Latina Salute - Progetto Archimede • Progetto Archimede

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REGIONE
LAZIO
LATINA Salute
n. 3 - anno 14 - Dicembre 2011
DIAGNOSTICA AVANZATA E
RADIOLOGIA INTERVENTISTICA,
UN’ECCELLENZA AL GORETTI
Trimestrale dell’Azienda USL Latina
ARRIVA LA POSTA PNEUMATICA
AL LABORATORIO DI ANALISI.
AUMENTO DI EFFICIENZA
E RIDUZIONE DEI COSTI
AL VIA LA CAMPAGNA
ANTINFLUENZALE
NELLA PROVINCIA DI LATINA
I presidi ospedalieri dell’azienda Usl Latina
LATINA
TERRACINA - FONDI
S.Maria Goretti
Via Canova
Centralino
0773.6551
Guardia Medica
0773.662175 0773.661038
Alfredo Fiorini
Via Firenze snc
Centralino
0773.7081
Guardia Medica
via Fiume
0773.702491
FORMIA
Dono Svizzero
Via Appia
Centralino
0771.7791
Guardia Medica
via Porto Caposele
0771.779337
SEZZE
San Carlo
Via S.Bartolomeo,1
Centralino
0773.8011
Guardia Medica
presso 118 di Latina
0773.801812
NORD
CENTRO
SUD
PRESIDI OSPEDALIERI
Latina
Terracina
Fondi
Formia
OSPEDALI DISTRETTUALI
Cori
Sezze
Priverno
Gaeta
Minturno
CENTRO
SUD
PRIVERNO
Regina Elena
Via SS. Vito e Stella
Centralino
0773.9101
Guardia Medica - via
Torretta Rocchigiana
0773.661038
GAETA
MINTURNO
Luigi Di Liegro
Salita Cappuccini
Centralino
0771.7791
Guardia Medica
presso Ospedale
0771.779337
Centrale
Via degli Eroi
Centralino
0771.66101
Guardia Medica
presso Ospedale
0771.779337
CORI
NORD
S.Maria degli Infermi
Via Marconi, 1
Centralino
06.966181
Guardia Medica - via
IV Giornate - Cisterna
06.96025763
PRESIDI OSPEDALIERI
Latina
Terracina
Fondi
Formia
OSPEDALI DISTRETTUALI
Cori
Sezze
Priverno
Gaeta
Minturno
LATINA Salute
Dall’Azienda - controcopertina
Natale 2011 - Anno 2012
La Direzione Aziendale della Usl di Latina vuole augurare
ai propri dipendenti e all’intera cittadinanza provinciale
Buon Natale 2011 e Felice e Sereno Anno 2012
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LATINA
Dall’Azienda - l’intervista
Radiologia Interventistica, un’eccellenza al Goretti
di Silvia Frisina
Giornalista de “Il Settimanale di Latina”
L’equipe del dottor Cianni in sala operatoria
E' il cuore pulsante non solo dell'Ospedale “Santa Maria
Goretti” di Latina, ma di tutti i presidi della provincia pontina, di quella di Frosinone e di parte della provincia sud
di Roma. Stiamo parlando della sezione di Radiologia
interventistica della UOC Diagnostica avanzata e Radiologia Interventistica diretta dal Dottor Roberto Cianni.
Un crocevia dove passano ogni giorno tutte le differenti
specialità e che merita senza dubbio l'appellativo di “eccellenza”. Ed è proprio il Dottor Cianni a spiegarci cosa
si intende per Radiologia interventistica e a fare una panoramica della complessità delle prestazioni fornite da
tale struttura, complessità intesa sia in termini di ordine
di difficoltà che di varietà di trattamenti.
“Con il termine Radiologia interventistica si intendono
una serie di procedure di chirurgia “mini-invasiva” e cioè
effettuate senza operare interventi maggiori cosìddetti
“a cielo aperto”, e che spazia in tutti i campi della patologia: addominale (fegato, reni, vie biliari, pancreas);
vascolare (ricanalizzazione di arterie con angioplastica
e posizionamento di stent); neurologica e neurochirurgica (embolizzazione di aneurismi celebrali e trattamento di malformazioni arterovenose – MAV). I campi
di applicazione sono notevoli e i vantaggi di tutte le procedure in parte elencate sono legati al migliore rapporto
costo-beneficio (ricovero per più giorni per quanto riguarda la chirurgia generale, anestesia generale, utilizzo delle camere operatorie), tenendo anche presente
che tali procedure sono meglio accettate da parte dei
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pazienti proprio per la loro relativa facile esecuzione. Il
radiologo interventista è un esperto in diagnostica per
immagini (radiologia tradizionale, tomografia computerizzata, risonanza magnetica, ecografia), dotato di capacità di chirurgia “mini-invasiva” che gli permette
attraverso la puntura dell'arteria e degli organi direttamente interessati di ottenere risultati sovrapponibili alla
chirurgia maggiore. Gli interventi si effettuano nelle cosiddette sezioni di Radiologia interventistica (non camere operatorie), dotate di angiografi di ultima
generazione, di ecografi dedicati e di tutta una serie di
materiali dedicati (aghi, guide, cateteri, stent, ecc. ecc.)
utili ai fini delle varie procedure. La Radiologia interventistica è stata sicuramente la specialità che ha aperto,
nei primi anni '70, le porte alla chirurgia “mini-invasiva”,
grazie all'attività pioneristica del gruppo romano dell'Università la Sapienza composto dai Professori Plinio
Rossi, Roberto Passariello e Giovanni Simonetti, dando
impulso all'innovazione tecnologica anche nel campo
delle chirurgie (endoscopia e laparoscopia) e delle procedure di chirurgia endovascolare, determinando una
sensibile riduzione dei giorni di ricovero e delle morbilità proprie delle procedure di chirurgia maggiore, oltre
che una sensibile riduzione dei costi legati ai giorni di ricovero, di assistenza anestesiologica e di rianimazione
per i pazienti complessi. La sezione di Radiologia interventistica afferente alla UOC di Diagnostica avanzata e
di Radiologia interventistica opera presso il Presidio
Dall’Azienda - l’intervista
Salute
Ospedaliero “Santa Maria Goretti” da ormai più di venti
anni, e “serve” non solo la città di Latina ma tutta la provincia, oltre agli ospedali della provincia di Frosinone e di
parte della provincia sud di Roma, per un bacino di circa
un milione di utenti”.
Quali sono i risultati raggiunti dalla struttura di Latina?
“La Radiologia interventistica dell'Ospedale “Santa Maria
Goretti” rappresenta uno dei più importanti centri del Lazio
e nazionali, elemento confortato dalle presenze dei medici che operano nella sezione in convegni di interesse
nazionale e internazionale, con presentazione di casistiche significative. Presso il Goretti è stata effettuata in via
pioneristica nel lontano 1993 uno dei primi interventi in Italia (il secondo) di TIPS (Derivazione porto cavale nei pazienti emorragici per gravi malattie epatiche) e nel febbraio
2005 il primo intervento assoluto di SIRT (Radioembolizzazione di tumori epatici). Attualmente l'Ospedale “Santa
Maria Goretti” è il primo centro in Italia per interventi di questo tipo (oltre 450); il secondo centro europeo dopo l'Università di Monaco di Baviera e il quarto centro al mondo
insieme all'Università di Pamplona in Spagna e alla Western University di Chicago. Grazie agli sforzi dell'amministrazione dell'Azienda sono state installate nel dicembre
2009 una TAC Dual Source di ultima generazione ed un
angiografo dotato di DYNA TC, con arco robotizzato che
rappresenta ancora oggi l'unica installazione su territorio
nazionale. Molti colleghi da diversi centri ospedalieri di importanza nazionale sono venuti a Latina per apprendere le
potenzialità di questa tecnologia per quanto riguarda il trattamento dei tumori epatici. La dotazione organica della sezione di Radiologia interventistica è composta da medici
esperti nelle procedure tra cui il dottor Adelchi Saltarelli,
Mario Iozzino, Ermanno Notarianni, Valerio Pasqualini,
Paolo Rabuffi e Giuseppe Pelle; da un gruppo di infermieri
altamente specializzato, Giovanna Dell'Omo, Annamaria
Folcarelli e Vincenzo Andreocci; da un gruppo di tecnici
TSRM (Tecnici sanitari di radiologia medica) Pietro Spano,
Alessandro Bellassai, Umberto Arena e Francesco Panno
oltre ad un addetta ausiliaria Eleonora Visentin”.
In che modo viene offerto il servizio e qual è la situazione del reparto?
