VI SETTIMANA: 16) LEZIONE MONOPOLIO Introduciamo la funzione ricavo come: R = pq Cerchiamo il ricavo marginale definito come : ∆R ∆q Per piccole variazione delle quantità e dei prezzi il ricavo diventa: R ' = ( p + ∆p )(q + ∆q ) = pq + p∆q + q∆p + ∆p∆q Sottraendo R da R’ otteniamo ∆R = p∆q + q∆p + ∆p∆q Per valori molto piccoli di ∆p e ∆q otteniamo ∆R = p∆q + q∆p Dividendo per ∆q otteniamo il ricavo marginale come ∆R ∆p = p+q ∆q ∆q Che diventa : q∆p ∆R = p 1 + ∆q p ∆ q 1 q∆p = = ε p∆q p∆q q∆p 1 Quindi: ∆R 1 = p (q )1 + ∆q ε (q ) Per evitare problemi con il segno dell’elasticità lo scriviamo come ∆R 1 = p(q )1 − ∆q ε (q ) •Se ε (q ) = 1 allora il ricavo marginale è zero •Se la domanda è inelastica 1 <0 ε (q ) < 1 quindi 1 − ε (q ) Quindi Il ricavo diminuisce all’aumentare dell’output INTUIZIONE: Se la domanda è poco sensibile al prezzo, per aumentare la domanda si devono ridurre i prezzi in modo sostanziale, quindi il ricavo diminuisce Domanda Lineare p(q ) = a − bq L’inclinazione della curva di domanda inversa è costante: ∆p = −b ∆q Costruiamo la curva di ricavo marginale: marginale RICORDATE… Per q=0 l’elasticità è infinita P a ε =− a/b QUINDI: p1b pb =− 1 =∞ x1 0 q ∆R 1 = p(q )1 − = p ∆q ∞ Per la prima unità venduta il ricavo sarà esattamente uguale al prezzo Ma per l’unità successiva il MR sarà inferiore al prezzo, infatti ∆p <0 ∆q Per continuare a vendere dobbiamo abbassare il prezzo quindi il ricavo determinante da tutte le unità che stavamo vendendo diminuisce Il ricavo addizionale sarà inferiore del prezzo ottenuto per l’unità addizionale O in altri termini… L’aumento di ricavo dovuto alla vendita dell’unita addizionale (ricavo marginale) non coincide con il prezzo a cui vendo l’unità addizionale perchè a questo devo sottrarci le perdite che ho in termini delle altre quantità che ora vendo ad un prezzo più basso di prima Se ∆q è piccolo allora il ricavo marginale è dato da: ∂R (q ) 1 = p(q )1 − ∂q ε (q ) Quindi: ∂R(q ) ∂p (q ) = p (q ) + q = p(q ) − bq = a − bq − bq = a − 2bq ∂q ∂q Curva di ricavo marginale P,MR a a 2 Inclinazione = -2b a 2b se a q> 2b Incl. = -b D MR allora la domanda è inelastica infatti a/b q ε < 1 quindi MR<0 Siamo in monopolio quando nel mercato opera una sola impresa Il monopolista ha potere di mercato e quindi decide il prezzo di vendita e il livello di output che massimizzano il suo profitto max R − c ( y ) y Condizione del primo ordine: ∂R( y ) ∂c( y ) = ∂y ∂y RICORDATE : MR = MC In concorrenza perfetta il prezzo era dato quindi il ricavo marginale era uguale al prezzo e la condizione di ottimo era p=MR=MC L’effetto di un aumento dell’output ha un doppio effetto sul ricavo In monopolio: ∆R = p∆y + y∆p ciò che ottiene il monopolista vendendo di più Se aumenta la quantità il prezzo si dovrà ridurre e tutto l’output sarà venduto ad un prezzo più basso Condizione del secondo ordine (concavità della funzione profitto): R' ' ( y ) − c' ' ( y ) ≤ 0 indica che la funzione profitto deve essere concava R' ' ( y ) ≤ c' ' ( y ) L’inclinazione della curva di MC deve essere maggiore dell’inclinazione della curva di MR Da 1 MR = p( y )1 − ε ( y ) la condizione del primo ordine del monopolista diventa: 1 p( y )1 − = MC ( y ) ε ( y ) Indice di Lerner: Lerner indica il potere di mercato del monopolista p − MC 1 = p ε Inoltre: Se ε <1 MR è negativo quindi MR < MC Un monopolista che ottimizza il suo profitto non sceglierà mai di produrre nel tratto in cui a domanda è inelastica Intuizione: se stesse producendo nella parte inelastica potrebbe ridurre la quantità aumentando i profitti (meno output implica meno costi di produzione e un aumento nei ricavi perchè vende la restante quantità ad prezzo più alto), quindi non stava ottimizzando Un monopolista che sta producendo ottimizzando il profitto produrrà sempre nel tratto elastico della domanda dove: ε ≥1 Una diminuzione della quantità implica un significativo aumento del prezzo Esempio domanda lineare Ricavo: p( y) = a − by R( y ) = p ( y ) y = ay − by 2 Ricavo Marginale: MR( y ) = a − 2by p MC AC p* profitto D (inc.