Università degli Studi di Napoli “Federico II” Facoltà di Economia Corso di Laurea Triennale in Economia e Amministrazione delle Imprese Finanziarie Tesi di Laurea in Gestione e Controllo dei Rischi nell‟Intermediazione Finanziaria “Compartecipazione Armatoriale e il Crac della „Parmalat del Mare‟: il caso Deiulemar” Relatore: Ch.ma Prof.ssa Rosa Cocozza Candidato: Ciro Izzo Matricola: 507001143 Anno Accademico 2011-2012 “Se non ci può essere vittoria, allora combatterò per sempre.” INTRODUZIONE……………………………………………………………… CAPITOLO I IL DIRITTO DELLA NAVIGAZIONE E IL SISTEMA DEI CARATI: LA COMPARTECIPAZIONE ARMATORIALE 1. Il diritto della navigazione e la compartecipazione armatoriale: una prima definizione……………….…………………………………………………….….2 1.1 La natura giuridica della nave………………………………………………...5 2. La compartecipazione armatoriale, il sistema dei carati e l‟impresa di navigazione: L‟armatore……………………………………………………….....6 2.1 La compravendita della nave…………………………………………………8 2.2 L‟obbligazione parziaria…………………………………………………..…11 2.3 Le obbligazioni Deiulemar………………………………………………..…13 3.La diffusione campana e torrese nella partecipazione armatoriale…………………………………………...…………………………...16 CAPITOLO II IL CRAC DEIULEMAR: LA „PARMALAT DEL MARE‟ 1. Deiulemar compagnia di navigazione S.p.A.: Il percorso………………….…20 1.1 Le navi di proprietà del gruppo………………………………………………24 1.2 L‟impero dello shipping: Le scatole cinesi……………………..……………27 1.3 Lo schema di Ponzi. Somiglianze……………………………………...…….34 1.4. Il fallimento…………………………………………………...……………..37 2. Kpmg, la società di revisione…………………………………………...……..40 2.1. Gli ultimi bilanci. (2009-2010)…………………………………...…………44 CAPITOLO III LO STUDIO DEL SETTORE E LE GARANZIE OFFERTE 1.Lo studio del settore d‟azione della compagnia………………………………56 1.1. Segnali di criticità: l‟andamento degli indici settoriali………………….….59 2. Il ruolo Deiulemar e la fiducia dei risparmiatori……………………….……..66 2.1. Le modalità di diffusione……..……………………………………….……67 CONCLUSIONI…………………………………………………………………70 BIBLIOGRAFIA………………….……………………………………………..72 SITOGRAFIA…………………………………………………………………....74 Introduzione “Gli anni successivi al ‟top' borsistico del 2000 sono stati caratterizzati da un costante declino dei mercati azionari e della scena economica generale, punteggiata, negli ultimi due anni, da scandali e crack finanziari che hanno coinvolto grandi gruppi industriali e finanziari americani (Enron, WorldCom), europei (Adecco) ed italiani (Cirio, Parmalat).” 1 E‟ passato quasi un decennio, e la crisi finanziaria s‟è manifestata ancora più duramente negli anni 2007-2012 andando a colpire risparmiatori, imprese, perfino le più solide, e interi settori, ed è proprio su uno di questi casi che il lavoro si articolerà, per sviscerare numeri, fatti e notizie che non tutti i giorni sono portati alla ribalta dai mass-media, inquadrando soprattutto la crisi del settore del trasporto navale e dei noli. Quando nei primi giorni di gennaio 2012 si diffuse la notizia, in città non si parlava d‟altro, che tu fossi invischiato o meno, l‟argomento del giorno, al bar, dal barbiere o a tavola, non poteva che essere quello: la compagnia di navigazione „Deiulemar‟ in crisi. Io sono nato e cresciuto, salvo una piccola parentesi al nord, a Torre del Greco, e nonostante si viva all‟ombra di un vulcano attivo, il Vesuvio, nessuno aveva mai dormito sonni irrequieti, fino alla notizia delle difficoltà finanziarie di una delle più grandi compagnie armatoriali d‟Europa, nel campo dei trasporti marittimi. La paura dei piccoli e grandi 1 TURRI D., (2004). Finanza di impresa al bivio, a cura di Baseggio L., Editore Franco Angeli, Milano, Italia. risparmiatori, di perdere quanto accumulato in una vita di sacrifici, soprattutto in mare essendo i torresi un popolo di naviganti, ed inizialmente etichettata come bufala, ha nei mesi assunto le dimensioni di una voragine dai contorni illimitati. Nel presente lavoro conto di ricostruire le strade percorse dalla storica e un tempo gloriosa società di via Tironi, che tanto ha dato allo sviluppo economico della Campania e del sud in generale, e che di colpo tutto ha tolto, lasciando l‟ennesimo profondo rammarico di quello che poteva essere e non è stato, fino a meritarsi il soprannome di „Parmalat del mare‟. L‟elaborato tratterà non solo della compagnia fallita e quindi dei suoi bilanci alla ricerca di eventuali segnali di criticità, ma anche di tutte le altre società legate tramite un filo inscindibile al progressivo svuotamento della stessa, per poi arrivare alla rassegna di tutti i possibili responsabili dei mancati controlli, da Consob alla società di revisione Kpmg, e alle autorità, poiché “tutti sapevano”, però nessuno ha mai deciso di approfondire. Infine il lavoro proverà a tracciare le linee delle ripercussioni economiche cittadine e campane con uno sguardo rivolto alla tradizione della partecipazione armatoriale, al vetusto mondo del sistema dei carati e dell‟obbligazione parziaria e ai numeri della crisi del settore dei trasporti marittimi. CAPITOLO I IL DIRITTO DELLA NAVIGAZIONE E IL SISTEMA DEI CARATI: LA COMPARTECIPAZIONE ARMATORIALE SOMMARIO : 1.Il diritto della navigazione: una prima definizione. -1.1 La natura giuridica della nave. 2. La compartecipazione armatoriale, il sistema dei carati e l‟impresa di navigazione: L‟armatore. -2.1 La compravendita della nave. -2.2 L‟obbligazione parziaria. -2.3 Le obbligazioni Deiulemar. 3.La diffusione campana e torrese nella partecipazione armatoriale. -1- 1. Il diritto della navigazione e la compartecipazione armatoriale: una prima definizione. Il diritto della navigazione, è l‟insieme delle norme regolanti la materia della navigazione, sia essa marittima, o esercitata su fiumi, laghi e canali. In dottrina la stessa nozione di navigazione è controversa, secondo alcuni, va identificata con il trasporto per acqua e per aria di persone o cose, mentre a parere di altri andrebbe a riferirsi a ogni movimento, per acqua e per aria, di un mezzo galleggiante o volante adibito a svolgere una qualsiasi attività. La navigazione è qualificata dai mezzi con i quali si attua, che possono essere: Nave; Aeromobile; Veicolo spaziale; Altresì è qualificata dall‟ambiente nella quale si svolge: Mare; Acque interne; Spazio aereo; Spazio extra-atmosferico; Ed infine, la navigazione è definita dalle finalità che con essa si perseguono, che siano private o pubbliche, commerciali o di altra natura. Il diritto della navigazione è un diritto speciale, cioè un complesso di norme delle quali: Talune introducono istituti tipici esclusivi del diritto della navigazione e totalmente ignoti al diritto comune; Talune integrano la disciplina di diritto comune, per la parte in cui le norme generali non dispongono; -2- Talune modificano le norme di diritto comune, come ad esempio le norme sulla locazione di nave si distinguono dalla locazione in generale; Altre infine sono addirittura antitetiche rispetto ai principi fondamentali di diritto comune; Giova ricordare che il diritto speciale dispone una disciplina particolare che prevale sul diritto comune, è di fatti un diritto autonomo perché gode di autonomia giuridica, scientifica e legislativa: Giuridica poiché si fonda su un sistema autonomo di norme che impone il ricorso al diritto comune solo in via sussidiaria e dopo che sia riuscita vana l‟estensione analogica dei propri disposti normativi speciali; Scientifica perché nel nostro ordinamento la materia della navigazione è caratterizzata dal concorso di elementi pubblicistici e privatistici ed i rapporti scaturenti sono organizzati in modo organico e sistematico; Legislativa poiché la materia trova organica sistemazione nel codice della navigazione; Le fonti del diritto della navigazione sono individuate dall‟articolo 1 del codice della navigazione: “In materia di navigazione, marittima, interna ed aerea, si applicano il presente codice, le leggi, i regolamenti, le norme corporative e gli usi ad essa relativi. Ove manchino disposizioni del diritto della navigazione e non ve ne siano di applicabili per analogia, si applica il diritto civile.2” Le norme del codice costituiscono il diritto generale della navigazione rispetto alle norme di diritto della navigazione contenute nelle altre leggi 2 ARTICOLO 1, disposizioni preliminari del codice della navigazione, approvato con R.D. 30 marzo 1942, n. 327 -3- che si pongono come diritto speciale; queste ultime, se anteriori al codice, conservano la loro efficacia nei limiti del principio “lex posterior generalis non derogat legi priori speciali”, se posteriori invece, modificano o integrano l‟ordinamento stabilito dal codice. In proposito della nozione di nave, invece, il codice all‟articolo 136 sancisce che sia nave “qualsiasi costruzione destinata al trasporto per acqua, anche a scopo di rimorchio, di pesca, di diporto, o ad altro scopo.”; trattasi di una definizione assai lata che fa coincidere la navigazione con il trasporto su acqua, inteso non nel significato ristretto di persone o di cose, da un luogo all‟altro, bensì nel significato più ampio di spostamento per un qualsiasi fine. Elementi essenziali della nave sono “l‟attitudine a galleggiare e l‟attitudine a navigare”, intesa, la seconda, in senso materiale e risultante da un insieme di condizioni quali la forma dello scafo, le dimensioni, il sistema di direzione, la governabilità. La distinzione tra le varie tipologie di navi è così effettuata: Navi „maggiori‟: sono le navi d‟altura destinate alla navigazione di alto mare. Navi „minori‟: sono le navi costiere destinate alla navigazione lungo le coste continentali ed insulari dello Stato a distanza non superiore alle venti miglia e le navi adibite alla navigazione interna. Navi „mercantili‟: sono le navi di proprietà privata o pubblica, esercitata da soggetti privati o pubblici, per il raggiungimento di uno scopo diverso da quello militare Nave „militare‟: cioè la nave da guerra o ogni altra nave adibita al servizio delle forze armate dello Stato, alle dipendenze di un -4- comandante militare; ad esse non si applicano, di regola, le norme del diritto della navigazione. 