“Il servizio è attivo tutti i giorni con una reperibilità notturna
in grado di effettuare, oltre alle prestazioni elencate, anche
il supporto tecnico logistico alle attività operatorie della chirurgia vascolare per quanto riguarda il posizionamento di
endoprotesi toraciche e aortiche addominali, interventi questi ultimi effettuati con l'amplificatore di brillanza in camera
operatoria. Vengono effettuati circa 1100-1200 prestazioni
annue in pazienti oncologici, chirurgici, di area medica, fa-
Il dottor Roberto Cianni
cendo sì che si abbia un rapporto costante e continuativo
per pressoché tutte le UOC che insistono sul Presidio
Ospedaliero e su quelli del territorio, garantendo la reperibilità h24 anche in pazienti con emergenza-urgenza provenienti dall'area servita. Le sezioni attualmente in uso
sono due e siamo in attesa della sostituzione dell'amplificatore di brillanza della seconda sezione, come da programmi avviati con gli attuali vertici aziendali. Vengono
inoltre garantite numerose prestazioni cosiddette ambulatoriali tramite appuntamenti organizzati dal CUP e dai vari
ambulatori dei reparti ospedalieri per prestazioni quali ago
aspirato, biopsia tiroidea, posizionamento di cateteri tipo
CVC (cateteri venosi centrali), questi ultimi prevalentemente per pazienti onco-endologici”.
Un'attività complessa e diversificata in continuo aggiornamento. Quali sono le ultime novità?
“L'ultimo campo di applicazione avviato presso il nostro nosocomio nell'ottobre 2010 si configura nell'attività di Neuroradiologia interventistica. In meno di dodici mesi sono stati
trattati più di 40 pazienti con aneurisma celebrale sanguinante, con eccellenti risultati. Pazienti destinati alla chirurgia maggiore (craniotomia, ecc.), con conseguenti elevati
rischi post-operatori, propri di patologie così gravi. La nostra casistica è stata presentata nel mese di settembre al
Convegno europeo tenutosi in Belgio, ad Anversa, con una
presentazione fatta dal Dottor Lorenzo Testagrossa dell'equipe di Radiologia, che ha ottenuto notevole successo.
Alla fine di novembre presenteremo i nostri risultati anche
alla prestigiosa RSNA (Radiological Society of North America). Infine, siamo in attesa e stiamo lavorando con la Direzione Generale per poter definire il nuovo sistema PACS
di gestione digitale delle immagini per tutta l'azienda, per
garantire il supporto tecnico-scientifico agli ospedali della
provincia per pazienti affetti da gravi patologie di interesse
neurologico, così da raggiungere i presidi di Terracina,
Fondi e Formia e per il relativo trasferimento in emergenzaurgenza per le più svariate tipologie di prestazione”.
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Dall’Azienda - dai Presidi Ospedalieri
LATINA
Per un “Ospedale senza dolore”
di Pasquale Montesano
Direttore Medico f.f. P.O. Sud
del fatto che la difNel Presidio Ospedaliero
fusa presenza di
Sud si è costituito un
dolore nell’essere
COSD (Comitato Ospeumano può essere
dale Senza Dolore).
facilmente causa inCoordinatore del Comivalidante sia sul
tato è stata indicata la
versante del benesDott.ssa Concetta Bisbisere fisico che su
glia, Anestesista-Rianiquelli del benessere
matore in servizio presso
sociale e psicolol’Ospedale di Formia.
gico. La recente
L’iniziativa è nata e si sta
Legge n. 38 del 15
sviluppando non soltanto
marzo 2010, peralper dar seguito alle direttro approvata a
tive dell’OMS ed alle
larga maggioranza
scelte già compiute da diL’Ospedale Dono Svizzero di Formia
dal nostro Parlaversi altri Paesi europei
mento, chiede a
impegnati nella diffusione
tutta la Sanità un autentico “salto culturale” in avanti. Viene da
della “cultura del diritto a non soffrire inutilmente”.
L’intenzione, in realtà, è soprattutto quella di “dare ascolto” al do- sé che il presupposto nuovo dal quale si avrà la necessità di rilore di quanti per le cause più disparate si trovano nella condi- partire non può non essere che quello di una formazione rizione di ricorrere alla professionalità degli operatori ospedalieri. volta a tutti gli operatori ospedalieri nei quali, attraverso Corsi
Tutta la comunità scientifica è ormai concorde nel ritenere che adeguati e reiterati, possa nascere e svilupparsi una consapevi è un bisogno assolutamente urgente di un cambio di menta- volezza altrettanto nuova che affronti con modalità diverse l’aplità, che va inteso non soltanto nel senso di un cambiamento ra- proccio al dolore. E la formazione, com’ è facile intuire, dovrà
dicale del cosiddetto approccio psicologico al dolore; esso procedere di pari passo con una “rete di informazioni e di comuriguarda, soprattutto, il cambiamento nel modo di “operare”. nicazioni” che coinvolga in questo processo, insieme con i paUna prima riflessione si riferisce alla necessità ormai divenuta zienti ricoverati, i loro parenti e, al di fuori degli Ospedali, tutti i
stringente di comprendere che con il dolore bisognerà rappor- cittadini. In tal senso il COSD del Presidio Ospedaliero Sud ha
tarsi non più “in ordine sparso” ma in modo assolutamente “in- già mosso i suoi primi passi promuovendo - ad intra - incontri
sia con il personale medico sia con quello del Comparto; a tutti
terdisciplinare”.
Una seconda riflessione riguarda, invece, la consapevolezza è stato distribuito il materiale informativo prodotto, senza tralanuova e diversa che bisogna sviluppare quando intendiamo sciare di farlo pervenire anche ai parenti dei pazienti ricoverati.
confrontarci con il “pianeta dolore”. L’espressione utilizzata - Ad extra - ed in particolar modo durante lo svolgimento dell’at“pianeta dolore”, appunto - non rappresenta una nostra inven- tività dell’Ambulatorio Divisionale di Terapia del Dolore, opezione estemporanea; essa intende essere, invece, un preciso rante nell’Ospedale di Formia nei giorni di martedì e venerdì
invito rivolto a quanti a vario titolo si confrontano con la proble- (ore 8,00/14,00) - con la distribuzione ai cittadini che vi accedono del materiale informativo prodotto in questi mesi dal
matica del dolore all’interno dell’Ospedale.
Una terza riflessione deve portare gli operatori sanitari nel loro COSD.
complesso a considerare che “la rilevazione del dolore deve E’ con questi intenti che il Comitato intende continuare ad opedivenire costante al pari di altri segni vitali quali la frequenza rare, chiedendo a quanti hanno a cuore l’iniziativa una collabocardiaca, la temperatura corporea, la pressione arteriosa, fon- razione fattiva e responsabile.
damentali nella valutazione clinica della persona “ (Linee guida Per parte sua la Direzione Medica del Presidio non può che
per la realizzazione dell’ “Ospedale senza dolore” - Provvedi- esprimere apprezzamento per quanto finora è stato fatto e per
quanto il COSD del P.O. Sud ha in animo di proporre, nella cermento 24 maggio 2001).
Le osservazioni finora sinteticamente svolte intendono sottoli- tezza che - come recita il manifesto affisso di recente proprio a
neare che, purtroppo, al “pianeta dolore” non viene prestata l’at- cura del Comitato Ospedale Senza Dolore - “non è più suffitenzione che merita, dal momento che ancora troppo pochi ciente ridurre o controllare il dolore. E’ ormai venuto il tempo di
sembrano essere gli operatori sanitari per i quali si ha coscienza curarlo”.
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Salute
Dall’Azienda - dai Presidi Ospedalieri
La locandina del progetto
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Dall’Azienda - dai Presidi Ospedalieri
LATINA
La qualità per la sopravvivenza dell’Ospedale
di Sergio Parrocchia
Direttore Medico P.O. Centro
L’Ospedale Alfredo Fiorini di Terracina
Nell’ambito delle proprie funzioni, la Direzione Medica di Presidio ha il compito di sovrintendere gli aspetti igienico-organizzativi, sviluppare il miglioramento della qualità, promuovere
la partecipazione degli utenti e collaborare con le Associazioni
di tutela dei cittadini. Mantenere viva l’attenzione e, per quanto
possibile, le attività di verifica e miglioramento della qualità, in
un contesto organizzativo, economico, politico sempre più critico, diventa quindi di fondamentale importanza per una sopravvivenza culturale e professionale non solo della Direzione
Sanitaria, ma per lo stesso sistema Ospedale e più estesamente per l’organizzazione sanitaria nel suo complesso.
E’ principalmente per questo “istinto di sopravvivenza” culturale e professionale, nella piena consapevolezza dell’utilità
per l’organizzazione, che la Direzione Medica del PO Centro, in continuità ed in collaborazione con altre strutture (PO
Nord in particolare) ha sviluppato una serie di strategie, attività e procedure finalizzate al miglioramento della qualità.
Cartella Clinica
Uno dei primi ambiti di interesse per la verifica ed il miglioramento della qualità è stata la “cartella clinica”, croce e delizia
di ogni medico e di ogni Direttore Sanitario, ma sempre più importante: ma quale strumento usare per consentire una verifica misurabile, confrontabile, riproducibile, schematizzabile?
