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Festival di Pergine Spettacolo Aperto
Pergine Valsugana
dal 7 al 25 luglio 2007
“Fuori. Uscire innanzitutto dalla porta di casa. E’ già un passo. Occupare
spazi diversi. Uscire dagli schemi. Permettersi una piccola incursione in quel
territorio ambiguo che sta al di là delle regole, della routine, dell’ordine e
dell’ordinario. Un territorio dove creatività, arte e follia non hanno confini
definiti. Il festival PSA quest’anno propone di non andare a dormire, di
imparare a fare magie, di ascoltare le storie dei matti e molto altro ancora:
occasioni di musica, opera, danza,cinema, dedicate all’”arte di essere fuori”.
Pergine Spettacolo Aperto è il più “vecchio” festival del Trentino, con i suoi
oltre 30 anni di attività. Gli spettacoli nascono come esiti originali dei
laboratori per giovani artisti e sono creati da professionisti di calibro
internazionale, alla ricerca di soluzioni inconsuete e di una comunicazione
emotiva con il pubblico, che si esprime attraverso linguaggi diversi.”
Cristina Pietrantonio
PROGRAMMA
Giovedì 5 luglio
LA MAGIA NEL CINEMA
ore 18 sala Arturo Rossi Cassa Rurale
incontro con il critico cinematografico Gianluigi Bozza
Sabato 7 luglio
dalle ore 17 all’alba Centro Storico e Parco Tre Castagni
PERGINE NON DORME
La notte bianca: eventi non stop a scuola di magia
“Osare”
ore 21.15 Teatro Tenda
lo spettacolare “Nuovo Circo” per la regia di Paul Magid
Mercoledì 11 luglio
Incontro con Alessandro Bergonzoni
HAPPY HOUR A PSA
PREDISPORSI AL MICIDIALE
ore 18 ex Ospedale Psichiatrico
ore 21.15 Teatro Tenda
di e con Alessandro Bergonzoni
Giovedì 12 luglio
LA FOLLIA NEL CINEMA
ore 18 sala Arturo Rossi Cassa Rurale
incontro con il critico cinematografico Gianluigi Bozza
Sabato 14 luglio
dalle ore 10 alle ore 20 ex Ospedale Psichiatrico
ROBA DA MATTI
storie di (stra)ordinaria follia: workshop, eventi, parole
“Out of body”
ore 21.15 ex Ospedale Psichiatrico
danza verticale con Segnale.it e laboratorio di danza PSA
Mercoledì 18 luglio
HAPPY HOUR A PSA IL MARE IN CATENE
ore 21.15 Teatro Tenda
Compagnia Eliopoli, coreografie di Francesco Ventriglia
Giovedì 19 luglio
L’OPERA NEL CINEMA
ore 18 sala Arturo Rossi Cassa Rurale
incontro con il critico cinematografico Gianluigi Bozza
Sabato 21 e domenica 22 luglio
ore 21.15 Pergine Teatro Tenda
MADAMA BUTTERFLY
Operamania con i laboratori di PSA
Mercoledì 25 luglio
HAPPY HOUR A PSA VALERIA ROSSI
ore 21.15 Teatro Tenda
in concerto (anteprima)
Dal 6 all'11 agosto e dal 20 al 31 agosto
“Rassegna cinematografica Riccardo Pegoretti”
Assessorato al turismo e Pergine Spettacolo Aperto
Domenica 29 giugno
“CONdivertimentoCERTO”
ore 21.15 Piazza Municipio Pergine Valsugana
Venerdì 13 luglio
“Clown in Libertà“
ore 21.15 Piazza Municipio Pergine Valsugana
Duo Baldo
Teatro Necessario
07\7\07
PERGINE NON DORME
LA NOTTE BIANCA
E LA MAGIA DEI PICCOLI FRUTTI
dalle ore 17 alla mezzanotte
Pergine Centro Storico, Castello, ex Ospedale psichiatrico
Per la prima volta in Trentino, la “Notte bianca”!
Tema dell’evento che caratterizzerà le installazioni scenografiche, le luci, le proposte gastronomiche, i macro
e micro-eventi nello spazio urbano, sarà la magia!
Giocando sulla simbologia del numero 7, tutta la cittadina di Pergine sarà coinvolta in un grande evento, per
la regia di Matteo Boato e Mariano De Tassis, che trasformeranno sette piazze in altrettanti spazi colorati e
magici, animati da performer internazionali accanto a cantori, danzatori, musicisti delle associazioni culturali
locali.
Pergine non dorme: negozi, bar, ristoranti, la ludoteca, la biblioteca saranno aperti fino a tarda notte e
nell’area dell’ex OP verranno offerte ghiotte occasioni per gustare “La magia dei piccoli frutti”.
ore 21.15
Teatro Tenda
OSARE
concept & regia Paul Magid
Un poema in gesti per passioni, desideri, sogni, speranze... un invito ad osare...
Il desiderio di due cuori evocato da un uomo racchiuso in una bolla, dalle fiamme vive del fuoco, dal ritmo di
bolas argentine, da danzatori-acrobati sospesi, dalla sfida alla gravità di una sfera di cristallo, dai corpi
dispersi nell'aria e attaccati alla terra nella lotta eterna per l'unione. I sogni si materializzano giocando con
l'aria, parlando la lingua di fantastiche gesta, guardando attraverso lo specchio i colori dei nostri cuori.
Il pubblico è invitato a lasciarsi andare alla promessa di un viaggio, al fascino della notte, al desiderio e alle
sue visioni. Osare incanta e ipnotizza il pubblico con esibizioni di statuaria bellezza, perfetta padronanza dei
corpi, memorie scultoree di eterna bellezza. Fanno parte del cast performers nati artisticamente nel famoso
Cirque du Soleil.
dalle ore 24 all’alba
Parco Tre Castagni
AL CALOR BIANCO
Riti, magie e vi sioni x Dioniso
Uno spettacolo-evento multimediale, che incrocia le suggestioni e le esperienze antiche e moderne del
dionisismo. Un coinvolgente rituale notturno dove si intersecano il piano musicale, quello visivo luminotecnico e quello poetico-letterario, un viaggio sinestetico dove le luci, i suoni della band, il mantra
ossessivo dei tamburi proietteranno lo spettatore\danzatore\adepto attraverso i vari continenti.
