C Cllaassssee T TU UR RB BE EL LL LA AR RIIA A (Planarie) C C O N O C M E N T O CAAARRRAAATTTTTTEEERRRIIIPPPEEERRRIIILLLRRRIIICCCO ON NO OSSSC CIIIM ME EN NT TO O Vermi a vita libera, più o meno appiattiti (ogni tanto cilindrici), contrattili, non segmentati, ma alcune specie di piccole dimensioni formano catene di parecchi individui uniti per le estremità opposte; incolori o pigmentati; lunghi 0,5-35 mm. I turbellari d'acqua dolce possono essere divisi in due gruppi: 1. l'ordine Tricladida che comprende le forme di maggiori dimensioni (più di 5 mm); 2. e i Microturbellaria, un insieme di parecchi ordini di vermi piccoli o microscopici (per lo più inferiori ai 5 mm) che non sono facilmente distinguibili, compreso il gruppo un tempo noto come rabdoceli. LLee ppllaannaarriiee sono animali comuni nella maggior parte degli ambienti d'acqua dolce, spesso presenti con elevate densità. Si muovono estendendo il corpo che assume la caratteristica forma mostrata nelle illustrazioni. Quando sono spaventate, si contraggono, si attorcigliano e si torcono brevemente prima di ripartire in una nuova direzione. Per la maggior parte sono carnivore, si nutrono di piccoli crostacei, insetti, larve, ecc; alcuni microturbellari si nutrono di alghe e di detriti vegetali. Di solito, sull'estremità cefalica sono presenti due o più macchie oculari scure, ma alcune specie sono cieche. La posizione della bocca può variare: in alcune specie si trova all'estremità anteriore, in altre è situata in prossimità della zona mediana del corpo sulla faccia ventrale. La bocca continua con un faringe che può essere spessa e muscolosa o tubolare; in alcuni gruppi può essere estroflessa durante la nutrizione. L'intestino è un tubo a fondo cieco dritto e largo o ramificato e complesso. (manca l'ano) Di solito è visibile, in particolare quando è colmo di cibo, ma può essere difficile o impossibile da osservare nei tricladi dal corpo scuro o in alcuni microturbellari pigmentati. Altre caratteristiche interne, più o meno visibili, sono gli organi sessuali e di produzione delle uova e, nei microturbellari, le uova stesse. La riproduzione asessuale per gemmazione è abituale in alcuni microturbellari; le gemme rimangono attaccate al genitore per un certo periodo e in questo modo si formano catene di individui. I tricladi sono noti per la loro capacità rigenerativa quando sono tagliati o danneggiati in altro modo e un certo numero di specie abitualmente si riproduce dividendosi in due parti che si rigenerano in due vermi completi. Le planarie sono comuni tra le foglie morte e gli altri detriti vegetali, sulle pagine inferiori delle foglie galleggianti al di sotto dei sassi ecc. e sono presenti nella maggior parte delle raccolte effetttuate con un retino. Possono anche venire attratte da un'esca: se un contenitore con una piccola entrata è munito di un'esca, quale carne cruda o lombrichi spezzettati, e lasciato nell'acqua per un paio d'ore, le planarie entreranno e rimarranno imprigionate. Questo metodo permette di catturarne in gran numero ed è anche un metodo comodo per campionare acque troppo profonde per un retino, dato che la trappola può essere calata con una corda. TTRRRIIICCCLLLAAADDDIIIDDDAAA Vermi appiattiti, sempre solitari; gli adulti normalmente misurano più di 6 mm e possono raggiungere i 35 mm; l'intestino ha tre rami Bdellocephala punctata La più grande planaria europea, lunga fino a 35 mm; brunastra con macchie più scure. Specie non comune, distribuita uniformemente ma con basse densità nell'Europa nordoccidentale; nei laghi e nei canali, sotto i sassi e nel fango. Crenobia alpina Lunga fino a 15 mm; tipicamente grigio scuro, talvolta bruna o nera. Specie caratteristica dei torrenti freddi di montagna, presente sporadicamente nei fiumi sotterranei e nelle sorgenti emerse nelle aree pianeggianti, spesso in associazione con Phagocata. Dugesia Genere ricco con quattro specie principali presenti nell'Europa nordoccidentale. principali e numerose ramificazioni secondarie: la bocca è situata al centro della superficie ventrale con una faringe tubolare estroflettibile; normalmente sono presenti macchie oculari; la colorazione è bianca, marrone, grigia o nerastra, tipicamente opaca, mai incolore e trasparente. Non è difficile distinguere i generi esaminando le caratteristiche esteme ma alcune specie non possono essere identificate senza un accurato esame intemo. 1 D. gonocephala Capo triangolare con sporgenze laterali; grigio uniforme o marrone con la faringe pigmentata; lunga fino a 30 mm. Comune nelle acque correnti dell'Europa continentale. D. tigrina Capo triangolare con sporgenze laterali; grigio o bruno macchiettato con la faringe non pigmentata; di solito misura meno di 15 mm. Specie introdotta dal Nord America con una distribuzione sparsa e uniforme in Europa. D, polychroa e D. lugubris Sono entrambe prive delle sporgenze laterali sul capo e sono difficili da distinguere tra loro. In D. polychroa il capo è di solito tondeggiante con un "collo" distinto e la superficie ventrale è di solito più chiara di quella dorsale. D. lugubris ha il capo più appuntito, collo piccolo o assente, e la superficie ventrale è di solito scura come quella dorsale. Entrambe le specie sono brune o grigiastre, lunghe fino a 20 mm, comuni in molti habitat. Planaria torva