Ci è venuta in aiuto l’Agenas (Agenzia per i Servizi Sanitari regionali) che qualche anno fa ha pubblicato sulla rivista Monitor proprio uno studio sulla verifica di qualità delle cartelle
cliniche, attraverso l’elaborazione di una scheda che riproduceva in modo sintetico i principali elementi di qualità. Opportunamente modificata la scheda Agenas in base alle nostre
esigenze, abbiamo quindi elaborato una nostra scheda di
controllo con diverse sezioni per ognuna della parti della cartella, dalla SDO alla lettera di dimissione. Quindi abbiamo costituito ed addestrato un gruppo di rilevatori, coordinati dai
Medici di Direzione Sanitaria e composto in parte da personale della Direzione Sanitaria, ma soprattutto da studenti del
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CL in Infermieristica, ed abbiamo applicato la scheda ad un
campione di cartelle di ogni reparto, scelte tra quelle di volta
in volta scaricate in archivio. La maggior parte degli elementi
considerati sono stati di tipo oggettivo (p.es. lettera dimissione
presente), solo alcuni di tipo soggettivo (p.es. esame obiettivo leggibile), mentre la misurazione complessiva degli elementi è stata in termini percentuali rispetto al campione (p.
es.: % lettere dimissione presenti; % esami obiettivi leggibili):
pur nella semplificazione, ciò ha consentito di misurare la qualità del campione cartelle cliniche sia complessiva (possibilità
di attribuire un voto/score complessivo) che specifica di una
sola sezione o di un solo item/elemento, rendendo la misurazione riproducibile e confrontabile nel tempo nella stessa U.O.
e fornendo quindi la possibilità di una verifica di qualità e miglioramento. I risultati sono stati illustrati e discussi con i responsabili dei reparti sottolineando l’utilità dello strumento per
la verifica e miglioramento di qualità, più che il dato “in se”, comunque limitato dalla selezione del campione.
Servizi appaltati
Oramai i servizi appaltati, ed in particolare quelli alberghieri,
hanno completamente sostituito funzioni ed attività che un
tempo venivano svolte direttamente dall’Azienda e dal proprio personale: se ciò ha “liberato” l’Azienda da compiti ”non
core”, ha però introdotto numerosi cambiamenti ai quali non
ci siamo ancora ben attrezzati: oltre che chiederci solo “quanto
costano”, cosa chiediamo esattamente a questi servizi?
Come fare a verificare il servizio? Ci sono strumenti di misura
oggettivi e facili da applicare? E soprattutto, l’organizzazione,
ai vari livelli, è preparata e responsabilizzata a gestire questi
servizi?
Non è questa la sede per rispondere a tutte le domande che
potremmo porci, ma data per scontata l’ inadeguatezza culturale ed organizzativa di tutta l’Azienda al tema dell’outsourcing, in questi anni abbiamo almeno tentato di sviluppare
strumenti di verifica della qualità dei principali servizi alberghieri appaltati (pulizie, ristorazione, lavanolo, biancheria e divise, ausiliariato) che rispondessero a criteri di semplicità,
misurabilità, responsabilizzazione. Selezionando alcune delle
principali voci di attività dei rispettivi capitolati, abbiamo costruito strumenti di valutazione con indicatori molto semplici e
soggettivi (buono, sufficiente, insufficiente) da riportare su
schede che ogni reparto/servizio, in particolare a cura del
Coordinatore, potesse compilare ed inviare alla Direzione Sanitaria con frequenza di regola mensile; parametri oggettivi,
pur presenti in letteratura e nelle più recenti linee guida richiedono conoscenze e strumenti che non sono al momento alla
nostra portata, ciò avrebbe consentito, almeno nelle intenzioni, un monitoraggio presso ogni unità lavorativa oggetto
del servizio e la possibilità, da parte della Direzione, di verificare situazioni di anomalia per le quali interessare la Ditta in-
Salute
Dall’Azienda - dai Presidi Ospedalieri
... e non solo
caricata. La procedura di verifica di qualità è stata ovviamente
collegata alla procedura amministrativa di liquidazione e di eventuale contestazione. I dati raccolti sono stati oggetto di alcune riunioni con i Coordinatori e con i responsabili delle Ditte, talvolta
evidenziando limiti strutturali del servizio i quali, pur generando
giudizi negativi, non possono essere migliorati se non con cambiamenti radicali. In altri casi invece, è l’organizzazione interna,
a cominciare da quella interna del singolo reparto, che deve essere più attenta alla gestione del servizio messo a disposizione
dalla ditta.
Qualità percepita degli utenti
Un elemento per la verifica di qualità fondamentale, ma ancora
sottovalutato, è il giudizio dell’utente finale: indicata da tutta la
normativa sulla carta dei servizi e di tutela dei diritti del cittadino
e da tulle le linee guida, la qualità “percepita” dall’utente/paziente
in realtà è molto semplice da rilevare. Una scheda con i principali aspetti dei servizi alberghieri, di facile ed immediata “percezione” da parte del paziente, e con un giudizio soggettivo
sintetico, somministrata periodicamente ai ricoverati dal personale del reparto, oppure da addetti della Direzione Sanitaria (o
meglio ancora in modo del tutto imparziale da volontari delle Associazioni oramai diffuse in tutte le nostre strutture), consente di
raggiungere facilmente l’obiettivo e di acquisire informazioni in
numero sufficiente ad un monitoraggio della qualità offerta. Oltre
che “mettersi a posto” con requisiti formali, è quindi possibile individuare situazioni di palese insoddisfazione, ridiscuterne con
le Ditte, di provare ad individuare soluzioni, se compatibili con le
regole dell’appalto. In alcuni casi, però, il giudizio non può migliorare se il contratto di servizio non si modifica radicalmente, come
per la ristorazione ospedaliera che può fare il salto di qualità solo
con un sistema di personalizzazione del pasto (vassoio monopaziente) che l’attuale appalto non prevede.
Audit civico
Un discorso a parte meriterebbe l’Audit Civico, probabilmente
l’esperienza più completa, corretta e rilevante di verifica per il
miglioramento della qualità, con particolare riguardo all’attenzione verso i cittadini, che l’Azienda ha svolto in questi ultimi
anni. Previsto sia dalle indicazioni regionali che dall’Atto Aziendale (a cui si rimanda per una lettura più esaustiva) è stato attuato in Azienda più volte, l’ultima nel PO Centro nel 2009 (nel
2010-2011 è proseguita ancora nel PO Nord).
Forse gli aspetti più importanti e più utili, se ben compresi e se
sfruttati in tutte le loro potenzialità, consistono nel lavoro congiunto con CittadinanzaAttiva e nel benchmarking con tutte le
atre strutture che a livello nazionale partecipano, ed interno tra
le strutture dell’Azienda; ma soprattutto nella possibilità di individuare gli elementi di maggiore negatività/criticità e scegliere
su quali sia più conveniente e più utile intervenire e possibile migliorare, anche in modo concorde con la stessa CittadinanzaAttiva.
Infezioni Ospedaliere
Le infezioni ospedaliere, anche se oggi è più corretto definirle infezioni associate all’assistenza ed estendere il campo di
studio/interesse anche al territorio (strutture residenziali, hospice, ospedali distrettuali, cure domiciliari, ambulatori territoriali…), riguardano più correttamente un ambito specifico della
qualità, il rischio clinico, legato direttamente all’assistenza sanitaria ed alle sue conseguenze negative talvolta evitabili. Anche
con questa premessa, le esperienze maturate in Azienda e nel
PO Centro meritano tuttavia una menzione, proprio per il tenace tentativo di mantenere attiva una cultura ed una professionalità anche quando gli indirizzi di “governo” non sono chiari e
definiti. Nel tempo abbiamo partecipato ad entrambe le campagne regionali di sorveglianza delle infezioni del sito chirurgico
(2008 e 2011), ed abbiamo svolto autonomamente indagini di
prevalenza (2007, in successione con il PO Nord), sempre e
comunque con la entusiastica ed insostituibile partecipazione
degli studenti del CL in Infermieristica, che da tale esperienza
hanno tratto numerose tesi di Laurea ad alcune pubblicazioni.
Altri aspetti igienico-sanitari
La necessità di verificare alcuni aspetti igienico sanitari che comunque presentavano caratteristiche di delicatezza e che
spesso sono oggetto di controllo degli organi di vigilanza (NAS)
ci ha indotto nel tempo a sviluppare forme di verifica interna periodica direttamente da parte del personale della Direzione Sanitaria. Queste attività hanno riguardato i locali e la struttura in
generale, i farmaci (tenuta, scadenze), ed in particolare la gestione dei rifiuti sanitari (assimilabili agli urbani, pericoloso rischio
infettivo, aghi e taglienti, vetro), e hanno previsto la redazione di
una scheda/verbale, insieme al coordinatore, su cui sono state
annotati eventuali problemi e correttivi. Ovviamente, tali verifiche
non si sono sostituite né alle attività di manutenzione delle ditte
appaltate (Global service manutenzione), né ai controlli di competenza degli altri servizi (per es. servizio farmacia).
