45° FESTIVAL PONTINO DI MUSICA 2009 45° F E STI VA L PONT IN O d i M USI CA 2 0 0 9 O R G AN I Z Z AZ I O N E E R E A LI Z Z A Z I O NE C am p u s I n t e r n a z i o n a le d i M u s i c a C O N S U L E N TI A R T I S T I C I D E L C A M P U S Gabriele Bon omo, Br un o Ca nin o, Michel e dallqOng aro, Fran co Petracch i, Roberto Pr osseda, A lessan dr o Solbiati , Fabrizio von Ar x C OO RD IN A T ORE A RT I S T IC O R ic c ar d o C e r o c c h i C O N T R I B U T O E P A TR O C I N I O Ministero per i Beni e le Attivita` Culturali - Direzione Generale per lo Spettacolo dal Vivo Regione Lazio - Assessorato alla Cultura, Spettacolo e Sport Provincia di Latina Comuni di Latina, Sermoneta, Priverno, Fondi, Lenola, Sperlonga e Cori Fondazioni nRoffredo Caetanio e nCamillo Caetanio C O L L AB O R A Z I O NE Istituto di Studi Musicali nGoffredo Petrassio di Latina Conservatorio Statale di Musica nO. Respighio Edizioni Suvini Zerboni - SugarMusic S.p.A. Associazione Mendelssohn Settimane Musicali al Teatro Olimpico Trasimeno Music Festival Settimana Culturale Fondana Pro Loco di Sermoneta e di Fondi Abbazia e Borgo di Fossanova S O S T E G NO Banca Popolare di Fondi, Fondazione Roma Terzo Settore, Bristol Myers Squibb, BancaAnagni Credito Cooperativo S E G R E T E R IA O R G AN I Z Z AT I VA Maria Teresa Censi, Elisa Cerocchi, Tiziana Cherubini, Alfredo Romano AM M I N I S T R A Z I O NE Nicola Astarita U F F I C IO S T A M P A Sara Ciccarelli, Luca Pellegrini ACCORDATURA PIA NOFORTI E ASSIST EN ZA TECNICA Mauro Buccitti PRO G RAM MA G EN ER AL E CO NCER T I nel CASTELLO CAETANI di SERMONETA, nellqABBAZIA DI FOSSANOVA, a FONDI, LENOLA, SPERLONGA e CORI I N C O N T R I I N T E R N A Z I O N A L I D I M U SI C A C O N T E M P O R A N EA nei GIARDINI DI NINFA, a SERMONETA e LATINA COR SI DI PERFEZIONAMENTO E DI INTERPRETAZIONE MUSICALE NEL CASTELLO CAETANI DI SERMONETA T E S T IM O N I AN Z E d a l 1 97 5 a l 2 0 0 8 ELENCO DEI DOCENTI DEI CORSI, INCONTRI DI STUDIO, CONVEGNI, PRIME ESECUZIONI ASSOLUTE Felix Mendelssohn 1809 - 1847 Una serie di ricorrenze che si registrano questqanno e accadimenti avvenuti negli ultimi tempi hanno stimolato il Campus ad assumere decisioni sulle quali si configura la sostanza musicale della 45 a edizione del Festival Pontino. Non e` certamente la ricorrenza in se´ a costituire valore progettuale anche se sono proprio gli uomini a dare importanza alle ricorrenze e a servirsene come cadenze ritmate della storia. Questqanno ce ne sono molte: tra le altre in letteratura il bicentenario della nascita di Gogol, lqautore delle nAnime Morteo; in campo naturalistico il bicentenario della nascita di Darwin suo e` il famoso nOn the origin of specieso; nellqarte figurativa il centenario del Manifesto Futurista di Marinetti. In campo musicale infine il bicentenario della morte di F. Joseph Haydn e della nascita di Felix Mendelssohn-Bartholdy, il grande romantico che si accosto` a Bach e lo interpreto` secondo una propria lettura e trasformo` la sua Lipsia in uno dei centri musicali piu` importanti dqEuropa. Tra i musicisti il Campus non ha scelto in virtu` dei citati motivi convenzionali anche se in tanti saranno a farlo. Si e` invece indirizzato, piu` utilmente, su Felix Mendelssohn grazie alla fortuita concomitanza con la sorprendente riscoperta di sue musiche inedite pianistiche da parte di Roberto Prosseda, Musicista del mondo, cittadino pontino e consulente artistico del Campus Internazionale di Musica. Tra esse, vi sono composizioni pianistiche complete gia` incise in dischi dalla Decca. Molte le opere incomplete e i frammenti che hanno incuriosito e attirato compositori di oggi per completarle e cucirli. Su tali operazioni che implicano, a seconda dei casi, il concetto di restauro, il Campus ha programmato il convegno nIl Restauro in Musicao che insieme a sei concerti di musiche, sia originali che restaurate di Mendelssohn, costituisce il progetto definito nMendelssohnianao, di cui dira` il suo curatore Roberto Prosseda. Mi limitero` ad accennare che al primo di essi, tenuto dalla Young Janacek Philharmonic diretta da Jan Latham-Koenig, con la partecipazione del violinista nammaliatoreo Fabrizio von Arx, anche lui componente del comitato artistico del Campus, si attribuiscono molteplici significati. Oltre la 45a edizione del Festival Pontino, esso inaugu- ra il progetto nMendelssohnianao, ma anche il nuovo rapporto di collaborazione tra Fondazione Roffredo Caetani e Campus di Musica, codificato questqanno da una reciproca appartenenza statutaria. Segna anche lqavvio di una riflessione a piu` voci, alla vigilia dei quarantqanni di vita dellqAssociazione per meglio adeguarla alle condizioni di vita sociale e culturale di oggi come lo fu allqepoca della sua nascita. Come da programma, se ne parlera` nella Sala del Cardinale prima del concerto. Nellqambito della musica contemporanea, lqEnsemble Multilate´rale di Parigi, proposto da Alessandro Solbiati, eseguira` due concerti. Il secondo, con la consulenza di Mario Bortolotto, comprende prime esecuzioni assolute. Il rapporto avviato con lqEnsemble parigino apre a unqinteressante collaborazione musicale e didattica che favorira` scambi tra i Corsi di Sermoneta e il Conservatorio di Parigi e promuovera` la programmazione, nella stagione parigina del Multilate´rale, di musiche dei giovani compositori selezionati ai Corsi di Sermoneta. Non mancano, tuttavia, singoli concerti che appaiono suggeriti dalle nricorrenzeo: il Trio di Milano compie quarantqanni dalla fondazione della sua prima formazione con Cesare Ferraresi, violino, e il Campus insieme ai musicisti di oggi, Mariana Sirbu, Rocco Filippini, Bruno Canino, docenti storici dei corsi di Sermoneta, dedicano il concerto proprio a Cesare Ferraresi che fu tra i promotori dei corsi stessi. Con lqOrchestra da Camera Roma Classica di Santi Interdonato non si trascura del tutto lqaltro importante bicentenario musicale di Haydn ricordandolo nel concerto in programma a Fossanova, con la partecipazione di Ursula Holliger, straordinaria arpista. La sera prima, con lo stesso complesso, sotto la direzione di Franco Petracchi, con il flauto di Peter-Lukas Graf e il violino di Mariana Sirbu, si ascolteranno le sempre gradevoli musiche vivaldiane. I concerti programmati a Sermoneta e a Fossanova si completano con una ventata di jazz nella piazza dqarmi del Castello Caetani proveniente da Boston portata da Richard Stoltzman e dal figlio Peter John e da un richiamo severo al nclassicoo proveniente da Mosca, dal suo conservatorio, recato dalla sapienza musicale di Elisso` Virsaladze, nellqantica Infermeria restaurata di Fossanova. Altrettanto interessanti sono i concerti programmati negli altri centri storici del comprensorio Pontino e Aurunco: a Sperlonga nellqantica Chiesa di S. Maria, restaurata, Milena Vukotic, con Christopher Axworthy al pianoforte, recitera` il famoso nEnoch Ardeno di Richard Strauss nella versione curata da Bruno Cagli. Nel chiostro medioevale della Chiesa di S. Oliva a Cori Guido Ferlizzi e Marco Lo Russo, nellqinsolita formazione di violino e fisarmonica, proporranno loro pezzi tra quelli di Piazzolla, Bacalov e Piovani. Sempre nella chiesa di Sperlonga si formalizzera` lqauspicata collaborazione tra lqAssociazione privata Campus e il Conservatorio statale di Musica nO. Respighio di Latina con un concerto di giovani allievi, segnalati dal Conservatorio stesso. Saliranno alla ribalta accanto ai loro futuri colleghi Carlotta Raponi, Francesco Pietralunga e Leone Keith Tuccinardi. Nellqambito della Settimana Culturale si terranno a Fondi, nel Chiostro di San Domenico e nella Chiesa di S. Maria, i concerti del percussionista Dario Savron, gia` assistente al corso di composizione di Alessandro Solbiati, e di Pasquale Marono, fagotto, Ricardo Caria, violoncello, e Antonio Pergolizzi, clavicembalo. Tra gli elencati concerti, di cui tutto si sa e tutto e` programmato, se ne disseminano altri di cui nulla e` dato sapere perche` gli autori sono i discenti dei corsi che non si conoscono e arrivano da ogni parte dqItalia e del mondo quando il Festival e` gia` in corso. Si tratta in genere di professionisti in carriera quasi sempre dotati di talento e desiderosi di maturare le loro potenzialita`. Essi offrono concerti a volte sorprendenti per qualita` interpretative e strumentali. Quando, dopo anni, in giro per lqItalia e per il mondo, capita di incontrarli protagonisti in famose manifestazioni musicali, segretamente si avverte un senso di orgogliosa soddisfazione. Eq un sentimento questo, procurato da quanti amano contribuire alla realizzazione del Festival Pontino oggi come ieri. Ad essi va gratitudine e riconoscenza. Riccardo Cerocchi M EN D EL S SO H N I A N A Felix Mendelssohn 1809-1847 non fu solo uno dei piu` grandi compositori del Romanticismo: condusse, infatti, anche unqinstancabile attivita` di direttore dqorchestra, organizzatore, educatore fondo` il Conservatorio di Lipsia e promotore culturale riscopri` la Passione secondo Matteo di Bach e presento` in prima esecuzione anche molti altri capolavori di suoi colleghi contemporanei, tra cui Schubert e Schumann. Fu, in sintesi, una figura fondamentale per lqevoluzione della civilta` musicale occidentale. La musica di Mendelssohn riflette la sua eccezionale e poliedrica cultura, ponendosi come un imprescindibile snodo fra tradizione e modernita`, tra integrita` artistica e apertura al nuovo: prerogative, queste, che trovano una totale adesione nella storia e negli intenti del Festival Pontino. Il repertorio mendelssohniano proposto nei sei concerti ci consentira` di conoscere i suoi piu` alti risultati artistici nei vari generi della sua produzione, e le sue opere saranno messe in relazione sia con la tradizione da cui prendono le mosse in particolare nel recital della celebre pianista canadese Angela Hewitt, specialista di Bach, che accostera` il Mendelssohn piu` poeticamente npassatistao del Preludio e Fuga in mi minore e delle Variations Se´rieuses ai suoi diretti riferimenti: Bach, Haendel, Haydn, sia con i suoi contemporanei stimolante lqabbinamento m nel concerto del 5 luglio m dellqOttetto di Mendelssohn con il Quintetto in do maggiore di Schubert, sia con i compositori del p900 che ne sono stati influenzati. Grazie ai sei concerti della nMendelssohnianao avremo quindi modo di scoprire diverse sfaccettature di questa multiforme e complessa personalita`, la cui musica e` ancor oggi vittima di triti luoghi comuni che tendono a enfatizzarne il solo aspetto di nbrillante gradevolezzao. Invece nella poetica di Mendelssohn risiedono anche inquietudini, abissali crepe della coscienza, visioni incantate, mondi irreali eppure cosi` ben evocati da sembrare veri. Bastera` ascoltare i brani dal Sogno di una notte di Mezza Estate, lqOttetto, il Concerto per violino, o i due Trii in re minore e do minore, la Sonata n. 2 per Pagina manoscritta autografa dellqOttetto op. 20 di Mendelssohn violoncello, la Fantasia op. 28 e le Romanze senza parole per pianoforte per rendersi conto di quanti diversi paesaggi emotivi possano prender vita nella sua musica. Se in passato lqopera di Mendelssohn e` stata, per cosi` dire, fraintesa, cio` e` dipeso anche dagli interpreti, che a volte hanno considerato solo lqaspetto piu` superficiale delle sue partiture. Cio` certamente non accadra` in questi concerti, grazie alla presenza di artisti tra i piu` stimati nellqattuale panorama internazionale. Tra loro ci Studio della casa di Felix Mendelssohn a Lipsia sara` anche il grande violoncellista inglese Steven Isserlis, per la prima volta ospite del Pontino, con cui avro` lqonore di presentare in prima assoluta un importante inedito di Mendelssohn: le Variazioni in la maggiore 1830 per violoncello e pianoforte, la cui parte del violoncello e` stata ricostruita dal compositore Gabrio Taglietti. Questo frammento fa parte di quel folto gruppo di manoscritti tra cui vari altri incompiuti recentemente riportato alla luce grazie alla recente pubblicazione dei cataloghi dei fondi mendelssohniani. Mendelssohn, insieme a Schubert, e` uno degli autori che hanno lasciato la piu` larga quantita` di frammenti: alcuni sono molto estesi, mentre altri si limitano a poche battute; e, proprio per via del loro stato di incompiutezza, offrono molti affascinanti spunti creativi e di riflessione estetica. Le potenzialita` dellquso di nrelittio del passato, specie se allo stato di frammento, sono state sfruttate spesso dagli autori contemporanei per operazioni che vanno ben al di la` della pura citazione basti pensare a cosa ha saputo fare Berio con i frammenti schubertiani in nRenderingo. Cosi` ho pensato ad una possibile soluzione per far uscire questi frammenti dai cassetti delle biblioteche e farli nrivivereo come parte di un nuovo processo di creazione musicale: a partire dal 2005 ho proposto ad alcuni compositori di scrivere nuovi brani pianistici basati su uno o piu` frammenti di Mendelssohn, e nel concerto del 4 luglio saranno presentate varie composizioni scaturite da questo progetto. Proprio del processo compositivo e delle interazioni/implicazioni estetiche che sottendono al restauro musicale, sia esso inteso in senso filologico o in senso creativo, si parlera` negli incontri di studio del 3 e 4 luglio, con la partecipazione di importanti intellettuali di diversa formazione compositori, architetti, filosofi, storici dellqarte e della musica. Lo stesso Mendelssohn, peraltro, non aveva esitato a porre mano a partiture di suoi grandi predecessori Bach in primis per renderle piu` adeguate al pubblico e agli strumenti a lui contemporanei: ad esempio, modifico` la partitura della Passione secondo Matteo e scrisse la parte di accompagnamento pianistico per la Ciaccona in re minore di Bach, proprio perche` riteneva che la versione originale per violino solo fosse troppo ncripticao per il normale pubblico del Gewandhaus. Peccato non poterlo avere tra i relatori, ma la sua presenza aleggera` certamente a Ninfa, al Castello e a Fossanova. Roberto Prosseda 27 giugno S A BA T O Sermoneta, Castello Caetani ore 18.30 - C as a de l Car di n ale AP E R T U R A D E L 4 5 ° F E S T I V A L P O NTIN O Riflessioni sul Festival e sul Campus in vista del 40° compleanno dellqAssociazione Avvio degli studi preparatori Saluti di G i u s e p p i n a G i o v a n n o li Sindaco del Comune di Sermoneta Vi n c en z o Z a c c h eo Sindaco del Comune di Latina Ga b r i e l e P an iz z i Presidente della Fondazione Roffredo Caetani Note informative di R i c c a r d o C e r oc c h i Presidente del Campus Internazionale di Musica R o b e r to P r o s s e d a Consulente artistico del Campus e curatore del progetto nMendelssohnianao Al e s s an d r o S o l b i at i Consulente artistico del Campus e docente dei Corsi di Sermoneta Interventi di So ci e a mi ci de l Ca mpu s Note di sintesi e chiusura di G i u l i a R od a n o Assessore regionale alla Cultura, Spettacolo e Sport Br u n o F r a t t as i Prefetto di Latina ore 21.00 - P i azz a dqA r mi Mendelssohniana YOUNG JANACEK PHILHARMONIC JAN LATHAM-KOENIG direttore FABRIZIO VON ARX violino FELIX MENDELSSOHN 1809 - 1847 Ou ve r tu r e nL e E br i dio, versione di Roma C on c er to in Mi mi n o re op. 6 4 per violino e orchestra Allegro molto appassionato Andante Allegretto non troppo - Allegro molto vivace FELIX MENDELSSOHN M u s ic h e d i sc e n a d a l n S o g n o d i u n a N o t t e d i m e z z a e s t a t e o o p . 61 Ouverture Intermezzo Notturno Danza dei clown Marcia nuziale Il 7 agosto del 1829 Mendelssohn si imbarco`, insieme allamico Carl Klingenmann, per visitare le isole Ebridi e la celebre grotta di Fingal, che prendeva il nome dal leggendario padre di Ossian. La mattina seguente invio` a casa una lettera con uno spunto musicale che sarebbe diventato il tema iniziale dellOuverture op.26. La partitura fu completata a Roma nel 1830 e poi sottoposta a numerose revisioni ebbe anche diversi titoli: prima Lisola solitaria, poi La Grotta di Fingal , infine Le Ebridi . Alla sua prima esecuzione, a Londra nel 1832, ottenne un grande successo e tra i suoi ammiratori ci fu anche Wagner, che non era certo un fan di Mendelssohn. Nella versione romana che Ignaz Moscheles giudicava gia` completamente riuscita: hle sue cose sembravano gia` nella prima impostazione cosi` belle e perfette che non potevo immaginarmi nessuna modificai ci sono 150 battute molto piu` contrappuntistiche rispetto alla versione finale, una densa zona polifonica che lautore volle alleggerire per dare allouverture una dimensione piu` fluida e acquatica. Resta comunque una pagina dominata dal senso dello spazio e del movimento, ottenuto grazie alla liberta` dellelaborazione tematica, alla ricchezza delle modulazioni, alla fluidita` ritmica, al continuo trascolorare dei timbri orchestrali. Lambientazione fantastica e romantica di questo lavoro assomiglia molto a quella evocata dallouverture per il Sogno di una Notte di mezza estate che Mendelssohn aveva composto ancora diciassettenne, quasi di getto, nellestate del 1826, dopo aver letto la commedia di Shakespeare. LqOuverture e` una pagina ricca di vitalita` e di invenzioni orchestrali con effetti aerei e fatati, molto nuovi per lqepoca. Gli iniziali accordi dei legni introducono un vero allegro di sonata, dalla struttura bitematica, con i movimenti degli Elfi suggeriti dai disegni veloci e staccati dei violini. Seguono un canto amoroso, una rude danza paesana, e una fantasmagoria di motivi secondari di grande forza evocativa. Sedici anni dopo, nel 1842, Mendelssohn aggiunse allouverture le musiche di scena, per una rappresentazione della commedia shakespeariana al Teatro del Neue Palais di Potsdam, il 18 ottobre 1843. Queste musiche sono strettamente connesse allazione scenica, e mirano a sottolinearne lqambientazione: si tratta di tredici pezzi per due voci femminili, coro femminile e orchestra, che comprendono due arie e melologhi di raccordo. Unopera della maturita` e` anche il secondo Concerto per violino, in Mi minore. Mendelssohn lo aveva promesso nel 1838 allamico violinista Ferdinand David, ma lo porto` a termine solo nel settembre del 1844, facendo tesoro, per la parte solistica, dei consigli di David, che fu il primo interprete del concerto il 13 marzo 1845 al Gewandhaus di Lipsia. Nei tre movimenti che si succedono senza soluzione di continuita`, emergono una quantita` di invenzioni originali: a partire dallingresso del solista che interviene allinizio del primo movimento, senza la tradizionale introduzione orchestrale; anche la sua cadenza e` posta, in maniera insolita, poco prima della ripresa del tema principale. Dopo lAndante, sognante e cantabile, un breve Allegretto fa da introduzione al movimento finale, un vivace rondo` dal virtuosismo aereo. Gianluigi Mattietti Prima tessera associativa del Campus 1970, da Paul Klee Y OUNG JANACE K PH ILHAR MO NIC. LqOrchestra e` stata fondata nel 2002 su iniziativa dei due Festival dedicati a Leos Janacek che si tengono a Luhacovice e Hukvaldy nella Repubblica Ceca. LOrchestra e` composta da una selezione dei migliori giovani musicisti europei ed e` stabilmente diretta da Jan Latham-Koenig, che ne e` anche direttore artistico. Dopo il successo ottenuto ai Festival Janacek, lOrchestra si ricostituisce ogni anno per un numero limitato di progetti realizzati in Europa: tra i piu` importanti negli ultimi anni il concerto per il Parlamento Europeo a Strasburgo, una presenza residenziale al Cantiere Internazionale dArte a Montepulciano, recite dellopera LAmour de loin di Kaija Saariaho al Festival Musica di Strasburgo, al Festival di Beirut e al Teatro La Come´die di Clermont Ferrand. J AN LATHAM-KOENIG, nato nel Regno Unito nel 1953, studia al Royal College of Music di Londra e, dopo aver vinto numerosi premi come pianista e direttore tra cui la Gulbenkian Fellowship, inizia la carriera come pianista. Nel 1976 fonda un ensemble versatile che gli permette di eseguire una grande varieta` di programmi originali. Nel 1982 decide di dedicarsi completamente alla direzione. Nello stesso tempo inizia a esplorare il repertorio operistico in Italia. Nel 1988 debutta con Macbeth alla Wiener Staatsoper, di cui diventa direttore ospite permanente fino al 1991, dirigendo un centinaio di serate. Oggi dirige regolarmente nei principali teatri del mondo, tra i quali il Covent Garden, lOpe´ra Bastille, e i teatri di Berlino, Amburgo, Roma, Lisbona e Santiago del Cile. Dal 1989 al 1992 e` stato direttore musicale dellOrchestra di Porto. Come direttore ospite ha diretto alcune delle migliori orchestre in tutto il mondo: la Los Angeles Philharmonic, la St.Paul Chamber Orchestra, la Tokyo Metropolitan Symphony, la Tokyo Symphony, lOrchestre Philharmonique de Radio France, lOrchestre National Bordeaux Aquitaine. La sua produzione dei Dialogues des Carme´lites ha vinto il premio Claude Rostand nel 1999 e il Diapason dOr come migliore opera in video nel 2001. Jan Latham-Koenig e` oggi Direttore Musicale della Wrocl/aw Philharmonic in Polonia e - dal 2005 - del Festival Wratislavia Cantans; e` inoltre direttore del Cantiere Internazionale dArte di Montepulciano e della Young Janacek Philharmonic Orchestra. F ABRIZIO VON ARX, nato a Napoli, ha intrapreso lo studio del violino alleta` di cinque anni sotto la guida di Giovanni Leone e a dieci ha vinto il concorso di Vittorio Veneto. Diplomatosi al Conservatorio di S. Pietro a Majella, si e` perfezionato in Italia ai Corsi di Sermoneta e allestero, ottenendo prestigiosi riconoscimenti: il diploma di Virtuosite´ a Ginevra sotto la guida di Corrado Romano, quello di Performer negli USA, presso la prestigiosa School of Music dellUniversita` Indiana a Bloomington, a Berlino con Ruggiero Ricci e a Cremona con Salvatore Accardo. Il debutto con lOrchestra della Rai di Napoli, lo proietta in unintensa attivita` concertistica a livello nazionale ed internazionale; e` ospite nelle principali stagioni concertistiche come Le Serate Musicali di Milano, Associazione Scarlatti di Napoli, Ravenna Festival, Concerti in diretta RadioRai 3 dal Quirinale, Filarmonica Romana, La Cite´ de la Musique de Paris, il Festival di Bellerive, Les Grands Interpre`tes de Neuchaˆtel e la Tonhalle di Zurigo, la WienerSaal di Salisburgo e la Philharmonie di Berlino. Ha suonato come solista con prestigiose orchestre quali lOrchestra da Camera di Praga, lqOrchestra di Padova e del Veneto, I Solisti di Mosca, la Japan Royal Chamber Orchestra, la Wiener Kammerorchester, i Berliner Simphoniker e la Symphonisches Orchester di Zurigo. Nel 2005 e` stato protagonista di una trionfale tourne´e in Cina insieme a Roberto Prosseda. Il debutto discografico per letichetta Nuova Era di Torino, con la registrazione dellintegrale delle composizioni per violino e piano di Sergej Prokoviev ha ricevuto le massime lodi della critica specializzata. Nellambito della musica da camera e` da sottolineare il successo dellormai pluriennale e consolidata collaborazione con Bruno Canino, con il quale si esibito alla Kammermusiksaal della Philharmonie di Berlino, alle Serate Musicali di Milano, e alla Wigmore Hall di Londra. Il Matrimonio di Titania di Johann Heinrich Fu¨ssli Nota di Maria Del Sapio Garbero sul Sogno di William Shakespeare Simmetrie e rovesciamenti, razionalita` classica e incantesimi nordici, ovidiane metamorfosi, grotteschi incroci, folletti, fate, filtri dqamore, regolano il gioco del desiderio nel Sogno di una notte di mezzqestate. Il bosco e la luna: nello scenario in cui Shakespeare fa entrare i suoi personaggi, la passione inabissa, smarrisce. Eq un sentimento che si nutre di equivoci, di inganni. Che invade, irretisce, e poi improvvisamente muta. Il Sogno e` istanza di unqepoca gia` baroccamente consapevole che la percezione e` fallace. E il teatro gia` sa di essere illusione, somiglianza difficile, trompe-lqoeil. Gli allestimenti teatrali hanno sempre fatto fatica a tener dietro ad una parola che nel Sogno si autocelebra come cio` che produce nforme ignoteo e nallqetereo nulla…da` dimora e nomeo. Al Covent Garden il grande critico romantico William Hazlitt ne vide uno che lui ritenne pessimo: un trionfo di macchinisti e teatranti, di fate dalla statura umana, di nlune e stelle che non danno luceo. Avverti`, non senza motivo, del rischio che si annida dietro ogni regia del Sogno: quello di trasformare la sua straordinaria poesia in una nnoiosa pantomimao. La musica e la pittura - Mendelssohn, Blake, Fu¨ssli -, ne catturano forse meglio nlqetereo nullao? Il Sogno ispira la creativita` visionaria del poeta e pittore Blake. Lqaccecamento dqamore ritorna fra i soggetti onirici di Fu¨ssli dove Titania, invasata di un artigiano mutato in asino, ci rimanda con potenza mitica agli amori ibridi degli dei. La rivista Symphonia, con la pubblicazione di un numero monografico dedicato al T RI O I N R I C O R D O D I C E S AR E FE R R AR E S I n e l 4 0° A n n i ve r s ar i o d e l T r io d i M il an o D I MIL ANO e di un CD che ripropone registrazioni inedite dei primi anni Settanta, accoglie questo complesso da camera italiano tra gli interpreti piu` significativi degli ultimi decenni. Il Trio nasce infatti nella primavera del 1968 con il violinista Cesare Ferraresi, prematuramente scomparso nel 1981; dal 1985 si avvale della collaborazione della violinista Mariana Sirbu, nata in Romania e naturalizzata italiana, che eredita altresi` la posizione che fu di Salvatore Accardo e Pina Carmirelli alla testa dei Musici di Roma. Innumerevoli le apparizioni del Trio di Milano nelle piu` importanti sale da concerto e con grandi orchestre italiane e straniere nei principali centri europei: Vienna Musikverein e Konzerthaus, Berlino Philharmonie, Amsterdam Concertgebouw, Monaco Herkulessaal, Parigi, Londra, La Scala di Milano, Madrid, Barcellona, Lisbona, Varsavia, Zurigo, Ginevra e ai Festival di Edinburgo, Lucerna, Mosca su invito di Sviatoslav Richter, Praga, Bratislava, Ludwigsburg, Stresa, Sofia, etc. Moltissime anche le tourne´e negli Stati Uniti e in Canada New York, Washington, Chicago, San Francisco, Los Angeles, Philadelphia, Cincinnati Seattle, Toronto, Montreal, Vancouver, etc., in Sudamerica Teatro Colo´n di Buenos Aires, in Australia Opera House di Sydney e Nuova Zelanda. Il suo repertorio comprende tutte le opere piu` importanti del periodo classico e romantico cosi` come composizioni contemporanee, alcune delle quali dedicate al Trio. Tra le molte masterclass in Europa, America e Australia, si segnalano i corsi tenuti allqUniversita` di Banff Canada, alla Fondazione Hindemith di Blonay Svizzera e il Corso di perfezionamento alla Scuola di Musica di Fiesole, dove nel 1997 succedono al Trio di Trieste. La discografia, su vinile e su CD, include opere di Beethoven, Brahms, due integrali di Schubert, Faure´, Ravel, Debussy e il Triplo Concerto di Beethoven con lqOrchestra da Camera di Zurigo, le opere di Mendelssohn. 