Particolarmente piccola, di solito non supera i 12 mm; il capo è squadrato o leggermente appuntito; brunastra o grigia scura. Ampiamente diffusa in tutta l'Europa nordoccidentale. Phagocata vitta Lunga fino a 15 mm ma di solito meno. Specie tipica dei torrenti freddi a scorrimento veloce delle zone collinari e delle brughiere; nelle aree pianeggianti è talvolta presente nei torrenti sotterranei e nelle sorgenti fredde emerse; distribuzione ampia. Dendrocoelum lacteum Una grande planaria bianca lunga fino a 25 mm; il corpo spesso presenta striature rossastre dovute alla presenza di cibo nell' intestino ed è molto viscido al tatto. Molto comune nelle acque ferme e correnti di tutta Europa, particolarmente nelle zone pianeggianti. Probabilmente occupa ambienti diversi da Phagocata, l'unica altra planaria bianca molto comune, dalla quale è facilmente distinguibile per le dimensioni maggiori, per il corpo più tozzo e per la posizione degli occhi. acquatici, e un numero perfino maggiore di specie parassite che infestano piante e animali. La maggior parte dei Nematodi sono microscopici o lunghi soltanto pochi millimetri, ma alcune specie parassite, quali Ascaris lumbricoides che infetta l'uomo e i maiali, può raggiungere i 30 cm. In alcuni ambienti il numero degli individui presenti è quasi immisurabile: più di 20.000.000 di nematodi sono stati contati in 1 metro qudrato di alcuni fanghi e sabbie marine. C'è da dubitare che possano raggiungere tali densità negli ambienti d'acqua dolce, comunque sono sempre molto numerosi e tutti i prelievi di sedimenti o di detriti vegetali dal fondo probabilmente contengono un'enorme varietà di individui. Nonostante la grande varietà dei ambienti colonizzati, i Nematodi mostrano una sorprendente uniformità della struttura esterna e dell'aspetto. Il corpo è coperto da una spessa cuticola incolore che limita meccanicamente i loro movimenti al caratteristico moto di agitazione e contorcimento, facilmente riconoscibile. L'estremità anteriore è appuntita o troncata, più o meno nettamente, e l'estremità posteriore termina con una punta ottusa o aguzza. Questa enorme uniformità di forma e movimento che rende i Nematodi facilmente riconoscibili è tuttavia un considerevole ostacolo a una loro identificazione più accurata. Ciò richiede un'analisi microscopica dei particolari della struttura interna e non saranno quindi qui descritti i vari generi che vivono nelle acque dolci. I nematodi a vita libera, nel loro complesso, si nutrono di ogni tipo di Polycelis Parecchie specie lunghe fino a 15 mm. P.felina, con tentacoli, bruna o nerastra, è comune nelle acque correnti o nelle risorgive. Le altre specie, P. nigra e P tenuis sono prive di tentacoli e non sono distinguibili tra loro esternamente; sono entrambe brune o nerastre e comuni nelle acque ferme o a scorrimento lento. N Neem maattooddii (PhylumNematoda) C C O N O C M E N T O CAAARRRAAATTTTTTEEERRRIIIPPPEEERRRIIILLLRRRIIICCCO ON NO OSSSC CIIIM ME EN NT TO O Vermi sottili, cilindrici, non segmentati, con l' estremità posteriore che termina a punta; microscopici o lunghi fino a 2-3 mm, raramente di più; non pigmentati e traslucidi, di solito appaiono biancastri; sono privi di ciglia esteme, la locomozione avviene tramite un movimento di agitazione e di contorcimento rigidamente caratteristico. I nematodi sono un gruppo di animali ubiquitari, che hanno avuto successo ovunque. Comprendono un gran numero di specie a vita libera che probabilmente sono presenti in tutti gli ambienti umidi o 2 materiale organico, vivo o morto. La maggior parte delle specie si specializza su una particolare fonte di cibo, p.e. diatomee o altri tipi di alghe, e le parti della bocca sono adattate ad assumere un particolare tipo di preda. I sessi sono separati e le femmine producono uova dalle quali schiudono giovani vermi completamente formati (non esistono stadi larvali differenziati) o partoriscono giovani che si sono sviluppati all'interno della madre. In alcune specie i maschi sono rari o sconosciuti e le femmine si riproducono per partenogenesi; in altri casi non è nota la riproduzione asessuale. Anellidi Annelida) (Phylum Caratteri per il riconoscimento Vermi macroscopici, per lo più a vita libera, più o meno piatti o cilindrici, allungati e contrattili, con il corpo suddiviso in un certo numero di segmenti (talvolta mascherati da una segmentazione secondaria) ; la maggior parte dei segmenti porta fasci di setole o chete (non sempre appariscenti) e ci può essere una ventosa circolare a una o su entrambe le estremità del corpo; le dimensioni variano da circa 1 mm a più di 15 cm. Questo phylum comprende i familiari lombrichi e le specie affini; le sanguisughe; i policheti marini e un gran numero di forme acquatiche di minori dimensioni e meno conosciute. C Cllaassssee C CL LIIT TE EL LL LA AT TA A (lombrichi, sanguisughe e altri) Si tratta di vermi terrestri e d'acqua dolce comuni, caratterizzati dalla presenza del clitello, un ispessimento ghiandolare della parete corporea, simile a un col- lare, che copre parecchi segmenti della regione genitale. E presente soltanto negli esemplari sessualmente maturi e in alcune forme acquatiche di piccole dimensioni e completamente assente, pertanto e un carattere di poco valore riguardo all'identificazione. I clitellati sono