1.1 La natura giuridica della nave Nell‟affrontare il problema della qualificazione giuridica, la disciplina legislativa, considera la nave nella sua entità fisica facendola rientrare nella categoria delle “cose composte”, cioè risultanti dalla combinazione di più elementi unificati da una sola destinazione. Si tratta dunque di oggetti di diritto e la dottrina italiana respinge ad oggi perentoriamente la teoria che configurava la nave come persona giuridica. Le “res connexae” conservano la loro individualità anche se dovessero mutare le singole parti che le compongono. La nave quale “res connexa” è formata: Di parti costitutive materialmente inseparabili; Di parti costitutive materialmente separabili; Di pertinenze: ossia cose vincolate funzionalmente al mezzo, in quanto destinate al servizio e all‟ornamento di esso, che mantengono la loro individualità e sono sempre separabili; Da accessori: destinati al servizio e all‟ornamento del mezzo ma ad esso fisicamente congiunti e che non concorrono all‟individuazione del mezzo stesso; Se le parti separabili possono avere proprietari diversi e quindi vicende giuridiche proprie, lo scopo della nostra analisi si dovrà soffermare sulle parti inseparabili, poiché in questi casi non è concepibile un dominio separato e l‟appartenenza di esse a proprietari diversi fa sorgere un regime di comproprietà che per la nave è espresso in carati. -5- 2. La compartecipazione armatoriale, il sistema dei carati e l‟impresa di navigazione: L‟armatore La nave, intesa nella sua interezza, è divisibile in ventiquattro quote di proprietà chiamate carati, ognuno dei quali è suscettibile di ulteriore divisione in frazioni. Ciascun comproprietario assume il nome di “caratista”; ad ognuno di essi è associato lo “ius utendi”, cioè al diritto di godere del bene si deve rilevare che non appare possibile una utilizzazione frazionata della nave, poiché la gestione di questa non può essere oggetto di attuazione pro-quota. Il mezzo nautico comunque potrebbe essere utilizzato separatamente dal singolo partecipante e per un certo tempo, in periodi successivi (es. viaggi stagionali) a seguito di accordo in tal senso tra i comproprietari. In simile ipotesi però, l‟uso del bene da parte del compartecipante troverebbe fondamento nell‟eventuale accordo fra le parti e non più nell‟articolo 1102 del codice civile, che disciplina la comunione di beni, e attribuisce a ciascun condomino la facoltà di servirsi della cosa comune purché non ne alteri la destinazione. La figura ricoperta dai primi obbligazionisti Deiulemar, in un primo momento doveva essere non dissimile da quella del caratista, possessore di una frazione di carati, per poi andarsi a confondere, con l‟ingrandimento della compagnia, fra le migliaia di obbligazionisti che acquisivano titoli emessi dalla società, regolari e non, per reperire liquidità. Può essere inoltre utile ai fini di inquadramento della realtà della compartecipazione armatoriale, la definizione di armatore così come viene data dall‟articolo 195 del codice della navigazione: “Armatore è chi assume l‟esercizio della nave, quindi il concetto dell‟esercizio -6- prescinde dalla proprietà del veicolo, perché può presupporre anche un diritto reale limitato (es. usufrutto) o anche un rapporto obbligatorio (es. contratto di locazione). Il concetto di esercizio prescinde anche dall‟armamento, ovvero la fornitura di tutto il necessario per la navigazione. Quindi un soggetto che provveda ad armare la nave non ne assume l‟esercizio, ma questo viene assunto dall‟armatore”3. Per poter classificare meglio l‟attività svolta dall‟armatore, il codice della navigazione stabilisce che essa sia configurata come „impresa di navigazione‟ quando vi sia l‟utilizzo di una nave o di un aeromobile4. Se l‟esercizio della nave avesse i requisiti per essere classificato come impresa di navigazione, allora si applicherà il codice della navigazione, qualora si tratti di esercizio professionale di un‟attività economicoproduttiva, sarà definita impresa come dal codice civile e quindi applicata relativa disciplina, a cui si aggiungerà la disciplina del codice di navigazione. Con riguardo all‟armatore, prima di assumere l‟esercizio della nave, dovrà fare dichiarazione di „armatore‟ all‟ufficio di iscrizione della nave o del galleggiante. 3 ARTICOLO 195, L‟armatore e l‟esercente, codice della navigazione, approvato con R.D. 30 marzo 1942, n. 327 4 ARTICOLO 196, Esercizio ed impresa, codice della navigazione, approvato con R.D. 30 marzo 1942, n. 327 -7- 2.1 La compravendita della nave Un‟ulteriore analisi si può sviluppare sui modi di acquisto della proprietà della nave, che ci torneranno utili in futuro, poiché si inquadrano nella teoria dei modi d‟acquisto della proprietà mobiliare con le particolarità stabilite per i mobili registrati. Il codice della navigazione tuttavia non disciplina la compravendita di nave, essa è riconducibile alla normativa dettata dal codice civile e ad una prassi straniera recepita in formulari di lingua inglese comunemente utilizzati anche nel nostro paese. Il formulario più diffuso è il “Norwegian Sales Form” che prevede il seguente schema: Il venditore, all‟atto della firma, assume immediatamente l‟obbligazione di vendere la nave; Il compratore invece si obbliga di depositare solo il 10% del prezzo presso terzi fiduciari con riserva di gradimento; La vendita diventa definitiva dopo due visite alla nave da parte del compratore correlata a due rispettive manifestazioni di gradimento; Al termine di queste due visite ispettive il compratore ha la facoltà assolutamente discrezionale di accettare o rifiutare la nave; Dopo l‟accettazione del compratore la nave deve essere immessa in bacino nel luogo in cui è prevista la consegna per la visita della parte immersa; La nave viene quindi consegnata al compratore con contestuale pagamento del saldo del prezzo e liberazione delle somme già depositate; -8- Il venditore rilascia una dichiarazione di vendita (“bill of sale”) che è atto unilaterale di dismissione di proprietà che deve essere trascritto nel pubblico registro di iscrizione della nave. Il Norwegian form, celeberrimo formulario del 1993, è stato di recente ripensato dall‟ „Associazione Norvegese Shipbrokers‟ („NSA‟), in collaborazione con „BIMCO‟, ma nonostante gli sforzi il vecchio form fornisce ancora le basi concettuali al nuovo, che aggiunge solo le clausole che spesso venivano inserite dagli operatori di settore.5 In particolare, tra le novità più rilevanti, si ritiene utile segnalare le modifiche alla clausola relativa al pagamento del deposito, che adesso lascia le parti libere di indicare la percentuale dello stesso (in precedenza fissata al 10%), prevedendo l‟applicazione automatica del 10% nel caso di silenzio. La clausola, inoltre, dispone oggi chiaramente che il deposito debba essere versato entro 3 giorni dal verificarsi delle seguenti condizioni: firma del contratto, scambio dello stesso tra le parti e conferma da parte del depositario dell‟avvenuta apertura del conto deposito. Poiché nella pratica l‟apertura di un conto deposito richiede tempo e molta documentazione, la clausola adesso pone espressamente un obbligo a carico delle parti di fornire al depositario tutta la documentazione necessaria a tal fine. Anche la clausola concernente il tempo ed il luogo di consegna è stata emendata, nel senso di prevedere una finestra temporale ben definita entro cui il venditore è legittimato a dare la “Notice of Readiness”. Inoltre, la nuova clausola dispone che se la nave non è pronta per la consegna entro la data di cancello il compratore ha un termine di 3 giorni (nel precedente formulario erano 7) per accettare la nuova data di cancello proposta dal venditore. 5 Tratto da: www.SHIP2SHORE.it, “il magazine settimanale on-line di shipping, porti, trasporti e logistica”, 2012. -9- L‟accettazione di tale nuova data, viene chiarito, non costituisce però una rinuncia da parte del compratore al diritto al risarcimento dei danni per inadempimento del venditore. Infine, segnaliamo le variazioni alla clausola relativa ai documenti che devono essere scambiati tra le parti al momento del “closing” e sostanzialmente consistenti in un allineamento con quelli comunemente previsti nell‟attuale prassi del mercato. Chiarita la fattispecie dell‟impresa di navigazione e la figura dell‟armatore, e come si effettua una compravendita, senza dimenticare il secolo e oltre di tradizione di associazionismo armatoriale, risulterà già più comprensibile l‟attività della compagnia di navigazione „Deiulemar‟, che sarà approfondita nei successivi paragrafi e capitoli. - 10 - 2.1 L‟obbligazione Parziaria Il concetto di partecipazione parziaria consiste nell'unione di capitali di più investitori per il finanziamento di un progetto economico concreto e deriva dalle “parti” che compartecipano all'acquisto e alla gestione della nave. La peculiarità di una partecipazione parziaria consiste nel rimborso dell'intero capitale proprio versato, ed in una rendita minima prestabilita. Il capitale proprio versato dai soci cointeressati sarà garantito da obbligazioni di un ente bancario rinomato al valore nominale. Inoltre la rendita minima sarà garantita da un fondo risparmi straordinario. Strettamente collegata alla partecipazione parziaria è la disciplina dettata dal codice civile in merito all‟obbligazione parziaria, l‟articolo 1314 invero detta: ”Se più sono i debitori o i creditori di una prestazione divisibile e la obbligazione non è solidale, ciascuno dei creditori non può domandare il soddisfacimento del credito che per la sua parte, e ciascuno dei debitori non è tenuto a pagare il debito che per la sua parte”. Ciò che accomuna l'obbligazione parziaria e l'obbligazione solidale è la pluralità soggettiva dalla parte del debitore o dalla parte del creditore e l'identità della prestazione oggetto dell'obbligazione. Ciò che, invece, distingue l'obbligazione parziaria dall'obbligazione solidale è la modalità dell'adempimento in quanto, mentre nell'obbligazione solidale ciascun debitore è obbligato ad eseguire l'intera prestazione e ciascun creditore può esigerla per intero (con effetto liberatorio per ciascun debitore ed estintivo per ciascun creditore), nell'obbligazione parziaria ciascun debitore è obbligato solo per la quota di partecipazione al rapporto obbligatorio e ciascun creditore può esigere una quota della prestazione analogamente commisurata alla - 11 - sua quota di partecipazione. Nel caso reale preso in analisi, le obbligazioni emesse dalla „Deiulemar Compagnia di Navigazione S.p.A.