Conclusione
Quanto descritto è chiaro che non rappresenta un resoconto
completo e dettagliato di tutte le possibili attività per il miglioramento della qualità, né tantomeno il bilancio autoreferenziale di
una UOC o di un Dirigente (mal-practice fin tropo diffusa), ma
solo l’occasione di offrire, molto modestamente, spunti di riflessione anche critica (purchè ragionata), occasioni di approfondimento (ne saremmo ben felici), stimolo all’implementazione ove
non attuati (garantita fin d’ora consulenza… gratuita), opportunità di miglioramento (non speriamo tanto, ma…).
Solo in tale spirito si potrà contribuire, insieme, a sviluppare una
cultura della qualità e dell’organizzazione sanitaria e si potrà collaborare a definire politica e strategie Aziendali per la qualità,
così da rispondere meglio alle giuste aspettative dei cittadini e
colmare almeno in parte il gap negativo nei confronti di altre
strutture sanitarie anche della nostra stessa regione.
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LATINA
Dall’Azienda - dai Presidi Ospedalieri
La Posta penumatica entra in ospedale
di Liliana Di Giacomo
Dirigente Patologia
Clinica PO Nord
Un sistema di trasferimento pneumatico dei campioni
biologici per accelerare il trasferimento delle provette
dai punti prelievo al laboratorio analisi
Da alcune settimane è
attivo presso l’Ospedale
Santa Maria Goretti di Latina un dispositivo che trasferisce automaticamente
i campioni di sangue dal
Centro Rianimazione e
Pronto Soccorso, che si
trovano rispettivamente al
III° e al piano terra fino al
Laboratorio Analisi, situato
al primo piano dell’ospedale. Un totale di circa 350
provette al giorno che, in
precedenza, venivano recapitate al laboratorio da
diversi operatori a più riprese.L’automazione consente, da un lato, di non
distogliere il personale dai
propri compiti di reparto,
spesso anche a contatto
con i pazienti, e nel contempo riduce i tempi di arrivo delle provette al
laboratorio:
il sistema impiega infatti appena 15 secondi
ad effettuare la consegna,
garantendo la totale integrità delle provette, mentre con il trasporto
manuale il tempo minimo
richiesto era di circa una
decina di minuti e comportava numerosi “viaggi”
del personale verso il laboratorio, soprattutto per i prelievi effettuati al Pronto Soccorso, dove il flusso dei pazienti non è preordinato da un
orario preciso. Una razionalizzazione che produce un aumento di efficienza e contemporaneamente un reale risparmio economico, nel medio termine, a fronte di un
investimento contenuto.
A ciò si aggiunge la refertazione per via telematica, che
consente un ulteriore risparmio di tempo. La posta pneumatica è stata inventata nel diciannovesimo secolo per la spedizione delle lettere postali ed ha, in breve tempo, trovato
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L’iter della distribuzione postale - fasi
applicazione negli ospedali per la riduzione dei tempi di risposta.
Nei laboratori delle strutture sanitarie il "Turn Around Time"
dei test o più semplicemente T.A.T. è definito a livello internazionale come il tempo che intercorre tra il momento in cui il
medico richiede il prelievo del sangue al paziente (oppure la
disponibilità del campione di urine) e il momento in cui il medico conosce i risultati. Ovviamente più questo tempo è breve
più la struttura sanitaria è efficiente. Le strutture più all'avanguardia riescono ad avere dei T.A.T. per il laboratorio di circa
Salute
Dall’Azienda - dai Presidi Ospedalieri
70/75 minuti, ma il tempo ottimale dovrebbe
essere 59 minuti. Se si considera che all'interno del laboratorio i macchinari riescono ad
analizzare un campione per rilevare il valore
di potassio (analisi di tipo urgente) in circa 18
secondi, si intuisce come la frazione di tempo
maggiore che compone il T.A.T. sia data dalla
logistica dei trasporti e dalla tecnologia utilizzata per trasmettere la risposta delle analisi.
Grazie alla realizzazione di reti informatiche si
annullano i tempi di trasferimento della risposta, mentre grazie all'Hospital Pneumatic
Tube System si contribuisce in modo determinante alla riduzione dei tempi medi di T.A.T.
L’azienda che ha ottenuto l’incarico di sviluppare l’impianto presso il Laboratorio del
P.O. S.M. Goretti: AEROCOM, ha già realizzato sistemi analoghi in molti ospedali in tutta
Italia. L’impianto installato consiste di 4 stazioni dislocate presso l’area Accettazione del
Laboratorio, il Centro Rianimazione, il Pronto
Soccorso e nel corridoio d’ingresso del Laboratorio Analisi. dove vengono inseriti i
campioni provenienti dai reparti non ancora
collegati. I campioni vengono trasportati in
appositi contenitori (chiamati “bossoli”) a chiusura stagna, all’interno di una rete di tubature
che collega tra loro le diverse stazioni.Il tutto
è controllato da una centralina di comando che sorveglia l’intero
impianto, con un costante monitoraggio dei bossoli, attraverso
un complesso sistema di rilevatori ottici; la propulsione è ad
aria.I bossoli viaggiano ad una velocità di 4-8 metri al secondo,
prevedendo un’accelerazione ed una frenata graduali, per evitare brusche variazioni, che potrebbero alterare o danneggiare
il materiale trasportato. Possono essere trasportate fino ad 12
provette contemporaneamente e sono movimentabili attraverso il sistema di posta pneumatica anche confezioni di farmaci, materiale organico, sacche di sangue, referti etc.. E’
garantita l’assistenza tecnica 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno, attraverso collegamenti remoti con la ditta fornitrice via
telefono/modem/adsl.
La realizzazione dell’impianto di posta pneumatica ha consentito una riorganizzazione interna del Laboratorio con accorpamento della sezione URGENZE alla ROUTINE. Prima
c’erano due aree fisicamente separate dove venivano utilizzate strumentazioni diverse e il flusso di arrivo dei campioni urgenti (Pronto Soccorso, Terapia Intensiva, Reparti) era legato
ad una consegna manuale con conseguenti tempi lunghi per le
risposte, inoltre gli stessi test erano eseguiti con strumentazioni, metodiche diverse e da personale dedicato.
L’iter della distribuzione postale - fasi
La creazione di un unica area per la gestione routine-urgenze ha consentito di migliorare la qualità analitica, di ottimizzare l’utilizzo del personale con recupero di risorse umane da
dedicare alla specialistica, di contenere i costi, di ridurre il
tempo di refertazione.
RISULTATI OTTENUTI:
l Notevole miglioramento dei tempi di risposta (arrivo diretto
delle richieste urgenti nell’area analitica dei campioni).
l Facilità di gestione delle strumentazioni ora uguali per routine-urgenze.
l Recupero personale addetto al trasporto provette e ritiro referti (utilizzati esclusivamente in reparto).
l Recupero personale tecnico e laureato per esecuzione
esami specialistici.
l Risparmio affitto strumentazioni / migliori prezzi
l Contenimento dei costi (reflex test : Tiroide – Psa Bilt –
Marcatori cardiaci).
E’ auspicabile un ulteriore ampliamento dell’impianto e il
completamento del collegamento informatico con tutte le aree
del nosocomio per ridurre drasticamente i tempi del trasferimento di campioni e referti...
AUMENTO DI EFFICIENZA – RIDUZIONE DEI COSTI
11
LATINA
Dall’Azienda - Convegni
“I Tumori neuroendocrini - Diagnosi e Terapia”
Un momento del convegno
La lotta ai tumori deve partire da
un attento studio e dalla condivisione delle competenze. Sembrano essere stati proprio questi
gli ingredienti base del convegno
che si è svolto lo scorso sabato
24 settembre, presso la Sala
conferenze dell’Ospedale Santa
Maria Goretti di Latina. Un incontro organizzato dalla dottoressa
Rita Salvatori, Direttore della
UOC Medicina Nucleare, dal titolo “I tumori neuroendocrini –
Diagnosi e terapia” durante il
quale si è parlato non solo del
loro inquadramento clinico diagnostico ma anche della terapia
chirurgica, medica e radio metabolica.
Hanno preso parte all’incontro in
qualità di relatori i dottori Pina
Cannas, Maria Cristina Mosca,
Antonio D’Agostini e Luca Filippi.
Il perché di tale convegno ci viene spiegato dalla
stessa dottoressa Salvatori nell’introduzione agli interventi dei relatori: “Vogliamo parlare di tumori neuroendocrini perché sono ritenuti erroneamente rari;
ogni anno in Italia vengono colpite 1200 persone ma
la loro reale incidenza sembrerebbe essere superiore a quanto oggi ipotizzato. Tale discrepanza potrebbe avere come giustificazione sia la difficoltà di
fare diagnosi differenziale con altre patologie, sia la
stessa indolenza clinica di tali tumori, caratterizzati
12
per lo più da dimensioni piccole e lentezza nell’accrescimento associata a
volte anche all’assenza dei sintomi
caratteristici dell’ormone ipersecreto.
