ERGONOMICA Interazioni performative tra elementi del sistema urbano ABSTRACT Il progetto intende esplorare l’interazione tra architettura e danza attraverso la creazione di interventi coreografici site-specific, in cui cioè i principi di costruzione coreografica nascono a partire dalle caratteristiche dell’ambiente urbano (materia, spazio, ritmo). IL PROGETTO Ricercare le affinità tra le due discipline, danza e architettura, che sono accomunate dal definire lo spazio in relazione ai corpi che lo abitano, significa interrogarsi su cosa implica il dialogo tra due saperi apparentemente molto distanti . Da una parte, la danza - con la scrittura coreografica disegna spazi effimeri attraverso il movimento di corpi individuali e collettivi; dall’altra parte l’architettura crea strutture o sistemi stabili/temporanei che definiscono il movimento degli abitanti al loro interno. Il tentativo è quello di isolare alcuni principi comuni di creazione di una coreografia e di un progetto di architettura, questo per costruire attraverso “parole chiave” una sorta di dizionario comune per cui la creazione compositiva possa effettivamente avvenire con influenza reciproca. Alcuni esempi di parole chiave estrapolate dallo studio della correlazione tra caratteristiche architettoniche e principi di costruzione coreografica nel passato: • LINEE: l’esperienza di Forsythe è stata fondante per la coreografia contemporanea nella misura in cui ha portato una nuova visione sulle linee del movimento, sia considerando quelle che i corpi disegnano nello spazio che quelle create dalle singole parti di un corpo in movimento; un processo molto simile a quello che, nella creazione del progetto, la definizione delle caratteristiche dei suoi elementi costruttivi semplici e complessi concorre alla definizione delle linee caratteristiche di un’architettura in pianta e in alzato; • DENSITÀ: la coreografia e la danza contemporanea si interfacciano sempre con la natura fisica dei corpi (letti in termini di volume e peso) e dall’effetto che la concentrazione/rarefazione di questi causa nella percezione dello spazio; in parallelo, “l'Architettura è il gioco sapiente, rigoroso e magnifico, dei volumi assemblati nella luce”(Le Corbusier). • QUALITÀ: architettura e coreografia sono composizioni, in sintesi, di movimento e materia. La qualità di un movimento (fluido, secco, spezzato, continuo,…) potrebbe trovare il suo parallelo nella qualità che il disegno imprime alla massa architettonica rafforzata dalla scelta dei materiali impiegati. • ESTETICA di una coreografia o di un’architettura, che si rifà a canoni minimalisti (basati sui concetti di ripetitività e accumulazione) o espressionisti (drammaticità e storicità). ALCUNI RIFERIMENTI NELLA DANZA E NELLA COREOGRAFIA CONTEMPORANEA William Forsythe (coreografo/architetto) ha ideato un software che visualizza il disegno delle linee create dal movimento di alcune parti del corpo. Una rivoluzione nel pensiero e nella visione della danza contemporanea che scompone la composizione coreografica in un complesso dinamico di linee nello spazio. Trisha Brown e William Dorner utilizzano lo spazio urbano per le loro performance, assunto a vero e proprio elemento significante e compositivo, e quindi presente fin dalla concezione della performance. Le performance site specific in questo caso mirano a alterare la visione del sistema portando l’attenzione su particolari difficilmente notati nella quotidianità. OBIETTIVI Sperimentare nuove forme di interazione tra danza e architettura, partendo dalla conoscenza di quello che in passato è stato fatto e da quello che soprattutto in altre parti del mondo viene portato avanti con grande costanza e approfondimento . La volontà è quella di creare quindi un “think tank” condiviso tra architetti e danzatori e coreografi che possano ragionare insieme, e questo gruppo potrebbe essere site specific, legato ad istituzioni e gruppi presenti nei vari territori e/o paesi. Sperimentare queste performance site specific con un pubblico implica la ricerca anche sulla domanda: che tipo di pubblico? Si possono ipotizzare: passanti, abitanti del quartiere o dell’edificio prescelto, turisti e/o curiosi di bellezze architettoniche nascoste. Questo tema del pubblico è una domanda aperta che il progetto vorrebbe approfondire. DESTINATARI Architetti- danzatori Pubblico di non addetto ai lavori AZIONI- TEMPISTICHE Scelta edifici/spazi aperti di particolare interesse dove ambientare la performance Ricerca e sistematizzazione informazioni sugli edifici dal punto di vista dei progetti, della loro realizzazione e del/degli architetto/i che ne sono autori Isolamento e scelta di alcuni temi compositivi e costruttivi in particolare Creazione performativa Organizzazione di evento ad hoc con visita dell’edificio unito a performance CHI SONO Elena Dragonetti, psicologa, performer/ danzatrice e operatrice di teatro sociale Da quasi due anni collaboro con If I can’t dance associazione culturale che sostiene e promuove il progetto. If I can’t dance opera a Milano dal 2011 con l’obiettivo di innescare nuovi percorsi di crescita della danza contemporanea nel territorio cittadino e non solo, raggruppando danzatori e coreografi di giovani compagnie che si auto sostengono nella produzione e distribuzione di spettacoli così come nell’organizzazione di percorsi di formazione per professionisti. L’associazione ha come scopo inoltre quello di svolgere attività sul territorio, creando un ponte tra le comunità dell'arte e le varie collettività, rendendo possibile la partecipazione attiva della cittadinanza all'elaborazione ed alla fruizione dell'attività culturale.