‟, sono state dapprima una vendita di frazioni di carati e dal 1984 in poi delle obbligazioni con cedola unica annuale, regolari e non, che garantivano interessi altissimi, e la possibilità di poter richiedere la restituzione del capitale in qualunque momento, questo ovviamente avveniva negli uffici privati del „capitano‟ Michele Iuliano, amministratore unico, per molti anni, della compagnia, e si fondava sulla parola da questi data. - 12 - 2.3 Le obbligazioni Deiulemar Nel lontano biennio 1969-1970, dall‟intuizione di Michele Iuliano, Giovanni Della Gatta, e Giuseppe Lembo la „Deiulemar compagnia di Navigazione S.p.A.‟ acquistò la prima nave per il trasporto di merci, anche grazie all‟aiuto di diversi caratisti, anche se inizialmente per modesti importi. E‟ solo dal 1984 che la compagnia inizia ad emettere, in sette tranches, delle obbligazioni contabilizzate per degli importi via via crescenti nel tempo. Nella tabella 2.1.1 sottostante6 sono elencate, classificate per anni, tutte le obbligazioni emesse, prima e dopo l‟autorizzazione della Consob, che avverrà solo per quelle del 20077, escludendo migliaia di obbligazioni non contabilizzate, successivamente definite irregolari dalla società stessa: Tabella 2.1.1 (Obbligazione contabilizzate) Data Emissione 6 7 Importo in euro Scadenza Tasso Interesse 20/11/1984 75.500 31/12/2018 7% 10/10/1985 559.600 31/12/2018 7% 14/10/1987 783.500 31/12/2018 7% 29/12/1987 1.318.895 31/12/2018 7% 10/10/1996 2.941.100 31/12/2018 7% 30/09/1998 1.009.295 31/12/2018 5,83% 17/12/2007 33.772.000 2018 5,8% Tratto da: www. DEIULEMAR.it, archivio comunicati nell‟area investitori, 2012. Fonte: Avvocato GIUSEPPE COLAPIETRO, difensore obbligazionisti Deiulemar, intervista 2012. - 13 - e Riepilogate nella tabella 2.1, com‟è già stato detto, vi sono le obbligazioni deliberate e iscritte in bilancio, per un complessivo di 40.459.890 euro, proprio come sottolineato nel comunicato della società stessa: “Deiulemar Compagnia di Navigazione S.p.A. rende noto che le obbligazioni rivenienti da prestiti obbligazionari emessi nell‟ambito di regolari procedure societarie, come riportati nel bilancio relativo all‟esercizio chiuso il 31 dicembre 2010, ammontano agli importi della seguente tabella”89. La compagnia ha emesso tale comunicato nel febbraio 2012, ossia quando già la società aveva manifestato tutti i propri problemi finanziari, e come si potrà notare nel comunicato, viene sottolineato l‟aggettivo „regolare‟ che riguarda le procedure societarie normali per l‟emissione di obbligazioni. Ciò avviene poco prima che la società sia costretta ad ammettere, con un ulteriore comunicato, la presenza di titoli obbligazionari non regolari tramite la voce dell‟amministratore unico Roberto Maviglia: ”E‟ emersa la circolazione di certificati obbligazionari emessi nel corso degli anni al di fuori delle regolari procedure societarie e, pertanto, connotati da formale e sostanziale irregolarità”10. I primi segnali di irregolarità, sono proprio le metodologie di acquisto di tali certificati obbligazionari, l‟operazione infatti avveniva in uffici distaccati, spesso in contanti e sulla sola fiducia della firma di un uomo, Michele Iuliano, ritenuto un benefattore da un‟intera città e dagli obbligazionisti stessi. Le obbligazioni, etichettate solo successivamente dalla società come irregolari, sono state distribuite in tutta la Campania e anche in altre regioni, tra i vari possessori risulteranno anche personaggi dello 8 Tabella 2.1.1 Tratto da: www.DEIULEMAR.it, archivio comunicati nell‟area investitori, 2012. 10 CAPUOZZO N., MOIZO A. (2012). www.SHIP2SHORE.it 9 - 14 - spettacolo e dello sport, attirati da tassi di interesse che in alcuni casi sfioravano il 14%11. Molti obbligazionisti Deiulemar ritenevano la società più sicura di una banca, preferendo i certificati del „capitano‟ sia per i rendimenti più alti che per la possibilità di un anonimato, che in banca non è possibile. La situazione che andava degenerando in città, ha costretto la società a fare un censimento delle obbligazioni cosiddette irregolari, tenutosi nel mese di marzo 2012; infatti come da intervista all‟Avvocato Giuseppe Colapietro, del programma „Piazza Pulita‟ del canale televisivo „La7‟, che indagava sulle difficoltà della compagnia di navigazione, risulta: ”C‟è stato un rapporto di fiducia, che comunque ha reso la città abbastanza ricca, ma si è capito che ci fosse qualcosa che non è andato in maniera regolare… l‟importo delle obbligazioni che c‟è fuori non è di 41 milioni di euro, ma si parla anche di 700 milioni di euro. Come può una società oggi dire: “io non so cosa c‟è fuori, non so quante obbligazioni ci siano, siamo costretti a fare un censimento”12.” Pochi giorni dopo, l‟amministratore unico Roberto Maviglia, subentrato all‟ex amministratore Michele Iuliano, confermerà che il buco nero delle obbligazioni „parallele‟ aveva raggiunto la forbice fra i 600 milioni e gli 800 milioni, la cifra che già da tempo si era ipotizzata. Ad oggi, fuori bilancio, risultano quasi 720 milioni di euro di certificati obbligazionari, firmati da circa 12.000 risparmiatori (10.578 accertati in un primo censimento, e si suppone ve ne siano altri non partecipanti allo stesso), letteralmente su un pezzo di carta dall‟inesistente valore legale, se non per la firma personale, dell‟ex amministratore unico Michele Iuliano, meglio conosciuto con il soprannome di „capitano‟. 11 Fonte: Avvocato GIUSEPPE COLAPIETRO, difensore obbligazionisti Deiulemar, intervista 2012. Tratto da: „PIAZZA PULITA‟, programma di approfondimento di „La7‟, intervista all‟avvocato Giuseppe Colapietro, 15/3/2012. 12 - 15 - 2.3 La diffusione campana e torrese nella partecipazione armatoriale. Risalgono a secoli fa le prime notizie riguardanti la pratica armatoriale in Europa, la partecipazione armatoriale nello specifico era conosciuta fin dal secolo XII, quando un‟alleanza di città diede vita alla „Lega Anseatica‟ detenendo il monopolio dei traffici marittimi per molti secoli, nei mari del nord. In Campania, terra dalle lunghe tradizioni marinare, si distinse Amalfi, una delle quattro „Repubbliche Marinare‟. Amalfi ebbe una storia gloriosa e precoce di potenza marittima, e le navi amalfitane battevano i mari insieme a quelle veneziane quando le altre repubbliche ancora dovevano affermarsi. La città campana non occupò mai vasti territori ma ebbe il dominio commerciale nel Mediterraneo meridionale ed orientale molto prima di Venezia. Se la sua storia di indipendenza e di navigazione iniziò molto presto, anche la decadenza arrivò presto, principalmente a causa dell'arrivo dei Normanni nel Meridione, che soppressero le autonomie locali per dar vita al grande stato del Regno di Sicilia, oltre che per la rivalità delle nascenti repubbliche di Pisa e Genova. Ma vi era anche un‟altra piccola realtà che cresceva all‟ombra del Vesuvio; il ceto armatoriale della cittadina di Torre del Greco nacque e si sviluppò a partire dalla seconda metà del XIX secolo, quando alcune famiglie, che già avevano iniziato a praticare il cabotaggio13 con due o tre piccoli navigli, fecero il salto di qualità acquisendo un 13 Secondo i linguisti l'etimologia della parola risalirebbe al termine spagnolo càbo, capo, per cui cabotaggio significherebbe la navigazione da capo a capo, da porto a porto. Il cabotaggio quindi si riferisce a una navigazione che di solito avviene generalmente sottocosta meno rischiosa quindi rispetto ad esempio alla traversata in mare aperto. - 16 - bastimento con una capacità di carico prossima o di poco superiore alle 200 tonnellate di stazza, rientrante nella classe brigantino-goletta. Con l‟aumentare della capacità del carico, il costo del nolo influì meno sulla mercanzia trasportata, quindi gli interessi dell‟armatore erano nelle mani del comandante del bastimento, che doveva raggiungere il porto di destinazione nel più breve tempo possibile, incrementando così i noli. Altra regola fondamentale che si cercò di rispettare, nei limiti del possibile, fu quella che il bastimento non doveva mai viaggiare scarico. Fino alla prima metà dell‟800 i maestri d‟ascia furono i padroni assoluti nelle costruzioni di barche, barchette, feluconi, gozzi e paranzelli. Il commercio marittimo, per essere competitivo, richiedeva navigli con una crescente capacità di carico, ma la legge impediva che i bastimenti di stazza superiore alle 50 tonnellate, venissero costruiti senza progetti stilati da personale specializzato. “Con l‟avvento dei costruttori di prima e seconda classe, i cantieri