tra il fascismo e la repubblica (1943-1945) - Digilander

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TRA IL FASCISMO E LA REPUBBLICA (1943-1945) (2.0)
REGIME FASCISTA (fino al 25 luglio 1943)
-Attacco alleato all’Italia, sbarco in Sicilia
-Il Gran Consiglio del fascismo sfiducia Mussolini (24-25 luglio)
I QUARANTACINQUE GIORNI 25 lug 1943 - 8 sett 1943
-Il Re destituisce Mussolini, nomina capo del governo il Gen. Badoglio
-Arresto di Mussolini (25 luglio) e suo imprigionamento a Campo Imperatore
-Prime disposizioni del nuovo governo (smantellamento del fascismo, ordine pubblico, “la guerra
continua”)
-Armistizio di Cassibile, senza condizioni, segreto, con gli Alleati (3 sett.)
-Pubblicazione dell’armistizio (8 sett.) dietro imposizione degli Alleati
-Occupazione militare dell’Italia da parte dei tedeschi
-Fuga del re e del governo da Roma a Brindisi (sotto la protezione alleata)
-Sbandamento e resa ai tedeschi dell’esercito (prigionia in Germania di 600000)
IL “REGNO DEL SUD”
(OCCUPAZIONE DEGLI ALLEATI)
-Armistizio lungo di Malta (29 sett.)
-Dichiarazione di guerra alla Germania (13 ott.)
e riconoscimento della “cobelligeranza”
-Gli Alleati impediscono la ricostituzione di un
esercito italiano al Sud
-Quattro giornate di Napoli (27-30 sett. 1944)
-Nomina del Luogotenente del Regno (5 giu
1944)
-Convocazione della Costituente (25 giu 1944)
LA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA
(REPUBBLICA DI SALO’)
(OCCUPAZIONE TEDESCA)
-liberazione di Mussolini e costituzione della RSI
-i tedeschi sottraggono due regioni al territorio
nazionale
-Rastrellamenti e deportazione degli ebrei
-trasferimento coatto di lavoratori in Germania
-Formazione di bande paramilitari
-Sviluppo della Resistenza
-insurrezione del 25 aprile 1945
-esecuzione di Mussolini e fine della RSI
FONDAZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
- Legge elettorale (10 mar 1946)
- Abdicazione del re a favore di Umberto II (16 mar 1946)
- Elezioni a suffragio universale per la Costituente (2-3 giugno) e Referendum istituzionale
- Abdicazione di Umberto II dopo il risultato del Referendum (132 giu 1946)
-Prima seduta dell’Assemblea costituente (25 giu 1946)
-Nomina della “Commissione dei settantacinque” per la redazione della Costituzione
- Trattato di pace di Parigi tra l’Italia e gli Alleati (10 febbraio 1947)
- Entra in vigore la Costituzione repubblicana (1 gen 1948)
LE STRUTTURE DELL’OCCUPAZIONE TEDESCA (1.1)
Il “NUOVO ORDINE EUROPEO”
AVEVA DUE COMPONENTI ESSENZIALI:
 componente economica
 componente razziale (pulizia etnica e affermazione della
gerarchia delle razze)
POLITICHE TEDESCHE
NEI CONFRONTI DEI PAESI OCCUPATI
 Annessione pura e semplice al Reich (es. Austria)
 Domini di tipo coloniale (es. Governatorato della Polonia)
 Occupazione militare in presenza di un governo nazionale
semiautonomo (governo collaborazionista)
 Amministrazione militare diretta (es. Zona di Operazioni del
Litorale Adriatico)
STRUTTURE DI CONTROLLO
 Struttura di controllo politico
 Strutture di sfruttamento finanziario ed economico (ad esempio
l’organizzazione Todt)
 Controllo militare (Werhmacht)
 Controllo delle SS
COLLABORAZIONISMO E RESISTENZA (1.1)
RESISTENZA
Guerra di liberazione
Guerra civile
Conflitto di classe
ZONA
GRIGIA
COLLABORAZIONISMO
Opportunistico
Conservatore
Ideologico
In seguito all’occupazione tedesca e alla costituzione della RSI, gli italiani si dividono: a una grande massa
che attende senza prendere posizione (detta “zona grigia”) si contrappongono, da un lato i
collaborazionisti e dall’altro i resistenti.
