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METE
- Marzo 2014
Marzo 2014
www.itcgtursi.it
Anno XII - Numero 3
[email protected]
Spazio misto
"Se vuoi essere felice ascolta il tuo cuore, perchè esso racchiude tutte le
risposte che cerchi." (Sergio Bambarén)
"Non abbiamo tanto bisogno dell'aiuto degli amici, quanto della certezza
del loro aiuto." (Epicuro)
"La moda passa, lo stile resta." (Cocho Chanel)
"La felicitá non è avere quello che si desidera ma desiderare quello che
si ha." (Oscar Wilde)
"Il pensiero è meraviglioso ma ancora piú meraviglioso è l'avventura." (Oscar Wilde)
La fantasia non saprebbe inventare tante diverse contraddizioni quante
ce ne sono naturalmente nel cuore do ogni uomo. (F. De La Rochefoucauld)
Francesca Pugliese IV A AFM
...segue dalla pagina 6
15.- Si! Lì fuori! Nel mondo crudele! Senza un guardiano! Come abbiamo
fatto?
Facevamo giochi con bastoni e palline da tennis, si formavano delle
squadre per giocare una partita; non tutti venivano scelti per giocare e gli
scartati dopo non andavano dallo psicologo per il trauma.
16.- Alcuni studenti non erano brillanti come altri e quando perdevano un
anno lo ripetevano. Nessuno andava dallo psicologo, dallo psicopedagogo, nessuno soffriva di dislessia né di problemi di attenzione né d’iperattività; semplicemente prendeva qualche scapaccione e ripeteva l’anno.
17.- Avevamo libertà, fallimenti, successi, responsabilità … e imparavamo a gestirli.
La grande domanda allora è questa: Come abbiamo fatto a sopravvivere? E a crescere e diventare grandi?
Tutto, quindi, si trasforma e cambia, apportando modifiche nello stile di
vita di ogni essere umano. Quindi, ben vengano le novità e il progresso
sperando però che, non si modifichino i VALORI VERI cioè quelli che
“spingono” ad una vita piena di soddisfazioni e gratificazioni!!!!!!!!!
Grazia Vitelli
Il nostro Istituto è convenzionato con il centro per le Certificazioni Europee dell’Informatica di Montalbano Jonico. Possono partecipare ai corsi, gli alunni, il personale interno e
tutti coloro che hanno interesse a certificarsi. Per qualsiasi
informazione, ci si può rivolgere al responsabile per le certificazioni dell’Istituto, prof.ssa Anna Costanza o rivolgersi al
responsabile del centro Rocco Pontevolpe. L’EIPASS da i
crediti per lo studio, per l’Università e per il mondo del lavoro. Crea punteggio per i prossimi concorsi Docenti e ATA per
le scuole.
Direttore Responsabile
Prof.ssa Grazia Vitelli
Caporedattore
Eugenia Hruznevich V A Igea
Vice caporedattore
Benny Ancora V A Igea
Redazione
Rosa Padula II A Iter
Giovanna Bascetta II A Iter
Helen Pontevolpe III A Iter
Maria Grazia Comparato III A Iter
Rosilena Gulfo V A Igea
Francesca Nucera V AFM
Francesca Pugliese V AFM
Carmela Montesano V A Iter
Roberta Lillo V A Iter
Fabbiano Rinaldi IV B geom.
Michele De Santis IV B geom.
Loris Battafarano II B Informatica
Nicola Montesano II B Informatica
Angelo Magnocavallo II A Informatica
Alessandro Mancino II A Informatica
Antonio Morano II A Informatica
Gabriele Lopatriello V A Igea
Manuel Santagata I A Iter
Francesco Quinto III A Geom Serale
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Rocco Pontevolpe
Vignettisti
Giuseppe De Lorenzo IV B Geom.
Maria Vincenza Gulfo V A Igea
Hanno collaborato:
Prof.ssa Grazia Vitelli
Maria Grazia Comparato, Helen Pontevolpe,
Lidia Caravita, Marica D'armento, Diana Pislaru, Mariagiusi D'Errico, Michela Veneziano III A Iter
Rosa Padula, Sara Nuzzi, Isabella Francolino II A T
Salvatore Ferrara III A geometra serale
Gloria Calcagno, Maria Teresa De Cono, Salvatrice
Capalbi 4 A AFM
Carmen Fortunato, Sonia Martello IV B Igea
Rosaria Ragone III A Rag. serale
Amendola Arianna, Bascetta Giovanna, Bruneo Domenica, Camardella Clelia, Corrado Siria, D’Alessandro Federica, Roma Giusy II A Iter
Salvatrice Capalbi I A AFM
Francesca Pugliese 4 A AFM
Giulio Sanchirico e Maria Teresa Viviano V A Igea
Benny Ancora, Mariagrazia Tarulli, Domenico Continanza, Maria Vincenza Gulfo, Cesena Michela, Gabriele Lopatriello, Eugenia Hruznevich Rosilena Gulfo, Rita Maggiore VA Igea
Giuseppe De Lorenzo IV B Geom.
Carmela Montesano V A Iter
Il Giornale della Scuola
L’EGOISMO……….
di Grazia Vitelli
Dice Oscar Wilde che “L'egoismo non
consiste nel vivere secondo i propri
desideri, ma nel pretendere che gli altri
vivano a quel modo che noi vogliamo.
L'altruismo consiste nel vivere e lasciar
vivere”.
La radice del termine è la parola latina ego, che significa io.
Alla base dell’egoismo c’è una mentalità centrata su se stessa, perché, con il
termine egoismo, si intende un insieme
di comportamenti finalizzati al bene
proprio, il quale prosegue i suoi fini
anche al costo di danneggiare gli interessi del prossimo.
L’egoista è dunque colui che pensa
esclusivamente a se stesso, agendo in
modo da ottenere un beneficio personale. Ma gli altri sono indispensabili
alla nostra vita: il destino dell’uomo
isolato è quello di appiattirsi in una relazione con le cose.