11° Festival Pontino di Musica 1975 - Abbazia di Fossanova: Trio di Milano con Cesare Ferraresi violino Tra il 1793 e il 1794, a Vienna, Haydn compose un gruppo omogeneo di tre trii per archi e pianoforte dedicati alla principessa Maria Anna Esterha´zy. Lultimo e` un Trio in Si bemolle, caratterizzato da una struttura formale assai compatta e da una scrittura pianistica piu` brillante rispetto ai lavori precedenti, come dimostrano le battute iniziali del primo movimento Allegro dove le due mani si muovono nei registri estremi del pianoforte, con due andamenti ritmici distinti. Ma il movimento piu` originale e` quello centrale, in Sol maggiore, costruito come un set di variazioni, che presenta il tema alla mano sinistra in un contrappunto a due voci, e che sfrutta sempre il pianoforte allinterno di un complesso ordito polifonico. Il Trio si conclude con un Allegro in ritmo ternario, con una ripresa fiorita e una coda molto sviluppata. Una parte pianistica molto impegnativa presenta anche il Trio in Do minore di Mendelssohn, composto tra febbraio e aprile del 1845 a Francoforte, allepoca delloratorio Elias , a sei anni di distanza dal primo anche se a 11 anni Mendelssohn aveva gia` scritto un Trio, rimasto inedito, che mostra una chiara influenza di Haydn e Beethoven. Dedicato al compositore Louis Spohr ed eseguito al Gewandhaus di Lipsia il 20 dicembre 1845, il Trio in Do minore e` un lavoro di ampio respiro, di grande energia e dalla densa scrittura polifonica, che emerge soprattutto nel primo movimento, basato su una figura arpeggiata, che e` la matrice di tutto il materiale tematico. LAndante espressivo, in Mi bemolle maggiore, e` concepito come una romanza senza parole dallandamento quasi parlante, immersa in unatmosfera soffice e delicata, con la parte cantabile affidata al violino, che si intreccia con una controvoce del violoncello. Dopo lo scherzo in Sol minore, un movimento leggero, vorticoso, danzante, che si arresta solo nella breve sezione centrale in Sol maggiore, il Trio si conclude con un rondo`, che affida ancora al violoncello una parte da protagonista e che introduce una citazione del corale bachiano Gelobet seist Du, Jesu Christ BWV 64. Anche Camille Saint-Sae¨ns ha composto due trii con pianoforte, ma nati in due fasi creative assai distanziate, a 29 anni luno dallaltro: il primo, in Fa maggiore, e` unopera giovanile, abbozzata nellestate del 1863, durante un viaggio in Alvernia, e terminata a Parigi lqanno seguente. Eseguito per la prima volta il 29 dicembre 1867, il Trio mostra un perfetto equilibrio nellarchitettura e una scrittura elegante ma non priva di virtuosismi e di una sottile ironia che fu molto ammirata da Ravel. Il movimento iniziale e` una pagina spumeggiante, col tema principale affidato al violoncello e accompagnato da numerosi motivi secondari. Dopo un Andante dallo stile rapsodico, con un melodizzare che ricorda quello di unantica ballata e che echeggia alcuni canti popolari del centro della Francia, e un breve Scherzo, pieno di sincopi e pizzicati, il Trio si conclude con un trascinante Allegro, nel quale si intrecciano gesti drammatici e delicati dialoghi degli archi. Gianluigi Mattietti 28 giugno D O M E N I C A o r e 1 9 . 30 Priverno, Abbazia di Fossanova TRIO DI MILANO MARIANA SIRBU ROCCO FILIPPINI BRUNO CANINO Mendelssohniana violino violoncello pianoforte FRANZ JOSEPH HAYDN 1732 - 1809 T r i o i n S i b e m o l l e m a gg i o r e H o b . X V 2 0 Allegro Andante cantabile Allegro CHARLES-CAMILLE SAINT-SAE¨NS 1835 - 1921 T r i o i n F a m a g gi o re n . 1 o p . 1 8 Allegro vivace Andante Scherzo: Presto Allegro FELIX MENDELSSOHN 1809 - 1847 T r i o i n D o m i no r e n . 2 o p . 6 6 Allegro energico e con fuoco Andante espressivo Scherzo Finale M A R IA NA S IR BU, nata a Iasi, in Romania, ha compiuto i suoi studi allqAccademia di Musica di Bucarest nella classe di violino di Stefan Gheorghiu. Ha iniziato giovanissima la carriera concertistica ottenendo numerosi premi internazionali ed ha suonato come solista nelle piu` importanti sale da concerto di tutto il mondo. Nel 1968 e` stata tra i fondatori del Quartetto Academica. Nel 1985 entra a far parte del Trio di Milano con il pianista Bruno Canino ed il violoncellista Rocco Filippini, con il quale ha partecipato a numerose tourne´es in Europa, USA, Canada e Australia. Nel 1992 Mariana Sirbu e` divenuta il leader del gruppo I Musici. Dal 1994 e` anche membro fondatore e primo violino del Quartetto Stradivari. Ha inciso per la Philips, Dynamic, Schwann - Harmonia Mundi, UNICEF e Decca. Ha insegnato allqAccademia di Musica di Bucarest, alla Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo, allqAccademia Europea di Musica di Erba-Como e ai Corsi di Perfezionamento di Sermoneta. Attualmente e` docente alla Scuola di Musica di Fiesole e allqUniversity of Limerick in Irlanda. Mariana Sirbu suona un violino A. Stradivari del 1702, soprannominato nConte de Fontanao. R O CCO FIL IP PINI e` nato a Lugano in una famiglia di artisti. Compiuti gli studi sotto la guida di Pierre Fournier, vince nel 1964 il Concorso Internazionale di Ginevra, iniziando subito dopo la carriera concertistica. Ha dato un centinaio di concerti nei principali centri musicali dqEuropa, America, Giappone e Australia, ospite delle piu` grandi sale La Scala di Milano, Albert Hall e Festival Hall di Londra, The´aˆtre des Champs-E´lyse´e di Parigi, Philharmonie di Berlino, Musikverein e Konzerthaus di Vienna, Herkulessaal di Monaco, Concertgebouw di Amsterdam, Carnegie Hall e Lincoln Center di New York, Opera House di Sidney, Suntory Hall di Tokyo, Teatro Colo´n di Buenos Aires e di famosi festival Lucerna, Spoleto, Marlboro, Salisburgo, Edimburgo, Helsinki, Stresa, Pesaro, Ravenna. Svolge unqintensa attivita` discografica. Nel 1968 ha fondato il Trio di Milano e piu` recentemente il Quartetto Accardo. Nella musica da camera collabora da anni con alcuni tra i piu` grandi concertisti del nostro tempo. Di recente ha intensificato la sua attivita` di direttore dqorchestra, alla testa di complessi quali lqOrchestra da Camera di Padova e del Veneto, di Mantova, di Santa Cecilia, lqOrchestra Verdi e quella dei nPomeriggi Musicalio di Milano, la Scarlatti di Napoli, la Filarmonica di Torino e altre. Docente di violoncello presso il Conservatorio Verdi di Milano per venticinque anni, nel 1985 ha dato vita ai corsi dellqAccademia Stauffer di Cremona insieme a Salvatore Accardo, Bruno Giuranna e Franco Petracchi. Dal 2003 e` docente del corso di perfezionamento di musica dqinsieme presso lqAccademia Nazionale di Santa Cecilia. Gia` membro dellqAcademy of the European Mozart Foundation, tiene numerosissimi corsi di perfezionamento tra cui quello presso la Scuola di Fiesole e Sermoneta. Nel 1997 e` stato insignito del Premio della Fondazione del Centenario della Banca Svizzera Italiana per il contributo allo sviluppo dei rapporti culturali tra Svizzera e Italia. Alcuni fra i massimi compositori contemporanei, quali Luciano Berio, Franco Donatoni e Salvatore Sciarrino, gli hanno dedicato loro opere. Il suo violoncello e` il Gore Booth di Antonio Stradivari 1719, uno degli strumenti piu` pregiati della storia della liuteria. E` Accademico Effettivo di Santa Cecilia. B RU N O C AN INO, nato a Napoli, ha studiato pianoforte e composizione al Conservatorio di Milano, dove poi ha insegnato per ventiquattro anni; per dieci anni ha tenuto il corso di pianoforte e musica da camera al Conservatorio di Berna. Come solista e pianista da camera ha suonato nelle principali sale da concerto e festival europei, in America, Australia, Giappone, Cina. Dalla fine degli anni Cinquanta suona in duo pianistico con Antonio Ballista, e da quaranta fa parte del Trio di Milano. Collabora con illustri strumentisti come Accardo, Ughi, Amoyal, Perlman. Eq stato per alcuni anni direttore artistico della societa` Giovine Orchestra Genovese e, in seguito, della stagione autunnale del Campus Internazionale di Musica di Latina. Eq stato dal 1999 al 2002 direttore della Sezione Musica della Biennale di Venezia. Si e` dedicato in modo particolare alla musica contemporanea, lavorando, fra gli altri, con Pierre Boulez, Luciano Berio, Karlheinz Stockhausen, Gyo¨rgy Ligeti, Bruno Maderna, Luigi Nono, Sylvano Bussotti, di cui spesso ha eseguito opere in prima mondiale. Ha suonato sotto la direzione di Abbado, Muti, Chailly, Sawallisch, Berio, Boulez con orchestre come La Filarmonica della Scala, Santa Cecilia, Berliner Philarmoniker, New York Philarmonia, Philadelphia Orchestra, Orchestre Nationale de France. Tra le sue numerose incisioni ricordiamo le Variazioni Goldberg di Bach, lintegrale pianistica di A. Casella e quella di C. Debussy, le Sonate per violino e pianoforte di R. Schumann. Ha tenuto masterclasses per pianoforte solista e musica da camera in Italia, Germania, Giappone, Spagna, e partecipa al Marlboro Festival negli Stati Uniti da piu` di venticinque anni. Il suo libro Vademecum del pianista da camera e` edito da Passigli. Firenze, disegno di Felix Mandelssohn Boudleian Library, Oxford da nGiardini di Ninfao di Marella Agnelli Fabbri Editori, foto di Marella Agnelli INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA:IL RESTAURO IN MUSICA GIARDINI DI NINFA, CASTELLO CAETANI DI SERMONETA, LATINA L EN S EM B LE M UL TI L AT E´E´RR AL E DE P A RI S, e` un collettivo di giovani compositori e interpreti avente lo scopo di diffondere e promuovere la musica contemporanea mediante la creazione di un complesso strumentale, di un festival a Parigi, lo svolgimento di iniziative didattiche in collaborazione con licei, collegi, universita` e conservatori, nonche´ la realizzazione di una rete regionale, nazionale e internazionale di scambi e di riflessione sulla diffusione della musica dei nostri giorni. Jonathan Harvey ne e` il presidente onorario. La nMuse en Circuito, centro di creazione musicale e laboratorio di creazioni elettroacustiche, diretto da David Jisse e situato nellqIle-de-France, e` un interlocutore privilegiato dI Multilate´rale. La disponibilita` di concerti regolari permette la creazione di opere musicali acustiche o con dispositivi elettroacustici, nonche´ la costituzione di un repertorio destinato alla musica del nostro tempo. Il sito dellqEnsemble permette la diffusione delle sue musiche mediante lqedizione delle partiture e di estratti sonori. DIPTYQUE POUR LE TIBET per clarinetto basso e v ioloncello Questi due brevi pezzi sono come un postscriptum alla mia composizione Thibet, frammenti su unqode di Victor Segalen: essi si avvalgono in parte degli stessi materiali musicali ma non fanno piu` riferimento a Segalen. La prospettiva e lqespressione sono mutati, la musica e` piu` astratta. Il titolo del primo pezzo riprende il nome del Tibet, quello del secondo pezzo e` un ammicco al film di Capra Lost Horizon. I due pezzi sono dedicati entrambi al Tibet libero e avrebbero meritato un titolo meno imparziale, cioe`: Requiem pour le Tibet. Gilles Schuehmacher E´T UD ES EN A LT E RN A NC E per f la u to, cl ar i n etto , v io li n o, E´T v i o l a , v i o l o n c e l l o e p i a n o f o rt e Sono sempre stato particolarmente attratto dai cicli comprendenti pezzi di breve durata. A tal riguardo, le mie preferenze vanno certamente a Chopin e Debussy i cui Preludi e Studi per pianoforte fanno parte delle partiture da me predilette. Da qualche anno avevo in mente di comporre un ciclo di tal genere, non per solo pianoforte bensi` per un complesso di musica da camera senza ottoni e strumenti a percussione. Il principio degli E´tudes en Alternance e` estremamente semplice: ciascun pezzo e` uno studio di scrittura e di composizione. Ritmo, tempo, carattere, melodia, armonia, contrappunto. I soggetti non mancano e penso adesso di poter comporre una serie di 6 pezzi. Ho scelto di dare inizio a questo lavoro con due movimenti molto opposti tra loro. Il primo e` basato su un tempo vivace che non manca di evocare uno scherzo. Figure binarie e ternarie si contrappongono e si intrecciano; le frasi si susseguono rapidamente interrotte da energici suoni armonici furtivi, il tempo e la periodicita` ritmica scompaiono e riappaiono. E` un movimento popolato da fantasmi birichini e rabbiosi, un ngioco di rapinao sugli archetipi di ricordi confusi. Il secondo movimento e` una spe- cie di berceuse triste. Alla ricorrente regolarita` degli arpeggi del pianoforte si aggiungono i suoni incerti e ondaggianti degli altri strumenti. Al temperamento uguale del pianoforte si sovrappongono i micro-intervalli dei legni e degli archi. Questo movimento e` un duplice omaggio al secondo dei Quatre chants pour franchir le seuil di Ge´rard Grisey la prima figura di tre suoni eseguiti dal pianoforte richiama la prima figura eseguita dallqarpa nella partitura di Grisey e al Lamento della ninfa dellq VIII Libro di Madrigali di Monteverdi. Cio` che unisce questi due movimenti, oltre ai contrasti di tempo e di carattere, e` senza dubbio lqarticolazione degli opposti per la dinamica del discorso e della forma. Forse questa ricerca somiglia allqandare in cerca dqun estremo residuo di una sonata? Si rivelera` una chimera o una causa perduta? Che importa: io inseguo il desiderio di una costruzione attiva. Ricordandomi del titolo della mia prima partitura per quanto sia poco rappresentativo: E´pars, Indivisible. Quando i sei E´tudes saranno stati riuniti in una raccolta sara` possibile eseguire uno o piu` pezzi senza obbligo di suonarli tutti, con o senza direttore, secondo i desiderata, le preferenze o le contingenze di qualsiasi genere. Il vantaggio delle raccolte e` quello di poter scegliere liberamente. Il titolo e` evidentemente un namiccamentoo ai musicisti del complesso a cui questa partitura e` dedicata. Fre´de´ric Durieux H EN D E K A p e r v i o l i n o , v i o l a , v i o l o n c e l l o e p i a n o f o r t e Hendeka e` un termine greco che significa nundicio: come gli undici minuti che dura il pezzo - commissione del Festival nLe Musicalesodi Colmar e dedicato a Bruno Mantovani -, come le undici sezioni che lo compongono. Sarebbe poco istruttivo analizzarlo nel dettaglio: e tuttavia, volendo fornire qualche coordinata, mi sembra che Hendeka sia una sorta di fusione tra il mio Quatuor a` cordes e Vertigo per due pia- noforti e orchestra: dal primo questo pezzo mutua la scrittura artigianale ogni nota, ogni ritmo ha una sua giustificazione in relazione al principio che li regge e le sue tessiture a ragnatela; del concerto reimpiega e sviluppa le strategie messe a punto per la percezione della struttura. Va notato che tutti e tre i pezzi ruotano attorno al numero undici. Benche´ scritta per un organico diverso, il pezzo e` quasi concepito come un quartetto dqarchi - un quartetto illusorio e ideale. Cio` che e` nuovo rispetto ai miei pezzi precedenti e` innanzitutto lqarmonia. Un altro processo nuovo nel mio linguaggio e` per esempio lqispirazione alla divisione cellulare. Ritmicamente due archetipi si oppongono in modo dialettico: la sovrapposizione di velocita` e di omoritmia. Cio` che invece e` costante e` lqestremo virtuosismo richiesto, in particolare dagli archi. Christophe Bertrand K L I M T p e r v io li n o , v i o l a, v i o l o n c e l lo e p i a n o f o r t e Adoro gli organici dotati di lunga, straordinaria storia e da tempo attendevo di scrivere per quartetto con pianoforte. E` di solito a questo tipo di organici che chiedo il passo successivo del mio comporre, un passo piu` decisivo e forte. Negli ultimi anni, in lavori quali Sinfonia, o Sinfonia seconda o Sinfonia da camera, ho voluto riflettere sulle strutture in piu` movimenti. Ora, in Klimt sono tornato a dedicarmi a unqampia forma in un solo movimento, ma individuando in essa una sorta di nnemicoo da superare: la mia piuttosto recente tendenza a frazionare lqarcata totale in episodi troppo suddivisi ed accostati tra loro. Sotto un evidente influsso brahmsiano, voglio che ogni figura prenda forma a poco a poco dalla precedente e si trasformi nella successiva, a volte del tutto nuova, a volte legata da un gioco della memoria ad altre gia` accadute, e quindi configurandosi a un doppio livello come uno sviluppo. Il flusso delle immagini deve essere senza soluzioni di continuita`, dominato dallqidea di metamorfosi. Tutto cio` allqombra di un gesto iniziale che tornera` qua e la` come punto di riferimento espressivo, una sorta di energico grido-lamento del violino solo. Alessandro Solbiati 2 luglio GI OVEDi` ore 2 1.0 0 Sermoneta, Castello Caetani I SOLISTI DELLqENSEMBLE MULTILATE´RALE Mihi Kim flauto - Alain Billard clarinetto Saori Furukawa violino - Laurent Camatte viola Delphine Biron violoncello - Lise Baudouin pianoforte Alphonse Cemin pianoforte GILLES SCHUEHMACHER 1977 D i p t y q u e p o u r l e T ib e t per clarinetto basso e violoncello 2004 - 2005 To¨-Bod, ste`le Shangri-la, prie`re 4q FRE´DE´RIC DURIEUX 1959 E´tt ude s en Al t e rna n ce 1 & 2 per flauto, clarinetto, E´ violino, viola, violoncello e pianoforte 2002-2003 8q Partir Bercer BRUNO MANTOVANI 1974 Ha ppy Ho u rs per violino 2007 8q Hen de ka per violino, viola, violoncello e pianoforte 2008 15q Kl i mt per violino, viola, violoncello e pianoforte 2007 12q CHRISTOPHE BERTRAND 1981 ALESSANDRO SOLBIATI 1956 G IL LE S SCH U E HM ACH E R nel 1977 compie gli studi di cultura musicale e di scrittura presso il CNR e lqUniversita` di Lione. Dopo avere soggiornato per un anno a Berlino si iscrive al Conservatorio di Parigi nella classe di storia di Re´my Campos e in seguito a quelle di composizione di Emmanuel Nunes, di analisi di Alain Mabit e di orchestrazione di Miche`le Reverdy. Durante alcuni seminari di composizione Acanthes, Royaumont, beneficia degli insegnamenti di Jonathan Harvey, Brian Ferneyhough e Klaus Huber. Considera spesso la sua musica come rientrante nel campo dellqastrazione lirica assegnandole il compito di esprimere lo spirituale a mezzo della forma; il suo catalogo privilegia la musica vocale e la musica da camera. Tra lqaltro, egli e` membro fondatore di collettivi di interpreti e compositori dedicati alla musica di oggi e precisamente Cre´ation Musicale XXI e Multilate´rale. F R E´ E´D D E´ E´R R IC D UR IE U X, nato a Parigi il 27 febbriao 1959, studia al Conservatorio della citta` natale dove ottiene il Primo Premio dqAnalisi nel 1984 m classe di Betsy Jolas m e nel 1986, il Primo Premio di Composizione m classe di Ivo Malec. Completa la sua formazione allqIRCAM tra il 1985 e il 1986. Dal 1987 al 1989, e` borsista dellqAccademia di Francia a Villa Medici a Roma. Dal 1985 Fre´de´ric Durieux ha ricevuto numerose commissioni e le sue opere vengono eseguite in Europa, negli Stati Uniti e in Giappone. Ha collaborato con lqEnsemble Intercontemporain, lqItine´raire, lqIRCAM, Remix Ensemble Portagallo, KammarEnsembleN Svezia, lqOrchestre Philharmonique de Radio France, il Quartetto Diotima, e le sue partiture sono state interpretate da solisti quali Andre´ Trouttet o Marc Coppey e direttori dqorchestra quali : Peter Eo¨tvo¨s, Pierre Boulez, Franck Ollu, Pascal Rophe´ o Myung-Whun Chung. Fre´de´ric Durieux e` stato docente di analisi al Conservatorio di Parigi CNSMDP dal 1990 al 2001, anno nel quale e` stato nominato docente di composizione per la stessa istituzione. Officier des Arts et Lettres, ha ricevuto nel 2005 il Premio per la composizione musicale Traverses 1, 2 & 3 per grande orchestra, dalla Fondazione Prince Pierre di Monaco. B RUNO MANTOVANI, nato in Francia, nel 1993 entra al Conservatorio Nazionale di Musica di Parigi dove consegue il primo premio nei corsi di Analisi, Estetica, Orchestrazione, Storia della Musica e Composizione. Nel 1998, completa la sua formazione participando al Cursus di Composizione e di Informatica Musicale dellqIRCAM. Successivamente, inizia una carriera internazionale collaborando con prestigiosi solisti, direttori dqorchestra, complessi Alternance, Accentus, Ensemble Intercontemporain, TM+, Quatuor Danel e orchestre Orchestre Symphonique de Bamberg, Chambre Philharmonique, Orchestre delle emittenti radio di Francoforte e di Sarrebruck, Acade´mie de Lucerne, Orchestre de Paris. Il suo catalogo comprende una cinquantina di composizioni che vanno dagli assolo allqopera lirica e vengono eseguite sia in Francia che allqestero. Bruno Mantovani ha ricevuto i premi Herve´ Dugardin e Georges Enesco dalla SACEM, il premio Andre´ Caplet, il premio Belmont della Fondazione Forberg-Schneider e diversi riconoscimenti per le sue incisioni discografiche tra cui due ncoups de coeuro dellqAccademia Charles Cros. E` stato compositore in residenza al Festival Octobre en Normandie, a Bologna nel quadro del programma nVilla Me´dicis hors les murso, allqAccademia di Francia a Roma e al Festival di Besanc¸on. Agli inizi del 2008 e` uscito un disco monografico a lui dedicato che inaugura la nuova collezione Kairos/Eic/Ircam e comprende il lavoro elettroacustico E´clair de lune per tre gruppi strumentali e elettronica realizzato allqIRCAM nel 2006. Le sue composizioni sono pubblicate dalle Edizioni Henry Lemoine. C H R I S T O P H E B E R T R A N D , nato nel 1981, studia pianoforte al conservatorio di Strasburgo C.N.R. con Miche`le Renoul e Laurent Cabasso. Dopo aver studiato con Armand Angster, ottiene la medaglia dqoro allqunanimita` per il pianoforte e per la musica da camera. Collabora in qualita` di pianista con compositori quali Ivan Fedele, Pascal Dusapin, Michael Jarrell e Mark Andre´ tra gli altri, di cui esegue alcuni lavori, in particolare per radio nFrance Musiqueso e in occasione del Festival nMusicao. Si esibisce e registra con Accroche Note e lqEnsemble nIn Extremiso, di cui e` co-fondatore. Studia composizione dal 1996 con Ivan Fedele al C.N.R. di Strasburgo, e nel 2000 ottiene il diploma di composizione allqunanimita`, ricevendo i complimenti della giuria. Partecipa al nCursus Annuel de Composition et dqInformatique Musicaleo, allqIRCAM, dove incontra Philippe Hurel, Tristan Murail, Brian Ferneyhough, Jonathan Harvey e Marco Stroppa. Le sue composizioni, dirette tra gli altri da Pierre Boulez e Jonathan Nott, sono state eseguite dallqEnsemble Intercontemporain, lqOrchestra Filarmonica di Radio France, Accroche Note, il Quartetto Arditti, lqOrchestra dellqAccademia del Festival di Lucerna, lqEnsemble Court-Circuit, lqEnsemble Inte´grales, lqEnsemble Avanti!, tra gli altri. I suoi pezzi, pubblicati dalle Edizioni Suvini Zerboni - SugarMusic S.p.A., Milano, affrontano tutti i tipi di organici, dagli strumenti solisti allqorchestra, passando per lqelettronica e la musica vocale. A L E SS A NDR O SO L BIA T I, nato a Busto Arsizio, si e` diplomato presso il Conservatorio di Milano in pianoforte e in composizione, dopo aver frequentato per due anni la Facolta` di Fisica. Contemporaneamente, ha studiato per quattro anni con Franco Donatoni allAccademia