REGIONE LAZIO LATINA Salute n. 3 - anno 14 - Dicembre 2011 DIAGNOSTICA AVANZATA E RADIOLOGIA INTERVENTISTICA, UN’ECCELLENZA AL GORETTI Trimestrale dell’Azienda USL Latina ARRIVA LA POSTA PNEUMATICA AL LABORATORIO DI ANALISI. AUMENTO DI EFFICIENZA E RIDUZIONE DEI COSTI AL VIA LA CAMPAGNA ANTINFLUENZALE NELLA PROVINCIA DI LATINA I presidi ospedalieri dell’azienda Usl Latina LATINA TERRACINA - FONDI S.Maria Goretti Via Canova Centralino 0773.6551 Guardia Medica 0773.662175 0773.661038 Alfredo Fiorini Via Firenze snc Centralino 0773.7081 Guardia Medica via Fiume 0773.702491 FORMIA Dono Svizzero Via Appia Centralino 0771.7791 Guardia Medica via Porto Caposele 0771.779337 SEZZE San Carlo Via S.Bartolomeo,1 Centralino 0773.8011 Guardia Medica presso 118 di Latina 0773.801812 NORD CENTRO SUD PRESIDI OSPEDALIERI Latina Terracina Fondi Formia OSPEDALI DISTRETTUALI Cori Sezze Priverno Gaeta Minturno CENTRO SUD PRIVERNO Regina Elena Via SS. Vito e Stella Centralino 0773.9101 Guardia Medica - via Torretta Rocchigiana 0773.661038 GAETA MINTURNO Luigi Di Liegro Salita Cappuccini Centralino 0771.7791 Guardia Medica presso Ospedale 0771.779337 Centrale Via degli Eroi Centralino 0771.66101 Guardia Medica presso Ospedale 0771.779337 CORI NORD S.Maria degli Infermi Via Marconi, 1 Centralino 06.966181 Guardia Medica - via IV Giornate - Cisterna 06.96025763 PRESIDI OSPEDALIERI Latina Terracina Fondi Formia OSPEDALI DISTRETTUALI Cori Sezze Priverno Gaeta Minturno LATINA Salute Dall’Azienda - controcopertina Natale 2011 - Anno 2012 La Direzione Aziendale della Usl di Latina vuole augurare ai propri dipendenti e all’intera cittadinanza provinciale Buon Natale 2011 e Felice e Sereno Anno 2012 3 LATINA Dall’Azienda - l’intervista Radiologia Interventistica, un’eccellenza al Goretti di Silvia Frisina Giornalista de “Il Settimanale di Latina” L’equipe del dottor Cianni in sala operatoria E' il cuore pulsante non solo dell'Ospedale “Santa Maria Goretti” di Latina, ma di tutti i presidi della provincia pontina, di quella di Frosinone e di parte della provincia sud di Roma. Stiamo parlando della sezione di Radiologia interventistica della UOC Diagnostica avanzata e Radiologia Interventistica diretta dal Dottor Roberto Cianni. Un crocevia dove passano ogni giorno tutte le differenti specialità e che merita senza dubbio l'appellativo di “eccellenza”. Ed è proprio il Dottor Cianni a spiegarci cosa si intende per Radiologia interventistica e a fare una panoramica della complessità delle prestazioni fornite da tale struttura, complessità intesa sia in termini di ordine di difficoltà che di varietà di trattamenti. “Con il termine Radiologia interventistica si intendono una serie di procedure di chirurgia “mini-invasiva” e cioè effettuate senza operare interventi maggiori cosìddetti “a cielo aperto”, e che spazia in tutti i campi della patologia: addominale (fegato, reni, vie biliari, pancreas); vascolare (ricanalizzazione di arterie con angioplastica e posizionamento di stent); neurologica e neurochirurgica (embolizzazione di aneurismi celebrali e trattamento di malformazioni arterovenose – MAV). I campi di applicazione sono notevoli e i vantaggi di tutte le procedure in parte elencate sono legati al migliore rapporto costo-beneficio (ricovero per più giorni per quanto riguarda la chirurgia generale, anestesia generale, utilizzo delle camere operatorie), tenendo anche presente che tali procedure sono meglio accettate da parte dei 4 pazienti proprio per la loro relativa facile esecuzione. Il radiologo interventista è un esperto in diagnostica per immagini (radiologia tradizionale, tomografia computerizzata, risonanza magnetica, ecografia), dotato di capacità di chirurgia “mini-invasiva” che gli permette attraverso la puntura dell'arteria e degli organi direttamente interessati di ottenere risultati sovrapponibili alla chirurgia maggiore. Gli interventi si effettuano nelle cosiddette sezioni di Radiologia interventistica (non camere operatorie), dotate di angiografi di ultima generazione, di ecografi dedicati e di tutta una serie di materiali dedicati (aghi, guide, cateteri, stent, ecc. ecc.) utili ai fini delle varie procedure. La Radiologia interventistica è stata sicuramente la specialità che ha aperto, nei primi anni '70, le porte alla chirurgia “mini-invasiva”, grazie all'attività pioneristica del gruppo romano dell'Università la Sapienza composto dai Professori Plinio Rossi, Roberto Passariello e Giovanni Simonetti, dando impulso all'innovazione tecnologica anche nel campo delle chirurgie (endoscopia e laparoscopia) e delle procedure di chirurgia endovascolare, determinando una sensibile riduzione dei giorni di ricovero e delle morbilità proprie delle procedure di chirurgia maggiore, oltre che una sensibile riduzione dei costi legati ai giorni di ricovero, di assistenza anestesiologica e di rianimazione per i pazienti complessi. La sezione di Radiologia interventistica afferente alla UOC di Diagnostica avanzata e di Radiologia interventistica opera presso il Presidio Dall’Azienda - l’intervista Salute Ospedaliero “Santa Maria Goretti” da ormai più di venti anni, e “serve” non solo la città di Latina ma tutta la provincia, oltre agli ospedali della provincia di Frosinone e di parte della provincia sud di Roma, per un bacino di circa un milione di utenti”. Quali sono i risultati raggiunti dalla struttura di Latina? “La Radiologia interventistica dell'Ospedale “Santa Maria Goretti” rappresenta uno dei più importanti centri del Lazio e nazionali, elemento confortato dalle presenze dei medici che operano nella sezione in convegni di interesse nazionale e internazionale, con presentazione di casistiche significative. Presso il Goretti è stata effettuata in via pioneristica nel lontano 1993 uno dei primi interventi in Italia (il secondo) di TIPS (Derivazione porto cavale nei pazienti emorragici per gravi malattie epatiche) e nel febbraio 2005 il primo intervento assoluto di SIRT (Radioembolizzazione di tumori epatici). Attualmente l'Ospedale “Santa Maria Goretti” è il primo centro in Italia per interventi di questo tipo (oltre 450); il secondo centro europeo dopo l'Università di Monaco di Baviera e il quarto centro al mondo insieme all'Università di Pamplona in Spagna e alla Western University di Chicago. Grazie agli sforzi dell'amministrazione dell'Azienda sono state installate nel dicembre 2009 una TAC Dual Source di ultima generazione ed un angiografo dotato di DYNA TC, con arco robotizzato che rappresenta ancora oggi l'unica installazione su territorio nazionale. Molti colleghi da diversi centri ospedalieri di importanza nazionale sono venuti a Latina per apprendere le potenzialità di questa tecnologia per quanto riguarda il trattamento dei tumori epatici. La dotazione organica della sezione di Radiologia interventistica è composta da medici esperti nelle procedure tra cui il dottor Adelchi Saltarelli, Mario Iozzino, Ermanno Notarianni, Valerio Pasqualini, Paolo Rabuffi e Giuseppe Pelle; da un gruppo di infermieri altamente specializzato, Giovanna Dell'Omo, Annamaria Folcarelli e Vincenzo Andreocci; da un gruppo di tecnici TSRM (Tecnici sanitari di radiologia medica) Pietro Spano, Alessandro Bellassai, Umberto Arena e Francesco Panno oltre ad un addetta ausiliaria Eleonora Visentin”. In che modo viene offerto il servizio e qual è la situazione del reparto? “Il servizio è attivo tutti i giorni con una reperibilità notturna in grado di effettuare, oltre alle prestazioni elencate, anche il supporto tecnico logistico alle attività operatorie della chirurgia vascolare per quanto riguarda il posizionamento di endoprotesi toraciche e aortiche addominali, interventi questi ultimi effettuati con l'amplificatore di brillanza in camera operatoria. Vengono effettuati circa 1100-1200 prestazioni annue in pazienti oncologici, chirurgici, di area medica, fa- Il dottor Roberto Cianni cendo sì che si abbia un rapporto costante e continuativo per pressoché tutte le UOC che insistono sul Presidio Ospedaliero e su quelli del territorio, garantendo la reperibilità h24 anche in pazienti con emergenza-urgenza provenienti dall'area servita. Le sezioni attualmente in uso sono due e siamo in attesa della sostituzione dell'amplificatore di brillanza della seconda sezione, come da programmi avviati con gli attuali vertici aziendali. Vengono inoltre