L’ANTIFASCISMO dopo il 25 luglio (1.1)
Comunisti
Socialisti
Azionisti
Liberali
Cattolici
Monarchici
Democrazia
del Lavoro
Diversi di loro erano riparati all’estero, oppure erano stati imprigionati dal
fascismo (come Antonio Gramsci). Avevano condotto una opposizione
clandestina in Italia (organizzazione clandestina formata da “cellule”)
Erano disponibili - secondo la linea dei “fronti popolari” a combattere
unitariamente il fascismo insieme agli altri partiti. Si riconoscono nel Partito
Comunista
Nella Resistenza costituiranno le Brigate Garibaldi
Divisi al loro interno tra massimalisti e riformisti (ereditavano le polemiche del
1919-22). Si riconoscono nel Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria,
creato nell’agosto del 1943. Nella Resistenza costituiranno le Brigate
Matteotti
Si riconoscono nel Partito d’Azione, sorto nel 1942 da correnti democratiche,
repubblicane e liberali
Si ispiravano a Mazzini e Gobetti (autore de “la rivoluzione liberale”)
Nella Resistenza costituiranno le brigate di Giustizia e Libertà (GL)
Si riconoscono in alcune personalità eminenti (Benedetto Croce, Soleri,
Casati)
Si riferivano alla figura di Alcide De Gasperi
Si riconoscono nel partito della Democrazia Cristiana, fondato
clandestinamente nel 1943 (il nome era quello del movimento modernista di
Romolo Murri, ma ereditava l’esperienza politica del Partito Popolare Italiano
e del suo leader Don Sturzo)
Nella Resistenza i cattolici ebbero alcune formazioni proprie minori (Fiamme
Verdi, Brigate Osoppo), ma parteciparono anche a diverse altre formazioni
Nella Resistenza costituiranno le “formazioni autonome”.
Gruppo che faceva riferimento a Ivanoe Bonomi (che aveva fondato il Partito
Socialista Riformista prima della Grande guerra)
Bonomi sarà presidente del Comitato di Liberazione Nazionale; poi (dal
giugno 1944 sarà presidente del consiglio)
LE ORGANIZZAZIONI DELLA RESISTENZA (1.0)
CLN
CVL
CIL
Comitato di Liberazione Nazionale.
Il 27 luglio 1943 a Roma si insedia il comitato nazionale delle correnti antifasciste;
il 9 sett 1943 assume la denominazione di CLN (Comitato di liberazione
nazionale). E’ l’organizzazione politica interpartitica che dirige la Resistenza.
Erano rappresentati i partiti comunista, socialista, d’azione, democrazia del
lavoro, democrazia cristiana e liberale. Presieduto da I. Bonomi.
Nel territorio occupato dai tedeschi fu rappresentato come CLNAI (non c’era
Democrazia del lavoro, che non ebbe gruppi operativi). Il CLNAI era presieduto
da Alfredo Pizzoni; altri leaders furono Ferruccio Parri e Leo Valiani. Il CLN aveva
una organizzazione capillare sul territorio e in tal modo ebbe l’opportunità di
coordinare il movimento partigiano.
Corpo dei volontari della libertà.
E’ il complesso delle forze militari combattenti della Resistenza. Costituito a
Roma, il 1 luglio 1944. Il comando venne affidato al generale Cadorna
(vicecomandanti erano Longo (comunista) e Parri (azionista)). E’ l’espressione
militare del CLNAI. Il CVL fu riconosciuto dagli alleati e dal governo Badoglio
come esercito popolare, ma dopo la liberazione, gli alleati ne imposero lo
scioglimento immediato.
Corpo Italiano di Liberazione (al Sud).
E’ il ricostituito esercito italiano (minimo per volere degli Alleati) impiegato al Sud,
alle dipendenze di Badoglio. Composto per buona metà di volontari. Dopo la
metà del 1944, con l’avanzare delle operazioni militari in Italia centrale, il CIL
partecipa ai combattimenti.
Effettivi di circa 50 000 uomini. Apolitici, giurano fedeltà al Re e rappresentano in
un certo senso la continuità dell’esercito italiano monarchico.
LE INTERPRETAZIONI DELLA RESISTENZA ITALIANA (1.1)
Lotta
unitaria del
popolo
italiano
La Resistenza come lotta unitaria di liberazione di tutto il popolo italiano,
attraverso la quale è stato combattuto il nazifascismo.
Con questa tesi si è sostenuto che gli italiani avrebbero operato un “riscatto”
per quanto successo durante il fascismo. E’ la tesi sostenuta fino al 1948.
Dopo il 1948 sono nate le interpretazioni più politicamente schierate.
* Secondo G. Oliva, questa interpretazione ha avuto la funzione di una vera e
propria rimozione delle corresponsabilità degli italiani con il fascismo e della
sconfitta militare.
La sinistra
socialista e
comunista
La Resistenza come guerra di popolo e rivoluzione sociale.
La Resistenza è stata una “lotta di liberazione sociale” delle masse popolari.
Lo scopo era quello di costituire una nuova società.