L’incremento d’incidenza, che è pari
al 2% negli ultimi 10 anni, associato
alla particolare aggressività di alcuni
di essi, pone d’obbligo al medico una
corretta identificazione del tumore
neuroendocrino. L’arma vincente
contro questi tumori è risultata essere
costituita da una rete multidisciplinare
di specialità, quali quelle che oggi vediamo riunite dedicate alla diagnosi,
terapia e follw up. La Medicina nucleare oggi ricopre un ruolo rilevante
non solo dal punto di vista diagnostico con la scintigrafia recettoriale e
la PET/TC che, utilizzando radio far-
Lo staff della UOC Medicina Nucleare di Latina
maci specifici valuta anche il metabolismo tumorale
oltre che lo stato recettoriale, ma anche dal punto di
vista terapeutico con la terapia radiometabolica recettoriale e la metodica SIRT”.
Un convegno, dunque, che ha voluto mettere in
campo diversi saperi e competenze, con lo scopo di
verificare la situazione riguardo tale patologia nella
provincia di Latina, l’offerta sanitaria esistente in termini di diagnosi e terapia, la sua efficacia e infine
l’opportunità di implementare nuove metodiche diagnostico/terapeutiche.
(silvia frisina)
Salute
Sanità e Salute
agenda
Notizie da segnalare ☞
CONVEGNI
● Si sono tenuti
Nella mattinata di sabato 12 novembre scorso si è tenuto presso l’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Latina un convegno promosso
dall’Andi dal titolo “Sincristallizzazione e carico immediato”. Sono intervenuti: Dott. Mario Bellardini Presentazione e teoria implantologia elettrosaldata, Dott.
Carmelo Gatto Interventi vari effettuati con impianto
tipo L ed Inique, Dott. Poggioli Giancarlo Interventi effettuati con tecnica mista(bifasico-elettrosaldato), Dott.
Graziani Massimo Interventi effettuati con tecnica
mista.
Una settimana dopo, ossia sabato 19 novembre, questa volta a Formia presso il Grande Albergo Diramare,
è toccato al convegno dal titolo “Gestione Integrata Patologie Respiratorie croniche - Distretto Sud Asl Latina”, accreditato ECM per i Medici di Medicina
Generale. Il convegno è stato promosso da Petaso, la
Federazione Italiana Medici di Medicina Generale sezione di Latina, l’Azienda Usl di Latina e la Regione
Lazio.
● Si terranno
Per quanto riguarda il presente, invece, va segnalato
il convegno dal titolo “ Dieci anni di Screening mammografico nella ASL di Latina tra passato e futuro”che
si terrà martedì 20 dicembre dalle ore 8.30 presso la
Sala Conferenze della palazzina della Direzione Sanitaria presso l’Ospedale S.M.Goretti di Latina. Nella
stessa giornata si terrà il Corso teorico-pratico “Diagnosi e terapia del tumore della mammella”.
L’Evento è organizzato da UOC Diagnostica per Immagini e Radiologia Interventistica PON Latina, Centro Screening Mammografico Ausl Latina, UOC
Formazione Ausl Latina.
Al saluto del Direttore Generale della Ausl Latina R.
Sponzilli, seguiranno gli interventi “La formazione nella
Azienda Ausl Latina” di M. Esposito e A. Lombardi;
“Sanità pubblica e programmi di screening” di P. Bellar-
La Palazzina Direzionale del Presidio Ospedaliero Nord
dini; “Escursus storico dello screening mammografico
a Latina” di N. Romagnoli e F. Gagliardi; “Screening
mammografico nella provincia di Latina” di C. De Masi;
“Il ruolo del TSRM nello screening mammografico”
Coordinatore Tecnico F. Lunari.
Seguirà un Tavola rotonda su “Costi e benefici del programma di screening mammografico nella Regione
Lazio” moderata da P. Bellardini alla quale intervengono: A. Barca – Asp Lazio; E. De Marco – Regione
Lazio Assessorato Sanità; F. Fei – Coordinamento regionale programmi di screening; F. Pannozzo – Registro Tumori Latina; L. Romagnoli – Staff Direzione
Generale Ausl Latina.
In tarda mattinata “Il punto su Prospettive e futuro dello
screening mammografico” moderatore: C. De Masi,
con interventi su Digitalizzazione e trasferimento d’ immagini di R. Cianni – Direttore UOC Diagnostica per
Immagini e Radiologia Interventistica PON Latina; Digitalizzazione dei programmi di screening mammografico di P. Giorgirossi – Asp Regione Lazio; Percorso
diagnostico terapeutico multidisciplinare del tumore
della mammella / Le Unità Funzionali di Senologia Diagnostica di S. Busco - Oncologo / Registro Tumori Latina; Procedure diagnostiche avanzate in senologia di
F. Cortellessa – Radiologo Screening Mammografico e
R. Loretoni radiologo Resp. Senologia Ausl 3 Foligno.
LATINA
Dall’Azienda - dai Dipartimenti
Al via la campagna antinfluenzale
di Patricia Porcelli
- Responsabile U.O.S. Prevenzione delle Malattie infettive
e di Gabriella Neri - Elaborazione dati
E' in via di conclusione nell'Azienda ASL Latina l'annuale
campagna di vaccinazione antinfluenzale stagionale.
L'influenza costituisce un importante problema di sanità pubblica a causa della sua ubiquità e contagiosità, per la variabilità antigenica dei virus che la determinano, per l’esistenza
di serbatoi animali e per le possibili gravi complicanze in
grado di colpire i soggetti maggiormente debilitati, quindi ha
un forte impatto sociale, misurabile
in termini di eccesso di morbilità,
ospedalizzazione e mortalità.
stituisce un rimedio utile per ridurre la diffusione dei virus influenzali, così come di altri agenti infettivi. Sebbene tale
gesto sia sottovalutato, esso rappresenta sicuramente l’intervento preventivo di prima scelta, ed è pratica riconosciuta,
dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, tra le più efficaci
per il controllo della diffusione delle infezioni anche negli
ospedali.
LA PREVENZIONE
La vaccinazione antinfluenzale è
universalmente considerata come
lo strumento più efficace per la prevenzione dell'infezione.
L'Organizzazione Mondiale della
Sanità (OMS) indica quale obiettivo
primario della vaccinazione la prevenzione delle forme gravi e complicate di influenza e la riduzione
delle morti precoci nei gruppi ad aumentato rischio di malattia severa,
per cui il vaccino è prioritariamente
raccomandato e offerto gratuitamente ai soggetti di età superiore ai
65 anni ed alle persone di tutte le
età portatrici di patologie con aumentato rischio di complicazioni a
seguito di influenza, oltre che ad
altre categorie di beneficiari.
Una strategia vaccinale basata su
tali presupposti presenta un favorevole rapporto costo-beneficio e
costo-efficacia.
Oltre che con la vaccinazione, un
ruolo importante nel limitare la trasmissione del virus dell’influenza
viene svolto dall'adozione di semplici misure di protezione personale
raccomandate dall' OMS : il lavaggio delle mani, una buona igiene respiratoria (coprire bocca e naso
quando si starnutisce o tossisce,
trattare i fazzoletti e lavarsi le mani).
Un gesto semplice ed economico,
come il lavarsi spesso le mani, in
particolare dopo essersi soffiati il
naso o aver tossito o starnutito, co-
Undici regole per lavarsi le mani accuratamente
14
campagne di vaccinazione
Salute
di dicembre. La protezione indotta dal vaccino comincia due
LA CAMPAGNA DI VACCINAZIONE
La possibilità di prevenire l’influenza mediante vaccini sicuri settimane dopo l’inoculazione e perdura per un periodo di seied efficaci ed i favorevoli rapporto rischio-beneficio e costo otto mesi, poi tende a declinare. Per tale motivo, e perché
beneficio dell’intervento, hanno fatto si che la prevenzione possono cambiare i ceppi in circolazione, è necessario sottodell’influenza sia sempre
stata oggetto di particolare interesse nei Piani
Sanitari Nazionali che si
sono
succeduti
nel
tempo. L’importanza di
garantire la vaccinazione
antinfluenzale alle categorie di soggetti più vulnerabili fu formulata nel Piano
Sanitario Nazionale 19982000 con l’indicazione di
un target operativo di copertura pari ad almeno il
75% nelle persone di età
>65 anni, categoria di persone maggiormente a rischio per l’insorgenza di
complicanze.