di Torre del Greco, dopo il 1870, furono ampliati per costruire navigli di maggiori grandezze, facendo passare i brigantini-goletta da 27 metri a 35 metri e facendo salire la capacità di carico da 190 a 250 tsl14 ed oltre.”15 Tale progresso non si ebbe però con il cambio dei materiali di costruzione, difatti dai cantieri torresi scesero in mare solo vascelli in legno, e quando la propulsione velica non fu più sufficiente per ovvi motivi commerciali, si costruirono motovelieri. Il bastimento in legno a vela fu la nave per eccellenza per gli armatori torresi fino al secondo decennio del 1900. Agli inizi del XX secolo nessun armatore di Torre del Greco possedeva piroscafi nella propria flotta. Dopo le due guerre mondiali la flotta posseduta dalla classe armatoriale torrese era del tutto 14 15 Tonnellate di stazza lorda. ALTIERO C.A., FORMICOLA A. (2008), Navi e Armatori di Torre del Greco. - 17 - svanita, requisita e iscritta a naviglio ausiliario dello Stato. Nonostante i ritardi ed i risarcimenti non adeguati, grazie all‟abilità manageriale acquisita , alcuni armatori svilupparono una fortunata attività armatoriale a partire dagli anni settanta, e fino ad un biennio fa erano ritornati prepotentemente ad imporsi nel mercato dello shipping16. Alla metà degli anni ‟90, gli armatori torresi e napoletani scoprirono i cantieri cinesi, capaci di garantire navi a bassissimo costo di manodopera, quasi la metà dei prezzi europei, e soltanto qualche mese fa, l‟armamento campano deteneva circa il 50% delle navi italiane. Gli armatori torresi, nonostante la caduta dei gruppi „Dimaiolines‟ e „Deiulemar‟ possono contare nella loro schiera ancora diversi nomi illustri, fra i più importanti ricordiamo i Fratelli D‟Amato, Bottiglieri e altre compagnie come „Perseveranza di navigazione‟ e „SetSea S.p.A. shipping company‟. Dietro queste realtà spesso vi erano delle intere dinastie, famiglie dedite all‟attività armatoriale da secoli, occorre perciò citare le più famose: “Albanese, Altiero, Borrelli, Bottiglieri, Capano, Coscia, Del Gatto, Della Gatta, Di Donna, Di Rosa, Ferrara, Frulio, Gaglione, Gambardella, Garofalo, Iacomino, Lembo, Lisita, Lofaro, Magliulo, Malinconico, Mazza, Miele, Montella, Palomba e D‟Amato, Perna, Polese, Sallustro, Scarfogliero, Speranza, Villano, Vitiello”.17 Ai giorni nostri, il contributo degli investitori torresi e non solo, poiché molti indicano come altri bacini di fonti i comuni limitrofi quali Ercolano e Torre Annunziata, utilizzano sovente investire nelle grosse società di armamento che possono garantire tassi d‟interesse maggiori rispetto alle altre opportunità d‟investimento. 16 17 Termine inglese che descrive il processo fisico di trasporto via mare di beni e merci. ALTIERO C.A., FORMICOLA A. (2008), Navi e Armatori di Torre del Greco. - 18 - CAPITOLO II IL CRAC DEIULEMAR: LA „PARMALAT DEL MARE‟ SOMMARIO : 1. Deiulemar compagnia di navigazione S.p.A.: Il percorso -1.1. Le navi di proprietà del gruppo. -1.2. L‟impero dello shipping: Le scatole cinesi. -1.3. Lo schema di Ponzi. Somiglianze. -1.4. Il fallimento. 2. Kpmg, la società di revisione. -2.1. Gli ultimi bilanci. (2009-2010). - 19 - 1. Deiulemar Compagnia di Navigazione S.p.A.: Il percorso. Nel campo armatoriale di Torre del Greco la „Deiulemar‟ nasce nel 1967, e i suoi soci fondatori Giovanni Della Gatta, Michele Iuliano e Giuseppe Lembo, dopo lunghe esperienze per mare, appoggiati dai rispettivi gruppi familiari, accomunano le loro forze per l‟acquisto di un piroscafo varato nel 1949 di 2.458 tsl, ribattezzato „White Pony‟. La nave dopo cinque anni di attività sarà demolita da una ditta di La Spezia. Nello stesso periodo, il 1968, viene eseguito l‟acquisto di un Pf 18 di 2.701 tsl al quale viene dato il nome „Giulia‟, ma anche questa nave sarà ceduta e demolita nel 1973. Con atto del 19 giugno 1969 è costituita la “Deiulemar Compagnia di Navigazione S.p.A.” con sede in Cagliari e con ufficio in Torre del Greco alla via Roma, 14. Dall‟acronimo dei tre imprenditori Della Gatta, Iuliano e Lembo, nasce la denominazione „DEIU-LE-MAR‟. La prima nave della nuova società è denominata „Gina Iuliano‟, acquisto del settembre 1970, ed è un piroscafo di 4.815 tsl varato in Danimarca ventuno anni prima. Sempre nel 1970 è costituita una nuova società denominata “Fontanamare Compagnia di Navigazione” con sede in Cagliari. Negli anni successivi vengono acquistate e cedute diverse navi, incrementando progressivamente la flotta societaria. La strategia adottata nei primi anni di attività è basata sull‟impiego di navi di proprietà prevalentemente con contratti a tempo e sull‟acquisto di navi sempre più veloci ed efficienti. Successivamente la società decide di modificare la propria strategia incrementando sia il rinnovamento della flotta, sia una consistente attività di noleggio di navi di terzi per sfruttare al massimo i contratti attivi sottoscritti. All‟inizio 18 Abbreviazione usata per indicare un piroscafo. - 20 - degli anni ‟80 l‟attività di noleggio di navi da trasporto di terzi viene incrementata sempre più, rispetto all‟impiego di flotta di proprietà societaria. Nel 1994 viene a mancare il comandante Giovanni Della Gatta al quale succedono i figli capitani Pasquale ed Angelo che già da tempo affiancavano il padre nell‟attività di famiglia. Negli anni dal 2001 al 2004, pur continuando a potenziare la flotta di proprietà, viene consolidata l‟attività di noli, la flotta societaria contava 14 unità, con una capacità complessiva pari a tonnellate 1.305.319. Successivamente la società, proseguendo nell‟attuazione della sua politica di rinnovamento e di riposizionamento strategico della flotta, va avanti con la dismissione delle navi dotate di caratteristiche tecniche obsolete, con l‟obiettivo , tra l‟altro, di focalizzare l‟attività nel settore dei trasporti di merci secche alla rinfusa19. Nell‟ambito dell‟evoluzione descritta, a partire dal 2002, la società, in presenza di una volatilità particolarmente elevata nel mercato dei noli, privilegerà i contratti a tempo detti „Time charter party‟ in luogo dei contratti a viaggio, i „Voyage charter party‟. Tra le novità del periodo, abbiamo i noli dell‟anno 2003, con contratti „Time charter party‟ di due navi di tipo „Kamsarmax‟20, la „Micaela Lembo‟ e la „Filomena Della Gatta‟, con l‟opzione di acquisto della nave a partire dal terzo anno di decorrenza del contratto. Il 1° Giugno 2005, per poter gestire più efficacemente l‟attività di trasporto marittimo viene costituita la „Deiulemar Shipping S.p.A.‟, dove confluisce tutta la flotta, distaccandola dal complesso delle attività differenti esercitate. Negli anni recenti, a partire dalla costituzione della 19 Fonte: ALTIERO C.A., FORMICOLA A. (2008), Navi e Armatori di Torre del Greco Il termine Kamsarmax identifica quelle navi, quasi esclusivamente utilizzate per il trasporto della bauxite, che possono accedere al porto di Kamsar in Guinea. I limiti dimensionali sono costituiti dalla lunghezza che non deve superare i 229 m. 20 - 21 - società gemella Deiulemar Shipping S.p.A., sono state commissionate nuove navi, alcune delle quali dovevano essere consegnate anche nel 2012. Il 27 luglio 2005, la Deiulemar Compagnia di Navigazione ha stipulato con la „Clio Marine Inc‟ un contratto per la costruzione di una BC21modello „Kamsarmax‟ DWT22 82.300 M.T.23, costruita in Giappone presso il cantiere „Tsuneishi Corporation‟ corredandola dei più moderni standard tecnici-ambientali. Il 27 ottobre 2006, con lo stesso cantiere giapponese vengono stipulati altri due contratti per la produzione di navi gemelle da DWT 82.100 M.T. tipo BC „Kamsarmax‟, con consegna entro il 2009 per una, e 2010 per l‟altra. Successivamente sono iniziati i rapporti con i cantieri cinesi „New Times Shipbuilding‟ per la produzione di tre BC di 176.000 DWT da realizzarsi, una per la Deiulemar Compagnia di Navigazione S.p.A., e le altre due commissionate da Deiulemar Shipping S.p.A., con consegna tra il 2010 e il 2011. Nel frattempo nel 2008 viene costituita la società „DILCA‟ in compartecipazione con la società „CARERI‟ di Novara, con presidente del consiglio di amministrazione il capitano Leonardo Lembo, e membro dello stesso consiglio, il capitano Michele Iuliano. La nuova società, nello stesso anno, acquista due navi da adibire al trasporto di LPG24 : la „Ocean Prima‟ e la „Ocean Primary‟ battenti bandiera del Regno Unito. I due comandanti Lembo e Iuliano, erano in contemporanea rispettivamente, membro del consiglio di „CONFITARMA‟ e amministratore unico della società „Deiulemar Compagnia di Navigazione S.p.A.‟, e ricoprivano entrambi numerosi altri ruoli, fino ai recenti scandali. 21 Nave “Bulk Carrier”, in italiano detta “Portarinfuse” “Dead Weight Tonnage”: Stazza portata lorda. 23 Megatonnellate. 24 “Liquefied petroleum gas”, Gasiera: è un tipo di nave cisterna adatto al trasporto di gas di petrolio liquefatto. 