CHIESA E MEMORIA DIVISA in Italia nel 70° della guerra e della

CHIESA E MEMORIA DIVISA
in Italia nel 70° della guerra e della resistenza
14.03.2014. La questione della "memoria divisa" nel
nostro Paese, a confronto con Francia e
Germania. Termini essenziali del problema e sua rilevanza, tra storiografia, pubblicistica e luoghi
comuni. Anteprima sul caso bolognese di Marzabotto/Monte Sole. (A. Baldassarri, A. Deoriti, A.
Grattarola).
21.03.2014. Dalle guerre dei
Savoia alle guerre del Fascismo: la posizione della chiesa dinanzi alla
guerra: uno sguardo d'insieme. (U. Mazzone).
28.03.2014. 1935-1943: il contesto internazionale e l'espansione dei fascismi in Europa:
inquadramento generale del periodo in esame. L'alleanza asimmetrica fra Germania e Italia e i suoi
punti critici. La guerra "totale". Excursus sulla guerra civile spagnola. (A. Deoriti, P. Baisotti)
04.04.2014. Sintetico sguardo comparativo ai caratteri del regime fascista e nazista. Somiglianze e
differenze, sulla base di esempi salienti. Il rapporto con la Chiesa cattolica e, in Germania, con il
mondo protestante. Le chiese di fronte alla legislazione razziale. (A. Guasco)
11.04.2014. Mussolini dal consenso alla crisi del consenso. Dal 25 luglio al governo Badoglio, alla
stipula dell'armistizio. Il fronte delle opposizioni. L'occupazione tedesca dell'Italia e la costituzione
della RSI: linee generali. La "brutale amicizia" tra repubblica di Salò e terzo Reich. La nascita dei
CLN e i primi movimenti di resistenza. Il rapporto fra Chiesa e RSI. (L. Ceci)
02.05.2014. Il quadro locale: cenni alla situazione materiale di città e provincia, alle autorità di
governo, bombardamenti, sfollamento, scioperi tra il 1943 e il 1944. Vescovo, clero e fedeli
bolognesi nel periodo bellico: alcune pennellate. Il CLN bolognese e le sue scelte. La nascita di una
formazione anomala: la Stella Rossa. (A. Mandreoli)
09.05.2014. I preti e la comunità di Monte Sole: ritratti, dalla normalità all'approssimarsi del pericolo.
Le singole storie di vita, con alcune sottolineature peculiari e sullo sfondo di altre figure presbiterali
che popolano la montagna. Le suore, le maestre. (N. Apano)
13.05.2014. La strage di Monte Sole nell'ambito del "sistema degli ordini" e della mappa delle stragi
naziste. La dinamica della strage ; il modus operandi delle truppe naziste: coerenze e problemi
interpretativi. La produzione storiografica su Monte Sole (da "Marzabotto" a Monte Sole: un
esempio di riletture). Il ruolo dei fascisti, lo sfaldarsi della Stella Rossa, il "giallo" della morte del
Lupo. (A. Mandreoli, A. Deoriti)
23.05.2014. Dopo la strage. Le politiche e le distorsioni della memoria: la stagione dei processi e il
caso Reder. Le tensioni acute nel territorio circa la valutazione delle responsabilità della strage.
Confronto con altre situazioni. (A. Mandreoli)
30.05.2014. Il lungo silenzio della Chiesa bolognese sui fatti di Monte Sole e la "risalita".
Interpretazione degli omissis e attuali potenzialità di gestione della memoria. Sottolineature a
partire dalla ‘Introduzione' di Dossetti al volume di Gherardi, perché le categorie della storia
fattuale non sono sufficienti. (A. Baldassarri, N. Apano)
21 marzo 2014
Dalle guerre dei Savoia alle guerre del Fascismo: la posizione della Chiesa dinanzi ala guerra. (U.
Mazzone)
Pontificato di Pio IX: si fa strada il pensiero della fine del potere temporale della Chiesa.
1914: morte di Pio IX ed elezione di Benedetto XV. Enciclica Ubi primum: la guerra come flagello
di Dio, in punizione al peccato delle nazioni.
Fallimento dell'Internazionale socialista. I socialdemocratici tedeschi danno il loro assenso alla
guerra e così pure i francesi: vincono i nazionalisti contro i neutralisti. In Italia Benito Mussolini
fonda il giornale Il popolo d'Italia.
