I l 1 5 c e n t e s im i L e o n i in p u b b lic it à L’argomento Collezione inerente lo studio degli annulli a targhetta sul valore da 15 centesimi della serie ‘ Leoni ’ e sull’intero postale corrispondente (esclusi i pubblicitari), fino alla normativa riguardante la cessazione della pubblicità nella posta, datata agosto 1925, che ha posto fine al boom delle targhette pubblicitarie iniziato l’anno precedente. Nota : le scritte in grassetto stampatello nelle descrizioni riportano le diciture esatte delle targhette, quelle in grassetto corsivo l’argomento ma non la scritta esatta. Cenni sulla nascita della pubblicità nella posta La pubblicità postale non è una cosa che appare negli anni ‘20, ma è già presente in Italia da alcuni decenni, infatti le prime apparizioni su carte valori postali risalgono al 1877 con la nascita delle buste lettere parlanti, seguite nel 1887 dai francalettere, nel 1890 dai perfin, seguiti a breve dalle prime cartoline pubblicitarie. Nella seconda metà degli anni ’90 vengono soprastampati anche i biglietti postali ( su iniziativa di un privato ) , per arrivare , agli inizi del ’900, a creare delle cornici pubblicitarie intorno ai francobolli in vendita ( in uso per pochissimo tempo ) ed ai francobolli moneta ( venduti all’interno di un gettone ). In questo contesto evolutivo ( anche un po’ sperimentale …! ) arrivano in Italia le prime obliteratrici meccaniche postali e nasce la prima targhetta, la bandiera V E III. Ne seguiranno molte altre, circa 250 ( escluse le varianti ) nel corso del Regno per arrivare ad oltre 4000 in Repubblica. Così facendo si arriva alla I° guerra mondiale e le esigenze della Croce Rossa di sostenere le spese mediche crescono a dismisura, così le poste decidono di collaborare devolvendole parte del proprio introito. Al fine di organizzare meglio la cosa e regolamentarla, si istituisce un concessionario che segue le forme pubblicitarie che via via nascono a questo scopo. Tale sede è sita in via Uffici del vicario 35 a Roma ( nel 1923 verrà indicata ……su una targhetta ! ) Dopo la guerra si affermano varie soluzioni di pubblicità postali, molte carte valori postali si adeguano alla nuova moda o meglio al nuovo business, destinato in parte a tramontare nel 1925 con la normativa sul divieto a i privati di dotarsi di pubblicità postale. Infatti con la fine del 1925 cessano di circolare gli interi postali pubblicitari ( anche se non ufficialmente fuori corso ), che tra il 1920 ed il 1923 hanno avuto oltre 370 tasselli pubblicitari, i biglietti postali ( reclamizzati dietro ), i BLP, i francobolli pubblicitari ( la serie, emessa nel 1924, ha vita breve e controversa : è messa fuori corso dopo pochi mesi, tanto è vero che 2 suoi valori aggiuntivi già pronti per l’emissione non entrano nemmeno in corso postale ) e cesserà il boom delle targhette, che d’ora in poi saranno gestite in modo molto meno libero. Resteranno gli slogan stampati sui vaglia postali e poche altre cose ma il periodo più vario ed affascinante della pubblicità nella posta nel Regno è ormai concluso. 1 Il valore postale da 15 centesimi Leoni Alla fine della prima guerra mondiale i francobolli in corso postale erano numerosi, tuttavia le tariffe postali, per via della svalutazione e della crisi economica al seguito dell’evento bellico, sono state aumentate in modo rilevante ed i tagli in corso non erano più sufficienti a coprire le nuove esigenze. Così nel settembre del 1919 arriva il nuovo valore della serie disegnata da Nestore Leoni ed incisa da Alberto Repettati, destinato ad un impiego davvero intenso, il 15 centesimi. Questo copre esattamente la tariffa della cartolina, nei mesi prima innalzata da 10 a 15 centesimi, oltre all’utilità di completare le varie altre combinazioni esistenti. La sua validità postale cesserà il 30-12-1930, quando era già da alcuni anni in disuso. Insieme al francobollo, sempre nel 1919, viene emesso anche l’intero postale corrispondente, ed in seguito, nel 1924, vengono aggiunte 3 vignette pubblicitarie per reclamizzare le 2 aziende che