= -b) MR (inc.= -2b) y* output Output ottimo Definiamo la politica di prezzo ottimale del monopolista, partiamo dalla condizione di ottimo: 1 p ( y )1 − = MC ( y ) ε ( y ) 1 p( y ) = MC ( y ) 1−1/ ε ( y) Markup Il prezzo ottimo prevede un markup (ricarico) sui costi marginali Dato che il monopolista produce nel tratto elastico della domanda ε (y) > 1 Il markup è positivo e maggiore di 1 quindi per il monopolista che massimizza il profitto il prezzo ottimo da caricare è maggiore del MC In concorrenza perfetta l’impresa fronteggiava una curva di domanda piatta dato che il prezzo di vendita non dipendeva dall’output La curva piatta implica una domanda infinitamente elastica ε =∞ 1 Quindi la condizione si riduce a quella di concorrenza perfetta dato che p = MC ε =0 In monopolio i consumatori stanno peggio ma l’impresa sta meglio: cosa accade al benessere totale? p p m pc MC E A B D C D MR y m yc output Passando dal mercato concorrenziale al monopolio: •Il surplus del consumatore diminuisce di B+A •L’impresa aumenta il surplus (surplus del produttore) di A ma perde la parte D, (ammontare di output che prima era venduto ad un prezzo maggiore del costo marginale) •Il surplus totale in monopolio è SWm=E+A+C, mentre quello di concorrenza perfetta era SWc=A+B+C+D+E, dove SWm<SWc Passando dal mercato di concorrenze perfetta al monopolio i consumatori stanno peggio, il monopolista sta meglio, però l’aumento del surplus dell’impresa è minore della riduzione del surplus dei consumatori: la società sta peggio B+C è la perdita netta del monopolio: è la misura del valore dell’output che è andato perso, B e la parte di surplus persa dal consumatore che però non passa al produttore, C è la diminuzione del surplus del produttore La perdita è chiamata netta perché è una perdita sociale, non è ridistribuita da un gruppo ad un altro della società, ma viene persa MONOPOLIO NATURALE Il monopolio naturale si ha quando il monopolista produce ad alti costi fissi e bassi costi marginali, quindi ha una determinata funzione di AC tale che: 1. se producesse una quantità efficiente caricando un prezzo uguale al costo marginale avrebbe un profitto negativo 2. Se producesse una quantità in cui il prezzo fosse uguale al AC allora coprirebbe i costi ma produrrebbe una quantità minore di quella efficiente p MC AC p AC Perdita con p=MC p MC D y AC y MC output Esempi di monopoli naturali (quindi produttori con queste determinate funzioni di costo) sono quelli in cui la determinante principale del costo medio è il costo fisso: società del Gas, società telefoniche, società di servizi ti trasposto pubblico Permettere al monopolista di scegliere il suo prezzo ottimo non è socialmente ottimale, ottimale ma obbligarlo a caricare un p = MC lo incentiverebbe a chiudere, chiudere quindi quale sarebbe la soluzione migliore? 1) Politica dei prezzi sub-ottimale (second best): • il servizio è gestito privatamente dall’impresa • il governo stabilisce che i prezzi dell’impresa devono essere tali da coprire i costi , P=AC. (es. USA per fornitura di gas, elettricità e servizi telefonici, servizi postali) L’impresa copre i costi ma l’output finale è inferiore di quello efficiente 2) Lo stato gestisce il servizio, fissa p=MC e da un sussidio all’impresa. Es. servizi di trasporto pubblico: metropolitana, autobus Definiamo la scala minima efficiente (MES) come il livello di output che minimizza il costo medio p p AC p* AC MES p* output Possono entrare altre imprese e produrre un valore uguale alla MES e caricare un prezzo p* MES output Solo un’impresa può produrre la SME a caricare p*, le altre che entrerebbero farebbero profitto negativo Si ha un monopolio quando la minima MES è GRANDE relativamente alle dimensioni di mercato (date dalla domanda) Se la MES è grande relativamente alle dimensioni del mercato vi è spazio solo per una sola impresa che fa profitto positivo