Occorre uscire dall’egoismo ed entrare
in relazione con gli altri, ma con le premesse giuste: autenticità, accettazione
ed empatia sono gli atteggiamenti fondamentali che favoriscono l’incontro fra
le persone. Altrimenti espressioni come
"rispetto reciproco", "scambio culturale", "tolleranza" sembrano parole vuote, che facilmente possono sconfinare
nel loro opposto: sopportazione, diffidenza, presa di distanza, separazione
netta.
Solo a partire dalla difesa di questi fondamenti è possibile costruire i presupposti necessari per un'interazione
a basso conflitto fra gli individui, dove
ciascuno si senta libero di costruire la
propria identità in rapporto all'altro, al
diverso.
Per l'egoista "La grande sventura è
non poter essere solo". Fondamentalmente, l'egoista è preoccupato per sè
stesso; le sue scelte, le attività, le sue
relazioni convergono tutte verso un'unica
finalità: ricondurre tutto a se stesso, appropriandosi di ciò che gli sembra piacevole; non tiene per nulla conto del mondo, né degli interessi esterni, non si
preoccupa per gli altri e si organizza la
vita in modo da non essere disturbato.
Nel caso in cui entri in relazione con alcune persone, è perché pensa di poterne
ricavare qualcosa: popolarità, vantaggi,
piacere, ecc. L'egoista vive in un circolo
chiuso; è come incapace di vedere e di
ascoltare ciò che non lo riguarda personalmente: lui è il mondo e il resto non gli
interessa!
È poco soddisfatto della vita che conduce
e sta spesso da solo sia per scelta che
per forza. Il meno che si possa dire dell'egoista è che tende a trascurare il suo entourage! Capita tuttavia che l'egoista incontri un "alter ego", qualcuno come lui
insieme con il quale formerà una coppia
ripiegata su se stessa: riunendo i loro
interessi comuni, per difendersi dal mondo esterno vivranno quindi un "egoismo a
due".
Nulla di nuovo per queste persone già
egoiste se non fosse che ora sono due
all'interno della stessa "cellula". Il rimprovero più frequentemente mosso agli egoisti è di amare troppo loro stessi per poter
amare gli altri.
Perché si è egoisti? Perché, si prevarica
sul proprio simile? Perché, si primeggia
da soli e non collaborando?
Sono domande, purtroppo, senza risposte…………..
Alla luce di queste riflessioni, si è consapevoli di vivere
in un mondo di egoisti in
cui, ognuno cerca di prevaricare sul proprio simile,
senza tener presente l’offesa che si può arrecare e
senza tener conto che, di
fronte c’è un essere umano
come noi che, forse ha solo
bisogno di una parola di
conforto o di aiuto!! Quindi
al sentimento dell’egoismo,
possiamo contrapporre un
altro sentimento vero e, sicuramente, più naturale:
l’ALTRUISMO
perché, nell'egoismo non vi è
pace. Nell'odio e nell'egoismo non vi è gioia. Nel desiderio egoistico non vi è né
armonia né unità.
Sommario
Editoriale
L’angolo storico
1
2
L’angolo della musica
3
L’angolo della musica
4
L’angolo della musica
5
L’angolo misto
6
Attualità
7
L’angolo libero
8
L’angolo della poesia
9
L’angolo dello sport
10
L’angolo dell’umorismo 11
Spazio misto
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METE
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- Marzo 2014
L’angolo storico…. a cura di Gabriele Lopatriello
L’angolo dell’umorismo… (o qualcosa del genere…) a cura di Francesco Quinto
OROSCOPO di fine settimana
per tutta la settimana prossima
27 Gennaio - Memory Day
Il 27 gennaio è il giorno della memoria, in ricordo dell'olocausto: la persecuzione e il sistema-tico sterminio del
popolo ebraico, la cosiddetta Shoah, parola il cui significato
è:
tempesta
che
tutto
distrugge.
Un genocidio teorizzato e praticato con lucida freddezza.
La data è stata scelta per ricordare il 27 gennaio
1945, giorno in cui l'Armata Rossa aprì i cancelli del
campo di sterminio di Auschwitz, rivelando al mondo gli
orrori che vi erano stati consumati. Anna Frank è, forse, il simbolo più universale della mostruosa persecuzione
subita
dal
popolo
ebreo.
"È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte
le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché
continuo a credere nell'intima bontà dell'uomo"
Il dolore di una ragazza….
Annalies Marie Frank, italianizzata poi in Anna Frank, è
diventata insieme alla sua famiglia il simbolo della Shoah;
infatti nel suo diario si racconta proprio del periodo di persecuzione da parte dei tedeschi nazisti ed infine della sua
morte in uno dei campi di concentramento, precisamente
in quello di Bergen-Belsen.
Figlia di Otto Heinrich Frank e di Edith Frank, Anna nacque ad Hollander ma dopo la vittoria di Hitler in Germania
si trasferì insieme ai genitori e alla sorella maggiore Margot ad Amsterdam, dove il padre aprì due attività. Quando
però l’esercito tedesco invade l’Olanda, La famiglia Frank
è costretta a sottostare alle leggi razziali. Per sfuggire alla
persecuzione decidono di nascondersi nell’Achterhuis,
ovvero in un alloggio segreto.
Questo nascondiglio si trovava in un vecchio e tipico edificio sul Canale Prinsengracht, oggi divenuto museo, nella
E' importante non dimenticare la storia per non essere parte ovest di Amsterdam.
costretti a riviverla.
Nel rifugio però non trova riparo solo la famiglia Frank ma
......come SE…..si potesse dimenticare…..
anche altri personaggi come: Fritz Pfeffer, un dentista
Domenico Continanza V A IGEA ebreo ed Hermann Van Pelsun, un macellaio dipendente
della Pectacon di Otto Frank, insieme alla moglie e al figlio.
ARIETE Nuvole sparse in Emilia Romagna
TORO L’autore che vi consigliamo è Pascoli
GEMELLI Ride bene chi ride ultimo
CANCRO Il coccodrillo come fa?