ermafroditi in quanto ogni individuo presenta sia gli organi maschili che quelli femminili, ma perché avvenga la fecondazione e necessario 1'accoppiamento di due individui. Le uova sono deposte in bozzoli secreti dal clitello. Molte specie acquatiche si riproducono asessualmente per gemmazione o frammentazione. SSoottttooccllaassssee O OL LIIG GO OC CH HA AE ET TA A chiaramente modificato, segmento vero e proprio. e il primo riproduzione asessuale per frammentazione, è facile trovare vermi di piccole dimensioni. Non si formano mai catene di individui generatisi per gemmazione. La maggior parte delle specie vive nascosta nel fango, dove spesso costruisce soffici tubi fangosi dai quali fuoriesce 1'estremita posteriore che si agita nell'acqua e funziona da branchia. L'identificazione e estremamente difficile e i generi caratteristici sono rari. C'è un genere tipico Tubifex, con molte specie, ma tutti i vermi appartenenti a questa famiglia comunemente sono indicati come "vermi tubifex". Sono raccolti e commercializzati come cibo vivo per i pesci di acquario. FFaam miigglliiaa TTuubbiiffiicciiddaaee Vermi di dimensioni piccole o medie, di solito misurano 0,5-1,5 mm di diametro e 20-70 mm di lunghezza; le setole sono disposte in ciuffi dorsali; la maggior parte delle specie e traslucida rosa o rossa, a causa del colore del sangue. Nessuna specie e in grado di nuotare e quando vengono disturbati si contraggono in strette spirali. Questi vermi sono comuni, spesso estremamente abbondanti, nei sedimenti fangosi, in particolare dove sono presenti eleva- ti livelli di contaminazione con acque di scolo. Talvolta il fango diventa rosso per la loro elevata densità. Molte specie sono presenti anche nelle acque salmastre degli estuari o in ambienti francamente marini. Il verme completo è di dimensioni maggiori ma, poiché e frequente la SSoottttooccllaassssee H HIIR RU UD DIIN NE EA A (sanguisughe) Le sanguisughe sono riconoscibili per il loro corpo muscoloso e contrattile e per le ventose, una a ogni estremità, con le quali aderiscono a ogni superficie solida. La suddivisione del corpo in "veri" segmenti, caratteristica di questo phylum, non può essere Gli oligocheti comprendono molti vermi di diverse forme e dimensioni. A un estremo ci sono le piccole forme acquatiche incolori con chete più o meno sporgenti, all'altro i familiari, grandi, lombrichi pigmentati, con chete poco visibili. Molte specie hanno il sangue rosso e ciò influenza la colorazione complessiva che di solito e una sfumatura di rosso, rosa o marrone. Il numero dei segmenti corporei varia da meno di una dozzina a parecchie centinaia. Il primo segmento non porta mai chete ed e suddiviso in un lobo anteriore, il prostomio, che precede la bocca, posta in posizione ventrale, e che in alcuni generi e 3 facilmente rilevata esternamente poiché la superficie del corpo e divisa, spesso fittamente, in numerosi, stretti, falsi segmenti, gli annuli. Il capo e situato estremità più sottile del corpo e presenta da due a dieci macchie oculari scure; sotto c'è la ventosa, di forma variabile, che talvolta si distingue soltanto quando 1'animale e fissato. La bocca può essere un piccolo poro nella ventosa o occupare interamente la concavità centrale. Nel primo caso, e presente una proboscide estroflessibile che viene inserita all'interno della preda durante 1'alimentazione; nel secondo caso possono essere presenti mandibole estremamente forti e perforanti. La ventosa posteriore e sempre rotonda e chiaramente distinta dal resto del corpo. Le sanguisughe sono capaci di enormi cambiamenti di forma, ma devono trascorrere lunghi periodi di riposo, fissate a un substrato, e il loro profilo di riposo e abbastanza costante e caratteristico — questa e la forma mostrata nei disegni. Anche le misure riportate si riferiscono alla fase di riposo e possono anche raddoppiare quando gli animali si estendono. Le sanguisughe si ingozzano quando si nutrono e, naturalmente, un esemplare ben nutrito e ben più grasso di uno a digiuno poiché 1'animale può assumere in un singolo pasto più dell'equivalente del suo peso corporeo. Il movimento su un substrato compatto avviene per aggrovigliamenti, spesso con movimenti sinuosi simili a quelli di un serpente durante la fase di estensione. Alcune specie possono nuotare con graziose ondulazioni verticali del corpo. Tre delle quattro famiglie producono bozzoli di uova, come e normale in questa classe, e il clitello compare solo durante il periodo riproduttivo. I bozzoli sono di solito fissati ai sassi o agli steli delle piante. I Glossiphoniidi covano le loro uova — e più tardi curano i giovani appena schiusi — in una cavità formata dalla superficie ventrale del loro corpo. Non si registrano casi di riproduzione asessuale. Le sanguisughe sono molto comuni nella maggior parte degli ambienti d'acqua dolce; di solito si trovano aderenti a un substrato compatto, al riparo dalla luce sotto sassi o foglie, o sepolte nel fango o nella sabbia. Le specie della famiglia Piscicolidae si celano camuffandosi con gli steli vegetali, e saltano per cattura- re i pesci che passano vicino, Alcune specie succhiano il sangue di vertebrati e invertebrati, parassitandoli temporaneamente; altre predano vari invertebrati — vermi, molluschi, larve di insetti — che inghiottono interi. Soltanto