Chigiana di Siena. Vincitore di vari concorsi nazionali e internazionali, ha ricevuto commissioni dal Teatro alla Scala, dalla RAI, dal Ministero della Cultura francese, da Radio France, dallUniversita` di Parigi, dal Mozarteum, dal South Bank di Londra, dalla Fondazione Gulbenkian di Lisbona, dallqOrchestra Sinfonica Nazionale della RAI di Torino, dalla Biennale di Venezia, dal Festival MilanoMusica, dal Teatro Comunale di Bologna e i suoi lavori sono stati eseguiti nei piu` importanti festivals e sono stati registrati e trasmessi da molte radio europee e americane. Nel 2009 ha esordito in campo teatrale con lopera Il carro e i canti, da Puskin, commissione del Teatro Verdi di Trieste. Una seconda opera, commissione del Teatro Regio di Torino, sara` messa in scena in quella sede nel settembre 2011. Dal 1995 e` docente di Fuga e Composizione presso il Conservatorio nG.Verdio di Milano, dopo esserlo stato per la medesima materia al Conservatorio di Bologna. Ha tenuto, tra le altre, Masterclass ai Conservatori Superiori di Parigi, di Citta` del Messico e di Lyon, e ai Corsi di Sermoneta. Pubblica per la Casa Editrice Suvini Zerboni di Milano. I n c o n t ri I n t e rn a z i o n a l i d i M u si c a C o n t e m p o r a n ea : I L R E S T A U R O I N M U S I C A Partecipano: Christophe Bertrand, Gabriele Bonomo, Gilberto Bosco, Giovanni Bulian, Mario Bortolotto, Bruno Cagli, Alberto Caprioli, Giovanni Carli Ballola, Paolo Castaldi, Riccardo Cerocchi, Giorgio Colombo Taccani, Michele dallqOngaro, Fre´de´ric Durieux, Paolo Fancelli, Enrico Fubini, Clara Iannotta, Raoul Meloncelli, Vittorio Montalti, Luca Mosca, Paolo Portoghesi, Quirino Principe, Roberto Prosseda, Yann Robin, Flavio Emilio Scogna, Emanuela Settimi, Alessandro Solbiati, Claudio Strinati, Gabrio Taglietti, Giorgio Torraca, Pietro Zappala`. Ve ne r di` 3 lug li o G i a r d in i d i N in f a C O N V E G N O : I L R E S TA U R O I N M U S I C A ore 16.15 - S ALUTI ore 16.30 - I SES SIONE C o o r d i na R el a z i o n i ore 19.15 - INTERVENTI M i c h e l e d al l q O n g a r o P a o l o P o r to gh e s i Restauro E n ri co Fu b i n i Restauro, citazione, revisione, rifacimento: pratiche neoclassiche? A l es s a nd r o S o l b i a t i Gli infiniti, possibili rapporti con la tradizione Pa o l o Fa n ce l l i Tra musica e architettura: dalle lacune allqinterpretazione, dallqesecuzione al restauro R o be r t o P r o s s e d a navanti e indietro nel tempoo: lqesperienza interpretativa Pie t ro Z a pp a la` Fra schizzi, frammenti e revisioni: il Mendelssohn incompiuto ore 21.00 - S er mone ta, Ca ste llo Ca eta ni Concerto vedi pagine seguenti S abato 4 l ug lio L at i n a , H o t e l V i c t o r i a R e s i d e n c e Pa l a c e C O N V E G N O : I L R E S T AU R O I N M U S I C A ore 9.30 - I I S ES S IONE Co o r d i n a A l e s s a n d r o S o l b i at i Re la zi on i Cl a u d i o S tr i n a t i Il nripristinoo della musica dellqantica Grecia. Dalle teorie di Vincenzo Galilei allq Edipo Re di Stravinskij Gi a n l u i gi M a t ti e tt i Luciano Berio: Rendering e altri restauri Qu i r i n o P r i n c i p e La Pantomima K 446 di Mozart Ra ou l M e lon ce lli Problemi di restauro: Bellini e Cherubini autori di romanze Gi o v a n n i Bu l i a n La Rotunda Diocletiani e lqarea occidentale delle Terme in Roma: un restauro negato ore 12.30 - INTERVENTI ore 16.00 - I I I SES SI ONE Co o r d i n a Re la zi on i ore 19.00 - INTERVENTI Ga b r i e l e Bo n o m o M i c h el e D a l l q O ng a r o Che fine ha fatto Baby Jane?, ovvero del restauro celibe G i o r g i o C o l o m b o T a c c a ni Il completamento del Requiem di Maderna P a o l o C a s t a l di Trasformazioni Gi l b e r to Bo s c o Unqidea della storia E C O N C L U SI O N I ore 21.00 - Se rmon eta , C as tello Ca eta ni Concerto Mendelssohniana vedi pagine seguenti I L G I A R D I NO D E I S E NT I E R I C H E S I B I F O R C A NO p e r v i ol i n o e p ia n of o r t e Si tratta di un pezzo per violino e pianoforte scritto per il Festival Pontino 2009, che rappresenta il tentativo di creare una rappresentazione per forza di cose parziale del multiverso. Siamo infatti di fronte alla reiterazione di una introduzione che presenta un discorso ogni volta diverso senza escludere pero` eventuali relazioni con le sue dimensioni parallele. I richiami scientifici, letterari e cinematografici sono numerosissimi. Affettivamente vorrei citare Jorge Luis Borges che ha trattato questo argomento scrivendo racconti quali Il giardino dei sentieri che si biforcano che da` il titolo al mio brano ed Esame dellopera di Herbert Quain. Interessanti riferimenti musicali che mi hanno guidato durante la scrittura del brano sono stati anche lo Schubert della Sinfonia Incompiuta pezzo in cui lo sviluppo del primo movimento e` interamente basato sull introduzione e, ancor di piu`, il Mozart delle Variazioni per pianoforte K. 613 la cui riflessione sul tempo e sui tempi musicali mi sembra piu` che mai attuale. Vittorio Montalti A L DI LA` DE L BIA NC O pe r cl ar i n etto bas s o e tr io dq ar ch i Al di la` del bianco e` un viaggio attraverso il colore del soffio. Ho cercato di dipingere timbricamente lqaria attraverso la voce, un percorso che passa per sonorita` di cristallo che a volte sfidano la percezione dellqascoltatore, fino ad arrivare al suono, allqarmonia. Clara Iannotta W O R T O H N E L I E D p e r s e i s t ru m e n t i Non si fa mistero dei legami che uniscono questo lavoro a Mendelssohn, nel bicentenario della sua nascita; in unqopera di costante deduzione e derivazione, ogni aspetto della mia partitura si ricollega a un limitato numero di figure tratte dalle prime battute della Romanza senza parole in La minore contenuta nellqop. 85 del compositore tedesco. Tali elementi, con la loro costante presenza piu` o meno evidente, non dando vita ad alcun ammiccamento stilistico, si configurano invece come una sorta di presenza in filigrana, un orizzonte ideale cui il pezzo tende perdendosi talvolta in invettive rabbiose o in fragili sussurri. In questo panorama gli episodi nei quali il pianoforte si ritaglia un ruolo quasi solistico rappresentano, almeno nei primi due casi, i punti di maggiore lirismo ed espressivita`. A partire dal centro del lavoro si assiste a una sorta di ripresentazione di molte situazioni gia` incontrate, rese ora evanescenti e esili, come riviste in lontananza. E` tuttavia unqultima sezione decisamente assertiva a portare a conclusione il lavoro con la ripetizione volutamente aspra e quasi rudimentale di un violento accordo omoritmico. Giorgio Colombo Taccani T R E S A T I R E p e r s e i st r u m e n t i Le Tre Satire sono una breve composizione per flauto, clarinetto, violino, viola, violoncello e pianoforte. Larco formale di ognuno dei tre brani tende a un crescendo di tensione che, inaspettatamente, sfocia in un ghigno sardonico. La scrittura strumentale, pur essendo di chiara impronta virtuosistica, e` caratterizzata da unincessante frammentazione, e spesso i singoli strumenti non riescono a finire una frase senza essere dispoticamente sovrastati da qualcuno degli altri. Luca Mosca PI E` E`C C E L I B R E P O U R G I L L E S D E L EU Z E p e r v i o l a e c i n q u e s t ru m e n t i a m i c r o i n t e r v a l l i Partendo dai presupposti di Charles Ives e di Luigi Nono, il suono strumentale della Pie`ce libre pour Gilles Deleuze, per viola e cinque strumenti a microintervalli, nasce da una nuova definizione del rapporto tra i parametri musicali, che spaziano dai dodicesimi di tono alle frazioni dinamiche e temporali piu` complesse. Il fatto che gli interpreti godano della piu` ampia liberta`, potendo scegliere di volta in volta, per ogni frase, metronomi differenti, vince la contraddizione tra complessita`, suono dqinsieme e liberta` agogica e ricrea a ogni esecuzione una nuova forma di recitativo improvvisato. La viola solista, che suona con una particolare accordatura dello strumento, crea dapprima un amalgama di suoni armonici naturali inusitati e progressivamente appare in primo piano, stagliandosi nel finale in un nAdagio estaticoo a cadenza inframmezzato dagli ultimi lampi strumentali del quintetto. La dedica a Gilles Deleuze, profeta delle rivoluzioni e delle liberta` di pensiero, della polifonia delle espressioni artistiche e filosofiche, sostanzia una ricerca che trasfigura in programma poetico la metafora etica dellqarmonia nella diversita`, raccogliendo la sua incessante sfida ad indagare gli aspetti meno noti del sensibile. Alberto Caprioli MU´ U´S S I C A P A R A M A R I O p e r s e i s t r u me n t i Composta nel 2009, e` strumentata per flauto piccolo, in Sol, basso, clarinetto in La in Mi bemolle, basso in Si bemolle, violino, viola, violoncello e pianoforte preferibilmente un gran pianoforte. Difficile pensare a un complesso cosi` tanto frequentato, cosi` poco immaginativo, cosi` nconformistao. Vedremo… Il dedicatario e` il mio caro e stimato amico Mario Bortolotto, della cui amicizia mi onoro da oltre quarantqanni quasi cinquanta. nA tal Signore, tanto onoreo, dice un refrain. Questa miniatura, della nminiaturao ha solo la durata: 8 minuti. Sembrerebbe un paradosso, alla soglia degli 80 anni, questo nritornoo alla forma breve. Pero` e` sempre salutare un esercizio di concentrazione dopo tanta musica e tante composizioni. Questa Mu´sica vuole − vorrebbe − parlare per aforismi in Spagna lqaforisma si chiama Sem Tob, Machado, Gracia´n…, e gli aforismi, una volta formulati, non devono svilupparsi. Nella sua brevita` Mu´sica para Mario e` una sfilata di specchi che, a velocita` mutevole, occultano una terza: maggiore, minore, ascendente, discendente… Lo specchio puo` rompersi, anche fragorosamente. Ma dove non vi e` rischio, non vi e` avventura. Cito per concludere Gerardo Diego: ne non crediate che questo sia un giocoo. Luis de Pablo 3 luglio VENE RDI` ore 2 1.0 0 Sermoneta, Castello Caetani I SOLISTI DELLqENSEMBLE MULTILATE´RALE Mihi Kim flauto - Alain Billard clarinetto Saori Furukawa violino - Laurent Camatte viola Delphine Biron violoncello - Lise Baudouin pianoforte Alphonse Cemin pianoforte VITTORIO MONTALTI 1984 * Il g i a r d in o d e i s e n t i e r i c h e s i b i fo r c a n o per violino e pianoforte 2009 CLARA IANNOTTA 1983 * Al d i l a` de l bi a nco per clarinetto basso e trio dqarchi 2009 GIORGIO COLOMBO TACCANI 1961 * W or t o hn e L i ed per flauto, clarinetto, violino, viola, violoncello e pianoforte 2009 LUCA MOSCA 1957 * T re Sa t ir e per flauto, clarinetto, violino, viola, violoncello e pianoforte 2009 ALBERTO CAPRIOLI 1956 * Pi e` e`cce li b re po ur G i ll e s D el e uze per viola e cinque strumenti a microintervalli 2009 LUIS DE PABLO 1930 * M u´ u´ssi c a 10q 6q 9q 6q 12q p ar a Ma ri o per flauto, clarinetto, violino, viola, violoncello e pianoforte 2009 8q Consulenza di Mario Bortolotto *Prima esecuzione assoluta V IT TO R IO MO NT A L TI, nato nel 1984 a Roma, si e` diplomato in pianoforte con Aldo Tramma al Conservatorio nS. Ceciliao di Roma dove ha anche intrapreso lo studio della composizione che ha poi proseguito con Luca Antignani. Attualmente studia al conservatorio G. Verdi di Milano con Alessandro Solbiati. Interessato alle nuove tecnologie, ha approfondito lo studio della musica elettronica presso le Scuole Civiche di Milano. Ha seguito masterclass tenute da Azio Corghi, Luca Francesconi, Ivan Fedele, Luis de Pablo e Toshio Hosokawa. E` stato premiato ai concorsi di composizione nE. Carellao e nVieri Tosattio e ha vinto il concorso Galleria darte moderna di Milano. La sua musica e` stata eseguita in diversi festival e stagioni concertistiche Festival URTIcanti, Accademia Internazionale della Musica/IRMus, Auditorium Parco della Musica, RomaTreOrchestra, GAMO m Gruppo Aperto Musica Oggi, Interfacce da esecutori quali Irvine Arditti, Dario Savron, Francesco Dillon, Divertimento Ensemble diretto da Sandro Gorli, Piccola Orchestra Novecento diretta da Simone Veccia, Orchestra R3O diretta da Valerio Vicari, Trio Perosi. Ha ricevuto commissioni dal duo Borrani/Fossi e da Roma Tre Orchestra. Una sua composizione per fisarmonica commissionata dal Concorso Internazionale di Musica della Val Tidone e` stata pubblicata dalla casa editrice Berben. Collabora con la rivista musicale Rondo`. C L A R A I ANNO T T A, nata a Roma nel 1983, inizia i suoi studi musicali al Conservatorio nSanta Ceciliao di Roma, diplomandosi in flauto traverso. Tra il 2004 e il 2008 si perfeziona con Michele Marasco. Iscritta allqultimo anno di Composizione al Conservatorio nG. Verdio di Milano nella classe di Alessandro Solbiati, frequenta, come studentessa Erasmus, il Conservatoire National Supe´rieur de Paris CNSMDP studiando Composizione con Stefano Gervasoni, orchestrazione con Yan Maresz e nuove tecnologie con Yan Maresz, Yann Geslin, Luis Naon, Tom Mays, Karim Haddad. E` stata selezionata in importanti Festival e Atelier: Festival di Musica Contemporanea di Prato 2007, n5th Forum for young composerso Ensemble Aleph, Festival Pontino 2009, Centre Acanthes 2009. Ha ricevuto commissioni da lqEnsemble Nomos e da Re´sonance Contemporaine. Tra gli interpreti della sua musica figurano gruppi quali Aleph Ensemble, Divertimento Ensemble, Farben Ensemble, Nomos Ensemble, Ensemble Multilate´rale, Neue Vocalsolisten Stuttgart, oltre che musicisti come Irvine Arditti, Annamaria Morini, Francesco Dillon, Roberto Prosseda, Dario Savron, Lorna Windsor. G IO R G IO C O L O MBO T A CCA NI, nato a Milano nel 1961, ha svolto studi classici, laureandosi con una tesi in Storia della Musica sullHyperion di B. Maderna, alla quale e` stato attribuito il Premio Missirolio. Parallelamente ha svolto studi musicali, diplomandosi in Pianoforte e in Composizione al Conservatorio G. Verdi di Milano sotto la guida dapprima di P. Molino e quindi di A. Corghi, conseguendo in seguito il diploma al corso di perfezionamento tenuto da F. Donatoni allAccademia Nazionale di Santa Cecilia in Roma, ottenendo una borsa di studio S.I.A.E. Ha inoltre seguito corsi con A. Corghi e G. Ligeti e nel 1995 e` stato selezionato dallIRCAM per il workshop dedicato allinformatica musicale. Le sue composizioni, premiate in concorsi nazionali e internazionali nonche´ regolarmente eseguite e trasmesse in tutto il mondo, sono pubblicate dalle Edizioni Suvini Zerboni di Milano. Insegna Composizione al Conservatorio G. Verdi di Torino e collabora con il corso di Direzione dOrchestra per il repertorio contemporaneo tenuto da G. Bernasconi al Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano. L U CA M O S CA e` nato a Milano nel 1957. Ha studiato presso il Conservatorio della sua citta` diplomandosi in Pianoforte con Eli Perrotta e Antonio Ballista, Clavicembalo con Marina Mauriello e Composizione con Franco Donatoni e Salvatore Sciarrino. Sue composizioni sono state eseguite in importanti sedi e manifestazioni quali: Radio France, Beaubourg di Parigi, Festival di Strasburgo, Lione, Avignone, Varsavia, WDR di Colonia, Auditorium Nacional de Madrid, Festival Wien Modern, stagioni da camera di Londra, Manchester, Rotterdam, stagioni sinfoniche RAI di Napoli, Roma, Milano, Unione Musicale di Torino, Biennale di Venezia, Bologna Festival, Musica nel Nostro Tempo e Milano Musica, Stagione Sinfonica del Teatro Massimo di Palermo, Piccola Scala di Milano, Orchestra Regionale Toscana. Negli ultimi anni ha collaborato intensamente con Gianluigi Melega, sui cui testi poetici ha scritto, oltre a Mr. Me e Down by the Delta, Concerto per soprano e sei strumenti, An Ode to Ludwig Wittgenstein per soprano e dieci strumenti, A Lie in High C per tenore e sei strumenti, In the Garden at Ninfa per soprano e sei strumenti, il ciclo di ventotto haiku Words to Score a Rhyme per soprano violino, violoncello e pianoforte, e lqopera Signor Goldoni rappresentata al Teatro La Fenice. Vive e insegna a Venezia. © F o t o P r i m o G n a ni , B o l o g na A L B E R T O C A P R I O L I , nato a Bologna nel 1956, ha compiuto gli studi musicali a Parma, Bologna, Vienna e Salisburgo e quelli letterari allqUniversita` di Bologna. La sua attivita` compositiva, nata sotto lqinfluenza della musica di Bruno Maderna e di Luigi Nono, si e` sviluppata negli anni Ottanta durante la frequentazione di Camillo Togni e Friedrich Cerha, in seguito di Boguslaw Schaeffer e Franco Donatoni, che lo hanno invitato a tenere seminari sulla sua musica al Mozarteum di Salisburgo e allqAccademia Chigiana di Siena. Del 1989 e` lquscita in Germania di un primo compact disc monografico, cui sono seguite altre quattro registrazioni discografiche tra il 1991 e il 2008. Ha ricevuto ritratti di compositore a Salisburgo, Innsbruck e Monaco di Baviera e commissioni dai maggiori festival europei, tra cui Wien Modern, Autunno di Varsavia, Europa¨isches Musikfest di Stoccarda, Musikfest Salzburg. Dal 1986 direttore ospite dellqO¨sterreichisches Ensemble fu¨r Neue Musik di Salisburgo, e` stato invitato da istituzioni quali Wiener Konzerthaus, Milano Musica, Su¨ddeutscher Rundfunk, Teatro La Fenice, Settembre Musica, KNM Berlin. Ha effettuato incisioni discografiche in Italia, Germania, Austria, Gran Bretagna e registrazioni radiofoniche in Europa, Giappone e Stati Uniti. Le sue composizioni sono edite da RaiTrade. L U IS DE PA BL O nasce a Bilbao Spagna, Paese Basco nel 1930. Inizia gli studi musicali a partire dai 7 anni di eta` a Fuenterrabi´a. Li prosegue privatamente a Madrid, con Max Deutsch a Parigi e nei corsi di Darmstadt. Fonda a Madrid Tiempo y Mu´sica e Alea 1959-1972, gruppi che hanno dato modo al pubblico spagnolo di conoscere la musica contemporanea e diverse culture musicali non occidentali. Fonda anche il primo laboratorio elettroacustico spagnolo. E` stato docente al Conservatorio di Madrid, presso le Universita` di Buffalo, Ottawa, Montreal; ha tenuto corsi in Francia, Italia, Belgio, USA, Giappone, Argentina, Messico; Direttore di Encuentros Pamplona, Biennale Musicale Madrid, Festival di Lille; Laurea honoris causa presso lUniversita` Complutense Madrid, Accademico delle Belle Arti Madrid, Granada, Belgio. Ha conseguito numerosi premi, spagnoli e internazionali Premio Guerrero, Medaglia dOro del Re di Spagna per le Belle Arti, Medaglia dOro del Ci´rculo de Bellas Artes di Madrid, Officier des Arts et des Lettres su nomina del Ministero della Cultura francese, Premio della Fondation Prince Pierre di Monaco, Premio Honegger. La sua produzione musicale comprende oltre cento titoli: quattro opere, tre quartetti per archi, vari concerti solistici, molta musica da camera, orchestrale e vocale. R Felix Mendelssohn 1809 - 1847 O BE RT O PR O SS E DA Roberto Prosseda ha recentemente guadagnato una notorieta` internazionale in seguito alle quattro incisioni Decca dedicate a musiche inedite di Felix Mendelssohn, unanimemente elogiate dalle piu` autorevoli riviste specializzate American Record Guide, Fanfare, Diapason, Fono Forum, Amadeus. Ha suonato come solista con la Filarmonica della Scala, la Gewandhaus Orchester di Lipsia, la Mozarteum Orchester di Salisburgo, lqOrchestra Santa Cecilia di Roma, i Berliner Symphoniker, la New Japan Philharmonic, la Moscow State Philharmonic, la Bruxelles Philharmonic. In Italia ha tenuto concerti per il Teatro alla Scala, lOrchestra Verdi e Serate Musicali di Milano, lAccademia Filarmonica Romana, il Teatro la Fenice di Venezia, il Maggio Musicale Fiorentino e gli Amici della Musica di Firenze, lqUnione Musicale di Torino, il Teatro Comunale di Bologna, il Festival Pontino, il Festival Pianistico di Bergamo e Brescia, la Biennale di Venezia. Nato a Latina nel 1975, ha intrapreso gli studi di pianoforte con Anna Maria Martinelli e Sergio Cafaro. Alla sua formazione hanno contribuito Dmitri Bashkirov, Leon Fleisher, Alexander Lonquich, William Nabore´, Boris Petrushansky, Franco Scala, Charles Rosen, Karl Ulrich Schnabel, Fou Tsong, docenti con cui ha studiato presso lAccademia Pianistica di Imola, lInternational Piano Foundation e ai corsi di Sermoneta. Si e` affermato in vari concorsi internazionali Micheli di Milano, Casagrande di Terni, Schubert di Dortmund, Mozart di Salisburgo. Oltre a Mendelssohn, ha inciso tutte le opere pianistiche di Petrassi e Dallapiccola e, per la Decca, un album chopiniano di grande successo. I suoi impegni del 2009 includono recital al Teatro alla Scala, allqAccademia di Santa Cecilia, al Rossini Opera Festival, e concerti come solista con la London Philharmonic, la Calgary Philharmonic e la Gewandhaus Orchester di Lipsia. Con questqultima, diretta di Riccardo Chailly, ha inciso il Concerto inedito in mi minore di Mendelssohn, di prossima uscita in un CD Decca. 4 luglio S A BA T O o re 2 1 .0 0 Sermoneta, Castello Caetani Mendelssohniana ROBERTO PROSSEDA pianoforte FELIX MENDELSSOHN 1809 - 1847 L i e d o h n e W o r t e op . 6 7 n . 3 i n S i b e m o l le m a g g io r e Andante ALESSANDRO SOLBIATI 1956 3q I nt er l udi o X I V Fu ga Fe l i x 2006 3q 2 L ie d e r o h n e W o r t e : - o p . 6 7 n . 1 i n M i b e m o ll e m a g g i o r e 5q FELIX MENDELSSOHN Andante - o p . 8 5 n . 3 in M i b e m o l le m a g g i o r e Se nz a P a ro l e 2008 6q 2 L ie d e r o h n e W o r t e : - o p . 5 3 n . 1 i n L a b e m ol l e m a g g i o r e 5q FELIX MENDELSSOHN Andante con moto FELIX MENDELSSOHN F a n t a s i a o p . 2 8 i n F a d i e s i s m in o r e 2 L i ed er o hn e W o r t e: - op . 3 8 n . 2 i n D o m i n or e 5q FELIX MENDELSSOHN Allegro non troppo - op . 3 8 n . 6 n D u e t t o o i n L a b e m o l l e m a g g i o r e Andante con moto PAOLO CASTALDI 1930 2006 FELIX MENDELSSOHN Li e d o h n e W o r t e i n F a m ag g i o r e o p . p o s t . MICHELE DALLqONGARO 1957 *M su f ra m m e nt i i ne d i t i di F el i x Me nd el ss o hn 2009 FELIX MENDELSSOHN completato da Gabrio Taglietti Allegro non troppo Oh ne Wo rt e , m it Me nd el ss o hn 2008 5q A l l eg r o c o n F uo c o - o p . 5 3 n . 