PUBBLICITÀ E STRATEGIE DI COMUNICAZIONE INTEGRATA Per il projetc work Suggerimenti imprese: Absonant Christian Valente: [email protected] TAP Portugal (Italia e Grecia) Paolo Zocconali: [email protected] ENI Francesco Mancuso: [email protected] PROF. PAOLA PANARESE – 3 NOVEMBRE 2016 Ospiti 17 novembre - Francesco Mancuso - Account e creativi 18 novembre - Bruno Ballardini - La creatività 24 novembre - Daniele Tantari - Il media planning 25 novembre - Cosimo Miraglia - I media: radio e web 1 dicembre - Chiara Landi - I media: tv e cinema 2 dicembre - Monika Bukat - I media: affissioni e stampa 16 dicembre - Simone Mazzarelli - Gli eventi di comunicazione L’integrazione Integrazione sia orizzontale, sincronica, che verticale o diacronica. La prima concerne le azioni contemporanee presso diversi touchpoint online e offline La seconda riguarda la sequenza di azioni che scandiscono le diverse fasi di una campagna. L’integrazione Sviluppare e sostenere relazioni mediante esperienze e interazioni coinvolgenti, sfruttando ogni opportunità di contatto, è diventata una priorità per le imprese. Ciò richiede di progettare l’integrazione strategica delle azioni e dei contenuti che contribuiscono a instaurare, articolare e consolidare le relazioni. L’integrazione Una scansione tipica: Teasing pubblicità tradizionale iniziative promozionali e in-store ulteriori azioni di engagement sui social media 1 True blood True blood Caso interessante, per la ricchezza di mezzi impiegati, l’integrazione tra comunicazione tradizionale e unconventional e per i contenuti True Blood, serie tv americana prodotta dalla Hbo nel 2008, arrivata su Sky il 27 aprile 2009 True blood True blood True Blood è un prodotto di Alan Ball, padre di Six Feet Under, tratto dalla serie di libri di Charlaine Harris. True blood Nel maggio 2008 alcune lettere misteriose scritte in lingue antiche vengono inviate a blogger e webmaster di siti web. La fama di True Blood è stata preceduta da una campagna virale organizzata dal gruppo di The Blair Witch Project. True blood Poco dopo vengono inviati pacchi con samples originali 2 True blood Vengono gradualmente diffusi siti web che descrivono un intero mondo parallelo in cui umani e vampiri convivono con alcune difficoltà Blood Copy Blog in cui vengono raccolte le reazioni della gente e dei politici di fronte ai vampiri. Lezioni True blood TruBeverage, il sito ufficiale della bibita, rivolto ai vampiri, in cui scoprire, tramite un test, il tipo di sangue adatto a ogni individuo e in cui leggere le caratteristiche della bevanda (tipo A, B, 0, AB). 3 True blood Love Bitten Sito dedicato agli incontri tra vampiri e umani 4 True blood American Vampire League Sito dell’associazione che appoggia il riconoscimento dei diritti dei vampiri. True blood • Fellowship of the Sun Associazione, opposta all’American Vampire League, che si schiera contro i vampiri, definendoli creature abominevoli, che vanno fermate prima che uccidano tutti. True blood La campagna virale di True Blood riassume i due anni tra l’uscita allo scoperto dei vampiri e l’inizio della serie. Ai siti si aggiungono altri strumenti di comunicazione Poster e spot sulla bevanda 5 6 True blood Spot sulla bevanda True blood Poster e spot sull’arrivo dei vampiri 7 True blood Programmi tv sull’arrivo dei vampiri True blood Poster sulla campagna politica pro e contro i vampiri 8 True blood Video pro e contro i vampiri True blood Manifesti per pubblicizzare il locale Fangtasia Angeli c on la fac c ia s porca– Roma, 21 nov embre 2007 Pagina 53 9 True blood Spot di nuovi servizi per vampiri True blood Stickering e guerrilla True blood 10 True blood Fumetto prequel. True blood Gadget Angeli c on la fac c ia s porca– Roma, 21 nov embre 2007 Pagina 65 Angeli con la faccia sporca – Roma, 21 novembre 2007 Pagina 66 11 12 In Italia http://fox.foxtv.it/trueblood?gclid=CNvv7dT9m54CFQeQzAodhywXlA Angeli c on la fac c ia s porca– Roma, 21 nov embre 2007 Pagina 77 13 La seconda serie L’integrazione L’integrazione rappresenta una risposta alla frammentazione dei pubblici, alla fruizione multitasking e personal e allo scetticismo verso la pubblicità tradizionale 14 L’integrazione Il concetto di integrazione ha assunto un significato più articolato. La comunicazione integrata non si