Tutto in una notte ‘al calor bianco’ per un sentito tributo al dio di tutte le ebbrezze.
Dammaturgia Marco Paladini Regia Mariano De Tassis Scenografia Matteo Boato Musica Miscele d’aria Direzione ritmica Stefano
Pisetta e con la partecipazione di Andrew Basso in uno straordinario numero di escapologia
“Pergine non dorme!” Sabato 7 luglio dalle ore 17 all’alba Pergine Centro Storico e ex Op
HAPPY HOUR A PSA
cocktail a teatro con grandi ospiti
PREDISPORSI AL MICIDIALE
scritto e interpretato: da Alessandro Bergonzoni
regia: Alessandro Bergonzoni e Riccardo Rodolfi
scenografia: Mauro Bellei
produzione organizzazione e distribuzione: Progetti Dadaumpa
Mercoledì 11 luglio ore 18.00 ex Ospedale psichiatrico di Pergine
“Incontro con Alessandro Bergonzoni”
Mercoledì 11 luglio ore 21.15 Teatro Tenda Pergine
“Predisporsi al micidiale”
Giocare sulle parole ed arrampicarsi sui significati delle parole è l’arte in cui eccelle Alessandro
Bergonzoni. L’attore bolognese mercoledì 11 luglio alle 21.15 sarà in scena a Pergine con lo
spettacolo "Predisporsi al micidiale" scritto e diretto con Riccardo Rodolfi.
Alessandro Bergonzoni artista che ha fatto del paradosso linguistico la sua cifra distintiva, porta in
scena a Pergine nell’ambito del festival dedicato alla follia, lo spettacolo Predisporsi al micidiale che ha
debuttato al Teatro Duse di Bologna nell’ottobre 2004 ed ha ormai percorso tutta l´Italia in una trionfale
tournée, nella quale il geniale artista bolognese ha riproposto le sue incredibili storie giocate sui surreali
giochi di parole e su una inesauribile voglia di stare sulla scena. Anche in questo monologo,
Bergonzoni mette al servizio degli spettatori il proprio talento comico spregiudicato, coltivato nella
visione dei film di Tati, dei Fratelli Marx e Totò, facendo della parola e dell'uso del corpo gli strumenti
primari ed essenziali della comunicazione teatrale, declinati in forme assurde e paradossali quasi a
creare in palcoscenico un universo parallelo a quello della vita normale. La regia, firmata a quattro mani
dallo stesso Bergonzoni e Riccardo Ridolfi, autori anche dei testi, si identifica principalmente per
l’evoluzione e la moltiplicazione di uno spettacolo che si autogenera, sera dopo sera: “perché è proprio
questa la scommessa: costruire uno spettacolo continuamente mutante, non rispetto al rapporto
palcoscenico - platea ma rispetto al legame chimico, artistico, cervello / elaborazione / accadimento
drammaturgico”.
Alessandro Bergonzoni
L’unica certezza assoluta è l’orario di inizio, perché su quello della fine francamente non è dato sapere!
È solo lasciando le certezze che Predisporsi al micidiale può essere letto, anche come un consiglio
comportamentale da seguire scrupolosamente per collaborare alla trance comica che inizia a svolgersi
in palco per dipanarsi poi tra la gente aggrovigliando pubblico ed artista in gomitolo di lana metafisica".
Premio della Critica con la seguente motivazione: “Un talento comico naturale, spregiudicato, coltivato
nella visione dei film di Tati, dei Fratelli Marx o, per restare in Italia, di Totò, Walter Chiari, Alberto Bonucci,
ha affermato nel teatro italiano – e il suo recente spettacolo “Predisporsi al micidiale” ne è una ulteriore
conferma – l’originalità di una presenza scenica che fa della parola e dell’uso del corpo gli strumenti primari
ed essenziali della comunicazione teatrale, declinati nelle forme più assurde e paradossali possibili, […]. C’è
sicuramente del metodo nella sua follia verbale
Mercoledì 11 luglio
“Incontro con Alessandro Bergonzoni” ore 18.00 ex Ospedale psichiatrico di Pergine
“Predisporsi al micidiale” ore 21.15 Teatro Tenda di Pergine
14\07\07
ROBA DA MATTI
storie di (stra)ordinaria follia
Pergine è conosciuta, al di fuori dei propri confini, come “la città dei matti”. L’ex ospedale psichiatrico ha
caratterizzato con grande forza la storia cittadina e ne condiziona tuttora la struttura urbanistica. A partire da
questo dato PSA ha immaginato di assumere il delicato ruolo di portatore “creativo” ed in qualche misura
“catartico” della memoria storica del proprio territorio. Cominciando con un piccolo gesto simbolico: l’apertura
della “sbarra” per cancellare un confine tra follia e normalità, tra chi sta dentro e chi sta fuori alla ricerca di
una libertà possibile, nell’anniversario della presa della Bastiglia…
dalle ore 10 alle 13
ex Ospedale psichiatrico (Istituto Marie Curie)
• Workshop di teatro terapia
dalle ore 16 alle 18
ex Ospedale psichiatrico (Istituto Marie Curie ed ex cappella mortuaria)
•
“Oz” Performance teatrale con Nazario Zambaldi (Teatro Pratiko), gli operatori e gli ospiti di Casa
Basaglia (Merano)
• “Dall’altra parte del cancello” Proiezione del documentario di Simone Cristicchi e Alberto Puliafito
• “Dentro” Proiezione delle immagini degli ex degenti del manicomio. Accompagnato da musica eseguita
dal vivo, il pubblico accede all’evento a piccoli gruppi indossando la camicia di forza
• Esposizione delle opere di Carlo Girardi
• “Marat-Sade” Proiezione del film di Peter Brook
dalle ore 18 alle 20
ex Ospedale psichiatrico (aula magna dell’Istituto Marie Curie)
•
“Tracce di memoria” incontro pubblico dedicato alle interconnessioni tra arte e follia ed alla storia
del manicomio di Pergine condotto da Lorenzo Toresini, in collaborazione con Museo storico e
Università degli studi di Trento nell’ambito del seminario permanente “Alla ricerca delle menti
perdute”.
