Corriere della Campania - 11-05-2016

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Corriere della Campania - 11-05-2016
di sabrina borriello - https://corrieredellacampania.it
Accadde oggi: il Monopoli arriva sugli scaffali dei negozi italiani
di sabrina borriello - Pubblicato sabato, 5 novembre 2016
https://corrieredellacampania.it/blog/2016/11/05/accadde-oggi-il-monopoli-arriva-sugli-scaffali-deinegozi-italiani/
Si tratta certamente di uno dei giochi più famosi al mondo, diffuso nelle case di molte nazioni quanto la tv
e il frigorifero. Oltre 125 milioni di copie ne sono state vendute in tutto il mondo fino ad oggi e, giocato
in ben 11 Paesi, Monopoly è stato tradotto in 44 lingue.
Il gioco prende il nome da un sistema economico molto particolare che è quello del monopolio, in cui un
determinato prodotto (ad esempio il caffè) può essere venduto da una sola persona in tutto il paese (ad
esempio dal signor Rossi in tutta Italia) – questa persona ovviamente diventa ricchissima e nessun altro
può competere con il suo potere. Così nel gioco del Monopoly alla fine vince il concorrente che concentra
nelle proprie mani il possesso di tutti i terreni (e quindi di tutti i soldi), mandando in fallimento gli altri
giocatori.
Il gioco è molto semplice – d’altronde chi non ci ha mai giocato? -ei giocatori, da due a sei, spostano a
turno sul tabellone la propria pedina (nella versione americana c’è l’automobile, il ditale, la borsetta, il
cappello, lo stivaletto, la lanterna, il cavallo a dondolo ed altri) secondo il risultato del tiro di due dadi,
acquistando proprietà terriere, costruendoci sopra case e alberghi e incassando le rendite dai giocatori la
cui pedina si ferma sulla propria casella. Il gioco finisce quando resta un unico giocatore che, mandando
in fallimento tutti gli altri, diventa monopolista!
Il Monopoly ha avuto non poche critiche: diventato il simbolo del capitalismo occidentale – sistema
economico, come il nostro, nel quale l’imprenditore utilizza il suo denaro per comprare macchinari e
pagare gli operai allo scopo di produrre un determinato prodotto (pensiamo ad esempio al possessore di
una fabbrica di pasta che compra il grano, possiede i macchinari e paga gli operai per produrre la
pasta)–in alcuni paesi non capitalisti, come Cuba, il Monopoly è stato vietato.
A lungo si è conosciuta una storia errata circa il suo inventore: si è raccontato, infatti, che a creare il
celebre gioco fosse stato Charles B. Darrow che, dopo aver prodotto da solo le prime 5 000 copie, nel
1933, vendette l’idea del gioco alla società Parker Brothers. Secondo numerosi fonti, invece, il vero
inventore del Monopoly non fu il signor Darrow ma un’attrice americana di nome Elizabeth Magie che
fin dal 1903 utilizzava il famoso tabellone per spiegare ai giovani la nuova teoria economica
dell’economista George, contrario alla proprietà privata.
Il gioco inventato dalla signora Magie si chiamava The Landlord’s Game e il tabellone era formato da 40
caselle (come il Monopoly) disposte a formare un quadrato. Le quattro caselle agli angoli erano: il “via”,
passando dal quale il giocatore otteneva anche del denaro; la prigione; il parco pubblico e la casella “vai
in prigione”. Al centro di ogni lato del tabellone c’erano poi le ferrovie e le altre caselle rappresentavano
proprietà che potevano essere acquistate o vendute e multe da pagare. Insomma tutto molto simile al
Monopoly attuale, tranne per il fatto che in The Landlord’s Gamesembrano mancare le
probabilità/imprevisti.
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Corriere della Campania - 11-05-2016
di sabrina borriello - https://corrieredellacampania.it
Il gioco divenne popolare soprattutto negli Stati Uniti e molte persone cominciarono a copiarlo
manualmente realizzando dei propri tabelloni talvolta molto originali.
Nel 1932 il signor Darrow introduce piccole modifiche al gioco della Magie ed elabora una sua versione
del tabellone, ottenendone il brevetto e chiamandolo per la prima volta Monopoly. Dopo una prima
produzione artigianale, il gioco viene acquistato dalla Parker e immesso sul mercato. A lungo si è creduto
che l’idea messa in commercio da Darrow fosse originale, fino a quando un certo RaplhAnspach realizza
nel 1973 e commercializza il gioco Anti-Monopoly – una simpatica novità rispetto al gioco classico – e
viene accusato dalla Parker di violazione dei diritti sul suo gioco Monopoly. A quel punto il signor
Anspach scopre quasi per caso la vera storia dell’invenzione del gioco e ottiene la sentenza favorevole
della Corte Suprema degli Stati Uniti che stabilì, una volta per tutte, che il Monopoly non poteva essere
considerato un’invenzione originale di Charles Darrow.
Il celebre gioco da tavola arriva poi nel nostro Paese dove a partire dal 1935 viene venduto ma, essendo in
pieno regime fascista – e siccome le leggi all’epoca proibivano l’utilizzo di nomi inglesi – si decise di
rendere in italiano il marchio e il gioco divenne Monopoli. I nomi delle vie, che nell’edizione originale
erano riferiti a zone di Atlantic City e dintorni, inoltre, in italiano diventano quelli delle vie della Milano
dell’epoca.
Nel corso degli anni sono state prodotte molte edizioni speciali del gioco come la versione Monopoli
Euro, quella Disney per i più piccoli, il Monopoli Empire e attualmente è possibile giocarci anche on line
in maniera virtuale.
Spesso, inoltre, il Monopoli è stato protagonista di eccentrici primati: la partita più lunga della storia del
Monopoli? E’ durata ben 1.680 ore, ovvero 70 giorni; il tabellone da gioco più grande del mondo? E’
stato costruito a Sidney per festeggiare i 70 anni del Monopoli e la sua estensione è di 440 metri quadrati;
la versione più costosa del gioco? Vale 2 milioni di euro ed è stata realizzata da un gioielliere di San
Francisco con il tabellone in oro, case e alberghi di rubini, dadi di diamanti grezzi.
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