Anellidi (Phylum Annelida) Caratteri per il riconoscimento

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(Planarie)
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Vermi a vita libera, più o meno appiattiti (ogni tanto
cilindrici), contrattili, non segmentati, ma alcune
specie di piccole dimensioni formano catene di
parecchi individui uniti per le estremità opposte;
incolori o pigmentati; lunghi 0,5-35 mm.
I turbellari d'acqua dolce possono essere
divisi in due gruppi:
1. l'ordine Tricladida che comprende
le forme di maggiori dimensioni (più
di 5 mm);
2. e i Microturbellaria, un insieme di
parecchi ordini di vermi piccoli o
microscopici (per lo più inferiori ai 5
mm) che non sono facilmente
distinguibili, compreso il gruppo un
tempo noto come rabdoceli.
LLee ppllaannaarriiee sono animali comuni nella
maggior parte degli ambienti d'acqua
dolce, spesso presenti con elevate densità.
Si muovono estendendo il corpo che
assume la caratteristica forma mostrata
nelle illustrazioni.
Quando sono spaventate, si contraggono,
si attorcigliano e si torcono brevemente
prima di ripartire in una nuova direzione.
Per la maggior parte sono carnivore, si
nutrono di piccoli crostacei, insetti, larve,
ecc; alcuni microturbellari si nutrono di
alghe e di detriti vegetali.
Di solito, sull'estremità cefalica sono
presenti due o più macchie oculari scure,
ma alcune specie sono cieche.
La posizione della bocca può variare: in
alcune specie si trova all'estremità
anteriore, in altre è situata in prossimità
della zona mediana del corpo sulla faccia
ventrale.
La bocca continua con un faringe che può
essere spessa e muscolosa o tubolare; in
alcuni gruppi può essere estroflessa
durante la nutrizione.
L'intestino è un tubo a fondo cieco dritto e
largo o ramificato e complesso. (manca
l'ano)
Di solito è visibile, in particolare quando
è colmo di cibo, ma può essere difficile o
impossibile da osservare nei tricladi dal
corpo scuro o in alcuni microturbellari
pigmentati.
Altre caratteristiche interne, più o meno
visibili, sono gli organi sessuali e di
produzione
delle
uova
e,
nei
microturbellari, le uova stesse.
La
riproduzione
asessuale
per
gemmazione è abituale in alcuni microturbellari; le gemme rimangono attaccate al
genitore per un certo periodo e in questo
modo si formano catene di individui.
I tricladi sono noti per la loro capacità
rigenerativa quando sono tagliati o
danneggiati in altro modo e un certo
numero di specie abitualmente si
riproduce dividendosi in due parti che si
rigenerano in due vermi completi.
Le planarie sono comuni tra le foglie
morte e gli altri detriti vegetali, sulle
pagine inferiori delle foglie galleggianti al
di sotto dei sassi ecc. e sono presenti nella
maggior parte delle raccolte effetttuate
con un retino.
Possono anche venire attratte da un'esca:
se un contenitore con una piccola entrata è
munito di un'esca, quale carne cruda o
lombrichi spezzettati, e lasciato nell'acqua
per un paio d'ore, le planarie entreranno e
rimarranno imprigionate. Questo metodo
permette di catturarne in gran numero ed è
anche un metodo comodo per campionare
acque troppo profonde per un retino, dato
che la trappola può essere calata con una
corda.
TTRRRIIICCCLLLAAADDDIIIDDDAAA
Vermi appiattiti, sempre solitari; gli adulti
normalmente misurano più di 6 mm e possono
raggiungere i 35 mm; l'intestino ha tre rami
Bdellocephala punctata La più grande
planaria europea, lunga fino a 35 mm;
brunastra con macchie più scure. Specie
non comune, distribuita uniformemente ma
con
basse
densità
nell'Europa
nordoccidentale; nei laghi e nei canali,
sotto i sassi e nel fango.
Crenobia alpina Lunga fino a 15 mm; tipicamente grigio scuro, talvolta bruna o nera.
Specie caratteristica dei torrenti freddi di
montagna, presente
sporadicamente nei
fiumi sotterranei e
nelle
sorgenti
emerse nelle aree
pianeggianti, spesso
in associazione con
Phagocata.
Dugesia
Genere
ricco con quattro
specie
principali
presenti nell'Europa
nordoccidentale.
principali
e
numerose
ramificazioni
secondarie: la bocca è situata al centro della
superficie ventrale con una faringe tubolare
estroflettibile; normalmente sono presenti
macchie oculari; la colorazione è bianca,
marrone, grigia o nerastra, tipicamente opaca,
mai incolore e trasparente.
Non è difficile distinguere i generi esaminando
le caratteristiche esteme ma alcune specie non
possono essere identificate senza un accurato
esame intemo.
1
D.
gonocephala
Capo
triangolare
con
sporgenze
laterali; grigio uniforme o marrone con la
faringe pigmentata; lunga fino a 30 mm.
Comune nelle acque correnti dell'Europa
continentale.
D. tigrina Capo triangolare con sporgenze
laterali; grigio o bruno macchiettato con la
faringe non pigmentata; di solito misura meno
di 15 mm. Specie introdotta dal Nord America
con una distribuzione sparsa e uniforme in
Europa.
D, polychroa e D. lugubris Sono entrambe
prive delle sporgenze laterali sul capo e sono
difficili da distinguere tra loro.
In D. polychroa il capo è di solito
tondeggiante con un "collo" distinto e la
superficie ventrale è di solito più chiara di
quella dorsale.
D. lugubris ha il capo più appuntito, collo
piccolo o assente, e la superficie ventrale è di
solito scura come quella dorsale. Entrambe le
specie sono brune o grigiastre, lunghe fino a
20 mm, comuni in molti habitat.
