Museo dell'ITIS “G.Peano” Torino – Sezione Informatica
Museo
dell'ITIS “G.Peano”
Sezione Informatica
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Museo dell'ITIS “G.Peano” Torino – Sezione Informatica
Autori
Fabrizio Aragno
Stefano Compierchio
Serena Fiermonte
Marco Luppino
Andrea Monticone
Fabrizio Sanfilippo
Alfonso Salvatore
Luca Scardina
Raffaele Spina
Marco Zecchin
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Indice
HP 9100B.......................................................................................................4
Apple II.........................................................................................................8
Commodore PET 2001..................................................................................13
Apple compatibile 6502................................................................................16
Commodore PET 8032..................................................................................18
Commodore PET 3040 .................................................................................20
Floppy Disk..................................................................................................20
DEC VT100...................................................................................................22
PC Intel 286.................................................................................................24
Olivetti M24.................................................................................................27
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HP 9100B
Scheda tecnica
Oggetto: computer calcolatore
Fornitore: Hewlett Packard
Data della fabbricazione: 1969
Prezzo originale: $4900
Peso: circa 40 libbre
Misure: larghezza: 19", profondità: 16", altezza: 8 1/4 "
Display: A tubo catodico. una resa di 7 segmenti su 3 linee
Periferiche: stampante HP 9120, lettore schede ottico HP
Brevetto: numero 3.623.156 degli Stati Uniti
Descrizione
L’ HP-9100 è basato su un prototipo di calcolatore a virgola fissa progettato da
Malcolm McMillan che poteva calcolare alcune delle più comuni funzioni in pochi
secondi ed un prototipo di calcolatore a virgola mobile progettata da Tom Osborne.
L’HP 9100B è in grado di calcolare:
•
numeri in virgola mobile con un intervallo di 10^-98 a 10^99
•
logaritmo (naturale e base 10)
•
antilogaritmo (naturale)
•
radice quadrata
•
funzioni trigonometriche (iperbole compresa)
•
somma e sottrazione vettoriale
•
operazioni varie come 1/x, il pi-greco ecc.
•
un sistema di logica che potrebbe maneggiare le espressioni
complesse1
1
RPM: Reverse Polish Notation (notazione polacca inversa). Supponendo dover effettuare
un'operazione di moltiplicazione quale 3x7, in notazione algebrica vengono premuti in
successione 3, x,7,=; in notazione polacca inversa 3, 7, x.
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La parte anteriore del calcolatore è formata da una grande tastiera. I tasti sono
stati separati in quattro gruppi: funzioni scientifiche, funzioni di memoria e della
pila, matematica di base e funzioni di programmazione. Alla destra dei tasti si
trova una ruota zigrinata per la selezione del numero di cifre visualizzate dopo il
punto decimale. Un ulteriore tasto consente di specificare il tipo di periferica
collegata al calcolatore. Sopra i tasti si trovano le levette per i gradi/radianti,
virgola mobile/fissa, acceso/spento e programma/esecuzione.
Sopra la tastiera alla destra c’è il lettore di schede. Un angolo della scheda
potrebbe essere tagliato affinché questa venga protetta da scritture accidentali.
Una scheda viene inserita nella scanalatura del lettore e viene espulsa dalla
stessa scanalatura dopo la lettura o la scrittura. Sopra la tastiera a sinistra c’è il
display verde a tubo catodico( 3.25" x 4.75" ).
L'HP 9100B è programmabile fino ad un massimo di 392 linee di codice e con
l'utilizzo di 32 registri.
Linea di assemblaggio dell'HP 9100A in Loveland, Colorado circa 1968.
Tom Osborne
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Apple II
Scheda tecnica
CPU: MOS Technology 6502
Velocità della CPU: 1,8 Mhz
RAM su scheda madre: 48 kByte (con chip da 16kx1)
RAM massima: 64 k
ROM: 12 k
Velocità del BUS: 1 Mhz
Slot: 8 slot proprietari
Porte Seriali: scheda di espansione opzionale
Porta giochi per 4 input analogici integrata (joystick)
Floppy: opzionale
HD: nessuno
Video: 6 colori a 280x192, colori a 4-bit at40x48
Uscita suono: altoparlante incorporato
Data di introduzione: 1977
Data di ritiro: 1980
Caratteristiche
L'Apple II è considerato il primo personal computer prodotto su scala industriale.