garantite numerose prestazioni cosiddette ambulatoriali tramite appuntamenti organizzati dal CUP e dai vari ambulatori dei reparti ospedalieri per prestazioni quali ago aspirato, biopsia tiroidea, posizionamento di cateteri tipo CVC (cateteri venosi centrali), questi ultimi prevalentemente per pazienti onco-endologici”. Un'attività complessa e diversificata in continuo aggiornamento. Quali sono le ultime novità? “L'ultimo campo di applicazione avviato presso il nostro nosocomio nell'ottobre 2010 si configura nell'attività di Neuroradiologia interventistica. In meno di dodici mesi sono stati trattati più di 40 pazienti con aneurisma celebrale sanguinante, con eccellenti risultati. Pazienti destinati alla chirurgia maggiore (craniotomia, ecc.), con conseguenti elevati rischi post-operatori, propri di patologie così gravi. La nostra casistica è stata presentata nel mese di settembre al Convegno europeo tenutosi in Belgio, ad Anversa, con una presentazione fatta dal Dottor Lorenzo Testagrossa dell'equipe di Radiologia, che ha ottenuto notevole successo. Alla fine di novembre presenteremo i nostri risultati anche alla prestigiosa RSNA (Radiological Society of North America). Infine, siamo in attesa e stiamo lavorando con la Direzione Generale per poter definire il nuovo sistema PACS di gestione digitale delle immagini per tutta l'azienda, per garantire il supporto tecnico-scientifico agli ospedali della provincia per pazienti affetti da gravi patologie di interesse neurologico, così da raggiungere i presidi di Terracina, Fondi e Formia e per il relativo trasferimento in emergenzaurgenza per le più svariate tipologie di prestazione”. 5 Dall’Azienda - dai Presidi Ospedalieri LATINA Per un “Ospedale senza dolore” di Pasquale Montesano Direttore Medico f.f. P.O. Sud del fatto che la difNel Presidio Ospedaliero fusa presenza di Sud si è costituito un dolore nell’essere COSD (Comitato Ospeumano può essere dale Senza Dolore). facilmente causa inCoordinatore del Comivalidante sia sul tato è stata indicata la versante del benesDott.ssa Concetta Bisbisere fisico che su glia, Anestesista-Rianiquelli del benessere matore in servizio presso sociale e psicolol’Ospedale di Formia. gico. La recente L’iniziativa è nata e si sta Legge n. 38 del 15 sviluppando non soltanto marzo 2010, peralper dar seguito alle direttro approvata a tive dell’OMS ed alle larga maggioranza scelte già compiute da diL’Ospedale Dono Svizzero di Formia dal nostro Parlaversi altri Paesi europei mento, chiede a impegnati nella diffusione tutta la Sanità un autentico “salto culturale” in avanti. Viene da della “cultura del diritto a non soffrire inutilmente”. L’intenzione, in realtà, è soprattutto quella di “dare ascolto” al do- sé che il presupposto nuovo dal quale si avrà la necessità di rilore di quanti per le cause più disparate si trovano nella condi- partire non può non essere che quello di una formazione rizione di ricorrere alla professionalità degli operatori ospedalieri. volta a tutti gli operatori ospedalieri nei quali, attraverso Corsi Tutta la comunità scientifica è ormai concorde nel ritenere che adeguati e reiterati, possa nascere e svilupparsi una consapevi è un bisogno assolutamente urgente di un cambio di menta- volezza altrettanto nuova che affronti con modalità diverse l’aplità, che va inteso non soltanto nel senso di un cambiamento ra- proccio al dolore. E la formazione, com’ è facile intuire, dovrà dicale del cosiddetto approccio psicologico al dolore; esso procedere di pari passo con una “rete di informazioni e di comuriguarda, soprattutto, il cambiamento nel modo di “operare”. nicazioni” che coinvolga in questo processo, insieme con i paUna prima riflessione si riferisce alla necessità ormai divenuta zienti ricoverati, i loro parenti e, al di fuori degli Ospedali, tutti i stringente di comprendere che con il dolore bisognerà rappor- cittadini. In tal senso il COSD del Presidio Ospedaliero Sud ha tarsi non più “in ordine sparso” ma in modo assolutamente “in- già mosso i suoi primi passi promuovendo - ad intra - incontri sia con il personale medico sia con quello del Comparto; a tutti terdisciplinare”. Una seconda riflessione riguarda, invece, la consapevolezza è stato distribuito il materiale informativo prodotto, senza tralanuova e diversa che bisogna sviluppare quando intendiamo sciare di farlo pervenire anche ai parenti dei pazienti ricoverati. confrontarci con il “pianeta dolore”. L’espressione utilizzata - Ad extra - ed in particolar modo durante lo svolgimento dell’at“pianeta dolore”, appunto - non rappresenta una nostra inven- tività dell’Ambulatorio Divisionale di Terapia del Dolore, opezione estemporanea; essa intende essere, invece, un preciso rante nell’Ospedale di Formia nei giorni di martedì e venerdì invito rivolto a quanti a vario titolo si confrontano con la proble- (ore 8,00/14,00) - con la distribuzione ai cittadini che vi accedono del materiale informativo prodotto in questi mesi dal matica del dolore all’interno dell’Ospedale. Una terza riflessione deve portare gli operatori sanitari nel loro COSD. complesso a considerare che “la rilevazione del dolore deve E’ con questi intenti che il Comitato intende continuare ad opedivenire costante al pari di altri segni vitali quali la frequenza rare, chiedendo a quanti hanno a cuore l’iniziativa una collabocardiaca, la temperatura corporea, la pressione arteriosa, fon- razione fattiva e responsabile. damentali nella valutazione clinica della persona “ (Linee guida Per parte sua la Direzione Medica del Presidio non può che per la realizzazione dell’ “Ospedale senza dolore” - Provvedi- esprimere apprezzamento per quanto finora è stato fatto e per quanto il COSD del P.O. Sud ha in animo di proporre, nella cermento 24 maggio 2001). Le osservazioni finora sinteticamente svolte intendono sottoli- tezza che - come recita il manifesto affisso di recente proprio a neare che, purtroppo, al “pianeta dolore” non viene prestata l’at- cura del Comitato Ospedale Senza Dolore - “non è più suffitenzione che merita, dal momento che ancora troppo pochi ciente ridurre o controllare il dolore. E’ ormai venuto il tempo di sembrano essere gli operatori sanitari per i quali si ha coscienza curarlo”. 6 Salute Dall’Azienda - dai Presidi Ospedalieri La locandina del progetto 7 Dall’Azienda - dai Presidi Ospedalieri LATINA La qualità per la sopravvivenza dell’Ospedale di Sergio Parrocchia Direttore Medico P.O. Centro L’Ospedale Alfredo Fiorini di Terracina Nell’ambito delle proprie funzioni, la Direzione Medica di Presidio ha il compito di sovrintendere gli aspetti igienico-organizzativi, sviluppare il miglioramento della qualità, promuovere la partecipazione degli utenti e collaborare con le Associazioni di tutela dei cittadini. Mantenere viva l’attenzione e, per quanto possibile, le attività di verifica e miglioramento della qualità, in un contesto organizzativo, economico, politico sempre più critico, diventa quindi di fondamentale importanza per una sopravvivenza culturale e professionale non solo della Direzione Sanitaria, ma per lo stesso sistema Ospedale e più estesamente per l’organizzazione sanitaria nel suo complesso. E’ principalmente per questo “istinto di sopravvivenza” culturale e professionale, nella piena consapevolezza dell’utilità per l’organizzazione, che la Direzione Medica del PO Centro, in continuità ed in collaborazione con altre strutture (PO Nord in particolare) ha sviluppato una serie di strategie, attività e procedure finalizzate al miglioramento della qualità. Cartella Clinica Uno dei primi ambiti di interesse per la verifica ed il miglioramento della qualità è stata la “cartella clinica”, croce e delizia di ogni medico e di ogni Direttore Sanitario, ma sempre più importante: ma quale strumento usare per consentire una verifica misurabile, confrontabile, riproducibile, schematizzabile? Ci è venuta in aiuto l’Agenas (Agenzia per i Servizi Sanitari regionali) che qualche anno fa ha pubblicato sulla rivista Monitor proprio uno studio sulla verifica di qualità delle cartelle cliniche, attraverso l’elaborazione di una scheda che riproduceva in modo sintetico i principali elementi di qualità. Opportunamente modificata la scheda Agenas in base alle nostre esigenze, abbiamo quindi elaborato una nostra scheda di controllo con diverse sezioni per ognuna della