Questo contenuto ti è offerto da: www.greenhasitalia.com Articolo tratto da: Edizioni L’Informatore Agrario Tutti i diritti riservati, a norma della Legge sul Diritto d’Autore e le sue successive modificazioni. Ogni utilizzo di quest’opera per usi diversi da quello personale e privato è tassativamente vietato. Edizioni L’Informatore Agrario S.r.l. non potrà comunque essere ritenuta responsabile per eventuali malfunzionamenti e/o danni di qualsiasi natura connessi all’uso dell’opera. SPECIALE POMODORO DA MENSA ● SOLUZIONI PRATICHE AI PIÙ COMUNI DISORDINI FISIOLOGICI Come gestire le fisiopatie del pomodoro da mensa Evitare lo scarto di bacche affette da marciume apicale, spaccatura e altre fisiopatie può far aumentare la produzione del 5-10%. Per ovviare a questi inconvenienti a volte bastano soltanto piccoli accorgimenti agronomici di Silvio Fritegotto, Vitangelo Di Pierro O ltre alle numerose cause biotiche (patogeni e parassiti) che minacciano il pomodoro in serra, periodicamente i coltivatori devono fare i conti con perdite – talora ingenti – dovute a cause abiotiche. Si parla così di fisiopatie o disordini fisiologici, generati da stati di sofferenza della coltura che inducono modificazioni morfologiche o cromatiche della pianta o del frutto. Ne consegue una produzione stentata o bacche di bassa qualità, fino a renderle invendibili. È importante approfondire questi aspetti poiché a volte non ci si rende bene conto di quanto piccoli accor- gimenti agronomici potrebbero far guadagnare di più senza dover produrre di più. Basti pensare ai contenitori pieni di bacche scartate per marciume apicale, spaccatura, scatolatura, catface, blotchy, ecc., a fine ciclo queste fisiopatie possono pesare in ragione del 10-20% di frutti effettivamente prodotti ma scartati. Non sorprendano queste cifre – per certi versi ottimistiche – poiché spesso gran parte dei frutti scartati resta in serra, per terra, senza quindi la possibilità di quantificarne il peso totale. Pertanto recuperare anche solo la metà di questo scarto può «gratuitamente» far aumentare la produzione del 5-10%, con conseguenze significative sul bilancio finale del ciclo colturale. Guardiamo quindi più da vicino questi aspetti, nel tentativo di stimolare un approccio pragmatico che aiuti a minimizzare l’incidenza dei disordini fisiologici. Approfondiamo in questo articolo le tre principali fisiopatie che interessano direttamente i frutti, gli organi di valore commerciale della pianta di pomodoro: ● marciume apicale; ● spaccatura; ● maturazione disforme. Marciume apicale (BER) Foto 1 Marciume apicale o blossom end rot (BER) Il marciume apicale (in inglese blossom end rot o BER) è una fisiopatia che colpisce la porzione distale della bacca a causa della carenza localizzata di calcio (Ca). Si presenta come una lesione di colore variabile dal grigiastro al necrotico che rende il frutto invendibile (foto 1). Spesso BER non è una conseguenza di effettiva carenza di Ca in fertirrigazione, bensì uno scompenso fra la velocità di traslocazione del Ca nella porzione distale del frutto e la velocità di crescita del frutto stesso. Si manifesta pertanto principalmente in periodi caldi in cui le elevate temperature inducono un rapido accrescimento dei frutti. 5/2012 • L’Informatore Agrario © 2012 Copyright Edizioni L'Informatore Agrario S.r.l. 51 SPECIALE POMODORO DA MENSA ● Abbondante drenaggio, uniformemente distribuito durante la giornata irrigua. ● EC substrato stabilmente ridotta nelle ore più luminose. ● 2-4 interventi irrigui nelle ore con DU diurno basso. ● T acqua irrigua entro l’intervallo 1525 °C. ● T substrato max 26 °C. Gestione della nutrizione ● Trattamenti fogliari con cloruro di Ca. ● Favorire il ricambio di soluzione circolante praticando 1-2 tagli di drenaggio aggiuntivi sul fondo della lastra/sacco di substrato. ● Modificare il bilanciamento degli elementi nutritivi: riduzione di potassio (K) e magnesio (Mg) a favore del Ca, aumento del boro (B), eliminazione dell’ammonio (NH4+). ● Apportare parte del Ca sotto forma di cloruro. Foto 2 Spaccatura o splitting Il Ca è un elemento che nella pianta si sposta con l’acqua nel flusso evapotraspirativo. Perciò si concentra nelle porzioni a maggiore densità di stomi, ossia nelle foglie (motivo di bassa concentrazione di Ca nei frutti). Inoltre, all’interno del frutto, la