LEONE E’ scappato di nuovo (il leone)
VERGINE Non ci credoooo!!!! (è passato un mese!!!) O_o
BILANCIA Non è bello ciò che è bello ma che bello che
bello che bello
SCORPIONE Può pungere
SAGITTARIO Sveglia!!! Le trombe bitonali non si usano
più
CAPRICORNO Passate più tardi
ACQUARIO Aggiornatevi
PESCI Acqua in bocca!!!
I segni del mese sono…… Acquario e pesci
Lo sapevate che….una delle gemelle kessler è nata sotto
il segno dell’acquario
(dal diario di Anne Frank)
I clandestini ricevevamo ovviamente l’aiuto di persone
Le Foibe - 10 febbraio - Giorno del Ricordo esterne che procuravano loro cibo, notizie e in generale
ogni cosa di cui avessero bisogno. Le due famiglie insieIl dolore non ha colore politico !
me al dottore vissero per due anni nell’alloggio segreto
E non è neppure una battaglia di numeri: 20 - 10 o 5
nascosto dietro una semplice libreria girevole, prima di
mila vittime dell'odio cieco....
Anche la vita di un solo individuo ha un valore inesti- essere scoperti ed arrestati il 4 agosto del 1944.
mabile; voi potreste quantificare in euro la vita di vostro Vennero tutti deportati in vari campi di concentramento e
figlio, di vostra madre, di vostro fratello ...??!???
solo il padre di Anna, Otto Frank, sopravvisse. Il campo fu
L'odio, che sia razziale, politico, di classe , religio- liberato il 27 gennaio 1945, oggi ricordato come giornata
so.....resta sempre ODIO e come tale deve essere con- della memoria, da parte dell’esercito russo.
dannato.
La catena dell'intolleranza e delle persecuzioni può Appena tornato ad Amsterdam Otto prende in consegna il
essere spezzata solo con l'amore e il perdono, ma a diario di sua figlia e dopo una piccola rivisitazione, modificondizione
di
NON
DIMENTICARE. cando alcune parti più personali della giovane scrittrice, ne
Perché l'uomo fatica ad imparare dai propri errori, e la acconsente la pubblicazione. Il diario venne pubblicato nel
storia, fatta di corsi e ricorsi, troppe volte ci ripropone 1947 con il titolo di HET ACHTERHUIS (l’alloggio segreeventi ai quali non dovremmo più assistere: come la
to).
pulizia etnica nella ex Jugoslavia o il martirio dei cristiani nel mondo.
Eugenia Hruznevich
Per questo è importante il ricordo, per evitare il ripetersi
di queste atrocità.
V A Igea
Michela Veneziano
Ilenia Ferrara
III A Iter
Brrrrrrrr…..FREDDURE miste.
Un ufo ad un altro ufo..il primo “tu che mestiere fai??” e
l’altro UFOtograf!!!!!
Due pesci uguali?? I Dentici
Il colmo per un maiale stanco?? Essere di Strutto!!!!
Il formaggio più odiato dai falegnami?? L’emmentarl!!!
Il gruppo musicale preferito di peppa pig?? I Pig Floyd!!!!!!
L’ESPERTO RISPONDE
La Sig.ra Priscilla Parentela chiede: come posso evitare il
ferro da stiro per le camicie??
RISPOSTA Sig.ra Priscilla è semplicissimo….non le stiri
CONSIGLIO DEL MESE
E’ meglio avere un portafoglio impermeabile per poter custodire denaro liquido
PIACE??... COMPRO!!!!!
VENDESI AEREO (OFFERTA DA PRENDERE AL VOLO)
VENDESI UNA MACCHINA DA SCRIVERE E UNA GIA’
SCRITTA
CURIOSITA’ DAL MONDO…
UN UOMO SI BUTTA DAL 3° PIANO MA I SUOI CAPELLI
RIMANGONO SU...… AVEVA USATO UNO SHAMPOO
ANTI CADUTA.
Un oculista, parlando della sua storia d’amore ha detto: “E’
stato amore a prima vista!”
La moglie ha risposto dicendo:”ehhhh già, l’amore è cieco !!!!”.
Francesco Quinto III A Geometra Serale
L’angolo dello sport…a cura di Giulio Sanchirico e Maria Teresa Viviano
INTERVISTATRICE: Aida Viviano
INTERVISTATA: Benedetta Cascini
D: Qual è la tua passione?
R: Il calcio
D: Da quanti anni hai, questa passione?
R: Dall’ addio di Nedved .
D: Chi ti ha “spinto” ad appassionarti a questo sport?
R: Mia madre, grandissima tifosa juventina.
D: Qual’ è stata la partita più importante che hai visto?
Perché?
R: Juve - Atalanta, all’ addio di Del Piero e io ero lì a sostenere la mia squadra.
D: Hai cercato di abbandonare la tua passione? Perché?
R: Si una sola volta quando non riuscivo a sopportare la
parola “maschiaccio” .
D: Hai intenzione di continuare a coltivare la tua passione?
R: Certo perché penso che il calcio sia la mia ancora di
salvataggio .
D: Il calcio ti ha aiutato nei momenti difficili?
R: Si perché anche nei momenti tristi riesco a uscirne fuori
ricordando la mia squadra e i suoi risultati.
D: Qual’ è il tuo idolo?
R: Pavel Nedved perché grazie a lui ho scoperto la bellezza del cacio ma ne ho un “ secondo” altrettanto importante…. Claudio Marchisio il “principino” che corre per il centrocampo.
D: Qual’ è il tuo numero preferito della maglietta?
R: 8 perché è il numero che tanti grandi hanno avuto ma
anche il 10 che rappresenta il TOP.
D: Hai mai visto qualche partita dal vivo e che emozione
hai provato?
R: Si ho visto tre partite allo Juventus Stadium e ogni volta
che entro in quel luogo provo sensazioni indescrivibili.
D: Hai mai incontrato qualche calciatore? E che impatto
hai avuto?