dalle ore 21.15
ex Ospedale psichiatrico
“Out of body”
danza verticale con Segnale.it e i laboratori di danza PSA
“Roba da matti” Sabato 14 luglio dalle ore 10 e dalle ore 21.15 ex Ospedale psichiatrico
ROBA DA MATTI
storie di (stra)ordinaria follia
OUT OF BODY
Evento di danza verticale con la compagnia “Segnale.it” e il laboratorio di danza PSA
Sabato 14 luglio area ex Ospedale psichiatrico - Padiglione Perusini
… mentre i bimbi giocano ritagliare figurine… La folle ricerca dell’estetismo ritaglia i nostri corpi…
E mentre la nuova immagine combatte i nostri geni, tessuti uguali ricoprono i nostri volti in unica distesa di lattice.
… Sigle sostituiscono i nostri nomi. … Microchips azionano movimenti che dimenticano la loro natura e voci
dissonanti richiamano i loro cromosomi.
La nuova performance della Compagnia Segnale.it nata da un’idea di Stefania Pigato e Laura Nardi,
mira a trattare uno dei temi più estremi dei nostri tempi, la chirurgia estetica. Come un fenomeno di
costume sempre più accessibile e normale, baluardo di una società volta a ricercare in maniera
ossessionante un’eterna e folle bellezza.
Siamo schiavi di sigle, codici e pelli traslucide, la nostra creatività viene sempre meno e, sopraffatti da
una rara follia, ci adeguiamo senza ribellione a schemi prefabbricati.
In questo spettacolo ideato appositamente per il Festival PSA L’arte di essere fuori, che vede
l’individuo al centro del progetto, la danza e il movimento si mescolano per ricercare una natura che ci
appartiene e per dimostrare una sperimentazione costante che eleva i nostri corpi all’ennesima
potenza, restituendo piacere all’occhio che osserva, all’occhio che scruta, all’anima che vive.
Il lavoro delle coreografe Pigato<Nardi è un cursore che si insinua nei corpi dei danzatori con una
ricerca che va oltre il movimento e con l’ausilio di tecnologie innovative rimanda lo spettatore ad
un’attenzione subliminale tra danza terrena, aerea suoni ed immagini.
Alla produzione parteciperanno anche i ballerini dei laboratori di danza PSA 20007 diretti per una prima
sezione dal duo Pigato<Nardi della compagnia Segnale.it - e in una seconda fase da Francesco
Ventriglia – compagnia Elialopoli . Le audizioni per partecipare al laboratorio di danza sono state fissate
per il 3 giugno a Piovene (VI) i moduli di iscrizione al laboratorio sono scaricabili dal sito internet:
www.perginepsa.it.
La danza in verticale per le coreografe Pigato<Nardi diventa uno strumento per interagire con la verticalità
del sito architettonico proposto dal Festival stesso, ed un mezzo per sviluppare con il corpo nuovi codici di
comunicazione inerenti al tema artistico. Il sopraelevarsi dal sito del palcoscenico diventa l’ipotenusa di una
scatola scenica che rimanda ad una visuale in ascesa da parte del pubblico. La danza quindi diventa il
mezzo essenziale per compiere in volo una sospensione, un salto. La danza come elemento di forte
congiunzione tra il terreno e l’etereo.
Stefania Pigato e Laura Nardi
Le due coreografe Laura Nardi e Stefania Pigato, sono le direttrici artistiche e fondatrici, nel 1998 della
compagnia di danza contemporanea Segnale.it.. Con una scuola di danza che ha il primario obbiettivo di
promuovere, formare e divulgare la danza contemporanea in Italia ed all’estero, la compagnia crea una
strategia innovativa sia nel modo di fare danza, sia per ottenere un avvicinamento più immediato e diretto
del cittadino verso la cultura. Con più di otto anni al suo attivo, Segnale.it ha ricevuto diversi premi e
riconoscimenti per le coreografie realizzate. Segnale.it si è già cimentate nella realizzazione di coreografie
per produzioni dove l’internazione con il sito architettonico ed espedienti tecnologici si plasmano in una
performance ricca di colpi di scena. Il lavoro alla base sta nel relazionare e danzatori e l’azione danzata in
un contesto diverso da quello teatrale dove il pubblico ravvicinato gode e partecipa coinvolto nel luogo inteso
come una scenografia inalterata e presente dell’intera performance.
