Misurare le distanze con la vista: la parallasse

ISTITUTO TECNICO STATALE “MICHELANGELO BUONARROTI”
MUSEO “MICHELANGELO” CASERTA
Misurare le distanze con la vista: la parallasse
La parallasse è il cambiamento apparente, rispetto ad uno o più
oggetti presi come riferimento, della posizione di un oggetto
osservato da postazioni diverse dell'osservatore. Il termine
deriva dal greco in cui era usato col significato di “scambiato,
trasposto”.
Sole (transito di Venere sul Sole per misurare la distanza Terra Sole).
Seguendo l'indicazione di Halley, Struve (1837) e Bessel (1838),
indipendentemente, effettuarono la prima misura di distanza
stellare.
Sulla parallasse è basata una ingegnosa tecnica di misura
indiretta della distanza. Il principio si fonda sulla similitudine
del triangolo di osservazione dell'oggetto da due posizioni a
distanza nota con il triangolo formato dalle posizioni apparenti
dell'oggetto mirato e dal traguardo.
Leon Battista Alberti (Ludi matematici) propose tale tecnica
per misurare distanze molto grandi. I trattati di geometria pratica
della fine del Rinascimento lo suggerirono per misurare in modo
indiretto distanze non accessibili quali la larghezza del corso di
un fiume o le dimensioni di un edificio non raggiungibile (G.
Pomodoro, Geometria Prattica, 1603).
Già gli astronomi dell'Antichità conoscevano la parallasse;
proprio l'assenza di parallasse annua nelle posizioni osservate
delle stelle indusse ad affermare che esse fossero fisse e
lontanissime.
Edmond Halley (London, 1656 - Greenwich, 1742) per primo
intuì la possibilità di misurare la distanza tra la Terra e gli oggetti
celesti più vicini sfruttando l'intera orbita della Terra attorno al
G. Pomodoro, Geometria Prattica, 1603.
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