R: Tante volte ho visto i calciatori dal vivo, ma ultimamente
ho avuto la fortuna di fare una foto con Bonucci , un campione sia dentro che fuori campo. Lo ammiro tanto per la
sua grinta e il suo coraggio che dimostra in ogni partita,
quindi, mi ha resa a dir poco felice
METE
- Marzo 2014
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L’angolo della musica…..a cura di Benny Ancora
D: Ti piace praticare questo sport?
R: Sinceramente non pratico questo sport perché, nel
mio piccolo paese, non ci sono corsi di calcio femminile ma mi piacerebbe praticarlo.
D: Hai fatto “ pazzie” per vedere la tua Juve?
R: Si mi ritengo pazza per aver fatto 17 ore di viaggio
solo all’andata per andare a vedere una partita. Un
altro episodio è stato a Corato con tantissimi rischi e
ho sopportato otto ore al freddo in piedi pur di vederli.
D: Perché ti senti diversa dalle altre ragazze?
R: Molte ragazze pensano a divertirsi e il sabato sera
escono… io resto a casa per vedere le partite, molte
ragazze a gennaio pensano ai saldi mentre io penso
solo al calciomercato.
Il pop….
Al giorno d’oggi abbiamo tanti generi e stili
musicali, ognuno con le
proprie caratteristiche e
particolarità, ma non
sono in molti ad avere il
dono di essere conosciuti e ascoltati dalla
maggior parte delle persone di ogni Paese o
nazione del mondo:
questo è proprio il caso
del ‘Pop’.
Ma in realtà cosa significa il termine Pop, e che cosa
caratterizza questo genere musicale?
Di certo fa riferimento al concetto di popolare, alla così
detta ‘musica di massa’, la musica che vende di più,
quella che continui a canticchiare nonostante non sia
la tua preferita, quella che viene ripetuta a ritmi quasi
stancanti in qualsiasi stazione radio e che occupa i
primi posti di tutte le Hit-parade mondiali.
Ma è anche vero che il concetto in sé varia in base
alle tante forme di pensiero riguardanti il genere stesso. Va fatta distinzione tra musica leggera e musica
popolare: con il primo termine si fa riferimento alle
canzoni fatte al fine di intrattenere e far muovere i tanti
ingranaggi dell’industria musicale (case discografiche,
etichette, produttori ecc.) e quindi canzoni di facile
ascolto e con una struttura non molto complessa. Il
secondo termine invece indica maggiormente la musica tipica di un particolare territorio, o comunque un
genere usato per contraddistinguere un popolo, e
quindi più vicino al concetto di folk.
Possiamo definire il tanto amato Pop come un mix di
più generi, che vanno dalla musica più impegnativa
dell’underground fino ad arrivare al più movimentato e
allegro, ma non per questo meno profondo,
Rock’n’Roll passando anche per la musica ‘colta’ e il
già citato folk.
Terminologia a parte, Pop resta comunque un concetto molto generale, e si può senza ombra di dubbio
affermare che nessun artista pop e solamente un artista pop: le sue accezioni, preferenze e stili musicali
influiranno anche sulla sua musica dandole sfumature
particolari e facendolo avvicinare ad altri generi.
Tipo il Pop Metal che è un sotto genere dell'Heavy
Metal, però con forma più commerciale che prese piede negli anni 80.
Oltre a requisiti Heavy, si può chiaramente definire
che esso è influenzato dalla musica Pop e dall'Hard
Rock. Questo genere rappresenta in gran parte la
scena Heavy Metal Americana più popolare di quel
tempo, e fu più che largamente e ampiamente responsabile di un esplosione commerciale dell’Heavy Metal , grazie anche alle sponsorizzazioni dovute ai canali televisivi come MTV e alle radio.
Le Origini di questo stile musicale possono risalire alla
metà degli anni settanta, quando i gruppi americani, nel
primo periodo di vita della musica Heavy Metal, dimostravano la tendenza ad uno stile più accessibile rispetto alle
controparti britanniche. Alcuni gruppi iniziarono a sposare
tendenze Hard Rock con quelle Heavy, con sonorità più
aperte e melodie della musica pop.
Alcune delle tante band che più rappresentarono questa
corrente furono i Kiss, gli Stratz, i Van Hallen o i britannici
Sweet che si presentarono come i precursori del genere.
Altri gruppi Hard Rock e Heavy Metal anni 70 come Aerosmith, Alice Cooper e AC/DC ebbero un'innegabile influenza sul pop-metal, anche se il gruppo che più ispirò la
nascita di questo stile furono i KISS.
La musica dei KISS era semplice e trascinante, ed il loro
aspetto teatrale era una parte essenziale. Poi seguirono i
Van Halen che, con il loro rock festaiolo ed il loro chitarrista virtuoso, posero le basi per molte band pop-metal che
seguirono.
Tra altri grandissimi artisti legati al genere, il primo nome
che viene in mente è sicuramente quello dell’amato/
odiato Michael Jackson, incoronato come Re del Pop in
occasione dei BRE Awards da Elizabeth Taylor e Eddie
Murphin. Suo è anche l’album più venduto nella storia
della musica, infatti Thriller ha venduto oltre 100 milioni di
copie.
Oltre a Jacko, come veniva chiamato, abbiamo altri personaggi che vanno citati, ad esempio Madonna, Paul
McCartney e i Placebo.
Ma con questa invasione di nomi stranieri, esiste anche
un posto per i nostri connazionali?
Beh è inevitabile che anche la nostra bella penisola abbia
sfornato artisti, che seppur in un contesto molto più ristretto hanno contribuito all’evoluzione della musica leggera, basti pensare ai grandi nomi derivanti dal celebre
Festival di Sanremo ed artisti del calibro di Mina, Mia
Martini, Gino Paoli, Domenico Modugno, Fabrizio De Andrè o la fantastica ironia di ‘Elio e le storie tese’.
E non dimentichiamo nemmeno altri artisti molto più contemporanei come Emma Marrone, Alessandra Amoroso,
Marco Mengoni e tanti altri che comunque riescono ad
ampliare i propri confini e si fanno apprezzare anche al di
fuori dello stivale!