parti della cartella, dalla SDO alla lettera di dimissione. Quindi abbiamo costituito ed addestrato un gruppo di rilevatori, coordinati dai Medici di Direzione Sanitaria e composto in parte da personale della Direzione Sanitaria, ma soprattutto da studenti del 8 CL in Infermieristica, ed abbiamo applicato la scheda ad un campione di cartelle di ogni reparto, scelte tra quelle di volta in volta scaricate in archivio. La maggior parte degli elementi considerati sono stati di tipo oggettivo (p.es. lettera dimissione presente), solo alcuni di tipo soggettivo (p.es. esame obiettivo leggibile), mentre la misurazione complessiva degli elementi è stata in termini percentuali rispetto al campione (p. es.: % lettere dimissione presenti; % esami obiettivi leggibili): pur nella semplificazione, ciò ha consentito di misurare la qualità del campione cartelle cliniche sia complessiva (possibilità di attribuire un voto/score complessivo) che specifica di una sola sezione o di un solo item/elemento, rendendo la misurazione riproducibile e confrontabile nel tempo nella stessa U.O. e fornendo quindi la possibilità di una verifica di qualità e miglioramento. I risultati sono stati illustrati e discussi con i responsabili dei reparti sottolineando l’utilità dello strumento per la verifica e miglioramento di qualità, più che il dato “in se”, comunque limitato dalla selezione del campione. Servizi appaltati Oramai i servizi appaltati, ed in particolare quelli alberghieri, hanno completamente sostituito funzioni ed attività che un tempo venivano svolte direttamente dall’Azienda e dal proprio personale: se ciò ha “liberato” l’Azienda da compiti ”non core”, ha però introdotto numerosi cambiamenti ai quali non ci siamo ancora ben attrezzati: oltre che chiederci solo “quanto costano”, cosa chiediamo esattamente a questi servizi? Come fare a verificare il servizio? Ci sono strumenti di misura oggettivi e facili da applicare? E soprattutto, l’organizzazione, ai vari livelli, è preparata e responsabilizzata a gestire questi servizi? Non è questa la sede per rispondere a tutte le domande che potremmo porci, ma data per scontata l’ inadeguatezza culturale ed organizzativa di tutta l’Azienda al tema dell’outsourcing, in questi anni abbiamo almeno tentato di sviluppare strumenti di verifica della qualità dei principali servizi alberghieri appaltati (pulizie, ristorazione, lavanolo, biancheria e divise, ausiliariato) che rispondessero a criteri di semplicità, misurabilità, responsabilizzazione. Selezionando alcune delle principali voci di attività dei rispettivi capitolati, abbiamo costruito strumenti di valutazione con indicatori molto semplici e soggettivi (buono, sufficiente, insufficiente) da riportare su schede che ogni reparto/servizio, in particolare a cura del Coordinatore, potesse compilare ed inviare alla Direzione Sanitaria con frequenza di regola mensile; parametri oggettivi, pur presenti in letteratura e nelle più recenti linee guida richiedono conoscenze e strumenti che non sono al momento alla nostra portata, ciò avrebbe consentito, almeno nelle intenzioni, un monitoraggio presso ogni unità lavorativa oggetto del servizio e la possibilità, da parte della Direzione, di verificare situazioni di anomalia per le quali interessare la Ditta in- Salute Dall’Azienda - dai Presidi Ospedalieri ... e non solo caricata. La procedura di verifica di qualità è stata ovviamente collegata alla procedura amministrativa di liquidazione e di eventuale contestazione. I dati raccolti sono stati oggetto di alcune riunioni con i Coordinatori e con i responsabili delle Ditte, talvolta evidenziando limiti strutturali del servizio i quali, pur generando giudizi negativi, non possono essere migliorati se non con cambiamenti radicali. In altri casi invece, è l’organizzazione interna, a cominciare da quella interna del singolo reparto, che deve essere più attenta alla gestione del servizio messo a disposizione dalla ditta. Qualità percepita degli utenti Un elemento per la verifica di qualità fondamentale, ma ancora sottovalutato, è il giudizio dell’utente finale: indicata da tutta la normativa sulla carta dei servizi e di tutela dei diritti del cittadino e da tulle le linee guida, la qualità “percepita” dall’utente/paziente in realtà è molto semplice da rilevare. Una scheda con i principali aspetti dei servizi alberghieri, di facile ed immediata “percezione” da parte del paziente, e con un giudizio soggettivo sintetico, somministrata periodicamente ai ricoverati dal personale del reparto, oppure da addetti della Direzione Sanitaria (o meglio ancora in modo del tutto imparziale da volontari delle Associazioni oramai diffuse in tutte le nostre strutture), consente di raggiungere facilmente l’obiettivo e di acquisire informazioni in numero sufficiente ad un monitoraggio della qualità offerta. Oltre che “mettersi a posto” con requisiti formali, è quindi possibile individuare situazioni di palese insoddisfazione, ridiscuterne con le Ditte, di provare ad individuare soluzioni, se compatibili con le regole dell’appalto. In alcuni casi, però, il giudizio non può migliorare se il contratto di servizio non si modifica radicalmente, come per la ristorazione ospedaliera che può fare il salto di qualità solo con un sistema di personalizzazione del pasto (vassoio monopaziente) che l’attuale appalto non prevede. Audit civico Un discorso a parte meriterebbe l’Audit Civico, probabilmente l’esperienza più completa, corretta e rilevante di verifica per il miglioramento della qualità, con particolare riguardo all’attenzione verso i cittadini, che l’Azienda ha svolto in questi ultimi anni. Previsto sia dalle indicazioni regionali che dall’Atto Aziendale (a cui si rimanda per una lettura più esaustiva) è stato attuato in Azienda più volte, l’ultima nel PO Centro nel 2009 (nel 2010-2011 è proseguita ancora nel PO Nord). Forse gli aspetti più importanti e più utili, se ben compresi e se sfruttati in tutte le loro potenzialità, consistono nel lavoro congiunto con CittadinanzaAttiva e nel benchmarking con tutte le atre strutture che a livello nazionale partecipano, ed interno tra le strutture dell’Azienda; ma soprattutto nella possibilità di individuare gli elementi di maggiore negatività/criticità e scegliere su quali sia più conveniente e più utile intervenire e possibile migliorare, anche in modo concorde con la stessa CittadinanzaAttiva. Infezioni Ospedaliere Le infezioni ospedaliere, anche se oggi è più corretto definirle infezioni associate all’assistenza ed estendere il campo di studio/interesse anche al territorio (strutture residenziali, hospice, ospedali distrettuali, cure domiciliari, ambulatori territoriali…), riguardano più correttamente un ambito specifico della qualità, il rischio clinico, legato direttamente all’assistenza sanitaria ed alle sue conseguenze negative talvolta evitabili. Anche con questa premessa, le esperienze maturate in Azienda e nel PO Centro meritano tuttavia una menzione, proprio per il tenace tentativo di mantenere attiva una cultura ed una professionalità anche quando gli indirizzi di “governo” non sono chiari e definiti. Nel tempo abbiamo partecipato ad entrambe le campagne regionali di sorveglianza delle infezioni del sito chirurgico (2008 e 2011), ed abbiamo svolto autonomamente indagini di prevalenza (2007, in successione con il PO Nord), sempre e comunque con la entusiastica ed insostituibile partecipazione degli studenti del CL in Infermieristica, che da tale esperienza hanno tratto numerose tesi di Laurea ad alcune pubblicazioni. Altri aspetti igienico-sanitari La necessità di verificare alcuni aspetti igienico sanitari che comunque presentavano caratteristiche di delicatezza e che spesso sono oggetto di controllo degli organi di vigilanza (NAS) ci ha indotto nel tempo a sviluppare forme di verifica interna periodica direttamente da parte del personale della Direzione Sanitaria. Queste attività hanno riguardato i locali e la struttura in generale, i farmaci (tenuta, scadenze), ed in particolare la gestione dei rifiuti sanitari (assimilabili agli urbani, pericoloso rischio infettivo, aghi e taglienti, vetro), e hanno previsto la redazione di una scheda/verbale, insieme al coordinatore, su cui sono state annotati eventuali problemi e correttivi. Ovviamente, tali verifiche non si sono sostituite né alle attività di manutenzione delle ditte appaltate (Global service manutenzione), né ai controlli di competenza degli altri servizi (per es. servizio farmacia). Conclusione Quanto descritto è chiaro che non rappresenta un resoconto completo e dettagliato di tutte le possibili attività per il miglioramento della qualità, né tantomeno il bilancio autoreferenziale di una UOC o di un Dirigente (mal-practice fin tropo diffusa), ma solo l’occasione di offrire, molto modestamente, spunti di riflessione anche critica (purchè ragionata), occasioni di approfondimento (ne saremmo ben felici), stimolo all’implementazione ove non attuati (garantita fin d’ora consulenza… gratuita), opportunità di miglioramento (non speriamo tanto, ma…). Solo in tale spirito si potrà contribuire, insieme, a sviluppare una cultura della qualità e dell’organizzazione sanitaria e si potrà collaborare a definire politica e strategie Aziendali per la qualità, così da rispondere meglio alle giuste aspettative dei cittadini e colmare almeno in parte il gap negativo nei confronti di altre strutture sanitarie anche della nostra stessa regione. 