due specie sono in grado di nutrirsi di sangue umano. soltanto i membri delle classi Gastropoda e Bivalvia sono presenti nelle acque dolci. I molluschi sono invertebrati relativamente grandi, comuni e spesso abbondanti nelle acque dolci. Le loro conchiglie caratteristiche li rendono inconfondibili, sebbene alcuni piccoli crostacei, p.e. gli ostracodi, possiedano due valve di aspetto simile. La struttura del corpo molle e importante nella classificazione dei molluschi, ma la conchiglia e il primo mezzo di identificazione e tutti i molluschi europei possono essere classificati osservando2. solo le caratteristiche della conchiglia. La conchiglia e costituita da materiale calcareo ricoperto di un sottile strato corneo (il periostraco). Questi materiali sono secreti e disposti in strati intorno all'apertura della conchiglia da un'ampia piega della parete corporea, detta mantello. Le variazioni stagionali e di altro genere nel processo di crescita risultano nella formazione di anelli sulla superficie della conchiglia; questi sono ben sviluppati e visibili sulla maggior parte dei bivalvi e su alcuni gasteropodi di maggiori dimensioni. Poiché i molluschi sono elementi cosi visibili e comuni delle comunità delle acque dolci, forniamo le descrizioni delle singole specie; sono state omesse soltanto poche specie, strettamente locali e rare nella regione considerata. Famiglia Erpobdellidae Sanguisughe sottili, leggermente appiattite, con una ventosa anteriore indistinta, prive di mascelle, con otto occhi disposti in due file trasversali. Alcune specie sono semi- terrestri. Dina lineata Una sanguisuga molto sottile, lunga fino a 25 mm, rossastro-bruna, di solito con quattro linee longitudinali scure sulla superficie dorsale; un annulo ogni cinque e più ampio degli altri (vedere Erpobdella), ma ciò e difficile da osservare negli esemplari vivi. Distribuita localmente in Europa; di solito in acque ferme. M Moolllluusscchhii ((PPhhyylluum mM Moolllluussccaa)) C CAAARRRAAATTTTTTEEERRRIII PPPEEERRR IIILLL R R C O N O C M E N T O RIIIC CO ON NO OSSSC CIIIM ME EN NT TO O Animali dal corpo molle con una con- chiglia rigida. Le lumache hanno la conchiglia a spirale, le patelle hanno una piccola conchiglia conica, i bivalvi possiedono due conchiglie uguali (valve) che si adattano perfettamente 1'una all'altra. Alcuni molluschi di acqua dolce sono lunghi soltanto 1-2 mm, ma per lo più sono di dimensioni maggiori, fino a 50 mm le lumache e 150 mm i muscoli. Questo phylum comprende alcune grandi classi: i Cephalopoda, gli Scaphopoda, i 1. Polyplacophora e gli Aplacophora sono esclusivamente marini; 4 Nelle acque dolci sono presenti due classi: Conchiglia in un unico pezzo (talvolta con un opercolo separato che richiude 1'apertura), spiralata o conica Classe GASTROPODA. Conchiglia divisa in due parti uguali, tipicamente ovali o circolari Classe BIVALVIA. C Cllaassssee G GA ASST TR RO OPPO OD DA A Le piccole conchiglie delle limacce d'acqua dolce formano brevi coni non spiralati con un'apertura ampiamente ellittica. Tutti i restanti gasteropodi d'acqua dolce sono chiocciole con la conchiglia tubolare terminante a punta, spiralata intorno a un asse centrale, o columella, che può essere cavo con una piccola apertura, 1'umbilicus, o incluso nella spira. Ogni spira completa della conchiglia e un giro; 1'apertura inferiore, dalla quale può uscire il corpo, e detta apertura boccale o stoma. Il giro di dimensioni maggiori (il più esterno) contiene il corpo, tutti gli altri giri formano 1'apice, rudimentale in alcune specie. Orientando la conchiglia con 1'apice in alto e lo stoma verso 1'osservatore, quando 1'apertura e a destra la conchiglia e destrorsa, viceversa e sinistrorsa (fig. 19.13, 19.17). Nella sottoclasse Prosobranchia, quando il corpo e ritirato all'interno della conchiglia, 1'apertura e chiusa da un opercolo piatto. Le chiocciole d'acqua dolce, diversamente da molte specie marine e terrestri, sono di solito di colori opachi, nelle sfumature del marrone e di rado presentano segni distintivo. Individui con la conchiglia bianca o incolore sono presenti occasionalmente in tutte le specie, ma solo una specie e normalmente biancastra. Il corpo molle può essere diviso in due regioni: la protuberanza viscerale a spirale, che contiene la maggior parte degli organi digestivi e rimane permanente- mente nascosta all'interno della conchiglia, e il grande piede muscolare che sporge dall'apertura. Il piede e retrattile e la sua estremità anteriore costituisce il capo; se e presente un opercolo, ha origine sulla punta del piede dietro 1'apertura. La locomozione avviene con la suola appiattita del piede che striscia su un substrato con complessi movimenti di increspamento, chiaramente visibili dal basso se la chiocciola e fatta strisciare su una lastra di vetro. Il suo percorso e lubrificato da una copiosa secrezione di muco (le familiari "tracce delle lumache") e numerose specie acquatiche si arrampicano lungo filamenti di muco che si estendono nell'acqua. Il capo porta due tentacoli sensoriali e due macchie oculari poco visibili che, in tutte le specie veramente acquatiche, sono collocate vicino alla base dei tentacoli. Nei Lymnaeidae e Ancylidae i tentacoli sono larghi e piatti, più o meno triangolari, ma sono relativamente lunghi e filiformi nelle