Steve Jobs e Steve Wozniak già nel 1976 avevano costruito nel loro garage l'Apple I,
un computer che però poteva essere appetibile solo ad un pubblico di appassionati
di elettronica. Steve Jobs desiderava rendere l'informatica accessibile a tutti e quindi
decise di sviluppare il progetto dell'Apple I. L’idea geniale fu quella di proporre
l'elettronica ad un pubblico più vasto: l’Apple II aveva un alimentatore ed una
tastiera incorporata ed era racchiuso in un case di plastica - una rarità al tempo che fu colorato di beige, in altre parole la prima forma del personal computer che
utilizziamo ancora oggi.
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Wozniak lavorò fin da subito per migliorare l' Apple I e presto fu introdotto il nuovo
Apple II con ben 8 slot di espansione, la possibilità di espandere la RAM originale di
4Kb fino a 48Kb, la possibilità di mostrare grafici a colori, un case plastico ed una
tastiera prodotte in serie. Buona parte del successo commerciale dell' Apple II fu
dovuto proprio alla presenza di molti slot di espansione che rendevano questo
computer particolarmente versatile a livello di hardware al contrario dei suoi diretti
concorrenti (Commodore PET e TRS-80) che non brillavano certo in fatto di
espandibilità.
Ospitava nelle ROM il BASIC in versione intera per una più facile programmazione e
includeva due palette di giochi e una cassetta demo per 1.298 $. Nell'Aprile del 1978
la Apple rilasciò un drive, uno dei meno costosi del tempo. Rimase tra i prodotti
Apple sino al 1980. Fu anche equipaggiato con un case nero e venduto nei mercati
educational da Bell & Howell.
L’ Apple IIe uscì nel gennaio del 1983 e fu il terzo modello della serie Apple II di
personal computer (successore dell’Apple II Plus).
Apple IIe ebbe due revisioni, chiamate A e B. Nella revisione B venne introdotta la
"doppia alta risoluzione" di 580x192 pixel in 16 colori.
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Steve Jobs
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Steve Wozniak
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Commodore PET 2001
Scheda tecnica
Nome: PET 2001
Costruttore: Commodore
Tipo: calcolatore professionale
Origine: U.S.A.
Anno: 1977
Linguaggio di programmazione: Commodore Basic 1.0
Tastiera: 73 tasti con tastierino numerico
CPU: MOS 6502, 1 MHz
RAM: 4 KB (PET 2001-4), 8 KB (PET 2001-8)
VRAM: 1 KB
ROM: 14 KB
Modalità testo: 40 colonne, 25 righe
Colori: monocromatico
Interfacce I/O: IEEE 488, porta parallela, porta I/O ad 8 bit
Supporti incorporati: registratore di nastri
Gruppo di alimentazione: gruppo di alimentazione incorporato
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Storia
Il PET (Personal Electronic Transactor) è famoso in tutto il mondo per
essere uno tra i primi personal computer della storia. Venne prodotto
dall’azienda americana di Jack Tramiel, la Commodore, che negli anni
settanta fu una delle prime a investire nell’informatica di largo consumo;
25 anni dopo la fondazione della Commodore, Tramiel acquisì la MOS
Technology, l’azienda che aveva sviluppato il microprocessore MOS 6502 a
1 MHz, e progettò così un computer in grado di utilizzarlo.
Il Commodore PET 2001 fu presentato per la prima volta al CES
(Consumer Electronic Show) di Chicago nel 1977, e ciò che lo rendeva
particolare era la sua estetica, dato che aveva monitor, tastiera e
registratore di nastri incorporati nello stesso case.
Le potenzialità di questo computer (una memoria di 4 kb espandibile fino
a 8 kb, ed un sistema operativo residente sulla ROM) gli garantirono un
rapido successo, basti pensare che in Europa coprì l'80% del mercato; il
PET divenne presto obsoleto a causa dell'incompatibilità con le periferiche
di altri produttori, e questo generò un particolare fenomeno: ogni
computer era circondato dalle sue periferiche Commodore, tra cui il
colossale lettore CBM 8280 per floppy da 8 pollici e la grossa e rumorosa
stampante ad aghi CBM 3022.