porzione prossimale (vicino al peduncolo) ha sempre una concentrazione di Ca maggiore rispetto alla porzione distale. In condizioni di alta temperatura (T) e bassa umidità relativa (UR), il deficit di umidità (DU) dell’ambiente aumenta, causando una maggiore evapotraspirazione fogliare che dirotta acqua e Ca verso le foglie, attraverso i vasi xilematici. Pertanto la combinazione più «esplosiva» per il marciume apicale (BER) si realizza proprio in concomitanza di ambiente caldo e secco, poiché sia il frutto cresce rapidamente sia la foglia traspira abbondantemente, sottraendo Ca al frutto. Al fine di evitare o contenere BER, già nei mesi precedenti al previsto picco di calore l’obiettivo della gestione colturale in serra è di prevenire le condizioni che limiteranno l’assorbimento di Ca. La maggiore sensibilità del frutto a BER si estende fino alla terza settimana dopo la fioritura, ossia nel periodo di massima divisione cellulare. Essendo molteplici le cause del BER, bisogna agire su più fronti per ridurne l’incidenza: Gestione della pianta ● Pianta equilibrata (non vegetativa, non generativa). 52 Spaccatura ● Defogliare regolarmente, evitando un eccesso di numero di foglie rispetto al carico di frutti. ● Ridurre il carico di frutti (pruning/potatura del grappolo). ● Non asportare dalla pianta i frutti colpiti da BER finché non si è prossimi alla raccolta. ● Favorire un apparato radicale abbondante e uniformemente distribuito nel substrato. ● Assenza di patologie radicali. Gestione del clima ● Riduzione della luce totale trasmessa in serra con prodotti o teli ombreggianti che schermino un aggiuntivo 20-30% di luce esterna oltre l’ombreggio determinato dal tetto e dalla struttura della serra (normalmente variabile nell’intervallo 15-30%). Conseguentemente incrementare l’EC (conducibilità elettrica) di irrigazione. ● T media 24 ore < 23 °C. ● Umidificare l’ambiente. ● Ridurre l’apertura delle finestre in modo da trattenere UR in serra fino al raggiungimento di 28-30 °C, oltre cui è bene comunque ventilare per disperdere il calore in eccesso. Gestione irrigua ● Strategia irrigua che favorisca l’ossigenazione radicale e il ricambio di soluzione circolante. ● WC (water content, contenuto d’acqua) del substrato < 80%, preferibilmente 50-70%. ● Assenza di ristagni d’acqua sul fondo del substrato. L’Informatore Agrario • 5/2012 © 2012 Copyright Edizioni L'Informatore Agrario S.r.l. La spaccatura o fessurazione dei frutti (in inglese splitting) è una fisiopatia che colpisce la bacca in uno o più punti. L’epicarpo si spacca in senso longitudinale o talora orizzontale con conseguente fuoriuscita di succo, rendendo il frutto invendibile (foto 2). La causa fondamentale dello splitting è l’incremento di pressione radicale non compensato da incremento di traspirazione fogliare. I frutti – che fungono da organo di riserva d’acqua per la pianta – vengono «irrorati» maggiormente dall’acqua che le foglie non riescono a espellere. Aumenta così la pressione interna del frutto, il cui epicarpo cede fessurandosi poiché non sufficientemente elastico. Erroneamente il coltivatore è portato a pensare che sia la presenza di condensa o bagnato sui frutti a causare la fessurazione. In realtà frutti umidi potrebbero non fessurarsi come anche frutti asciutti potrebbero spaccarsi. La soluzione di questo dilemma sta nell’equilibrio fra assorbimento radicale ed evapotraspirazione fogliare: se la traspirazione fogliare è inibita da bassa T e/o alta UR nel momento in cui si inizia a irrigare, i frutti si spaccano. Se il frutto è ancora freddo e la T ambientale è salita repentinamente (ad esempio a causa della radiazione solare) senza che in serra vi sia una riduzione di UR, il vapore d’acqua sospeso in aria condensa sulla bacca per differenza di T fra aria e frutto (punto di rugiada). In tal caso si possono rilevare frutti umidi e fessurati, ma solo perché in pre- SPECIALE POMODORO DA MENSA Gestione del clima cedenza è intervenuta un’irrigazione inopportuna. I frutti derivanti da lenta allegagione sono i più sensibili alla spaccatura, sarà pertanto facile assistere a un incremento di splitting in fase di viraggio. Il maggiore rischio di lenta allegagione si ottiene in condizioni di alte T o di persistente UR elevata. Per ridurre l’incidenza di frutti fessurati bisogna: ● Evitare clima