Allo stesso modo fallisce l"'Internazionale" cristiana: prevale il favore alla guerra e quindi i singoli
nazionalismi sulle istanze di fraternità tra le nazioni cristiane. Allontanamento delle masse operaie e
contadine dalla Chiesa. Laicizzazione della Francia, fin dal 1905. Altrettanto capita in Germania:
illusione dei cattolici tedeschi di creare una unità con i protestanti sulla base di un comune
patriottismo tedesco. Il motto dei soldati tedeschi sul cinturone delle loro divise: Gott Mitt Uns (Dio
è con noi). Prediche di guerra: "una guerra santa per volontà di Dio, che benedira' le nostre armi".
Preghiere di guerra, di tutte le confessioni cristiane.
Più complesso e pensoso l'atteggiamento del Pontefice. Per il Natale del 1914 propone una tregua,
che ha un certo seguito (c'è anche un film sull'argomento). Il 1° agosto del 1917 scrive una Nota ai
Capi di Stato: la guerra è ferma sulle trincee ormai stabili da tre anni, con pesantissime perdite
umane. "L'Europa sta correndo verso il suicidio". Così avvenne: crescita degli USA e dell'URSS e
dei Nazionalismi autoritari che porteranno ad ulteriori e più gravi frantumazioni e distruzioni. Il
Papa propone un piano di pace, con un disarmo generalizzato e la formazione di istituzioni
internazionali di arbitrato. Una "inutile strage". L'enciclica non avrà un gran seguito. Però, pochi
mesi dopo, il Presidente degli USA Wilson presenta nel gennaio del 1918 un piano molto simile a
quello del Pontefice. Pacelli nel frattempo è diplomatico della Santa Sede.
Conclusione.
Incapacità delle Chiese a sviluppare un'autonomia rispetto alle istanze delle singole nazioni.
Due novità della prima guerra mondiale: appaiono in Italia i Cappellani militari e i preti soldato.
Nasce il culto dei caduti di guerra, con cimiteri dedicati ad essi.
28-3-2014
Pablo Baisotti, storico argentino.
La guerra civile spagnola.
Antecedenti: l'Inquisizione spagnola dal 1700, il grande potere della gerarchia della Chiesa
spagnola, l'analfabetismo del 70 per cento nella Spagna del primo Novecento, l'urbanizzazione
(Madrid, Barcellona e Valencia), la diffusione delle istanze sociali del popolo, l'ascesa del
comunismo, infine, nel 1931 la Seconda Repubblica spagnola con persecuzioni ad opera dei
repubbicani, soprattutto dal 1934 (ad oggi 1500 martiri beatificati e canonizzati), più di tutti i
Clarettiani (9 uccisi su 10), poi i francescani. I preti sono chiamati "corvi". Colpiti anche i preti
delle campagne, che erano stati al servizio dei poveri.
18 luglio 1936: inizio della guerra civile spagnola. 300.000 morti. I Generali (soprattutto Franco)
prendono il potere per riportare il Paese alla monarchia. La Chiesa chiede loro la protezione dalle
persecuzioni. Grazie a questa legittimazione della Chiesa, Franco manterrà il potere fino alla fine
degli anni sessanta, anche oltre il partito fascista ("Falange"); anche gli USA (Eisenhower) lo
appoggiarono. Sacralizzazione di Franco, reputato inviato di Dio, un dio stesso. Usa il
termine"crociata" contro il comunismo, ma da una parte e dall'altra c'erano cristiani, anche
musulmani. Feste religiose e feste civili restaurate. In particolare, la festa di San Giacomo apostolo
e la festa della Madonna del Pilar, con carica simbolica di grande rilievo. Franco come unico
difensore della fede.
L'anno scorso Papa Francesco ha canonizzato altri martiri spagnoli. La storiografia tende oggi a
vedere torti da entrambe le parti. La società spagnola si sta riconciliando con il suo passato. I
giovani non sanno niente della guerra civile spagnola, studiano la storia a scuola fino al 1930.
Sandra Deoriti, insegnante.
La politica estera del partito fascista in Italia.
Inizialmente non ci fu un'alleanza con Hitler, ma un'oscillazione tra accordi con Gran Bretagna e
Francia e con la Germania. Nazionalismo, imperialismo, necessità di sbocchi verso i Balcani e il
Mediterraneo ("un posto al sole"), idea di una missione civilizzatrice di Roma verso l'Africa. Dal
1938, con le leggi razziali, più decisa convergenza con il Nazismo.
Video documentario "Luce": impressionante il consenso popolare a Mussolini e Hitler.
4 aprile 2014.
Alberto Guasco
Sintetico sguardo comparativo ai caratteri del regime fascista e nazista. Il rapporto con le Chiese.