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Apple compatibile 6502
Scheda tecnica
Anno di apparizione: giugno 1980
Dismissione: 1985
Costo: 2.000.000 lire it. + 1.000.000 lire it. per due floppy
CPU: Synetek 6502A
Frequenza CPU: 2 Mhz
Bus: 2 Mhz
Slot : 4 proprietari (compatibili con Apple II)
Ram: 128 Kb, massima 256 kB tramite scheda
Video: 80 X 24
Porte: Altoparlante
Floppy Disk : 5.25" 143 KB
Rom : 4 KB
Caratteristiche
Sistema operativo: è il primo sistema operativo chiamato (Sophisticated Operating
System) cioè a consentire l’organizzazione gerarchica del file sistem. E’ compatibile
con l’Apple II Plus attraverso l’emulazione.
Grafica: display a 80 colonne.
Dischi: è dotato di un floppy disk da 5" 1/4 con capacità di gestire fino a tre floppy
disk esterni e supporta anche un hard disk esterno opzionale chiamato Profile.
CPU: il processore dell'Apple III è un 6502 a 2 Mhz. La CPU a 8-bit che come altre
macchine dell'Apple utilizza la tecnica del dividere la memoria in blocchi e attivare il
blocco solo quando un programma deve accedere ad essa. Questa tecnica è
necessaria dato che il processore 6502 non è in grado di indirizzare direttamente
tutta la memoria dell'Apple III.
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Storia
L'Apple III fu il primo computer professionale progettato da Apple Computer. La
Apple è una società con sede a Cupertino (Silicon Valley in California) conosciuta in
tutto il mondo grazie alla produzione di computer Macintosh, al famoso lettore di
musica digitale iPod ed al negozio di musica online iTunes Store.
Il progetto dell'Apple III fu avviato nel 1978 sotto la guida del dott. Wendell Sander.
Il nome in codice del progetto era "Sara". L'Apple III venne presentano nel maggio
del 1980 come computer da ufficio. Il computer fu un disastro commerciale poichè
era molto costoso, non erano disponibili programmi che sfruttassero adeguatamente
le sue potenzialità ed era soggetto a molti problemi tecnici sia software che
hardware. Il problema principale era il surriscaldamento: il cofondatore dell’Apple
Steve Jobs era contrario alle ventole poichè riteneva che il computer dovesse essere
un oggetto silenzioso, quindi utilizzò una struttura in metallo pieno che non
raffreddava adeguatamente e guastava l'hardware per l’eccessiva temperatura
interna. Un famoso aneddoto sull’Apple III racconta che una nota tecnica consigliava
l’utente in caso di blocco della macchina di sollevare il computer di 75 millimetri e di
lasciarlo andare. L’impatto con il tavolo avrebbe prodotto il reset di alcuni
componenti della scheda madre che tendevano a bloccarsi.
Una versione migliorata, l'Apple III Plus, venne presentata nel dicembre 1983 al
costo di 2995 dollari. L'Apple III Plus risolse i problemi hardware del predecessore e
portò la memoria interna a 256 Kbyte oltre a utilizzare una tastiera simile a quella
dell'Apple IIe. Tuttavia nemmeno questa versione ebbe successo e quindi Apple ritirò
il computer dal mercato nel 1985.
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Commodore PET 8032
Scheda tecnica
Anno di apparizione: 1979
Nome: CBM PET 8032
Casa produttrice: Commodore Business Machine
Origine: Stati Uniti
Anno: 1980
CPU: MOS 6502
Velocità: 1MHz
RAM: 32K
ROM: 16kb
Grafica: 80 colonne x 24 righe, monocromatico
Porte di I/O: IEEE 488, Parallel, Serial, Cassette
Prezzo: 1500$
Caratteristiche
Presentato alla Fiera di Hannover nel 1979, il Commodore CBM 8032 fu il modello più
innovativo della nuova serie 8000 della Commodore.
Tra le caratteristiche più significative ricordiamo l'estensione della grandezza della
schermata, dalle 40 colonne del PET 2001 alle 80 colonne e l'espansione della
memoria a 1MB. proprio per questo venne proposto al mercato come un modello
della categoria “Business” della casa produttrice americana.