Da qualche anno ad oggi la scena pop è stradominata da
artisti giovani e con molta voglia di venir fuori per farsi
conoscere. Tra i Big spuntano gli ormai classici nomi di
Miley Cyrus, Rhianna e Katy Perry, giusto per citarne
qualcuno.
In molti considerano il pop come un genere di rifugio,
quasi come un modo per restare al passo coi tempi, o
ancora perché non ci si rispecchia in quei generi-nicchia,
con caratteristiche sonore e tematiche profondamente
diverse.
Ma alla fine, chi non sente il bisogno di relax e di rompere
la propria monotonia musicale?
Benny Ancora
V A IGEA
Manuel Santagata
I A ITER
METE - Marzo 2014
L’angolo della musica
9
L’angolo della poesia….a cura di Rita Maggiore
Katy Perry: reginetta del pop
Ancora una volta in cima alle classifiche Katy Perry:
reginetta del pop. Col suo ruggito ha conquistato il
mondo…
La scoppiettante ed energica cantante pop Katy Perry,
vera e propria icona di bellezza e stile, nominata persino donna dell’anno nel 2012 dalla rivista Billboard, ritorna sul palco più carica e colorata di prima e, come accenna la sua canzone , persino più ruggente. Conquista tutti con l’incisione del suo nuovo disco. Il suo unico
timbro vocale, mischiato ad un pizzico di colore e follia
è proprio quello che la rendono così speciale. Oggi
giorno è difficile trovare qualcuno che non l’adori perché con la sua energia coinvolge proprio tutti. Le sue
canzoni sono piene di vita esattamente come lei. Ma
non pensate che la bella Katy si sia vista progettare il
suo futuro su un piattino d’argento, perché il successo
è tutto guadagnato.
Figlia adottiva di due pastori pentecostali, fin da piccola
cantava nel coro della chiesa, distinguendosi per la sua
voce. Katy Perry cresce ascoltano musica Gospel e nel
2001ottiene un contratto con la Red Hill Records, con il
quale pubblica il suo primo cd Katy Hudson, un album
gospel cristiano. In seguito la promettente artista viene
influenzata e contagiata dal travolgente rock dei magnifici Queen e quella di Alanis Morissette. A questo punto
la cantante decide di dare una svolta alla sua vita e al
suo genere musicale. Cambia il suo cognome in Perry
dato che Katy Hudson era molto simile a Kate Hudson
e decide non solo di differenziarsi, ma anche di scatenarsi. La Perry comincia a lavorare con il team di produzione The Matrix. In questo periodo incide anche una
canzone che verrà inserita nella colonna sonora del film
“4 amiche e un paio di jeans”. In seguito, nei primi mesi
del 2007Katy firma un contratto con la Capitol Records,
con la quale il 17 giugno del 2008 pubblica l’album di
successo “One of the Boys”. L’album viene preceduto
da un EP nel 2007, intitolato Ur So Gay, prodotto e
scritto insieme a Greg Wells, produttore di un altro fantastico cantante quale il mitico e inevitabile Mika. La
canzone attira l’attenzione di Madonna che dichiara che
il brano è uno dei suoi preferiti dell’anno. Katy spopola
così sul palco scenico e la sua musica diventa internazionale. Le sue canzoni sono oggi giorno quelle più
ascoltate e ballate (con just dance e senza) in tutto il
mondo. La sua trasformazione comincia a catturare
fans, ma allontanare i suoi genitori adottivi che in un
primo momento non apprezzarono questo suo stile, ma
che dovettero ricredersi.
Oltre alla musica e alla travolgente voce della Perry ad
entusiasmare i suoi fans è anche il suo stile stravagante e super colorato che non perde mai occasione di
sfoggiare su un Red Carpet.
E si, la bella mora, diventa un vero e proprio camaleonte della bellezza e osa sui look più audaci, basta ricordare la sua passione per il rossetto viola in stile gotico
che completava il suo look total purple ai Billboards
Awards del 2012. Un make-up azzardato certo, ma
sfoggiato con coraggio e orgoglio rendono la cantante
misteriosa e dannatamente attraente. I suoi video sono
quelli più cliccati sul You Tube e i mi piace arrivano a
frotte, esattamente come i commenti , per non parlare
dell’immenso numero di iscritti ai suoi contatti dei social
network. Per prenotare un biglietto per un suo concerto
c’è una fila che anticipa di una settimana l’evento, inutile aggiungere altro. Coloratissima e sprint non solo alle
Premiers ma anche durante i suoi concerti, basta far
mente presente a tutti quei completini colorati e a tema
che l’hanno resa una trasformista portandola allo scontro artistico con un'altra reginetta del pop Lady Gaga. E
anche nei suoi video è sempre differente, innovativa e
trasgressiva, faccio appello alla cliccatissima song California Girl che ha fatto girare la testa di molti fan, maschietti in primis, per il suo “nudo” audace sul set. Le
sue canzoni più popolari sono Kiss a Girl, dove Katy si
allontana dalla politica omofobica del momento, seguita
da Teenager dream, la scoppiettante Firework, che
esprime alla perfezione la sua personalità, forte e piena
di vita come un fuoco d’artificio, seguita dalla gotica,
ma amatissima Wide Awake, la divertente Last Friday
night e in fine, ma non meno importante i suoi ultimi
successi mondiali Unconditionally e Roar. Possiamo
quindi affermare che la nostra tigre dei palchi scenici,
spacca e conquista tutti con il suo potente ruggito,
quella voce che ha incantato tutto il mondo e che adesso le dice grazie per le continue emozioni che riesce a
trasmettere.
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Francesca Nucera IV A afm
Un grazie non basta per i sacrifici
che voi, anche con il vento contro
avete fatto per me.
Un grazie non basta per te mamma,
piccola e dolce,
fragile e forte nello stesso tempo.