altre famiglie. Il mantello, che secerne la conchiglia, e una piega sporgente della parete corporea che circonda la base della protuberanza viscerale; si può vedere che ricopre il margine della conchiglia. I prosobranchi respirano per mezzo di branchie piumose o a forma di pettine, di solito celate all'interno del mantello, ma talvolta sporgenti in Valvata e in altri generi. I polmonati respirano 1'ossigeno atmosferico tramite un polmone interno formato da una profonda cavità del mantello. Questo si apre all'aria quando la lumaca e in superficie per mezzo di un canale tubolare posto al margine dell'apertura. Le chiocciole d'acqua dolce sono per lo più erbivore e si nutrono di piante acquatiche o più comunemente dello strato di alghe che copre la maggior parte degli oggetti sommersi. Il cibo e raspato via con la radula, una lingua flessibile e dentellata, a forma di nastro. Le uova sono deposte in ammassi solidi di gelatina sulla vegetazione o su altri oggetti; Theodoxus e un'eccezione poiché depone le uova singolarmente, protette da un piccolo bozzolo chitinoso. Le chiocciole d'acqua dolce sono presenti in tutti i tipi di habitat, con 1'eccezione delle acque molto acide, ma sono più comuni negli specchi d'acqua limpidi e ricchi di vegetazione delle zone pianeggianti con acqua debolmente corrente. In queste condizioni si possono trovare moltissime specie nello stesso luogo. Ci sono anche parecchi generi che, sebbene non acquatici, abitualmente sono presenti vicino all'acqua o in luoghi umidi (vedere p. 200). Le chiocciole sono spesso 1'ospite intermedio di vari vermi parassiti. Le loro conchiglie sono spesso utilizzate come substrato da molti microrganismi sessili e un piccolo verme. Famiglia Physidae Physa spp. P. fontinalis (foto 162, fig. 19.17) Probabilmente e 1'unica specie europea autoctona. La conchiglia e lucente, sottile, traslucida e delicata; alta fino a 10 mm; quando si espande, il margine lobato del mantello ricopre la parte esterna della conchiglia. Comune in molti ambienti in tutta 1'area indagata da questa guida. Altre due specie, probabilmente introdotte, sono localmente presenti nell'area. Hanno una conchiglia più spessa, opaca, alta fino a 16 mm: P. acuta (fig. 19.18) ha 1'apice relativamente alto; P. heterostropha e più rotonda e ha 1'apice ottuso relativamente breve. Aplexa hypnorum (fig. 19.19) La 5 conchiglia e molto lucente, sottile, traslucida e delicata; alta fino a 12 mm; il corpo e molto scuro, quasi nero. Ampiamente diffusa, ma locale in Europa, tipicamente in piccole pozze che si asciugano in estate; talvolta si trova fuori dall'acqua. Classe BIVALVIA (PELECYPODA, LAMELLIBRANCHIA) Si tratta di animali comuni, spesso abbondanti nei fiumi a scorrimento lento e nei canali, ma gli esemplari vivi sono poco osservabili, nonostante le dimensioni, a causa delle loro abitudini di scavatori. La presenza di conchiglie vuote e una caratteristica comune dei depositi di fondo in molte località. La loro lunghezza varia da poco più di 1 mm a oltre 180 mm. La conchiglia e formata da due parti uguali per forma e dimensioni, le valve, immagini uguali e speculari 1'una dell'altra (fig. 19.43). Sono tenute unite insieme da un robusto legamento flessibile situato sul margine dorsale; in alcuni generi questo cardine e rinforzato dalla presenza di due o tre denti che si incastrano 1'uno nell'altro posti all'interno della conchiglia. Esternamente, le valve mostrano anelli di crescita concentrici che hanno il loro centro in una bassa sporgenza conica, 1'umbo, che e anteriore al legamento. Nei disegni e rappresentata la valva destra, cioè la parte anteriore della conchiglia rimane sulla destra del disegno. La parte interna della conchiglia e rivestita di madreperla, un tempo la materia prima con cui si fabbricavano i bottoni. Spesso all'interno dei bivalvi d'acqua dolce sono presenti perle, che sono pero sempre di piccole dimensioni, meno di 1 o 2 mm, e di forma irregolare; le perle grandi e regolari sono molto rare. Il corpo molle e molto diverso da quello delle chiocciole. Non ci sono il capo e gli occhi e la maggior parte dello spazio interno della conchiglia e occupato da un ammasso complesso e voluminoso di branchie simile a una tenda, mentre 1'apparato digerente e gli altri organi sono relativamente piccoli. Il mantello riveste le valve ed e possibile osservare i suoi margini quando il mollusco e aperto. Le valve possono essere tenute serrate tramite 1'azione di due potenti muscoli adduttori trasversali. Quando 1'animale e in attività, posteriormente tra le valve, sporgono un paio di tubi carnosi, i sifoni, formati dall'orlo del mantello; un tubo e inalante, 1'altro esalante. L'acqua e spinta all'interno attraverso il sifone inalante per mezzo dell'azione delle ciglia, e filtrata dalle branchie e spinta fuori attraverso il sifone esalante. Le correnti d'acqua sono utilizzate per la respirazione e per il nutrimento, in quanto le particelle organiche sospese sono 1'unica fonte di cibo dei bivalvi; queste sono estratte dalle branchie e spinte fino alla bocca da un nastro trasportatore costituito di muco, fatto funzionare dall'azione delle ciglia. Il movimento e prodotto da un piede carnoso e muscolare, simile a una lingua, che può sporgere tra le valve, di solito anteriormente. Viene utilizzato per scavare