Sabato 14 luglio area ex Ospedale psichiatrico - Padiglione Perusini
HAPPY HOUR A PSA
cocktail a teatro con grandi ospiti
IL MARE IN CATENE
coreografia Francesco Ventriglia
musica originale Emiliano Palmieri e Massimo Facchini (per UNIVERSO S.p.a)
con Francesco Ventriglia, Damiano Artale, Stefania Ballone, Chiara Borgia, Riccardo De Nigris, Marco
Messina
attore Enzo Curcurù
drammaturgia Stefano Ricci, Gianni Forte
scene Paolo Calofiore
costumi Francesco Ventriglia
installazioni video Enrico Zaccheo
disegno luci Marco Filibeck
produzione Compagnia Eliopoli, La Biennale di Venezia
Il mare in catene è la nuova creazione del ballerino del Teatro alla Scala di Milano, Francesco
Ventriglia che sarà in scena in prima assoluta il 22 e 23 giugno nell’ambito del 5. Festival
Internazionale di Danza Contemporanea della Biennale di Venezia e,successivamente il 18 luglio
sarà presentato nel cartellone del Festival Pergine Spettacolo Aperto 2007. Francesco Ventriglia,
ballerino affermato tra i pochi talenti scaligeri inclini alla coreografia, ha creato Il mare in catene,
una riflessione sulla sfera erotica vissuta da corpi disabili. Ventriglia e la Compagnia Eliopoli,
seguendo una personale interpretazione del tema il corpo e l’eros, hanno realizzato uno spettacolo
che non è un racconto danzato sul sesso, ma sul senso erotico che un corpo, perfetto o perfettamente
difettoso, può avere. Al centro dell’azione in scena assieme ai ballerini, una sedia a rotelle. Il corpo
si impone limitazioni che diventano stimoli per scoprire nuove risorse, come un cieco sviluppa gli
altri sensi a sua disposizione, così il corpo potenzia istintivamente le forze “sane” cercando un
equilibrio per compensare le sue mancanze. Ne nasce una coreografia dall’architettura nuova, con
una fisicità “diversa”, ma inaspettatamente armonica e lirica, in cui si esalta la sensualità del corpo
mettendo a nudo la poesia e il dramma dei sentimenti. “L’idea parte da una riflessione. L’uomo,
proteso verso il suo progetto di vita, studia un percorso che porti alla realizzazione degli obiettivi
ai quali ha affidato la sua felicità. I mezzi in dotazione per raggiungere la meta sono: intelletto,
cuore e un corpo-macchina perfettamente funzionante. Ma se improvvisamente il corpo-macchina
subisce un guasto, una modifica del suo assetto, un rallentamento, è lecito credere di dover
abbandonare la propria meta o forse sono solo i mezzi a disposizione e il percorso che devono
cambiare? … I danzatori in scena, corpi integri, sono condotti su una strada coreografica
esasperante che li porta ad una continua riorganizzazione fisica e a modificare la propria
percezione dello spazio per poterlo dominare. Ma l’urgenza emotiva è data dalla ricerca dei corpi
di un’espressione erotica appagante con la fisicità differente dell’handicap. E solo quando la
potente energia fisica non basta a comunicare, si giustifica l’intervento della parola. Altri due
elementi dominano la scena: acqua e terra, rispettivamente inizio e fine del ciclo di vita”.
Francesco Ventriglia
“Il mare in catene” mercoledì 18 luglio ore 21.15 Teatro Tenda di Pergine
MADAMA BUTTERFLY
di Giacomo Puccini
Operamania Puccini e la geisha, tra opera lirica, teatro e letteratura
“L’Arte di essere fuori” si declina anche, in chiusura di cartellone, nel proporre l’Opera in modo
inconsueto.
La produzione di Madama Butterfly sarà un’operazione di ricerca, tesa a riportare il teatro lirico alla
grande popolarità che aveva fino alla generazione dei nostri nonni. Il pubblico ora ha tempi e modalità
di fruizione differenti: difficilmente “sopporta” più di due ore di spettacolo e nello stesso tempo esige
una qualità visiva molto alta, abituato com’è al cinema ed alla tv. Da qui l’idea di “Operamania”: un
titolo di grande repertorio, messo drammaturgicamente a confronto con l’antecedente letterario e
proposto con ampi tagli che prevedono l’eliminazione del coro e di alcuni personaggi secondari.
Anche la compagine orchestrale viene alleggerita, in questo caso utilizzando la riduzione “storica” di
Ettore Panizza, approvata dall’autore: era in questa versione che il grande pubblico, dopo le “prime”
nei teatri, veniva a contatto con l’opera. Un’operazione in un certo senso, quindi, anche “filologica”
della prassi esecutiva dell’epoca. L’orchestra di PSA sarà affidata a Daniele Agiman, giovane
direttore milanese, “specialista” puccianiano, con alle spalle un’importante carriera internazionale.
La vicenda immortale di Cio Cio San rivive nel ricordo di Kate, che ha adottato un figlio dagli occhi a
mandorla, nato dall’amore della gheisha e di suo marito. Una rilettura tutta al femminile, per la
drammaturgia di Giovanna Scardoni, la regia di Laura Corradi (coreografa veronese della scuola di
Pina Bausch e fondatrice di Ersiliadanza), le scene e i costumi di Chiara Defant e le luci di Alberta
Finocchiaro.
A latere della produzione viene attivato un laboratorio lirico per cantanti, direttori d’orchestra, maestri
collaboratori, a due livelli: un primo livello “didattico”, di avviamento al debutto per giovani al termine
del loro percorso di studi ed un secondo livello rivolto a giovani professionisti, che necessitino di
visibilità e sostegno per entrare saldamente sul “mercato”. Il termine dell’iscrizione al laboratorio lirico
è il 15 giugno, i moduli di iscrizione sono scaricabili dal sito internet: www.perginepsa.it.
Direttore Daniele Agiman
Drammaturgia Giovanna Scardoni
Regia Laura Corradi
Costumi e scene Chiara Defant
Luci Alberta Finocchiaro
Orchestra del laboratorio di PSA
“Madama Butterfy” Sabato 21 e Domenica 22 luglio ore 21.15 Teatro Tenda di Pergine
VALERIA ROSSI
in concerto presenta in anteprima “Illusione”
Il nuovo progetto live di Valeria Rossi, parla di quel velo dell’illusione che fa sembrare vero ciò che
è reale; a volte la realtà non è sufficiente a soddisfare chi ha sete di verità e spesso per guarire
una realtà che non soddisfa è necessario stropicciarsi gli occhi, lavarli, cambiarli o, semplicemente,
aprirli. E riprendere il filo tra le cose.