22 - 22 - Il 3 febbraio 2012, un comunicato sul sito della società dichiara: “DEIULEMAR COMPAGNIA DI NAVIGAZIONE S.p.A. a socio unico: accettazione nomina nuovo amministratore unico e comunicazioni in ordine alla situazione societaria. La DEIULEMAR COMPAGNIA DI NAVIGAZIONE S.p.A. a socio unico rende noto che, in data odierna, l‟Avv. Roberto Maviglia ha accettato la nomina ad amministratore unico, con una funzione di garanzia della società, dei creditori e degli investitori, deliberata dall‟assemblea dei soci tenutasi in data 28 gennaio 2012.” Maviglia sostituiva lo storico amministratore Michele Iuliano, lo ricordiamo detto „capitano‟, che morirà il 9 maggio dello stesso anno, colto da malore durante una perquisizione nella sua casa della guarda di finanza. Il capitano Leonardo Lembo è membro del c.d.a. della Deiulemar Shipping, e si interessa, nell‟ambito della società , dell‟ufficio noleggio e compra/vendita, del ramo riguardante le assicurazioni, la parte legale e la gestione dei contratti derivati singoli, è membro della Commissione Navigazione Oceanica di Confitarma. Per quanto riguarda le risorse umane impiegate, le persone imbarcate sulle navi sono più di 300 a rotazione, nello shipping sono utilizzati 50 impiegati. Le sedi legali erano situate a Torre del Greco, in via Tironi, 3, per la Deiulemar Compagnia di Navigazione S.p.A. e in via Marconi, 21, per la Deiulemar Shipping S.p.A. - 23 - 1.1 Le navi di proprietà del gruppo. Il gruppo, afferente alle famiglie fondatrici della Deiulemar Compagnia di Navigazione S.p.A., è spesso stato diviso in due generazioni, la prima generazione fondatrice della società da cui l‟attività ha avuto inizio, e la seconda, creata dai figli dei soci fondatori della prima compagnia. Le navi di proprietà, tra acquistate, da ritirare, e con consegna successiva al fallimento, al maggio 2012, risultavano in un numero pari a 20, più 45 noli di navi da terzi. Queste 20 navi facevano però capo a diverse società, tra controllate, controllanti e collegate: dal bilancio consolidato della società di revisione „Kpmg‟25 esse risultavano appartenere in numero di 16 alla Deiulemar Shipping S.p.A. che ne controllava 14 direttamente e 2 tramite la controllata „Ledi Shipping‟, le altre navi erano di proprietà della Deiulemar Compagnia di Navigazione S.p.A. nel numero di 3, e altre 2, le gasiere, in comproprietà con la società „DILCA‟. Le altre non sono mai state ritirate, o vendute, a causa dei problemi di liquidità che hanno portato la società al fallimento. Nel caos generato dalla crisi, l‟elenco più aggiornate delle motonavi di proprietà, o in qualche modo attribuibili al gruppo sono elencate nella tabella 1.1.1 a pagina seguente. 25 „KPMG‟ è un Network di servizi professionali alle imprese, specializzato nella revisione e organizzazione contabile, nella consulenza manageriale e nei servizi fiscali, legali e amministrativi. - 24 - Tabella 1.1.1 (Navi risultanti al maggio 2012) Nome Nave Proprietario Tipo-Dtw In servizio dal Leonardo lembo Deiulemar Shipping BC 75.473 Marzo 1996 Pasquale Della Gatta Deiulemar Shipping BC 75.473 Luglio 1996 Giovanni Iuliano Deiulemar Shipping BC 75.473 Marzo 1997 Filippo Lembo Deiulemar Shipping BC 75.473 Luglio 1997 Filomena Lembo Deiulemar Shipping BC 75.473 Luglio 1997 Giuseppe Lembo Deiulemar Shipping BC 172.632 Febbraio 1999 Gina Iuliano Deiulemar Shipping BC 122.760 Marzo 1990 Luciana Della Gatta Deiulemar Shipping BC 122.760 Luglio 1990 Giovanni Della Gatta Deiulemar Shipping BC 64.796 Novembre 1987 Micaela Della Gatta Deiulemar Shipping BC 82.551 2009 Valeria Della Gatta Deiulemar C.d.N. DCN26 82.100 Agosto 2009 Hull-1435-Giappone Deiulemar Shipping BC 82.551 2009 Hull 1436-Giappone Deiulemar Shipping DCN 82.100 Marzo 2010 Città di Torre del Greco Deiulemar Shipping DCN 176.000 Mai ritirata Hull 117629-Cina Deiulemar Shipping DS27 176.000 2011 Hull 117631-Cina Deiulemar Shipping DS 176.000 Mai ritirata LPG Ocean Prima Deiulemar Shipping GASS 4.026 2007 LPG Ocean Primary Deiulemar Shipping GASS 4.026 2007 Michele Iuliano Deiulemar C.d.N.28 BC 82.551 Settembre 2006 Stefania Lembo Deiulemar C.d.N. BC 82.117 2010 26 La „Valeria Della Gatta‟ è una „Bulk-Carrier‟ di classe „Capesize‟ Anche le ultime motonavi sono „Bulk-Carrier‟ di classe „Capesize‟, la classe indica la dimensione, e la tipologia di stretto che possono attraversare. Nello specifico originariamente queste classi erano adibite alla circumnavigazione dell‟Africa poiché troppo grandi per gli stretti di Suez e Panama. 28 Deiulemar Compagnia di Navigazione S.p.A. 27 - 25 - Particolare è la situazione delle motonavi fatte costruire in Cina, nei cantieri „New Times Shipbuilding‟, due di esse, l‟ „Alberta Della Gatta‟ e quella che doveva chiamarsi la „Raffaele Iuliano‟, non sono mai state ritirate dalla Deiulemar, fatto ancora più simbolico visto che la seconda era stata ribattezzata „Città di Torre del Greco‟ “per dare ai cittadiniobbligazionisti una dimostrazione tangibile di dove fossero stati investiti i loro soldi”29. La Città di Torre del Greco è stata venduta a Dynacom e anche l‟Alberta Della Gatta verrà venduta dal cantiere: il collegio dei curatori fallimentari, dopo un‟attenta analisi della situazione e di un contenzioso che stava sorgendo con l‟istituto di credito finanziatore della commessa, ha optato per non ritirarla perdendo gli anticipi versati negli esercizi passati. A prendere in consegna la nave è stata infatti la banca Deutsche Schiffsbank che l‟ha immediatamente rivenduta alla società greca Sea Traders SA (Gruppo Dynacom) per circa 38 milioni di dollari. Il prezzo unitario originariamente pattuito da Deiulemar nel marzo del 2008 per tre navi gemelle era invece di 82 milioni di dollari. La vendita della nave, se da un lato libererà la società torrese da ogni contenzioso con Deutsche Schiffsbank, dall‟altro rappresenta una notizia meno buona per i creditori e per i quasi 12 mila risparmiatori che avevano investito nella società circa 720 milioni di euro e non potranno contare su questo asset nell‟attivo fallimentare. 29 CAPUOZZO N., MOIZO A. (2012), Deiulemar non ritira le navi appena costruite in Cina. www.SHIP2SHORE.it - 26 - 1.2 L‟impero dello shipping: Le scatole cinesi. “E‟ grazie ai soldi degli investitori che è cresciuto quest‟impero, 20 navi di proprietà in giro per il mondo, hotels, e tanti immobili, tra cui l‟antichissimo palazzo „D‟Avalos‟ a Napoli, perfino il palazzo della questura torrese è loro, tutta Torre del Greco è loro, sono così potenti che le vie hanno preso il loro nome.”30 Decine di società, incastrate ad arte per un progressivo svuotamento della società iniziale, la Deiulemar Compagnia di Navigazione S.p.A., tutto al fine di occultare proprietà e tesori degni di un impero, e farli finire nei paradisi fiscali, “una truffa premeditata” secondo l‟Avvocato Giuseppe Colapietro che difende un gruppo di obbligazionisti. Spoliazione della società e utili portati all‟estero attraverso trust aperti in paradisi fiscali, a ricostruire questo scenario è stata anche la Guardia di Finanza. Il Procuratore della Repubblica, Raffaele Marino, ha spiegato che un‟importante condotta distrattiva è stata messa in essere e riguarda la spoliazione nel 2005 dell‟azienda da parte delle tre famiglie Della Gatta, Iuliano e Lembo, quando ormai il debito si era consolidato e non era più estinguibile. Quell‟anno la Deiulemar Compagnia di Navigazione cedette quasi interamente la flotta di proprietà alla nascente Deiulemar Shipping, depauperando così il proprio patrimonio e contestualmente evitando che utili futuri potessero restare in società, dove oramai il dissesto finanziario era conclamato. Quell‟anno 11 navi vennero vendute da Deiulemar Compagnia di Navigazione a Deiulemar Shipping per 145 milioni di euro mentre, secondo le stime di mercato date dai tecnici incaricati dalla procura, il loro valore ammontava a 291 milioni. Con lo svuotamento della Deiulemar Compagnia di Navigazione, l‟utile prodotto dalle navi distratte fu portato all‟estero, attraverso la 30 Tratto da: „PIAZZA PULITA‟, programma di approfondimento di „La7‟. - 27 - lussemburghese Poseidon International S.A. e ulteriori tre fiduciarie lussemburghesi controllanti la Poseidon stessa. In seguito sono stati utilizzati ulteriori schermi giuridici costituiti da alcuni trust di diritto estero e ripartiti tra la nuova generazione delle tre famiglie, cioè i fratelli Angelo, Pasquale e Micaela Della Gatta, i fratelli Filippo e Leonardo Lembo e Giovanna Iuliano. Non è bastato il danno agli obbligazionisti, s‟è scoperta anche una milionaria truffa al fisco: gli utili venivano ripartiti su soggetti di diritto estero che fungevano solo da filtro e non erano caratterizzati da alcuna operatività, consentendo alla nuova generazione delle tre famiglie dei soci fondatori di eludere le tasse presentando delle dichiarazioni dei redditi infedeli. Nel caso specifico è stata contestata anche l‟aggravante della transnazionalità per aver creato in più di uno Stato (Malta, Lussemburgo, Portogallo e Irlanda) società e trust finalizzati sia a far perdere le tracce dell‟attività e dei beni inseriti nel patrimonio della Deiulemar Compagnia di Navigazione, sia ai fini di evasione ed elusione fiscale31. In tale giro quindi i soci avrebbero incassato i soldi dietro lo schermo di trust offshore, ma fare luce sull‟architettura societaria delle „due‟ Deiulemar e su eventuali legami fra esse è impresa tutt‟altro che semplice. Il socio unico della compagnia è Deiulemar Holding S.p.A., società a sua volta controllata (la cessione da parte delle tre fiduciarie precedentemente proprietarie è dell‟aprile 2008, ma è stata registrata solo poche settimane fa) dal socio unico Lamain S.A., società di diritto lussemburghese. Questa è stata costituita (evidentemente ad hoc per l‟acquisizione di Deiulemar Holding) nel marzo 2008, con sottoscrizione di tutte le quote da parte di Taggia LXVII - Consultadoria e Servicos, 31 Tratto da: www.SHIP2SHORE.it, “il magazine settimanale on-line di shipping, porti, trasporti e logistica”, 2012. - 28 - Sociedade Unipessoal Lda, società di Madeira, creata nel 2005 dalla conterranea MLGT Madeira – Management&Investment, S.A., il cui responsabile è l‟avvocato Manuel Freitas Pita, dello studio legale portoghese Morais, Leitão, Galvão, Teles, Soares da Silva. Pita è specializzato nella consulenza alle aziende interessate ad approfittare delle particolarità legislative e fiscali di Madeira. Socio unico di Deiulemar Shipping è invece la lussemburghese Poseidon International S.A., costituita nel 2005 (anno di fondazione di Deiulemar Shipping) con sottoscrizione di tutte le azioni da parte di Société Européenne de Banque S.A., il cui azionista unico è Intesa Sanpaolo Holding International S.A. (naturalmente controllata dalla nostrana Intesa Sanpaolo), il cui direttore Christophe Velle, non a caso, ha presieduto dal 2007 al novembre 2011 il consiglio di amministrazione di Poseidon, insieme a Sébastien Schaack. Supponendo che, in entrambi i casi, i veri proprietari siano velati da accordi fiduciari intercorsi con i summenzionati veicoli finanziari lussemburghesi, l‟unico legame evidente, fra le due Deiulemar, che si evince da tutto ciò è rappresentato dal fatto che, quando Poseidon viene costituita nel 2005, il presidente del c.d.a. è (lo rimarrà fino all‟agosto 2007, prima di lasciare a Velle) il romano Ferdinando Cavalli, oggi membro del c.d.a. di Lamain, in rappresentanza della quale ha partecipato all‟assemblea di approvazione del bilancio 2010 di Deiulemar Holding32. Il bilancio consolidato del 2005 della capogruppo, fornisce molte prove di collegamenti fra le società della famiglia „Deiulemar‟, come da Immagine 1.2.1: 32 MOIZO A.