ne hanno fatto richiesta ( Campari, per il Bitter ed il Cordial , e Columbia, per il Grafofono ). Sugli interi postali compaiono già nel 1919 i tasselli pubblicitari : il valore da 15 centesimi col millesimo 19 I° tipo riceve 21 slogan diversi, il II° tipo ben 54. Quello col millesimo 20 arriva addirittura ad 85 ! Nel frattempo, tra il 1922 ed il 1923 il francobollo ordinario riceve 2 tipi di soprastampe BLP ( Buste Lettere Postali ) e circola già applicato a tali buste, ma tale esperienza è destinata a durare pochissimo. Nel maggio del 1925 viene soprastampato 10 centesimi, per via della politica economica del governo fascista di apprezzamento della valuta ( unico periodo della storia postale italiana in cui le tariffe subiscono riduzioni ), che culmina con la famosa quota 90 ( 1 sterlina = 90 lire ). Nel Levante Italiano, tra il 1921 ed il 1923 vengono messi in circolazione 4 valori da 15 Centesimi soprastampati 2 Piastre ; 1,20 Piastre ; Smirne 1,20 Piastre ; Costantinopoli 1,20 Piastre. Gli altri uffici ( ad es. quelli in Cina ) non lo adottano. Libia, Eritrea, Oltre Giuba e Saseno pongono le rispettive soprastampe, le altre colonie ed occupazioni non lo mettono in circolazione. Tra le isole dell’Egeo il 15 centesimi è soprastampato soltanto per Castelrosso e Calimno. 2 Qualche nota sulle targhette del periodo 1920-1925 Premessa : un cenno sul periodo precedente. Negli anni ‘10 la meccanizzazione postale non ha prodotto solo targhette rettangolari e lineari senza fine a scopo pubblicitario, bensì anche annulli di altro tipo, come gli ondulati con lettera ( dal 1910 ) e senza lettera ( dal 1912 ), che pur avendo lo stesso formato della targhetta pubblicitaria non contenevano nessun messaggio ma erano costituiti solo da una sequenza di 6 linee curve una sopra l’altra saldate su una piastrina. Inoltre gli anni tra il 1911 ed il 1913 ( e successivamente anche il 1919 ) sono stati caratterizzati da vari esperimenti postali con annulli meccanici che in alcuni casi hanno avuto una durata davvero brevissima ed un uso limitato ad una città, due come massimo; sempre in questo periodo ( 1913 ) sono inoltre comparsi gli annulli lineari senza fine ad onde. Da osservare che questi esperimenti non hanno riguardato soltanto la tipologia della forma dell’annullatore postale quanto anche le caratteristiche del datario. Il periodo storico che va tra il 1920 ed il 1925 è il più significativo per la storia postale degli annulli pubblicitari, è in questo breve intervallo di anni nel quale nascono le più interessanti targhette del Regno d’Italia, quelle dedicate agli argomenti più vari, curiosi, per le esigenze delle piccole attività di farsi pubblicità attraverso la posta. Tra il 1919 ed 1920 appare la prima targhetta italiana di grande diffusione, che reca la scritta : PREGATE I VOSTRI CORRISPONDENTI DI AGGIUNGERE ALL’INDIRIZZO IL NUMERO DEL QUARTIERE POSTALE . Con questo annullo, che durerà oltre 10 anni ( addirittura 15 anni, fino al 1935 a Firenze !!! ) l’Italia introduce un messaggio di pubblica utilità, il primo di una lunga serie che negli anni successivi si arricchirà di altri slogan. Nello stesso periodo comprare la prima richiesta di sovvenzionare l’Italia attraverso un messaggio chiaro : SOTTOSCRIVETE AL PRESTITO – E’ UN DOVERE ED UN BUON AFFARE. Il riferimento è al Prestito Nazionale, che viene promosso con molto fervore in quegli anni. Qualche anno dopo, durante l’era fascista, sarà chiamato e propagandato col nome di Prestito del Littorio. Questo primo dopoguerra vede riapparire le targhette delle fiere ed esposizioni, che sono state gli unici eventi che l’Italia ha propagandato prima della guerra attraverso gli annulli meccanici. Così per l’Esposizione d’Arte di Venezia del 1920 vediamo il ritorno del lineare senza fine sulla falsariga di quello adottato nel 1914 ( anche se dopo questa occasione non sarà più adottato come annullatore pubblicitario ma resterà in uso solo come normale annullatore postale con le classiche ondine) , mentre per la Fiera Campionaria di Trieste, per quella