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Chiesa di S. Croce o S. Maria della Misericordia
Costruita nel 1533, la chiesa di S. Croce presenta una facciata in laterizio
caratterizzata dalla sovrapposizione di più interventi costruttivi effettuati in
epoche diverse.
L’edificio ha muratura in laterizio, presenta un tetto a capanna ed una sobria
facciata con portale rinascimentale in pietra, della prima metà del 1500,
sovrastato da un rosone e da un ampio finestrone centrale, entrambi murati, frutto
del rifacimento avvenuto nel 1795 ad opera dell’architetto elvetico Fontana. In
quell’anno la chiesa, inizialmente intitolata a S. Maria della Misericordia,
assunse l’intitolazione a “Santa Croce” e subì una sopraelevazione,
l’ampliamento del presbiterio, la costruzione della cupola e l’apertura di quattro
grandi finestre trilobate sui lati.
Dell’edificio cinquecentesco restano visibili la base della muratura in pietra sulla
facciata e l’elegante portale in pietra bianca ad architrave piano leggermente
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aggettante con montanti laterali e lunetta sovrastante coronata con protome
d’angelo. Al centro della lunetta una nicchia con una statuetta della Madonna.
Fig. 1 - Chiesa di S. Croce, facciata (Foto tratta da: www.abruzzointour.it)
L’interno della chiesa, in stile tardo rococò, le cui preziose decorazioni si devono
allo scultore romano Gioacchino Varlè, è a navata unica coperta da una volta a
botte che termina con un’abside alla sommità della quale troneggia il gruppo
scultoreo dell’esaltazione della croce. Nelle nicchie che movimentano la navata
si trovano tre stucchi che raffigurano l’allegoria delle Virtù teologali (la fede, la
speranza e la carità), mentre nei pennacchi della cupola sono rappresentati i
quattro evangelisti con il leone ed il bue alati, l’angelo e l’aquila.
Ai lati del presbiterio si possono ammirare le statue a grandezza naturale di Mosè
a destra e S. Pietro a sinistra, mentre nella parte absidale si trova un coro ligneo
del ‘700. Sulla controfacciata la cantoria ospita un antico e pregevole organo di
fine settecento più volte rimaneggiato nei secoli e tuttora in funzione, sebbene
necessiti di interventi di restauro.
Nei transetti, arricchite da scenografiche decorazioni a stucco, si aprono quattro
cappelle che ospitano preziose tele tra cui l’Adorazione dei Magi del 1793 del
pittore tardo-manierista napoletano Fabrizio Santafede.
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Inoltre vediamo altre tre grandi tele settecentesche dell’artista ascolano Nicola
Antonio Monti che rappresentano la Madonna del Rosario, la Abigail che
pacifica David e Rebecca al pozzo alle quali si sono aggiunte, per recente
attribuzione, la Crocifissione e la Madonna, il Bambino e le anime purganti.
Sull’altare della Madonna del Rosario una bella pala, datata tra la fine del
Cinquecento e gli inizi del Seicento, con la Vergine con il Bambino che appare a
S. Francesco, Tobia e l’angelo.
Ai lati del presbiterio sono collocate le statue a grandezza naturale di Mosè e S.
Pietro.
La chiesa è affiancata da un’alta torre che svolge la duplice funzione di
campanile e torre civica. Alla sua sommità svetta un’imponente e caratteristica
banderuola con alla base le iniziali dei quattro punti cardinali e sui lati da una
parte il simbolo della croce, dall’altra lo stemma del paese con l’iscrizione
“Universitas Bellanti”.
Cappella di S. Maria della Misericordia
Attigua alla chiesa di S. Croce è la Cappella di S. Maria della Misericordia al cui
interno si conserva la statua della Madonna della Misericordia. Assisa in trono
con bambino, in atteggiamento adorante, la statua della Vergine, realizzata in
terracotta policroma, può essere datata al XVI secolo ed attribuita alla bottega di
Giovan Francesco Gagliardelli. Si narra che quest’opera fu voluta dalla nobile
Giovanna d’Aragona (della quale ritrarrebbe le sembianze) come ex voto alla
Madonna per aver liberato il paese dal flagello del colera. Il trono è in legno
dorato ed è sormontato da una imponente cornice in argento. Le pesanti dorature
ed il ridondante trono fanno pensare ad un adattamento barocco. Il viso dai tratti
gentili e al tempo stesso vigorosi, il gesto delicatissimo delle mani che appena si
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sfiorano, lo sguardo di materna tenerezza verso il Bambino stentano ad intonarsi
con il pesante modellato dei panneggi e la estrema definizione della cromia.
Secondo una leggenda, il Bambino in braccio alla Vergine non sarebbe quello
originale, poichè quest’ultimo sottratto dai briganti nel Settecento sarebbe
successivamente finito in braccio alla Madonna dei Lumi di Civitella del Tronto.
Tale notizia, sebbene desunta dalla tradizione popolare, potrebbe avere un fondo
di verità poiché il Bambino in oggetto appare di fattura diversa e meno ricercata
rispetto alla Madre e presenta un diverso cromatismo.
Fig. 2 – Cappella di S. Maria della Misericordia, Statua della Madonna della Misericordia
(foto tratta da: www.bellantewiva.org)
Questo manufatto ha un discreto interesse artistico ed un enorme valore
devozionale; i fedeli del paese, infatti, riconoscono la Madonna della
Misericordia come patrona accanto a S. Atanasio e a S. Francesco di Paola e, in
occasione della festa, ogni venticinque anni, la portano in processione per le vie
del paese.
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Ricca e prestigiosa è la collezione di argenti della chiesa che vanta una
pregevole e preziosa croce processionale in argento dorato attribuita alla scuola
di Nicola da Guardiagrele ed un’ostensorio ottocentesco in argento.
Organo della chiesa di S. Croce e S. Maria della Misericordia
L’organo (cm. 700 x 280 x 140 ca.) della chiesa parrocchiale di S. Croce e S.
Maria della Misericordia a Bellante è probabilmente il frutto di una
ristrutturazione condotta nel 1848 su uno strumento precedente, come testimonia
anche un cartiglio nel quale viene altresì indicato l’autore in una fabbrica di
organi di Atri.
Visita anche: http://www.regione.abruzzo.it/xCultura
Informazioni: Municipio tel. 0861-6170304
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