stagnante, adoperando impianti di destratificazione e/o deumidificando con un’adeguata combinazione di riscaldamento e apertura finestre. Gestione irrigua ● Ridurre gli input che aumentano la pressione radicale (es. irrigazioni in prossimità di alba e tramonto, bassa EC astina e substrato, alta T radicale, ecc.). Gestione della pianta Gestione della nutrizione ● Aumentare l’apporto di potassio. ● Sostituire parte del nitrato di potassio con cloruro e solfato di potassio. ● Mantenere un numero di foglie medio-alto, attuando un’efficiente strategia di deumidificazione. ● Mantenere un numero di frutti medio-alto. Gestione del clima ● Deumidificare dopo l’alba con Foto 3 Maturazione disforme o blotchy ripening apertura graduale della fi nestra, senza però investire le teste con aria fredMaturazione disforme da esterna. La maturazione disforme (in inglese ● Aumentare l’apporto termico dopo l’alba. blotchy ripening) è una fisiopatia che cau● Allontanare le masse d’aria umide sta- sa un viraggio disomogeneo, lasciando la gnanti intorno alle foglie azionando i de- bacca a chiazze di colorazione variabile stratificatori (ventilatori, aerotermi, rime- dal biancastro al giallo (foto 3). Nei casi scolatori d’aria di ogni genere e tipo). meno gravi il frutto può essere comunGestione irrigua que commercializzato ma richiede più ● Non irrigare prima che la traspirazione tempo per il completamento del viragfogliare sia effettivamente iniziata (misu- gio. Nei casi più gravi il sintomo esterrabile indirettamente attraverso la perdi- no è accompagnato da imbrunimenti del ta di contenuto d’acqua del substrato). mesocarpo paralleli ai vasi (grey wall, ● Non finire di irrigare a ridosso del tra- foto 4), quindi la commercializzazione monto o comunque quando il DU si ridu- può risentirne. Il blotchy si presenta prece sensibilmente a fine giornata irrigua. valentemente in due periodi della stagio● Non riscaldare le radici oltre i 14-15 °C ne: primavera ed estate. quando il DU della serra è ancora basso. In primavera è dovuto alla combina● Ostacolare la velocità di assorbimento zione di eccesso di foglie grandi, alta radicale dell’acqua concentrando mag- UR (condizioni vegetative) e alto fabgiormente i fertilizzanti disciolti. Incre- bisogno in K a causa dell’elevato carimentare pertanto l’EC di irrigazione e co di frutti. In tal caso il grey wall si l’EC del substrato in ragione del 20-30% manifesta frequentemente. In estate, rispetto all’EC realizzata fino alla com- invece, è l’elevata T e l’esposizione alla parsa delle fessurazioni. forte radiazione solare ad alterare la colorazione della bacca. Primavera In primavera, pertanto, per ridurre l’incidenza di blotchy bisogna: Gestione della pianta Foto 4 Imbrunimento del mesocarpo o grey wall ● Evitare l’impostazione della pianta vegetativa. ● Asportare regolarmente le foglie basali iniziando 3-4 settimane prima della raccolta. ● Asportare 2-3 foglie intermedie per favorire la circolazione d’aria dentro la chioma. Estate In estate, invece, bisogna: Gestione della pianta ● Adottare strategie irrigue, climatiche e operazioni colturali che sin dalla tarda primavera contrastino in senso vegetativo le spinte normalmente generative del clima estivo. In particolar modo evitare un eccesso di frutti rispetto al numero di foglie ed evitare di far rimpicciolire troppo la lamina fogliare. ● Proteggere i frutti dalla radiazione solare, mantenendo sulla pianta un maggior numero di foglie. Gestione del clima ● Ombreggiare opportunamente. ● Umidificare all’occorrenza, in modo da ridurre la T media. ● Raffreddare la serra il più possibile dal tramonto in poi, considerando che, quando fuori è molto caldo, ridurre l’apertura delle finestre consente alla serra di non disperdere il fresco-umido generato dall’evapotraspirazione fogliare. Gestione irrigua ● Irrigazioni brevi e frequenti per compensare la forte evapotraspirazione e mantenere una sufficiente superficie fogliare. Gestione della nutrizione ● Sostituire parte del nitrato di potassio con cloruro e solfato di potassio. Silvio Fritegotto Agronomo Vitangelo Di Pierro Agronomo Ageon srl Per ulteriori informazioni: www.fritegotto.it; www.ageon.it Per commenti all’articolo, chiarimenti o suggerimenti scrivi a: [email protected] 5/2012 • L’Informatore Agrario © 2012 Copyright Edizioni L'Informatore Agrario S.r.l. 53