(2012), I complicati intrecci della galassia Deiulemar. www.SHIP2SHORE.it - 29 - Immagine 1.2.133 (Bilancio consolidato) Il bilancio consolidato, nei rapporti con le controllate, esplicitamente dichiara: “Nel corso del 2005 i rapporti economico/finanziari con la società controllata Deiulemar Compagnia di Navigazione S.p.A. hanno riguardato il pagamento del secondo acconto IRES, per l‟anno 2005 e l‟incasso di riserve di utili, oltre la restituzione di un versamento in conto futuro aumento di capitale. I rapporti con le società controllate al 100%, sono stati di natura esclusivamente economica e a condizioni di mercato”. Altri collegamenti, tra varie società facenti capo al gruppo Deiulemar, sono desumibili dalla „Relazione sulla gestione e bilancio dell‟esercizio chiuso al 31 dicembre 2008‟ questa volta quella diffusa dalla controllata „Deiulemar Compagnia di Navigazione S.p.A.‟ in cui vi è la sezione “Rapporti con le imprese controllanti, controllate, collegate ed altre”: 33 Bilancio consolidato 31/12/2005, Deiulemar Holding S.r.l., capitale sociale 45.000.000 di euro. - 30 - “Nel corso dell‟esercizio Deiulemar Compagnia di Navigazione S.p.A. ha intrattenuto, con le società indicate nella seguente tabella, rapporti di natura commerciale e finanziaria. Si tratta in ogni caso di rapporti posti in essere nell‟ambito della normale attività di gestione, regolati comunque a condizioni contrattuali stabilite dalle parti in linea con le ordinarie prassi di mercato34”. In tale sezione è presente la tabella costi, ricavi, crediti e debiti della capogruppo Deiulemar Holding S.p.A. e delle controllate, riportata nell‟Immagine 1.2.2: Immagine 1.2.2 (Costi e Ricavi del gruppo) (Nella tabella si notino i quasi nulli ricavi prodotti dalla capogruppo.) In estrema analisi sui rapporti intercorrenti fra il gruppo, e del complesso rapporto di partecipazione fra le decine di società messe in piedi dalle famiglie torresi, possono essere riportati una serie di comunicati societari riguardanti le cessioni o scissioni di rami d‟azienda: 34 Bilancio d‟esercizio chiuso il 31/12/2008, Deiulemar Compagnia di Navigazione S.p.A., a socio unico. - 31 - “DEIULEMAR Compagnia di Navigazione S.p.A. a socio unico, comunica che, in data odierna, l‟assemblea straordinaria della società ha approvato il progetto di scissione parziale del proprio ramo d‟azienda relativo al trasporto carichi liquidi e alla gestione dei contratti derivati sui noli nella società DEIULEMAR Tankers S.r.l.. Per effetto delle valutazioni dei crediti-debiti relativi ai contratti delle navi tankers, preposte al trasporto di carichi liquidi, e di tutti i contratti derivati sui noli di cui la DEIULEMAR Compagnia di Navigazione S.p.A. è attualmente titolare, il ramo scisso assume, allo stato, un valore di € 2.746.019, con conseguente diminuzione del patrimonio netto di DEIULEMAR Compagnia di Navigazione S.p.A. a seguito della scissione da € 60.607.468 a € 57.861.449. II rapporto debitorio relativo alle obbligazione emesse dalla DEIULEMAR Compagnia di Navigazione S.p.A resterà integralmente in capo alla stessa DEIULEMAR Compagnia di Navigazione S.p.A.35” “DEIULEMAR Compagnia di Navigazione S.p.A. a socio unico comunica che, in esecuzione della delibera di assemblea del 16 novembre 2011, è stata perfezionata la cessione del ramo d‟azienda relativo alle navi di proprietà, ai relativi contratti di nolo, al personale di bordo e quello amministrativo dedicato, all‟avviamento, agli altri rapporti, ivi compresi i debiti relativi ai finanziamenti navali, ed alle altre componenti attive e passive del ramo d‟azienda stesso, mediante cessione della società interamente partecipata “LEDI SHIPPING S.r.l.”, conferitaria del predetto ramo d‟azienda, al prezzo di Euro 27.338.569,19, determinato sulla base della perizia effettuata sul ramo d‟azienda 35 Comunicato del 30 settembre 2010, dell‟amministratore unico Michele Iuliano. - 32 - stesso, applicando il metodo analitico patrimoniale con rettifica reddituale.36” “Compagnia di Navigazione S.p.A. a socio unico, comunica che, in data odierna, l‟assemblea dei soci ha autorizzato l‟operazione di cessione del ramo d‟azienda relativo alle navi di proprietà “Stefania Lembo“ e “Valeria Della Gatta“ congiuntamente ai relativi contratti di nolo, al personale di bordo e quello amministrativo dedicato a dette navi, all‟avviamento relativo alla gestione delle stesse, agli altri rapporti e alle altre componenti attive e passive del ramo d‟azienda ivi compresi i debiti relativi ai finanziamenti navali, da attuarsi mediante conferimento del ramo di azienda stesso nella società interamente partecipata “LEDI SHIPPING S.r.l.” e successiva vendita della integrale partecipazione nella società medesima al prezzo da determinarsi in relazione alla valutazione peritale del ramo d‟azienda conferito, effettuata sulla base del metodo analitico patrimoniale con verifica reddituale.37” 36 37 Comunicato del 29 dicembre 2011, dell‟amministratore unico Michele Iuliano. Comunicato del 16 novembre 2011, dell‟amministratore unico Michele Iuliano. - 33 - 1.3 Lo schema di Ponzi. Somiglianze. La crescente richiesta di credito tramite l‟emissione di nuove obbligazioni Deiulemar, come già constatato con cifre sempre crescenti e interessi stratosferici, ha attratto in società un vero tesoro in oltre 40 anni, 720 milioni di euro, che a buon diritto fa sostenere all‟Avvocato Giuseppe Colapietro che: “l‟impatto sui risparmiatori è stato peggiore rispetto ai due miliardi volatilizzatisi nel crac Parmalat, poiché la Parmalat era una multinazionale quotata, e vantava risparmiatori piccoli o anche piccolissimi ma su scala mondiale. Nel caso della Deiulemar Compagnia di Navigazione, quella cifra è enorme vista la zona ristretta, manda in crisi un‟intera regione, e l‟impatto su zona più circoscritta, sarà molto più dannoso.38” La società con quei soldi acquisiti, è cresciuta rapidissimamente, uno dei segnali che sono stati sottovalutati dagli addetti ai controlli, da „Kpmg‟ a Consob, ed è riuscita a pagare effettivamente gli interessi promessi, fino al gennaio 2012, quando la crisi di settore, e la società ormai svuotata da ogni utile, ha fatto collassare il castello fragile eretto. L‟Avvocato Linda Di Donna ha paragonato l‟attività degli ultimi anni, ad un vero schema di Ponzi39, poiché una volta resisi conto di non poter rientrare più dal debito accumulato, i soci hanno tentato la fuga con il tesoro distratto tramite i trust internazionali. Lo schema di Ponzi, è bene ricordarlo, prende il suo nome dall‟inventore Charles Ponzi, un italo-americano considerato il più grande truffatore della storia statunitense. E‟ un modello economico di vendita truffaldino che promette forti guadagni alle vittime a patto che queste reclutino nuovi "investitori", a loro volta vittime della truffa. 38 Fonte: Avvocato GIUSEPPE COLAPIETRO, difensore obbligazionisti Deiulemar, intervista 2012. Avvocato Linda Di Donna, iscritta nel registro praticanti di Torre Annunziata, abilitata alla professione forense, intervista 2012. 39 - 34 - Lo schema di Ponzi permette a chi comincia la catena e ai primi coinvolti di ottenere alti ritorni economici a breve termine, ma richiede continuamente nuove vittime disposte a pagare le quote. I guadagni derivano infatti esclusivamente dalle quote pagate dai nuovi investitori e non da attività produttive o finanziarie. Il sistema è naturalmente destinato a terminare con perdite per la maggior parte dei partecipanti, perché i soldi "investiti" non danno alcuna vera rendita né interesse, essendo semplicemente incamerati dai primi coinvolti nello schema e saranno usati inizialmente per rispettare le promesse. La diffusione della truffa spesso diventa di tale portata da renderla palese, portando alla sua interruzione da parte delle autorità. Le caratteristiche tipiche sono: Promessa di alti guadagni a breve termine; Ottenimento dei guadagni da escamotage finanziari o da investimenti di "alta finanza" documentati in modo poco chiaro; Offerta rivolta, all'epoca in cui fu architettata la truffa, ad un pubblico non competente in materia finanziaria; Investimento legato ad un solo promotore o azienda. Risulta evidente che il rischio di investimento in operazioni che sfruttano questa pratica è molto elevato. Il rischio è crescente al crescere del numero degli iscritti, essendo sempre più difficile trovare nuovi adepti. Man mano che il giro aumenta, il truffatore naturalmente comincia ad intravedere il momento in cui non restituirà più nulla a fronte dei versamenti che, nel frattempo, sono cresciuti nei mesi assieme alla fiducia