2 i n M i b e m o l l e m a g g i or e GILBERTO BOSCO 1946 Ba r ca ro l a per pianoforte a quattro mani 2006 con ALE SS AN DRA A MMARA pianoforte M en d el s so hn Presto MARCELLO PANNI 1940 ALDO CLEMENTI 1925 6q 12q * Prima esecuzione assoluta 10q 3q 5q 10q La recente attenzione verso i manoscritti inediti di Felix Mendelssohn ha riportato alla luce anche una grande quantita` di opere incompiute o appena abbozzate, molte delle quali tuttora inedite e non interamente catalogate1. Si tratta in gran parte di frammenti brevi, di poche battute, ossia di estensione insufficiente per consentire un lavoro di ricostruzione filologica. Tuttavia, proprio in virtu` della loro incompiutezza, serbano un particolare fascino, aprendo una finestra nei meccanismi del processo creativo a cui lqautore dava vita ed energia. Una maniera suggestiva di far rivivere questi frammenti consiste nellqattualizzarli, ponendoli alla base di un nuovo processo di creazione musicale. In questqottica, a partire dal 2005, ho pensato di sottoporre un gruppo di frammenti inediti conservati alla Bodleian Library di Oxford allqattenzione di alcuni compositori, proponendo loro di usarli come base o come riferimento tematico per nuove musiche pianistiche. Nel concerto odierno sono presentate sei composizioni scaturite da questo progetto. Esse saranno alternate ad alcuni dei Lieder ohne Worte e ad altri brani pianistici di Mendelssohn di raro ascolto. Come nota Daniel Baremboim2, ogni brano musicale inizia rapportandosi con il silenzio che lo precede, e lo puo` fare in due modi opposti: opponendosi drasticamente ad esso, o innestandosi in esso. Cosi` accade con il Li ed ohne Worte op. 67 n. 3, in cui le due voci parallele a distanza di ottava entrano in pianissimo, come a voler prolungare il suono del silenzio. La finezza della scrittura contrappuntistica, esaltata dallo sfasamento ritmico delle voci, e` il fondamento della pregnanza poetica di questa ispiratissima pagina. I rintocchi finali del si bemolle grave tendono a restituire la musica al silenzio da cui era sgorgata. E introducono adeguatamente la seguente Fug a in mi bemolle mag gior e 1826. E` qui impressionante la somiglianza con la musica di Bach, ma la personalita` del giovane Mendelssohn allora diciassettenne emerge nel fluido lirismo e negli affascinanti scarti cromatici che impreziosiscono la scrittura. Unqaltra Fuga in mi bemolle maggiore, incompiuta, e` invece stata scelta da Alessandro Solbiati per il suo Interludio XV, intitolato Fug a Felix, in cui il frammento mendelssohniano subisce una sorta di trasfigurazione. Come spiega lqautore, nil soggetto, apparentemente cosi` ppastoraleq, contiene in realta` 10 delle 12 note, ed allora ecco che la mia rivisitazione dellqesposizione consiste in un progressivo rivelarsi del tessuto polifonico originario, a partire da una nebbia cromatica, fino ad un ingresso finale a quattro voci intatto, ma immerso nella risonanza di un oscuro accordo che riassume le dieci note, e trasposto viceversa nellqacuto, come a renderlo un ingenuo carillon. Giunto poi, alla fine, sullqorlo della risoluzione della sua dominante, ho pensato di riprendere un pizzico dellqatteggiamento di Sonata Felix3, aggiungendo gli stretti mancanti in stile, devo dire con un certo orgoglio, seppur avvolgendoli con qualche risonanza estranea che ne mantiene lqaspetto di citazione del possibile finale di Felixo. Mendelssohn evidentemente nutriva una speciale predilezione per la tonalita` di mi bemolle maggiore, attorno a cui, non a caso, orbita tutta la prima parte di questo concerto. Il Li ed ohne Worte op. 67 n. 1 testimonia questa affinita` attraverso la distillazione di un finissimo accompagnamento che esalta le risonanze e i colori peculiari del mi bemolle. Da esse si dipana un canto spiegato ma pudico, appena increspato di venature inquiete, e poi chiuso da una mirabile coda in cui, ancora una volta, dei rintocchi di si bemolle ora nel registro acuto salutano lqeufonia di questa tonalita`. Il Li ed ohne Wor te op. 8 5 n. 3, ancora in mi bemolle, e` di carattere opposto ma complementare. E` uno dei Lieder piu` energici e propulsivi impegnativo anche su versante tecnico, in cui Mendelssohn dimostra la sua abilita` nel coniugare virtuosismo e cantabilita` in un connubio di grande classe ed equilibrio. Il tema iniziale e` lo stesso del Lied incompiuto utilizzato da Marcello Panni come base per la sua composizione Senza Parol e 2008. Essa inizia con lqesposizione del frammento, prolungandone lo sviluppo verso le regioni piu` gravi della tastiera. Come spiega lqautore, nlqidea di Senza parole e` quella appunto di narrare con le note al posto delle parole. Come in ogni racconto, ce` una petite phrase protagonista: il breve frammento di Mendelssohn. Esso subisce diverse traversie, sprofonda nellqabisso, riemerge, attraversa specchi e canoni, modulando e deformandosi si ingrandisce e si rimpicciolisce, si allarga e si restringe...che sia la storia di Alice?o. I Lieder ohne Worte op. 53 n. 1 e 2 sono complementari. Il primo in la bemolle maggiore ha un incedere morbido eppure proteso in avanti, cosi` da disegnare una delle melodie piu` tipicamente mendelssohniane, per la compresenza di una distesa levita` unita ad unqinconfondibile pregnanza espressiva. Il secondo Lied e` invece leggermente piu` affannoso, il canto e` costruito su una successione di cromatismi, e le continue sorprese nei collegamenti armonici determinano un paesaggio emotivo sempre cangiante e ricco di diverse sfaccettature. Ohn e W orte m Mit Men delss ohn di Gilberto Bosco e` basato sullo stesso frammento di Lied usato da Marcello Panni. Anche qui esso viene presentato nella sua interezza allqinizio del brano, per poi essere oggetto di rielaborazioni diverse, che lo traslano verso ambienti armonici e timbrici piu` soggettivi e astratti. Il brano si articola su tre binari paralleli: il Lied originale, il Lied interiorizzato e fatto proprio dal compositore, e momenti cadenzali ancor piu` rarefatti e pulviscolari. Il carattere fantastico e improvvisativo del far musica era peraltro gia` parte fondante della personalita` creativa di Mendelssohn, e raggiunge tocchi di altissima poesia e forza drammatica nella celebre Fantasia op. 28 in fa diesis minore, forse il brano pianistico piu` riuscito e geniale dellqintera produzione mendelssohniana. La Fantasia e` articolata in tre movimenti. Il primo e` il piu` ispirato e innovativo, poiche´ lqaspetto improvvisativo e` qui poeticamente al servizio di una toccante immedesimazione drammatica di inaudita inquietudine. Per il secondo movimento si puo` usare la definizione che Franz Liszt diede al secondo movimento della Sonata Al Chiaro di Luna di Beethoven: nUn fiore tra due abissio: anche qui, infatti, il terzo movimento e` lqaltro abisso, un vortice incessante dove lo stringente rigore contrappuntistico esprime lqineluttabilita` del Fato. La Bar carola di Aldo Clementi e` basata sulla stessa Fuga di Mendelssohn incompiuta utilizzata da Alessandro Solbiati. Clementi ha utilizzato il soggetto della Fuga per dar vita ad un contrappunto a quattro parti, secondo una conduzione polidiatonica che sgorga automaticamente dallo sfalsamento del tema in campi tonali diversi per ciascuna voce. Il contrappunto e` alla base di molti dei Lieder ohne Worte, e specie di quelli in cui il canto e` affidato a piu` di una voce. E` il caso del Lied op. 38 n. 2 in do minore, in cui un tema accorato e inquieto assume unqulteriore pregnanza espressiva quando viene alternato tra soprano e basso. Altrettanto accade, seppure in un clima piu` solare e disteso, nel nDuettoo, op. 38 n. 6 in la bemolle maggiore. Qui Mendelssohn da` vita ad un dialogo di sentita poesia tra due voci principali tenore e soprano che si alternano e, poi, in un incalzante crescendo emotivo, si uniscono raddoppiando il canto nel punto di maggiore tensione del brano. Il loro appassionato duetto e` sostenuto e valorizzato da una linea di basso che funge da poetico controcanto, e da un moto di terzine nel registro centrale che alimenta discretamente la propulsione ritmica: ne risulta un insieme dove chiarezza contrappuntistica e invenzione melodica trovano un ideale connubio. In Me ndels sohn 2006 Paolo Castaldi ha riunito insieme ben cinque frammenti mendelssohiani in una successione di 9 brevi movimenti. Di questi, i numeri dispari 1, 3, 5, 7, 9 sono costituiti da un Refrain, basato sul frammento di Sonata in sol maggiore. Essi sono sempre diversi, e riflettono i cambi di tonalita` degli altri movimenti 2, 4, 6, 8: Agitato, Andantino pastorale, Cadenzato Vigoroso, Corale, ognuno dei quali basato su un diverso frammento. Castaldi specifica che ndegli incisi prescelti vengono impiegati, naturalmente variati, i disegni e le figurazioni ritmiche e metriche; mai invece i materiali tematici, in senso melodicoo. Anche Michele dallqOngaro in nMo 2009 prende spunto dallqincompiutezza dei frammenti per traslarne la materia in un ambito del tutto nuovo, eppure informato della stessa duttile levita` che caratterizza la musica di Mendelssohn. Il concerto si conclude con un altro importante brano di Mendelssohn da poco riscoperto: lAdagi o e Pr esto A gitato, composto nel 1833 durante il soggiorno londinese e dedicato a Mary Alexander, che Mendelssohn ebbe modo di frequentare in quel periodo. Il brano e` stato recentemente rinvenuto nella Music Autograph Box4 di Mary, alla quale Mendelssohn, associandosi a quanto fecero la sorella Fanny, Moscheles, Hummel, Pixis ed altri celebri compositori del tempo, dedico` questo dittico. LAdagio introduttivo presenta molte delle caratteristiche del Mendelssohn piu` maturo, individuabili nel lirismo intimo e passionale, nelloriginalita` dei cromatismi armonici, nella naturalezza ed efficacia del gesto strumentale. Il successivo Presto Agitato m da cui deriva la seconda parte del piu` noto si fa per dire Capriccio op. 33 n. 3 m scaturisce da unintensa perorazione su unarmonia di nona di dominante. Ha un carattere molto piu` incisivo e si dipana attraverso un incessante moto di semicrome dalla fortissima propulsione ritmica, per giungere ad una conclusione perentoria e di grande impatto drammatico. Roberto Prosseda 1 Nel 2009 e` prevista lquscita del primo catalogo di tutte le opere di Mendelssohn redatto con criteri scientifici, ad opera di Ralf Wehner Breitkopf 2 La Musica sveglia il tempo, Feltrinelli, 2007 3 Sonata Felix e` il titolo di unqaltra composizione di Solbiati su un frammento di Mendelssohn, realizzata nel 2005. Si tratta di una ricostruzione in stile di un lungo primo tempo di Sonata per violino e pianoforte. 4 Lquso di raccogliere fogli dqalbum era molto diffuso allqepoca, specie tra le giovani donne, e la stessa Fanny Mendelssohn conserva il suo Noten-Album, a cui Felix contribui` con varie composizioni, tra cui la Sonatina. Il nGewandhauso di Lipsia, acquarello di Felix Mendelssohn 1836 Scritto subito dopo la sinfonia detta hLa Grandei, il Quintetto in Do maggiore e` lultima composizione cameristica di Schubert. Nata tra la fine dellestate e linizio dellautunno del 1828, ed eseguita per la prima volta al Musikverein di Vienna il 17 novembre 1850, si distacca dai modelli del classicismo viennese sia nella forma che nella scrittura, gia` pregna di pulsioni romantiche. E` una scrittura quasi sinfonica, destinata tra laltro a un insolito organico darchi che rafforzava il registro grave e le possibilita` cantabili in questo registro per la presenza di due violoncelli al posto di due viole. La regolare evoluzione della struttura tonale e del lavoro tematico e` messa in crisi gia` nel primo movimento, nei lunghi accordi iniziali seguiti da una melodia che sembra un recitativo, e nel carattere ambiguo dello svilupppo. Dopo un Adagio in Mi maggiore, basato su un tema elegiaco in 12/8, accompagnato da interiezioni puntate del primo violino e dai delicati pizzicati del secondo violoncello, lo Scherzo presenta ancora un percorso tonale destabilizzante, con un tema dalla pesantezza rusticana, sonorita` quasi orchestrali, un trio nella tonalita` lontanissima di Re bemolle maggiore. Il Quintetto si conclude con un rondo`-sonata, ma con tre temi e con una grande verve danzante che ha il suo culmine in una coda febbrile. Anche il famoso Ottetto per archi op.20 di Mendelssohn che ha come organico un doppio quartetto per archi ha unimpronta orchestrale, tanto che nellautografo della partitura si trova questa indicazione: hQuesto ottetto va suonato da tutti gli strumenti nello stile di unqorchestra sinfonica. I piani e i forti vanno rispettati attentamente e sottolineati con piu` forza di quanto si usa in opere di questo generei. Insieme al Quartetto op.13 e alla celebre Ouverture per il Sogno di una notte di mezza estate, appartiene ai capolavori giovanili del compositore, allepoca sedicenne: portato a termine il 15 ottobre 1825, con dedica al giovane violinista Eduard Rietz, che ne curo` la prima esecuzione, e` unopera unica nella storia dei generi cameristici, per la finezza di scrittura che si rifa` a modelli mozartiani anche se e` lqultima composizione esplicitamente influenzata da Mozart, per la ricchezza dellqinvenzione tematica, per la liberta` della costruzione formale usa la forma-sonata anche nei due movimenti centrali. Il radioso Allegro moderato, ma con fuoco, costruito su un primo tema vigoroso accompagnato da tremoli e ritmi sincopati e un secondo tema dal carattere sognante, e` seguito da un Andante in Do minore, dallintonazione malinconica, giocato su continui spostamenti di tonalita`. Il cuore dellqottetto e` lo Scherzo Allegro leggierissimo, movimento aereo, in Sol minore, ispirato allultima sezione della Walpurgisnacht di Goethe, basato su una struttura polifonica complessa ma fluida e scorrevole. Il pezzo si conclude con un Presto, introdotto da un fugato a otto parti, ulteriore testimonianza della straordinaria abilita` contrappuntistica del giovane compositore. Gianluigi Mattietti 5 luglio D O M E N I C A o r e 1 9 . 30 Priverno, Abbazia di Fossanova Mendelssohniana GABRIELE PIERANUNZI violino SANTI INTERDONATO violino DANIELA CAMMARANO violino ELENA LA MONTAGNA violino FRANCESCO FIORE viola DANIEL PALMIZIO viola LUCA SIGNORINI violoncello GABRIELE GEMINIANI violoncello FRANZ SCHUBERT 1797 - 1828 Q u i n t e t t o i n D o ma g g io r e 9 5 6 per due violini, viola e due violoncelli Allegro ma non troppo Adagio Scherzo: Presto Allegretto FELIX MENDELSSOHN 1809 - 1847 O t t e t t o o p . 2 0 i n M i b e m o l l e m a gg i o r e Allegro moderato, ma con fuoco Andante Scherzo: Allegro leggierissimo Presto G ABRIELE PIERANUNZI si e` imposto come uno dei migliori violinisti dellqultima generazione avendo ottenuto una lunga serie di premi in importanti competizioni internazionali. Diplomatosi sotto la guida di Arrigo Pelliccia, si e` successivamente perfezionato con Salvatore Accardo, Franco Gulli e Stefan Gheorghiu. E` ospite regolare delle piu` importanti istituzioni concertistiche italiane ed europee. Ha collaborato con vari direttori, fra cui: Aldo Ceccato, Alun Francis, Lu Jia, U. Benedetti Michelangeli, Mattias Bamert, Gianandrea Noseda, Julian Kovatcev, Piero Bellugi, Jeffrey Tate e solisti come: Boris Belkin, Bruno Canino, Rocco Filippini, Franco Petracchi, Pietro Borgonovo, Alain Meunier, Laura De Fusco, Luis Claret, Rainer Kussmaul, Roberto Cominati, Alfons Kontarsky, Alexander Ivaskhin e Alda Caiello. Nel 2004 diventa primo violino di spalla dellqOrchestra del Teatro San Carlo di Napoli, ruolo che ricopre anche in altre orchestre, quali lqOrchestra dellqAccademia Nazionale di S. Cecilia di Roma e La Fenice di Venezia. S ANTI INTERDONATO, messinese, ha studiato a Roma con Lidia DqAlbore perfezionandosi poi con Remy Principe, Guido Agosti e Riccardo Brengola. Diploma di merito allqAccademia Chigiana di Siena e 3° Premio al Concorso Nazionale di Vittorio Veneto, ha fatto parte per alcuni anni dei Solisti Aquilani e dei Virtuosi di Roma con Renato Fasano, proseguendo poi con Angelo Stefanato sino alla fine dellqattivita` del complesso. Sostituto spalla al Teatro Bellini di Catania, ha ricoperto per breve tempo il ruolo di concertino al Teatro dellqOpera di Roma e successivamente e` diventato concertino allqAccademia Nazionale di Santa Cecilia. E` stato vincitore del concorso di musica da camera della Cassa Nazionale Musicisti. Attualmente e` primo violino concertatore dellqorchestra da Camera nRoma Classicao con la quale svolge intensa attivita` in Italia e allqestero. D A NIE LA C AM MAR A NO, allieva di Gigino Maestri, si e` diplomata in violino con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio di musica G.Verdi di Milano. Giovanissima ha partecipato e vinto numerosi concorsi nazionali ed internazionali. Ha tenuto concerti da solista con la Filarmonica di Stato di Sibiu, lOrchestra di Botosani, la Filarmonica del Conservatorio di Milano, ivi ricoprendo anche il ruolo di spalla e collaborando con artisti quali Brignoli, Gelmetti, Rath, Kuhn, Accardo. Dal 2007 collabora con lOrchestra Sinfonica della RAI di Torino, il Teatro S. Carlo di Napoli, il Teatro La Fenice di Venezia, Gli Archi della Scala, lOrchestra Milano Classica. Invitata dalle piu` importanti istituzioni concertistiche si e` esibita in Italia e allestero. Dal 2005 e` secondo violino del Quartetto di Fiesole, collaborando con artisti di fama internazionale quali A. Lucchesini, P. De Maria, K. Bogino, F. Bidini, G. Ragghianti, G. Riccucci, A. Nannoni, O. Semchuk, D. Rossi, P.Beltramini. E` docente di violino presso il Conservatorio Statale di Musica Scontrino di Trapani. Suona un Guadagnini del 1780. E LENA LA MONTAGNA si e` diplomata giovanissima con dieci e lode presso il conservatorio D. Cimarosa di Avellino. Ha studiato con G. Franzetti, F. Cusano con il quale tuttora continua a collaborare e A. Schroeder, specializzandosi con questultimo in musica antica. Fin da giovanissima si distingue per le spiccate doti sia musicali che strumentali affermandosi in svariati concorsi nazionali ed internazionali. Nel 1998 vince il concorso per violino di fila presso lqOrchestra Haydn di Bolzano. Successivamente si afferma al concorso per violino di fila presso lOrchestra dellAccademia Nazionale di Santa Cecilia, ricoprendo anche il ruolo di concertino dei primi violini. Queste affermazioni lhanno portata a collaborare con i piu` importanti direttori e solisti. Svolge una intensa attivita` cameristica in duo con il pianista P. Borrelli spaziando dal repertorio barocco a quello contemporaneo. F RANCESCO FIORE, nato a Roma, ha compiuto i suoi studi presso il Conservatorio S. Cecilia, sotto la guida dei maestri Lina Lama e Massimo Paris. Si e` successivamente perfezionato con Bruno Giuranna. Vincitore di numerosi premi si e` presto imposto come uno dei musicisti piu` interessanti dellqultima generazione, intraprendendo una intensa attivita` concertistica. La sua attivita` solistica e cameristica lo ha portato a collaborare, tra gli altri con artisti come Accardo, Belkin, Ughi, Amoyal, Canino, Campanella, Filippini, Giuranna, Petracchi, Pieranunzi, Vernikov. Ha inciso per Rca, Asv, Fonit Cetra, Fone` e Musikstrasse. Dal 1991 e` prima viola dellqOrchestra del Teatro dellqOpera di Roma, ruolo ricoperto anche presso lqOrchestra Filarmonica del Teatro alla Scala di Milano, lqOrchestra dellqAccademia Nazionale di Santa Cecilia, lqOrchestra Sinfonica Nazionale della RAI di Torino e, invitato da Salvatore Accardo, nellqOrchestra da Camera Italiana. Insegna presso il Conservatorio Santa Cecilia di Roma. Suona una viola Joseph Hill, Londra 1774, ed una viola dqamore Raffaele Fiorini, Bologna 1894. D ANIEL PALMIZIO, nato nel 1986, studia Viola al Conservatorio S.Cecilia di Roma; nel 2000 vince una borsa di studio per accedere alla nPurcell Schoolo di Londra, dove si diploma nel 2004 con Ian Jewel; intanto prosegue gli studi al Royal College of Music anche in direzione dqorchestra. In Italia si sta perfezionando allqAccademia Walter Stauffer di Cremona e allqAccademia Chigiana di Siena, sotto la guida di Bruno Giuranna, con il quale ha suonato al Festival di Ravello insieme ad Antonio Meneses e Salvatore Accardo. Nel 2007, in Quintetto con la stessa formazione ha suonato nei teatri di Buenos Aires, Montevideo e Mendoza. Dal 2000 svolge unqintensa attivita` concertistica in Inghilterra e negli Stati Uniti. Nel 2008 vince il concorso Nuove Carriere del CIDIM, che lo portera` a svolgere attivita` solistiche in Italia e allestero. In musica da camera ha collaborato con artisti come Helmerson, Filippini, Kovacevich, Neaubauer, Schmitt, Schellenberger, Szuchs e Sirbu. Nel 2005, in veste di solista si esibisce in un tour europeo con la World Youth Orchestra, e di nuovo nel 2008 al teatro di Piacenza con la Sonata per la Gran Viola di Paganini. L UCA SIGNORINI e` violoncellista di fama internazionale e compositore. Con le orchestre dellAccademia di Santa Cecilia, Scarlatti di Napoli, Maggio Musicale Fiorentino, del Teatro di San Carlo di Napoli, e nelle piu` importanti sale concertistiche giapponesi, tra cui la prestigiosa nCasals Hallo di Tokyo, ha eseguito con grande successo brani del repertorio solistico per violoncello, sotto la direzione, tra gli altri, di Carlo Maria Giulini, Daniele Gatti, Jeffrey Tate. Ha inciso per Nuova Era, BNA, RCA. Ha affrontato brani per organici che vanno dal Trio con pianoforte al Sestetto, collaborando con Uto Ughi, Ruggiero Ricci, Bruno Canino, Wolfam Christ, Felix Ayo, Franco Petracchi. E` stato Primo Violoncello nellorchestra Sinfonica della Rai, dellAccademia di Santa Cecilia di Roma, del Teatro dellqOpera di Roma. Il Teatro di San Carlo di Napoli gli ha offerto, per nchiara famao, il posto di Primo Violoncello. Per la Cattedra di Musicologia della Facolta` di Lettere dellqUniversita` di Napoli nFederico IIo, con la quale ha collaborato negli ultimi anni, ha tenuto seminari e conferenze su temi di natura diversa. . G ABRIELE GEMINIANI, nato a Pesaro, si e` diplomato con il massimo dei voti, lode e menzione donore; ha studiato con W. Di Stefano, M. Cazacu, W. Grimmer e dal 1995 ha seguito i corsi di M. Scano ed in parallelo i corsi di M. Maisky e A. Meneses e per la Musica da Camera con il Trio di Trieste. Ha inoltre seguito i corsi di Musica da Camera presso l Accademia di Imola con P. N. Masi, all Accademia Angelica Costantiniana con K. Bogino. Ha suonato in veste di solista con diverse orchestre tra le quali lO.R.T. e lOrchestra dellAccademia Nazionale di Santa Cecilia eseguendo gran parte del repertorio solistico con direttori quali G. Ferro, W. Nelsson, Myung Whun-Chung. Nel 1997 al concorso internazionale M. Rostropovich, ha conseguito il premio speciale per la migliore esecuzione del brano Spins and Spells di K. Saariaho. Nel 1998 vince il concorso per Primo violoncello presso l O.R.T. di Firenze e nel 1999 si afferma al concorso per Primo violoncello presso lOrchestra dellAccademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma. In questi anni ha effettuato in qualita` di Primo violoncello tourne´es in tutto il mondo suonando in alcune delle piu` prestigiose sale da concerto. Suona un violoncello Carlo Giuseppe Oddone del 1903. M A R I A G R A Z I A B E L L O C C H I O ha compiuto gli studi musicali presso il Conservatorio di Milano con Antonio Beltrami e Chiaralberta Pastorelli, diplomandosi con il massimo dei voti, la lode e la menzione dqonore. Successivamente ha studiato al Conservatorio di Berna con Karl Engel e a Milano con Franco Gei. Ha suonato con lqOrchestra da camera di Pesaro, lqOrchestra Milano Classica, lqOrchestra Sinfonica Siciliana, lqOrchestra della RAI di Milano, Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, la Scottish Chamber Orchestra, lqOrchestra Toscanini di Parma, lqOrchestra da Camera di Padova e lqOrchestra Sinfonica G. Verdi di Milano. Ha suonato per associazioni concertistiche come lq Autunno Musicale di Como, il Teatro Comunale di Bologna e Ferrara, il Teatro Regio di Parma, Settembre Musica di Torino, MITO-Milano, la Societa` Barattelli de LqAquila, gli Amici della Musica di Padova, Perugia, Firenze, Palermo, Siracusa, Pescara, Campobasso, Sulmona, Mestre, Messina e Vicenza, il Teatro Grande di Brescia, il Teatro Bibiena di Mantova, lqUniversita` di Bologna e Ferrara, il Teatro Donizetti di Bergamo, la Societa` dei Concerti di Milano, Musica nel nostro tempo, Milano Musica, New Music of Middelburg, Klangforum di Vienna, Fondazione Gulbenkian di Lisbona, Festival di Strasburgo, Festival Presences di Parigi, Biennale di Venezia, Printemps des Arts de Montecarlo. Ha suonato in formazioni da camera con Ingo Goritzki, Han de Vries, Renate Greis, Wolfgang Mayer, William Bennet, Stefania Redaelli. Laura Gorna, Cecilia Radic, Sergio Azzolini, Rocco Filippini, Franco Petracchi, Elizabeth Norberg Schulz, Salvatore Accardo e Bruno Giuranna. Nel 1989 e` stata invitata a far parte dellqOrchestra Schleswig Holstein Music Festival diretta da Leonard Bernstein. E` assistente di Salvatore Accardo ai corsi di perfezionamento dellqAccademia Walter Stauffer di Cremona. Nel 2001 e` stata invitata dallqUniversita` di Valparaiso Cile per una masterclass e concerti. Da diversi anni si dedica allo studio della musica contemporanea collaborando con il Divertimento Ensemble diretto da Sandro Gorli. Ha inciso Cd per Ricordi e Stradivarius con opere di Bruno Maderna, Mauro Cardi, Giulio Castagnoli, Sandro Gorli e Franco Donatoni. Insegna pianoforte presso lqIstituto Superiore di Studi Musicali nG. Donizettio di Bergamo. D A R IO S AV R O N intraprende lo studio degli strumenti a percussione presso il Conservatorio nG. Tartinio di Trieste diplomandosi con il massimo dei voti. Inizia cosi` un significativo periodo di specializzazione al seguito di importanti maestri, fino al conseguimento del Post-Diploma e del Master presso il conservatorio di Amsterdam. Ha contemporaneamente frequentato numerosi seminari negli USA, in Olanda ed in Ungheria. Negli ultimi anni si e` esibito in Italia, Olanda, Austria, Slovenia, Croazia, Ungheria, Francia, Argentina, Australia, Canada, USA, sia come solista che con gruppi da camera e in orchestre fra cui la Royal Concertgebouw di Amsterdam, lqOrchestra da Camera della Radio Olandese diretta da P. Eotwos, lqOrchestra del Teatro dellqOpera di Roma, lqArena di Verona, lqOrchestra nG.Verdio di Trieste. Negli ultimi anni e` stato vincitore di vari concorsi nazionali ed internazionali. Ha inoltre partecipato alla registrazione di numerose incisioni, tra le quali ricordiamo quella del gruppo Evasion con musiche di C. Bolling e A. Piazzolla e quelle per la RAI. Affianca allqattivita` di interprete anche quella didattica, tenendo masterclass e corsi di perfezionamento presso il Conservatorium van Amsterdam, la Hochschule di Detmold in Germania, lqUniversita` di Lubiana Slovenia, lqAccademia Internazionale di Milano nTemao, il Victorian College of the Arts m Universita` di Melbourne, presso le universita` canadesi di Montreal, Toronto, Vancouver, Victoria e alla CalArts di Los Angeles. Attivo anche come compositore, i suoi brani sono stati eseguiti in Italia, Slovenia, Canada e negli USA. E` stato docente di strumenti a percussione presso il Conservatorio nG.Verdio di Milano e attualmente e` docente presso il Conservatorio nB.Marcelloo di Venezia. 