Come quel filo di Arianna su cui a volte si inciampa senza vederlo, sembra un intralcio e non lo si
afferra, come un pezzo di legno messo di traverso che spesso è la leva con cui sollevare il mondo
perché non ci rotoli addosso e il destino non ci si rivolti contro come quando non abbiamo portato
la nostra missione a compimento.
IL SOGNO DI ORFEO (Euridice’s song)
Ha un segno sulla caviglia
non so se è un graffio sulla foto
o se è un morso che le ho dato
il ricordo è svanito
ma di sicuro l’ho toccata
con la punta delle dita
Caro Orfeo
mi hai tradita eppur mi amavi
infatti non sono arrabbiata
capisco tutto
tanto che se finisse
mi sembrerebbe di farti un torto
come un vero tradimento anzi, peggio.
però, perché fare opera di diffamazione?
ho gli occhi appiccicosi
per quei giorni indimenticabili
e non capisco se sogni
o stai dormendo
Io intanto cercherò di
resistere a questo caldo
nella speranza di poter alzare la testa, un giorno.
Valeria Rossi
Valeria Rossi Mercoledì 25 luglio ore 21.15 Teatro Tenda
LABORATORI ESTATE 2007
per giovani musicisti, cantanti, danzatori, direttori d’orchestra, maestri collaboratori
Da quasi dieci anni PSA mette in campo, accanto all’attivi tà di produzione di spettacoli, progetti di
formazione rivolti a giovani artisti nel campo della musica, del teatro, della danza. Pergine Spettacolo Aperto
è un “Festival-laboratorio”, che trova il suo momento centrale nell’attenzione ai giovani e alla ricerca. La
pratica formativa, orientata al delicato momento di passaggio fra i percorsi accademici e la professione, si
svolge in un contesto informale e internazionale, che consente il contatto fra giovani di culture diverse e un
rapporto non rigido fra maestro e allievo.
LABORATORIO LIRICO 15-22 luglio 2007
Responsabile didattico: Cristina Pietrantonio
Pergine Spettacolo Aperto allestisce nell’ambito del Festival estivo 2007 uno spettacolo incentrato sulla
“Madama Butterfly” di Giacomo Puccini. A lato della messa in scena è programmato un laboratorio
lirico per cantanti, direttori d’orchestra, maestri collaboratori, che prevede un training quotidiano di
lavoro sul proprio settore specifico, la possibilità di assistere all’allestimento dell’opera, un concerto
finale con orchestra (la cui partecipazione sarà riservata ai migliori allievi) con estratti dal capolavoro
pucciniano.
Docenti: Stefano Anselmi (training vocale), Daniele Agiman (direzione d’orchestra, repertorio per
cantanti e maestri collaboratori), Valeria Vitaterna (maestro collaboratore)
Rivolto a massimo 20 partecipanti tra cantanti, maestri collaboratori, direttori d’orchestra selezionati
previa audizione. Audizione: Pergine Valsugana, scuola musicale, sabato 14 luglio.
Orchestra dei laboratori di Pergine Spettacolo Aperto
LABORATORIO DI DANZA 20 giugno-18 luglio 2007
Responsabile didattico: Maria Pia Di Mauro
1° sezione SEGNALE.IT
dal 20 giugno al 13 luglio laboratorio – spettacolo finale: 14 luglio
Il laboratorio sarà condotto dalla compagnia Segnale.it, specializzata in danza contemporanea e danza
verticale, particolarmente attenta al recupero degli spazi urbani e all’irruzione della danza nella
quotidianità cittadina. La partecipazione al laboratorio avverrà tramite audizione.
2° sezione FRANCESCO VENTRIGLIA
dal 15 al 17 luglio: laboratorio condotto da Francesco Ventriglia, coreografo e danzatore del Teatro
alla Scala di Milano. Le finalità di questo secondo laboratorio sono esclusivamente formative, il
percorso non prevede pertanto la partecipazione ad uno spettacolo conclusivo.
Il laboratorio è rivolto a dieci danzatori selezionati previa audizione i quali parteciperanno alla
produzione “Out of Body” ROBA DA MATTI Storie di (stra)ordinaria follia
BIGLIETTERIA E UFFICIO INFORMAZIONI Teatro Tenda 0461 532374
Festival Pergine Spettacolo Aperto 0461 530179
BIGLIETTI
• intero € 10,00
• ridotto € 8,00 (anziani over 65 , giovani –studenti, abbonati Teatro Stabile di Bolzano, Centro Santa Chiara)
• ridotto bambini sotto i 12 anni € 5,00
ABBONATI STAGIONE LIRICA SANTA CHIARA 2006- 2007
Il tagliando per la partecipazione a PSA è valido per lo spettacolo Madama Butterfly (si consiglia
prenotazione telefonica)
PREVENDITA (apertura cassa sabato 23 giugno)
I biglietti possono essere acquistati a partire da sabato 23 giugno, con i seguenti orari:
dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 22
il sabato 10 - 12 (e 17 - 22 limitatamente ai giorni con spettacolo serale)
nei giorni di spettacolo presso il Teatro Tenda non si effettua prevendita dopo le ore 20
Inoltre, con il servizio PRIMI ALLA PRIMA è possibile acquistare i biglietti presso gli sportelli delle
Casse Rurali Trentine convenzionate.
INFO Festival Pergine Spettacolo Aperto
Via Guglielmi, 19 - 38057 Pergine
tel. 0461 530179 fax 0461 533995
[email protected] www.perginepsa.it
Rassegna dedicata a Riccardo Pegoretti
dal 1 al 6 agosto e dall’11 al 20 agosto Teatro tenda di Pergine
Fra le peculiarità che fin dalle sue origini caratterizza la rassegna cinematografica di Pergine Spettacolo
Aperto vi è la filosofia nelle scelte di programmazione di cercare di individuare nel suo insieme il cinema di
qualità, inteso sia sul versante della proposta di opere innovative o firmate da autori di forte personalità o
centrate su tematiche particolarmente attuali che su quello dell’intrattenimento spettacolare. Idee e pratiche
fra loro talvolta distanti ma che programmazioni intelligenti sono riuscite in passato a collegare con i percorsi
di ricerca e di proposta culturale su cui Pergine Spettacolo Aperto nel complesso delle sue proposte si stava
impegnando. Riccardo Pegoretti ha sempre fatto in modo che il cinema rafforzasse e ampliasse gli spazi di
esplorazione di quanto la musica, il teatro, la danza andava proponendo al pubblico: uno sforzo di
arricchimento e di diversificazione che è difficile in ogni caso mantenere egualmente efficace.