Planaria torva Particolarmente piccola, di
solito non supera i 12 mm; il capo è squadrato
o leggermente appuntito; brunastra o grigia
scura. Ampiamente diffusa in tutta l'Europa
nordoccidentale.
Phagocata vitta Lunga fino a 15 mm ma di
solito meno. Specie tipica dei torrenti freddi a
scorrimento veloce delle zone collinari e delle
brughiere; nelle aree pianeggianti è talvolta
presente nei torrenti sotterranei e nelle sorgenti
fredde emerse; distribuzione ampia.
Dendrocoelum lacteum Una grande planaria
bianca lunga fino a 25 mm; il corpo spesso
presenta striature rossastre dovute alla
presenza di cibo nell' intestino ed è molto
viscido al tatto. Molto comune nelle acque
ferme e correnti di tutta Europa,
particolarmente nelle zone pianeggianti.
Probabilmente occupa ambienti diversi da
Phagocata, l'unica altra planaria bianca molto
comune, dalla quale è facilmente distinguibile
per le dimensioni maggiori, per il corpo più
tozzo e per la posizione degli occhi.
acquatici, e un numero perfino maggiore
di specie parassite che infestano piante e
animali. La maggior parte dei Nematodi
sono microscopici o lunghi soltanto pochi
millimetri, ma alcune specie parassite,
quali Ascaris lumbricoides che infetta
l'uomo e i maiali, può raggiungere i 30
cm. In alcuni ambienti il numero degli
individui presenti è quasi immisurabile:
più di 20.000.000 di nematodi sono stati
contati in 1 metro qudrato di alcuni
fanghi e sabbie marine. C'è da dubitare
che possano raggiungere tali densità negli
ambienti d'acqua dolce, comunque sono
sempre molto numerosi e tutti i prelievi di
sedimenti o di detriti vegetali dal fondo
probabilmente contengono un'enorme
varietà di individui.
Nonostante la grande varietà dei ambienti
colonizzati, i Nematodi mostrano una
sorprendente uniformità della struttura
esterna e dell'aspetto. Il corpo è coperto
da una spessa cuticola incolore che limita
meccanicamente i loro movimenti al
caratteristico moto di agitazione e
contorcimento, facilmente riconoscibile.
L'estremità anteriore è appuntita o
troncata, più o meno nettamente, e
l'estremità posteriore termina con una
punta ottusa o aguzza. Questa enorme
uniformità di forma e movimento che
rende i Nematodi facilmente riconoscibili
è tuttavia un considerevole ostacolo a una
loro identificazione più accurata. Ciò
richiede un'analisi microscopica dei
particolari della struttura interna e non
saranno quindi qui descritti i vari generi
che vivono nelle acque dolci.
I nematodi a vita libera, nel loro
complesso, si nutrono di ogni tipo di
Polycelis Parecchie specie lunghe fino a 15
mm. P.felina, con tentacoli, bruna o nerastra, è
comune nelle acque correnti o nelle risorgive.
Le altre specie, P. nigra e P tenuis sono prive
di tentacoli e non sono distinguibili tra loro
esternamente; sono entrambe brune o nerastre
e comuni nelle acque ferme o a scorrimento
lento.
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Neem
maattooddii
(PhylumNematoda)
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Vermi sottili, cilindrici, non segmentati, con l'
estremità posteriore che termina a punta;
microscopici o lunghi fino a 2-3 mm, raramente di
più; non pigmentati e traslucidi, di solito appaiono
biancastri; sono privi di ciglia esteme, la
locomozione avviene tramite un movimento di
agitazione e di contorcimento rigidamente
caratteristico.
I nematodi sono un gruppo di animali
ubiquitari, che hanno avuto successo
ovunque. Comprendono un gran numero
di specie a vita libera che probabilmente
sono presenti in tutti gli ambienti umidi o
2
materiale organico, vivo o morto. La
maggior parte delle specie si specializza
su una particolare fonte di cibo, p.e.
diatomee o altri tipi di alghe, e le parti
della bocca sono adattate ad assumere un
particolare tipo di preda.
I sessi sono separati e le femmine
producono uova dalle quali schiudono
giovani vermi completamente formati
(non esistono stadi larvali differenziati) o
partoriscono giovani che si sono
sviluppati all'interno della madre. In
alcune specie i maschi sono rari o
sconosciuti e le femmine si riproducono
per partenogenesi; in altri casi non è nota
la riproduzione asessuale.
Anellidi
Annelida)
(Phylum
Caratteri per il riconoscimento
Vermi macroscopici, per lo più a vita libera, più o
meno piatti o cilindrici, allungati e contrattili, con il
corpo suddiviso in un certo numero di segmenti
(talvolta mascherati da una segmentazione
secondaria) ; la maggior parte dei segmenti porta
fasci di setole o chete (non sempre appariscenti) e ci
può essere una ventosa circolare a una o su
entrambe le estremità del corpo; le dimensioni
variano da circa 1 mm a più di 15 cm.
Questo phylum comprende i
familiari lombrichi e le specie
affini; le sanguisughe; i policheti
marini e un gran numero di forme
acquatiche di minori dimensioni e
meno conosciute.
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Cllaassssee C
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(lombrichi, sanguisughe e altri)
Si tratta di vermi terrestri e d'acqua dolce
comuni, caratterizzati dalla presenza del
clitello, un ispessimento ghiandolare della
parete corporea, simile a un col- lare, che
copre parecchi segmenti della regione
genitale. E presente soltanto negli
esemplari sessualmente maturi e in alcune
forme acquatiche di piccole dimensioni e
completamente assente, pertanto e un
carattere di poco valore riguardo
all'identificazione. I clitellati sono
ermafroditi in quanto ogni individuo
presenta sia gli organi maschili che quelli
femminili, ma perché avvenga la
fecondazione
e
necessario
1'accoppiamento di due individui. Le uova
sono deposte in bozzoli secreti dal
clitello. Molte specie acquatiche si
riproducono
asessualmente
per
gemmazione o frammentazione.