esaurisce nella pianificazione del media mix ma comprende quella del content mix Nessun canale e nessun contenuto è più adatto per tutti. L’integrazione Integrazione tra ATL e BTL Distinzione superata ATL: pubblicità tradizionale BTL: sponsorizzazioni, product placement, promozioni, direct marketing, eventi, pubbliche relazioni L’integrazione La comunicazione integrata si basa quindi sulla diversificazione di contenuti progettati ad hoc per diversi target in funzione di un obiettivo narrativo, da veicolare attraverso un mix di canali proprietari e a pagamento, eventualmente rilanciati e rielaborati da intermediari e influencer e/o oggetto di passaparola fra i pubblici. L’integrazione Tra PAID, OWNED ed EARNED media PAID MEDIA Mezzi a pagamento Costo proporzionale all’audience Spazi di pubblicità tradizionale, sponsorizzazioni e product placement, mobile- e web-advertising Mezzi appropriati alle fasi iniziali, funzionali all’awareness, al posizionamento e alla costruzione della reputazione. 15 L’integrazione L’integrazione OWNED MEDIA EARNED MEDIA Mezzi di proprietà Sedi e musei della marca, brand stores, brand channels (tv, radio, YouTube, magazine aziendali ecc.), brand websites e blog, brand pages sui social media, brand mobile app, product packaging e piattaforme di servizio ai clienti. Impiegati per sviluppare fedeltà, engagement, dialogo e collaborazione. L’investimento cresce all’aumentare dei clienti Ogni ambiente online e offline nel quale la marca viene citata o commentata. Comprendono le imprese media tradizionali, opinion leader e influencer, forum e fan page, prosumer che partecipano alle conversazioni su brand e prodotti con post, tweet, valutazioni, recensioni, storie, spoof e parodie ecc. Fondamentali nella fase di approfondimento e di valutazione Content marketing Content marketing Espressione diffusa parallelamente alla convinzione che per sfruttare al meglio le opportunità offerte dal nuovo ecosistema, e in particolare dagli owned media, ogni organizzazione debba pensare e agire come un editore di contenuti, o meglio ancora come uno storyteller. 4 tipi di contenuti: brandizzati (branded contents), sponsorizzati, curati e co-creati. Branded content Contenuto originale prodotto o commissionato da un brand per sollecitare conversazioni ed esperienze di marca funzionali all’apprendimento di qualità e valori, impressione personalità, coltivazione di relazioni. Valore aggiunto in termini di intrattenimento, informazione o educazione 16 Branded content Include versioni più o meno aggiornate dei contenuti tipici del direct marketing e delle pr (comunicati, post, cataloghi multimediali, newsletter, podcast), articoli, presentazioni, infografiche, video tutorial, cortometraggi, web series, parodie, magazine e webzine, eventi speciali e di comunicazione (workshop, webinars), videgiochi, gadget, contenuti musicali. Branded content Spesso distinti dalla comunicazione pubblicitaria, perché non riguardano in modo diretto l’offerta del brand. Allo stesso tempo, molta pubblicità oggi non parla direttamente del brand , pertanto una distinzione netta è problematica. Alcune forme di advertainment e le versioni uncut dei long form commercial sono considerate esempi ibridi Branded content Content marketing Le differenze non riguardano solo il piano formale, ma anche quello strategico, orientato da logiche pull anziché push Il content marketing mira a individuare il contenuto e l’occasione di contatto appropriati rispetto al target e agli obiettivi. Benché vengano privilegiati gli owned media, anche i paid media ospitano sempre più spesso nuovi tipi di branded content commissionati o autoprodotti, nell’ambito del cosiddetto native advertising Native advertising Native advertising Casi in cui l’azienda paga non l’acquisto dei spazi tabellari tradizionali, ma la collocazione di vari tipi di contenuti nel contesto editoriale, rispettando due criteri: Non intrusività, ovvero coerenza e continuità – tematica e stilistica – fra il branded content e gli altri contenuti del contesto editoriale in cui questo viene inserito. Trasparenza, ovvero la chiara indicazione del fatto che il contenuto è stato elaborato o commissionato da un inserzionista Per il lancio della seconda stagione della serie televisiva Orange Is the New Black, Netflix ha realizzato una lunga inchiesta multimediale sulla presenza femminile nelle prigioni americane, ospitata dal “New York Times”. 