Corso di formazione AO Cosenza OTTIMIZZAZIONE DELLA FASE PREANALITICA: QUALITA’ DEL CAMPIONE BIOLOGICO” 15 OTTOBRE 2013 U.O. DI MICROBIOLOGIA E VIROLOGIA CLINICA E MOLECOLARE Olga Savino DIAGNOSI DIRETTA Dimostrazione della presenza di un microorganismo o di suoi componenti in campioni biologici DIAGNOSI INDIRETTA Dimostrazione della presenza di una risposta anticorpale specifica nei confronti di un microorganismo Dipendono dall’infettività del virus Dimostrazione di un microorganismo (virus) mediante coltura substrati cellulari METODO TRADIZIONALE METODO RAPIDO • Inoculazione in colture cellulari fatte crescere su vetrino • Inoculazione in colture cellulari fatte crescere su piastre a 24 pozzetti • incubazione a 37°C presenza di CO2 5% • incubazione a 37°C in presenza di CO2 5% in • immunofluorescenza con anticorpi monoclonali antiproteine virali specifiche • risposta: 24-48h • osservazione giornaliera al microscopio ottico per evidenziare la compara di ECP (effetto citopatico) virusspecifico • CMV risposta: 1-14 giorni CPE da CMV virus influenza A virus parainfluenza 2 adenovirus virus respiratorio sinciziale Esiti positivi per antigeni virali mediante immunofluorescenza su colture cellulari 18-24 ore dopo l’inoculazione Dimostrazione diretta di un microorganismo o di suoi componenti in campioni biologici 1 2 Ricerca diretta del virus mediante microscopia elettronica Ricerca diretta di proteine specifiche virali mediante: • Immunofluorescenza, • Test immunoenzimatici • Test immunocromatografici • Test di agglutinazione rapida al lattice Test ELISA manuali o automatizzati Influenza virus RSV (IF) Calicivirus Test rapido per l’influenza Scraping vescicole VZV Sangue PMN Esempi: presenza di un virus direttamente nel campione biologico rapidità di esecuzione (stessa giornata di arrivo del campione o dopo 24 h) evidenziano sia particelle infettanti che non infettanti CMV Dimostrazione diretta di un microorganismo o di suoi componenti in campioni biologici 1 2 Ricerca diretta del virus mediante microscopia elettronica Ricerca diretta di proteine specifiche virali mediante: • Immunofluorescenza, • Test immunoenzimatici 3 ricerca di acidi nucleici virali mediante test biomolecolari • Test immunocromatografici • Test di agglutinazione rapida al lattice Test ELISA manuali o automatizzati Influenza virus HPV (ibridazione in situ) Rotavirus (elettroferotipo) RSV (IF) rt-PCR Calicivirus Test rapido per l’influenza Real Time PCR PCR MULTIPLEX MICROARRAY Tecniche quantitative di amplificazione geniche valutazione contemporanea di target virali o batterici diversi Normalized fluorescence Fluorescence signal 0 10 20 30 40 Time (minutes) 50 60 Sangue Tessuti criopreservati, paraffinati, formalinizzati Campioni bioptici Urine Saliva Aspirato midollare Feci CAMPIONI ANALIZZABILI CON TECNICHE MOLECOLARI Liquor Tamponi Altri fluidi corporei (faringeo,nasofaringeo, endocervicali, vulvari, congiuntivali ecc.) Aspirato nasofaringeo Espettorato Liquido amniotico/villi coriali Liquido seminale Esfoliato endocervicale Liquido da lavaggio broncoalveolare Che cosa ricercano le tecniche molecolari? Sequenze del genoma a DNA o RNA dei microorgaismi RNA DNA 1. NON NECESSARIA LA VITALITÀ DELL’AGENTE PATOGENO 2. INDISPENSABILE: • integrità dell’acido nucleico (qualità) • quantità dell’acido nucleico DNA Il DNA è una molecola stabile per la presenza di due catene associate dalla presenza di molti legami deboli. Questa disposizione rende molto difficile la dissociazione della molecola di DNA RNA Struttura a singola elica, meno stabile del DNA • facilmente e rapidamente degradabile • vulnerabile all’idrolisi spontanea in condizioni di pH, temperature elevate ed in presenza di cationi bivalenti quali lo zinco FALSI NEGATIVI: DNA, RNA INATTIVAZIONE O INIBIZIONE 1. FATTORI INTRINSECI - enzimi presenti nel campione - inibitori aspecifici 2. FATTORI