SSoottttooccllaassssee O
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chiaramente modificato,
segmento vero e proprio.
e
il
primo
riproduzione
asessuale
per
frammentazione, è facile trovare vermi di
piccole dimensioni. Non si formano mai
catene di individui generatisi per
gemmazione. La maggior parte delle
specie vive nascosta nel fango, dove
spesso costruisce soffici tubi fangosi dai
quali fuoriesce 1'estremita posteriore che
si agita nell'acqua e funziona da branchia.
L'identificazione e estremamente difficile
e i generi caratteristici sono rari. C'è un
genere tipico Tubifex, con molte specie,
ma tutti i vermi appartenenti a questa
famiglia comunemente sono indicati come
"vermi tubifex". Sono raccolti e
commercializzati come cibo vivo per i
pesci di acquario.
FFaam
miigglliiaa TTuubbiiffiicciiddaaee
Vermi di dimensioni piccole o medie, di
solito misurano 0,5-1,5 mm di diametro e
20-70 mm di lunghezza; le setole sono
disposte in ciuffi dorsali; la maggior parte
delle specie e traslucida rosa o rossa, a
causa del colore del sangue. Nessuna
specie e in grado di nuotare e quando
vengono disturbati si contraggono in
strette spirali. Questi vermi sono comuni,
spesso estremamente abbondanti, nei
sedimenti fangosi, in particolare dove
sono presenti eleva- ti livelli di
contaminazione con acque di scolo.
Talvolta il fango diventa rosso per la loro
elevata densità. Molte specie sono
presenti anche nelle acque salmastre degli
estuari o in ambienti francamente marini.
Il verme completo è di dimensioni
maggiori ma, poiché e frequente la
SSoottttooccllaassssee H
HIIR
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A
(sanguisughe)
Le
sanguisughe
sono
riconoscibili per il loro
corpo
muscoloso
e
contrattile e per
le ventose, una
a
ogni
estremità, con le
quali
aderiscono
a
ogni superficie
solida.
La
suddivisione del
corpo in "veri"
segmenti,
caratteristica di
questo phylum,
non può essere
Gli oligocheti comprendono molti vermi
di diverse forme e dimensioni. A un
estremo ci sono le piccole forme
acquatiche incolori con chete più o meno
sporgenti, all'altro i familiari, grandi,
lombrichi pigmentati, con chete poco
visibili. Molte specie hanno il sangue
rosso e ciò influenza la colorazione
complessiva che di solito e una sfumatura
di rosso, rosa o marrone. Il numero dei
segmenti corporei varia da meno di una
dozzina a parecchie centinaia. Il primo
segmento non porta mai chete ed e
suddiviso in un lobo anteriore, il
prostomio, che precede la bocca, posta in
posizione ventrale, e che in alcuni generi e
3
facilmente
rilevata esternamente poiché la superficie
del corpo e divisa, spesso fittamente, in
numerosi, stretti, falsi segmenti, gli annuli.
Il capo e situato estremità più sottile del
corpo e presenta da due a dieci macchie
oculari scure; sotto c'è la ventosa, di
forma variabile, che talvolta si distingue
soltanto quando 1'animale e fissato. La
bocca può essere un piccolo poro nella
ventosa o occupare interamente la
concavità centrale. Nel primo caso, e
presente una proboscide estroflessibile
che viene inserita all'interno della preda
durante 1'alimentazione; nel secondo caso
possono essere presenti mandibole
estremamente forti e perforanti. La
ventosa posteriore e sempre rotonda e
chiaramente distinta dal resto del corpo.
Le sanguisughe sono capaci di enormi
cambiamenti di forma, ma devono
trascorrere lunghi periodi di riposo, fissate
a un substrato, e il loro profilo di riposo e
abbastanza costante e caratteristico —
questa e la forma mostrata nei disegni.
Anche le misure riportate si riferiscono
alla fase di riposo e possono anche
raddoppiare quando gli animali si
estendono. Le sanguisughe si ingozzano
quando si nutrono e, naturalmente, un
esemplare ben nutrito e ben più grasso di
uno a digiuno poiché 1'animale può
assumere in un singolo pasto più
dell'equivalente del suo peso corporeo. Il
movimento su un substrato compatto
avviene per aggrovigliamenti, spesso con
movimenti sinuosi simili a quelli di un
serpente durante la fase di estensione.
Alcune specie possono nuotare con
graziose ondulazioni verticali del corpo.
Tre delle quattro famiglie producono
bozzoli di uova, come e normale in questa
classe, e il clitello compare solo durante il
periodo riproduttivo. I bozzoli sono di
solito fissati ai sassi o agli steli delle
piante. I Glossiphoniidi covano le loro
uova — e più tardi curano i giovani
appena schiusi — in una cavità formata
dalla superficie ventrale del loro corpo.
Non si registrano casi di riproduzione
asessuale. Le sanguisughe sono molto
comuni nella maggior parte degli ambienti
d'acqua dolce; di solito si trovano aderenti
a un substrato compatto, al riparo dalla
luce sotto sassi o foglie, o sepolte nel
fango o nella sabbia. Le specie della
famiglia
Piscicolidae
si
celano
camuffandosi con gli steli vegetali, e
saltano per cattura- re i pesci che passano
vicino, Alcune specie succhiano il sangue
di vertebrati e invertebrati, parassitandoli
temporaneamente; altre predano vari
invertebrati — vermi, molluschi, larve di
insetti — che inghiottono interi. Soltanto
due specie sono in grado di nutrirsi di
sangue umano.
soltanto i membri delle classi Gastropoda
e Bivalvia sono presenti nelle acque dolci.