17 Native advertising Mastercard ha realizzato un reportage multimediale pubblicato sul blog Mashable, riguardante i modi in cui le persone utilizzano i dispositivi mobili e come questi stiano cambiando la nostra vita Native advertising Mashable è stato utilizzato anche da Purina per un articolo multimediale intitolato 5 Heartwarming Stories That Prove Dog Is Man’s Best Friend. Il post ha ottenuto oltre ventimila condivisioni Native advertising Native advertising Per promuovere la linea “G-series”, tre prodotti concepiti per tre tipi di esercizi (riscaldamento, performance e defaticamento), Gatorade ha creato tre canali musicali sulla web radio Pandora, che trasmettono musica adatta a ciascuno dei tre momenti. Più di cinquecentomila utenti si sono connessi alle tre stazioni Il sito d’informazione Buzzfeed ha ospitato nel 2014 un test umoristico volto a promuovere la serie Game of Thrones: grazie al test l’utente poteva scoprire come sarebbe morto se fosse stato un personaggio della serie Contenuti sponsorizzati Contenuti curati e co-creati Sponsorizzazione di contenuti creati dall’editore o da un influencer (es. Youtubers) Obiettivo: garantire visibilità e copertura presso uno specifico target Per qualcuno, variante della native advertising Selezione e condivisione di contenuti interessanti creati da altri, in un’area coerente con la strategia e citando sempre la fonte. «Così facendo il brand si rende utile per il proprio target e assume un ruolo di facilitatore, guidando l’accesso a contenuti e intrattenimento rilevanti per il pubblico» (Mayer, 2015, p. 68). 18 Contenuti curati e co-creati Uno dei difetti più ricorrenti nel Social Media Marketing consiste negli eccessi di autoreferenzialità e nella «messa in scena egocentrica dei propri prodotti e servizi» (Meerman Scott, 2007), ovvero nel limitarsi a informare e a sollecitare interazioni sulla propria offerta e sulle proprie iniziative, invece che su temi, curiosità e problemi dei propri pubblici. In quest’ottica è evidente il valore e la funzionalità di progetti partecipativi e di contenuti co-creati attraverso il coinvolgimento di consumatori e/o particolari influencer. Buzz (Ronzio) riguarda un tema o un oggetto e consiste nell’effetto di visibilità pubblica prodotto dalle conversazioni e dal passaparola che li riguardano. Il buzz marketing comprende le azioni volte ad alimentare conversazioni e passaparola su determinati temi e oggetti Marketing virale Earned media L’inclusione degli earned media in un piano di comunicazione rinvia all’importanza delle azioni di buzz, viral e World of Mouth Marketing, volte a sollecitare publicity e passaparola Passaparola Consiste nella condivisione di contenuti e si riferisce a singoli individui e influencer. Non si configura come mera trasmissione o ripubblicazione, anzi spesso comporta commenti e variazioni che adattano un contenuto a nuovi contesti, funzioni e conversazioni. Il marketing passaparola (o Word of Mouth – WOM) è quella parte del buzz marketing consistente nella progettazione di azioni e contenuti specificamente diretti ad alimentarne l’integrazione nelle comunicazioni interpersonali Marketing virale Insieme delle declinazioni del WOM marketing in ambiente digitale. Rispetto al WOM, può riguardare contenuti multimediali, raggiungere un numero maggiore di persone in meno tempo, contempla modalità di condivisione one-to-many (blog, pagine social) 19 Integrazione con l’unconventional Ambient: sotto questo nome vengono ormai catalogate tutte quelle comunicazioni che si realizzano nell’ambiente frequentato dal destinatario del messaggio pubblicitario Distinguiamo “ambient” e “guerrilla”, sottocategoria di ambient Ambient Anche la cosiddetta comunicazione sensoriale è una forma di ambient e lo è la nuova politica del punto vendita Ambient I confini fra una categoria e l’altra sono ancora più vaghi (anche fra uso innovativo dell’affissione o della dinamica e ambient) Mentre sono molto evidenti le differenze rispetto alla comunicazione tradizionale 20 Ambient Intervento con messaggi su realtà preesistenti La realtà viene modificata in modo che possa essere interpretata in una nuova maniera dal pubblico 21 Ambient Un altro modo di intervenire consiste nell’andare a cercare il destinatario nel momento e nel luogo in cui è più sensibile al messaggio Campionati mondiali di calcio da tavolo. Carlsberg è parte del gioco 22 Punto del bacio. Goteborg-Stoccolma Inspirato da Labello. 