Un grazie non basta papà
per il tempo trascorso con me,
con gli occhi rossi per la stanchezza
e il sorriso presente che un papà deve possedere
anche con mille tempeste.
Un grazie non basterà mai,
ma siete la sostanza da cui prendo l'energia.
Rita Maggiore V A IGEA
8
METE
- Marzo 2014
L'ANGOLO...............LIBERO
Un giorno un'insegnante chiese ai suoi studenti di
fare una lista dei nomi degli altri studenti nella stanza su dei fogli di carta, lasciando un po' di spazio
sotto ogni nome. Poi disse loro di pensare la cosa
più bella che potevano dire su ciascuno dei loro
compagni di classe e scriverla. Ci volle tutto il resto
dell'ora per finire il lavoro, ma all'uscita ciascuno
degli studenti consegnò il suo foglio. Quel sabato
l'insegnante scrisse il nome di ognuno su un foglio
separato, e vi aggiunse la lista di tutto ciò che gli
altri avevano detto su di lui/lei. Il lunedì successivo
diede ad ogni studente la propria lista. Poco dopo,
l'intera classe stava sorridendo.
"Davvero?" sentì sussurrare. "Non sapevo di contare così tanto per qualcuno!" "Non pensavo di piacere tanto agli altri" erano le frasi più pronunciate.
Nessuno parlò più di quei fogli in classe, e la prof
non seppe se i ragazzi l'avessero discussa dopo le
lezioni o con i genitori, ma non aveva importanza:
l'esercizio
era
servito
al
suo
scopo.
Gli studenti erano felici di se stessi e divennero
sempre più uniti. Molti anni più tardi, uno degli studenti venne ucciso in Vietnam e la sua insegnante
partecipò al funerale. Non aveva mai visto un soldato nella bara prima di quel momento: sembrava
così bello e così maturo…
La chiesa era riempita dai suoi amici. Uno ad uno
quelli che lo amavano si avvicinarono alla bara, e
l'insegnante fu l'ultima a salutare la salma. Mentre
stava lì, uno dei soldati presenti le domandò "Lei
era l'insegnante di matematica di Mark?".. Lei annuì, dopodiché lui le disse "Mark parlava di lei spessissimo"
L’angolo della musica
Rihanna: "sexy, fragile, dura"
ancora prima di guardare che quei fogli erano quelli in cui
lei aveva scritto tutti i complimenti che i compagni di classe
di Mark avevano scritto su di lui. "Grazie mille per averlo
fatto", disse la madre di Mark. "Come può vedere, Mark lo
conservò come un tesoro" Tutti gli ex compagni di classe di
Mark iniziarono ad avvicinarsi. Charlie sorrise timidamente
e disse "Io ho ancora la mia lista. E' nel primo cassetto della
mia scrivania a casa ". La moglie di Chuck disse che il marito le aveva chiesto di metterla nell'album di nozze, e Marilyn
aggiunse che la sua era conservata nel suo diario.. Poi Vicki, un'altra compagna, aprì la sua agenda e tirò fuori la sua
lista un po' consumata, mostrandola al gruppo. "La porto
sempre con me, penso che tutti l'abbiamo conservata"
In quel momento l'insegnante si sedette e pianse. Pianse
per Mark e per tutti i suoi amici che non l'avrebbero più rivisto.
Ci sono così tante persone al mondo che spesso dimenti-
chiamo che la vita finirà un giorno o l'altro. E non sappiamo quando accadrà. Perciò dite alle persone che le amate e che vi importa di loro, che sono speciali e importanti.
Diteglielo prima che sia troppo tardi.
Ricorda, "chi semina raccoglie". Quello che metti nelle
vite degli altri tornerà a riempire le tue...!
Salvatrice Capalbi - Gloria Calcagno
Maria Teresa De Cono IV A AFM
Insegnare è imparare due volte (Joseph Joubert)
La storia di Rihanna, che oggi ha 25 anni, è quella di un
successo strabiliante, la fulminea ascesa alla fama globale di una ragazza multietnica (nera e irlandese) cresciuta in un’umile casetta sull’isola caraibica di Barbados.
Rihanna ha pubblicato sette album e ottenuto numerosi
premi, tra cui sei Grammy. Eppure ci sono critici musicali che ancora non la prendono sul serio, e l’accusano
di avere una voce debole rinforzata a colpi di AutoTune, o di essere una mediocre ballerina.
Come se non bastasse, il fatto che Rihanna abbia adottato lo slang aggressivo e le insegne dei rapper metropolitani - grandi tatuaggi e gioielli vistosi, tra cui un orecchino d’oro a forma di pistola - hanno finora ostacolato il
suo riconoscimento come artista.
Ma le sue pose “gangsta” sono una strategia difensiva,
un’armatura per proteggere una sensibilità fragile e permetterle di sopravvivere alla luce violenta dei riflettori.
Niente ha danneggiato la reputazione di Rihanna più
della sua tempestosa relazione con il rapper Chris
Brown, che è stato arrestato e condannato per averla
picchiata, morsicata e aver tentato di soffocarla durante
una violenta lite scoppiata nel 2009 a Los Angeles su
una Lamborghini noleggiata.
L’esibizione di Rihanna ai Grammy Awards in programma per il giorno dopo era stata annullata. Un’agghiacciante foto del suo volto tumefatto scattata dalla polizia
è arrivata ai media. Il tribunale ha imposto a Brown
un’ordinanza restrittiva, vietandogli di avvicinarsi a Rihanna.
Dopo le enormi manifestazioni pubbliche di solidarietà e
sostegno nei confronti di Rihanna, grande è stato lo
shock quando tre anni dopo la cantante ha ricominciato
a frequentare Brown. Nel suo fortunatissimo album del
2012, Unapologetic, Rihanna cantava una canzone d’amore in coppia con Brown, e in un altro pezzo dichiarava spavalda «Ain’t nobody’s business», sono affari miei
e di nessun altro, riecheggiando un famoso brano, in cui
la violenza fisica viene accettata come prezzo della passione sessuale.