di Milano ( che appronta 2 annulli ) e quella dei Campioni di Padova ( tutte e 3 nel 1920 ) abbiamo la targhetta rettangolare. Il 1921 presenta 2 soli annulli, entrambi per la riedizione della manifestazione dell’anno precedente : la Fiera dei Campioni di Padova e la Fiera Campionaria Internazionale di Milano. Una nota su Milano : la targhetta è la stessa di una delle 2 dell’anno precedente, caso unico, infatti non capiterà più neppure in seguito che una targhetta di una ricorrenza sia riutilizzata identica ad un anno di distanza. Il 1922 dedica le sue 4 targhette alla Celebrazione del Settimo centenario dell’Università di Padova, alla XIII Esposizione d’Arte di Venezia , al Congresso Filatelico di Trieste ed alla sua Fiera Campionaria . Il 1923 vede 3 città ( Venezia, Milano e Trieste ) adottare la targhetta Vestitevi al Duomo città non scelte a caso ma dove ci sono le 3 sedi di questa boutique ; inoltre compare la targhetta dell’agenzia che si occupa di pubblicità nella posta e che reca questa dicitura : SPAZIO ALLA PUBBLICITA’ RIVOLGERSI ‘ PUBBLICITA’ ‘ ROMA VIA UFFICI DEL VICARIO 35 . Questa targhetta, giunta in novembre, è la seconda ed ultima del 1923 ( resta in uso anche per i primi mesi del 1924 ) ma può essere assunta come pietra miliare per tutte le targhette che il nuovo anno sfoggerà in rapida successione. Il 1924 è il solo anno in cui nasce almeno una targhetta ogni mese ( in alcuni mesi anche più di una !! ) ma in l’Italia questa circolazione così frizzante non è visibile così tanto ed i motivi sono sostanzialmente 2, primo : le nuove targhette sono si moltissime ma ciascuna ha vita breve o 3 brevissima ( si va da 1 giorno a una o 2 settimane ), secondo : non appaiono tutte insieme in tutte le città, ma ogni località ha le proprie, secondo le attività del luogo che ne fanno richiesta, quindi nonostante la gran varietà la loro circolazione è limitata. In pochissimi casi le targhette vengono pensate per venir diffuse in modo capillare ed il primo caso in cui avviene ciò è proprio per ragioni politiche, infatti anche il fascismo, da poco in auge capisce la potenzialità di questa fonte di propaganda e fa approntare una targhetta per le elezioni del mese di aprile con una chiarissima dicitura : VOTATE LA LISTA NAZIONALE . E’ questa la prima targhetta di breve uso ( circa 3 settimane, ma non sempre gli stessi giorni in tutte le città ) ma di grande effetto in Italia ( viene utilizzata da quasi 50 uffici postali diffusi in oltre 30 città diverse ). All’inizio dell’anno un’altra targhetta appare in modo corposo. Tra Milano, Roma, Genova e Torino viene montata in 35 uffici ( da precisare che ciò avviene nel corso dell’anno ed a fasi alterne, ogni uso in ogni ufficio è molto breve ) con numerose piccole varianti di foggia. Si tratta di : AFRO BALLARI MILANO VIA SERIO 31 --- BINARI VAGONETTI . La trattazione potrebbe essere molto lunga per via del numero così rilevante, tuttavia ritengo preferibile citare solo quelle più caratteristiche, quelle che rappresentano i costumi e la società dell’epoca. Quindi vanno ricordate quelle legate alla Rinascente ( sono vari tipi, con diciture e disegni differenti ), CHIEDETE IL CATALOGO AUTO ANSALDO ( usata solo a Roma ), al biscottificio Digerini e Marinai di Firenze ( usata solo a Firenze ), alle tende e copertoni Ettore Moretti, a dipingere la propria casa : TINGETE IN CASA – LIDOS – SUPER COLORE . Verso la metà dell’anno arriva anche il catalogo per la bellezza Hermes, seguito a breve da una propaganda capillare sul territorio delle Terme di Salsomaggiore ( destinata a durare fino al 1928 con decine e decine di varianti ), che, seguendo l’esempio della lista nazionale di qualche mese prima, viene adottata da oltre 50 uffici, inoltre circolano già annulli come IL RATTO DI ELENA AL CAPRANICA, LINGUE - BERLITZ SCHOOL - TARIFFA ESTIVA, quelle sul pavimento in linoleum, IL CORRIERE ITALIANO PUBBLICA – MATA HARI – NUOVO ROMANZO DI GUIDO DA VERONA in tutte le sue molteplici versioni. La fine dell’anno vede arrivare, tra gli altri, gli