizmi (ca. 780-850) I elenca regole per calcolare con numeri negativi (come gli indiani), e le giustifica con esempi: Se 8 × 17 = 136, e 8 = 10 − 2, 17 = 20 − 3, allora usando l’algoritmo per i binomi si ottiene 200 + (−2) × (20) + 10 × (−3) + (−2)(−3) che è uguale a 136 se (−2)20 = −40 piuttosto che 40, ecc. I tuttavia nei suoi sei tipi di equazione di secondo grado (con coefficienti positivi) non compare ax 2 + bx + c = 0 perchè non ha mai radici positive. I qualifica “impossibili” equazioni di secondo grado con discriminante negativo! ARITMETICA MERCANTILE Nicolas Chuquet (ca. 1445-2500) I Scrive il primo testo di algebra francese Triparty en la science des nombres, stampato.... nel 1880! I Regole di calcolo con numeri negativi, ma soluzioni negative (o nulle!) di equazioni sono rifiutate. Johann Widman: Mercantile Arithmetic, 1489, introduce i simboli “+” e “-” Michael Stifel (1487-1567) I Riduce tutte le forme di Al-Khwarismi ad una sola forma di equazioni di secondo grado, permettendo coefficienti negativi. I Scrive che soluzioni negative di equazioni devono essere considerati meno di nulla, e quindi “numeri absurdi”. ! ;%+&$1%!*-!+$%1*'%1!.*'#!*,'$&10+*,6!)86%/$)!*,'&! <,68),1!),1!4&$!(),3!,&')'*&,)8!-'),1)$1-B!A%!6)7%!'#%! $08%-!4&$!&9%$)'*&,-!0-*,6!9&-*'*7%!),1!,%6)'*7%!,0(/%$-! *,!#*-!/&&K=!'#%!"#$%&%'($!')!"*%%$+!*,!CDDSB!H2%%!'#%% :9/)#$%:)79#4)%;7$+,+$<BI!A*-!(&-'!4)(&0-!+&,'$*/0'*&,! '&!&0$!(&1%$,!1)3!,&')'*&,!.)-!'#%!-3(/&8!T!4&$!U%V0)8-=W! )8-&!)99%)$*,6!*,!'#%!"#$%&%'($!')!"*%%$,!;%+&$1%X-! -3(/&8!.)-!8&,6%$!'#),!'#%!-3(/&8!.%!0-%!'&1)3=!)-!3&0! +),!-%%!*,!'#%!4&88&.*,6!9)--)6%B! !! RINASCIMENTO Robert Recorde (1510-1558) Introduce il simbolo “=”. ! ! Y-*,6!(&1%$,!-9%88*,6=!'#%!9)--)6%!$%)1-Z! !! Simon Stevin[$&&'-=!()3!'#%!(&$%!)9'83!/%!.$&06#'B!\,1!'&!)7&*1!'#%!'%1*&0-!$%9%'*'*&,!&4! (1548-1620) '#%-%!.&$1-Z!*-!%V0)8!'&Z!P!.*88!-%'!)-!P!1&!&4'%,!*,!.&$K!0-%=!)!9)*$!&4!9)$)88%8-=!&4! I Scrive un]%(&.%!^'.*,_!8*,%-!&4!&,%!8%,6'#=!'#0-!TTTTTT!=!/%+)0-%!,&!`!'#*,6-=!+),!/%! trattato sull’utilizzo delle ‘frazioni decimali’ (&$%!%V0)8B!\,1!,&.!()$K!'#%-%!,0(/%$-B!CB!Ca:!b!CD!T!SCB! 0 1 1 6 2 7... 3 12.3167 → 123 ! I Nella sua Arithmetica definisce il “numero” come )8(&-'!)!+%,'0$3!/%4&$%!*'!.)-!.*1%83!0-%1B!R),3!9%&98%!0-%1!'.&!9)$)88%8!8*,%-!'#)'!-'&&1! ;%+&$1%X-!-3(/&8!4&$!%V0)8-!.)-!,&'!*((%1*)'%83!)++%9'%1B!\-!)!()''%$!&4!4)+'=!*'!'&&K! 7%$'*+)883=!.#*8%!&'#%$-!0-%1!U)%W!4$&(!'#%!c)'*,!.&$1!U)%V0)8*-X!'&!(%),!%V0)8-B! “ciò che spiega la quantità di ogni cosa” non distinguendo tra quantità discrete e continue! `EEa=!RB\B\B! ! ``! >0,1%1!/3!'#%!5B2B>B! BAROCCO Albert Girard (1595-1632) Da’ il primo enunciato completo del Teorema Fondamentale dell’algebra riconoscendo come ‘legittime’ radici complesse di polinomi. Isaac Newton (1642-1727) Quantities are either Affirmative, or greater than nothing; or Negative, or less than nothing. Colin Maclaurin (1698-1746) I Quantità negative rese “reali” introducendo modelli quali “spostarsi a destra e sinistra su una retta” ecc. I Giustifica le regole di moltiplicazione: per ogni a, b positivi a − a = 0 → (a − a)b = 0 → ab + (−a)b = 0 da cui, siccome ab è positivo, (−a)b deve essere negativo. ARITMETICA E ALGEBRA Leonhard Euler (1707-1783) I Algebra ↔ Aritmetica generalizzata. Maggior distinzione di MacLaurin: “...l’aritmetica tratta dei numeri propriamente detti ... si estende solo a certi metodi di calcolo che derivano dalla vita quotidiana ... l’algebra, invece comprende tutti i casi che si presentano nella scienza dei numeri” I Per b positivo, 3(−b) deve essere negativo perchè “tre volte un debito è un debito triplo” I Siccome a(−b) è negativo per a, b positivi, allora (−a)(−b) è positivo perchè deve avere segno opposto a a(−b). ALGEBRA SIMBOLICA George Peacock (1791-1858) Distingue: I Algebra aritmetica (ovvero: dei numeri reali non-negativi rappresentati da lettere) I Agebra simbolica (dove le lettere non devono avere nessuna interpretazione e le operazioni sono indotte dall’aritmetica) Esempio: La legge distributiva a(b − c) = ab − ac vale per l’aritmetica (quando la parentesi è definita). Quindi vale, senza restrizioni, per l’algebra simbolica. Regole per i segni: se b,c positivi vale (aritmeticamente) (a − b)(c − d) = ac − bc − ad + bd ponendo a, d = 0: (−b)c = −bc; ponendo a, c = 0: (−b)(−d) = bd. STRUTTURE ALGEBRICHE Augustus De Morgan (1806-1871) I “It is astonishing that the human intellect should ever have tolerated such an absurdity as the idea of a quantity less than nothing” I Sostiene che sistemi algebrici possano essere definiti interamente per mezzo di regole formali (assiomi), e fornisce esempi, ma I sostiene però che solo un’interpretazione / il contenuto di un sistema algebrico gli da’ senso. William Rowan Hamilton (1805-1865) I Cerca di dare consistenza ai numeri negativi ponendo la dicotomia tra segni come il contrasto tra direzione ‘in avanti’ e ‘indietro’ (rispetto allo stato attuale). I Con l’introduzione dei quaternioni “convince” i matematici che è possibile definire un sistema algebrico puramente in termini assiomatici. OGGI Costruzioni/Definizioni: I Assiomatiche. Algebriche (“chiusure” rispetto a operazioni/polinomi). I Esplicite (costruzione di insieme con operazione). I In generale: N→Z→Q→R→C→H ... non corrisponde affatto allo sviluppo storico dei concetti!