per il fantomatico operatore di borsa. Un bel giorno il truffatore contatta simultaneamente tutte le vittime e come di consueto propone un investimento. Questa volta, però, garantisce rendite davvero elevatissime - 35 - e tutti saltano sul carro con cifre importanti. Nel frattempo il giro delle vittime è arrivato a diverse decine, centinaia di persone. All‟ uomo basta incassare tutto e scomparire nell‟ombra. In Italia, Stati Uniti e in molti altri Paesi, questa pratica è un reato, essendo a tutti gli effetti una truffa. Molti dei punti qui dibattuti, assomigliano in modo raccapricciante alla vicenda Deiulemar, a partire dalle obbligazioni con rendimenti stellari, per passare alla crescente quantità di obbligazioni emesse, e finendo a prendere soldi a prestito da risparmiatori, non consci delle attività sempre minori di un impresa svuotata, per dirottare gli utili altrove lasciando tutti al verde, venendo meno a quelle promesse a cui tutti credevano. Si deve altresì precisare che il paragone può risultare fin troppo duro e forzato, per un gruppo che comunque ha sempre creato utili da una reale attività di navigazione, ma che può rendere l‟idea di uno schema volto a salvare la propria persona da una situazione ormai insostenibile, nello specifico caso la figura dei soci fondatori, piuttosto che privilegiare i risparmiatori. - 36 - 1.4 Il fallimento. “Cronaca di una morte annunciata. E‟ fallita la quarta compagnia di navigazione d' Europa, protagonista di un crac da tempo previsto e dello stesso ordine di grandezza della Parmalat, che ha messo in ginocchio la quarta città della Campania, Torre del Greco, che in questo pessimo clima si avvia al voto, domenica prossima. La notizia è volata in fretta ieri mattina dal tribunale di Torre Annunziata fino alle strade di Torre del Greco, sede dei tanti uffici della Deiulemar. La Compagnia di navigazione Deiulemar ha 720 milioni di debiti per 10 mila creditori accertati attraverso un censimento, al quale però non hanno aderito si presume un paio di migliaia di altri risparmiatori. E nella cittadina vesuviana c' è stata, agli studi dei legali, la corsa dei tanti che avevano versato denaro contante in cambio di una ricevuta «impropriamente dicono gli avvocati - chiamata "obbligazione"». Proprio come una gara per cercare di ottenere prima possibile l' iscrizione al dichiarato fallimento. Il finale di partita arriva dopo mesi di dubbi, paure dei creditori di non riavere mai più i loro soldi e pubbliche dichiarazioni degli armatori, culminate nella lettera firmata dal capitano Michele Iuliano poi deceduto.40” Dopo mesi di silenzio (sopra si legge un estratto da “La Repubblica”), la stampa nazionale dava risalto a quanto già si vociferava da mesi: E‟ il 2 maggio 2012, con sentenza del tribunale di Torre Annunziata, viene dichiarata fallita la Deiulemar Compagnia di Navigazione S.p.A., il destino della società armatrice è ora nelle mani di tre curatori fallimentari nominati dal magistrato del tribunale di Torre Annunziata Massimo Palescandalo: sono Antonella De Luca di Napoli, Vincenzo 40 Tratto da: CERVASIO S. (2012), La Deiulemar è fallita Torre del Greco trema. “La Repubblica”. - 37 - Mascillo di Milano e Giorgio Costantino di Bari, docenti universitari di diritto tributario. La sentenza scritta dal collegio di giudici composto da Palescandalo, Francesco Coppola e Linda D'Ancona, è arrivata dopo la presentazione di un' istanza di fallimento inoltrata al tribunale di Torre Annunziata da sette creditori che avevano fatto ricorso agli avvocati per crediti che ammontavano complessivamente a 2,7 milioni. Nei giorni precedenti la società armatrice aveva presentato un concordato preventivo in cui si rendevano disponibili i beni della compagnia e in parte dell' altra società del gruppo, la Shipping. I giudici hanno ritenuto l'offerta inferiore a quello che i creditori potrebbero recuperare dal fallimento, ma c‟è comunque l‟aspetto negativo: la sentenza ha lasciato a casa molti dipendenti della compagnia. Successivamente è finita in manette tutta la dinastia di armatori, accusati di associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta, truffa aggravata ai danni dello Stato, infedele dichiarazione dei redditi, riciclaggio e raccolta abusiva del risparmio. Destinatari delle ordinanze di custodia cautelare sono: i fratelli Angelo e Pasquale Della Gatta, la madre dei due, Lucia Boccia, finita agli arresti domiciliari, la sorella Micaela Della Gatta, Giuseppe Lembo, l'unico fondatore superstite dell'impero Deiulemar, agli arresti domiciliari, i suoi figli Filippo e Leonardo Lembo, la sorella Maria Luigia Lembo, solo arresti domiciliari per la vedova di Michele Iuliano, morto per un infarto pochi mesi prima e carcere anche per Giovanna Iuliano figlia di quest‟ultimo. La finanza ha, inoltre, eseguito il sequestro di beni per un valore di circa 323 milioni di euro. In particolare, i provvedimenti riguardano 10 motonavi, partecipazioni societarie e beni immobili e scaturiscono dall‟attività investigativa relativa all‟ingente bancarotta. Questa prima tranche di sequestri, risalenti al luglio 2012 è stata successivamente integrata da sequestri per - 38 - 30 milioni di euro, aggiungendo un edificio in via Crispi a Napoli, una villa in via Marina Piccola a Capri e numerose abitazioni che affacciano sulle strade dello shopping di Torre del Greco, un patrimonio dunque da 350 milioni di euro. Col rovesciamento di fortuna della società, l'intera cittadinanza si è rivoltata contro i proprietari della compagnia di navigazione trasformando così il fallimento della società in un gigantesco problema di ordine pubblico. In questi mesi, si sono susseguiti episodi di violenza nei confronti dei familiari degli armatori sfociati nella profanazione della tomba di Michele Iuliano. - 39 - 2. Kpmg, la società di revisione. „KPMG‟ è un Network di servizi professionali alle imprese, specializzato nella revisione e organizzazione contabile, nella consulenza manageriale e nei servizi fiscali, legali e amministrativi. Il Network „KPMG‟ è attivo in 152 Paesi del mondo con oltre 145 mila professionisti. E‟ presente in Italia da oltre 50 anni, con più di 3 mila professionisti, 169 Partner, 28 sedi sull‟intero territorio nazionale e oltre 5.000 clienti41. Fa parte delle cosiddette „Big Four‟, ovvero le quattro società di revisione che a livello mondiale si spartiscono la grande parte del mercato; le altre tre "big" sono Pricewaterhouse Coopers, Deloitte & Touche e Ernst & Young. Fino al 2002 a queste si aggiungeva Andersen (ex Arthur Andersen) prima del fallimento seguito allo scandalo Enron negli Stati Uniti. Secondo una recente analisi de „Il Sole 24 Ore‟, „KPMG‟ ha una quota di mercato pari al 28,1%. Seguono Ernst & Young con il 27,4%, Pricewaterhouse Coopers con il 27,3% e Deloitte & Touche con il 17,1%42. La „KPMG‟ è stata assegnata alla revisione legale dei conti Deiulemar in due occasioni, per il triennio 2005-2008, e successivamente in un assemblea del 30 aprile 2010 si disponeva: “Come ultimo punto all‟ordine del giorno, l‟Assemblea, su proposta motivata del Collegio Sindacale, ai sensi dell‟art. 13, comma 1, del D. Lgs. n. 39 del 2010 43, ha deliberato il conferimento alla società di revisione „KPMG S.p.A.‟, dell‟incarico di revisione legale dei conti, della durata di nove esercizi 41 Tratto da: www.KPMG.com Tratto da: „Il Sole 24 Ore‟, 8 ottobre 2009. 43 “La spa che ha già affidato il controllo contabile al revisore esterno deve tenere presente che, in caso di rinnovo, la proposta del revisore all‟assemblea deve essere formulata dal Collegio sindacale sulla base di un parere motivato.” 42 - 40 - sociali, per gli esercizi con chiusura dal 31 dicembre 2010 al 31 dicembre 2018.” Tale revisione non avverrà mai dato il fallimento nel 2012 della compagnia stessa, ma la relazione della società di revisione, del 2008, appare tutt‟altro che efficace, mancando di mordente, e dei cosiddetti controlli „a campione‟, pronti ad attestare la veridicità di quanto dichiarato in bilancio. Una società di revisione ha dei compiti investigativi e di controllo e non certo di formale attestazione di quanto dichiarato, se ciò accadesse verrebbero meno i presupposti della loro esistenza. Di seguito sarà riportato il contenuto della relazione del 2008, rilasciata da „KPMG‟, attestando la correttezza di quanto dichiarato dalla Deiulemar Compagnia di Navigazione: “Relazione della società di revisione ai sensi degli artt. 116 e 156 del D. Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58e dell’art. 2409 ter del Codice Civile” “All‟azionista della Deiulemar Compagnia di Navigazione S.p.A. 1. Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio d‟esercizio, costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto dei movimenti del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalle relative note esplicative, della Deiulemar - 41 - Compagnia di Navigazione S.p.A. chiuso al 31 dicembre 2008. La responsabilità della redazione del bilancio in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall‟Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell‟art. 9 del D. Lgs. N. 38/05, compete all‟Amministratore Unico della Deiulemar Compagnia di Navigazione S.p.A.. E‟ nostra la responsabilità del giudizio professionale espresso sul bilancio e basato sulla revisione contabile. 