Dopo il funerale, molti degli ex compagni di classe
di Mark andarono insieme al rinfresco. I genitori di
Mark stavano lì, ovviamente in attesa di parlare con
la sua insegnante. "Vogliamo mostrarle una cosa",
disse il padre, estraendo un portafoglio dalla sua
tasca. "Lo hanno trovato nella sua giacca quando
venne ucciso. Pensiamo che possa riconoscerlo". Aprendo il portafoglio, estrasse con attenzione
due pezzi di carta che erano stati ovviamente piegati, aperti e ripiegati molte volte. L'insegnante seppe
Alla pubblicazione di quell’album sono seguiti mesi di
fotografie di paparazzi che documentavano un instabile
triangolo amoroso, nel quale Brown oscillava tra Rihanna e la sua feroce rivale, Karrueche Tran, un’americana
minuta e graziosa di origini nero-vietnamite.
Un insegnante ha effetto sull’eternità: non può mai dire
dove termina la sua influenza. (Henry Adams)
Rihanna, che alla fine avrebbe perso la battaglia per le
attenzioni di Brown, si è guadagnata la statura di un’eroina tormentata da romanzo verista.
Il pubblico, che inizialmente aveva condannato Rihanna per la decisione scriteriata di tornare con Brown,
ha cominciato a compatirne l’isolamento e la sofferenza.
Resteranno le incancellabili tracce di quell’amore infranto: come arma nella lotta per Brown, Rihanna è
infatti ricorsa in modo impulsivo e a volte sciocco ai
nuovi strumenti di Twitter e Instagram, pubblicando
proprie foto audaci con indosso minuscoli bikini, o a
letto in pose provocanti.
La volgarità apparentemente sfrontata di quelle foto è
stata contraddetta dalla tenera, dolente vulnerabilità di
cui Rihanna ha dato prova in Stay, il suo lento, sommesso duetto con Mikky Ekko diventato a sorpresa un
successo internazionale trasmesso di continuo per
nove mesi dalle radio.
Ecco la vera Rihanna, la voce che vibra di un’emozione squisita, alla quale il pubblico di tutto il pianeta
reagisce dal profondo. La ascoltiamo esplorare il proprio cuore, che porta le cicatrici delle esperienze d’infanzia: il padre era un tossicodipendente che malmenava la madre; i genitori hanno divorziato quando Rihanna aveva quattordici anni.
Rihanna comunica il suo amore per i piaceri terreni
attraverso le tante foto di gossip sulle vacanze con gli
amici nei Caraibi, dove la si vede sensualmente rilassata su una barca oppure in spiaggia mentre beve
birra ed esala dense nuvole di fumo.
Malgrado il suo periodo di dipendenza masochistica
da Chris Brown, l’immagine pubblica di Rihanna è
quella di una donna ostinatamente indipendente e
autonoma. I suoi look sorprendono sempre, che siano
elegantemente formali o spudoratamente «street». Ha
un meraviglioso quanto innato senso della forma e del
colore, e indossa gli abiti con stile immenso. È alta, ha
gambe lunghe e piedi affusolati, ma il suo corpo è
prosperoso e femminile, non da modella anoressica.
Se Rihanna riuscirà o meno a sostenere la sua brillante traiettoria creativa, resta ancora da vedere. Ma
non c’è dubbio sul fatto che sia un’importante artista
contemporanea, che per i suoi grandi e vari successi
merita rispetto e ammirazione.
Romina Stigliano IV AFM
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METE
- Marzo 2014
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Marzo 2014 Anno XII - Numero 3
Attualità…...
L’angolo...misto
Un film….
DA BAMBINI….. come eravamo noi prima!!!!!!
Dopo le solite, ed abbastanza rinomate, commedie
italiane, grande spazio sta occupando il film drammatico scritto e diretto da Paolo Sorrentino: ”La grande
bellezza”. Dopo essere stato girato tra Italia e Francia, il film agli inizi si è presentato in tutto il suo splendore ottenendo solo nella prima settimana un incasso
pari a più di 2 milioni di euro e, presentato al Festival
di Cannes 2013, è stato candidato agli Oscar 2014
come miglior film straniero.
Il mondo cambia e si trasforma, come anche , le generazioni, si evolvono distinguendosi per progresso e modi di
fare!!!
Poelo Coelo, ha scritto così:
1.- Da bambini andavamo in auto ce non avevano cinture
di sicurezza né airbag…
2.- Viaggiare nella parte posteriore di un furgone aperto
era una passeggiata speciale e ancora ne serbiamo il ricordo……..
3.- Le nostre culle erano dipinte con colori vivacissimi, con
vernici a base di piombo.
4.- Non avevamo chiusure di sicurezza per i bambini nelle
confezioni dei medicinali, nei bagni, alle porte.
5.- Quando andavamo in bicicletta non portavamo il casco.
6.- Bevevamo l’acqua dal tubo del giardino invece che dalla bottiglia dell’acqua minerale…
7.- Trascorrevamo ore ed ore costruendoci carretti a rotelle
ed i fortunati che avevano strade in discesa si lanciavano
e, a metà corsa, ricordavano di nona vere freni. Dopo vari
scontri contro i cespugli, imparammo a risolvere il problema. Sì, noi ci scontravamo con cespugli, non con auto!
8.- Uscivamo a giocare con l’unico obbligo di rientrare prima del tramonto. Non avevamo cellulari… cosicché nessuno poteva rintracciarci. Impensabile….
9.- La scuola durava fino alla mezza, poi andavamo a casa
per il pranzo con tutta la famiglia (si, anche con il papà).
10.- Ci tagliavamo, ci rompevamo un osso, perdevamo un
dente, e nessuno faceva una denuncia per questi incidenti.
La colpa non era di nessuno, se non di noi stessi.
11.- Mangiavamo biscotti, pane olio e sale, pane e burro,
bevevamo bibite zuccherate e non avevamo mai problemi
di sovrappeso, perché stavamo sempre in giro a giocare…
12.- Condividevamo una bibita in quattro… bevendo dalla
stessa bottiglia e nessuno moriva per questo.