Le analogie con le altre macchine precedenti sta nel medesimo utilizzo del BASIC
versione 4.0. (utilizzato sempre in simbiosi con il Kernel I/O del sistema).
Dal punto di vista estetico, il CBM 8032 presenta un restyling totale (dallo schermo
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alla dimensione dei tasti della tastiera) e permette, tramite l’utilizzo del protocollo
IEEE 488 o delle porte seriali e parallele di cui dispone, il collegamento con altre
periferiche esterne, come una stampante o il Dual Drive Floppy Disk PET 3040.
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Commodore PET 3040
Floppy Disk
Scheda tecnica
Anno di apparizione: 1979
Descrizione: Drive doppio (2 Floppy Disk)
Processore: MO 6502
Formato del dischetto: 5,25 , DSSD
Capacità: 170 KByte formattato
Codifica: GCR
Formattazione: 35 tracce (17-21 settori per traccia) 256 byte per settore
Protocollo standard utilizzato: IEEE 488
Frequenza: ~1 MHz
RAM: 4 KByte
ROM: 4 KByte
Caratteristiche
Il 3040 è un dischetto dual drive con un meccanismo di immagazzinamento. E’
usato principalmente come una periferica atta alla duplicazione di dati,
contenuti in floppy (la parte hardware della macchina ne può contenere 2) e
alla loro formattazione.
E' composto da un controllo di lettura e scrittura, una guida elettronica motoria,
due meccanismi guida, due centri lettura e scrittura, meccanismi di posizione e
dischetti rimovibili. Il 3040 non ha bisogno di spazi di memoria nel p.c. Ciò
significa che si ha tanta memoria libera nel computer come quando si ha il 3040
collegato.
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Pannello frontale
Consiste in un pannello in cui è possibile inserire due dischetti con chiusura
automatica dopo l’ inserimento degli stessi. Quando si chiude “la porta”, il
dischetto è fissato al suo interno. Inoltre, sui pannelli frontali ci sono tre LED:
•
•
•
la prima sulla destra è chiamata indicatore attivo guida 0, si illumina
quando è attivo
il LED sulla sinistra fa lo stesso per il drive 1
l’ indicatore nel mezzo si illumina ogni volta che vi è un errore.
Pannello retrostante
Il retro del 3040 contiene i tasti per la sua alimentazione. Vicino al bordo
inferiore del pannello c’è un interruttore per accendere e spegnere la macchina.
Configurazione interna
All’interno del 3040 ci sono due dischi guidatori Shougart 390. La parte
meccanica è per la maggior parte localizzabile sotto la parte hardware stessa
dei dischetti.
Il dischetto
Il dischetto, conosciuto anche come floppy disk, è simile al dischetto standard
flessibile. Le dimensioni sono notevoli e si avvicinano alla grandezza di 5/4 di
pollice.
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DEC VT100
Scheda tecnica
Il VT100 è un video terminale prodotto dalla Digital Equipment Corporation (DEC)
e che è lo standard “de facto” utilizzato per gli emulatori terminali.
Il VT100 è stato introdotto sul mercato nell’agosto del 1978, dopo il predecessore
VT52. Il VT100 comunica con il sistema host cui è collegato tramite linee seriali
utilizzando la codifica di caratteri ASCII e le sequenze di controllo (escape
sequence) standardizzate dall’ANSI. Il VT100 è stato il primo terminale Digital
disponibile al mercato degli utilizzatori finali ad incorporare funzionalità grafiche
quali grassetto, blink, sottolineatura, così come una videata selezionabile da 80 o
132 colonne.
•
•
•
•
Tutte le impostazioni del VT100 sono accessibili tramite un menù
interattivo visualizzato sullo schermo; le impostazioni vengono
memorizzate in una memoria non-volatile all’interno del terminale
stesso. Il VT100 offre anche un insieme aggiuntivo di caratteri che
consentono di disegnare form sullo schermo.
Le sequenze di controllo utilizzate dalla famiglia VT100 si basano sullo
standard ECMA-48 (ISO/IEC 6429 and ANSI X3.64) e spesso sono
indicate come codici di escape ANSI. Il VT100 non è stato il primo
terminale basato su X3.64: la Heath Company produceva un video
terminale basato su microprocessore che implementava un sottoinsieme
dello standard proposto dalla ANSI in X3.64.