Annualmente il Ministero
della Salute emana apposite Circolari nelle quali si
riportano le principali raccomandazioni in merito
alla prevenzione e conIl tasso di copertura della popolazione anziana - Azienda Usl Latina
trollo della malattia, si definiscono le categorie target
porsi a vaccinazione antinfluenzale all’inizio di ogni nuova stada vaccinare e si fissano quali obiettivi:
● la riduzione del rischio individuale di malattia, ospedaliz- gione influenzale.
zazione e morte;
Una sola dose di vaccino antinfluenzale è sufficiente per i
● la riduzione dei costi sociali connessi con morbosità e mor- soggetti di tutte le età, con esclusione dell’età infantile. Infatti,
talità;
per i bambini al di sotto dei 9 anni di età, mai vaccinati in pre● una copertura, per tutti i gruppi target del 75%, come obiet- cedenza, si raccomandano due dosi di vaccino antinfluentivo minimo perseguibile, del 95% come obiettivo ottimale.
zale stagionale, da somministrare a distanza di almeno
In presenza di una buona corrispondenza fra la composizione quattro settimane.
del vaccino e i virus influenzali circolanti, l’efficacia stimata L'inoculazione del vaccino influenzale non provoca generaldella vaccinazione, in adulti sani, varia dal 70 al 90%. Nei mente effetti collaterali di rilievo; in alcuni casi si possono mabambini e ragazzi fino a 16 anni è stimata un’efficacia pari al nifestare, nella zona di inoculazione, lievi reazioni cutanee
60-70%.
locali (arrossamento, gonfiore) di breve durata (massimo 48
Negli anziani che vivono in comunità, l’efficacia stimata della ore).
vaccinazione, nel ridurre la mortalità legata all’influenza, varia Il vaccino contiene solo virus inattivati (uccisi) o sue parti,
dal 23 al 75%. Se si considerano gli anziani che vivono in quindi non può provocare sintomi influenzali.
strutture di lungo-degenza, la stima di efficacia nel ridurre i Il vaccino antinfluenzale non deve essere somministrato ai
decessi è del 23-79%.
lattanti al di sotto dei sei mesi (per mancanza di studi clinici
Il periodo ottimale per l’effettuazione della vaccinazione antin- controllati che dimostrino l’innocuità del vaccino in tali fasce
fluenzale è, per la nostra situazione climatica e per l’anda- d’età), a soggetti che abbiano manifestato una reazione allermento temporale mostrato dalle epidemie influenzali in Italia, gica grave (anafilassi) dopo la somministrazione di una prequello autunnale, a partire dalla metà di ottobre fino alla fine cedente dose o a un componente del vaccino. Una malattia
15
LATINA
campagne di vaccinazione
I beneficiari della vaccinazione antinfluenzale - Azienda USL Latina
acuta di media o grave entità, con o senza febbre, costituisce
una controindicazione temporanea alla vaccinazione, che va
rimandata a guarigione avvenuta.
Non vi è controindicazione a vaccinare le persone asintomatiche a epidemia già iniziata.
Il vaccino antinfluenzale non interferisce con la risposta immune ad altri vaccini inattivati o vivi attenuati. I soggetti che
rientrano nelle categorie sopra indicate possono ricevere, se
necessario, il vaccino antinfluenzale contemporaneamente
ad altri vaccini, in sedi corporee e con siringhe diverse.
LA CAMPAGNA DI VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE
NELLA REGIONE LAZIO
La Regione Lazio, dopo aver realizzato, nella stagione 19992000, una campagna sperimentale di vaccinazione, specificatamente mirata alla popolazione degli ultrasessanta
cinquenni, a partire dalla stagione 2000-2001 promuove annualmente, sulla base delle raccomandazioni contenute nelle
Circolari Ministeriali annuali, la campagna di vaccinazione
antinfluenzale, fondata sul coinvolgimento delle Aziende Sanitarie Locali, dei Medici di Medicina Generale e, dalla stagione 2005-06, su base volontaria ed individuale, dei Pediatri
di Libera Scelta.
Gli obiettivi che ogni anno vengono individuati per la campagna vaccinale sono:
● il 75% come obiettivo minimo di copertura da raggiungere,
nel tempo, sia sulla popolazione anziana che sui soggetti a
rischio per patologia di qualunque età;
● la riduzione del numero di dosi di vaccino acquisite ma non
utilizzate ai fini della campagna;
● il miglioramento qualitativo delle attività di documentazione
analitica delle vaccinazioni effettuate previlegiando la registrazione su apposito software predisposto da Laziosanità Agenzia di Sanità Pubblica-.
Il modello di intervento adottato ha consentito di raggiungere,
su base regionale, una copertura media di circa il 64% della
popolazione di età > 65 anni.
LA CAMPAGNA DI VACCINAZIONE
ANTINFLUENZALE NELL’AZIENDA ASL LATINA
Nell’Azienda ASL Latina la prima campagna vaccinale antinfluenzale venne realizzata nella stagione 1998-99. L’intervento vaccinale, rivolto alla popolazione ultra65enne, vide
coinvolti esclusivamente i servizi vaccinali aziendali. Nella
stagione 1999-2000 parteciparono all’evento vaccinale, su
base volontaria, i Medici di Medicina Generale.
A partire dalla stagione 2000-2001 l'Azienda organizza, sulla
base delle indicazioni regionali e del Portocollo operativo elaborato da Laziosanità – Agenzia di Sanità Pubblica -, le annuali campagne vaccinali antinfluenzali.
16
campagne di vaccinazione
Salute
La coperatura della popolazione anziana nel 2009-2010 nei Comuni della provincia di Latina
Dalla campagna vaccinale del 2000-2001 vi è stato un significativo aumento del coinvolgimento dei medici di famiglia nell'esecuzione delle vaccinazioni contro l'influenza, che
si è consolidato nel corso degli anni (Grafico 1 tasso di copertura della popolazione anziana) . Attualmente il 98%
delle vaccinazioni è eseguito dai medici di famiglia, riducendosi proporzionalmente il numero delle dosi somministrate
dai servizi vaccinali aziendali.
Dalla campagna 2005-2006 partecipano, su base volontaria, i pediatri di famiglia, con una adesione significativa ,
pari all'80% dei pediatria iscritti nell'Azienda.
I risultati ottenuti nel corso di questi 10 anni di campagne
antinfluenzali possono considerarsi, grazie anche alla preziosa partecipazione dei medici di famiglia, soddisfacenti rispetto ad alcuni indicatori di processo (Tabella 1):
1) alla percentuale di adesione dei medici e pediatri di famiglia;
2) al tasso di copertura della popolazione anziana residente
nella ASL Latina che, pur non raggiungendo in pieno l'obiet-
tivo del 75% raccomandato dall'OMS e dalle Circolari ministeriali, si colloca tra i migliori risultati ottenuti nel corso degli
anni tra le Aziende sanitarie della regione Lazio;
3) all'informatizzazione delle schede vaccinali, che ha raggiunto nel corso degli anni il 98% delle vaccinazioni rendicontate;
4) alla percentuale di dispersione dei vaccini, acquistati ma
non utilizzati.
Un altro buon indice di performance da evidenziare, è il ritorno, da parte dei medici, della rendicontazione finale delle
vaccinazioni tramite utilizzo della posta eletronica.
Analizzando i dati della campagna vaccinale 2010-2011 in
relazione alle categorie dei beneficiari ( Tabella 2) per le
quali è raccomandato il raggiungimento del 75% come
obiettivo minimo perseguibile di copertura, anziani e soggetti di qualunque età affetti da patologie croniche, si evidenzia che il 63,15 % delle vaccinazioni somministrate (pari
a 69.880 dosi) ha riguardato i soggetti di età oltre i 65 anni
ed il 31,3% ( pari a 34.696 dosi) i soggetti a rischio per pa-
17
LATINA
campagne di vaccinazione
La vaccinazione
tologia.
Mentre per la popolazione anziana, conoscendo il
denominatore (dato Istat), può essere calcolata la
percentuale di copertura, per l'altra categoria, quello
disponibile è soltanto un dato assoluto non avendo
a disposizione l'esatto denominatore.
Nel prossimo futuro occorrerà sicuramente consolidare i risultati raggiunti e, progressivamente migliorare le coperture per quei soggetti che realmente
possono beneficiare dell'intervento vaccinale in
quanto a rischio di gravi complicanze per malattia
influenzale – anziani e malati cronici - attraverso
una serie di azioni da intraprendere quali ad esempio: l'identificazione degli ostacoli al raggiungimento
dell'obiettivo di copertura, la preparazione del censimento dei soggetti a rischio, l'offerta attiva della
vaccinazione per i soggetti cronici non anziani individuati tramite le liste di esenzione dal ticket, apposito invito postale per singole classi annuali di
"giovani" anziani.
Tabella 1 - Campagne vaccinazione antinfluenzale 2000-2011 – Parametri descrittivi e di risultato
18
Dall’Azienda - dai Distretti
Salute
La cartella personale medico-legale
di Nazzareno Lampasi - Direttore Distretto 4
e di Luciano Pariselli - Responsabile U.O. Medicina Legale
Dopo anni di tentativi infruttuosi, in particolare a causa
della scarsa disponibilità di
personale, è stata avviata
presso l’ambulatorio di Medicina Legale del Distretto 4
l’esperienza della Cartella
personale medico-legale.