Uno dei filoni di lavoro di questa edizione di Pergine Spettacolo Aperto riguarda la magia, l’illusionismo.
Negli ultimi mesi vi sono stati alcuni film che si sono mossi lungo questa tematica. Dapprima Woody Allen
con il suo “Scoop”, di cui è stato anche interprete accanto a Scarlett Johansson, che racconta di un
prestigiatore esperto, disincantato, poco convinto dei propri trucchi che si ritrova a praticare la sua arte
nell’aldilà. Christopher Nolan con “The Prestige” narra un’inquietante storia, sorprendente e crudele, dove la
magia e illusione si trasformano in metafora della condizione umana. Neil Burger con “The Illusionist ”
racconta il ritorno, dopo 15 anni di assenza, di un uomo che è divenuto un mago di successo e che in forza
della sua arte cerca di riconquistare la donna che non ha potuto amare per motivi di diversa appartenenza di
classe. E infine l’ultima avventura del maghetto più famoso degli ultimi dieci anni in “Harry Potter e l’ordine
della Fenice”. Uno degli eventi cinematografico dell’anno, poco seguito nelle sale e scarsamente promosso,
è rappresentato dai due film speculari e complementari che Clint Eastwood ha dedicato a un importante
episodio alla seconda guerra mondiale. In “Flags of Our Fathers” la battaglia di Iwo Jima è osservata dal
punto di vista dell’America e dell’incredibile capacità di trasformare in spettacolo e in affare economico e
propagandistico anche il dramma dei singoli sacrificando la loro più intima personalità. Nello splendido
“Lettere da Iwo Jima” lo statunitense Clint Eastwood cerca di entrare (e lo fa con molta efficacia) nei panni
di alcuni dei ventimila soldati giapponesi che cercarono di resistere inutilmente pur con la consapevolezza
dell’imminente e ineluttabile sconfitta. In un’annata cinematografica non particolarmente straordinaria può
essere interessante riproporre alcune delle opere che hanno ottenuto importanti riconoscimenti
internazionali. Il bellissimo film “Still Life” del cinese Jai Zangke, Leone d’oro di Venezia, è una poetica ed
incisiva riflessione intorno alle contraddizioni che i cinesi vivono sulla propria pelle per effetto di un
aggressivo processo di sviluppo economico che non rispetta i sentimenti, gli affetti e la dignità dei singoli.
Nemmeno la storia di una comunità: la costruzione della diga delle Tre Gole comporta la scomparsa di una
civiltà millenaria). Certamente interessante “L’ultimo Re di Scozia” Kevin Mac Donald con cui Forest
Whtaker ha vinto l’Oscar come migliore attore interpretando la parte di Amin Dada uno dei più sanguinari
dittatori africani emersi nella prima parte di quella infinita stagione di riscatto che è seguita alla fine del
colonialismo. Un’altra delle sorprese dell’anno è “Le vite degli altri” di Florian Henckel von Donnersmarck,
premio Oscar per miglior film straniero, ambientato nella Berlino Est degli ultimi mesi del regime comunista,
dove tutti spiavano tutti e dove l’aspirazione ad essere liberamente se stessi sembrava impossibile.
Certamente da vedere o da rivedere il bellissimo lungometraggio con cui Martin Scorsese ha finalmente
vinto l’Oscar, per il miglior film e come miglior regista: “The Departed” è una amarissima metafora
sull’America e sull’ordine sociale in cui l’apparenza domina sulla realtà, in cui tutti mentono e dove la morte è
perennemente dietro l’angolo. Le interpretazioni di Jack Nicholson, di Leonardo Di Caprio e di Matt Damon
sono più che memorabili. Così come da vedere o rivedere vi è “Cuori”, il Leone d’argento veneziano di Alain
Resnais, un delizioso e raffinatissimo ragionare sul tema dell’inverno dell’esistenza e dei tanti paradossi che
lo accompagnano. Tra i film statunitensi vale certamente la pena recuperare il notevolissimo “Edmond” di
Stuart Gordon, un thriller curiosissimo con protagonista un uomo qualsiasi magistralmente interpretato da
William H. Macy. Attore che è anche fra i protagonisti dell’eccellente “Bobby” di Emilio Estevez che ci
propone un’opera corale sull’America che cerca di coltivare il grande sogno di libertà, di integrazione e di
equità che animava la politica di Robert Kennedy e che è sembrato dissolversi con il suo assassinio.
E infine Psa non può non divenire coprotagonista del tentativo di mantenere vivo l’interesse per cinema di
intrattenimento ad alto costo che il sistema cinematografico italiano sperimenta in questa estate. Ed allora
come ignorare la terza avventura di “Spider Man” l’ultima impresa della brillante gang di “Ocean’s Eleven” e
il proseguimento delle strabilianti avventure dei “Pirati dei Carabi alla fine del mondo”. Immancabilmente
poi, anche quest’anno non si ignoreranno i migliori film di animazione, che ormai sanno affascinare con la
stessa efficacia spettatori di ogni età.
dal 1 al 6 agosto e dall’11 al 20 agosto Teatro Tenda di Pergine
IL CINEMA E LA MAGIA
Giovedì 5 luglio incontro con il critico cinematografico Gianluigi Bozza, sala Arturo Rossi Cassa Rurale ore 18
Il rapporto tra il cinema e la magia è più che intenso, si potrebbe affermare che è nella natura del cinema. Il
cinema, infatti, è magia come ha dimostrato fin dalle sue origini Georges Méliés con i suoi “Il viaggio nella
luna” (1902) e “Il viaggio attraverso l’impossibile”(1904) in contrapposizione all’idea dei fratelli Lumière
del cinema come registrazione della realtà fisica, come strumento di documentazione. E che il regista possa
essere un mago, l’illusionista per eccellenza nell’epoca della società di massa e dell’industria
dell’intrattenimento, lo hanno confessato in maniera trasparente grandi maestri come Ingmar Bergman in “Il
volto” (1958), Federico Fellini in numerose sue opere, da “La strada” (1954) a “8 e1/2” (1963) fino a
“Satyricon” (1969) e “Amarcord” (1973) e Woody Allen, da “La rosa purpurea del Cairo” (1985) e
“Scoop” (2006).