e trascinare il mollusco sulla superficie del substrato. Il ciclo vitale dei molluschi d'acqua dolce e molto variabile ed e una delle loro caratteristiche più interessanti. I generi del gruppo degli unionidi, Margari- tifera, Unio e Anodonta, producono moltissime larve glochidie che sono covate internamente durante 1'inverno e rilasciate in primavera. Le larve non sono in grado di nuotare, ma vengono trasportate dalla corrente ed eventualmente affondano sul sedimento. Ogni larva trascina un filo appiccicoso lungo circa 2 mm, la cui funzione e quella di aderire ai pesci, azione probabilmente facilitata dalla turbolenza causata dal nuoto del pesce stesso. La larva a questo punto salta sull'ospite chiudendo le valve e si incista nella pelle o nelle pinne. Vive quindi da parassita, nutrendosi del sangue e del muco del- 1'ospite, che provvede anche al suo trasporto. Dopo alcune settimane, la larva si e trasformata in un piccolissimo bivalve che si stacca dall'ospite per stabilirsi nel substrato. Tutti i pesci possono essere usati come ospiti, ma i gasterosteidi sono quelli più frequenti. Gli sferidi (Sphaerium e Pisidium) producono poche larve che rimangono all'interno della conchiglia e che vengono rilasciate quando sono già bivalvi completamente formati. Dreissena produce piccolissime larve ciliate chiamate veliger che, dopo un breve periodo a vita libera nel plancton, si fissano al sub- strato dove completano il loro sviluppo. La maggior parte dei bivalvi vive sepolta nel substrato sedimentario e soltanto la punta posteriore della conchiglia e i sifoni sporgono all'esterno. Nelle acque limpide non e difficile scorge- re le specie di maggiori dimensioni. Sphaerium e Pisidium si trovano talvolta aggrappati alla vegetazione. Dreissena ha un diverso stile di vita, si attacca a substrati rigidi tramite robusti fili di bisso; aggregazioni di questi bivalvi possono ricoprire completamente ampie zone del substrato. Pisidium spp.. Le numerose specie di questo genere molto comune variano in lunghezza da 2 a 7 mm; soltanto P. amnicum raggiunge dimensioni maggiori e arriva fino a 12 mm. Le altre specie sono estremamente difficili da identificare; sono tutte giallastre o color cuoio, ma in determinate condizioni possono essere incrostate con 6 un deposito simile a ruggine. Come Sphaerium si possono trovare aggrappate alla vegetazione su una matrice di muco. Sono abbondanti in tutti gli ambienti, perfino nelle pozze sorgive isolate, nell'acqua presente tra gli interstizi dei depositi ghiaiosi e negli abbeveratoi. A AR RT TR RO OPPO OD DII IINNNSSSEEETTTTTTIII Famiglia Chironomidae (Tendipedidae) I chironomidi adulti sono ditteri non ematofagi dalle lunghe zampe, spesso di colori brillanti, lunghi fino a 14 mm. Il torace arcuato in modo caratteristico sovrasta il capo, spesso nascondendolo, e le ali non si estendono oltre il corpo; i maschi hanno antenne piumose molto elaborate. Questi ditteri formano comunemente grandi sciami che si librano ai bordi dell'acqua, di solito al tramonto, e si fanno notare per il loro continuo e noioso ronzio. Le femmine che depongono le uova volano basse sull'acqua per far cadere gli ammassi sporgenti delle uova trasportati sulla punta dell'addome ricurvo. Quasi tutte le larve di chironomidi sono acquatiche. Hanno corpi cilindrici vermiformi, lunghi fino a 30 mm, con un paio di pseudozampe sul protorace, un altro paio sul segmento caudale e talvolta il penultimo segmento porta branchie filamentose. La loro colorazione è molto variabile: verde, giallo, marrone, bianco, rosa e rosso sangue (le ultime due sono causate dalla presenza di un pigmento respiratorio simile all'emoglobina che permette alle larve di vivere in sedimenti poveri di ossigeno). L'identificazione della maggior parte delle larve è attualmente impossibile (molte larve non sono ancora state correlate con la forma adulta) e il grande numero di specie aumenta le difficoltà. Una delle forme larvali più note si trova frequentemente negli stagni dei giardini e nelle botti piene d'acqua e nuota con un movimento complicato di contorcimento a forma di otto. Queste larve rosse Questa è una delle più importanti famiglie di insetti d'acqua dolce, con più di 1500 specie europee, alcune delle quali compaiono con densità molto elevate sono state contate fino a 50.000 larve in un metro quadro di fondo lacustre. Queste larve sono spesso l'elemento faunistico dominante nei sedimenti fangosi e sono la maggiore fonte di cibo per i pesci e altri animali in laghi altrimenti improduttivi. Sono presenti in tutti i tipi di ambienti, ma sono meno comuni nelle acque con correnti veloci. Alcune specie sono caratteristiche di acque inquinate dagli scarichi di vicine aziende agricole. Molte specie vivono sepolte nel sedimento, perfino nei fanghi poveri di ossigeno, dove costruiscono un delicato tubo di seta e detriti. Altre si trovano all'interno di tubi fissi costruiti con vari materiali seta, detriti, sabbia, sferette fecali, alghe filamentose ecc., fissati alla superficie di sassi o di piante; poche specie, non comuni, costruiscono astucci tubolari che trasportano nei loro movimenti come le larve dei tricotteri. C O T A C E CRRRO OSSST TA AC CE EIII (Phylum Crustacea) appartengono quasi sicuramente al genere Chironomus. Le pupe sono simili a quelle delle altre