I
molluschi
sono
invertebrati
relativamente grandi, comuni e spesso
abbondanti nelle acque dolci. Le loro
conchiglie caratteristiche li rendono
inconfondibili, sebbene alcuni piccoli
crostacei, p.e. gli ostracodi, possiedano
due valve di aspetto simile. La struttura
del corpo molle e importante nella
classificazione dei molluschi, ma la
conchiglia e il primo mezzo di
identificazione e tutti i molluschi europei
possono essere classificati osservando2.
solo le caratteristiche della conchiglia. La
conchiglia e costituita da materiale
calcareo ricoperto di un sottile strato
corneo (il periostraco). Questi materiali
sono secreti e disposti in strati intorno
all'apertura della conchiglia da un'ampia
piega della parete corporea, detta
mantello. Le variazioni stagionali e di
altro genere nel processo di crescita
risultano nella formazione di anelli sulla
superficie della conchiglia; questi sono
ben sviluppati e visibili sulla maggior
parte dei bivalvi e su alcuni gasteropodi di
maggiori dimensioni. Poiché i molluschi
sono elementi cosi visibili e comuni delle
comunità delle acque dolci, forniamo le
descrizioni delle singole specie; sono state
omesse
soltanto
poche
specie,
strettamente locali e rare nella regione
considerata.
Famiglia Erpobdellidae
Sanguisughe
sottili,
leggermente
appiattite, con una ventosa anteriore
indistinta, prive di mascelle, con otto
occhi disposti in due file trasversali.
Alcune specie sono semi- terrestri.
Dina lineata
Una sanguisuga molto sottile, lunga fino a
25 mm, rossastro-bruna, di solito con
quattro linee longitudinali scure sulla
superficie dorsale; un annulo ogni cinque
e più ampio degli altri (vedere
Erpobdella), ma ciò e difficile da
osservare negli esemplari vivi. Distribuita
localmente in Europa; di solito in acque
ferme.
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Moolllluusscchhii ((PPhhyylluum
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Moolllluussccaa))
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Animali dal corpo molle con una con- chiglia rigida.
Le lumache hanno la conchiglia a spirale, le patelle
hanno una piccola conchiglia conica, i bivalvi
possiedono due conchiglie uguali (valve) che si
adattano perfettamente 1'una all'altra. Alcuni
molluschi di acqua dolce sono lunghi soltanto 1-2
mm, ma per lo più sono di dimensioni maggiori,
fino a 50 mm le lumache e 150 mm i muscoli.
Questo phylum comprende alcune grandi
classi:
i Cephalopoda, gli Scaphopoda, i 1.
Polyplacophora e gli Aplacophora sono
esclusivamente marini;
4
Nelle acque dolci sono presenti due classi:
Conchiglia in un unico
pezzo (talvolta con un opercolo separato
che richiude 1'apertura), spiralata o conica
Classe GASTROPODA.
Conchiglia divisa in due
parti uguali, tipicamente ovali o circolari
Classe BIVALVIA.
C
Cllaassssee G
GA
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OPPO
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DA
A
Le piccole conchiglie delle limacce
d'acqua dolce formano brevi coni non
spiralati con un'apertura ampiamente
ellittica.
Tutti i restanti gasteropodi d'acqua dolce
sono chiocciole con la conchiglia tubolare
terminante a punta, spiralata intorno a un
asse centrale, o columella, che può essere
cavo con una piccola apertura,
1'umbilicus, o incluso nella spira. Ogni
spira completa della conchiglia e un giro;
1'apertura inferiore, dalla quale può uscire
il corpo, e detta apertura boccale o stoma.
Il giro di dimensioni maggiori (il più
esterno) contiene il corpo, tutti gli altri
giri formano 1'apice, rudimentale in
alcune specie. Orientando la conchiglia
con 1'apice in alto e lo stoma verso
1'osservatore, quando 1'apertura e a destra
la conchiglia e destrorsa, viceversa e
sinistrorsa (fig. 19.13, 19.17). Nella
sottoclasse Prosobranchia, quando il
corpo e ritirato all'interno della
conchiglia, 1'apertura e chiusa da un
opercolo piatto. Le chiocciole d'acqua
dolce, diversamente da molte specie
marine e terrestri, sono di solito di colori
opachi, nelle sfumature del marrone e di
rado presentano segni distintivo. Individui
con la conchiglia bianca o incolore sono
presenti occasionalmente in tutte le
specie, ma solo una specie e normalmente
biancastra. Il corpo molle può essere
diviso in due regioni: la protuberanza
viscerale a spirale, che contiene la
maggior parte degli organi digestivi e
rimane permanente- mente nascosta
all'interno della conchiglia, e il grande
piede muscolare che sporge dall'apertura.
Il piede e retrattile e la sua estremità
anteriore costituisce il capo; se e presente
un opercolo, ha origine sulla punta del
piede dietro 1'apertura. La locomozione
avviene con la suola appiattita del piede
che striscia su un substrato con complessi
movimenti di increspamento, chiaramente
visibili dal basso se la chiocciola e fatta
strisciare su una lastra di vetro. Il suo
percorso e lubrificato da una copiosa
secrezione di muco (le familiari "tracce
delle lumache") e numerose specie
acquatiche si arrampicano lungo filamenti
di muco che si estendono nell'acqua. Il
capo porta due tentacoli sensoriali e due
macchie oculari poco visibili che, in tutte
le specie veramente acquatiche, sono
collocate vicino alla base dei tentacoli.