Tale iniziativa si colloca nel
quadro più ampio di una
riorganizzazione dell’attività
ambulatoriale della U.O. di
Medicina Legale in entrambe le sedi distrettuali, di
Terracina e Fondi: riorganizzazione che è apparsa opportuna anche alla luce
delle più recenti normative
riguardanti il rilascio della
certificazione di idoneità alla
guida dei veicoli a motore, in particolare della Legge 120 del
29.07.2010 e del Decreto del Ministero delle Infrastrutture e
dei Trasporti del 30 Novembre 2010 con il quale è stata recepita la Direttiva 2009/112/CE della Commissione del 25
Agosto 2009.
La emanazione di tali provvedimenti ha fatto sì che ci si attivasse per dotare gli ambulatori citati della idonea strumentazione, allo scopo di rendere più veloce ed agevole per
l’Utente il rilascio della certificazione richiesta, ed ha nel contempo contribuito a far crescere l’esigenza, già da tempo avvertita, di affinare gli strumenti di valutazione del medico
dell’ambulatorio di medicina legale e di crearne, possibilmente, di nuovi. Tutto ciò nell’ottica di volere, da un lato assicurare all’utenza un servizio professionalmente sempre più
qualificato, e dall’altro utilizzare metodologie che consentano
un approccio maggiormente aderente alla realtà del soggetto
da valutare, tenendo anche conto del fatto che, ad esempio,
il rilascio di una certificazione di idoneità alla guida rappresenta, tra l’altro, un atto volto alla salvaguardia di interessi
generali quali la pubblica incolumità.
D’altro canto la prestazione medico-legale, quale essa sia,
non può prescindere dalla consapevolezza, da parte del medico, di operare sempre secondo il rigore imposto dal dato
obiettivo ed anamnestico: applicando tale rigore, secondo
scienza e coscienza, l’atto acquista valenza di testimonianza
scritta su una condizione (apprezzabile e valutabile) la cui dimostrazione può determinare l’affermazione o la negazione
di diritti soggettivi contemplati dalla norma, ovvero determinare conseguenze di carattere giuridico o amministrativo per
l’individuo e/o per terzi.
E’ con questo spirito che è
stata pensata la Cartella
medico-legale ambulatoriale, la quale rappresenta
un documento di sintesi
dello stato del soggetto con
riferimento specifico a tutte
quelle condizioni patologiche di rilevanza medico-legale, della cui esistenza è
opportuno avere conoscenza all’atto del rilascio di
un qualsiasi certificato. All’interno di essa vengono
annotate le patologie che
sono state riconosciute al
soggetto: in ambito di invalidità civile, di riconosciDurante un’operazione
mento dei benefici previsti
dalla legge 104/92, di invalidità sul lavoro e per servizio, in occasione di accertamenti
sulla incapacità temporanea al lavoro ed in occasione del riconoscimento del diritto all’esenzione dalla partecipazione
alla spesa sanitaria. Tali dati vengono raccolti dagli archivi
informatizzati e cartacei disponibili nella U.O. di Medicina Legale dal personale infermieristico allo scopo dedicato e la cartella, una volta creata e numerata, viene registrata su
apposito supporto informatico, dove compaiono solo i dati
anagrafici dell’utente con la data e la tipologia della prestazione richiesta al Medico dell’Ambulatorio. Lo strumento, così
concepito, oltre a costituire supporto operativo per il Medico,
garantisce anche una rapida consultazione di tutte le precedenti prestazioni medico-legali erogate al cittadino, ne assicura la piena tracciabilità (dal momento della prenotazione
fino agli eventuali successivi adempimenti di carattere amministrativo, grazie alle annotazioni sul supporto informatico) e
rappresenta infine, sempre nella sua componente informatizzata, un valido e rapido ausilio per la raccolta e la gestione
dei dati, in occasione della periodica trasmissione dei flussi
informativi a livello centrale.
In una prospettiva di lungo termine, essa si pone come il
primo passo per la auspicabile costituzione del fascicolo medico-legale dell’Utente all’interno della U.O. di Medicina Legale.
In chiusura, si ritiene doveroso un ringraziamento al personale Infermieristico del Distretto (Sig.ra R.Marzano e Sig.ra
P.Fiorini) che, con la propria disponibilità ed in aggiunta agli
ordinari impegni istituzionali, ha reso possibile la realizzazione e la successiva gestione quotidiana di questo strumento.
19
LATINA
Dall’Azienda - dai Distretti
Promozione stili di vita
di Antonio Graziano
Direttore Distretto 5
ed economicamente.
Per questo motivo il Distretto 5 ha rafforzato e sta
rafforzando l'integrazione e la intersettorialità con
Enti locali, Organizzazioni Sindacali, Associazioni ed
Imprese, al fine di promuovere interventi relativi a stili
di vita sani, che possono realizzarsi soltanto attraverso azioni condivise e partecipate fra istituzioni e
protagonisti della società civile e del
mondo produttivo.
Questo approccio ha consentito finora, tra l'altro, anche di informare i
cittadini over 60 , maggiori fruitori
dei servizi distrettuali, sull'organizzazione delle Strutture del Distretto 5 ,
sull'accesso ai servizi dello stesso e
sulle varie procedure d'accesso alle
prestazioni sanitarie territoriali, sviluppando, in alcuni casi, anche tematiche connesse all'affermazione
dei diritti umani, della cittadinanza
attiva, della cultura della solidarietà.
Tutti gli incontri sono stati finora organizzati, in orario pomeridiano, con
una programmazione di tre interventi di diverse figure professionali
Per una buona salute resta fondamentale uno stile di vita sano
del Distretto 5, coordinati dal Direttore
dello stesso.
In Italia, questo gruppo di malattie è responsabile del La Dott.ssa De Meo Maria Antonietta, Dirigente Medico del Distretto 5, informa gli intervenuti alle as75% delle morti e di condizioni di grave disabilità.
È indispensabile, quindi, che siano le persone stesse semblee in merito a scelte salutari, sostenendo
la maggiore risorsa per la propria salute e ricono- l'adozione di comportamenti salutari corretti, riporscere che la salute e il suo mantenimento sono un tando informazioni e dati scientificamente affidabili
sugli stili di vita, in particolare sui comportamenti corimportante investimento sociale.
Pertanto il Distretto 5, da circa due anni, ha avviato relati al rischio di malattie cronico - degenerative.
una collaborazione con le Organizzazioni Sindacali Il Dr. Valentino Coppola, Dirigente della Unità Opedei Pensionati SPI, FNP e UILP del Sud Pontino, con rativa Semplice " Professioni Sanitarie non Medile quali ha organizzato ed attuato già numerosi in- che", interviene sulla prevenzione degli incidenti
contri presso i circoli anziani presenti sul territorio di domestici.
La Dr.ssa Civita Boccia, assistente sociale , intercompetenza distrettuale.
Detti incontri sono stati realizzati e si stanno tuttora viene in merito a quanto approvato dalla Regione
realizzando con la finalità di avviare azioni concrete nell'ambito dell'integrazione socio-sanitaria.
per contrastare i suddetti fattori di rischio, investendo Gli incontri, che hanno avuto, finora, un buon risconnella prevenzione e diffondendo una visione innova- tro di presenze nei Comuni di Formia, Minturno ,
tiva della salute, che non può più essere soltanto re- Castelforte e SS.Cosma e Damiano continueranno
sponsabilità dei medici e degli altri operatori sanitari, ad essere organizzati e realizzati nei restanti Comuni
ma deve diventare obiettivo prioritario per tutti, ov- del comprensorio territoriale del Distretto 5, perché
vero ogni individuo deve avvertire la responsabilità uno stile di vita sano ed attivo consente di prevenire
di compiere scelte di salute sempre più consapevoli patologie croniche come le malattie cardiovascolari,
e appropriate, sostenibili eticamente, culturalmente i tumori, le malattie respiratorie, il diabete.
ìSecondo i dati dell'Organizzazione Mondiale della
Sanità (OMS ), in Europa, l'86% delle morti sono determinate da patologie croniche - malattie cardiovascolari e respiratorie, tumori e diabete - che hanno in
comune quattro principali fattori di rischio: fumo,
abuso di alcol, cattiva alimentazione ed inattività fisica.
20
Dall’Azienda - dai Distretti
Salute
Una rete integrata per il trattamento del dolore
di Antonio Graziano
Direttore Distretto 5
Il Distretto 5 partecipa alla rete integrata Ospedale -Territorio
per il trattamento del dolore cronico non oncologico
A seguito della Legge n° 38 del 15 marzo 2010 la Regione Lazio con il Decreto n° U0083 del 30 settembre
2010 ha istituito la Rete Regionale delle Cure Palliative
e quella per il Trattamento del Dolore cronico non oncologico, avviando un percorso per il miglioramento della
qualità dell'assistenza al malato sia in ambito residenziale (Hospice) che a domicilio.