Il VT100 è stato anche il primo terminale della Digital basato su un
microprocessore standard (in questo caso l’Intel 8080).
E’ possibile aggiungere delle opzioni per far sì che il terminale supporti
una stampante esterna e memoria grafica aggiuntiva (detta "AVO"
'Advanced' Video Option — senza questa opzione il VT100 non può
visualizzare testi di 24 linee a 132 colonne).
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Il VT101 e VT102 sono i prodotti successivi a minor costo non espandibili,: il
VT102, ad esempio, include le opzioni AVO e la possibilità di una porta seriale per
la stampante.
Prodotti successivi
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•
•
Il VT100 è stato la piattaforma su cui la Digital ha costruito gli altri
prodotti successivi:
VT105: contiene un sottosistema a grafica semplice che lo rende più
compatibile con i primi Vt55
VT125: aggiunge un’implementazione del ReGIS Remote Graphic
Instruction Set.
VT103: include il processore LSI-11
VT278: include il processore del PDP-8, consentendo al terminale di poter
eseguire il software di elaborazione testi WPS-8
VT180: (nome in codice "Robin") integra il single-board microcomputer
utilizzando lo Zilog Z80 per eseguire CP/M
Nel 1983 il VT100 venne sostituito dalla serie più potente di terminali
VT200, quali il VT220.
Nell’agosto del 1995 il settore della Digital che si occupava di terminali venne
venduto alla Boundless Technologies.
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PC Intel 286
Scheda tecnica
Nome esteso: PC Intel 286
Produttore: Intel
Anno: 1985
Processore: 80286
Frequenza: 4.77 MHz
Hard Disk: 35 MB
FDD: 1 MB
RAM: 1 MB - 16 MB
Sistema Operativo: DOS
Descrizione
Nel 1983, Intel lanciò sul mercato il suo primo PC con installato un processore
8086/88. Due anni dopo esce l'Intel 286.
Tra le caratteristiche principali di quest'ultima macchina vanno ricordati l’hard disk
opzionale da 20 MB ( 5 ¼ “) preinstallato, il drive per floppy disk ( 5 ¼ “) fino ad
1,2 MB e la capacità, da parte della CPU, di poter gestire fino a 16 MB di RAM. In
ogni caso, i PC Intel 286 difficilmente arrivarono a montare più di 1 MB di RAM,
poiché una quantità superiore poteva essere gestita solo attraverso emulazione di
memoria estesa da parte del sistema operativo DOS, installato in maggioranza su
tali macchine.
Tra le nuove caratteristiche vanno ricordati anche cinque nuovi registri per la
gestione della memoria in modalità multitasking e la possibilità di poter lavorare in
modalità reale o protetta per mantenere la compatibilità verso il basso.
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Processore Intel 286
Scheda tecnica
Nome esteso: Intel 80286, iAPX 286
Produttori principali: Intel, AMD, Harris Corp.
Anno: 1982 - 1986
Frequenza di Clock: 6 MHz - 25 MHz
Architettura: x86
Coprocessore: 287
Bit registro: 16 bit
Caratteristiche
L’Intel 286 fu la prima CPU ad essere pienamente retrocompatibile, ossia a
supportare completamente il software scritto per i suoi predecessori (tra cui 8080,
8088, 8086).
Era in grado di indirizzare ben 2 byte di memoria, grazie alla sua architettura a 16
bit, e opzionalmente era integrabile un coprocessore chiamato 287.
Per quanto concerne la frequenza di clock, le prime versioni rilasciate lavoravano
fino ad 8 MHz, una velocità abbastanza bassa se si considera che AMD è riuscita ad
overcloccare il processore fino a 25 MHz, ma comunque doppia rispetto al
predecessore 8086, che lavorava a 4,7 MHz.
Tra le nuove caratteristiche vanno ricordati anche cinque nuovi registri per la
gestione della memoria in modalità multitasking e la possibilità di poter lavorare in
modalità reale o protetta per mantenere la compatibilità verso il basso.
Nella modalità reale, il 286 si comporta come l'8086 e non utilizza i nuovi registri: è
quindi compatibile con il suo predecessore, col vantaggio di essere molto più veloce.