13.- Non avevamo Playstation, Nintendo 64, X box, Videogiochi , televisione via cavo con 99 canali, videoregistratori,
dolby surround, cellulari personali, computer, chat room su
Internet Avevamo invece tanti AMICI……..
14.- Uscivamo, montavamo in bicicletta o camminavamo
fino a casa dell’amico, suonavamo il campanello o semplicemente entravamo senza bussare e lui era lì e uscivamo
a giocare.
E’ stato un grande risultato ottenuto dal cinema italiano in quanto non si è visto un film candidato agli
Oscar dai tempi di “Nuovo cinema paradiso” diretto
da Giuseppe Tornatore nel 1990. La sfida per ottenere l’Oscar come miglior film straniero, è stato sempre
conteso tra Italia e Francia, e se questa candidatura
va a buon fine, quello italiano sarebbe il dodicesimo
Oscar vinto, arrivando in vetta alla classifica tra tutti
gli altri paesi non inglesi. Tra i vari giudizi positivi di
questo film, ricompare spesso il fatto che il regista sia
stato talmente bravo nella direzione e sceneggiatura,
da coinvolgere gradualmente lo spettatore nella sua
opera anche grazie ad un’atmosfera del tutto romana
introdotta da musiche corali. Quella del protagonista,
Jep Gambardella, è la storia di un giornalista e critico
teatrale, che passa la vita a divertirsi con la propria
combriccola di amici, descrivendo e fustigando con la
propria parola raffinata, le genti della città eterna.
Paolo Sorrentino, quindi, coglie l’occasione in quest’opera di descrivere il lato più negativo di Roma,
facendone uscire i suoi fantasmi eterni che appaiono
solo di notte e svaniscono all’alba.
Tutto questo però non è altro che una visione assolutistica di quello che si nasconde all’interno dei palazzi
romani, e quindi la descrizione risulta per una minima
parte astratta.
“La grande bellezza” è considerato un film archeologico e geologico per la propria struttura confusa di
una capitale fatta di patrizi viziosi e nobili decadenti;
ma in qualsiasi modo possa essere considerata, quest’opera resta un vanto italiano della cinematografia
riconosciuta anche da autorità internazionali.
Gabriele Lopatriello
V A Igea
...continua in un ultima pagina
VIOLENZA SULLE DONNE
Negli ultimi anni la violenza sulle donne è diventato un
fenomeno che tutti definiscono allarmante, … stupri,
prostituzione e violenze sono sempre all’ordine del
giorno.
Le violenze moltissime volte accadono tra le mura
domestiche, la maggioranza dei casi di questi soprusi sono effettuate da mariti, fidanzati, conviventi e genitori, comunque sempre un maschio vicino alla vittima, che vive sempre con un senso di paura e tende a
chiudersi e diffidare di tutti.
Denunciare non è facile proprio quando i familiari sono in gioco, ed è proprio su questo livello che si cerca
di abbattere i silenzi e di difendere concretamente la
donna.
Sono tante le associazioni costituite a difesa delle
donne di cui ogni giorno si parla sui giornali ed in tv e
danno voce a tutte coloro che vivono nel silenzio delle
loro case e non parlano.
Tantissime le iniziative ma poco coraggio a denunciare.
Ho letto su un giornale che viviamo in una società che
insegna alle donne a difendersi, ma purtroppo agli
uomini non insegna a non picchiarle.
Denunciare è un passo avanti, e va bene, però c’è
bisogno di riscoprire l’amore, il rispetto per gli altri e
per se stessi, oggi più che mai.
Rosaria Ragone
3 A Progetto Sirio
L’8 MARZO………
"Grazie a te, donna, per il fatto stesso che sei donna !
Con la percezione che è propria della tua femminilità
tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani ".
" Grazie a te, donna sorella, che porti nel complesso
della vita sociale le ricchezze della sensibilità, della
tua intuizione, della tua generosità, della tua costanza
".
(Giovanni Paolo II)
L'8 marzo non è tanto un giorno per festeggiare ma
piuttosto un'occasione per pregare e riflettere, sulle
condizioni di tantissime donne nel mondo....e nemmeno tanto lontane da noi… Le schiave bambine, le donne maltrattate e abusate, le donne invisibili, quelle
sfruttate e vendute, le donne torturate, le bambine
mutilate, le donne che non possono studiare, nè parlare, nè scegliersi il marito, le donne considerate solo
una proprietà alla pari di un cavallo o un campo, le
donne disperate che non riescono a sfamare i propri
figli, quelle sfigurate, molestate, perseguitate, uccise...
nel corpo o nello spirito....
L'incendio della fabbrica Triangle, avvenuto a New
York il 25 marzo 1911, causò la morte di 146 persone,
per la maggior parte giovani operaie. L'evento che
ebbe una forte eco sociale e politica, a seguito della
quale vennero varate nuove leggi sulla sicurezza sul
lavoro, è uno degli eventi commemorati dalla Giornata
internazionale della donna ma non è da questo, come
erroneamente riportato da alcune fonti, che trae origine la Festa della donna. In realtà, l’istituzione dell'8
marzo come Festa della donna risale alla III Internazionale comunista, svoltasi a Mosca nel 1921, dove fu
lanciata da Lenin come " Festa internazionale dell'
operaia ",in onore della prima manifestazione delle
operaie di Pietroburgo contro lo zarismo; quando
nell’inverno del 1917 le donne strette dal freddo, dalla
fame, dall’assenza di mariti e figli spediti in guerra, il
giorno 23 febbraio del 1917 ,scesero nelle piazze di
Pietroburgo con accese manifestazioni di protesta
contro lo Zar.Le proteste continuarono per vari giorni
fintanto che lo Zar fu costretto ad abdicare ed il governo dovette concedere il diritto al voto anche alle donne.
Secondo il calendario giuliano vigente allora in Russia
il 23 febbraio corrispondeva in Occidente all’ 8 marzo.
Helen Pontevolpe - Mary Comparato III A ITER