267 fr. 1.Ambient Oppure si modifica la realtà, in modo che insieme al messaggio crei un discorso articolato Fai la prova qui. Il grande orologio Pilot’s. I tuoi freni ti danno questa sensazione? Li testiamo mentre aspetti. 23 Ambient Si può creare talvolta una vera e propria interattività ambientale Usatelo come sfondo per le vostre videotelefonate “lavorerò fino a tardi”” Usatelo come sfondo per le vostre videotelefonate “lavorerò fino a tardi”” Usatelo come sfondo per le vostre videotelefonate “sono in palestra”” Ambient Usatelo come sfondo per le vostre videotelefonate “sono al supermarket” L’intervento può essere molto semplice, ad esempio sulla shopping bag o su altri oggetti-omaggio che, trasportati dal cliente, entrano nell’ambiente degli altri clienti potenziali 24 25 Ambient Oppure il messaggio si espande all’interno dell’ambiente del punto vendita Il tuo cane farebbe qualsiasi cosa per Doguit Guerrilla Termine introdotto nel 1808 in Spagna per definire la guerra di resistenza e ribellione contro l’occupazione francese Indica la lotta che – con scarsi mezzi a disposizione ricorre ad azioni di sorpresa (imboscate, attentati…) al di fuori delle forme tradizionali di guerra aperta e dichiarata Guerrilla In pubblicità indica – vagamente – le comunicazioni che sorprendono il destinatario per il loro aspetto non tradizionale e improvvisato, in genere invadendone l’ambiente abituale 26 Guerrilla Messaggi che non utilizzano nessun mezzo tradizionale E che hanno un aspetto spontaneo e parzialmente ingenuo Il giorno dell’amico. Per il miglior amico di sempre. Guerrilla La sorpresa è un elemento fondamentale Il centro di ortodonzia di Manchester sta traslocando 27 Guerrilla Spesso si utilizzano gli esseri umani Come i kamikaze o come i vecchi uomini sandwich Legato a un lavoro sbagliato? Monster.com. Ricerca precisa. Lavori giusti. 28 La più grande svendita di giocattoli in Australia Non proprio come l’originale. Odissey. Contro la pirateria musicale. Ambient o guerrilla? Il confine fra guerrilla e ambient è molto sottile In genere si considera guerrilla la comunicazione più provocatoria Esamini con altrettanta attenzione il tuo seno? Festival del film dell’orrore – Sangue sotto la porta 29 Il baseball è ricominciato. Trova i battitori migliori su “The Score” Solo un promemoria: guidare ubriachi uccide. Ambient o guerrilla? A volte si invade il campo altrui 30 Goditi il tuo test di guida alla Mercedes. Ambient o guerrilla? La guerrilla più autentica è quella che ha l’aspetto di essere improvvisata O, ancor meglio, che coglie occasioni imprevedibili In Italia La comunicazione è solo parzialmente integrata La Tv ha un ruolo centrale nei piani media, anche per motivi storici L’evoluzione delle agenzie Negli anni Cinquanta, con Bernbach e la coppia creativa, l’agenzia pubblicitaria è una struttura monolitica con leadership creativa, che controlla l’intero processo di pianificazione 31 L’evoluzione delle agenzie Tra la fine degli anni Settanta e gli anni Ottanta aumenta il valore degli investimenti pubblicitari Emerge il bisogno di strutture specializzate Comincia una scomposizione dell’agenzia che ne cambia l’assetto L’evoluzione delle agenzie Publitalia mette a punto negli anni Ottanta l’ “operazione rischio” Nascono i Centri media e diventano sempre più potenti Negli anni Novanta, con la globalizzazione dei mercati, le agenzie tornano ad accorparsi e diventano colossi internazionali quotati in borsa (Saatchi, Omnicom, Publicis, Havas, Wpp, Interpublic) L’evoluzione delle agenzie Si stacca prima l’area ricerche di mercato Quasi contemporaneamente nascono in Italia le Tv commerciali La tv è il medium dell’epoca La competizione per l’acquisto degli spazi aumenta e comprare spazi diventa un’attività autonoma e molto redditizia L’evoluzione delle agenzie Nell’era delle campagne multimediali, la divisione tra creatività e media perde di significato Si torna (o almeno si dovrebbe) al modello dell’agenzia a servizio completo 32