Nei Lymnaeidae e Ancylidae i tentacoli
sono larghi e piatti, più o meno
triangolari, ma sono relativamente lunghi
e filiformi nelle altre famiglie. Il mantello,
che secerne la conchiglia, e una piega
sporgente della parete corporea che
circonda la base della protuberanza
viscerale; si può vedere che ricopre il
margine della conchiglia. I prosobranchi
respirano per mezzo di branchie piumose
o a forma di pettine, di solito celate
all'interno del mantello, ma talvolta
sporgenti in Valvata e in altri generi. I
polmonati
respirano
1'ossigeno
atmosferico tramite un polmone interno
formato da una profonda cavità del
mantello. Questo si apre all'aria quando la
lumaca e in superficie per mezzo di un
canale tubolare posto al margine
dell'apertura. Le chiocciole d'acqua dolce
sono per lo più erbivore e si nutrono di
piante acquatiche o più comunemente
dello strato di alghe che copre la maggior
parte degli oggetti sommersi. Il cibo e
raspato via con la radula, una lingua
flessibile e dentellata, a forma di nastro.
Le uova sono deposte in ammassi solidi di
gelatina sulla vegetazione o su altri
oggetti; Theodoxus e un'eccezione poiché
depone le uova singolarmente, protette da
un piccolo bozzolo chitinoso. Le
chiocciole d'acqua dolce sono presenti in
tutti i tipi di habitat, con 1'eccezione delle
acque molto acide, ma sono più comuni
negli specchi d'acqua limpidi e ricchi di
vegetazione delle zone pianeggianti con
acqua debolmente corrente. In queste
condizioni si possono trovare moltissime
specie nello stesso luogo. Ci sono anche
parecchi generi che, sebbene non
acquatici, abitualmente sono presenti
vicino all'acqua o in luoghi umidi (vedere
p. 200). Le chiocciole sono spesso
1'ospite intermedio di vari vermi parassiti.
Le loro conchiglie sono spesso utilizzate
come substrato da molti microrganismi
sessili e un piccolo verme.
Famiglia Physidae Physa spp. P.
fontinalis (foto 162, fig. 19.17)
Probabilmente e 1'unica specie europea
autoctona. La conchiglia e lucente, sottile,
traslucida e delicata; alta fino a 10 mm;
quando si espande, il margine lobato del
mantello ricopre la parte
esterna della conchiglia.
Comune in molti ambienti in
tutta 1'area indagata da
questa guida. Altre due
specie,
probabilmente
introdotte, sono localmente
presenti nell'area. Hanno una
conchiglia più spessa, opaca,
alta fino a 16 mm: P. acuta
(fig. 19.18) ha 1'apice
relativamente
alto;
P.
heterostropha e più rotonda
e
ha
1'apice
ottuso
relativamente breve. Aplexa
hypnorum (fig. 19.19) La
5
conchiglia e molto lucente, sottile,
traslucida e delicata; alta fino a 12 mm; il
corpo e molto scuro, quasi nero.
Ampiamente diffusa, ma locale in Europa,
tipicamente in piccole pozze che si
asciugano in estate; talvolta si trova fuori
dall'acqua.
Classe BIVALVIA
(PELECYPODA, LAMELLIBRANCHIA)
Si tratta di animali comuni, spesso
abbondanti nei fiumi a scorrimento lento e
nei canali, ma gli esemplari vivi sono
poco
osservabili,
nonostante
le
dimensioni, a causa delle loro abitudini di
scavatori. La presenza di conchiglie vuote
e una caratteristica comune dei depositi di
fondo in molte località. La loro lunghezza
varia da poco più di 1 mm a oltre 180
mm. La conchiglia e formata da due parti
uguali per forma e dimensioni, le valve,
immagini uguali e speculari 1'una
dell'altra (fig. 19.43). Sono tenute unite
insieme da un robusto legamento flessibile
situato sul margine dorsale; in alcuni
generi questo cardine e rinforzato dalla
presenza di due o tre denti che si
incastrano 1'uno nell'altro posti all'interno
della conchiglia. Esternamente, le valve
mostrano anelli di crescita concentrici che
hanno il loro centro in una bassa
sporgenza conica, 1'umbo, che e anteriore
al legamento. Nei disegni e rappresentata
la valva destra, cioè la parte anteriore
della conchiglia rimane sulla destra del
disegno. La parte interna della conchiglia
e rivestita di madreperla, un tempo la
materia prima con cui si fabbricavano i
bottoni. Spesso all'interno dei bivalvi
d'acqua dolce sono presenti perle, che
sono pero sempre di piccole dimensioni,
meno di 1 o 2 mm, e di forma irregolare;
le perle grandi e regolari sono molto rare.