9 LATINA Dall’Azienda - dai Presidi Ospedalieri La Posta penumatica entra in ospedale di Liliana Di Giacomo Dirigente Patologia Clinica PO Nord Un sistema di trasferimento pneumatico dei campioni biologici per accelerare il trasferimento delle provette dai punti prelievo al laboratorio analisi Da alcune settimane è attivo presso l’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina un dispositivo che trasferisce automaticamente i campioni di sangue dal Centro Rianimazione e Pronto Soccorso, che si trovano rispettivamente al III° e al piano terra fino al Laboratorio Analisi, situato al primo piano dell’ospedale. Un totale di circa 350 provette al giorno che, in precedenza, venivano recapitate al laboratorio da diversi operatori a più riprese.L’automazione consente, da un lato, di non distogliere il personale dai propri compiti di reparto, spesso anche a contatto con i pazienti, e nel contempo riduce i tempi di arrivo delle provette al laboratorio: il sistema impiega infatti appena 15 secondi ad effettuare la consegna, garantendo la totale integrità delle provette, mentre con il trasporto manuale il tempo minimo richiesto era di circa una decina di minuti e comportava numerosi “viaggi” del personale verso il laboratorio, soprattutto per i prelievi effettuati al Pronto Soccorso, dove il flusso dei pazienti non è preordinato da un orario preciso. Una razionalizzazione che produce un aumento di efficienza e contemporaneamente un reale risparmio economico, nel medio termine, a fronte di un investimento contenuto. A ciò si aggiunge la refertazione per via telematica, che consente un ulteriore risparmio di tempo. La posta pneumatica è stata inventata nel diciannovesimo secolo per la spedizione delle lettere postali ed ha, in breve tempo, trovato 10 L’iter della distribuzione postale - fasi applicazione negli ospedali per la riduzione dei tempi di risposta. Nei laboratori delle strutture sanitarie il "Turn Around Time" dei test o più semplicemente T.A.T. è definito a livello internazionale come il tempo che intercorre tra il momento in cui il medico richiede il prelievo del sangue al paziente (oppure la disponibilità del campione di urine) e il momento in cui il medico conosce i risultati. Ovviamente più questo tempo è breve più la struttura sanitaria è efficiente. Le strutture più all'avanguardia riescono ad avere dei T.A.T. per il laboratorio di circa Salute Dall’Azienda - dai Presidi Ospedalieri 70/75 minuti, ma il tempo ottimale dovrebbe essere 59 minuti. Se si considera che all'interno del laboratorio i macchinari riescono ad analizzare un campione per rilevare il valore di potassio (analisi di tipo urgente) in circa 18 secondi, si intuisce come la frazione di tempo maggiore che compone il T.A.T. sia data dalla logistica dei trasporti e dalla tecnologia utilizzata per trasmettere la risposta delle analisi. Grazie alla realizzazione di reti informatiche si annullano i tempi di trasferimento della risposta, mentre grazie all'Hospital Pneumatic Tube System si contribuisce in modo determinante alla riduzione dei tempi medi di T.A.T. L’azienda che ha ottenuto l’incarico di sviluppare l’impianto presso il Laboratorio del P.O. S.M. Goretti: AEROCOM, ha già realizzato sistemi analoghi in molti ospedali in tutta Italia. L’impianto installato consiste di 4 stazioni dislocate presso l’area Accettazione del Laboratorio, il Centro Rianimazione, il Pronto Soccorso e nel corridoio d’ingresso del Laboratorio Analisi. dove vengono inseriti i campioni provenienti dai reparti non ancora collegati. I campioni vengono trasportati in appositi contenitori (chiamati “bossoli”) a chiusura stagna, all’interno di una rete di tubature che collega tra loro le diverse stazioni.Il tutto è controllato da una centralina di comando che sorveglia l’intero impianto, con un costante monitoraggio dei bossoli, attraverso un complesso sistema di rilevatori ottici; la propulsione è ad aria.I bossoli viaggiano ad una velocità di 4-8 metri al secondo, prevedendo un’accelerazione ed una frenata graduali, per evitare brusche variazioni, che potrebbero alterare o danneggiare il materiale trasportato. Possono essere trasportate fino ad 12 provette contemporaneamente e sono movimentabili attraverso il sistema di posta pneumatica anche confezioni di farmaci, materiale organico, sacche di sangue, referti etc.. E’ garantita l’assistenza tecnica 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno, attraverso collegamenti remoti con la ditta fornitrice via telefono/modem/adsl. La realizzazione dell’impianto di posta pneumatica ha consentito una riorganizzazione interna del Laboratorio con accorpamento della sezione URGENZE alla ROUTINE. Prima c’erano due aree fisicamente separate dove venivano utilizzate strumentazioni diverse e il flusso di arrivo dei campioni urgenti (Pronto Soccorso, Terapia Intensiva, Reparti) era legato ad una consegna manuale con conseguenti tempi lunghi per le risposte, inoltre gli stessi test erano eseguiti con strumentazioni, metodiche diverse e da personale dedicato. L’iter della distribuzione postale - fasi La creazione di un unica area per la gestione routine-urgenze ha consentito di migliorare la qualità analitica, di ottimizzare l’utilizzo del personale con recupero di risorse umane da dedicare alla specialistica, di contenere i costi, di ridurre il tempo di refertazione. RISULTATI OTTENUTI: l Notevole miglioramento dei tempi di risposta (arrivo diretto delle richieste urgenti nell’area analitica dei campioni). l Facilità di gestione delle strumentazioni ora uguali per routine-urgenze. l Recupero personale addetto al trasporto provette e ritiro referti (utilizzati esclusivamente in reparto). l Recupero personale tecnico e laureato per esecuzione esami specialistici. l Risparmio affitto strumentazioni / migliori prezzi l Contenimento dei costi (reflex test : Tiroide – Psa Bilt – Marcatori cardiaci). E’ auspicabile un ulteriore ampliamento dell’impianto e il completamento del collegamento informatico con tutte le aree del nosocomio per ridurre drasticamente i tempi del trasferimento di campioni e referti... AUMENTO DI EFFICIENZA – RIDUZIONE DEI COSTI 11 LATINA Dall’Azienda - Convegni “I Tumori neuroendocrini - Diagnosi e Terapia” Un momento del convegno La lotta ai tumori deve partire da un attento studio e dalla condivisione delle competenze. Sembrano essere stati proprio questi gli ingredienti base del convegno che si è svolto lo scorso sabato 24 settembre, presso la Sala conferenze dell’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina. Un incontro organizzato dalla dottoressa Rita Salvatori, Direttore della UOC Medicina Nucleare, dal titolo “I tumori neuroendocrini – Diagnosi e terapia” durante il quale si è parlato non solo del loro inquadramento clinico diagnostico ma anche della terapia chirurgica, medica e radio metabolica. Hanno preso parte all’incontro in qualità di relatori i dottori Pina Cannas, Maria Cristina Mosca, Antonio D’Agostini e Luca Filippi. Il perché di tale convegno ci viene spiegato dalla stessa dottoressa Salvatori nell’introduzione agli interventi dei relatori: “Vogliamo parlare di tumori neuroendocrini perché sono ritenuti erroneamente rari; ogni anno in Italia vengono colpite 1200 