famiglie. Alcune specie possono essere distinte per la presenza di ciuffi di peli bianchi e sottili sul capo, mentre altre hanno un paio di corna respiratorie, come i culicidi. I crostacei presentano una diversità di forme e di abbondanza numerica di specie e individui paragonabile solo a quella fondersi con il capo, formando un cefalotorace rigido. La maggior parte dei segmenti porta un paio di appendici che sono frequentemente bifide. In molti gruppi il torace e avvolto da una degli insetti. Diversamente da questi, tuttavia, i crostacei sono fondamentalmente animali acquatici (respirano tramite branchie o per scambio gassoso diretto attraverso la superficie corporea) con un- numero molto elevato di specie marine e d'acqua dolce, ma relativamente poche terrestri. Nelle acque dolci, le loro dimensioni variano dai piccolissimi "entomostraci" — un termine generico per indicare tutti i crostacei non malacostraci lunghi meno di 0,5 mm, ai gamberi di grandi dimensioni che possono raggiungere la lunghezza di 15 cm o più. Il corpo dei crostacei consiste di un numero variabile di segmenti che tendono a formare tre regioni: capo, torace e addome non sempre distinte. In alcuni gruppi (p.e, i copepodi) esiste la tendenza per uno o più segmenti toracici a singola grande placca, il carapace, che trae origine dal capo e si attacca ad alcuni o a tutti i segmenti toracici. Talvolta il carapace racchiude tutto il corpo. La pellicola chitinosa o cuticola e impregnata di sali di calcio per aumentare la resistenza e la rigidità, in particolare sul carapace. In alcune forme di piccole dimensioni — p.e. Cladocera e Ostracoda — il corpo e più o meno completamente racchiuso dal carapace e la segmentazione può essere di difficile osservazione (e rudimentale negli ostracodi); ma queste forme si riconoscono senza difficoltà come crostacei per la presenza delle zampe articolate che li differenziano dai giovani molluschi. Alcuni copepodi parassiti hanno il corpo molto modificato, con una perdita progressiva della segmentazione e delle appendici causa delle loro piccole 1'addome può avere o meno appendici pari; le antenne e le appendici possono essere bifide. C C O N O C M E N T O CAAARRRAAATTTTTTEEERRRIIIPPPEEERRRIIILLLRRRIIICCCO ON NO OSSSC CIIIM ME EN NT TO O Artropodi con il corpo chiaramente segmentato, di solito diviso anche in: capo, torace e addome; spesso parzialmente o completamente racchiusi da una placca cuticolare piegata o ricurva, la conchiglia o carapace; il capo porta due paia di antenne; il torace presenta cinque o più paia di zampe variamente adattate (soltanto due paia negli Ostracoda); 7 dimensioni, ma è facilmente osservabile nei gamberi e nei granchi. Le prime due paia di appendici del capo sono le antenne, chiamate prime e seconde antenne, o antennule e antenne rispettivamente. Le antenne sono principalmente strutture sensoriali, ma in alcuni gruppi sono modificate per il nuoto o come organi copulatori. Le altre appendici del capo sono le parti boccali mandibole e prime e seconde mascelle , di solito poco appariscenti. La maggior parte delle specie presenta sul capo occhi che possono essere situati sia all'interno della cuticola (sessili) sia peduncolati. Gli occhi compaiono di solito in numero pari, ma in alcune delle forme più piccole può essercene uno solo. Ogni segmento del torace porta un paio di appendici di struttura chiaramente differente da quelle delle altre regioni del corpo e spesso differenti tra loro. Di solito sono zampe per camminare e nuotare e talvolta le loro punte sono modificate in pinze (chele) o in altre strutture atte ad afferrare la preda. In molti gruppi sono presenti branchie piatte ripiegate tra le basi delle zampe sulla superficie ventrale del torace. La forma dell'addome varia ampiamente, ma 1'aspetto tipico e di un cilindro affusolato, che subisce vari gradi di riduzione in alcuni gruppi. Le appendici addominali appaiate possono essere presenti o no; se presenti, sono di solito appiattite e ricoperte di peli e vengono mosse in continuazione o a intermittenza per indirizzare una corrente d'acqua sulle branchie. Possono essere anche usate per il nuoto. La parte posteriore dell'addome e spesso differenziata in una regione caudale distinta (1'urosoma) con appendici chiamate uropodi. L'urosoma forma, per esempio, la coda a ventaglio di molti malacostraci, che e utilizzata nella loro classica reazione di fuga in cui guizzano all'indietro L'ultimo segmento addominale è il telson, che può essere bifido (furca caudale), con ramificazioni fisse o mobili (cercopodi o cerci). Con alcune eccezioni, le femmine trasportano le uova fino alla schiusa in una borsa o sacco delle uova, o semplicemente attaccate alle loro appendici addominali. La maggior parte dei crostacei appena nati sono simili nella forma agli adulti, ma in alcuni gruppi — Phyllopoda e Copepoda, per esempio — la larva è una forma specializzata detta nauplius e nei Decapoda sono presenti parecchi stadi larvali differenti. Il nauplius ha il corpo a forma di aquilone e nuota a sobbalzi. All'inizio della sua esistenza ha solo tre paia di appendici, ma più appendici e segmenti corporei si aggiungono a ogni muta fino al raggiungimento della forma adulta. Nelle acque dolci europee sono presenti cinque classi di crostacei, comprendenti circa