L’opera di riferimento è Roberto Battaglia, Storia della Resistenza italiana,
Einaudi,
La Resistenza è stata una lotta per la riconquista della libertà politica. La
Resistenza viene interpretata come “secondo Risorgimento”, come “quinta
guerra di indipendenza”.
Condivisa la dottrina del fascismo come “parentesi” della storia nazionale. La
Resistenza ha favorito una rinascita morale il ristabilimento delle libertà
politiche precedenti al fascismo (vengono marginalizzati i contenuti politico
sociali).
L’opera di riferimento è AA. VV., Il secondo Risorgimento, Presidenza del
Consiglio, Roma,1955
La Resistenza come rivoluzione mancata.
La Resistenza ha proposto delle istanze innovatrici (di carattere morale,
politico e sociale) ma queste sono state sacrificate dalle scelte di
compromesso dei comunisti. La Resistenza è stata una “rivoluzione mancata”,
ovvero una “rivoluzione tradita”
Il riferimento va alla tradizione gobettiana de “La Rivoluzione liberale”
L’opera di riferimento è Leo Valiani, Il problema politico della Nazione italiana,
in AA. VV., Dieci anni dopo, 1945-1955, Bari, Laterza, 1955.
I moderati
Gli azionisti
1
LE INTERPRETAZIONI PIU’ RECENTI
Resistenza
e storia
d’Italia di
Guido
Quazza
Viene posto il problema della collocazione della Resistenza nella storia d’Italia
(nella prospettiva dei tempi più ampi, dal 1919 al 1947):
-ci sono elementi di continuità tra prima e dopo (gruppi di potere economico
e finanziario, la burocrazia di Stato; la coercizione dello Stato)
-c’è stato un conflitto interno tra la spinta dal basso (vari tipi di antifascismo:
di classe, politico, esistenziale) e la direzione dei partiti
I limiti della Resistenza, secondo Quazza:
-l’intervento dei partiti (che hanno sacrificato gli elementi di democrazia di
base della Resistenza)
-l’intervento degli anglo-americani (che non avevano interesse allo sviluppo
della Resistenza)
-la durata della guerra (troppo lunga per i danni e troppo breve per essere una
esperienza di trasformazione radicale)
“Le tre
guerre” di
Claudio
Pavone
L’opera di riferimento è G. Quazza, Resistenza e storia d’Italia, Feltrinelli,
Milano, 1976.
Nella Resistenza ci sono tre guerre che si intrecciano e si sovrappongono:
-guerra patriottica o di liberazione (italiani contro gli occupanti nazisti)
-guerra civile (italiani antifascisti contro i fascisti e i collaborazionisti di Salò)
-guerra di classe (da parte dei comunisti e dei socialisti)
L’opera di riferimento è Claudio Pavone, Una guerra civile, Boringhieri, Milano,
1991.
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Le principali repubbliche partigiane
che vennero formate in Italia nel 1944
VAL CENO (Emilia) Dal 10 giugno all'11 luglio. Ingloba 10 comuni dell'alto Parmense. Si estende per oltre un quarto
dell'intera provincia e comprende una popolazione di circa 40.000 abitanti. Centri principali: Bardi, Pellegrino
Parmense, Rubbiano, Varan Melegari, Varsi.
VALSESIA (Piemonte) Dall'11 giugno al 10 luglio. Si estende in tutta l'alta valle, fino a Romagnano e Gattinara.
VAL D'ENZA e VAL PARMA (Emilia) Giugno-luglio. Comprende la parte alta delle due valli, dai confini con la
provincia di Reggio - segnati dal fiume Enza - alla sponda sinistra del Parma. Centri principali: Neviano degli
Arduini, Palanzano, Tizzano Val Parma.
VAL TARO (Emilia) Dal 15 giugno al 24 luglio. Nel territorio, 240 chilometri quadrati, è incluso un lungo tratto della
ferrovia Parma-La Spezia, importante per i collegamenti tedeschi fra la pianura padana e il settore occidentale della
linea Gotica. Lungo il confine est della valle passa per diversi chilometri la strada statale della Cisa.
MONTEFIORINO (Emilia) Dal 17 giugno al primo agosto. La zona è costituita dall'area montagnosa modenese e
reggiana, ai confini con la Toscana e sfiora, a nord, la pianura padana. Ha un'estensione di 1.200 chilometri quadrati
e una popolazione di 50.000 abitanti. Anche in questo caso le truppe nazifasciste si trovano di fronte a un ostacolo
difficile da eliminare con mezzi militari, tant'è vero che fanno ricorso all'azione psicologica tentando di aizzare
l'opinione pubblica, senza riuscirci, contro i partigiani. I centri principali: Montefiorino (la capitale), Baiso, Carpineti,
Cervarolo, Frassinoro, Ligonchio, Prignano, Toano, Villaminozzo.