ESTRINSECI - danno ossidativo - enzimi presenti nell’ambiente - pollini (meno di 10 grani di polline sono in grado di digerire enzimaticamente componenti essenziali delle reazioni di amplificazione) - polvere dei guanti Wilson I.G.: Inhibition and Facilitation of Nucleic Acid Amplification. App and Environ Microbiol 1997; 63(10): 3741-3751 Classificazione in base al substrato Classificazione in base all’attività ESONUCLEASI: determinano la rottura del legame fosfodiestereo a livello dell’ultimo nucleotide del filamento: DESOSSIRIBONUCLEASI (DNAsi) NUCLEASI RIBONUCLEASI (RNAsi) - 3’ esonucleasi - 5’ esonucleasi ENDONUCLEASI: determinano la rottura di un legame fosfodiestereo all’interno del filamento Alcune nucleasi sono dotate di entrambe le attività DNAsi • Sono meno diffuse e meno stabili delle RNAsi • Vengono inattivate a 121°C per 15 minuti RNAsi • Sono enzimi molto diffusi • Sono molto attive su qualsiasi RNA non protetto, molto resistenti al calore, alla sterilizzazione in autoclave e all’irradiazione • Sono inattivate dal Guanidinio Tiocianato e da agenti riducenti quali il -mercaptoetanolo FONTI DI RNAsi E DNAsi: corpo umano (mani, viso, braccia , capelli) FALSI POSITIVI: DNA, RNA CONTAMINAZIONE Endogena (campione, provette) Esogena (microorganismi, polvere, amplificati) Wilson I.G.: Inhibition and Facilitation of Nucleic Acid Amplification. App and Environ Microbiol 1997; 63(10): 3741-3751 1. Operare in asepsi per evitare la contaminazione da agenti inattivanti oltre che da acidi nucleici estranei 2. Utilizzo materiali (provette, puntali, soluzioni ecc.) DNAsi e RNAsi free RACCOLTA, CONSERVAZIONE E TRASPORTO DEL CAMPIONE PER DIAGNOSI VIROLOGICA DIRETTA TAMPONI, ASPIRATI, CAMPIONI BIOPTICI O AUTOPTICI: • immergere in terreno di trasporto per virus LIQUOR, URINA, L.PLEURICO, FECI, altro • raccogliere in contenitore sterile Mantenere a 2-8°C e invio in laboratorio entro 2-3 ore dal momento del prelievo SANGUE 1.Indagini molecolari su sangue intero CMV, EBV, HHV6, HHV8 TAPPO VIOLA con EDTA 2. Indagini molecolari su plasma o siero HCV RNA - HBV DNA TAPPO ROSSO HIV RNA TAPPO VIOLA I CAMPIONI NON POSSONO ESSERE CONSERVATI INVIO DEL CAMPIONE A TEMPERATURA AMBIENTE DEVONO ESSERE PROCESSATI SUBITO!! DIAGNOSI DIRETTA: Qualche esempio………………………….. INFEZIONI VIRALI DELL’APPARATO GENITO URINARIO HPV Iter diagnostico Campioni per ricerca DNA di HPV Liquido seminale, Urine primo mitto, Biopsie del tratto urogenitale e anale Tamponi o scraping endocervicali, vaginali, vulvari, anali,perianali nella femmina Tamponi uretrali, da solco balanoprepuziale,glande, scrapings da lesione anale, perianale e pene nel maschio Contenitore sterile LIQUIDO SEMINALE: diluire 1:10 in terreno di trasporto e congelare a 20°C URINE: 1,5 ml. di terreno di trasporto centrifugare, risospendere il pellet in terreno di trasporto e congelare a -20°C ALTRI CAMPIONI: congelare a -20°C AZIENDA OSPEDALIERA DI COSENZA MICROBIOLOGIA E VIROLOGIA CLINICA E MOLECOLARE direttore: dr.Cristina Giraldi SETTORE DI BIOLOGIA MOLECOLARE Tampone cervico-vaginale Ricerca e tipizzazione del Papillomavirus Umano (HPV) mediante Polimerase Chain Reaction cognome provenienza data di nascita indirizzo notizie cliniche nome medico curante cod. fiscale n.tessera sanitaria esami citologici o istologici : topografia cervicale, vaginale, vulvare IL MEDICO ESECUTORE ( firma leggibile) Raccolta del campione dalla cervice Cervice normale Cervice : condilomi piatti Cervice : condilomatosi produttiva Vagina : condilomi acuminati Dove si processano i campioni? SETTORE DI BIOLOGIA MOLECOLARE INFEZIONI CONGENITE, CONNATALI E PERINATALI STATO IMMUNITARIO IgM+, IgG+ DATAZIONE INFEZIONE IgG avidità bassa Infezione in gravidanza III° livello diagnostico DIAGNOSI PRENATALE test biomolecolari sangue materno - placenta - sangue cordale - l.amniotico - l.pleurico, ascitico e tessuti fetali DIAGNOSI