10 luglio V ENERD i` ore 21.0 0 Sermoneta, Castello Caetani Il Corso di Composizione ha ulteriormente allargato i suoi confini, nel 2009: un Ensemble di Parigi, lEnsemble Multilate´rale, ha eseguito nel corso delle Giornate di Musica Contemporanea i brani di due allievi selezionati lanno scorso e ripetera` tali esecuzioni a Parigi; inoltre il Campus ha ospitato nel corso di composizione uno studente selezionato dal Conservatorio di Parigi, e analogamente uno studente selezionato questanno potra` studiare a Parigi per alcuni mesi. Inoltre e` continuata nel 2009 la formula-base del corso: nellqarco della prima parte di esso, i giovani compositori selezionati, molti dei quali gia` affermatisi in Concorsi nazionali e internazionali, sono stati chiamati a comporre un breve lavoro per un organico che, nel suo dettaglio, viene deciso il primo giorno di lezione. Questo trasforma il Castello di Sermoneta in una sorta di laboratorio, di bottega in cui giorno e notte si lavora attorno alle nuove partiture. Poco prima del termine del corso, giungono gli importanti interpreti invitati a collaborare: questqanno si tratta della pianista Maria Grazia Bellocchio e del marimbista e percussionista Dario Savron. Essi, in pochi giorni, studiano e provano i brani composti, eventualmente suggerendo piccoli cambiamenti o aggiustamenti sul piano strumentale, per arrivare al workshop finale, un concerto un poqoeroicoo, data lqestrema compressione dei tempi, in cui i nuovi brani prendono vita e vengono proposti al pubblico. Al termine del concerto, una commissione, formata dagli interpreti, dai docenti dei Corsi di Sermoneta che si rendano disponibili e dal docente di composizione, si riunisce e sceglie uno o piu` dei brani eseguiti per essere riproposti nellqambito delle Giornate di Musica Contemporanea dellqedizione successiva del Festival Pontino: questo passaggio dalla didattica alla verifica sul campo della didattica stessa fino alla npromozioneo nella vetrina di un Festival Internazionale costituisce certo la novita` piu` importante dellqiniziativa: accompagnare i migliori studenti alla vita professionale fornendo loro qualificate occasioni e` scopo sempre piu` imprescindibile della didattica, oggi, soprattutto in campo artistico. Alessandro Solbiati MARIA GRAZIA BELLOCCHIO pianoforte DARIO SAVRON marimba e percussioni Wo r k sh o p N u o v e m u si c h e a S e r m o n e t a Es e c u z i o n e d e i b r a n i c o m p o s t i d a g l i a l l i e v i d e l C o r s o d i Co m p o s i z i o n e d i A l e s s a n d r o S o l b i a t i A NGE L A H E WIT T e` unqartista fenomenale che negli ultimi anni si e` contraddistinta sulla scena internazionale anche grazie alle sue superbe registrazioni per la casa discografica Hyperion. Ha un vasto repertorio che spazia da Couperin fino alla musica contemporanea. La sua discografia include registrazioni di Granados, Beethoven, Rameau, Chabrier, Olivier Messiaen, i Notturni e gli Impromptus di Chopin, lqopera completa per pianoforte solo di Ravel e tre dischi dedicati alla musica di Couperin. Le sue registrazioni di tutti i Concerti per tastiera solista di Bach con lqOrchestra da Camera Australiana sono entrate nella classifica statunitense delle vendite solo una settimana dopo la pubblicazione e sono state scelte come nRecord of the montho dalla rivista Gramophone. Il primo disco di una serie di CD di Schumann e` stato pubblicato nel novembre 2007. Angela Hewitt e` molto rinomata in tutto il Nord America ed Europa, cosi` come in Giappone, Australia, Singapore, Nuova Zelanda, Israele, Cina, Messico, Turchia e Russia. Eventi delle stagioni recenti includono i suoi debutti alla Carnegie Hall e al Concertgebouw, con lqOrchestra di Cleveland ed una tourne´e nel Nord America con lqAustralian Chamber Orchestra. In recital si e` esibita ai Festival di Edimburgo, Osaka, Praga, Hong Kong, dello Schleswig-Holstein e di Oslo, per nominarne alcuni. I suoi recital alla Wigmore Hall e alla Royal Festival Hall di Londra hanno segnato il tutto esaurito con mesi di anticipo. Come musicista da camera ha raggiunto la celebrita` presso il Lincoln Center di New York e la Queen Elizabeth Hall. Nel corso della stagione 2007/08, Angela Hewitt ha effettuato una tourne´e mondiale di grande successo incentrata sullqesecuzione completa del pClavicembalo ben temperatoq, nelle maggiori citta` del mondo tra cui Londra, New York, Low Angeles, Berkeley, Portland, Vancouver, Denver, Ottawa. Eq stato inoltre realizzato da Hyperion un DVD intitolato nBach Performance on the Pianoo in coincidenza con il tour. Nel luglio 2005, Angela Hewitt ha inaugurato il suo Trasimeno Music Festival, nel cuore dellqUmbria. Il festival ha attirato un pubblico internazionale al Castello dei Cavalieri di Malta di Magione, sulle rive del Lago Trasimeno. Nata in una famiglia di musicisti il padre era organista della Cattedrale di Ottawa, Angela Hewitt ha iniziato lo studio del pianoforte a tre anni, si e` esibita per la prima volta in pubblico a quattro anni ed ha vinto la sua prima borsa di studio a cinque anni. A nove anni ha tenuto un recital al Royal Music Conservatory di Toronto, che ha in seguito frequentato. Ha poi proseguito la sua formazione con il pianista francese Jean-Paul Se´villa allqUniversita` di Ottawa. Ha vinto il Primo Premio al Concorso Viotti 1978 ed ha ricevuto diversi riconoscimenti ai Concorsi Internazionali Bach di Lipsia e Washington D.C. cosi` come al Concorso Dino Ciani di Milano. Nel 1985 ha vinto il Concorso Pianistico Bach di Toronto. Nel 2006 e` stata nominata nArtista dellqannoo da Gramophone. Eq stata premiata con il primo BBC Radio 3 Listenerqs Award nel 2003. Eq Ufficiale dellqOrdine del Canada dal 2000 ed e` membro della Royal Society del Canada. Nel 2006 ha ricevuto un OBE onorificenza dallqOrder of the British Empire in occasione dei festeggiamenti per il compleanno della Regina. Angela Hewitt vive a Londra dal 1985 ma ha anche una residenza a Ottawa Canada ed in Umbria. Bach compose le Suite Inglesi quando era a Co¨then, tra il 1720 e il 1722. La sesta, in Re minore, si apre con un preludio monumentale, piu` esteso di tutti gli altri e anche anomalo dal punto di vista formale perche´ giustappone una sezione nello stile della fantasia con una nello stile del concerto. Seguono unAllemanda melodica e carica di pathos, una Corrente leggera, in stile francese, una Sarabanda a quarto voci, replicata in forma ornata nel double, una pimpante coppia di Gavotte, una in Re minore laltra in Re maggiore, e alla fine una virtuosistica Giga, caratterizzata da vorticosi disegni di semicrome e lunghissimi trilli. Negli stessi anni Ha¨ndel pubblico` a Londra la prima di due raccolte clavicembalistiche, nella quale affrontava la forma della suite in maniera libera, non schematica, adottando elementi francesi, sullqesempio di Rameau, ma anche alcuni stilemi tipicamente italiani: lo dimostra louverture della Suite n.2 priva di movimenti di danza, e basata sulla semplice alternanza di tempi lenti e veloci, come una sonata da chiesa, concepita come una grande aria allitaliana, con una melodia ornata ed espressiva, o il successivo Allegro, modellato come un virtuosistico duetto. La suite si conclude con un Allegro in forma di fuga, con un soggetto dal carattere saltellante e una specie di ostinato ritmico come controsoggetto. Come Ha¨ndel, anche Haydn cerco` fortuna a Londra, e li` nel 1794 compose una trilogia pianistica dedicata a Teresa Jansen, che era stata allieva di Clementi. A questa trilogia appartiene anche la Sonata in Mi bemolle maggiore, caratterizzata da uno stile eroico, molto lontano da quello mozartiano, con tratti quasi sinfonici e una forza espressiva gia` preromantica, evidente ad esempio nei grandiosi accordi, scanditi su un ritmo puntato, che aprono il primo movimento. Dopo un Adagio, concepito come unaria espressiva, il lavoro si conclude con un ampio movimento in forma-sonata dominato da un fitto gioco di imitazioni e da uno sviluppo ricco di invenzioni armoniche. Se Haydn guardava gia` al futuro, Mendelssohn trasse grande ispirazione dalle musica del passato, soprattutto dal contrappunto bachiano, come dimostrano i Sei Preludi e Fughe che tentano di reinterpretare in chiave romantica il modello del Clavicembalo ben temperato. Nel primo, in Mi minore, sono abbinati un preludio composto nel 1837 a una fuga scritta dieci anni prima: il Preludio Allegro con fuoco e` concepito nello spirito delle grandi improvvisazioni barocche, come un flusso di arpeggi, mentre la fuga Andante espressivo si basa su un tema dolce che culmina in un solenne corale. Quattro anni dopo Mendelssohn compose le Variations se´rieuses, che si riallacciano idealmente alle Variazioni Goldberg. Il tema, dalla scrittura severa a quattro parti, ma pieno di dissonanze, ritardi, false relazioni, e` seguito da un set di 17 variazioni che lo trasformano in un moto perpetuo var. 3, Piu` animato, in pagine brillanti var.7, Con fuoco, movimenti contrappuntistici come il breve fugato della var.10, Moderato, oasi dal carattere schumanniano var.11 Cantabile, dal carattere aereo e staccato var.13, Sempre assai leggiero o dal carattere meditativo var. 14, Adagio, in Re maggiore, fino alla virtuosistica e sontuosa variazione finale var.17, Presto. Gianluigi Mattietti 11 luglio S A BA T O o re 2 1 .0 0 Sermoneta, Castello Caetani Mendelssohniana ANGELA HEWITT pianoforte GEORG FRIEDRICH HA¨NDEL 1685 - 1759 S u i t e n . 2 i n F a m ag g i or e Adagio Allegro Adagio Allegro JOHANN SEBASTIAN BACH 1685 - 1750 S u i t e i n g l e s e n . 6 i n R e m i n o r e B W V 8 11 Preludio Allemanda Corrente Sarabanda e Double Gavotta 1 e 2 Giga FELIX MENDELSSOHN 1809 - 1847 P r e l ud i o e F u g a i n M i m i n o r e o p . 3 5 n . 1 FELIX MENDELSSOHN V a r ia tio n s Se´ e´rr i eu s es in R e mi n or e op. 54 FRANZ JOSEPH HAYDN 1732 - 1809 S o n a t a i n M i be m o l l e m a g g i o r e H o b . 5 2 Allegro Adagio Finale: Presto Concerto in memoria di Eke Mendez, primo direttore artistico del Campus Internazionale di Musica S O NI G TCH AK E R IA N, iniziato lo studio del violino giovanissima, sotto la guida del padre, si e` diplomata a soli 16 anni con il massimo dei voti e la lode al conservatorio di Venezia, con Giovanni Guglielmo. Ha studiato poi per alcuni anni con Salvatore Accardo a Cremona, oltre che con Franco Gulli a Siena e con Nathan Milstein a Zurigo. Le prestigiose affermazioni al concorso Paganini di Genova ed al concorso di Monaco di Baviera, le hanno da subito procurato linvito da parte di importanti istituzioni concertistiche Societa` dei Concerti di Milano, IUC di Roma, Unione Musicale di Torino, Fondazione Musica Insieme di Bologna, GOG di Genova, Amici della Musica di Firenze, Perugia, Palermo lavorando a fianco di direttori quali Andretta, Bellugi, Chailly, Gatti, Janigro, Melles, Oren, Scimone, Tchakarov. Per quasi quindici anni ha fatto parte del Trio Italiano. Come direttore-solista con lOrchestra di Padova e del Veneto ha registrato tutti i Concerti per violino e orchestra di Haydn per letichetta tedesca Arts. Tra le altre sue incisioni, lintegrale per violino e pianoforte di Ravel, ed un cd live con il Rondo` Capriccioso di Saint-Sae¨ns ed il Quinto Concerto di Vieuxtemps, pubblicato nel 2001 con un numero speciale di Audiophile Sound. Suona un magnifico violino di Gennaro Gagliano, costruito a Napoli nel 1760. S TEVEN ISSERLIS e` un violoncellista la cui passione per la musica trascende ogni limite convenzionale. Acclamato per la sua sensibilita` musicale quanto per la sua tecnica, e` ugualmente a suo agio come solista delle maggiori orchestre del mondo cosi` come ideatore di originali progetti di musica da camera. Tra gli impegni recenti pu` importanti figurano la Residenza alla Alte Oper di Francoforte, i concerti con lqOrchestre de Paris e Christoph Eschenbach, con la Philadelphia Orchestra e Charles Dutoit e tourne´e con la Philharmonia Orchestra e la City of Birmingham Symphony Orchestra. Lqinteresse dellqartista britannico per gli strumenti dqepoca lo ha portato a esibirsi insieme alle piu` importanti orchestre di strumenti originali. Scrivere e suonare per i bambini e` unqaltra passione di Isserlis. Il suo primo libro sulla vita di sei grandi compositori Why Beethoven Threw the Stew e` stato pubblicato da Faber & Faber. Isserlis e` un fiero sostenitore della musica contemporanea. Ha eseguito la prima mondiale del Concerto per violoncello di Wolfgang Rihm al Festival di Salisburgo. Attraverso una discografia pluripremiata Isserlis rivela la vastita` del suo repertorio. La sua pubblicazione piu` recente riguarda lqintegrale delle Suites per violoncello di Bach per la casa discografica Hyperion che ha vinto numerosi premi, tra cui lqInstrumental Disc of the Year and Criticqs Choice 2008 del Gramophone Magazine. Steven Isserlis suona lo Stradivari nFeuermanno o nDe Muncko del 1730, gentilmente messo a disposizione dalla Nippon Music Foundation in Giappone. Le Variazioni brillanti di Mendelssohn costuiscono uno dei tanti ngiallio che caratterizzano lqopera del compositore tedesco, gran parte della cui produzione resta tuttora da scoprire. Da alcune annotazioni sul suo diario risulta che nel 1830 egli ebbe una serie di incontri con il violoncellista Joseph Merk, in seguito ai quali nacque unqopera per violoncello e pianoforte di cui abbiamo la data esatta di composizione: il 13 settembre 1830. Ma il manoscritto va perduto: sopravvive la sola parte del pianoforte, in copia non autografa, attualmente conservata nella Staatsbibliothek di Berlino Mus. Ms. 14326. Da questo manoscritto gli autori sembrerebbero essere ambedue i musicisti, in una non infrequente collaborazione per opere virtuosistiche si veda il Grand Duo de concert di Chopin e Franchomme. Si tratta di un tema seguito da 4 variazioni e da un Rondo` finale. La scrittura pianistica e` assai brillante, e lascia intuire una parte del violoncello decisamente virtuosistica. Alcuni brevi frammenti tematici forniscono qualche labile indizio sul tema e sulla parte del violoncello. Gabrio Taglietti Mendelssohn compose il Trio in Re minore tra febbraio e luglio del 1838, durante unimpegnativa stagione di concerti, ma due mesi dopo ne fece una revisione completa su consiglio dellamico Ferdinand Hiller che trovava alcuni passaggi pianistici fuori moda rispetto allo stile di Chopin e di Liszt. Eseguito per la prima volta al Gewandhaus il 1 febbraio del 1840, il Trio fu molto apprezzato, e Schumann lo saluto` come un capolavoro paragonabile ai trii di Beethoven e Schubert. Il virtuosismo della scrittura pianistica si coglie gia` nel movimento iniziale, avviato da un tema appassionato del violoncello, che nella ripresa viene abbinato ad un lirico controcanto del violino. Lo slancio che permea tutta la composizione si placa nellAndante, una amabile romanza senza parole, affidata inizialmente al solo pianoforte. Ma poi riprende con il tema leggero e scoppiettante dello Scherzo, dalla scrittura quasi orchestrale, piena di contrasti, e con il brillante rondo`-sonata del finale, che richiama il clima del primo movimento, col suo tema paesano e danzante, e una scrittura pianistica volubile e appassionata. Mendelssohn compose due sonate per violoncello e pianoforte, destinate entrambe a due violoncellisti non professionisti: la prima, un brano un po salottiero scritto nel 1838, per il fratello minore Paul, che era banchiere di professione; la seconda, composta cinque anni dopo, per il conte Mateusz Wielhorski, colonnello dellqesercito russo in congedo, mecenate e provetto interprete sul suo violoncello Stradivari. Questa sonata, in Re maggiore, si apre con un esuberante Allegro assai vivace, in 6/8, che ricorda la Sinfonia italiana. Molto originali i due movimenti centrali: un Allegretto in Si minore, concepito come un piccolo improvviso dal carattere malizioso, con un tema presentato in canone dal pianoforte staccato e dal violoncello pizzicato; e un Adagio in Sol maggiore, nel quale si alternano una sorta di corale affidato agli ampi arpeggi del pianoforte, e un accorato recitativo del violoncello. Il rondo` finale mostra una scrittura assai virtuosistica, gia` dai primi, folgoranti arpeggi del pianoforte, che introducono un tema dal carattere saltellante e pieno di spirito. Il carattere leggero e arguto di molte pagine mendelssohniane ha ispirato Michele dallOngaro per Opus Felix, pagina scritta inizialmente per violoncello e pianoforte, e poi trascritta per violino: e` soprattutto nel finale che Opus Felix hcerca di ritrovare quella leggerezza cinetica a cui il genio del mercuriale compositore ci ha abituato. Diciamo quindi che Opus Felix e` una lettera di appassionata ammirazione ad un destinatario che avremmo davvero voluto conoscere e insieme il tentativo, decisamente fuori moda, di fare della Salonmusiki. Gianluigi Mattietti 12 luglio D O M E N I C A o r e 1 9 . 30 Priverno, Abbazia di Fossanova SONIG TCHAKERIAN STEVEN ISSERLIS ROBERTO PROSSEDA Mendelssohniana violino violoncello pianoforte FELIX MENDELSSOHN 1809 - 1847 S o n a t a n . 2 i n Re m a g g i o r e o p . 5 8 per violoncello e pianoforte Allegro assai vivace Allegretto scherzando Adagio Finale: Molto allegro e vivace FELIX MENDELSSOHN/JOSEPH MERK V a r ia zi on i br il la n ti per violoncello e pianoforte MICHELE DALLqONGARO 1957 Opu s F el ix per violino e pianoforte FELIX MENDELSSOHN T r io in R e mi n or e op . 4 9 Molto allegro agitato Andante con moto tranquillo Scherzo: leggiero e vivace Finale: Allegro assai appassionato M ILENA VUKOTIC e` nata a Roma da padre jugoslavo commediografo e da madre italiana, pianista e compositore. Ha seguito gli studi artistici a Londra, Vienna e, in seguito, a Parigi, dove ha studiato pianoforte, danza e recitazione e ha vinto il primo premio per la danza al Conservatoire National de Musique. Dopo una breve esperienza nel corpo di ballo dellqOpe´ra, ha fatto parte per alcuni anni della compagnia internazionale Grand Ballet du Marquis de Cuevas e della compagnia di Roland Petit. A Parigi, allo stesso tempo, seguiva i corsi di recitazione alla prestigiosa scuola di Tania Balachova e faceva le prime esperienze di attrice nei teatri di avanguardia. Tornata a Roma negli anni Sessanta, ha sviluppato la sua carriera teatrale entrando nella compagnia Morelli-Stoppa e lavorando poi con registi come Giorgio Strehler, Franco Zeffirelli, Franco Enriquez, Paolo Poli, Beno Besson, Piero Maccarinelli, Mario Missiroli. Quanto allqattivita` cinematografica, particolarmente intensa con circa cento titoli allqattivo, e` stata chiamata a recitare in film di Alessandro Blasetti, Federico Fellini, Alberto Lattuada, Lina Wertmu¨ller, Mauro Bolognini, Ettore Scola, Mario Monicelli, Carlo Lizzani, Dino Risi, Bernardo Bertolucci, Andrej Tarkovskij, Jean-Jacques Beineix, Nagisa Oshima. E` stata interprete degli ultimi tre film del grande Luis Bun˜uel ed e` particolarmente popolare per la serie dei film di nFantozzio in cui interpreta il ruolo della moglie Pina. Eq stata molto attiva anche in televisione, a partire dal nGiamburrascao 1964 di Lina Wertmu¨ller, prendendo parte a sceneggiati diretti, tra gli altri, da Guido Stagnaro, Raffaele Maiello, Renato Castellani, Sandro Sequi, Vittorio Cottafavi, Massimo Scaglione, fino alla recente e popolare serie nUn medico in famigliao nella quale interpreta uno dei ruoli principali. Nel 2002 le e` stato assegnato lqimportante premio nEleonora Duseo in riconoscimento della sua prestigiosa carriera teatrale, in particolare per le interpretazioni, in quello stesso anno, di nLe donne di Picassoo di Brian McAvera, regia di Terry DqAlfonso, e nNotte di grazia scendio di Samuel Beckett, diretta da Mario Morini. Nella stagione teatrale 2004 ha interpretato il dramma nLasciami andare madreo di Helga Schneider, per la regia di Lina Wertmu¨ller e il monologo nIl piccolo portinaioo di Marco Amato, regia di Walter Manfre´. C HRISTOPHER AXWORTHY, nato a Londra, dal 1980 ha dato vita e ha diretto unitamente a sua moglie, Ileana Ghione, il Teatro Ghione che si e` distinto tra i piu` importanti della Capitale per avere anche creato una prestigiosa compagnia stabile di talenti giovani attori e registi e avere, in concomitanza alla prosa, dato largo spazio alla musica con la partecipazione di esecutori di fama mondiale che hanno apportato al teatro una notorieta` internazionale. Christopher Axworthy ha iniziato lo studio del pianoforte con Sidney Harrison prima di entrare alla Royal Academy of Music di Londra dove ha studiato sempre sotto la sua guida. Ottenuta una borsa di studio del Ralph Vaughan Williams Trust ha terminato gli ultimi due anni sotto la guida di Frederick Jackson e Gordon Green, studiando contemporaneamente Musica da Camera con John Streets. Ha vinto tutti i maggiori premi musicali della Royal Academy fra cui la Liszt Open Scholarship, la Tobias Matthay Fellowship; la R.A.M. Student Fellowship e infine il Recital Diploma e la Medaglia dqoro MacFarren. Allqatto di lasciare la Royal Academy ha ricevuto una borsa di studio del Governo Italiano e del Leverhulme Trust Youth and Music per studiare con Guido Agosti a Roma e continuare gli studi di Musica da Camera al Conservatorio di Santa Cecilia con Guido Mozzato. Ricevuta la borsa di studi del Countess of Munster Trust ha completato gli studi a Parigi con Vlado Perlemuter. Eq stato chiamato a suonare in corsi di perfezionamento tenuti da musicisti di grido quali: Vlado Perlemuter, Andre´ Tchaikowsky, Geza Anda, Ilona Kabos, Nadia Boulanger e Stephen Bishop e ha tenuto una serie di concerti in commemorazione del 60°compleanno di Benjamin Britten, su invito del British Council in Italia. Ha inoltre partecipato alla prima rappresentazione di Birtwistle: oIn Fields of Sorrowo diretta dallqautore a Dartington. Nel 1978 ha diretto e interpretato al pianoforte i nSette peccati capitalio di Brecht/Weil allqAccademia di Santa Cecilia. E` stato invitato a far parte dei Conservatori Reali dqInghilterra sia come esaminatore sia come insegnante alla Royal Academy of Music. Enoch Arden fu portato a termine il 25 febbraio 1887, un brano che per ampiezza di costruzione puo` essere posto tra gli esiti piu` significativi di tutta la storia del genere del melologo. Lqopera, basata su un celebre poemetto del poeta inglese Alfred Lord Tennyson, poeta ufficiale della Regina Victoria, pubblicato per la prima volta nel 1864 e noto a Strauss nella recente traduzione tedesca di Adolf Strodtmann, fu eseguita per la prima volta a Monaco di Baviera il 24 marzo del 1897, con enorme successo. Enoch Arden narra di tre fanciulli, Annie Lee, Enoch Arden e Philipp Ray, che vivono in un villaggio sulla costa orientale dellqInghilterra e giocano insieme sulla spiaggia. Nel gioco Annie e`, a turno, la sposa di entrambi. Ma allorche´ essi divengono adulti, Annie sposa Enoch, con grande dolore di Philipp. Per sette anni, Enoch e Annie vivono felici nella loro casa, allietati dai figli. Ma quando poi la poverta` e la malattia rendono loro difficile la vita, Enoch torna a navigare e si imbarca su una nave diretta in Cina. In seguito ad un naufragio, Enoch trova rifugio su unqisola deserta, sulla quale vive per lunghi anni solitario, finche´ non viene raccolto da una nave di passaggio e ricondotto in patria. Quando fa ritorno al paese natale, scopre che molte cose sono cambiate. Annie, credendolo morto, ha sposato Philipp, che lqha sempre aiutata nel momenti difficili. Enoch rinuncia allora a farsi riconoscere da Annie e rimane in incognito nel paese accettando, per vivere, piccoli lavori. Solo in punto di morte, egli prega la donna presso la quale vive a pensione di rivelare ad Annie, dopo la sua morte, chi egli fosse veramente. A questa storia allora assai popolare in tutta lqEuropa settentrionale, esemplificazione tipica dei valori morali della societa` vittoriana, Richard Strauss ha fornito una musica di sorprendente sottigliezza, in cui preludi e interludi magnificamente evocativi, accenni e sottolineature, inframmezzati a prolungati silenzi in cui la parte recitata sostiene da sola lqattenzione dello spettatore, si susseguono in una costruzione nella quale il gia` espertissimo autore di poemi sinfonici mette in campo tutte le sue risorse di insuperabile narratore. Nella migliore traduzione del Melodram germanico, il pianoforte illumina significati, allude a cio` che non e` semplicemente detto, suggerisce e contraddice, in un gioco di raffinati rimandi e sottolineature, anche laddove gli interventi del pianoforte si limitano a poche, folgoranti battute musicali, e davvero qui la scrittura pianistica straussiana penetra nei significati del testo con una pregnanza che sembra rivaleggiare con lqincomparabile modello dei Lieder Schubertiani. 16 luglio GIO VEDI` ore 21.3 0 Sperlonga, Auditorium Serata d’amore per Ileana Ghione MILENA VUKOTIC CHRISTOPHER AXWORTHY voce recitante pianoforte RICHARD STRAUSS 1864 - 1949 n E n oc h A r d en o d i A l f r ed L or d T en n y s on M e lo l o g o p e r v o c e r e c i t an t e e p i an o f o r t e o p . 