Dipartimento federale dell'interno DFI Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria USAV Salute degli animali 03/2012 ______________________________________________________________________________ Distoma epatico: dicroceliosi / fasciolosi Parassitosi degli erbivori. L'essere umano ne è un ospite accidentale. 1 Specie sensibili Dicrocoelium dendriticum: ospite finale: erbivori (domestici e selvatici); 1. ospite intermedio: gasteropodi terrestri; 2. ospite intermedio: formiche. Fasciola hepatica e F. gigantica: ospite finale: erbivori (domestici e selvatici), essere umano; ospite intermedio: gasteropodi acquatici. 2 Agente patogeno D. dendriticum: trematode, tra 0,5 e 1 cm di lunghezza e tra 1,5 e 2,5 mm di larghezza. Le uova misurano 36-45 x 20-30 micrometri. Il ciclo si basa su un primo ospite intermedio (diverse specie di gasteropodi terrestri) e un secondo, una specie di formiche. La sera, le formiche colpite si ancorano alle erbe e sono ingerite durante la notte o il giorno successivo dagli erbivori al pascolo. Il parassita giovanile migra dall'intestino al sistema biliare attraverso il Ductus choledochus. Il periodo di sviluppo del parassita, dall'infezione alla produzione delle uova, è di 47 a 54 giorni. F. hepatica e F. gigantica: trematodi che si insediano nei condotti biliari degli erbivori selvatici e domestici. Fasciola hepatica è un trematode di 2,5 a 3 cm di lunghezza e di 1,3 cm di larghezza, marrone, a forma di foglia d'alloro. Le uova misurano 130-150 x 65-90 micrometri. I parassiti adulti producono uova che giungono nell'intestino mediante la bile e sono espulse mediante le feci. Le uova necessitano una certa temperatura e una certa umidità per potersi sviluppare. Sono relativamente resistenti nei confronti degli agenti ambientali, ma la siccità li uccide rapidamente. L'uovo si schiude nell'acqua e ne fuoriesce un miracidio che, entro poche ore, deve penetrare in un ospite intermedio, un gasteropode anfibio del genere Lymnea. Le cercarie vi si sviluppano entro 4 a 7 settimane. In seguito, le cercarie lasciano il gasteropode, strisciano sulle erbe e si sviluppano in metacercarie (stadio infettivo), che possono sopravvivere a lungo in ambiente umido, ma che sono poco resistenti nei confronti della siccità. Quando le metacercarie vengono ingerite dagli ospiti finali mediante vegetali o l'acqua, penetrano nella parete intestinale, perforano il fegato e migrano per lungo tempo attraverso il parenchima epatico. Infine, si insinuano nei condotti biliari, dove terminano lo sviluppo. Dall'inizio dell'infezione dell'ospite finale alla fine dello sviluppo trascorrono circa due mesi. F. hepatica può parassitare i condotti biliari per diversi anni. Il ciclo di F. gigantica è simile a quello di F. hepatica. I gasteropodi che fungono da ospite intermedio sono diverse specie del genere Lymnea. Gli ospiti definitivi noti sono i bovini, gli ovini e i caprini, le zebre e l'essere umano. F. gigantica è più grande di F. hepatica (da 2,5 a 7,5 cm di lunghezza e 1,2 cm di larghezza) ed è presente soprattutto nelle regioni calde. 412/2014/00736 \ COO.2101.102.6.386204 \ 206.02.02.04 3 Decorso clinico/patologia Testo Nell'essere umano: D. dendriticum: in generale asintomatico o dai sintomi poco appariscenti: dispepsia, flatulenze, raramente costipazione o diarrea con vomito. Fasciolosi: in generale subclinico, gravità dipendente dalla quantità di parassiti e dalla durata dell'infezione. Durante la migrazione possono apparire febbre, malessere, epatomegalia e ipereosinofilia. Il distoma epatico sviluppato può causare infiammazioni, colangiti e fibrosi. In casi gravi appaiono biliostasi, atrofia epatica e cirrosi periportale. Negli animali: D. dendriticum: in