Il rapporto della Chiesa con il fascismo.
1 fase, dal '19 al '23: il sospetto
2 fase, dal '27 al '30: l'avvicinamento
3 fase, dal '31 al '39: il consenso
Prima fase. Mussolini: nel '17 opposizione alla linea pacifista di Papa Benedetto XV, ma nel '21,
entrato alla Camera, cambio totale di atteggiamento. Però nel novembre dello stesso anno inizia lo
squadrismo, blandamente criticato dall'Osservatore Romano e dalla Civiltà Cattolica. Nel '22
tuttavia gli stessi giornali sono già più severi. Ottobre '22: Marcia su Roma. Il fascismo diventa
partito di governo. La Chiesa assume un atteggiamento di riserbo prudente: problema della violenza
squadrista e dell'appartenenza di molti quadri fascisti alla massoneria, problema del nazionalismo.
Seconda fase. Mussolini incomincia a promulgare leggi favorevoli alla Chiesa: Riforma Gentile
sulla scuola, con introduzione della Religione nelle scuole, Cappellani militari, reintroduzione del
crocifisso nelle aule scolastiche, lotta alla Massoneria, congrua ai preti.
Ascesa nel '19 del partito Popolare di don Luigi Sturzo, che non piace alla Santa Sede per la sua
aconfessionalita' e la tendenza ad alleanze con i socialisti. Mussolini minaccia la Chiesa perché
fermi il partito di Sturzo, che viene sciolto d'autorita' nel '26.
Seconda fase. 11 febbraio 1929: i Patti Lateranensi tra Stato e Chiesa. Le associazioni cattoliche
sono le uniche a non essere sciolte. Un miliardo a risarcimento dei beni confiscati alla Chiesa dal
1870. La Civiltà Cattolica esce con il titolo "L'ora di Dio". Tuttavia è una pace "armata", tra due
potestà in contrasto, soprattutto sull'educazione dei giovani. Scioglimento degli scout e dell'Azione
Cattolica.
Tera fase. Nel '33 Hitler va al potere.
Guerra di Etiopia 1935: fusione tra cattolicesimo e nazionalismo. Flaiano: le guerre si fanno con la
bibbia in mano, ma senza aprirla. Pio XI si oppone alla guerra, ma viene minacciato e tace. I
vescovi parlano di missione civilizzatrice in Africa.
1936-1939 Guerra civile spagnola: i vescovi sostengono Franco, ma anche il papa è debole, per
timore dell'ascesa generalizzata del comunismo. Hitler e Mussolini non vogliono bolscevichi nel
Mediterraneo e così pure la Chiesa.
Pasqua 1937: due encicliche, una contro il comunismo e una contro il nazismo (Mitbrennender
Sorge). Maggio 1938: visita di Hitler a Roma. Opposizione del papa alle leggi razziali per motivi
giuridici, in quanto contrarie al Concordato, ma soprattutto per motivi dottrinali, per
l'antisemitismo. Nel settembre 1938 il papa afferma: "spiritualmente siamo semiti". Questo graduale
ripensamento del papa viene bloccato dal successore, Pio XII. Pio XI muore il 10 febbraio 1939. La
sua enciclica contro il nazismo viene messa in un cassetto.
Rapporto della Chiesa con il nazismo.
1930-1933: nel triennio che precede l'ascesa di Hitler la Chiesa tedesca è prudente.
30 gennaio 1933: Hitler è nominato cancelliere. In luglio Concordato tra Santa Sede e Reich,
iniziativa dell'episcopato tedesco. Pio XII firma "con la pistola puntata alla testa", per non subire la
chiusura delle associazioni cattoliche e rappresaglie ulteriori. Silenzio sulla notte dei lunghi coltelli
del 1934.
1937: Radicale opposizione al nazismo, considerato come religione opposta al cristianesimo.
1939-1945: via diplomatica, con risultati nulli.
I silenzi di Pio XII sulla Shoah. Ragioni: non piena comprensione della vera natura del nazismo,
necessità di non aggravare la situazione dei cattolici in Germania, neutralità verso le parti in
conflitto, non sufficiente teologia sull'ebraismo.
11 aprile 2014
Lucia Ceci, ricercatrice dell'Università di Roma
Rapporti tra Chiesa e fascismo, specialmente nelle parti finali.
La paura del "pericolo rosso", fondamentale per comprendere l'atteggiamento progressivamente
positivo della Chiesa verso Mussolini.
Conciliazione (Patti Lateranensi del 1929), ma anche competizione tra Chiesa e Fascismo per la
questione educativa, per le Associazioni di formazione delle coscienze.