PRENATALE Quando? dopo 8 settimane dall’infezione materna > 18^ settimana di gestazione (21^-22^ sett.) CONGENITAL CMV INFECTION PRIMARY INFECTION PREGNANT WOMEN Transplacentar route FETUS Amniocentesi: 21-22 settimana di gestazione Isolamento virale (shell vial) CMV DNA PCR il virus viene eliminato nel liquido amniotico attraverso l’urina e solo dopo la 20-21 SG si ha una consistente diuresi fetale CMV è un virus a replicazione lenta e occorrono circa 6-9 settimane dopo l’infezione materna affinchè il virus venga eliminato dal feto con l’urina nel liquido amniotico INFEZIONI DA VIRUS A TROPISMO EPATICO INFEZIONI DA VIRUS DELL’IMMUNODEFICIENZA UMANA (HIV) Hepatitis C Virus (HCV) Envelope Core Envelope glycoproteine Viral RNA (9400 nucleotides) 55 – 65 mm L’infezione cronica da HCV interessa circa il 3% della popolazione mondiale Storia naturale infezione HCV 100 infezioni acute HCV 80% infezione persistente 20% guarigione 80 pazienti 20 pazienti 30% stabile, cronica, nonprogressiva 24 pazienti 40% variabile progressione 32 pazienti 30% severa progressiva epatite 24 pazienti terapia cirrosi, HCC, trapianto di fegato, morte Fallimento terapia (~40%) 22 pazienti Adapted from Alter and Seeff. Semin Liver Dis. 2000. Risposta sostenuta (~60%) 34 pazienti HCV utilità test virologici HCV RNA, è un marker di replicazioneof HCV Pattern sierologici di guarigione HCV Pattern sierologici di infezione cronica HCV Anti-HCV Symptoms +/- Anti-HCV Symptoms +/- HCV RNA titer HCV RNA titer ALT ALT normal 0 1 2 months 3 4 5 6 1 2 years 3 Time after Exposure Chevaliez S, Pawlotsky J-M. Clin Liver Dis. 2005. normal 4 0 1 2 months 3 4 5 6 1 Time after Exposure 2 years 3 4 HCVAb + HCV RNA QL HCV RNA +, ALT decisione terapia HCV RNA -/+ ALT N K mesi anni No terapia Resultati terapia HCV: % di risposta sostenuta virologica (SVR) 70 63 60 50 41 39 IFN + RBV 1998 PEG-IFN 2000-2002 40 30 20 10 13 6 0 IFN 24 wk 1998 IFN 48 wk 1998 PEG-IFN + RBV 2001-2004 *Intent-to-treat analysis 1. McHutchison et al. N Engl J Med. 1998. 2. Poynard et al. Lancet. 1998. 3. Zeuzem et al. N Engl J Med. 2000. 4. Lindsay et al. Hepatology. 2001. 5. Fried et al. N Engl J Med. 2002. 6. Manns et al. Lancet. 2001. 7. Hadziyannis et al. Ann Intern Med. 2004. HCV-RNA nel follow up terapeutico antivirale HCV RNA prima durante fine terapia Predittiva di SVR Identifica i soggetti NR Predittiva di relapse SVR: risposta virologica sostenuta NR: non responder alla terapia dopo 6 mesi dalla terapia SVR FOLLOW UP VIROLOGICI IN TERAPIA TERAPIA NON RESPONDER RELAPSE BREAK THROUGH RESPONDER LONG TERM HCV RNA HCV RNA HCV RNA HCV RNA TERAPIA HCV RNA TERAPIA HCV RNA TERAPIA tempo Quale test si deve eseguire per individuare un’infezione HCV correlata? Ricerca anticorpi anti-HCV O Ricerca HCV RNA Ricerca anticorpi anti-HCV nel follow up terapeutico antivirale quale ricerca e quale prelievo? Provetta sierologica per ricerca di HCV RNA quali-quantitativo HIV RESPONSABILE DELLA PIÙ GRANDE PANDEMIA DI TIPO COMPORTAMENTALE Stime OMS nel mondo: ~ 33.4 milioni di soggetti infetti oltre 42 milioni sono stati finora i decessi cumulativi per AIDS HIV diagnosi sierologica INFEZIONE ACUTA Anticorpi anti-HIV Sindrome similmononucleosica Rash maculopapulare Sintomi gastrointestinali Encefalopatia CD4 linfopenia CD8 linfocitosi Anemia Trombocitopenia Febbre ALGORITMO DIAGNOSTICO (1) Adulti, adolescenti, bambini ≥ 18 mesi TEST DI SCREENING (ELISA) POS NEG TEST DI CONFERMA (WB) POS HIV-RNA nel plasma CD4 e CD8 Il follow-up del paziente infetto HIV-1 RNA + CD4 e CD8 Definire l’andamento dell’infezione sotto il profilo prognostico Individuare la necessità di somministrazione di farmaci HIV-1 RNA viral load Valutare l’efficacia del regime terapeutico in atto Quale test si deve eseguire per individuare un’infezione da HIV? 1. Ricerca anticorpi anti-HIV o 2. Ricerca HIV RNA Ricerca anticorpi anti-HIV grazie