“Epatite B: il tour” fa tappa a Torino la prima campagna itinerante d’informazione sulla patologia Appuntamento mercoledì 20, giovedì 21 e venerdì 22 maggio in Piazza Vittorio. In Italia 700 mila persone hanno l’epatite B cronica. Informazione, diagnosi precoce, trattamento: gli alleati per prevenire ed evitare gravi conseguenze. Torino, 20 maggio 2009 – Fa tappa a Torino “Epatite B: il tour”, la prima campagna itinerante d’informazione sull’epatite B, che raggiungerà in due mesi le piazze di 24 città. Mercoledì 20, giovedì 21 e venerdì 22 maggio sosterà in Piazza Vittorio un camper allestito a postazione mobile per sensibilizzare e informare la popolazione sull’epatite B, sui rischi di contagio, sulla prevenzione e sull’importanza della diagnosi precoce e stadiazione della malattia. Molto spesso l’epatite B non dà sintomi specifici e questo ritarda il momento della diagnosi. L’informazione e la sensibilizzazione dei cittadini possono svolgere un ruolo fondamentale per contrastare per tempo la malattia. A bordo dei camper, medici specialisti risponderanno a tutte le domande sull’epatite B, come si contrae, come ci si possa difendere, quali siano i comportamenti a rischio e gli esami di laboratorio necessari ad una diagnosi precoce, e con quali semplici mosse si possa gestire al meglio l’epatite B cronica una volta diagnosticata e rallentarne l’evoluzione verso più gravi conseguenze. La campagna prevede anche la distribuzione di materiale informativo sul fegato e sulla malattia. “Oggi, diversamente da molti anni fa, è lo stile di vita a mettere le persone a rischio di contrarre l’epatite B. Sono a rischio tutti quei comportamenti che espongono alla condivisione di liquidi biologici infettanti. E la categoria più esposta al contagio sono i conviventi del soggetto portatore dell’epatite B” – sottolinea Giovanni Di Perri, Direttore del Dipartimento clinico di Malattie Infettive dell’Università degli Studi di Torino. Il virus dell’epatite B, ritenuto 100 volte più contagioso di quello dell’HIV, può essere trasmesso attraverso rapporti sessuali non protetti, scambio o riutilizzo di aghi e siringhe, condivisione di oggetti personali come rasoi o spazzolini da denti, piercing e tatuaggi. “L’epatite B rimane malattia frequente e pericolosa. Le fasce più colpite sono gli over 30, i giovani adulti che non hanno ricevuto la vaccinazione obbligatoria dei primi anni ’90” – afferma Mario Rizzetto, Direttore Divisione di Gastroepatologia dell’Ospedale Molinette di Torino. In Italia, dal 1991, infatti, la vaccinazione contro l’epatite B è inclusa nell’elenco delle vaccinazioni obbligatorie per i nascituri. L’epatite B è una malattia spesso silente: circa il 30% degli adulti con epatite B non mostra sintomi particolari, almeno fino a quando la patologia non diventa cronica. “L’infezione cronicizza quando l’organismo non riesce ad eliminare il virus. Si parla di epatite B cronica – precisa Di Perri – “quando sono passati 6 mesi dall’episodio acuto”. La prevalenza dell’infezione cronica può variare in base alla modalità di trasmissione e all’età in cui si contrae il virus: si stima che circa il 5-10% delle infezioni negli adulti possa evolvere in infezione cronica. L’epatite B cronica può essere causa di conseguenze gravi: tra i malati cronici, almeno il 20% subisce una progressione del danno epatico fino alla cirrosi e al cancro, e si può anche arrivare a dover ricorrere al trapianto di fegato. “Il virus dell’epatite B ha potenzialità oncogene dirette” – afferma Rizzetto – “Diagnosi precoce e terapia corretta possono consentire la prevenzione del carcinoma epatico in molti casi”. Per favorire la diagnosi e far emergere i casi di contagio “sommersi”, un ruolo fondamentale è affidato al medico di medicina generale. Spetta al medico di famiglia, in prima battuta, identificare tra i propri pazienti quelli che possono avere o aver avuto comportamenti a rischio. Questo tipo di anamnesi richiede particolari competenze ed abilità relazionali col paziente. Identificati i soggetti a rischio potenziale, va eseguito uno screening mirato. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con le Società Scientifiche AISF – Associazione Italiana per lo Studio del Fegato, SIGE – Società Italiana di Gastroenterologia, SIMG – Società Italiana di Medicina Generale e SIMIT – Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali. Dopo Torino, il tour proseguirà fino al 25 maggio. Due camper percorreranno l’Italia e sosteranno 3 giorni in ciascuna delle 24 città previste. “Epatite B: il tour” è una iniziativa Bristol-Myers Squibb Ufficio stampa Proforma – Roma Simona Maurelli 335.848.9501 Daniela Caffari 346.670.5534 [email protected] Organizzazione e coordinamento “Epatite B: il tour” Gas Communication – Tel.06.681.342.60 Giuliana Goggi – [email protected] Mara Cochetti – m.cochetti@ gascommunication.com