caso di forte attacco, cirrosi e dilatazione dei condotti biliari, perdita di peso, anemia, edema e disturbi digestivi. Fasciolosi: la forma cronica è frequente nei bovini e negli ovini; i sintomi sono collegati a una fibrosi epatica e a colangite: anemia, edemi, problemi digestivi e cachessia. La forma acuta viene osservata soprattutto negli ovini e si manifesta mediante epatite traumatica e inevitabile esito mortale, come conseguenza della migrazione di una gran quantità di distomi epatici giovanili nel parenchima epatico. Nelle forme subacute appare perdita di peso e ascite. Altri sintomi sono: ipereosinofilia, anemia e ipoalbuminemia. Nei suini, la fasciolosi ha un decorso perlopiù asintomatico. Appare solo in concomitanza con altre malattie o situazioni di indebolimento. Nei bovini e negli ovini, la fasciolosi causa perdite economiche, a causa dei disturbi della crescita, del regresso della produzione lattiera, dei danni alla lana e delle perdite al momento del controllo delle carni (confisca del fegato). 4 Diffusione D. dendriticum und F hepatica: mondiale, la Svizzera ne è particolarmente colpita; F. gigantica: Africa, Asia. 5 Epidemiologia D. dendriticum: la formica (secondo ospite intermedio) si aggrappa alle piante da foraggio, soprattutto in primavera, facilitando l'ingestione agli ospiti finali (erbivori) e all'essere umano, come ospite accidentale. L'essere umano viene colpito se porta delle erbe con formiche infette alla bocca o se mangia frutta o verdura contaminate. Fasciolosi: appare là dove è presente il gasteropode che funge da ospite intermedio, ossia generalmente nelle regioni umide o dopo periodi di pioggia intensa. Gli ovini sono gli ospiti finali principali. L'essere umano è un ospite accidentale. Viene contaminato da insalate, in particolare dal crescione d'acqua. 6 Diagnosi D. dendriticum: identificazione coprologica delle caratteristiche uova mediante sedimentazione/flottazione. La sierologia non è specifica. I parassiti adulti sono visibili nei condotti biliari mediante esame anatomo-patologico. Fasciolosi: nella fase acuta, le uova non possono essere identificate nelle feci dell'essere umano. Le indicazioni circa la malattia sono date dall'anamnesi e dall'eosinofilia ematica. Negli animali, la malattia viene diagnosticata in concomitanza con gli esami anatomo-patologici, basati sulle caratteristiche alterazioni epatiche e i parassiti presenti. La forma cronica è diagnosticata sulla base degli esami coprologici (sedimentazione). La diagnosi sierologica (ELISA) viene effettuata durante la fase di prepatenza, ma la specificità e la sensitività dei test attualmente disponibili è insufficiente. 2/3 412/2014/00736 \ COO.2101.102.6.386204 \ 206.02.02.04 7 Profilassi Nell'essere umano: D. dendriticum: evitare di portare fili d'erba alla bocca. Fasciolosi: evitare il consumo di crescione selvatico. Negli animali: D. dendriticum: il trattamento antiparassitario metafilattico può essere applicato in misura limitata. Fasciolosi: trattamento antiparassitario metafilattico; delimitazione degli habitat primari dei gasteropodi; prosciugamento degli habitat secondari. In caso di trattamento antiparassitario, occorre tenere conto della stagione, delle condizioni ecologiche della regione, delle condizioni climatiche del momento e metterle in relazione con la pressione dell'infezione. 8 Materiale da esaminare Testo D. dendriticum: feci, fegato (post mortem) Fasciolosi: feci, fegato (post mortem). 9 Controllo delle carni In caso di alterazioni patologiche d'origine parassitaria e presenza del distoma epatico, gli organi della carcassa non sono idonei al consumo (OIgM, Allegato 7, cifra 1.2.6.b). 3/3 412/2014/00736 \ COO.2101.102.6.386204 \ 206.02.02.04