Nella modalità protetta consente invece il multitasking (cioè l'esecuzione
contemporanea di più programmi) e la gestione della memoria virtuale (garantendo
anche la protezione delle zone di memoria occupate dalle varie applicazioni in
esecuzione). La modalità protetta non ebbe inizialmente successo. La difficoltà di
gestire il multitasking rese necessario lo sviluppo del modello successivo il 386.
Solo nel 1987 verrà sviluppato l'OS/2, un sistema operativo in grado di operare
completamente in questa modalità.
Va comunque ricordato che questa novità non venne mai sfruttata completamente,
probabilmente a causa di problemi di calcolo (o di progettazione) della CPU che
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rendevano instabile il passaggio tra le 2 modalità. Non era infatti possibile passare
da una modalità all’altra indifferentemente ma ad ogni passaggio era necessario un
reset della CPU.
Solo con l’avvento del 386, a 32 bit, si ebbe un supporto più adeguato.
Note storiche
Il processore Intel 80286, conosciuto anche come 286, appartiene alla famiglia di
processori x86.
Questo processore venne lanciato sul mercato da Intel agli inizi del 1982, più
precisamente il 1 febbraio. Le prime versioni commercializzate avevano ben 134000
transistor ed una frequenza di clock di 6 e 8 MHz. Durante i primi anni 80 uscirono
versioni più performanti, con frequenze di clock superiori. Si passò da 8 a 12,5 MHz
per arrivare in seguito fino a 16, 20 e 25 MHz.
Le velocità più elevate non furono però raggiunte da Intel, ma da 2 case produttrici
concorrenti, AMD e Harris Corporation. Il 286 fu infatti il primo processore ad essere
“copiato” da AMD che ne acquistò i diritti di produzione da Intel e creò un 286
competitivo per prestazioni e conveniente per prezzo.
Questo microprocessore costituì di fatto una grande svolta per i Personal Computer.
Secondo alcune stime, entro 6 anni dall'introduzione del processore 286, i personal
computer basati su di esso erano 15 milioni in tutto il mondo.
Con il 286, il PC uscì dalla categoria dei sistemi batch (sistemi che eseguono i
processi in sequenza) per entrare a fare parte dei sistemi multitasking (sistemi nei
quali i processi possono avanzare in parallelo).
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Olivetti M24
Scheda tecnica
CPU: INTEL 8086
Velocità di clock: 8 MHz
RAM: 128 Kb (espandibile fino a 640 Kb)
ROM: 16 Kb
Porte diI/O: parallela (Centronics), RS232c, IEEE 488, Mouse , Tastiera
Sistema operativo: MSDOS, CP/M 86 (CPM per processori Intel) , UCSD-P,
PCOS, Minix (sistema operativo simile a Unix) in versione XT.
Grafica: 320 x 200 con 4 colori / 640 x 200 monocromatico / 640 x 400
monocromatico
Dischi: Hard-Disk 11.5MB Winchester (opzionale), floppy-disk: 2 x 5,25"
360 o 720 KB
Storia
L’Olivetti M24 è il primo personal computer dell’Olivetti prodotto nel 1983 presso
lo stabilimento di Scarmagno. L’M24 nacque come clone del PC IBM, compatibile
quindi con il sistema MSDOS, e quindi aperto a tutti i software disponibili sul
mercato. La scelta fu necessaria dopo l’insuccesso dell’Olivetti M20, il primo
personal computer della casa italiana, progettato sul sistema operativo proprietario
PCOS sviluppato dall’Olivetti e totalmente incompatibile con i software applicativi
comunemente utilizzati.
Dopo l’alleanza firmata dalla Olivetti con la AT&T, il colosso americano delle
telecomunicazioni le vendite dell' Olivetti M-24 aumentarono rapidamente Nel 1986
l’Olivetti produce e vende sul mercato mondiale quasi mezzo milione di PC, di cui
220mila in Europa e quasi altrettanti negli USA, diventando il terzo produttore
mondiale e il primo europeo. Il ciclo di vita dell’M24 dura quasi 3 anni e si protrae
fino a tutto il 1986.
L’M24 costava circa sei milioni di lire alla data del gennaio 1986; veniva fornito a
corredo un manuale utente, l'interprete Gw-Basic Olivetti con manuale ed un
sistema operativo MS-DOS in versione 3.10.
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