Il corpo molle e molto diverso da quello
delle chiocciole. Non ci sono il capo e gli
occhi e la maggior parte dello spazio
interno della conchiglia e occupato da un
ammasso complesso e voluminoso di
branchie simile a una tenda, mentre
1'apparato digerente e gli altri organi sono
relativamente piccoli. Il mantello riveste
le valve ed e possibile osservare i suoi
margini quando il mollusco e aperto. Le
valve possono essere tenute serrate
tramite 1'azione di due potenti muscoli
adduttori trasversali. Quando 1'animale e
in attività, posteriormente tra le valve,
sporgono un paio di tubi carnosi, i sifoni,
formati dall'orlo del mantello; un tubo e
inalante, 1'altro esalante. L'acqua e spinta
all'interno attraverso il sifone inalante per
mezzo dell'azione delle ciglia, e filtrata
dalle branchie e spinta fuori attraverso il
sifone esalante. Le correnti d'acqua sono
utilizzate per la respirazione e per il
nutrimento, in quanto le particelle
organiche sospese sono 1'unica fonte di
cibo dei bivalvi; queste sono estratte dalle
branchie e spinte fino alla bocca da un
nastro trasportatore costituito di muco,
fatto funzionare dall'azione delle ciglia. Il
movimento e prodotto da un piede
carnoso e muscolare, simile a una lingua,
che può sporgere tra le valve, di solito
anteriormente. Viene utilizzato per
scavare e trascinare il mollusco sulla
superficie del substrato. Il ciclo vitale dei
molluschi d'acqua dolce e molto variabile
ed e una delle loro caratteristiche più
interessanti. I generi del gruppo degli
unionidi, Margari- tifera, Unio e
Anodonta, producono moltissime larve
glochidie che sono covate internamente
durante 1'inverno e rilasciate in
primavera. Le larve non sono in grado di
nuotare, ma vengono trasportate dalla
corrente ed eventualmente affondano sul
sedimento. Ogni larva trascina un filo
appiccicoso lungo circa 2 mm, la cui
funzione e quella di aderire ai pesci,
azione probabilmente facilitata dalla
turbolenza causata dal nuoto del pesce
stesso. La larva a questo punto salta
sull'ospite chiudendo le valve e si incista
nella pelle o nelle pinne. Vive quindi da
parassita, nutrendosi del sangue e del
muco del- 1'ospite, che provvede anche al
suo trasporto. Dopo alcune settimane, la
larva si e trasformata in un piccolissimo
bivalve che si stacca dall'ospite per
stabilirsi nel substrato. Tutti i pesci
possono essere usati come ospiti, ma i
gasterosteidi sono quelli più frequenti. Gli
sferidi (Sphaerium e Pisidium) producono
poche larve che rimangono all'interno
della conchiglia e che vengono rilasciate
quando sono già bivalvi completamente
formati. Dreissena produce piccolissime
larve ciliate chiamate veliger che, dopo un
breve periodo a vita libera nel plancton, si
fissano al sub- strato dove completano il
loro sviluppo. La maggior parte dei
bivalvi vive sepolta nel substrato
sedimentario e soltanto la punta posteriore
della conchiglia e i sifoni sporgono
all'esterno. Nelle acque limpide non e
difficile scorge- re le specie di maggiori
dimensioni. Sphaerium e Pisidium si
trovano
talvolta
aggrappati
alla
vegetazione. Dreissena ha un diverso stile
di vita, si attacca a substrati rigidi tramite
robusti fili di bisso; aggregazioni di questi
bivalvi possono ricoprire completamente
ampie zone del substrato.
Pisidium spp..
Le numerose specie
di questo genere
molto
comune
variano in lunghezza
da 2 a 7 mm; soltanto
P.
amnicum
raggiunge dimensioni
maggiori e arriva fino
a 12 mm. Le altre
specie sono estremamente difficili da
identificare;
sono
tutte giallastre o color
cuoio,
ma
in
determinate
condizioni possono
essere incrostate con
6
un deposito simile a ruggine. Come
Sphaerium si possono trovare aggrappate
alla vegetazione su una matrice di muco.
Sono abbondanti in tutti gli ambienti,
perfino nelle pozze sorgive isolate,
nell'acqua presente tra gli interstizi dei
depositi ghiaiosi e negli abbeveratoi.
A
AR
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IINNNSSSEEETTTTTTIII
Famiglia Chironomidae
(Tendipedidae)
I chironomidi adulti sono ditteri non
ematofagi dalle lunghe zampe, spesso di
colori brillanti, lunghi fino a 14 mm.
Il torace arcuato in modo caratteristico sovrasta il
capo, spesso nascondendolo, e le ali non si
estendono oltre il corpo;
i maschi hanno antenne piumose molto elaborate.
Questi ditteri formano comunemente grandi sciami
che si librano ai bordi dell'acqua, di solito al
tramonto, e si fanno notare per il loro continuo e
noioso ronzio.
Le femmine che depongono le uova volano basse
sull'acqua per far cadere gli ammassi sporgenti delle
uova trasportati sulla punta dell'addome ricurvo.
Quasi tutte le larve di chironomidi sono
acquatiche.
Hanno corpi cilindrici vermiformi,
lunghi fino a 30 mm, con un paio di
pseudozampe sul protorace, un altro
paio sul segmento caudale e talvolta il
penultimo segmento porta branchie
filamentose. La loro colorazione è molto
variabile: verde, giallo, marrone, bianco,
rosa e rosso sangue (le ultime due sono
causate dalla presenza di un pigmento
respiratorio simile all'emoglobina che
permette alle larve di vivere in
sedimenti poveri di ossigeno).
L'identificazione della maggior parte delle
larve è attualmente impossibile (molte
larve non sono ancora state correlate con
la forma adulta) e il grande numero di
specie aumenta le difficoltà. Una delle
forme larvali più note si trova
frequentemente negli stagni dei giardini e
nelle botti piene d'acqua e nuota con un
movimento complicato di contorcimento a
forma di otto. Queste larve rosse
Questa è una delle più importanti famiglie
di insetti d'acqua dolce, con più di 1500
specie europee, alcune delle quali
compaiono con densità molto elevate sono
state contate fino a 50.000 larve in un
metro quadro di fondo lacustre. Queste
larve sono spesso l'elemento faunistico
dominante nei sedimenti fangosi e sono la
maggiore fonte di cibo per i pesci e altri
animali in laghi altrimenti improduttivi.
Sono presenti in tutti i tipi di ambienti, ma
sono meno comuni nelle acque con
correnti veloci. Alcune specie sono
caratteristiche di acque inquinate dagli
scarichi di vicine aziende agricole.
Molte specie vivono sepolte nel
sedimento, perfino nei fanghi poveri di
ossigeno, dove costruiscono un delicato
tubo di seta e detriti.