persone ma la loro reale incidenza sembrerebbe essere superiore a quanto oggi ipotizzato. Tale discrepanza potrebbe avere come giustificazione sia la difficoltà di fare diagnosi differenziale con altre patologie, sia la stessa indolenza clinica di tali tumori, caratterizzati 12 per lo più da dimensioni piccole e lentezza nell’accrescimento associata a volte anche all’assenza dei sintomi caratteristici dell’ormone ipersecreto. L’incremento d’incidenza, che è pari al 2% negli ultimi 10 anni, associato alla particolare aggressività di alcuni di essi, pone d’obbligo al medico una corretta identificazione del tumore neuroendocrino. L’arma vincente contro questi tumori è risultata essere costituita da una rete multidisciplinare di specialità, quali quelle che oggi vediamo riunite dedicate alla diagnosi, terapia e follw up. La Medicina nucleare oggi ricopre un ruolo rilevante non solo dal punto di vista diagnostico con la scintigrafia recettoriale e la PET/TC che, utilizzando radio far- Lo staff della UOC Medicina Nucleare di Latina maci specifici valuta anche il metabolismo tumorale oltre che lo stato recettoriale, ma anche dal punto di vista terapeutico con la terapia radiometabolica recettoriale e la metodica SIRT”. Un convegno, dunque, che ha voluto mettere in campo diversi saperi e competenze, con lo scopo di verificare la situazione riguardo tale patologia nella provincia di Latina, l’offerta sanitaria esistente in termini di diagnosi e terapia, la sua efficacia e infine l’opportunità di implementare nuove metodiche diagnostico/terapeutiche. (silvia frisina) Salute Sanità e Salute agenda Notizie da segnalare ☞ CONVEGNI ● Si sono tenuti Nella mattinata di sabato 12 novembre scorso si è tenuto presso l’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Latina un convegno promosso dall’Andi dal titolo “Sincristallizzazione e carico immediato”. Sono intervenuti: Dott. Mario Bellardini Presentazione e teoria implantologia elettrosaldata, Dott. Carmelo Gatto Interventi vari effettuati con impianto tipo L ed Inique, Dott. Poggioli Giancarlo Interventi effettuati con tecnica mista(bifasico-elettrosaldato), Dott. Graziani Massimo Interventi effettuati con tecnica mista. Una settimana dopo, ossia sabato 19 novembre, questa volta a Formia presso il Grande Albergo Diramare, è toccato al convegno dal titolo “Gestione Integrata Patologie Respiratorie croniche - Distretto Sud Asl Latina”, accreditato ECM per i Medici di Medicina Generale. Il convegno è stato promosso da Petaso, la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale sezione di Latina, l’Azienda Usl di Latina e la Regione Lazio. ● Si terranno Per quanto riguarda il presente, invece, va segnalato il convegno dal titolo “ Dieci anni di Screening mammografico nella ASL di Latina tra passato e futuro”che si terrà martedì 20 dicembre dalle ore 8.30 presso la Sala Conferenze della palazzina della Direzione Sanitaria presso l’Ospedale S.M.Goretti di Latina. Nella stessa giornata si terrà il Corso teorico-pratico “Diagnosi e terapia del tumore della mammella”. L’Evento è organizzato da UOC Diagnostica per Immagini e Radiologia Interventistica PON Latina, Centro Screening Mammografico Ausl Latina, UOC Formazione Ausl Latina. Al saluto del Direttore Generale della Ausl Latina R. Sponzilli, seguiranno gli interventi “La formazione nella Azienda Ausl Latina” di M. Esposito e A. Lombardi; “Sanità pubblica e programmi di screening” di P. Bellar- La Palazzina Direzionale del Presidio Ospedaliero Nord dini; “Escursus storico dello screening mammografico a Latina” di N. Romagnoli e F. Gagliardi; “Screening mammografico nella provincia di Latina” di C. De Masi; “Il ruolo del TSRM nello screening mammografico” Coordinatore Tecnico F. Lunari. Seguirà un Tavola rotonda su “Costi e benefici del programma di screening mammografico nella Regione Lazio” moderata da P. Bellardini alla quale intervengono: A. Barca – Asp Lazio; E. De Marco – Regione Lazio Assessorato Sanità; F. Fei – Coordinamento regionale programmi di screening; F. Pannozzo – Registro Tumori Latina; L. Romagnoli – Staff Direzione Generale Ausl Latina. In tarda mattinata “Il punto su Prospettive e futuro dello screening mammografico” moderatore: C. De Masi, con interventi su Digitalizzazione e trasferimento d’ immagini di R. Cianni – Direttore UOC Diagnostica per Immagini e Radiologia Interventistica PON Latina; Digitalizzazione dei programmi di screening mammografico di P. Giorgirossi – Asp Regione Lazio; Percorso diagnostico terapeutico multidisciplinare del tumore della mammella / Le Unità Funzionali di Senologia Diagnostica di S. Busco - Oncologo / Registro Tumori Latina; Procedure diagnostiche avanzate in senologia di F. Cortellessa – Radiologo Screening Mammografico e R. Loretoni radiologo Resp. Senologia Ausl 3 Foligno. LATINA Dall’Azienda - dai Dipartimenti Al via la campagna antinfluenzale di Patricia Porcelli - Responsabile U.O.S. Prevenzione delle Malattie infettive e di Gabriella Neri - Elaborazione dati E' in via di conclusione nell'Azienda ASL Latina l'annuale campagna di vaccinazione antinfluenzale stagionale. L'influenza costituisce un importante problema di sanità pubblica a causa della sua ubiquità e contagiosità, per la variabilità antigenica dei virus che la determinano, per l’esistenza di serbatoi animali e per le possibili gravi complicanze in grado di colpire i soggetti maggiormente debilitati, quindi ha un forte impatto sociale, misurabile in termini di eccesso di morbilità, ospedalizzazione e mortalità. stituisce un rimedio utile per ridurre la diffusione dei virus influenzali, così come di altri agenti infettivi. Sebbene tale gesto sia sottovalutato, esso rappresenta sicuramente l’intervento preventivo di prima scelta, ed è pratica riconosciuta, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, tra le più efficaci per il controllo della diffusione delle infezioni anche negli ospedali. LA PREVENZIONE La vaccinazione antinfluenzale è universalmente considerata come lo strumento più efficace per la prevenzione dell'infezione. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) indica quale obiettivo primario della vaccinazione la prevenzione delle forme gravi e complicate di influenza e la riduzione delle morti precoci nei gruppi ad aumentato rischio di malattia severa, per cui il vaccino è prioritariamente raccomandato e offerto gratuitamente ai soggetti di età superiore ai 65 anni ed alle persone di tutte le età portatrici di patologie con aumentato rischio di complicazioni a seguito di influenza, oltre che ad altre categorie di beneficiari. Una strategia vaccinale basata su tali presupposti presenta un favorevole rapporto costo-beneficio e costo-efficacia. Oltre che con la vaccinazione, un ruolo importante nel limitare la trasmissione del virus dell’influenza viene svolto dall'adozione di semplici misure di protezione personale raccomandate dall' OMS : il lavaggio delle mani, una buona igiene respiratoria (coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, trattare i fazzoletti e lavarsi le mani). Un gesto semplice ed economico, come il lavarsi spesso le mani, in particolare dopo essersi soffiati il naso o aver tossito o starnutito, co- Undici regole per lavarsi le mani accuratamente 14 campagne di vaccinazione Salute di dicembre. La protezione indotta dal vaccino comincia due LA CAMPAGNA DI VACCINAZIONE La possibilità di prevenire l’influenza mediante vaccini sicuri settimane dopo l’inoculazione e perdura per un periodo di seied efficaci ed i favorevoli rapporto rischio-beneficio e costo otto mesi, poi tende a declinare. Per tale motivo, e perché beneficio dell’intervento, hanno fatto si che la prevenzione possono cambiare i ceppi in circolazione, è necessario sottodell’influenza sia sempre stata oggetto di particolare interesse nei Piani Sanitari Nazionali che si sono succeduti nel tempo. L’importanza di garantire la vaccinazione antinfluenzale alle categorie di soggetti più vulnerabili fu formulata nel Piano Sanitario Nazionale 19982000 con l’indicazione di un target operativo di copertura pari ad almeno il 75% nelle persone di età >65 anni, categoria di persone maggiormente a rischio per l’insorgenza di complicanze. Annualmente il Ministero della Salute emana apposite Circolari nelle quali si riportano le principali raccomandazioni in merito alla