3 8 adattamento e traduzione di Bruno Cagli Andante Allegretto Allegro moderato Langsam Allegro appassionato Agitato Tranquillo Langsam Allegro moderato Andante Allegro agitato Langsam Sehr langsam Andante G U IDO FE L IZ ZI, docente di Musica da Camera presso il Conservatorio di Cagliari, ha insegnato violino e musica da camera in diversi corsi di perfezionamento. Primo Violino di Spalla per diversi anni presso lqOrchestra della Fondazione dei Concerti e del Teatro Lirico di Cagliari, ha fatto parte dellqOrchestra dei Giovani della Comunita` Europea ed e` stato Primo Violino di Spalla dellqOrchestra Giovanile Italiana di Fiesole. Orchestrale di lunga esperienza, ha suonato sotto la guida dei piu` grandi direttori del mondo tra i quali Abbado, Ashkenazy, Bellugi, Francis, Maazel, Melles, Metha, Pretre, Sawallisch tenendo concerti nelle sale piu` prestigiose: dal Concertgebouw di Amsterdam al Konzerthaus di Vienna, dal Teatro alla Scala di Milano al Lincoln Center di New York, dalla Century Hall di Tokio allqOpe´ra di Parigi. Attualmente suona nellqOrchestra nSymphonica Toscaninio. Svolge intensa attivita` in duo con pianoforte, arpa e fisarmonica, con il quartetto dqarchi nIchnoso da lui stesso fondato nonche´ con numerose altre tipologie di formazioni cameristiche. Direttore dqorchestra in diverse occasioni con formazioni cameristiche e sinfoniche, ha studiato direzione dqorchestra con P. Bellugi a Firenze e S. Rabaglia a Parma. Diplomato in violino con il massimo dei voti nel 1987 al Conservatorio di Cagliari con V. Sarigu, ha poi studiato lunghi anni con G. Prencipe. Ha preso parte allqincisione di numerosi CD e DVD, in qualita` di violino solista, violino di Spalla, direttore dqorchestra e tecnico di studio. Compone musica per gruppi da camera vari e orchestra e cura trascrizioni e adattamenti di musiche di autori tra i quali Piazzolla, Horner, Morricone,Webber, ecc. Ha partecipato allqimportante registrazione RAI de nLa Bibbia giorno e notteo e registrato varie decine di brani in duo con la fisarmonica di Marco Lo Russo per lqemittente televisiva nazionale SAT2000. M ARCO LO RUSSO, e` insieme fisarmonicista, compositore, arrangiatore, direttore dqorchestra e musicologo. Annoverato nellqAnnuario Italiano del Cinema e degli Audiovisivi per i suoi lavori compositivi per Rai e Mediaset, ottiene consensi di pubblico, critica, gli apprezzamenti di Ennio Morricone e di Piera Degli Esposti. Nasce nel 1977, consegue il diploma in fisarmonica al G. Rossini di Pesaro e in strumentazione per banda al G. B. Martini di Bologna; studia jazz e musiche improvvisate. La sua formazione evolve attraverso lo studio della tecnica e teoria dqimprovvisazione jazz presso il Centro jazz di Cesena; partecipa al corso internazionale di perfezionamento Citta` di Stresa sulla letteratura da tasto e letteratura fisarmonicistica contemporanea. La nFisarmonica strumento del Novecento e` argomento della sua tesi di Laurea in Storia della musica moderna e contemporanea, titolo conseguito presso la facolta` di Lettere e Filosofia nellqUniversita` degli studi di Bologna, corso di laurea DAMS Musica. Successivamente, prima frequenta il corso internazionale di direzione dqorchestra a Macerata e poi termina gli studi di composizione e direzione dqorchestra presso il conservatorio S. Cecilia a Roma. Si e` esibito al Teatro Nazionale dellqOpera di Roma, Radio InBlu, Radio Rai, Radio Vaticano, in trasmissioni televisive per Rai, Sat2000 e Sky. Collabora come fisarmonicista con il compositore Nicola Piovani. Marco Lo Russo vanta una ricca discografia come esecutore, compositore ed arrangiatore: World music; Ichnos; Mediterranean Accordion…Live; Mediterranean Accordion; Tarabuk; Marco and Friends. Diversi i riconoscimenti alla sua professionalita`: nel 1997 riceve il premio Federico II di Svevia, due le menzioni dqonore, al concorso Migliori diplomati anno 2001 di Castrocaro Terme e al TIM 2004 di Parigi. Inoltre riceve il Premio ETI 2005, il Premio SONORA 2007 e infine il premio speciale OPERA IMAIE 2009. Tiene infine seminari e master di perfezionamento. Unqantica leggenda egizia narra dei Serdan, uno dei Popoli del Mare. Forse questo popolo era quello degli antichi Sardi. Coloro che per primi abitarono lqisola che i latini appellarono Sardinia derivandone il nome da Sandalia, vocabolo a sua volta ispirato dal Sandalo inteso come calzatura. Ma lqorigine forse e` nascosta sotto la calzatura. Gia`, …perche´ e` proprio la forma curiosa dellqisola che spinse i greci a chiamarla Ichnussa, vocabolo derivato da quello che in greco significa orma. Sovente i percorsi del nostro essere si rispecchiano in immagini guida che, piu` o meno emotivamente stabili, si intensificano o si sgretolano come polvere. Percorsi che svaniscono o si sedimentano. Il tutto lascia, durante il nostro cammino, delle orme che seppur cancellate come in riva al mare sono in realta` parte di noi. Ichnos e` lqorma che portiamo in noi: i nostri pensieri, le nostre emozioni e le nostre azioni. Musica dqautore e composizioni inedite dal sapore mediterraneo con stilemi classici che attraversano la contaminazione della musica improvvisata. Marco Lo Russo e Guido Felizzi 17 luglio VE NERD I` o re 21. 30 Cori, Chiostro di S. Oliva DUO ICHNOS GUIDO FELIZZI MARCO LO RUSSO violino fisarmonica P. ITURRALDE / G. FELIZZI - M. LO RUSSO S u i t e H e l le n ic a L. FANCELLI / G. FELIZZI - M. LO RUSSO A c qu a r e l l i c ub a n i ANONIMO / G. FELIZZI - M. LO RUSSO Si r ba D e r B u l ga r GUIDO FELIZZI 1966 V a lz e r in o MARCO LO RUSSO 1977 V a li GUIDO FELIZZI S a n d al i a L. BACALOV / G. FELIZZI - M. LO RUSSO I l P o s t in o N. PIOVANI / G. FELIZZI - M. LO RUSSO L a vi ta e` be ll a Foto by Roberto Recanatesi G. GARDEL / G. FELIZZI - M. LO RUSSO P or u n a c ab e z a K. WEILL / G. FELIZZI - M. LO RUSSO Y o u k al i MARCO LO RUSSO S o l o C on t ig o A. PIAZZOLA / G. FELIZZI - M. LO RUSSO M e d it a n g o - O b l iv i o n - E sq u a lo F R A NCO PE T R ACCH I compie i suoi studi a Roma presso il Collegio di Musica di Santa Cecilia dove si e` diplomato con il massimo dei voti. Inizia immediatamente lqattivita` concertistica e nel contempo studia Composizione con Di Donato e Margola e Direzione dqOrchestra con Franco Ferrara. Il primo concerto importante e` a Venezia 1960 al Festival di Musica Contemporanea, dove presenta in prima esecuzione il concerto di Firmino Sifonia per contrabbasso e orchestra. La critica e` unanime nel definirlo nastro nascente del concertismo di questo strumentoo. Molti compositori gli hanno dedicato importanti composizioni Rota, Mortari, Donatoni, Berio, Trovajoli. Nel 1960 vince il concorso di Primo contrabbasso alla Rai di Torino e nel p62 si trasferisce a Roma dove diventera` il Primo contrabbasso titolare della RAI fino al 1980, anno in cui intraprende definitivamente lqattivita` di solista e direttore dqorchestra. In orchestra ha suonato con i piu` importanti direttori, da Bernstein a Karajan, Celibidache, Kubelik, Jochum, Sawallisch, Giulini, Muti, Abbado, Metha, Maazel, Barbirolli, Munch ed altri. Unqesperienza preziosa che Franco Petracchi ha trasmesso a numerosi allievi nel mondo. Nel 1971 vince la cattedra di contrabbasso per i Conservatori ed insegna a Bari, Frosinone, LqAquila e Roma. Nel 1986 ottiene la classe di perfezionamento e nvirtuosite´o al Conservatorio di Ginevra. In questo stesso anno, insieme ai colleghi Accardo, Giuranna e Filippini fonda la Scuola per Strumenti ad Arco nAccademia Walter Stauffero di Cremona e viene invitato ad insegnare anche presso la Scuola di Musica di Fiesole. Eq direttore e docente, da trenta anni, dei prestigiosi Corsi Internazionali di Sermoneta, del Campus Internazionale di Musica. Nel 2003 e` stato insignito dal Presidente Ciampi del titolo di nCavaliere di Gran Croce al merito della Repubblicao. E` Accademico di Santa Cecilia. P E T E R - L U K A S G R A F, e` nato a Zurigo nel 1929, citta` nella quale ricevette la sua prima educazione musicale. Prima del diploma Andre´ Jaunet m il grande didatta con cui studiava a Zurigo m gli consiglio` di continuare gli studi al Conservatoire National de Paris con Marcel Moyse. Nel 1949 ottenne il Premier Prix in flauto nella classe di Roger Cortet, e lqanno successivo il diploma in direzione dqorchestra con Euge`ne Bigot. Nel 1950 divenne primo flauto solista della Winterthur Symphonie Orchester restandovi fino al 1957. Dal 1951 fu chiamato regolarmente nellqOrchestra del Festival Internazionale di Musica di Lucerna in qualita` di primo flauto. Nel 1953 vinse il primo premio al Concorso Internazionale di Musica di Monaco di Baviera della ARD e nel 1958 il Bablock Prize della H. Cohan International Music Award di Londra. Con la registrazione del Concerto di Jacques Ibert per flauto ed orchestra, registrato allqeta` di 21 anni, si guadagno` immediatamente una reputazione artistica internazionale iniziando tre appassionate attivita`: una cameristica, una concertistica ed una prettamente direttoriale. Da allora ha realizzato in tutto il mondo concerti e tourne´e, una ricca e pluripremiata discografia, registrazioni radiofoniche e televisive. Dal 1960 al 1966 e` stato direttore stabile al Teatro dqOpera di Lucerna. E` stato docente in numerosissime masterclass: Amsterdam, Biella, Monaco di Baviera, Imola, Mainz, Quebec, Ramsgate, Saarbru¨cken, Sendai, Salisburgo, St. Prex, Sermoneta, Sion, Stoccarda, Tokyo, Vienna; dal 1973 al 1994 e` stato professore nellqAccademia di Musica di Basilea. Molti sono i compositori che gli hanno dedicato opere per flauto: tra gli altri Salm, Ba¨rtschi, Bovey, Fassbind, Gasser, Holliger, Prinz, Yamada, Zimmermann. E` autore di tre importanti testi didattici pubblicati dalla casa editrice tedesca Schott Check-up, Interpretation e The singing flute che, nel loro insieme, costituiscono uno dei piu` moderni metodi di studio per il flauto; di numerose revisioni ed arrangiamenti per flauto ed e` frequentemente invitato nelle giurie di importanti concorsi internazionali. Vivaldi compose una sessantina di concerti per orchestra darchi e basso continuo, detti anche concerti ripieni o concerti a quattro, basati sulle funzioni di ripieno e concertino tipiche del concerto grosso, e destinati a un piccolo ensemble senza solista. Il concerto in La maggiore FXI n. 4 catalogato anche con la sigla RV 158 e` emblematico di questo genere: mescola tratti caratteristici del concerto con elementi dellouverture operistica, fondendoli in una struttura piuttosto articolata che travalica il semplice schema ripetitivo del ritornello e ricorre anche a soluzioni contrappuntistiche, a una grande varieta` di figure musicali, a dialoghi serrati tra gli strumenti. Lo si nota soprattutto nel primo movimento e nellAllegro finale, dove affiora un sottile gioco di contrasti che sembra gia` preludere a una formasonata. Su strutture formali piu` semplici sono invece basati i concerti solistici, che concentrano gran parte dellattenzione sulla scrittura virtuosistica dello strumento solo. I sei concerti per flauto traverso e archi op.10, nati in un periodo in cui il flauto traverso andava soppiantando quello dritto, sono in effetti riadattamenti di vecchi concerti tranne il n.4, sollecitati dalleditore Le Ce`ne di Amsterdam che aveva fiutato le possibilita` commerciali legate al gusto del momento per quello strumento cosi` in voga. Il secondo concerto della raccolta, hLa Nottei, e il terzo, soprannominato hIl Gardellinoi sono tra i piu` celebri concerti vivaldiani: il Concerto in Sol minore e` costruito come una suite in sei movimenti, una serie di episodi dal carattere descrittivo, con un Largo iniziale simile a unouverture alla francese, che crea una dimensione di attesa, un movimento veloce hI fantasmii basato su un turbinio di scale, canoni e ritmi sincopati, un altro Largo hIl sonnoi immerso in unatmosfera sospesa e misteriosa, con un esteso collegamento di armonie dissonanti, gli archi con sordina e senza basso continuo. Il concerto in Re maggiore rispetta invece la forma tradizionale in tre movimenti, adottando una scrittura strumentale piena di trilli, come espliciti richiami onomatopeici, con il flauto che dipana, nel movimento centrale, una morbida melodia cantabile, su un ritmo di siciliana. Al genere del concerto per violino solista e orchestra darchi appartengono infine i dodici concerti del Cimento dellarmonia e dellinvenzione, raccolta pubblicata ad Amsterdam nel 1725, che deve la sua popolarita` ai primi quattro, dedicati alle quattro stagioni, e associati a quattro sonetti che furono forse introdotti in un periodo successivo. Vivaldi sfrutta magistralmente tutte le tecniche degli archi e le loro possibilita` coloristiche: gli energici unisoni per la tempesta, la sordina per evocare il canto degli uccelli, la sovrapposizione di elementi autonomi per ottenere realistici effetti di spazializzazione come nel Largo della hPrimaverai, dove le note ribattute delle viole, che devono suonare hsempre molto forte e strappatoi, imitano labbaiare di un cane, la scrittura virtuosistica del violino solo per mimare unubriacatura nell Allegro iniziale dellhAutunnoi, i pizzicati dei violini per descrivere la pioggia nel Largo dellhInvernoi. Gianluigi Mattietti 18 luglio S A BA T O o re 2 1 .0 0 Sermoneta, Castello Caetani ORCHESTRA DA CAMERA ROMA CLASSICA FRANCO PETRACCHI direttore MARIANA SIRBU violino PETER-LUKAS GRAF flauto ANTONIO VIVALDI 1678 - 1741 C o n c e r t o i n L a m a gg i o r e F X I n . 4 Allegro molto Andante molto Allegro C o n c e r t o o p . 1 0 n . 2 i n S o l m i n o re n L a N o t t e o per flauto, archi e basso continuo Largo Presto I fantasmi Largo Presto Largo Il Sonno Allegro C o n c e r t o o p . 1 0 n . 3 i n R e m ag g io r e n I l G a r d e l li n o o per flauto e archi Allegro Cantabile Allegro ANTONIO VIVALDI I C o n c e rt i d e l l e S t a g i o n i o p . 8 n . 1 , 2 , 3 , 4 : C o n c e r t o i n M i m a g g i o r e n L a P r i m a v e ra o Allegro - Largo - Allegro C o n c e r t o i n S o l m i n o re n L q E s t a t e o Allegro non molto - Adagio - Presto C o n c e r t o i n F a m a g gi o re n L q A u t u n n o o Allegro - Adagio molto - Allegro C o n c e r t o in F a mi n or e n L q I n v e r n oo Allegro non molto - Largo - Allegro L qORCHESTRA DA CAMERA ROMA CLASSICA e` composta da prime parti soliste e da strumentisti della Fondazione Accademia Nazionale di Santa Cecilia, da docenti di Conservatori musicali e da altri musicisti di fama internazionale. Dal 1989, anno in cui e` stata fondata, lqOrchestra ha proposto le pagine piu` significative del grande reperorio cameristico, dal Barocco agli autori contemporanei. Ha tenuto concerti per le piu` importanti Societa` concertistiche europee; nel 1995 ha realizzato una lunga tourne´e in Sud America e, a partire dagli anni Novanta, effettua regolarmente tourne´es in Giappone portando il Barocco italiano nelle principali citta` nipponiche. Collabora con solisti quali Uto Ughi, Massimo Quarta, Angelo Stefanato, Bruno Canino, Rocco Filippini, Vincenzo Bolognese, Gabriele Pieranunzi e con cantanti quali Raina Kobainvaska, Katia Ricciarelli, Mariella Devia, Cecilia Gasdia, Sonia Ganassi, Alfonso Antoniozzi, William Matteuzzi, Bruno Pratico`. LqOrchestra da Camera Roma Classica ha inciso i Concerti grossi op. 6 di Corelli, i Concerti delle Quattro Stagioni di Vivaldi in due diverse edizioni, le Sonate a quattro di Rossini, un Concerto per violino e orchestra di Paganini, una raccolta di Adagi celebri e i due Concerti di Haydn per violoncello e orchestra con Rocco Filippini, brani di Boccherini e Tartini. LqOrchestra aderisce spesso ad iniziative benefiche. Tra le piu` significative il concerto dei tre Soprano sotto la guida di Raina Kabainvaska tenuto alla Victoria Hall di Ginevra. A Roma e` stata per anni lqOrchestra ufficiale dei nConcerti del Mercoledi`o e tuttora dei nConcerti al Gianicoloo, sempre con grande successo di pubblico e critica, come i Concerti di Capodanno che lqOrchestra tiene a Latina per il Campus Internazionale di Musica. U R S U LA H O L LI GE R ha studiato arpa a Basilea e a Bruxelles. Svolge la sua attivita` di solista nel mondo intero, accompagnata, fra le altre, dalle orchestre filarmoniche di Berlino, Vienna e Los Angeles, dai Musici di Roma, lqEnglish Chamber Orchestra, lqOrchestre de Paris, sotto la bacchetta di direttori come Michael Gielen, Pierre Boulez, Simon Rattle, Sir Neville Marriner. Ha realizzato numerose registrazioni per le etichette Philips, Deutsche Gramophon, Archiv Produktion, Claves e Novalis. Fra i suoi colleghi di musica da camera si trovano Aure`le Nicolet, Peter-Lukas Graf, Heinz Holliger. Il suo repertorio comprende tutti gli stili. Accanto al repertorio usuale, Ursula Holliger si e` occupata in special modo della figura di Louis Spohr e ha curato le prime mondiali di molte opere di musica contemporanea. Del resto molti compositori hanno scritto brani per lei: Elliott Carter, Hans Werner Henze, Witold Lutoslawski, Ernst Krenek, Frank Martin, Isang Yun, Toru Takemitsu, Heinz Holliger e altri. Insegna da tempo presso la Musikhochschule di Friburgo in Brisgovia e alla Musikakademie di Basilea. Haydn compose quattro concerti per violino e orchestra darchi. Nella loro insolita commistione di stile rococo` e stile classico, sfruttano in realta` le piu` avanzate tecniche strumentali, e sfoggiano una scrittura solistica leggera, apparentemente priva di sforzo. Dei tre che rimangono il secondo, in Re maggiore, e` andato perduto, il Concerto n.4 si caratterizza per un melodizzare ampio e irregolare nel primo movimento, un incedere solenne e pieno di pathos nellAdagio, sagomato quasi come unaria, una grande propulsione ritmica nellAllegro finale che ruota intorno a un tema brillante, presentato prima dallorchestra poi dal solista. Lo stile un po compassato di questo concerto, e la scrittura violinistica non molto virtuosistica, fa supporre che sia stato scritto prima degli altri, prima che Haydn entrasse al servizio degli Esterha´zy. Nel lungo periodo trascorso presso quella corte nacquero i due, ben piu` celebri, concerti per violoncello, scritti a venti anni di distanza luno dallaltro. Il primo, in Do maggiore, fu composto intorno al 1765 per Joseph Franz Weigl, che era a quel tempo violoncellista nellorchestra di corte. La forma non segue gli schemi abituali: il primo movimento e` infatti monotematico, e sembra ispirato piu` al concerto vivaldiano che a quello classico, cosi` come il pirotecnico Allegro finale, mentre il movimento centrale, un Adagio in Fa maggiore, e` costruito come una formasonata. Dai modelli dei concerti di Vivaldi aveva del resto gia` attinto Bach, che trascrisse per organo e per clavicembalo alcuni concerti dellEstro armonico op.3: questa raccolta esercito` una grande influenza su tutta la musica europea del Settecento, per la varieta` di formule musicali, per la ricchezza dellinvenzione armonica, per la profondita` dellispirazione melodica. LEstro armonico comprende dodici concerti, raggruppati in due libri pubblicati da Le Ce`ne ad Amsterdam tra il 1711 e il 1714: alcuni sono per un solo violino nn. 3, 6, 9, 12, alcuni per due violini solisti nn. 2, 5, 8 e 11; i quattro concerti eseguiti questa sera nn. 1, 4, 7, 10 sono invece per quattro violini solisti. Molti di questi concerti presentano delle deviazioni rispetto allo schema tradizionale in tre movimenti: il Concerto n.4 segue ad esempio lo schema corelliano in quattro movimenti, il n.7 e` addirittura in cinque movimenti, il n. 10 in sei. Ma anomala e` anche lintroduzione di nuovi materiali tematici nelle sezioni del tutti, tradizionalmente riservate al ritornello. Una struttura piu` convenzionale, unita ad una dimensione intima, quasi cameristica, caratterizza infine la raccolta dei sei concerti per organo e orchestra di Ha¨ndel, composti tra il 1735 e il 1736. Poiche´ si trattava in origine di concerti che avevano una funzione di riempitivo, destinati comerano ad essere eseguiti negli intermezzi degli oratori, Ha¨ndel non vi dedico` grande impegno, riutilizzo` musiche gia` composte, adottando una scrittura organistica non molto diversa dai moduli clavicembalistici, con un moderato uso dei pedali. Il concerto n.6 in Si bemolle maggiore, scritto originariamente per larpa del virtuoso gallese William Powell, e caratterizzato da una notevole ricercatezza timbrica, fu eseguito insieme alloratorio Alexanders feast. Gianluigi Mattietti 19 luglio D O M E N I C A o r e 1 9 . 30 Priverno, Abbazia di Fossanova ORCHESTRA DA CAMERA ROMA CLASSICA URSULA HOLLIGER arpa FRANZ JOSEPH HAYDN 1732 - 1809 C o n cer to in S ol ma g g io r e per violino e archi, Hob. VIIa:4 Allegro moderato Adagio Allegro S AN TI I NTERDON ATO violino C oncerto in Do ma ggio re per violoncello e archi, Hob. VIIb:1 Moderato Adagio Allegro molto JACO PO D I TO NN O violoncello GEORG FRIEDRICH HA¨NDEL 1685 - 1759 C oncerto op. 4 n . 6 in Si bemolle magg iore per arpa e archi Andante, Allegro Larghetto Allegro moderato ANTONIO VIVALDI 1678 - 1741 LqE stro Arm onico op. 3: C o nc e r t o i n F a m a g g i o r e n. 7 Andante - Allegro - Adagio - Adagio - Allegro C o nc e r t o i n M i m i no r e n. 4 Andante - Allegro assai - Adagio - Allegro C o nc e r t o i n R e m a g g i o r e n. 1 Allegro - Largo e spiccato - Allegro C o nc e r t o i n S i m i no r e n. 1 0 Allegro - Largo - Larghetto - Adagio - Largo - Allegro S AN TI I NTERDON ATO 1° violino - I NG RID BELLI 2° violino P AMEN A K RUM OVA 3° violino - P ATRIZIA D E CARLO 4° violino D A R IO SA V R O N intraprende lo studio degli strumenti a percussione presso il Conservatorio nG. Tartinio di Trieste diplomandosi con il massimo dei voti. Inizia cosi` un significativo periodo di specializzazione al seguito di importanti maestri, fino al conseguimento del Post-Diploma e del Master presso il conservatorio di Amsterdam. Ha contemporaneamente frequentato numerosi seminari negli USA, in Olanda ed in Ungheria. Negli ultimi anni si e` esibito in Italia, Olanda, Austria, Slovenia, Croazia, Ungheria, Francia, Argentina, Australia, Canada, USA, sia come solista che con gruppi da camera e in orchestre fra cui la Royal Concertgebouw di Amsterdam, lqOrchestra da Camera della Radio Olandese diretta da P. Eotwos, lqOrchestra del Teatro dellqOpera di Roma, lqArena di Verona, lqOrchestra nG.Verdio di Trieste. Negli ultimi anni e` stato vincitore di vari concorsi nazionali ed internazionali. Ha inoltre partecipato alla registrazione di numerose incisioni, tra le quali ricordiamo quella del gruppo Evasion con musiche di C. Bolling e A. Piazzolla e quelle per la RAI. Affianca allqattivita` di interprete anche quella didattica, tenendo masterclass e corsi di perfezionamento presso il Conservatorium van Amsterdam, la Hochschule di Detmold in Germania, lqUniversita` di Lubiana Slovenia, lqAccademia Internazionale di Milano nTemao, il Victorian College of the Arts m Universita` di Melbourne, presso le universita` canadesi di Montreal, Toronto, Vancouver, Victoria e alla CalArts di Los Angeles. Attivo anche come compositore, i suoi brani sono stati eseguiti in Italia, Slovenia, Canada e negli USA. Eq stato docente di strumenti a percussione presso il Conservatorio nG.Verdio di Milano e attualmente e` docente presso il Conservatorio nB.Marcelloo di Venezia. Fondi, Chiostro di San Domenico Keiko Abe e` una figura di spicco per lo sviluppo della marimba, sia per quanto riguarda il repertorio che la tecnica. Spesso le sue composizioni risultano essere risultato di estemporanee improvvisazioni poi trascritte su pentagramma e spesso la sua musica trova origine nella tradizione giapponese. Nel programma odierno troviamo per prima Memories of the Seashore dove le onde del mare si manifestano in forma di tremolii sulle barre di legno. Questo movimento continuo si trasforma poi in un canto che si eleva al di sopra del mare e poi scompare nuovamente nella risacca. Sempre di lei Dream of the Cherry Blossoms e` un improvvisazione sopra al canto popolare giapponese Sakura. Una musica spesso descrittiva, dove petali di fiori di pesco volano nellqaria e dragoni colorati marciano sulle strade. Lqultimo brano in programma Tambourine Paraphrase, diverso dai precedenti, e` spensierato. In questo il ritmo e gli effetti ottenuti con il manico delle bacchette, risvegliano un tono festoso. Alessandro Solbiati, in Bois, unisce 10 pezzi per marimba, esplorando diversi stili musicali, compositivi e diverse tecniche dqesecuzione. Nei brani che sentiremo stasera, il primo esplora le sonorita` dello strumento mediante lqalternanza di due timbri sonori. Il secondo si impone con i suoi npassio che si muovono con sicumera nella regione grave dello strumento in opposizione ad una voce acuta, dimostrando una chiara influenza jazzistica. Il terzo, scritto in memoria di Fausto Romitelli, inizia con una sonorita` corale, pian piano sempre piu` espressivo e sofferto per poi concludere con un tono sommesso. In Il legno e la parola, di Salvatore Sciarrino, le barre della marimba mormorano, parlano, sfiorando sottilmente il confine tra il suono ed il silenzio, con subitanee ascese dinamiche. A tratti si dischiude unqaltra dimensione, per un momento, ma subito il legno ritorna a mormorare presentando continue piccole mutazioni. Lqaltra