Caratteristica della rete è la flessibilità delle risposte e la
possibilità per il paziente di poter accedere a qualsiasi
punto della rete indipendentemente dal luogo di residenza.
L'accesso alla rete può avvenire attraverso diversi canali
quali il Medico di Medicina Generale, i Servizi Territoriali.,
i Servizi Ospedalieri con garanzia di equità di risposta e
trattamento attraverso la vantazione multidisciplìnare: effettuata con strumenti standardizzati e condivisi.
La Rete dolore cronico non oncologico organizza l'offerta
assistenziale nel territorio in accordo con i bisogni della
popolazione garantendo l'equità di accesso alla terapia
del dolore sia dal punto di vista geografico (prossimità),
che per tipo di patologia (specificità) e per livello di complessità (eccellenza).
La rete è articolata in due Centri di riferimento (Hub): Policlinici Universitari "Umberto I" e "Tor Vergata", in circa
cinquanta strutture di primo livello (spoke) e in gruppi di
Medici di Medicina Generale, che costituiscono la prima
porta di accesso alla rete.
L'Azienda USL di Latina afferisce all'Hub del Policlinico "
Umberto I ", la cui coordinatrice è la Prof.ssa Rosanna
Cerbo.
Tra gli obiettivi della rete si citano l'equità nell'accesso ai
servizi ed ai trattamenti, superamento delle disomogeneità territoriali e della riduzione dei disagi logistici e di
orientamento dei pazienti; il miglioramento della qualità
delle cure e dell'appropriatezza, la presa in carico dell'assistito nell'intero percorso assistenziale.
In data 14.04.2011 presso il Salone della Direzione Generale dell'Azienda Policlinico " Umberto I ", nell'ambito
di un incontro al quale hanno partecipato Autorità quali
il Sen. Domenico Gramazio (V. Presidente Vicario Commissione Sanità Senato ), il Dott. Giovanni Antonio Spata
Sub-Commissario Sanità della Regione Lazio), il Dott.
ssa Gabriella Guasticchi (Direttore Generale ASP della
Regione Lazio, l'Avv. Antonio Capparelli (Commissario
Straordinario Azienda Policlinico " Umberto I") ed hanno
relazionato sul tema "Regione Lazio: terapia del dolore e
cure palliative - Un anno di Legge 38 /2010 " , tra gli altri,
il Prof. Guido Fanelli (Coordinatore Commissione Ministero della salute per la Terapia del dolore acuto e cronico e cure palliative), la Prof.ssa Rosanna Cerbo
(Responsabile Hub Azienda Policlinico "Umberto I" e
Coordinatore Regionale COST), il Prof. Antonio Gatti
(Responsabile Hub "Tor Vergata" Terapia del dolore e
Territorio), il Dott. Mario Falconi (Presidente Ordine dei
Medici Roma e Provincia), il Distretto 5 è stato inserito nel
gruppo di lavoro per lo studio degli interventi finalizzati ai
fini al raggiungimento degli obiettivi previsti dalla Regione
Lazio.
Giornalini di comunicazione sanitaria divulgativa mirati ai cittadini e alle aree sociali più deboli
(anziani, bambini, extracomunitari); grafiche piacevoli e di forte impatto visivo;
brochures e piccoli opuscoli di servizio sul territorio di riferimento delle Ausl;
campagne di prevenzione sanitaria (sull’alimentazione, sulla guida sicura, sulle emergenze)
indirizzate alle scuole: tutto questo è il “Progetto Archimede” (www.progettoarchimede.com”),
la comunicazione sanitaria divulgativa a servizio delle Aziende Sanitarie Locali e del cittadino.
dalla redazione - spulciando tra storia e cronaca
● ALL’ETÀ DI TRE ANNI KEPLERO CONTRASSE IL VAIOLO riportando danni permanenti alla vista. Diventò comunque un insigne astronomo e riuscì a progettare un telescopio.
● NEL 2004, IL TEDESCO GERT MITTRING È RIUSCITO A CALCOLARE a mente la tredicesima radice di un numero composto
da cento cifre, impiegando 11,8 secondi.
● IN CINA, DOVE L’OSSERVAZIONE E LO STUDIO DEI FENOMENI CELESTI ha sempre rivestito notevole importanza, dal 200 a.C.
al 1912 rimase in funzione un ufficio astronomico che contava numerosi addetti: in origine, vi erano preposti un astronomo
e un astrologo imperiali, e un responsabile delle clessidre.
● IL TEDESCO RUTGER STEIN, PROPRIETARIO DI
UN BAR A COLONIA,
aveva messo a disposizione dei clienti un apparecchio per misurare
il tasso d’alcool nel sangue, in modo che
quelli che avevano bevuto troppo evitassero
di mettersi a guidare. Nel volgere di poco
tempo, però, i frequentatori del locale hanno
stravolto lo scopo dell’etilometro, inducendo
il signor Stein a farlo sparire. Infatti avevano
preso l’abitudine di usarlo per vedere chi riusciva ad ubriacarsi di più pur rimanendo cosciente.
● KOKO, UNA FEMMINA DI GORILLA CHE VIVE
NEGLI STATI UNITI, grazie alla sua eccezionale
capacità di comunicare con il linguaggio dei
segni, ha partecipato alla composizione dei
testi di nove canzoni che sono poi state incluse in un album intitolato “Fine Animal Gorilla”. Il disco, venduto anche su internet, ha
ottenuto un buon successo.
● QUANDO L’INGLESE EDWARD JENNER (1749-1823) SPERIMENTÒ CON SUCCESSO l’immunizzazione dal vaiolo mediante
siero, raccolse le sue osservazioni in un opuscolo di poche pagine ma dal titolo chilometrico che recitava: “Indagine sulle
cause e sugli effetti della vaiola vaccina, una malattia riscontrata in alcune province occidentali dell’Inghilterra, in particolare nel Gloucestershire, e nota come ‘vaccina”.
● UNO STUDIO STATISTICO RIVELA CHE quasi il 60 delle famiglie belghe, irlandesi e francesi hanno un cane o un gatto.
● DAVID STRETCH, UN PROFESSORE DELL’UNIVERSITÀ DI LEICESTER IN INGHILTERRA, ha scoperto che il profumo dell’olio di lavanda può essere utile nella cura dell’insonnia senile.
● L’ETÀ MEDIA DELLA POPOLAZIONE GUATEMALTECA, costituita soprattutto da amerindi discendenti dagli antichi Maya, è inferiore ai 19 anni.
● UNA ECLISSI TOTALE DI SOLE PUÒ DURARE al massimo poco più di 7 minuti e mezzo.
● QUANDO GLI ANTICHI ROMANI VEDEVANO UN RAGNO che si lasciava cadere a terra assieme alla sua ragnatela, si facevano
prendere dal panico in quanto ritenevano che preannunciasse l’imminente crollo della casa nella quale si trovavano.
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LATINA Salute
n . 3 - anno 14 - Dicembre 2011
Trimestrale dell’Azienda USL Latina
chiuso in redazione il 5.dicembre.2011
In questo numero
pagina 3
La Controcopertina - Il punto del Direttore Generale
pagina 4 - 5
L’intervista al dottor Roberto Cianni
pagina 6 - 7
Dai Presidi Ospedalieri - Per un “Ospedale senza dolore”
pagina 8 - 9
Dai Presidi Ospedalieri - La qualità per la sopravvivenza dell’Ospedale... e non solo
pagina 10 - 11
Dai Presidi Ospedalieri - La posta pneumatica entra in Ospedale
pagina 12
Convegni - “I Tumori endocrini - Diagnosi e terapia”
pagina 13
Agenda aziendale - Notizie da segnalare
pagina 14 - 15 - 16 - 17 - 18
Al via la campagna antinfluenzale anche nella Provincia di Latina
pagina 19
Dai Distretti - La cartella personale medico-legale
pagina 20
Dai Distretti - Promozione stili di vita
pagina 21
Dai Distretti - Una rete integrata per il trattamento del dolore
LATINA
LATINA SALUTE
Trimestrale della Asl Latina
Direttore Responsabile
Pietro Antonelli
Coordinamento
Licia Pastore
Registrato
presso il Tribunale di Latina
n. 662 del 24.08.1998
Stampato in proprio
presso Azienda USL Latina
distribuzione interna gratuita
Azienda USL Latina
viale P.L. Nervi s.n.c.
www.ausl.latina.it
Anno XIV
n. 3 Dicembre 2011
REGIONE
LAZIO
LATINA Salute
Distretti:
Gli operatori in servizio presso la linea telefonica possono effettuare
le prenotazioni delle prestazioni ambulatoriali
dei Presidi Nord - Centro - Sud e dei cinque Distretti
Il Numero verde è attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 7.30
alle 17.30 il sabato dalle ore 7.30 alle 13.00
800.98.68.68
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il numero verde Regionale per la prenotazione
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