prevenzione e conIl tasso di copertura della popolazione anziana - Azienda Usl Latina trollo della malattia, si definiscono le categorie target porsi a vaccinazione antinfluenzale all’inizio di ogni nuova stada vaccinare e si fissano quali obiettivi: ● la riduzione del rischio individuale di malattia, ospedaliz- gione influenzale. zazione e morte; Una sola dose di vaccino antinfluenzale è sufficiente per i ● la riduzione dei costi sociali connessi con morbosità e mor- soggetti di tutte le età, con esclusione dell’età infantile. Infatti, talità; per i bambini al di sotto dei 9 anni di età, mai vaccinati in pre● una copertura, per tutti i gruppi target del 75%, come obiet- cedenza, si raccomandano due dosi di vaccino antinfluentivo minimo perseguibile, del 95% come obiettivo ottimale. zale stagionale, da somministrare a distanza di almeno In presenza di una buona corrispondenza fra la composizione quattro settimane. del vaccino e i virus influenzali circolanti, l’efficacia stimata L'inoculazione del vaccino influenzale non provoca generaldella vaccinazione, in adulti sani, varia dal 70 al 90%. Nei mente effetti collaterali di rilievo; in alcuni casi si possono mabambini e ragazzi fino a 16 anni è stimata un’efficacia pari al nifestare, nella zona di inoculazione, lievi reazioni cutanee 60-70%. locali (arrossamento, gonfiore) di breve durata (massimo 48 Negli anziani che vivono in comunità, l’efficacia stimata della ore). vaccinazione, nel ridurre la mortalità legata all’influenza, varia Il vaccino contiene solo virus inattivati (uccisi) o sue parti, dal 23 al 75%. Se si considerano gli anziani che vivono in quindi non può provocare sintomi influenzali. strutture di lungo-degenza, la stima di efficacia nel ridurre i Il vaccino antinfluenzale non deve essere somministrato ai decessi è del 23-79%. lattanti al di sotto dei sei mesi (per mancanza di studi clinici Il periodo ottimale per l’effettuazione della vaccinazione antin- controllati che dimostrino l’innocuità del vaccino in tali fasce fluenzale è, per la nostra situazione climatica e per l’anda- d’età), a soggetti che abbiano manifestato una reazione allermento temporale mostrato dalle epidemie influenzali in Italia, gica grave (anafilassi) dopo la somministrazione di una prequello autunnale, a partire dalla metà di ottobre fino alla fine cedente dose o a un componente del vaccino. Una malattia 15 LATINA campagne di vaccinazione I beneficiari della vaccinazione antinfluenzale - Azienda USL Latina acuta di media o grave entità, con o senza febbre, costituisce una controindicazione temporanea alla vaccinazione, che va rimandata a guarigione avvenuta. Non vi è controindicazione a vaccinare le persone asintomatiche a epidemia già iniziata. Il vaccino antinfluenzale non interferisce con la risposta immune ad altri vaccini inattivati o vivi attenuati. I soggetti che rientrano nelle categorie sopra indicate possono ricevere, se necessario, il vaccino antinfluenzale contemporaneamente ad altri vaccini, in sedi corporee e con siringhe diverse. LA CAMPAGNA DI VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE NELLA REGIONE LAZIO La Regione Lazio, dopo aver realizzato, nella stagione 19992000, una campagna sperimentale di vaccinazione, specificatamente mirata alla popolazione degli ultrasessanta cinquenni, a partire dalla stagione 2000-2001 promuove annualmente, sulla base delle raccomandazioni contenute nelle Circolari Ministeriali annuali, la campagna di vaccinazione antinfluenzale, fondata sul coinvolgimento delle Aziende Sanitarie Locali, dei Medici di Medicina Generale e, dalla stagione 2005-06, su base volontaria ed individuale, dei Pediatri di Libera Scelta. Gli obiettivi che ogni anno vengono individuati per la campagna vaccinale sono: ● il 75% come obiettivo minimo di copertura da raggiungere, nel tempo, sia sulla popolazione anziana che sui soggetti a rischio per patologia di qualunque età; ● la riduzione del numero di dosi di vaccino acquisite ma non utilizzate ai fini della campagna; ● il miglioramento qualitativo delle attività di documentazione analitica delle vaccinazioni effettuate previlegiando la registrazione su apposito software predisposto da Laziosanità Agenzia di Sanità Pubblica-. Il modello di intervento adottato ha consentito di raggiungere, su base regionale, una copertura media di circa il 64% della popolazione di età > 65 anni. LA CAMPAGNA DI VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE NELL’AZIENDA ASL LATINA Nell’Azienda ASL Latina la prima campagna vaccinale antinfluenzale venne realizzata nella stagione 1998-99. L’intervento vaccinale, rivolto alla popolazione ultra65enne, vide coinvolti esclusivamente i servizi vaccinali aziendali. Nella stagione 1999-2000 parteciparono all’evento vaccinale, su base volontaria, i Medici di Medicina Generale. A partire dalla stagione 2000-2001 l'Azienda organizza, sulla base delle indicazioni regionali e del Portocollo operativo elaborato da Laziosanità – Agenzia di Sanità Pubblica -, le annuali campagne vaccinali antinfluenzali. 16 campagne di vaccinazione Salute La coperatura della popolazione anziana nel 2009-2010 nei Comuni della provincia di Latina Dalla campagna vaccinale del 2000-2001 vi è stato un significativo aumento del coinvolgimento dei medici di famiglia nell'esecuzione delle vaccinazioni contro l'influenza, che si è consolidato nel corso degli anni (Grafico 1 tasso di copertura della popolazione anziana) . Attualmente il 98% delle vaccinazioni è eseguito dai medici di famiglia, riducendosi proporzionalmente il numero delle dosi somministrate dai servizi vaccinali aziendali. Dalla campagna 2005-2006 partecipano, su base volontaria, i pediatri di famiglia, con una adesione significativa , pari all'80% dei pediatria iscritti nell'Azienda. I risultati ottenuti nel corso di questi 10 anni di campagne antinfluenzali possono considerarsi, grazie anche alla preziosa partecipazione dei medici di famiglia, soddisfacenti rispetto ad alcuni indicatori di processo (Tabella 1): 1) alla percentuale di adesione dei medici e pediatri di famiglia; 2) al tasso di copertura della popolazione anziana residente nella ASL Latina che, pur non raggiungendo in pieno l'obiet- tivo del 75% raccomandato dall'OMS e dalle Circolari ministeriali, si colloca tra i migliori risultati ottenuti nel corso degli anni tra le Aziende sanitarie della regione Lazio; 3) all'informatizzazione delle schede vaccinali, che ha raggiunto nel corso degli anni il 98% delle vaccinazioni rendicontate; 4) alla percentuale di dispersione dei vaccini, acquistati ma non utilizzati. Un altro buon indice di performance da evidenziare, è il ritorno, da parte dei medici, della rendicontazione finale delle vaccinazioni tramite utilizzo della posta eletronica. Analizzando i dati della campagna vaccinale 2010-2011 in relazione alle categorie dei beneficiari ( Tabella 2) per le quali è raccomandato il raggiungimento del 75% come obiettivo minimo perseguibile di copertura, anziani e soggetti di qualunque età affetti da patologie croniche, si evidenzia che il 63,15 % delle vaccinazioni somministrate (pari a 69.880 dosi) ha riguardato i soggetti di età oltre i 65 anni ed il 31,3% ( pari a 34.696 dosi) i soggetti a rischio per pa- 17 LATINA campagne di vaccinazione La vaccinazione tologia. Mentre per la popolazione anziana, conoscendo il denominatore (dato Istat), può essere calcolata la percentuale di copertura, per l'altra categoria, quello disponibile è soltanto un dato assoluto non avendo a disposizione l'esatto denominatore. Nel prossimo futuro occorrerà sicuramente consolidare i risultati raggiunti e, progressivamente migliorare le coperture per quei soggetti che realmente possono beneficiare dell'intervento vaccinale in quanto a rischio di gravi complicanze per malattia influenzale – anziani e malati cronici - attraverso una serie di azioni da intraprendere quali ad esempio: l'identificazione degli ostacoli al raggiungimento dell'obiettivo di copertura, la preparazione del censimento dei soggetti a rischio, l'offerta attiva della vaccinazione per i soggetti cronici non anziani individuati tramite le liste di esenzione dal ticket, apposito invito postale per singole classi annuali di "giovani" anziani. Tabella 1 - Campagne vaccinazione antinfluenzale 2000-2011 – Parametri descrittivi e di risultato 18 Dall’Azienda - dai Distretti Salute La cartella personale medico-legale di Nazzareno Lampasi - Direttore Distretto 4 e di Luciano Pariselli - Responsabile U.O. Medicina Legale Dopo anni di tentativi infruttuosi, in particolare a causa della scarsa disponibilità di personale, è stata avviata presso l’ambulatorio di Medicina Legale del Distretto 4 l’esperienza della Cartella personale medico-legale. Tale iniziativa si colloca nel quadro più ampio di una riorganizzazione dell’attività ambulatoriale della U.O. di Medicina Legale in entrambe le sedi distrettuali, di Terracina e Fondi: riorganizzazione che è apparsa opportuna anche alla luce delle più recenti normative riguardanti il rilascio della certificazione di idoneità alla guida dei veicoli a motore, in particolare della Legge 120 del 29.07.2010 e del Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 30 Novembre 2010 con il quale è stata recepita la Direttiva 2009/112/CE della Commissione del 25 Agosto 2009. La emanazione di tali provvedimenti ha fatto sì che ci si attivasse per dotare gli ambulatori citati della idonea strumentazione, allo scopo di rendere più veloce ed agevole per l’Utente il rilascio della certificazione richiesta, ed ha nel contempo contribuito a far crescere l’esigenza, già da tempo avvertita, di affinare gli strumenti di valutazione del medico dell’ambulatorio di medicina legale e di crearne, possibilmente, di nuovi. Tutto ciò nell’ottica di volere, da un lato assicurare all’utenza un servizio professionalmente sempre più qualificato, e dall’altro utilizzare metodologie che consentano un approccio maggiormente aderente alla realtà del soggetto da valutare, tenendo anche conto del fatto che, ad esempio, il rilascio di una certificazione di idoneità alla guida rappresenta, tra l’altro, un atto volto alla salvaguardia di interessi generali quali la pubblica incolumità. D’altro canto la prestazione medico-legale, quale essa sia, non può prescindere dalla consapevolezza, da parte del medico, di operare sempre secondo il rigore imposto dal dato obiettivo ed anamnestico: applicando tale rigore, secondo scienza e coscienza, l’atto acquista valenza di testimonianza scritta su una condizione (apprezzabile e valutabile) la cui dimostrazione può determinare l’affermazione o la negazione di diritti soggettivi contemplati dalla norma, ovvero determinare conseguenze di carattere giuridico o amministrativo per l’individuo e/o per terzi. E’ con questo spirito che è stata pensata la Cartella medico-legale ambulatoriale, la quale rappresenta un documento di sintesi dello stato del soggetto con riferimento specifico a tutte quelle condizioni patologiche di rilevanza medico-legale, della cui esistenza è opportuno avere conoscenza all’atto del rilascio di un qualsiasi certificato. All’interno di essa vengono annotate le patologie che sono state riconosciute al soggetto: in ambito di invalidità civile, di riconosciDurante un’operazione mento dei benefici previsti dalla legge 104/92, di invalidità sul lavoro e per servizio, in occasione di accertamenti sulla incapacità temporanea al lavoro ed in occasione del riconoscimento del diritto all’esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria. Tali dati vengono raccolti dagli archivi informatizzati e cartacei disponibili nella U.O. di Medicina Legale dal personale infermieristico allo scopo dedicato e la cartella, una volta creata e numerata, viene registrata su apposito supporto informatico, dove compaiono solo i dati anagrafici dell’utente con la data e la tipologia della prestazione richiesta al Medico dell’Ambulatorio. Lo strumento, così concepito, oltre a costituire supporto operativo per il Medico, garantisce anche una rapida consultazione di tutte le precedenti prestazioni medico-legali erogate al cittadino, ne assicura la piena tracciabilità (dal momento della prenotazione fino agli eventuali successivi adempimenti di carattere amministrativo, grazie alle annotazioni sul supporto informatico) e rappresenta infine, sempre nella sua componente informatizzata, un valido e rapido ausilio per la raccolta e la gestione dei dati, in occasione della periodica trasmissione dei flussi informativi a livello centrale. In una prospettiva di lungo termine, essa si pone come il primo passo per la auspicabile costituzione del fascicolo medico-legale dell’Utente all’interno della U.O. di Medicina Legale. In chiusura, si ritiene doveroso un ringraziamento al personale Infermieristico del Distretto (Sig.ra R.Marzano e Sig.ra P.Fiorini) che, con la propria disponibilità ed in aggiunta agli ordinari impegni istituzionali, ha reso possibile la realizzazione e la successiva gestione quotidiana di questo strumento. 19 LATINA Dall’Azienda - dai Distretti Promozione stili di vita di Antonio Graziano Direttore Distretto 5 ed economicamente. Per questo motivo il Distretto 5 ha rafforzato e sta rafforzando l'integrazione e la intersettorialità con Enti locali, Organizzazioni Sindacali, Associazioni ed Imprese, al fine di promuovere interventi relativi a stili di vita sani, che possono realizzarsi soltanto attraverso azioni condivise e partecipate fra istituzioni e protagonisti della società civile e del mondo produttivo. Questo approccio ha consentito finora, tra l'altro, anche di informare i cittadini over 60 , maggiori fruitori dei servizi distrettuali, sull'organizzazione delle Strutture del Distretto 5 , sull'accesso ai servizi dello stesso e sulle varie procedure d'accesso alle prestazioni sanitarie territoriali, sviluppando, in alcuni casi, anche tematiche connesse all'affermazione dei diritti umani, della cittadinanza attiva, della cultura della solidarietà. Tutti gli incontri sono stati finora organizzati, in orario pomeridiano, con una programmazione di tre interventi di diverse figure professionali Per una buona salute resta fondamentale uno stile di vita sano del Distretto 5, coordinati dal Direttore dello stesso. In Italia, questo gruppo di malattie è responsabile del La Dott.ssa De Meo Maria Antonietta, Dirigente Medico del Distretto 5, informa gli intervenuti alle as75% delle morti e di condizioni di grave disabilità. È indispensabile, quindi, che siano le persone stesse semblee in merito a scelte salutari, sostenendo la maggiore risorsa per la propria salute e ricono- l'adozione di comportamenti salutari corretti, riporscere che la salute e il suo mantenimento sono un tando informazioni e dati scientificamente affidabili sugli stili di vita, in particolare sui comportamenti corimportante investimento sociale. Pertanto il Distretto 5, da circa due anni, ha avviato relati al rischio di malattie cronico - degenerative. una collaborazione con le Organizzazioni Sindacali Il Dr. Valentino Coppola, Dirigente della Unità Opedei Pensionati SPI, FNP e UILP del Sud Pontino, con rativa Semplice " Professioni Sanitarie non Medile quali ha organizzato ed attuato già numerosi in- che", interviene sulla prevenzione degli incidenti contri presso i circoli anziani presenti sul territorio di domestici. La Dr.ssa Civita Boccia, assistente sociale , intercompetenza distrettuale. Detti incontri sono stati realizzati e si stanno tuttora viene in merito a quanto approvato dalla Regione realizzando con la finalità di avviare azioni concrete nell'ambito dell'integrazione socio-sanitaria. per contrastare i suddetti fattori di rischio, investendo Gli incontri, che hanno avuto, finora, un buon risconnella prevenzione e diffondendo una visione innova- tro di presenze nei Comuni di Formia, Minturno , tiva della salute, che non può più essere soltanto re- Castelforte e SS.Cosma e Damiano continueranno sponsabilità dei medici e degli altri operatori sanitari, ad essere organizzati e realizzati nei restanti Comuni ma deve diventare obiettivo prioritario per tutti, ov- del comprensorio territoriale del Distretto 5, perché vero ogni individuo deve avvertire la responsabilità uno stile di vita sano ed attivo consente di prevenire di compiere scelte di salute sempre più consapevoli patologie croniche come le malattie cardiovascolari, e appropriate, sostenibili eticamente, culturalmente i tumori, le malattie respiratorie, il diabete. ìSecondo i dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS ), in Europa, l'86% delle morti sono determinate da patologie croniche - malattie cardiovascolari e respiratorie, tumori e diabete - che hanno in comune quattro principali fattori di rischio: fumo, abuso di alcol, cattiva alimentazione ed inattività fisica. 