diciotto ordini. vengono chiamati "cyclops" dal nome del genere più comune. Possono essere convenientemente divisi in due gruppi, descritti separatamente: le forme a vita libera e quelle parassite. C O P E P O D A V T A L B E R A CO OP PE EP PO OD DIII A AV VIIIT TA AL LIIIB BE ER RA A C C O N O C M E N T O CAAARRRAAATTTTTTEEERRRIIIPPPEEERRRIIILLLRRRIIICCCO ON NO OSSSC CIIIM ME EN NT TO O Piccoli crostacei, lunghi 0,25-3 mm, con il corpo cilindrico o piriforme che termina con una coda bifida. Le appendici sono poco appariscenti tranne le prime antenne molto lunghe. Il capo presenta un singolo occhio mediano (spesso rosso). I tre ordini di copepodi a vita libera sono facilmente riconoscibili per la loro forma caratteristica anche a occhio nudo, nonostante le piccole dimensioni. Il capo e il primo segmento toracico sono fusi per formare un cefalotorace che porta le prime antenne lunghe, le seconde antenne più corte, le parti boccali poco appariscenti e il primo paio di appendici toraciche. I restanti quattro segmenti toracici sono articolati rigidamente e ognuno porta un paio di corte appendici ramificate appiattite. L'addome non ha appendici tranne che i due rami della furca caudale, che portano lunghe setole; il suo punto di articolazione con il torace e più flessibile delle altre giunture ed e la cerniera principale del corpo. Le femmine sono più comuni dei maschi e alla maturità portano uno o due sacchi delle uova sporgenti attaccati al primo segmento addominale. I maschi possono essere distinti per le dimensioni minori e per le prime antenne leggermente Classe COPEPODA I copepodi sono animali molto abbondanti sia in ambienti marini che d'acqua dolce, ma il loro nome proprio viene usato raramente e vengono spesso indicati come "daphnia" o "entomostraca"; oppure 8 mod ifica te (inc urva te), usat e per affer rare la fem min a. O Orrddiinnee C CY YC CL LO OPPO OIID DE EA A Questo ordine comprende il genere di maggiori dimensioni e meglio conosciuto, Cyclops, che viene spesso suddiviso in molti sottogeneri più piccoli e annovera circa 100 specie nell'area considerata. Sono copepodi dalle attitudini molto varie — possono essere sia forme planctoniche che predatori tra i detriti del fondo. Le caratteristiche sacche delle uova appaiate della femmina rendono il gruppo inconfondibile. La maggior parte delle specie sono brunastre o verdastre opache, ma alcune hanno colori brillanti; la lunghezza varia da 0,5 a 3 mm. I ciclopodi si trovano in quasi tutti gli specchi d'acqua permanenti o semipermanenti (perfino nelle cavità degli alberi) in ogni stagione. Si nutrono di tutti gli organismi di piccole dimensioni, sia animali che vegetali, e di detriti organici. O Orrddiinnee A AM MPPH HIIPPO OD DA A Questo gruppo comprende i familiari gamberi d'acqua dolce, che si trovano nella maggior parte degli ambienti acquatici, d'acqua dolce e salata. La tipica forma ricurva è compressa lateralmente e comune a quasi tutti i generi europei. acqua correnti, comprese le sorgive e altre situazioni di acque "ferme" con un flusso regolare; talvolta si trova nelle acque sotterranee. G. pulex raggiunge la lunghezza di circa 20 mm e la sua colorazione varia dal marrone-zenzero all'oliva e al grigiastro. C C O N O C M E N T O CAAARRRAAATTTTTTEEERRRIIIPPPEEERRRIIILLLRRRIIICCCO ON NO OSSSC CIIIM ME EN NT TO O Crostacei con il corpo schiacciato formato da un cefalotorace (il capo fuso con il primo segmento toracico), sette segmenti toracici liberi, ognuno con un paio di appendici, delle quali le prime modificate per afferrare e le altre per camminare, e un addome ridotto ricoperto dorsalmente da un'unica placca e che porta un paio di uropodi ramificati. O Orrddiinnee IISSO OPPO OD DA A FFaam miigglliiaa G Gaam mm maarriiddaaee G Gaam mm maarruuss sspppp.. I gamberi d'acqua dolce di questo genere sono probabilmente i crostacei d'acqua dolce con la distribuzione più ampia e i meglio conosciuti. Sono presenti in quasi tutti gli ambienti di acque correnti pulite, nei grandi laghi e attraverso tutta la gamma di ambienti dall'acqua salmastra al mare. Si trovano, spesso con elevate densità, all'interno o al di sotto di tutti i tipi di substrato che offrono un rifugio dai predatori e una fonte di detrito organico, che costituisce la loro risorsa alimentare principale: sotto i sassi, nella ghiaia e in altri substrati grossolani, tra la vegetazione viva o morta ecc. Molti individui portano un pesante carico di organismi parassiti ed epizoici. G Gaam mm maarruuss ppuulleexx Questa specie e molto comune e ampiamente diffusa in tutta l'Europa settentrionale. E’ una specie tipica delle 9 A Asseelllluuss Questo è l'unico genere di isopodi d'acqua dolce che si trova nell'Europa nordoccidentale. Sono molto comuni in tutti gli specchi d'acqua stagnanti o con debolmente correnti dove strisciano tra i detriti del fondo, in particolare tra le foglie morte; non sono in grado di nuotare. Nei corsi d'acqua sotterranei si trova una specie priva di occhi, A. La specie più comune è A. aquaticus, lunga fino a 15 mm, di colore marrone-grigio. È presente in tutta l'Europa. A, meridianus è di dimensioni leggermente minori (12 mm) e si distingue da A. aquaticus per la forma del capo. È abbastanza comune in Gran Bretagna ed è presente nelle zone pianeggianti di Belgio e Francia. 10