La magia del cinema affiora in maniera macroscopica in gran parte del cinema di fantascienza (basta
accennare alla saga di “Guerre stellari”), ma anche del cinema fantastico (la saga di “Il signore degli
anelli”, per esempio, o il filone legato a Dracula il vampiro) e dei cartoni animati (la citazione d’obbligo è
quella di Topolino “Apprendista stregone” di “Fantasia”(1940) di Walt Disney). Spesso in questi generi sono
presenti maghi di ieri più o meno celebri (Merlino su tutti): la squadra che domina nel terzo millennio è quella
capitanata da Harry Potter, giovane mago in formazione in un ambiente affollato di colleghi.
Molte diffidenze, e giustamente, il cinema ha mostrato per chi con le proprie capacità illusionistiche riduce a
schiavitù gli altri. Fra queste figure spiccano i grandi dittatori e i loro accoliti, gli psicanalisti e qualche volta
persino gli artisti. L’approccio può essere drammatico e di denuncia, ma spesso si preferisce l’ironia. Nel
primo caso si possono citare “Il dottor Mabuse” (tre film, del 1922, 1933, 1960) di Fritz Lang o
“Mephisto”(1981) di Istvan Szabò, nel secondo “Il grande dittatore” (1940) di Charles Chaplin, “A
proposito di tutte queste…signore” (1964) di Bergman, “Harry a pezzi” (1997) di Allen.
Un filone di gestori del magico è rappresentato dal misterioso universo dei fantasmi (uno dei più evocati è
quello dell’opera di Parigi, detto anche del palcoscenico), ma memorabili sono anche “Il fantasma galante”
(1935) di René Clair, “Casper” (1995) di Brad Simberling e “Il mistero di Sleepy Hollow” (1999) di Tim
Burton.
Ed, infine, le streghe, non le povere donne accusate di stregoneria, ma quelle che sanno compiere magie di
ogni tipo: da “Ho sposato una strega” (1942) di René Clair a “Una strega in paradiso” (1958) di Richard
Quine a “Le streghe di Eastwick” (1987) di George Miller.
Sulle magie del cinema e sulla magia nel cinema PSA tenterà di tracciare qualche noterella per immagini
recuperando sequenze significative.
Giovedì 5 luglio con il critico cinematografico Gianluigi Bozza, sala Arturo Rossi Cassa Rurale ore 18 incontro
IL CINEMA e LA FOLLIA
Giovedì 12 luglio ore 18 incontro con il critico cinematografico Gianluigi Bozza, sala Arturo Rossi Cassa Rurale
Infinite volte il fascino dello spettatore per lo schermo è stato giocato sulla straordinarietà delle storie narrate
e dei loro protagonisti. L’idea della straordinarietà ha modulazioni infinite: da chi ha potuto assumere ruoli
assolutamente unici (gli eroi, i re, i grandi divi) a chi si è trovato al centro di eventi che hanno fatto la storia o
che per la loro assoluta eccezionalità stimolano una sorta di invidia per non essere stati prescelti dal destino.
Una delle accezioni della straordinarietà è notoriamente legata alla mostruosità (collegandosi con il
fantastico e il magico). Nella storia del cinema il titolo più importante di riferimento il maledetto e leggendario
“Freaks” (1932) di Tod Browning che è considerato una sorta di inno alla mostruosità innocente contro una
normalità colpevole. Ma mostri sono anche i vampiri, i fantasmi dalla faccia sfigurata racchiusi nei magazzini
del teatro dell’Opera, il principe prigioniero di una malia di “La Bella e la Bestia” (del 1946 è il film di Jean
Cocteau e del 1991 il cartone animato di Gary Trousdale e Kirk Wise), il gobbo Quasimodo di “Notre Dame
de Paris” o il professor McLeod, il protagonista dal volto sfigurato di “L’uomo senza volto” (1993) di e con
Mel Gibson.
Un’altra fondamentale accezione della straordinarietà è riconducibile alla pazzia. Come sottolinea il celebre,
ma introvabile “Marat-Sade” (1966) di Peter Brook, l’illuminismo ha portato con sé oltre che il mito della
ragione anche il fascino per l’irrazionale. E così i pazzi divenivano oggetto di attrazione per i borghesi e gli
intellettuali che avevo promosso e condiviso la rivoluzione francese. Il cinema ha riproposto in chiave
spettacolare un innumerevole quantità di film in cui la follia è legata alle paure che emergono dall’inconscio,
alle personalità dalle identità imperfette, a comportamenti efferati che superano ogni immaginazione
criminale. E’ questo un approccio che non ha mai conosciuto momenti di crisi e che comprende opere
famosissime. Solo per citarne alcune: “Psyco” (1960) di Alfred Hitchcock, “Il silenzio degli innocenti”
(1991) di Jonathan Demme, “Seven” (1995) di David Fincher.