20 Dall’Azienda - dai Distretti Salute Una rete integrata per il trattamento del dolore di Antonio Graziano Direttore Distretto 5 Il Distretto 5 partecipa alla rete integrata Ospedale -Territorio per il trattamento del dolore cronico non oncologico A seguito della Legge n° 38 del 15 marzo 2010 la Regione Lazio con il Decreto n° U0083 del 30 settembre 2010 ha istituito la Rete Regionale delle Cure Palliative e quella per il Trattamento del Dolore cronico non oncologico, avviando un percorso per il miglioramento della qualità dell'assistenza al malato sia in ambito residenziale (Hospice) che a domicilio. Caratteristica della rete è la flessibilità delle risposte e la possibilità per il paziente di poter accedere a qualsiasi punto della rete indipendentemente dal luogo di residenza. L'accesso alla rete può avvenire attraverso diversi canali quali il Medico di Medicina Generale, i Servizi Territoriali., i Servizi Ospedalieri con garanzia di equità di risposta e trattamento attraverso la vantazione multidisciplìnare: effettuata con strumenti standardizzati e condivisi. La Rete dolore cronico non oncologico organizza l'offerta assistenziale nel territorio in accordo con i bisogni della popolazione garantendo l'equità di accesso alla terapia del dolore sia dal punto di vista geografico (prossimità), che per tipo di patologia (specificità) e per livello di complessità (eccellenza). La rete è articolata in due Centri di riferimento (Hub): Policlinici Universitari "Umberto I" e "Tor Vergata", in circa cinquanta strutture di primo livello (spoke) e in gruppi di Medici di Medicina Generale, che costituiscono la prima porta di accesso alla rete. L'Azienda USL di Latina afferisce all'Hub del Policlinico " Umberto I ", la cui coordinatrice è la Prof.ssa Rosanna Cerbo. Tra gli obiettivi della rete si citano l'equità nell'accesso ai servizi ed ai trattamenti, superamento delle disomogeneità territoriali e della riduzione dei disagi logistici e di orientamento dei pazienti; il miglioramento della qualità delle cure e dell'appropriatezza, la presa in carico dell'assistito nell'intero percorso assistenziale. In data 14.04.2011 presso il Salone della Direzione Generale dell'Azienda Policlinico " Umberto I ", nell'ambito di un incontro al quale hanno partecipato Autorità quali il Sen. Domenico Gramazio (V. Presidente Vicario Commissione Sanità Senato ), il Dott. Giovanni Antonio Spata Sub-Commissario Sanità della Regione Lazio), il Dott. ssa Gabriella Guasticchi (Direttore Generale ASP della Regione Lazio, l'Avv. Antonio Capparelli (Commissario Straordinario Azienda Policlinico " Umberto I") ed hanno relazionato sul tema "Regione Lazio: terapia del dolore e cure palliative - Un anno di Legge 38 /2010 " , tra gli altri, il Prof. Guido Fanelli (Coordinatore Commissione Ministero della salute per la Terapia del dolore acuto e cronico e cure palliative), la Prof.ssa Rosanna Cerbo (Responsabile Hub Azienda Policlinico "Umberto I" e Coordinatore Regionale COST), il Prof. Antonio Gatti (Responsabile Hub "Tor Vergata" Terapia del dolore e Territorio), il Dott. Mario Falconi (Presidente Ordine dei Medici Roma e Provincia), il Distretto 5 è stato inserito nel gruppo di lavoro per lo studio degli interventi finalizzati ai fini al raggiungimento degli obiettivi previsti dalla Regione Lazio. Giornalini di comunicazione sanitaria divulgativa mirati ai cittadini e alle aree sociali più deboli (anziani, bambini, extracomunitari); grafiche piacevoli e di forte impatto visivo; brochures e piccoli opuscoli di servizio sul territorio di riferimento delle Ausl; campagne di prevenzione sanitaria (sull’alimentazione, sulla guida sicura, sulle emergenze) indirizzate alle scuole: tutto questo è il “Progetto Archimede” (www.progettoarchimede.com”), la comunicazione sanitaria divulgativa a servizio delle Aziende Sanitarie Locali e del cittadino. dalla redazione - spulciando tra storia e cronaca ● ALL’ETÀ DI TRE ANNI KEPLERO CONTRASSE IL VAIOLO riportando danni permanenti alla vista. Diventò comunque un insigne astronomo e riuscì a progettare un telescopio. ● NEL 2004, IL TEDESCO GERT MITTRING È RIUSCITO A CALCOLARE a mente la tredicesima radice di un numero composto da cento cifre, impiegando 11,8 secondi. ● IN CINA, DOVE L’OSSERVAZIONE E LO STUDIO DEI FENOMENI CELESTI ha sempre rivestito notevole importanza, dal 200 a.C. al 1912 rimase in funzione un ufficio astronomico che contava numerosi addetti: in origine, vi erano preposti un astronomo e un astrologo imperiali, e un responsabile delle clessidre. ● IL TEDESCO RUTGER STEIN, PROPRIETARIO DI UN BAR A COLONIA, aveva messo a disposizione dei clienti un apparecchio per misurare il tasso d’alcool nel sangue, in modo che quelli che avevano bevuto troppo evitassero di mettersi a guidare. Nel volgere di poco tempo, però, i frequentatori del locale hanno stravolto lo scopo dell’etilometro, inducendo il signor Stein a farlo sparire. Infatti avevano preso l’abitudine di usarlo per vedere chi riusciva ad ubriacarsi di più pur rimanendo cosciente. ● KOKO, UNA FEMMINA DI GORILLA CHE VIVE NEGLI STATI UNITI, grazie alla sua eccezionale capacità di comunicare con il linguaggio dei segni, ha partecipato alla composizione dei testi di nove canzoni che sono poi state incluse in un album intitolato “Fine Animal Gorilla”. Il disco, venduto anche su internet, ha ottenuto un buon successo. ● QUANDO L’INGLESE EDWARD JENNER (1749-1823) SPERIMENTÒ CON SUCCESSO l’immunizzazione dal vaiolo mediante siero, raccolse le sue osservazioni in un opuscolo di poche pagine ma dal titolo chilometrico che recitava: “Indagine sulle cause e sugli effetti della vaiola vaccina, una malattia riscontrata in alcune province occidentali dell’Inghilterra, in particolare nel Gloucestershire, e nota come ‘vaccina”. ● UNO STUDIO STATISTICO RIVELA CHE quasi il 60 delle famiglie belghe, irlandesi e francesi hanno un cane o un gatto. ● DAVID STRETCH, UN PROFESSORE DELL’UNIVERSITÀ DI LEICESTER IN INGHILTERRA, ha scoperto che il profumo dell’olio di lavanda può essere utile nella cura dell’insonnia senile. ● L’ETÀ MEDIA DELLA POPOLAZIONE GUATEMALTECA, costituita soprattutto da amerindi discendenti dagli antichi Maya, è inferiore ai 19 anni. ● UNA ECLISSI TOTALE DI SOLE PUÒ DURARE al massimo poco più di 7 minuti e mezzo. ● QUANDO GLI ANTICHI ROMANI VEDEVANO UN RAGNO che si lasciava cadere a terra assieme alla sua ragnatela, si facevano prendere dal panico in quanto ritenevano che preannunciasse l’imminente crollo della casa nella quale si trovavano. 22 LATINA Salute n . 3 - anno 14 - Dicembre 2011 Trimestrale dell’Azienda USL Latina chiuso in redazione il 5.dicembre.2011 In questo numero pagina 3 La Controcopertina - Il punto del Direttore Generale pagina 4 - 5 L’intervista al dottor Roberto Cianni pagina 6 - 7 Dai Presidi Ospedalieri - Per un “Ospedale senza dolore” pagina 8 - 9 Dai Presidi Ospedalieri - La qualità per la sopravvivenza dell’Ospedale... e non solo pagina 10 - 11 Dai Presidi Ospedalieri - La posta pneumatica entra in Ospedale pagina 12 Convegni - “I Tumori endocrini - Diagnosi e terapia” pagina 13 Agenda aziendale - Notizie da segnalare pagina 14 - 15 - 16 - 17 - 18 Al via la campagna antinfluenzale anche nella Provincia di Latina pagina 19 Dai Distretti - La cartella personale medico-legale pagina 20 Dai Distretti - Promozione stili di vita pagina 21 Dai Distretti - Una rete integrata per il trattamento del dolore LATINA LATINA SALUTE Trimestrale della Asl Latina Direttore Responsabile Pietro Antonelli Coordinamento Licia Pastore Registrato presso il Tribunale di Latina n. 662 del 24.08.1998 Stampato in proprio presso Azienda USL Latina distribuzione interna gratuita Azienda USL Latina viale P.L. Nervi s.n.c. www.ausl.latina.it Anno XIV n. 3 Dicembre 2011 REGIONE LAZIO LATINA Salute Distretti: Gli operatori in servizio presso la linea telefonica possono effettuare le prenotazioni delle prestazioni ambulatoriali dei Presidi Nord - Centro - Sud e dei cinque Distretti Il Numero verde è attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 7.30 alle 17.30 il sabato dalle ore 7.30 alle 13.00 800.98.68.68 RECUP il numero verde Regionale per la prenotazione telefonica delle tue visite specialistiche