dimensione si ripresenta sempre piu` assidua fino ad occupare spazi piu` ampi. Verso la fine si presenta una nuova apparizione, il suono di un nuovo strumento si mescola alle rapidissime note che percorrono la marimba verso il registro acuto. David Maslanka, con My lady white m Madrigal, ci porta a scoprire un nuovo aspetto dello strumento. Le voci di un coro emergono dal movimento delle bacchette. Per un attimo potremmo pensare che la marimba non appartenga alla famiglia delle percussioni. In the night e` suddiviso in due movimenti. Il primo, Sounds in the forest, si esprime mediante nuove possibilita` di produzione sonora ed effetti. Quasi tutti i suoni vengono realizzati in maniera non convenzionale. Ci si presenta quindi uno sfondo delicato e ricco di colori. Il secondo, Itqs dark outside, brano dal carattere piu` tradizionale, e` piu` drammatico e agitato. Eric Sammut avvalendosi di peculiari tecniche di rotazione del polso, scrive questo breve brano, Rotation 4, quasi fosse un elegante schizzo del suo paese dqorigine, la Francia. Emmanuel Se´journe´, la cui musica trae solitamente spunto dal jazz, in Katamiya manifesta caratteri e toni della musica popolare. Dario Savron 22 luglio MER COLE DI` ore 21 .0 0 Fondi, Chiostro di S. Domenico DARIO SAVRON marimba KEIKO ABE 1937 M e mo r ie s o f t h e S e a s h or e ALESSANDRO SOLBIATI 1956 d a n B o is o : - D o l c e , u n p o c o li b e r e am e n t e - Ri t m i c o o s t i n a t o - Te mpo g iu s to, co n se r ie ta` SALVATORE SCIARRINO 1942 I l l eg n o e l a p a r ol a DAVID MASLANKA 1943 M y la d y w h i t e - M ad r i g al KEIKO ABE D re a m o f t h e C h e r r y B l o s s o m s DARIO SAVRON 1974 n In the ni g hto - S ou n d s in t h e f o r e s t - I t q s d a r k ou t s i d e ERIC SAMMUT 1968 R o t at i o n 4 EMMANUEL SE´JOURNE´ 1961 K a t am iy a KEIKO ABE T a m b o u r i n P a r a p h r a se C A R L O T TA RA PO NI e` nata a Roma nel 1991, vive e studia ad Aprilia dove frequenta gli studi superiori. Inizia a soli quattro anni i suoi studi di pianoforte sotto la guida del padre Enrico. A dieci anni si avvicina al flauto traverso. Nel 2001 entra a far parte come flautista dellqInsieme Strumentale Diapason, divenendone nel 2002 Primo Flauto e Ottavino ed intraprendendo da allora con lo stesso una intensa attivita` concertistica. Dal 2004 studia al Conservatorio Statale di Musica di Latina con Deborah Kruzansky e Andrea Montefoschi. Prende parte costantemente alle attivita` concertistiche del Conservatorio, esibendosi in varie formazioni cameristiche e nellqOrchestra nO. Respighio diretta da Benedetto Montebello. F R A NCE S CO PIE T R A L U NG A, nato a Roma, inizia a studiare il trombone allqeta` di nove anni sotto la guida del padre. Studia al Conservatorio di Musica di Latina sotto la guida di Rocco Degola. Nel 2006 ha partecipato al Concorso nNote di Romao riservato a giovani strumentisti e nel 2007 e` entrato a far parte dellqOrchestra Giovanile Italiana a Fiesole. Questqanno e` stato invitato alla nJuilliard Schoolo di New York dal Primo Trombone della New York Philharmonic. L E O NE K E IT H TU CCIN AR DI inizia ad avvicinarsi al pianoforte allqeta` di sei anni. A dieci anni e` ammesso al Conservatorio nOttorino Respighio di Latina dove si e` diplomato con il massimo dei voti e la lode risultando uno dei migliori diplomati nella regione Lazio. Dopo aver vinto numerosi concorsi pianistici nazionali si e` dedicato alla musica da camera. Suona in duo con Maurizio Bignardelli con cui ha inciso in prima assoluta brani verdiani per flauto e pianoforte che sono stati poi pubblicati in un cd allegato al saggio nDiscografia dei flautisti italiani dellqOttocentoo. Attualmente segue il corso di perfezionamento di pianoforte tenuto dal Maestro Biondi presso lqArts Academy di Roma e il corso di musica da camera allqAccademia di Santa Cecilia con Rocco Filippini. Ad aprile ha suonato in Serbia, scelto insieme ad altri tre pianisti, per rappresentare lqItalia in uno scambio culturale con la citta` di Belgrado. Nel settembre del 1942, quando era a Alma-Ata con Eisenstein per le riprese di Ivan il Terribile, Prokofev inizio` a comporre una sonata per flauto e pianoforte havevo a lungo desiderato scrivere musica per flauto, uno strumento che sentivo immeritatamente trascurato. Volevo scrivere una sonata in uno stile classico, fluido e delicatoi che porto` a termine nella primavera del 1943. Il 7 dicembre dello stesso anno Charkovskij e Richter la eseguirono al Conservatorio di Mosca, ottenendo un tale successo che David Oistrach chiese a Prokofqev di farne una versione per violino che divenne la Sonata op.94 bis. Molto ammirata anche da Sostakovich, questa sonata in Re maggiore, dalla fattura classica ma di estremo dinamismo, si apre con un Andantino in forma-sonata poi trasformato in un Moderato nella versione per violino, basato su due temi molto melodici. Il secondo movimento Allegro presto, modificato in Scherzo nella versione per violino, dallqandamento ritmico e giocoso, basato su continue frizioni ritmiche, mescola movenze di danza rusticana e di valzer, con una melodia dal sapore molto russo nella parte centrale Poco piu` mosso. Dopo lqAndante in Fa maggiore, una specie di romanza dominata da un tema malinconico, e con un intermezzo dal carattere impressionistico, la sonata si conclude su un movimento brillante e pieno di humour Allegro con brio. Nella scarna letteratura solistica per gli strumenti a fiato, soprattutto per gli ottoni, si trovano spesso arrangiamenti e trascrizioni di brani celebri per strumenti ad arco: e` il caso della versione per trombone del Preludio dalla Suite n.2 per violoncello di Bach, grande arabesco avviato da un arpeggio ascendente, che si espande su tutti i registri con un andamento elastico e pieno di slancio, ma capace sempre di suggerire un sotterraneo contrappunto virtuale. Esistono tuttavia alcune pagine originali per trombone, scritte gia` nellOttocento: una delle prime e` il Concertino per trombone di Ferdinand David 1810-1873, composto nel 1837 e entrato presto nel repertorio di tutti i trombonisti. Il compositore tedesco, enfant prodige, grande violinista ammirato anche da Mendelssohn che gli dedico` il concerto in Mi minore, autore egli stesso di cinque concerti per violino, compose questo Concertino che fu eseguito per la prima volta al Gewandhaus di Lipsia dal trombonista Carl Traugott Queisser e diretto da Mendelssohn in uno stile tipicamente romantico, pieno di lirismo, con una marcia funebre che e` considerata il suo capolavoro fu anche suonata ai funerali di David. Un altro pezzo di grande successo nellesiguo repertorio per trombone solista e` il Morceau Symphonique di Fe´lix-Alexandre Guilmant 1837-1911. Il compositore francese e` stato, insieme a Widor, uno dei fondatori della scuola organistica francese dellOttocento, e ha contribuito in modo sostanziale allampliamento del repertorio organistico. Il Morceau Symphonique e` 23 luglio GIO VEDI` ore 21.3 0 Sperlonga, Auditorium CARLOTTA RAPONI FRANCESCO PIETRALUNGA LEONE KEITH TUCCINARDI flauto trombone pianoforte SERGEJ PROKOFqEV 1891 - 1953 So n at a n . 2 o p. 9 4 per flauto e pianoforte Andantino Allegro presto Andante Allegro con brio FELIX ALEXANDRE GUILMANT 1837 - 1911 Mo r ce au Sy mph o n iq u e per trombone e pianoforte Andante sostenuto Allegro moderato Allegro moderato FERDINAND DAVID 1810 - 1873 C o n cer ti n o per trombone Allegro maestoso Marcia funebre Allegro finale JOHANN SEBASTIAN BACH 1685 - 1750 Preludio dalla Suite n. 2 in Re minore, BWV 1008 per violoncello trascrizione per trombone In collaborazione con il Conservatorio di Latina una delle sue poche composizioni non destinate allorgano anche se laccompagnamento era originariamente organistico, e fu poi trascritto per pianoforte, per ensemble di fiati, e anche per orchestra: pezzo breve e di grande effetto, strutturato con grande rigore formale, mostra le molteplici sfaccettature timbriche ed espressive dello strumento, lasciando spazio anche a una cadenza del solista. Gianluigi Mattietti P A S Q U AL E M A RO NO, nato a Napoli nel 1969, si diploma presso il Conservatorio della stessa citta` nel 1989. Prosegue i suoi studi musicali presso la Scuola di Musica di Fiesole entrando a far parte in qualita` di primo fagotto dellOrchestra Giovanile Italiana. Nel 2001 consegue presso LAccademia Superiore di Basilea il Solistendiplom con il massimo dei voti e la lode dietro la guida di Sergio Azzolini. E membro fondatore del Marten Ensemble con il quale svolge un ampia attivita` concertistica. Ha collaborato come primo fagotto con lOrchestra Sinfonica della RAI Scarlatti di Napoli, lOrchestra Sinfonica di Bari, Pomeriggi Musicali di Milano, lOrchestra del Teatro la Fenice, lOrchestra del Teatro di Cagliari, lOrchestra del Teatro di Freiburg Germania, BBC Scottish Symphony Orchestra & BBC National Orchestra of Wales Gran Bretagna e lOrchestra del Teatro dellOpera di Roma, con la quale suona stabilmente. Negli ultimi anni ha suonato da solista il Concerto di Carl Maria von Weber con lOrchestra Sinfonica di Basilea e il Concerto di Mu¨thel per due fagotti con Sergio Azzolini al Festival di Lanciano. Da luglio 2002 e` assistente di Sergio Azzolini ai corsi per fagotto di Sermoneta. R I C A R D O C A R I A termina gli studi musicali al Conservatorio nPier Luigi da Palestrinao di Cagliari nel 1998. Durante il periodo degli studi al Conservatorio si interessa anche allo studio del violoncello barocco e alla prassi del basso continuo. Partecipa ai corsi orchestrali e di musica da camera organizzati da nLa Chapelle Royaleo diretta da P. Hereweghe. Dal 1998 al 2002 studia in Ungheria alla nF. Liszt Academyo con Csaba Onczay per il violoncello, Marta Gulyas e Sandor Devich per la musica da camera. Contemporaneamente studia con Peter Szabo, primo violoncello solista della Budapest Festival Orchestra sia il repertorio violoncellistico che quello orchestrale. Studia anche a Roma con Andrea Noferini. Nel 2001 vince la selezione per la National Youth Orchestra of Netherlands dove suona come primo violoncello. Ha lavorato dal 2002 al 2006 per lqOrchestra Sinfonica di Roma suonando per diverse produzioni come primo violoncello. Collabora con lqOrchestra del Teatro dellqOpera di Roma dal 2005. Ha collaborato con direttori come A.Nanut, Y.Scharovsky, M.Atzmon, A.Francis, O.Maga, J.Serebrier, R.Barshai, G.Neuhold, G.Gelmetti, A. Lombardi. Suona in numerose formazioni cameristiche e spesso in duo, esibendosi in Italia e allqestero. Dallqautunno del 2006 suona regolarmente con il prestigioso gruppo cameristico Orchestra Ensemble Kanazawa, il piu` importante del Giappone, esibendosi nelle piu` rinomate sale del Paese. A NT O NIO M A R IA PE R G O LI ZZ I,nato a Catania, si e` diplomato in Pianoforte, Clavicembalo e Strumentazione per Banda, conseguendo inoltre la Laurea specialistica di II livello in Clavicembalo. Ha studiato musica da camera con Arnaldo Graziosi, Teoria e pratica della collaborazione pianistica con Roberto Cognazzo presso lAccademia Musicale Pescarese, Pratica del Basso Continuo con Federico Del Sordo al Pontificio Istituto di Musica Sacra di Roma; ha seguito masterclasses di clavicembalo con Ch. Jaccottet e Andreas Stayer. Molto intensa la sua attivita` come pianista, clavicembalista, organista e direttore in festivals italiani ed esteri. E` stato titolare della classe di Clavicembalo ai corsi internazionali di perfezionamento di Montefiascone, e di Direzione di Banda al primo corso di perfezionamento per direttori di banda di Giardini Naxos ME, tiene con regolarita` masterclasses di Direzione di Coro in Corea del Sud. E` stato Maestro del Coro al tradizionale Concerto di Capodanno trasmesso in diretta RAI dal Quirinale. Ha inciso per la casa editrice Tring e ha registrato per RadioUno, RAI2, RAISAT e RAI International. Ha diretto lOrchestra dArchi del Teatro dellOpera di Roma nella Basilica di San Pietro in Vaticano, eseguendo per loccasione una scelta di musiche rare e inedite. Docente di Direzione di Coro presso lAccademia Arena di Roma, dal 1990 ricopre lincarico di Maestro Sostituto al Teatro dellOpera di Roma. Questa serata ha come protagonista il fagotto, uno strumento che affonda le proprie radici in un passato assai remoto. La prima citazione che lo riguarda e` datata 1546 e lo vedeva affiancato alla dolciana, strumento rinascimentale al quale e` spesso stato assimilato nonostante alcune differenze sostanziali: prima fra tutte la dimensione del fagotto, ridotta e piu` agevole, ma ben piu` importante il suono, che nel fagotto e` molto piu` dolce e gradevole. Una serata che sara` un eccitante excursus: gioielli della scuola italiana e tedesca si susseguiranno andando dalla sonata da chiesa, inizialmente destinata a sostituire le parti mancanti della liturgia vocale e dunque caratterizzata da una severa scrittura contrappuntistica, alla sonata da camera, indirizzata originariamente allintrattenimento e quindi segnata dalla scrittura ritmico-melodica tipica delle forme di danza. Leleganza, il virtuosismo e il canto del barocco in una formazione ricca di colori e sfumature sempre sorprendenti. Le sonate per violoncello e continuo di A. Vivaldi sono assieme a quella di G.P. Telemann dei meravigliosi esempi di questi due stili contrastanti, di due diverse culture. Le sonate di Vivaldi furono composte per le sue allieve, le orfanelle dellOspedale della Pieta` di cui era maestro e responsabile. Disporre a piacimento di queste strumentiste e cantanti esperte, senza preoccupazioni di numero, tempi o costi, fu per lui un vantaggio considerevole: poteva cosi` dar libero corso alla sua creativita` e sperimentare ogni tipo di combinazione dellorganico strumentale. La loro fama oltrepasso` i confini italiani. Un cronista dellepoca diceva di loro: La musica eccezionale e` quella degli Ospedali dove le putte cantano come gli angeli e suonano il violino, lorgano, loboe, il violoncello, il fagotto; insomma non ce` strumento che le spaventio. Lo stile melodico, drammatico, quasi romantico di queste sonate le rende delle opere di grande fascino evocativo e di grande impatto emotivo. In Telemann si trovano con grande forza il desiderio di stupire e divertire lascoltatore con cambi repentini di tempo e passaggi di grande virtuosismo strumentale. Nei tempi lenti la cantabilita` ornata invece diventa una voce capace di esprimere i moti dellanima con una poetica spiritualita` che sempre commuove. ll programma termina con un altra meraviglia, la sonata per fagotto e violoncello di Mozart. La scrisse a soli 19 anni di eta` e gli venne commissionata dal barone bavarese Thadda¨us von Du¨rnitz, cosi` come tre concerti per fagotto dei quali resta solo il KV 191. Una composizione giovanile, quindi, che col suo stile fresco e leggero diverte e sorprende. Una conversazione, un gioco elegante e teatrale, che ci mostra come in un piccolo ma magnifico quadro lo spaccato dellepoca in cui il grande genio visse. Ricardo Caria 24 luglio VENE RDI q o re 21 .0 0 Fondi, Chiesa di S. Maria PASQUALE MARONO RICARDO CARIA ANTONIO M. PERGOLIZZI fagotto violoncello clavicembalo ANTONIO VIVALDI 1678 - 1741 So n at a i n La mi n or e n . 7 per fagotto e e basso continuo tratta dalle Sonate per violoncello Largo Allegro poco Largo Allegro So n at a i n Si bemo l le ma g g io r e n . 6 per violoncello e basso continuo Largo Allegro Largo Allegro GEORG PHILIPP TELEMANN 1681 - 1767 So n at a i n Mi mi n or e per fagotto e basso continuo Triste Allegro Andante Vivace WOLFGANG AMADEUS MOZART 1756 - 1791 So n at a i n Si bemo l le KV 2 9 2 per fagotto e violoncello Allegro Andante Rondo Allegro R ICH A R D S TO L T ZM AN, nato nel 1942, si e` laureato allqOhio State University con una doppia specializzazione in musica e matematica. Si e` perfezionato allqUniversity of Yale mentre seguiva le lezioni di Keith Wilson. In seguito ha conseguito il dottorato con Kalmen Opperman alla Columbia University. Fondatore del celebre Ensemble Tashi, Stoltzman si e` guadagnato fama internazionale per il suo modo realmente unico di suonare il clarinetto. Eq stato il primo nella storia della Hollywood Bowl e della Carnegie Hall ad eseguire un recital per clarinetto. Nel 1986 ha vinto il Premio nAvery Fishero, assegnato per la prima volta ad uno strumento a fiato. Stoltzman si e` esibito come solista in grandi orchestre e con famosi direttori come Levine, Chailly, Dohna`nyi, Aschenbach. Il talento che esprime sia come musicista classico che di jazz e` stato sempre apprezzato durante le sue tourne´es. Stoltzman ha al suo attivo piu` di trenta incisioni, comprese le due vincitrici del premio Grammy. P E T E R J O H N S T O L T Z M A N . Il compianto Jack Elliot, gia` direttore musicale del Mancini Institute, lo ha definito nun mostruoso pianista di jazzo ed il pianista Kenny Werner, candidato al disco dqoro Grammy, ha descritto la musica di Peter come ngradevole e raffinata. Di primo ordine!o. Peter si e` esibito con suo padre, il clarinettista Richard Stoltzman, vincitore due volte del disco dqoro Grammy, al Hollywood Bowl e al Carnegie Hall ed in sale di concerto di numerosi altri paesi. Altre attivita` con suo padre comprendono esecuzioni presso nYoung Audiences Residencieso, in masterclasses universitari, in trasmissioni radio su WYNC, Sirius Satellite Radio e NPR, nonche´ unqapparizione TV nel programma nSunday Morningo della CBS. Le esecuzioni pianistiche di Peter ed i suoi arrangiamenti sono anche presenti sui dischi incisi dal padre per RCA, Goldberg Theme and Dreams, WorldBeat Bach e Lamento. Allievo di Joanne Brackeen, Charlie Banacos, Bob Brookmeyer e altri, Peter ha conseguito il diploma in Musica Jazz presso il Berklee College of Music nel 1999. In seguito, Peter ha risieduto per due anni a New York e durante tale periodo ha inciso suonando con numerosi artisti incluso il sassofonista cubano Yosvany Terry, i batteristi Deantoni Parks e Kudu, i rapper Jah Dan e Noble Society, i chitarristi John Shannon e Waking Vision, e la Bomb Squad vincitrice dellqAmerican Music Award. Nel 2003, Peter ha pubblicato per conto suo una collezione di 3 CD con tutte musiche originali, di cui la musica di titolo nCycleso e` risultata finalista per lqIndependent Music Awards del 2005. Peter ha pubblicato anche un CD con solo pianoforte e un altro assieme a suo padre con repertorio piano e clarinetto. Nel 2004 Peter ha conseguito, presso il New England Conservatory, il Dottorato in Composizione Jazz summa cum laude con una tesi sullqEducazione Musicale. Attualmente risiede a Austin con la moglie Gray e figlio Nathaniel e sta lavorando per ottenere il Dottorato in Musica e Cultura Umanistica presso lqUniversito` di Texas. Di recente ha fatto una tourne´e in Giappone e ha collaborato con il virtuoso di marimba Mika Yoshida, il batterista Steve Gadd e il bassista Eddie Gomez. Oltre a essere insegnante di musica, tastierista, compositore e arrangiatore, Peter partecipa attivamente al movimento per la pace e la celebrazione della vita nel mondo. Jacob Gershowitz, nato da una coppia di ebrei russi immigrati negli Stati Uniti, trascorse linfanzia nei quartieri piu` popolari di New York, ascoltando vecchie canzoni, ragtime, blues e imparando a suonare il pianoforte a orecchio. Quando comincio` a lavorare come pianista e compositore cambio` nome in George Gershwin, secondo una pratica diffusa a quei tempi tra gli immigrati che si inserivano nel mondo dello spettacolo. Dalla sua prima pubblicazione nel 1916, quando aveva appena 18 anni, fino alla sua morte prematura nel 1937, Gershwin compose piu` di 700 songs, che gli assicurarono una fama mondiale, che entrarono nel repertorio di grandi cantanti come Ella Fitzgerald e Billie Holiday, che furono apprezzati per limmediatezza dellespressione melodica e per la raffinata scrittura armonica. I songs costituiscono anche la base della produzione colta che Gershwin coltivo` sulla spinta del successo ottenuto nel 1920 con Rhapsody in blue, e che lo spinse a comporre negli anni seguenti il Concerto in Fa, Un americano a Parigi, e i Tre Preludi per pianoforte datati 1926: si tratta di due movimenti veloci, pieni di ritmi sincopati, che inquadrano un Andante con moto e poco rubato, cullante come una ninna nanna. I songs sono anche alla base dellopera Porgy and Bess, messa in scena nel 1935, nella quale Gershwin tento` di mescolare la tradizione del blues con la struttura del melodramma ottocentesco; ma sono soprattutto lanima delle commedie musicali alle quali Gershwin si dedico` in coppia stabile col fratello Ira, autore dei testi: tra queste ce` Girl Crazy , musical messo in scena a Broadway nel 1930, e adattato tre volte per il grande schermo, che contiene anche il celebre song I Got Rhythm, cantato da Ethel Merman, che recitava accanto a Ginger Rogers e Allen Kearns. Nel 1930 a Broadway si pote´ ascoltare, allinterno dello show di Lew Leslie intitolato Blackbirds, Memories of You di Eubie Blake 1887-1983, canzone scritta su testo di Andy Razaf e destinata a diventare famosissima grazie soprattutto alle versioni incise da Louis Armstrong, Benny Goodman e Robert Wyatt. Un altro dei grandi del musical americano fu Cole Porter 1891m1964, che era stato allievo a Parigi di Vincent dIndy, e che divenne uno degli autori di maggiore successo a Broadway: dopo un primo fiasco nel 1916, con la commedia musicale See America First, trionfo` nel 1928 con Paris, nel 1929 con Wake Up and Dream, che ebbe protagonisti Jessie Matthews e Sonnie Hale e che conteneva il song What Is This Thing Called Love?, nel 1932 con Gay Divorce che conteneva Night and Day, nel 1936 con Red, Hot and Blue da cui e` tratto Its De-Lovely, nel 1943 con Mexican Hayride da cui e` tratto I Love You. A unaltra generazione di jazzisti appartiene invece Dave Brubeck, nato a Concord nel 1920, formatosi nella musica classica, e per questo interessato a fondere col jazz alcune forme musicali tipiche della tradizione colta europea, ad esempio la fuga e il rondo`, come dimostra Blue rondo a la turk; The Duke e` invece un elegante omaggio allo stile musicale di Duke Ellington, mentre In Your Own Sweet Way, si ricorda anche per essere stata composta in pochi minuti, una sera in un hotel, come una sfida allamico sassofonista Paul Desmond. Gianluigi Mattietti 25 luglio S A BA T O o re 2 1 .0 0 Sermoneta, Castello Caetani RICHARD STOLTZMAN clarinetto PETER JOHN STOLTZMAN pianoforte EUBIE BLAKE 1887 - 1983 M e mo r ie s o f Y o u HENRY CREAMER/TURNER LAYTON A f t er Y ou q v e G o n e GEORGE GERSHWIN 1898 - 1937 T r e P r e lu d i I Allegro ben ritmato e deciso II Andante con moto e poco rubato III Allegro ben ritmato e deciso I G o t R h yth m PETER JOHN STOLTZMAN 1977 L u ll ab y T r av e le r COLE PORTER 1892 - 1964 L o v e S o ng , N i g h t a n d D a y , W h a t i s T h i s T h i n g C a l l e d L ov e ? , I Lo v e Y o u , E as y t o Lo v e , I t q s D e- Lo v el y arr. P.J. Stoltzman GEORGE GERSHWIN Da nPorgy and Besso: I L ove s you , Po r gy , I g o t pl en ty o q n u t t i n q , A W o m a n i s a s o m e t i m e t h i n g , T h e r e q s bo a t d a t qs l e a v i n q s oo n f o r Ne w Y o r k arr. P.J. Stoltzman DAVE BRUBECK 1920 T h e D uk e I n Y o u r O w n S w ee t W ay B l u e r o n d o a la t u r k 26 luglio D OMENI C A ore 19 .3 0 Priverno, Abbazia di Fossanova ELISSO` VIRSALADZE pianoforte Beethoven and others... E L IS S O` V I R SA L A DZ E e` cresciuta a Tiblisi, in una famiglia che per generazioni ha partecipato attivamente alla vita culturale e artistica della Georgia. Ha iniziato a studiare piano con la nonna, la professoressa Anastasia Virsaladze. Dopo aver frequentato il Conservatorio, ha lasciato la citta` natale e si e` trasferita a Mosca. A ventanni si e` aggiudicata il terzo premio nel famoso Concorso Tchaikovsky. A Mosca ha proseguito gli studi con Heinrich Neuhaus e Yakov Zak. Questi insegnanti di grande talento lhanno immersa nella rinomata tradizione russa della pedagogia del pianoforte. Non sorprende pertanto che sia considerata uninsegnante di eccezionale bravura e che i suoi studenti abbiano ottenuto straordinari riconoscimenti. Elisso` Virsaladze insegna regolarmente al Conservatorio di Mosca e alla Munich Musikhochschule ed ha partecipato come membro della giuria a pressoche´ tutti i piu` importanti concorsi internazionali: Santander, Geza Anda di Zurigo e Rubinstein di Tel Aviv. A ventiquattro anni ha vinto il primo premio al Concorso Schumann di Zwickau. La pianista e` altresi` nota per il vasto repertorio che si estende fino a comprendere i compositori russi moderni. Elisso` Virsaladze si esibisce regolarmente a Londra, Milano, Roma, Parigi, Lisbona, Berlino e Barcellona; ha tenuto concerti in duo con Natalia Gutman a Vienna, Berlino, Bruxelles, Madrid, Monaco, Milano, Ginevra e Losanna, solo per citare le principali citta` europee. Con il repertorio di musica da camera e con orchestre quali la Petersburg Philharmonic e la Royal Philharmonia London ha effettuato tourne´e nel Nord dAmerica, in Giappone e in Europa. Elisso` Virsaladze appare inoltre regolarmente con prestigiose orchestre in Francia, Germania, Italia, Spagna, Svizzera, Stati Uniti e in altri paesi, collaborando con direttori dorchestra quali Rudolf Barschai, Kyril Kondraschin, Riccardo Muti, Kurt Sanderling, Wolfgang Sawallisch, Evgeny Svetlanov, Juri Temirkanov o Antoni Wit. Letichetta Live Classics, con cui ha pubblicato numerose opere, apre unampia prospettiva sulla personalita` musicale di Elisso` Virsaldze. 