annulli dell’azienda orologiaia Veglia ( che vengono ripresi anche nell’Aprile del 1925, seppur modificati ) e la Bottega della Gomma. L’anno 1924 segna il culmine dell’uso libero ai privati della targhetta pubblicitaria, visto che col mese di agosto del 1925 una normativa stabilisce il divieto assoluto di tutte le forme di pubblicità privata postali. Che sorte attende le targhette una volta cessato il loro uso postale ? Una volta terminato il loro utilizzo, sia che si parli del periodo di impiego prima della legge del 1925, sia di quello successivo, vengono riconsegnate a Roma per la loro archiviazione. Questo ha imposto a molti fruitori di questo servizio che nel caso avessero bisogno di riutilizzare una targhetta abbiano dovuto farsela rifare ( questo spiega la ragione di molte delle varianti in brevi lassi di tempo ). Un ulteriore motivo di variazioni è che se l’autorizzazione alla circolazione fa sempre capo a Roma, non è così per la realizzazione, in quanto ognuno la fa preparare in modo indipendente e questo spiega molte altre varianti di foggia per targhette usate contemporaneamente in città differenti. Da questa data le targhette che entrano in circolazione sono molte meno e quasi tutte istituzionali, tuttavia circolano in un numero maggiore di località quindi la loro diffusione aumenta invece di calare. Dalle oltre 50 differenti del solo 1924 si passa a meno di 10 nel 1925 e a 3 nel 1926. Si dovrà attendere la Repubblica per avere un nuovo boom. Le città che le adottano invece, da poco più di 10 degli anni 1920 - 21 arrivano ad oltre 40 nella seconda metà del decennio ( dal 1926 – 27 in poi ) con oltre 60 uffici. Va inoltre detto che in tutto questo periodo di boom della pubblicità nella posta ( cioè dal 1920 al 1925 ) nessun annullo pubblicitario di alcun genere viene usato nei territori occupati, che si parli di Levante Italiano, Colonie oppure occupazioni. Solamente Tripoli, per brevi periodi ogni anno ( a volte brevissimi ) adotterà le targhette, la prima nel 1927 ( per la I° fiera Campionaria ) e dal 1928 al 1939 ( Visitare la Tripolitania è un dovere nazionale / Italiani visitate la Tripolitania / Lotteria di Tripoli ) ma questo è un altro periodo. 4 Nella speranza che, grazie anche a questa introduzione, molto lunga e forse per qualcuno noiosa, si possa capire il senso della raccolta e la sua logica …………. ……… passiamo ora a vedere i pezzi. Alessandro Zeni 5 Targhetta : l’Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia ( 1920 ) 6 Targhetta : SOTTOSCRIVETE AL PRESTITO E’ UN DOVERE – ED UN BUON AFFARE. ( 1920 ) 7 Visitate la Fiera di Milano 12 – 27 Aprile ( 1920 ) Targhetta : II° Fiera dei Campioni di Padova ( 19 20 ) 8 Targhetta : Fiera dei Campioni di Padova ( 1921 ) Targhetta : Fiera Campionaria Internazionale di Milano ( 1921 ) ( questa è la stessa targhetta adottata nel 1920 ) 9 Targhetta : PREGATE I VOSTRI CORRISPONDENTI DI AGGIUNGERE ALL’INDIRIZZO IL NUMERO DEL QUARTIERE POSTALE . ( 1921 ) ( targhetta di tipo lungo con 9 linee laterali ) Targhetta : XIII Esposizione d’Arte di Venezia ( 1922 ) 10 Targhetta : IX Congresso Filatelico Italiano Trieste ( 1922 ) Targhetta : Fiera Campionaria di Trieste ( 1922 ) 11 Targhetta : PREGATE I VOSTRI CORRISPONDENTI DI AGGIUNGERE ALL’INDIRIZZO IL NUMERO DEL QUARTIERE POSTALE . ( 1923 ) ( targhetta di tipo corto con 9 linee laterali adottata a Torino ) Targhetta : Vestitevi al Duomo ( 1923 ) 12 Targhetta : SPAZIO ALLA PUBBLICITA’ RIVOLGERSI ‘ PUBBLICITA’ ‘ ROMA VIA UFFICI DEL VICARIO 35 . I° tipo : stampa mossa e poco leggibile ( periodo D icembre 1923 e Gennaio 1924 ) II° tipo : stampa più nitida e meglio leggibile ( d al Novembre 1923 all’Aprile 1924 ) La contemporanea presenza dei 2 tipi fa ritenere che in quel momento l’ufficio di Roma Centro avesse in uso 2 macchine affrancatrici ( oltre che dalla targhetta lo si nota dai 2 diversi guller ) pur non esistendo informazioni da fonti ufficiali a questo riguardo. 13 Targhetta : Vendita bonetteria la Rinascente ( 1924 ) Targhetta : Votate la lista nazionale ( 1924 ) 14