VAL MAIRA e VAL VARAITA (Piemonte) Da fine giugno al 21 agosto. A nord-ovest di Cuneo. Centri principali:
Acceglio, Alma, Carteglio, Elva, Marmora, Prazo, Sampeyre, San Damiano, Stroppo.
VALLI di LANZO (Piemonte) Dal 25 giugno alla fine di settembre. Si trova a circa 30 chilometri a nord-ovest di
Torino. Ne fanno parte le valli Ala, Grande, Viù, i paesi e le città lungo lo Stura.
FRIULI ORIENTALE Dal 30 giugno alla fine di settembre. Si trova in provincia di Udine e si articola sui centri di
Attimis, Badia, Cesaris, Faedis, Lusevera, Nimis, Povoletto, Rozzano, Taipana, Torreano. La superficie è una buona
parte collineare-montagnosa e la sua presenza disturba notevolmente il traffico della ferrovia Pontebbana, una linea
che collega le armate germaniche con l'Austria.
BOBBIO (Emilia) Dal 7 luglio al 27 agosto. Si estende nella valle del Trebbia per 90 chilometri, da Rivergnano a
Torriglia, e include un tratto della strada statale Piacenza-Genova. Torriglia, pur facendo parte di quella di Bobbio,
costituisce una zona libera a sé stante: è un'area di grandissima importanza strategica perché nel suo territorio si
trova il Monte Antola dal quale si dominano le valli di Trebbia. Scrivia, Brevenna, Barbera, Vobbia.
CARNIA (Friuli) Dalla metà di luglio alla metà di ottobre. Abbraccia l'intera regione carnica: l'alto bacino del
Tagliamento (escluso Tolmezzo) con le valli di Arzino, Meduna e Cellina. Ha un'estensione di 2.500 chilometri
quadrati e comprende 41 comuni con un totale di 70.000 abitanti.
CANSIGLIO (Veneto) Da luglio a settembre. Estensione di 124 chilometri quadrati, 25.000 abitanti. Si colloca fra
Valdobbiadene, l'altopiano di Cansiglio e tocca i confini della zona carnica. Comprende le località della conca
d'Alpago.
IMPERIA (Liguria) Dalla fine di agosto alla metà di ottobre. E' costituita da diversi centri della provincia di Imperia,
dal capoluogo a Ventimiglia, tocca i confini con la Francia e s'inserisce in territorio piemontese fino a Bagnasco.
Centri principali: Badalucco, Calizzano, Carpasio, Cosio, Gallesio, Molini di Prelà, Molini di Triora, Montalto, Ormea,
Triora, Villatalla.
OSSOLA (Piemonte) E' la più nota delle repubbliche partigiane. Dura dal 10 settembre al 23 ottobre. La vicinanza
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con la Svizzera fa sì che la sua storia, breve ma ricca di esperienze politico-sociali, sia seguita dalla stampa
internazionale. Nel suo territorio si trovano 35 comuni con 85.000 abitanti. I centri principali sono: Bognanco,
Crevoladossola, Crodo, Domodossola, Piemulera, Pieve Vergonte, Premosello, Rumianca, Villadossola.
Nell'eventualità di un'azione tattico-strategica i partigiani dell'Ossola sono pronti ad attaccare la Pianura Padana.
LANGHE (Piemonte) Da settembre a metà novembre. Si trova a nord-ovest di Mondovì, fra il Tanaro e il Bormida. I
principali centri: Barolo, Barbaresco, Bossolasco, Carrù, Castino, Cigliè, Cravanzana, Farigliano, Mango,
Mombarcaro, Monforte, Neive, Neviglie, Niella Belbo. Dal 10 ottobre al 2 novembre viene inclusa anche la città di
Alba.
ALTO MONFERRATO (Piemonte) Dal settembre al 2 dicembre. Comprende la zona sud di Asti e arriva fino al nordovest della zona delle Langhe. Ne fanno parte 36 comuni fra i quali Agliano, Canelli, Costigliole d'Asti, Isola d'Asti,
Nizza Monferrato, Rocca d'Arazzo.
VARZI (Lombardia) Dalla fine di settembre al 29 novembre. Confina con la repubblica di Torriglia e comprende il
territorio nel quale s'è già estesa la repubblica di Bobbio, territorio al quale si aggiunge Varzi, la basse Valle
Staffora, spingendosi fino a Godiasco, nei pressi di Voghera.
ALTO TORTONESE (Piemonte) Dal settembre al dicembre. Confina con aree di Torriglia e Varzi, assieme alle quali
forma, praticamente, un solo, vasto territorio libero. Include le valli Borbera (fino a Pertuso), Sisola, l'alta Val Grue e
Val Curone, fino a Brignano Frascata.
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