Un altro filone riguarda la malattia mentale come sofferenza che si annida nelle esperienze dell’infanzia e più
in generale nei rapporti familiari. Anche queste problematiche sono state ampiamente sondate dal cinema e
anche dalla televisione in ogni parte del mondo. Se, per darsi un limite, ci si richiama al cinema italiano si
possono rammentare “Europa 51” (1952) di Roberto Rossellini, “Deserto rosso” (1964) di Michelangelo
Antonioni, “I pugni in tasca” (1965) di Marco Belloccio, “L’ospite” (1972) di Liliana Cavani, “Storia di Piera ”
(1983) di Marco Ferreri e “Il grande cocomero” (1993) di Francesca Archibugi.
Il filone più strettamente legato al rapporto malattia mentale-reclusione manicomiale (che è quello che
tenteremo di seguire prevalentemente giovedì luglio) non è particolarmente nutrito, soprattutto se si esclude i
documentari. Il titolo in assoluto più conosciuto è “Qualcuno volò sul nido del cuculo” (1975) di Milos
Forman. Ad esso possono essere associati film precedenti come “Il corridoio della paura” (1963) di Samuel
Fuller, “Un angelo alla mia tavola” (1990) di Jane Campion, “La fossa dei serpenti” (1948) di Anatole
Litkvak, “Improvvisamente l’estate scorsa ” (1959) di Joseph L. Mankiewicz. Ma non può mancare il mitico
“Il gabinetto del dottor Caligari” (1920) di Robert Wiene in cui l’uso delle tecniche terapeutiche diviene uno
strumento che rende schiavi gli uomini.
Gianluigi Bozza
Giovedì 12 luglio ore 18 incontro con il critico cinematografico Gianluigi Bozza, sala Arturo Rossi Cassa Rurale
L’OPERA LIRICA NEL CINEMA
Giovedì 19 luglio ore 18 incontro con il critico cinematografico Gianluigi Bozza, sala Arturo Rossi Cassa Rurale
Il cinema fin dalle sue origini si è alimentato dell’esperienza scenografica o coreografica, dei protagonisti e
degli intrecci del teatro. E quando negli anni del muto si comprese che era importante rendere più
accattivanti le proiezioni pubbliche facendosi aiutare dalla musica i più popolari brani del teatro lirico furono
generosamente saccheggiati. Con l’avvento del sonoro, nella fase pretelevisiva (ovvero fino alla fine degli
anni ’50), il cinema mise in scena integralmente diverse opere liriche rivolgendosi a quel pubblico che, per
dislocazione geografica o per limitate disponibilità economiche, era escluso dalla possibilità di assistere ad
una rappresentazione dal vivo. In alcuni casi, come nel “Rigoletto” di Giuseppe Verdi del 1946 di Carmine
Gallone, si trattava sostanzialmente di una ripresa di uno spettacolo teatrale con tanto di cantanti famosi (il
celebre baritono Tito Gobbi) e di orchestra diretta da grandi maestri come Tullio Serafin. In altri il cinema si
prendeva qualche esplicita libertà, come fece Clemente Fracassi nel 1953 per “Aida” di Verdi in cui la
protagonista era una giovane e vistosa Sophia Loren (“doppiata” nel canto da Renata Tebaldi).
Con il rapido affermarsi della televisione come elettrodomestico in grado di portare le immagini del mondo,
spettacolo compreso, in ogni casa, nondimeno vi sono stati autori cinematografici importanti o opere che
sono state portate sul grande schermo considerando,però, pienamente il cinema come linguaggio con
un’identità sua propria, non più condizionato dal teatro. Ingmar Bergman nel 1974 trascrive un elegante e
classicheggiante “Il flauto magico” di Wolfang Amadeus Mozart; Joseph Losey nel 1979 propone uno
straordinario e moderno “Don Giovanni” di Mozart leggendo nell’opera molti segni di presente; Francesco
Rosi nel 1974 offre una “Carmen” di Georges Bizet dal forte sapore latino, tra passione e melodramma;
Franco Zeffirelli nel 1983 realizza una fastosa e spettacolare “Traviata” di Verdi.
Va evidenziato che è “Carmen”, spesso guardando più al racconto di Prosper Mérimée che a Bizet e con
molte libertà, il testo che ha maggiormente interessato i cineasti, dal Carlos Saura di “Carmen Story” nel
1984 ambientato nel mondo del flamenco al curiosissimo e delizioso “U-Carmen e Khayielitsha” del
sudafricano Mark Dornford-May con il testo tradotto in una lingua del tutto particolare, lo xosa, parlato nei
quartieri neri di Città del Capo.
Il cinema si è anche occupato di proporre biografie di grandi compositori, musicisti e cantanti con esiti di
rado degni di memoria. L’esempio divenuto più celebre è “Amadeus” di Milos Forman del 1984. Fra le tante
si può ricordare che Zeffirelli nel 1988 ha proposto per la tv “Il giovane Toscanini” e nel 2002 Callas
Forever”, che Mario Monicelli nel 1991 realizzò per la tv “Rossini! Rossini!”, che Carmine Gallone nel 1952
firmo un “Puccini”, nel 1954 “Casa Ricordi” e “Casta Diva” su Vincenzo Bellini.
Numerosi sono i film, alcuni degli autentici capolavori, in cui i protagonisti frequentano un teatro mentre è in
corso una rappresentazione: ad esempio l’incipit di “Senso” di Luchino Visconti del 1954 è girato al Teatro
La Fenice di Venezia mentre si presenta “Il trovatore” di Verdi, l’epilogo di “Prima della rivoluzione” di
Bernardo Bertolucci è girato al Teatro Regio di Parma mentre si presenta “Macbeth”, sempre di Verdi. Ma a
teatro vanno anche in America gli italo-americani per ben figurare con un ospite importante o come rito
identitario anche dentro le famiglie mafiose.
PSA proporrà un breve percorso dei rapporti fra cinema e lirica nei suoi vari aspetti avvalendosi di alcune
sequenze significative.
Giovedì 19 luglio ore 18 incontro con il critico cinematografico Gianluigi Bozza, sala Arturo Rossi Cassa Rurale