Altre si trovano all'interno di tubi fissi
costruiti con vari materiali seta, detriti,
sabbia, sferette fecali, alghe filamentose
ecc., fissati alla superficie di sassi o di
piante; poche specie, non comuni,
costruiscono
astucci
tubolari
che
trasportano nei loro movimenti come le
larve dei tricotteri.
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C
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CE
EIII (Phylum Crustacea)
appartengono quasi sicuramente al genere
Chironomus.
Le pupe sono simili a quelle delle altre
famiglie. Alcune specie possono essere
distinte per la presenza di ciuffi di peli
bianchi e sottili sul capo, mentre altre
hanno un paio di corna respiratorie, come
i culicidi.
I crostacei presentano una diversità di
forme e di abbondanza numerica di specie
e individui paragonabile solo a quella
fondersi con il capo, formando un
cefalotorace rigido.
La maggior parte dei segmenti porta un
paio
di
appendici
che
sono
frequentemente bifide.
In molti gruppi il torace e avvolto da una
degli insetti.
Diversamente da questi, tuttavia, i
crostacei sono fondamentalmente animali
acquatici (respirano tramite branchie o per
scambio gassoso diretto attraverso la
superficie corporea) con un- numero
molto elevato di specie marine e d'acqua
dolce, ma relativamente poche terrestri.
Nelle acque dolci, le loro dimensioni
variano dai piccolissimi "entomostraci" —
un termine generico per indicare tutti i
crostacei non malacostraci lunghi meno
di 0,5 mm, ai gamberi di grandi
dimensioni che possono raggiungere la
lunghezza di 15 cm o più. Il corpo dei
crostacei consiste di un numero variabile
di segmenti che tendono a formare tre
regioni: capo, torace e addome non
sempre distinte.
In alcuni gruppi (p.e, i copepodi) esiste la
tendenza per uno o più segmenti toracici a
singola grande placca, il carapace, che
trae origine dal capo e si attacca ad alcuni
o a tutti i segmenti toracici. Talvolta il
carapace racchiude tutto il corpo. La
pellicola chitinosa o cuticola e impregnata
di sali di calcio per aumentare la
resistenza e la rigidità, in particolare sul
carapace.
In alcune forme di piccole dimensioni —
p.e. Cladocera e Ostracoda — il corpo e
più o meno completamente racchiuso dal
carapace e la segmentazione può essere di
difficile osservazione (e rudimentale negli
ostracodi);
ma queste forme si
riconoscono senza difficoltà come
crostacei per la presenza delle zampe
articolate che li differenziano dai giovani
molluschi. Alcuni copepodi parassiti
hanno il corpo molto modificato, con una
perdita progressiva della segmentazione e
delle appendici causa delle loro piccole
1'addome può avere o meno appendici pari; le
antenne e le appendici possono essere bifide.
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Artropodi con il corpo chiaramente segmentato, di
solito diviso anche in: capo, torace e addome; spesso
parzialmente o completamente racchiusi da una
placca cuticolare piegata o ricurva, la conchiglia o
carapace; il capo porta due paia di antenne; il torace
presenta cinque o più paia di zampe variamente
adattate (soltanto due paia negli Ostracoda);
7
dimensioni, ma è facilmente osservabile
nei gamberi e nei granchi.
Le prime due paia di appendici del capo
sono le antenne, chiamate prime e seconde
antenne, o antennule e antenne
rispettivamente.
Le
antenne
sono
principalmente strutture sensoriali, ma in
alcuni gruppi sono modificate per il nuoto
o come organi copulatori.
Le altre appendici del capo sono le parti
boccali mandibole e prime e seconde
mascelle , di solito poco appariscenti.
La maggior parte delle specie presenta sul
capo occhi che possono essere situati sia
all'interno della cuticola (sessili) sia
peduncolati.
Gli occhi compaiono di solito in numero
pari, ma in alcune delle forme più piccole
può essercene uno solo.
Ogni segmento del torace porta un paio di
appendici di struttura chiaramente
differente da quelle delle altre regioni del
corpo e spesso differenti tra loro. Di solito
sono zampe per camminare e nuotare e
talvolta le loro punte sono modificate in
pinze (chele) o in altre strutture atte ad
afferrare la preda.
In molti gruppi sono presenti branchie
piatte ripiegate tra le basi delle zampe
sulla superficie ventrale del torace.
La forma dell'addome varia ampiamente,
ma 1'aspetto tipico e di un cilindro
affusolato, che subisce vari gradi di
riduzione in alcuni gruppi. Le appendici
addominali appaiate possono essere
presenti o no; se presenti, sono di solito
appiattite e ricoperte di peli e vengono
mosse in continuazione o a intermittenza
per indirizzare una corrente d'acqua sulle
branchie. Possono essere anche usate per
il nuoto. La parte posteriore dell'addome
e spesso differenziata in una regione
caudale
distinta
(1'urosoma)
con
appendici chiamate uropodi. L'urosoma
forma, per esempio, la coda a ventaglio di
molti malacostraci, che e utilizzata nella
loro classica reazione di fuga in cui
guizzano all'indietro
L'ultimo segmento addominale è il telson,
che può essere bifido (furca caudale), con
ramificazioni fisse o mobili (cercopodi o
cerci).
Con alcune eccezioni, le femmine
trasportano le uova fino alla schiusa in
una borsa o sacco delle uova, o
semplicemente
attaccate
alle
loro
appendici addominali. La maggior parte
dei crostacei appena nati sono simili nella
forma agli adulti, ma in alcuni gruppi —
Phyllopoda e Copepoda, per esempio —
la larva è una forma specializzata detta
nauplius e nei Decapoda sono presenti
parecchi stadi larvali differenti.