La Guerra di Etiopia (1935-1936): la Chiesa appoggia l'Italia per espandere il Cattolicesimo (in
Etiopia però c'era già la Chiesa Copta).
Guerra civile spagnola (1934-1936): la Chiesa appoggia Franco per difendersi dalle persecuzioni
comuniste.
1938: le leggi razziali in Italia e le prime persecuzioni verso gli ebrei. I rapporti tra Chiesa e
Fascismo dal 1938 in avanti sono fortemente condizionati da quanto avviene a livello
internazionale: sta per esplodere la seconda guerra mondiale.
La Santa Sede, dalla Rivoluzione francese in poi si muove con la politica del "doppio registro":
difesa della dottrina cattolica e accordi particolari con i singoli Stati, per la necessità di trovare un
modus vivendi per le Chiese nazionali. Così la Chiesa si muove anche con l'Unione Sovietica, dalla
rivoluzione dell'ottobre 1917, ma dal 1934, con il settimo Congresso del Comintern, che decide di
schierarsi contro i fascismi, i rapporti peggiorano.
Al Messico il papa dedica tre Encicliche, per il timore dell'espansione del comunismo.
1939: invasione tedesca della Polonia, spartita tra Hitler e Stalin con il patto Ribbentrop-Molotov.
L'Enciclica di Pio XII, Summi pontificatus, 30 ottobre 1939: lo Stato totalitario viene condannato;
la guerra è presentata come espiazione, come conseguenza degli errori di chi non ha accettato la
missione educatrice della Chiesa.
4 settembre 1940, discorso di Pio XII ai dirigenti dell'Azione Cattolica: principio di obbedienza dei
Cattolici alle autorità costituite, conseguente dovere di obbedienza, per amore della Patria, fino al
sacrificio della vita in guerra. Questo principio era già stato affermato in occasione della
discussione sulla eventuale entrata in guerra degli italiani per la prima guerra mondiale. Tuttavia, il
tono del discorso non fu di entusiasmo, ma di rassegnazione alla guerra; per questo non piacque a
Mussolini. P. Agostino Gemelli, fondatore e rettore dell'Università Cattolica del Sacro Cuore,
compose invece, con toni più forti in favore della guerra, preghiere litaniche per la Patria, da
difendere dai "barbari".
Pluralità di posizioni dei cattolici:
Mons. Angelo Roncalli, scrivendo da Istanbul all'inizio della guerra, ritiene ancora che Mussolini
voglia preservare il popolo italiano da perdite di vite umane e stia già preparando un armistizio.
Don Primo Mazzolari nel 1940 afferma il diritto alla disobbedienza alle autorità costituite se si è
spinti da esse al male.
Pio XII e il suo segretario di Stato Tardini sperano che la campagna tedesca di Russia si concluda
con l'annientamento di entrambi i regimi, nazista e comunista.
Nel 1942, con la sconfitta dei tedeschi con gli italiani ad El Alamehin, il consenso al regime fascista
diminuisce. Giugno 1943: sbarco anglo-americano in Sicilia e inizio dei bombardamenti delle città;
nel luglio 1943 Roma, San Lorenzo, è colpita con 5000 morti. Il Papa chiede che Roma sia
dichiarata "città aperta" e fa visita ai quartieri bombardati. 25 luglio 1943: il Gran Consiglio mette
in sfiducia Mussolini e lo fa inprigionare a Campo Imperatore. 8 settembre 1943: armistizio (per i
giornali stranieri fu in realtà una disfatta). Il re lascia Roma e si sposta al Sud. Mussolini viene
liberato dai tedeschi e fonda la Repubblica di Salò. Al Sud Governo Badoglio. La Santa Sede non
riconosce la Repubblica di Salò, ma non mette in discussione il Concordato: i Vescovi e il clero del
Nord devono tenere contatti diretti con il Governo di Salò. Una parte del clero resta fedele a
Mussolini (rivista cremonese "Crociata italiana"), un'altra è favorevole alla Resistenza. Alla fine,
l'insurrezione armata (CLNA). Schuster, Arcivescovo di Milano, spinge per evitare l'insurrezione,
per non favorire la vittoria comunista. Mussolini si rivolge a Schuster, che gli parla di necessaria
"espiazione" delle sue colpe. Mussolini viene ucciso ed esposto a piazzale Loreto. Effetto negativo
del concetto di "capro espiatorio": l'attribuzione a Mussolini di tutte le colpe evita la presa di
responsabilità di tutti quanti lo avevano sostenuto e o tollerato.