28 luglio M ARTED I` or e 21. 30 Lenola, Piazza Duomo n G IOVAN I AR T IS T I DA L M ON DOo Il pr o gr amm a del c o nce rt o s ar a` de fi n it o d a i d o c e n t i d e i C o r s i d i S e r m on e t a Co r si di Pe r fe zi o n a m e n t o e d i I n t e r p r et a zi o n e M u s i c a l e nel Castello Caetani di Sermoneta D I R E T T O R E : F R A NC O P E T R AC C H I 2009 composizione ALES S ANDR O S O LB IAT I 29 giugno - 11 luglio 10 luglio, ore 21.00 - Sermoneta, Castello Caetani Workshop NU OV E MU SIC HE A S ERMO N ETA Esecuzione dei brani composti dagli allievi durante il Corso di composizione Mar i a G r az ia B el l o cc hi o pianoforte Da ri o Sa vr o n marimba e percussioni direzione dqorchestra FL AVIO E MI LIO S C O GNA 1 luglio - 7 luglio violoncello e musica da camera RO C C O F ILI PP INI 6 luglio - 17 luglio arpa UR S ULA H O LLIG ER 9 luglio - 15 luglio violino MA RI ANA SI RB U 11 luglio - 20 luglio flauto PET E R- LU K AS GR AF 13 luglio - 20 luglio contrabbasso FR AN C O PE TR AC C HI 13 luglio - 25 luglio tecnica del contrabbasso MI RE LA VED EVA 13 luglio - 25 luglio viola B RU NO G IU RA NNA 21 luglio - 30 luglio clarinetto RI C H AR D S T OL TZ M AN 23 luglio - 30 luglio fagotto SER G IO AZ Z O LI NI 26 luglio - 30 luglio T E S T I M ON I AN Z E ELENCO DEI DOCENTI DEI CORSI, INCONTRI DI STUDIO, CONVEGNI, PRIME ESECUZIONI ASSOLUTE D O C E N TI D E I C OR S I D E G L I A N N I P A SS A T I d a l 1 9 75 A RP A Ur s ul a Hol l ig er dal 1987 al 1998-2001-04 -05-06-07-08 C AN T O Mas ci a Pr edi t 1981-82 C LA R I NE T TO A n ton y Pay dal 1984 al 1997 C ir o Sca r pon i 1984-85-86-87-88-89-91-92 R ic h ar d Sto lt zma n dal 1999 al 2008 C O M PO S I ZI O NE Sal va tor e Sci ar r i n o 1987 A le ss a ndr o So lbi at i 2007-08 C O NT R A B B A S S O G ar y K a rr 1987-89 Fr a n co Petr a cc h i dal 1978 al 2008 Je an -M ar c R o ll ez 1992 Mir e la V ede va dal 2001 al 2008 tecnica del contrabbasso FA G O T TO Ser g i o A zz ol in i 1999-2002-04-06-07 FL A U TO Pi er r e- Yv es A r tau d 1991 R ober to F abbr i ci an i dal 1984 al 1989 Pet er -L u k as G ra f dal 1981 al 2008 MUSIC A D A C A ME R A Br u n o C an i n o 1984-86-88-90-92-94-96-98-2000-02-04-06 C es ar e F er r a r es i 1975-76-77-78-79 Rocco Filippini 1982-83-85-89 e dal 1993 al 2008 Br u n o G i ur a n n a 1981-91 Lo n don G abr i el i Qu ar te t 1987 Qu ar te tto Bor o din 1989 San do r V eg h 1972 P I A N O F O R TE Dm it ri Ba sh k i r ov 2002 C ar l o Br u n o 1980 Ser g i o C a far o 1978 Mi ch el e C a mpa n el la 1995 Br u n o C a n in o 1977-82 A ldo C ic co li n i 1981-82-88 Ph i li ppe En tr e mo n t 1984 A le xan de r Lo n q u ic h 1998-99-2000 Ni k i ta Ma g al of f 1981 Br u n o Me zze n a 1979 Bor i s Pet ru s h a n sk i j dal 1989 al 1995 Charles Rosen 1985-86-87-89-96-97-98-99-02-03-05 Fo u Ts q on g 2001 E li s so` V ir s al a dze dal 2003 al 2008 V in c en zo V it al e 1983 V IOL A Di n o A s ci ol l a 1985 Br u n o G i u r an n a 1980-81-92-93-94-95-96 dal 1998 al 2004 2006-07-08 A r r ig o Pel l ic ci a 1979 Pe ter Sc h idl of 1986 C h r is top h S ch i ll er 1982-83-84-88-90-91-92 R ei n er Sc h mi dt 1997 V I O L I NO Pi er r e A m oy al 2001 C es ar e Fe rr a r es i dal 1975 al 1979 A lberto L ysy 1997 C or r a do R om a no dal 1981 al 2000 G ott fr ie d Sch n e ide r 1980 Ma ri a n a Si r bu dal 2002 al 2008 V la di mi r Spiv ak o v 1992 Sa n dor V eg h 1972 Je an - Pi er r e W al l ez 1999-2000 V I O L O NC E LL O Rocco Filippi ni 1977-79-81-89 e dal 1991 al 2008 Jo h an n e s G o r itz k y 1980 Iva n Mon i g h ett i dal 1992 al 1995 A n dr e` N ava r r a dal 1982 al 1988 Fr a n co Mag g i o O rm ez ow s k i 1990 I N C ON TR I D I S TU D I O e C O N V E G N I O RG A N I Z Z A T I D A L 19 7 7 1 9 7 7 C o l l o q ui o d i G o f f r e d o P e t r a s s i c o n F e d e l e D qA m ic o: Petrassi e Salviucci 19 78 T a vol a ro to nda : La musica nuova 1 9 7 9 I n c o nt r o c o n i m u s i c i s t i p o l a c c h i Stato attuale del linguaggio musicale 1 9 8 0 I n c o nt r o c o n i m u s i c i s t i f r a n c e s i Stato attuale del linguaggio musicale 1 9 8 1 I n c o nt r o c o n i m u s i c i s t i s o v i e t i c i I generi musicali e il loro pubblico 1 9 8 2 I n c o nt r o c o n i m u s i c i s t i s p a g n o l i Sono ancora individuabili i caratteri nazionali della musica di oggi? 1 9 8 3 I n c o nt r o c o n i m u s i c i s t i s t a t u n i t e n s i Convergenze e divergenze nelle esperienze artistiche contemporanee 19 84 C o nvegno : Committenza e composizione 1 9 8 5 I n c o nt r o c o n i m u s i c i s t i g i a p p o n e s i La musica e il suo spazio. Il compositore parla di se´ ... 1 9 8 6 I n c o nt r o c o n i m u s i c i s t i u n g h e r e s i Prospettive italiane e ungheresi La musica in Italia tra pubblico e privato 1 9 8 7 I n c o nt r o c o n i m u s i c i s t i t e d e s c h i La musica in Germania dopo Darmstadt Lqeditoria musicale in Italia 19 88 In con tr o di S tu di o: Quale passato ha la musica oggi? Ad Elliott Carter per i suoi 80 anni 1 9 9 0 I n c o nt r o c o n i m u s i c i s t i s o v i e t i c i La musica in Unione Sovietica S em in a r io di s tu di : Il libro musicale in Italia 19 91 I nco nt ro di st udi o : Dove va la musica dqoggi? 1 9 9 2 I n c o nt r i i n t e r n a z i o n a l i d i m u s i c a c o n t e m p o r a n e a Aspetti della musica contemporanea inglese: cinque ritratti Verso il Duemila: la musica dqoggi tra produzione, diffusione e documentazione 1 9 9 3 I n c o nt r i i n t e r n a z i o n a l i d i m u s i c a c o n t e m p o r a n e a Ritratto di Witold Lutoslawski Les liaisons dangereuses: musica parola poesia 1 9 9 4 I n c o nt r i i n t e r n a z i o n a l i d i m u s i c a c o n t e m p o r a n e a Dai boschi di Sermoneta al Monte Circeo. 30 anni di Festival Pontino; Per Petrassi: ricordi e testimonianze 1 9 9 5 I n c o nt r i i n t e r n a z i o n a l i d i m u s i c a c o n t e m p o r a n e a Donne compositrici: una nuova realta` musicale Ritratto di Aldo Clementi 1 9 9 6 I n c o n t r i i n t e r n a z i o n a li d i mu s ic a c o n t e mp o r an e a nluCiAnoBErioo Ta vol a ro to n da: Roffredo Caetani Musicista In co n tr o di s tu dio : San Tommaso dqAquino e il ruolo dellqestetica nella cultura 1 9 9 7 I n c o n t r i i n t e r n a z i o n a li d i mu s ic a c o n t e mp o r an e a nLEMo Co l l o q u i o d i R a f f a e l e P o z z i c o n F a u s t o Ra z z i : nParole/suoni/gesto/visivita`o Ta vol a ro to n da: Il Compositore e il rock. La musica dqoggi tra valore estetico e mercato Co n fe re n za : nVortex Temporum I-III: unqautoanalisio di Ge´rard Grisey C o l l o q u i o d i E n z o R e s ta g n o c o n F r a n c o D o n a t o n i : nSette volte diecio Co n veg n o di stu di : nGino Contilli 1907-1978o 1 9 9 8 I n c o n t r i i n t e r n a z i o n a li d i mu s ic a c o n t e mp o r an e a n90+o Tavo la r oto nd a : nElliott Carter: un ritratto a tre vocio Tavo la r oto nd a : nIncontro con Heinz Holligero Tavo la r oto nd a : nLqEuropa in Italia: idee e progetti per la promozione della musica contemporaneao 1 9 9 9 I n c o n t r i i n t e r n a z i o n a li d i mu s ic a c o n t e mp o r an e a Le dialogue du son et de lqimage I Tavo la r oto nd a : nSuono e immagine: riflessioni, ricerche, tendenzeo Tavo la r oto nd a : nLa musica come centro e presenza. Incontro con Robert Caheno Tavo la r oto nd a : nMusica, immagini, figuralita`o 2 0 0 0 I n c o n t r i i n t e r n a z i o n a li d i mu s ic a c o n t e mp o r an e a Le dialogue du son et de lqimage II Tavo la r oto nd a : nDalla Spagna allqEuropa: profilo di Luis de Pabloo Tavola rotonda: nFunzione e identita` del compositore oggio 2 0 0 4 n I l S e c ol o d i P e t r as s io Convegno di Studi - Mostra documentaria - Concerti 2 0 0 5 I n c o n t r i i n t e r n a z i o n a li d i mu s ic a c o n t e mp o r an e a: Aldo Clementi e Luis de Pablo 2 0 0 6 I n c o n t r i i n t e r n a z i o n a li d i mu s ic a c o n t e mp o r an e a: Suoni dal Mito 2 0 0 7 I n c o n t r i i n t e r n a z i o n a li d i mu s ic a c o n t e mp o r an e a: Widmung. Incontro di studio su Mario Bortolotto P R I M E E S E C U Z I O N I A S SO L U TE E SE G U I T E D A L 19 7 7 A CI LU , A . G o n z a le s PIANO AUTO-FORMAS per pianoforte 1 98 4 A L A N DI A , Ed g a r ROCIO per violino, violoncello e pianoforte 1 9 8 2 ... Y SIGUE LA ESCONDIDA SENDA 1 9 92 PICCOLA SERENATA PER DUE per violoncello e pianoforte 1 9 98 A L B I N , Co r r a d o QUINTETTO per archi 1 9 8 2 LE LE´THE´ per flauto, violoncello e soprano 1 9 8 4 B O N A T O , Gi o v a n n i ARPSODIA per arpa sola 1 9 8 6 B O S C O , G i l be r t o A DUE, DqIMPROVVISO per chitarra e clavicembalo 1 99 4 B R IZ Z I, A l d o DE LA TRASMUTATIONE DE METALLI I per sassofono 19 8 6 A MB R O SI N I , C l au d i o IMPROVVISO NOCHE OSCURA 1 9 8 6 B U SS O T T I , S y l v a n o LE PIETRE DI VENEZIA per pianoforte 1 9 8 4 FOGLIO DqALBUM PER PETRASSI. al pianoforte: versione 1994 8 AGOSTO quartetto dqarchi da Sypario 1993 1 9 9 4 A N Z AG H I , D a v i d e SEGNI E SUONI per pianoforte 1 9 8 4 C AN I N O , B r u n o QUATTRO RITRATTI dedicato al Quartetto Mantegna 2 00 8 A N DR I E S S E N / V A N D E R A A THE NEW MATH per cantante jazz e ensemble su film di Peter Greenaway 1 9 9 1 A R AT A , P a o l o LE TEMPS DqUN SOUPIR 19 7 8 ARCA` , Pa ol o FLASH per chitarra 1 9 8 7 FLUMEN per chitarra 19 8 8 TRIO NOTTURNO per clarinetto, violoncello e pianoforte 1 9 98 A R ME N T E R O S , E d u ar d o CUATRO ESCULTURAS DE VENANCIO BLANCO per quartetto dqarchi 1 9 8 2 B AC C I L E , W a l t e r E POI ? per viola, violoncello, flauto, oboe, percussione, pianoforte e voce recitante 19 8 3 B AR A T E L L O , M a r i n o NOTTURNO per clarinetto solo 1 98 7 PRE´LUDE 1 98 7 FOLK GUITAR per chitarra sola 19 8 8 B AR C E , R a m o n KAMPA per pianoforte, violino e violoncello 1 98 4 B AT T I S T E L L I , G i o r g i o SECRET per flauto e clarinetto 1 9 8 7 B E R IO , L u c i an o 15 DUETTI per violino e flauto 1979/81 versione a cura di A.Morini ed E.Porta dei Duetti per due violini, autorizzata dallqAutore 1 9 95 C AL L I G AR I S , S e r g i o SONATA OP. 38 per clarinetto e pianoforte 20 01 C AP P E L L I , G i l b e r t o LA MONTAGNA DI CE´ZANNE 2 004 FRAMMENTO per pianoforte 200 7 C AP R I O L I , A l b e r t o STELLE ASSENTI 200 4 SENZA TEMPO per pianoforte 20 07 C AR D I , M a u r o NUAGES per clarinetto e sei strumenti 19 9 4 FIL ROUGE per trio dqarchi e pianoforte 1 9 97 CHAT per clarinetto basso e violoncello 1 99 8 SOUFFLE 1.2 20 04 C AR T E R , E l l i o t t RICONOSCENZA PER GOFFREDO PETRASSI per violino 19 84 TRILOGY: BARIOLAGE, INNER SONG, IMMER NEU 1 99 2 GRA per clarinetto 1 9 93 90+ per pianoforte 1 9 94 TEMPO E TEMPI per soprano, violino, corno inglese e clarinetto basso 19 9 8 UNA COLOMBA per voce e clarinetto 1 9 9 9 C AS T A G N O L I , G i u l i o DUE MOTI DqACQUA per due pianoforti 19 9 8 C AS T A L D I , P a o l o SIMILE C 1 97 8 SONATA SCARLATTI 19 8 5 HUIT PRE´LUDES AUX nSIRE`NESo 2 00 6 C A STIG LIONI , Ni cc ol o` DOPPIO CORO per 10 strumenti a fiato 1 97 8 C E R CH I O , B r u n o CANTI DELLA TRISTEZZA ALATA per soprano e strumenti su versi di Gian Piero Bona 19 7 9 C I MA , G i ov an n i nFAIR PLAY FOR PAYo per clarinetto 1 99 6 C L E M E N T I , Al d o STUDI per violino, tromba e pianoforte 19 8 1 1904 per 4 trombe, 2 corni e 2 tromboni 1 98 4 FANTASIA SU Giorgio MoEnCH per violino 1 9 85 NUM KOMM DER HEIDEN HEILAND nCANONIo per tre trombe e due tromboni 1 9 8 5 FANTASIA per quattro chitarre 19 8 7 TRIBUTE per quartetto dqarchi 1 98 8 1492 per 16 strumenti 1 9 9 2 VOCALIZZO 1994 per voce e 11 strumenti 1 99 4 luCIAnoBErio per violino e flauto 1 9 95 ETWAS per per flauto, oboe, clarinetto, violino, viola e violoncello 19 9 7 DEDICA per clarinetto, violoncello e pianoforte 19 9 8 QUATTRO FOGLI per flauto, clarinetto, pianoforte, violino, viola e violoncello 2 000 2003 per sette strumenti e voce 20 04 VERTIGO per ensemble 20 05 MADRIGALE 2 per due pianoforti 2 00 7 C O L O M B O T AC C A N I , G i o r g i o IL PIANTO DI GIUTURNA per voce e sei strumenti 2006 C O R R E G G I A, P a o l o EPHEMERAL 3 per chitarra, strumenti e nastro magnetico 1979 D AL L q O N G A R O , M ic h e l e SETU per violino, viola, contrabbasso, flauto, clarinetto e chitarra 19 9 1 ELOGIO PER UNqOMBRA 1.2 20 04 LqOMBRA DI TIRESIA per sei strumenti 2 00 6 TON SUR TON per due pianoforti 2 00 7 D A M I AN I , G i o v a n n i PERCHE` FIBONACCI? SU GoFFrEDo 2 00 4 D q A MI C O , M at t e o DRILLS per violino, violoncello, flauto, clarinetto e pianoforte 1 9 8 3 ARLECCHINATA SECONDA per violoncello e soprano su testi di B. Cagli 19 8 6 IN TRE per clarinetto, violoncello e pianoforte 1 9 98 NUNC ET... 20 04 DE L PUE RT O, D avi d VELADURA per clarinetto, pianoforte e vibrafono 1 9 97 D E N H O F F , M ic h ae l MITTEN INS METAPHERNGESTO¨BER per pianoforte 1 9 8 7 PA B LO , L u i s DOS EPIGRAMAS DE MARCIAL per due soprani 19 8 4 SCHERZO per violino solo 1 9 8 8 PARAI´SO Y TRES DANZAS MACABRAS 1 99 2 NADERI´A per pianoforte 19 9 4 UN DIA TAN SOLO per flauto e clarinetto 1 99 7 CIRCE DE ESPAN˜A per mezzosoprano e sei strumenti 2 00 6 OH! per pianoforte 200 7 DE D E R O SSI R E , F ab r i z io MARE OBSCURITATUM 1 99 1 D E S T E F A N I , M ir c o IRRTUM per soprano, flauto e percussioni 1 9 9 4 D I B AR I , M a r c o SEI STUDI SUL NATURALISMO INTEGRALE per pianoforte 1 9 8 8 PRIMA SONATA per pianoforte 1 99 4 STUDIO SULLE TRASPARENZE TIMBRICHE per chitarra 199 8 STUDIO SULLA DINAMICA DELLE ANSIE GHIACCIATE per pianoforte 19 9 8 D I N E SC U , V i o l e t a KATA 1 99 0 D I T T R I CH , P . H e i n z KLAVIERMUSIK nr. II per pianoforte 1 98 4 D O N A T O N I , F r a nc o LEM primo dei due pezzi per contrabbasso 1 9 8 4 SERENATA II per 5 strumenti 1 99 4 TRIPLUM per flauto, oboe e clarinetto in si bem 19 9 5 nCEROCCHI 70o per clarinetto, violoncello e pianoforte 19 9 8 E INA UD I , L u d ov i co AI MARGINI DELLqARIA per quintetto di fiati 19 8 2 P e´ e´tte´ e´rr E O¨ a´n n JENEY , Z ol ta´ a´n n KO C S I S , O¨T T VO¨ O¨S S , Z ol t a´ L a´ a´ss zl o´ SA RY, La´ a´ss zlo´ VIDO VS ZKY HOMMAGE A KURTA´G per quattro pianoforti 1 9 8 6 E SP A J , A n d r e j MELODIA UNGHERESE 1 9 8 4 F AN T I C I N I , F a b r i z i o CANTO DI LAURA per flauto in do 1 9 8 7 F E DE L E , I v a n ETUDES BOREALES 1 9 9 0 NOTTURNO 2 00 4 F RANC ESC HI NI, A r m an do ORGANA per strumenti 1 97 9 FR A N CE S CH I N I , M a t t e o EIMi` per soprano, percussioni ed elettronica 2 006 G AL D I , E n z o RICERCARE per pianoforte e quartetto dqarchi 1 98 7 G AR U T I , M a r i o QUARTETTO N. 2 1 9 8 7 G E N T I LE , A d a MISTY per flauto e corno 19 8 1 COME DAL NULLA per clarinetto 1 9 83 RAREFATTE AGGREGAZIONI per quartetto di chitarre 1 9 8 7 ZAPPING per flauto, clarinetto, violino e viola 1 99 5 A GIFT FOR YOU per clarinetto 1 9 98 G E N T I LU CCI , A r ma n d o OH VOCE CHE MI SFUGGI per flauto solo 1 98 1 METAFORE DEL TEMPO per pianoforte 1 98 4 G I U LI A N O , G iu s e p p e VIKRTIS 1980 DER EINSAMKEITEN TIEFSTE SHAUEND 1 9 81 PASSIONE SECONDO LUCA per violoncello ed elaborazione elettronica 1 9 8 3 GRI SEY, G er a rd ANUBIS ET NOUT per clarinetto basso 1 98 4 ACCORDS PERDUS per due corni 1 9 8 8 G U AR N I E R I , A d r i a n o DA ... nPIERROT PIERROT!o per flauto solo 1 9 8 0 H A L F F T E R , C ri s t o b a l DIALOGO per violino e viola 1 98 4 H O CH , Fr a n c e s c o SPURLOS per 10 strumenti a fiato 1 9 78 H O LL I GE R , H e i n z PER URSULA per arpa 1 98 8 TREMA per violino 1 9 8 8 PER MARIA TERESA 20 01 TO ELLIOTT WITH LOVE per oboe e arpa 2 00 8 OTTETTINO PER RICCARDO OTTANTENNE 2 00 8 I N C A R DO N A, F e d e r i c o SOAVE SIA IL VENTO sestetto 19 8 2 SED NEC LINGUA LOQUI 19 8 6 K N AP I K , E u g e n i u s z SONATA per flauto solo 19 7 9 KO E N I G , G . M i c h a e l SEGMENTE 85-91 per flauto, clarinetto, basso e violoncello 1987 STREICHQUARTETT 1 98 8 K O N DO , J o BONJIN per soprano, contrabbasso e flauto 1 9 85 BIRTHDAY HOCKET per flauto, clarinetto, pianoforte, violino e violoncello 2 00 0 K URTA´A´G o¨rr g y G, G yo¨ SAMUEL BECKETT: WHAT IS THE WORD op. 30 per voce e pianoforte 1 9 9 3 EIN AUGENBLICK LANG... vers. per oboe solo 19 9 8 OMAGGIO A E. CARTER vers. per corno inglese 1 9 9 8 LA GA NA` , R u g g er o SONATINA per flauto e pianoforte 1 98 0 DAI SETTE STUDI per violoncello solo n. 1,2 19 8 2 LA N D U Z Z I , C r is t i n a ELEGIA NOTTURNA 2 00 4 LOM BA RD I, Dan i el e AETHER ARDUUS per violoncello e pianoforte 1 9 9 8 MINOTAURUS 2 per pianoforte preparato amplificato, danzatore e videoclip 20 00 LU G O , C l au d i o BALLET RHAPSODY per pianoforte e altri strumenti 1 98 6 M A E ST R I , Fa b io STUDIO PER I nNOTTURNIo per flauto basso 1 9 8 0 M A GGI , D a r io IRRLICHT per nove strumenti 1 9 78 BRENNEND per pianoforte solo 1 9 8 2 M A N C A , G a b ri e l e CANZONI DEI TRE NOTTURNI per violino e violoncello 1 9 8 6 M A N C A , G a b r i e l e / V AC C A , R o b e r t a / P AC H I N I , P a o l o VISIONI. TRE RAPPRESENTAZIONI DEL DESIDERIO per video, due voci recitanti e pianoforte 1 9 9 9 MA NN, R o b er t CORN 1 98 5 M A N N U CC I , A n d r e a SESTETTO DqARCHI 19 8 6 M A N Z O N I , Gi a c o m o 4 EPIGRAMMI per baritono, clarinetto basso e strumenti 199 3 MTRC 1998 per clarinetto, violoncello e pianoforte 1 9 9 8 VIDEOMUSIC per ensemble 1 9 99 M A R TINO , D on a l d CANZONE E TARANTELLA SUL NOME PETRASSI per violoncello e clarinetto 1 9 8 4 M E LC H I O R R E , A l e s s an d r o LONTANANDO per quartetto dqarchi 1 9 9 4 M I R I G L I A N O , Ro s a r i o IMPROMPTU per flauto in sol e chitarra 19 8 1 M ONN ET, M a r c FANTASIA DOLOROSA per violino 1 9 8 4 M OR R IC ONE , E n n i o RIVERBERI per i cento anni della nascita di Goffredo Petrassi 20 04 M O S CA , L u c a SONATA per pianoforte 1 9 8 0 CADAQUES per due pianoforti 1 98 1 RITRATTO SU UNA SERIE DI PETRASSI 20 04 IN THE GARDEN AT NINFA per soprano e sei strumenti 2006 N O N O , L u ig i DUETTO nIO, FRAMMENTO DAL nPROMETEOo per flauto e clarinetto 1 98 3 N O VA , R i c c a r d o STUDIO per pianoforte solista e 6 strumenti 19 9 5 OL IVE RO , Bet ty CHICHI BUNICHI per voce femminile e strumenti 1 9 96 MORENICA SOS per voce femminile e strumenti 1 99 6 O P P O , F ra n c o ALCUNE VERITA` INDIMOSTRABILI 200 4 P A L L AS Z , E d w a r d TWO REMINISCENCES FROM CHILDHOOD per clarinetto basso e marimba 19 8 4 P A N N I , M a rc e l l o TWO HAIKUS per voce e quattro strumenti 1 9 88 LAUDATE DOMINUM mottetto a tre voci pari sul Salmo 116 2 00 4 PA S QUOTTI , C or r a d o GRAFFITI per oboe solo 19 8 0 P E N N I SI , F r a n c e sc o PROMENADE per pianoforte 1 98 0 ACANTHIS per flauto e pianoforte 1 9 8 1 CANZONE DA SONARE per pianoforte 1 98 5 THE GARDEN versione con pianoforte per soprano e pianoforte 1 9 8 5 NOTTURNINO E ALBA per quattro chitarre 1 9 87 TRE PEZZI per clarinetto, viola e pianoforte 19 9 0 ECHI PER ALDO per pianoforte a quattro mani 19 9 5 ETUDE-RHAPSODIE per flauto, clarinetto e pianoforte 1 9 97 FELICITAZIONE IN TEMPO DI SICILIANA per clarinetto, violoncello e pianoforte 1 9 98 CAPRICCIO CON PASTORALE per flauto, clarinetto, pianoforte, violino, viola e violoncello 2 000 P E T R AS S I , G o f f r e d o FANFARE PER TRE TROMBE IN DO 1 9 77 TRE CORI CON LA PICCOLA ORCHESTRA 1 9 77 ROMANZETTA per flauto e pianoforte 1 9 8 1 INNO per ottoni 1 98 4 FRAMMENTO per orchestra 1 9 8 8 P I SA T I , M au r i z io popHACK 2004 P O SS I O , G i an n i VARIANTI A DIARIO per flauto, clarinetto, oboe, fagotto e pianoforte 1 9 8 3 P O U SS E U R , H e n r y LITANIE DU MIEL MATINAL per strumento melodico acuto 1 9 8 8 LqANTRE DE LA NYMPHE per voce femminile e 5 strumenti 2006 P RI ORI, Ma s si mo SONATINA 19 9 0 P T AS Z Y M S K A , M a r t a UN GRAND SOMMEIL NOIR per soprano, flauto e arpa 19 79 R A Z Z I , F au s t o LARGHETTO per clarinetto e quartetto dqarchi 1 9 95 SMORFIE per tre voci, flaauto, violino, pianoforte e nastro magnetico da E. Sanguineti 1 9 97 STUDIO PER nINSOGNOo per voce e nastro magnetico 1 9 9 8 PER SETTE 2 00 4 R ENNA , E n r i co ABWECHSELN per clarinetto solo 1 98 0 FERMENTUM per flauto, oboe e clarinetto 1 98 1 TIEF per clarinetto e contrabbasso 19 8 2 R E NOS TO , Pa ol o ADAGIO per pianoforte 19 8 0 BALLATA per pianoforte a quattro mani 1 9 8 2 R IJ N V OS N , R i c h ar d PIECE OF CAKE per ensemble 1 9 9 5 SBO RD ONI, A le ss a n dr o DEDALUS per violino, viola, violoncello e contrabbasso 1 9 83 SC H NEBEL, Di et e r CIRCE per arpa 1 9 88 SC IA RRI NO, Sa l vato r e LET ME DIE BEFORE I WAKE 1984 CANZONA DI RINGRAZIAMENTO. COME VENGONO PRODOTTI GLI INCANTESIMI? per flauto 1 98 5 S C O G N A , F l a v i o Em i l i o LA MAR per marimba 19 9 0 S E CO , M a n u e l TRIO N.2 per clarinetto, violoncello e pianoforte 1 9 80 S I M O N AC C I , G i a n c a r l o DUE STUDI per pianoforte 200 7 S O C C I O , Gi u s e p p e SPIRALI: DI UNA CHIARA FONTE per flauto solo 1 98 7 SPIRALI III per chitarra sola 1 98 8 PULSAR SONGS per chitarra sola 1 99 0 PULSAR SONGS IV: MEDITERRANEO per voce, pianoforte e ensemble 1 99 4 PULSAR SONGS V: RIVERRUN per voce e ensemble 19 9 4 PULSAR SONGS VII per ensemble 1 99 7 ANCORA SPRING per pianoforte 19 9 8 S O L B I AT I , A l e s s a n d r o ...E LA FLORS... per arpa, celesta, clavicembalo e vibrafono 1980 LIKE AS THE WAVES per pianoforte a quattro mani 19 8 2 DqOMBRA IN DUE MOVIMENTI per violoncello 1 9 83 TRE PEZZI per chitarra 19 8 7 POEM per percussioni II VERSIONE 19 9 0 PICCOLO CONCERTO per chitarra e nove strumenti 1 99 1 DUE DIALOGHI per voce recitante, clarinetto, violoncello e percussioni 19 9 4 TRE PEZZI per 5 strumenti 1 9 94 AM FUSS DES GEBIRGS per flauto, clarinetto e pianoforte 1 9 91 -1 9 9 7 PICCOLO TRIO per clarinetto, violoncello e pianoforte 19 9 8 INNO video 2 000 WEG 200 4 NESOS DUE MOVIMENTI per soprano, percussioni e mezzo elettroacustico 2 006 FEˆTE per pianoforte solo 20 07 MANET per violoncello e pianoforte 20 08 STA CHOWS KI, Ma re k MADRIGALI DELLqESTATE per violino, viola, violoncello e soprano 19 8 4 SZO¨ a´ss O¨L LL O¨ O¨S SY , A n d r a´ SUONI DI TROMBA per trombe e pianoforte 19 8 6 T A DI N I , M i c h e l e TEATRO II per ensemble 1 9 98 COME SEGUENDO UN CANTO per voce, percussione ed elettronica 200 6 TE S E I , T o n i n o CANONE COME MITO 20 06 TE S T O N I , G ia n p a o lo SERENATA per flauto 19 8 1 TO G N I , C a m i l lo PER MAILA per flauto e pianoforte 1 9 8 4 DER DOPPELGA¨NGER per quartetto di chitarre 1 98 7 T O S I , G i o rg i o DUE NOTTURNI per pianoforte solo 1 98 2 IMPROVVISO per pianoforte 1 9 86 TU T I N O , M a r c o TRIO CANTATO per violino, viola, violoncello 1 9 80 U GO LE T T I , P a ol o FANTASIA SONATA per pianoforte 19 8 3 DUE TOCCATE BRILLANTI per pianoforte 19 8 0 V ac c h i , F ab i o CAPRICCIO SOPRA n LA STATION THERMALEo per 2 pianoforti 1 99 8 V AN D O R , I v a n TEN NOTES ON FOUR INTERVALS per flauto e clarinetto 1988 SCHWEBENDE STERNE per voce femminile, flauto, violoncello e pianoforte 1 99 6 HAPPY BIRTHDAY TO YOU per clarinetto, violoncello e pianoforte 1 9 9 8 ASSEMBLAGE 2 00 4 VARIAZIONI per pianoforte 2 00 7 Z I M M E R M AN , R . H e e n d n OTTO GHIRIBIZZI per clarinetto e pianoforte 1 9 87 Z I M M E R M AN N , W a l t e r LIED IM WU¨STEN-VOGEL-TON per flauto basso e pianoforte 1 9 8 7 CA M P US I N T E R N A ZI O N A L E D I M US I CA V i a V a r s a v ia , 3 1 - 0 4 1 0 0 L A T I N A S e g r e t e r i a d i La t i n a T e l . 0 7 7 3 6 0 5 5 5 1 - F a x 0 7 7 3 6 28 4 9 8 S e g r e t e r i a d i S e r m o n e t a T e l . e F a x 0 7 7 3 3 0 2 5 0 d a l 2 5 g iu g n o h t t p : / / w w w . c am p u s m u s i c a . i t | E - m a i l : in f o @ c a m p u s m u s i c a . i t BI GL I E T T I Concerti a Sermoneta e Priverno: Concerti del 2-3 luglio: Concerto a Cori: i nt e ro E . 1 5 , 0 0 - ri d o t t o E . 10 , 0 0 la riduzione e` valida per giovani fino a 18 anni, studenti del Conservatorio di Latina e dellqUniversita` Pontina, persone con piu` di 65 anni di eta` u ni c o E . 5 ,0 0 u ni c o E . 5 ,0 0 Il biglietto dqingresso al concerto di Cori include la visita guidata ore 19.30 nel Museo della Citta` e del Territorio, previa prenotazione Campus Internazionale di Musica