Il nauplius ha il corpo a forma di aquilone
e nuota a sobbalzi. All'inizio della sua
esistenza ha solo tre paia di appendici, ma
più appendici e segmenti corporei si
aggiungono a ogni muta fino al
raggiungimento della forma adulta. Nelle
acque dolci europee sono presenti cinque
classi di crostacei, comprendenti circa
diciotto ordini.
vengono chiamati "cyclops" dal nome del
genere più comune. Possono essere
convenientemente divisi in due gruppi,
descritti separatamente: le forme a vita
libera e quelle parassite.
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Piccoli crostacei, lunghi 0,25-3 mm, con il corpo
cilindrico o piriforme che termina con una coda
bifida. Le appendici sono poco appariscenti tranne
le prime antenne molto lunghe. Il capo presenta un
singolo occhio mediano (spesso rosso).
I tre ordini di copepodi a vita libera sono
facilmente riconoscibili per la loro forma
caratteristica anche a occhio nudo,
nonostante le piccole dimensioni. Il capo
e il primo segmento toracico sono fusi per
formare un cefalotorace che porta le prime
antenne lunghe, le seconde antenne più
corte, le parti boccali poco appariscenti e
il primo paio di appendici toraciche. I
restanti quattro segmenti toracici sono
articolati rigidamente e ognuno porta un
paio di corte appendici ramificate
appiattite.
L'addome non ha appendici tranne che i
due rami della furca caudale, che portano
lunghe setole; il suo punto di articolazione
con il torace e più flessibile delle altre
giunture ed e la cerniera principale del
corpo.
Le femmine sono più comuni dei maschi e
alla maturità portano uno o due sacchi
delle uova sporgenti attaccati al primo
segmento addominale. I maschi possono
essere distinti per le dimensioni minori e
per le prime antenne leggermente
Classe COPEPODA
I copepodi sono animali molto abbondanti
sia in ambienti marini che d'acqua dolce,
ma il loro nome proprio viene usato
raramente e vengono spesso indicati come
"daphnia" o "entomostraca"; oppure
8
mod
ifica
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(inc
urva
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usat
e
per
affer
rare
la
fem
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a.
O
Orrddiinnee C
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Questo ordine comprende il genere di
maggiori dimensioni e meglio conosciuto,
Cyclops, che viene spesso suddiviso in
molti sottogeneri più piccoli e annovera
circa 100 specie nell'area considerata.
Sono copepodi dalle attitudini molto varie
— possono essere sia forme planctoniche
che predatori tra i detriti del fondo. Le
caratteristiche sacche delle uova appaiate
della femmina rendono il gruppo
inconfondibile. La maggior parte delle
specie sono brunastre o verdastre opache,
ma alcune hanno colori brillanti; la
lunghezza varia da 0,5 a 3 mm.
I ciclopodi si trovano in quasi tutti gli
specchi d'acqua permanenti o semipermanenti (perfino nelle cavità degli
alberi) in ogni stagione. Si nutrono di tutti
gli organismi di piccole dimensioni, sia
animali che vegetali, e di detriti organici.
O
Orrddiinnee A
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MPPH
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OD
DA
A
Questo gruppo comprende i familiari
gamberi d'acqua dolce, che si trovano
nella maggior parte degli ambienti
acquatici, d'acqua dolce e salata. La tipica
forma ricurva è compressa lateralmente e
comune a quasi tutti i generi europei.
acqua correnti, comprese le sorgive e altre
situazioni di acque "ferme" con un flusso
regolare; talvolta si trova nelle acque
sotterranee. G. pulex raggiunge la
lunghezza di circa 20 mm e la sua
colorazione varia dal marrone-zenzero
all'oliva e al grigiastro.
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Crostacei con il corpo schiacciato formato da un
cefalotorace (il capo fuso con il primo segmento
toracico), sette segmenti toracici liberi, ognuno con
un paio di appendici, delle quali le prime modificate
per afferrare e le altre per camminare, e un addome
ridotto ricoperto dorsalmente da un'unica placca e
che porta un paio di uropodi ramificati.
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Orrddiinnee IISSO
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miigglliiaa G
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maarriiddaaee
G
Gaam
mm
maarruuss sspppp..
I gamberi d'acqua dolce di questo genere
sono probabilmente i crostacei d'acqua
dolce con la distribuzione più ampia e i
meglio conosciuti. Sono presenti in quasi
tutti gli ambienti di acque correnti pulite,
nei grandi laghi e attraverso tutta la
gamma di ambienti dall'acqua salmastra al
mare.
Si trovano, spesso con elevate densità,
all'interno o al di sotto di tutti i tipi di
substrato che offrono un rifugio dai
predatori e una fonte di detrito organico,
che costituisce la loro risorsa alimentare
principale: sotto i sassi, nella ghiaia e in
altri substrati grossolani, tra la
vegetazione viva o morta ecc.
Molti individui portano un pesante carico
di organismi parassiti ed epizoici.
G
Gaam
mm
maarruuss ppuulleexx
Questa specie e molto comune e
ampiamente diffusa in tutta l'Europa
settentrionale. E’ una specie tipica delle
9
A
Asseelllluuss
Questo è l'unico genere di isopodi d'acqua
dolce che si trova nell'Europa nordoccidentale. Sono molto comuni in tutti gli
specchi d'acqua stagnanti o con
debolmente correnti dove strisciano tra i
detriti del fondo, in particolare tra le
foglie morte; non sono in grado di
nuotare.
Nei corsi d'acqua sotterranei si trova una
specie priva di occhi, A. La specie più
comune è A. aquaticus, lunga fino a 15
mm, di colore marrone-grigio. È presente
in tutta l'Europa.
A, meridianus è di dimensioni
leggermente minori (12 mm) e si distingue
da A. aquaticus per la forma del capo. È
abbastanza comune in Gran Bretagna ed è
presente nelle zone pianeggianti di Belgio
e Francia.
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