2. Il nostro esame è stato condotto secondo i principi e criteri per la revisione contabile raccomandati da Consob. In conformità ai predetti principi e criteri, la revisione è stata pianificata e svolta al fine di acquisire ogni elemento necessario per accertare se il bilancio di esercizio sia viziato da errori significativi e se risulti, nel suo complesso, attendibile. Il procedimento di revisione comprende l‟esame, sulla base di verifiche a campione, degli elementi probativi a supporto dei saldi e delle informazioni contenuti nel bilancio, nonché la valutazione dell‟adeguatezza e della correttezza dei criteri contabili utilizzati e dalla ragionevolezza delle stime effettuate dall‟Amministratore Unico. Riteniamo che il lavoro svolto fornisca una ragionevole base per l‟espressione del nostro giudizio professionale. 3. A nostro giudizio, il bilancio d‟esercizio della Deiulemar Compagnia di Navigazione S.p.A. al 31 dicembre 2008 è conforme agli International Financial Reporting Standards addottati dall‟Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell‟art. 9 del D. Lgs. N. 38/05; esso è pertanto redatto con chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria, il risultato economico, le - 42 - variazioni del patrimonio netto, ed i flussi di cassa della Deiulemar Compagnia di Navigazione S.p.A. per l‟esercizio chiuso a tale data…”44 La società di revisione con questa attestazione del 12 giugno 2009 certifica la validità di quanto contabilizzato dall‟amministratore unico della Deiulemar Compagnia di Navigazione S.p.A., la stessa società che poco più di due anni più tardi sarà dichiarata fallita, forse anche grazie alla negligenza degli organi di revisione e controllo. 44 Tratto da: KPMG, Relazione sulla gestione, 2008. - 43 - 2.1 Gli ultimi bilanci. (2009-2010) L‟ultimo bilancio della Deiulemar Compagnia di Navigazione, è quello riguardante l‟esercizio chiuso in data 31/12/2010, e approvato sei mesi dopo il 10/06/2011; nonostante la crisi della compagnia sia iniziata ufficialmente nel gennaio 2012, il relativo bilancio dell‟esercizio chiuso il 31/12/2011 sarebbe stato approvato solo in giugno 2012, cioè dopo la dichiarazione di fallimento, avvenuta nel maggio 2012. Quest‟ulteriore analisi tenterà di individuare all‟interno degli ultimi due bilanci, per il biennio precedente al fallimento, segnali e notizie d‟interesse per lo studio finale del crac della società. “RELAZIONE SULLA GESTIONE AL BILANCIO ESERCIZIO 2009 Signor azionista, il risultato dell‟esercizio chiuso al 31 dicembre 2009, sottoposto alla Sua approvazione, evidenzia un utile finale al netto delle imposte di €/mil 1,3 dopo ammortamenti per €/mil 1,6… Nel corso del 2009, l‟economia internazionale, che l‟anno precedente aveva fatto segnare una brusca caduta di tutti gli indici, ha mostrato una sostanziale stabilizzazione per poi cominciare a manifestare segnali di timida ripresa negli ultimi mesi. Il migliore momento del quadro generale si è verificato parallelamente all‟andamento dei mercati finanziari che hanno recuperato velocemente terreno dai minimi del primo trimestre 2009. Nonostante persistano dati poco incoraggianti soprattutto con riguardo ai livelli occupazionali, e le colossali risorse pubbliche messe in campo dai governi occidentali per contrastare la crisi hanno appesantito i conti pubblici al limite della sopportazione, la ripresa sembra consolidarsi. Nel 2009 il Prodotto Interno Lordo è sceso del 3,4% rispetto al 2008, ma a partire della seconda metà dell‟anno si - 44 - registrano timidi segnali di ripresa e si prevede una crescita dell‟economia mondiale del 3,9% nel 2010 e del 4,3% nel 2011. Analogamente al miglioramento del quadro generale anche per l‟attività marittima e per il mercato dei noli il 2009 ha fatto registrare una sostanziale inversione di tendenza. L‟andamento del valore dei noli, che era letteralmente precipitato a partire dai livelli record della primavera 2008, ha avviato una ripresa che ha consentito il recupero di condizioni di mercato più remunerative. La situazione riflette, per un verso, un migliore bilanciamento tra domanda ed offerta mondiale di navi mercantili, per un altro, il riassorbimento di importanti default di operatori internazionali che aveva accentuato la caduta delle quotazioni dei noli e penalizzato i conti delle imprese rischiando di paralizzare il mercato. L‟evoluzione del mercato e le contromisure attuate dalle imprese di navigazione hanno consentito un posizionamento idoneo a sostenere il diverso quadro di riferimento… L‟attività caratteristica svolta dalla Società è il trasporto marittimo internazionale di merci rinfuse secche e in misura ridotta il trasporto dei carichi liquidi. Nel corso dell‟esercizio, la Società ha continuato l‟attività di noleggio di navi di terzi giungendo ad occupare una posizione di rilievo nel mercato degli operatori nazionali e internazionali, utilizzando durante l‟anno 34 navi… I principali risultati economici di Deiulemar Compagnia di Navigazione S.p.A., relativi all‟esercizio 2009, sono riassunti nella tavola che segue (Tabella 2.1.2009): - 45 - Tabella 2.1.2009 (Risultati economici 2009) I risultati economici dell‟esercizio 2009 evidenziano una leggera flessione rispetto ai dati dell‟esercizio 2008 per effetto della congiuntura economica negativa ampiamente descritta nei paragrafi precedenti. Ciò non ha impedito l‟attuazione dei piani strategici predisposti dal management che hanno consentito alla Società di mantenere e consolidare la propria quota di mercato. I ricavi netti, pari a €/mil 491, diminuiscono del 1,61% rispetto allo stesso dato del 2008 mentre i costi operativi aumentano (3,12%). Anche - 46 - i costi del personale subiscono un incremento (15,09%) per l‟entrata in esercizio in data 25 agosto 2009 della MN Valeria Della Gatta… Principali indici (Tabella 2.1.2009/2): Tabella 2.1.2009/2 (Indici 2009) - 47 - … RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE AL BILANCIO CHIUSO AL 31/12/2009 Signori soci, nel corso dell‟esercizio chiuso il 31/12/2009 la nostra attività è stata ispirata alle Norme di Comportamento del Collegio Sindacale raccomandate dai Consigli Nazionali dei Dottori Commercialisti e Ragionieri. In particolare: Abbiamo vigilato sull‟osservanza della legge e dell‟atto costitutivo e sul rispetto dei principi di corretta amministrazione. da richiedere la menzione nella presente relazione. Abbiamo esaminato il bilancio chiuso al 31/12/2009 in merito al quale riferiamo quanto segue: Non essendo a noi demandato il controllo analitico di merito sul contenuto del bilancio, abbiamo vigilato sull‟impostazione generale data allo stesso, sulla sua generale conformità alla legge per quel che riguarda la sua formazione e struttura e a tale riguardo non abbiamo osservazioni particolari da riferire . Abbiamo verificato l‟osservanza delle norme di legge inerenti la predisposizione della relazione sulla gestione e a tale riguardo non abbiamo osservazioni da riferire.45” Molteplici sono gli spunti di riflessione estraibili dagli stralci di bilancio di esercizio 2009. Nel rivolgersi agli azionisti, vengono da subito indicate le motivazioni di un utile inferiore all‟esercizio precedente, individuando nella crisi del settore dei noli, dipingendo a tinte fosche lo stesso subito dopo il boom degli anni precedenti. In verità si parla anche di minimi accenni di ripresa, ma questo seppur cauto ottimismo risulterà infondato. Come vedremo nello studio del settore d‟azione della società, nel prossimo capitolo, negli anni la situazione non è affatto migliorata, 45 Relazione sulla gestione e bilancio dell‟esercizio chiuso al 31 dicembre 2009. - 48 - complicando e aggravando la crisi di liquidità della Deiulemar Compagnia di Navigazione. Nella tavola dei principali risultati economici, si scorgono invero dei numeri da società sana, considerando il peggioramento del mercato forse si iniziano ad intravedere dei bilanci infedeli, volti a tranquillizzare la platea dei creditori. Gli indici, ROE, ROI e ROS sono positivi, anche se è impossibile valutare in questa sede se il premio a rischio è abbastanza elevato da giustificare una preferenza dell‟attività rischiosa rispetto ai titoli “sicuri”, così come balza all‟occhio un indice di liquidità immediata molto positivo, che rappresenterebbe una grande capacità della società di coprire le passività correnti con cassa e crediti a breve, la stessa capacità di liquidità che mancherà di lì a poco, o che forse non c‟è mai stata. Superfluo interpretare invece quanto comunicato dal collegio sindacale, che ha vigilato, a quanto risulta dalla relazione, sullo svolgimento corretto e sull‟osservanza delle leggi: nella personalissima opinione di chi scrive, probabilmente un collegio sindacale compiacente che ha chiuso gli occhi dinnanzi a ciò che accadeva. Passiamo ora al risultato dell‟anno successivo: “RELAZIONE SULLA GESTIONE AL BILANCIO ESERCIZIO 2010 Signor azionista, il risultato dell‟esercizio chiuso al 31 dicembre 2010, sottoposto alla Sua approvazione, evidenzia un utile finale al netto delle imposte di €/mil 2,0 dopo ammortamenti per €/mil 2,8. Prima di passare all‟analisi della situazione economica, finanziaria e patrimoniale della Società, riteniamo utile fornire alcuni cenni sulla situazione economica generale e del mercato in cui opera la Società. Nel 2010, l‟economia mondiale ha continuato a riprendersi dalla grave recessione in cui era entrata durante la crisi finanziaria internazionale. - 49 - Soprattutto nella prima metà dell‟anno, la ripresa è stata sostenuta dalle misure di stimolo monetario e fiscale, dall‟ulteriore normalizzazione delle condizioni di finanziamento su scala mondiale e dal miglioramento del clima di fiducia dei consumatori e delle imprese… Il ritmo della ripresa è stato tuttavia piuttosto diseguale tra le diverse aree geografiche. Le economie avanzate hanno registrato livelli di crescita che raramente hanno segnato incrementi del PIL superiori al 3%, mentre quelle emergenti hanno visto incrementi significativamente più alti, con punte particolari riferite ai paesi asiatici, come l‟India e la Cina, anche intorno al 10%... Analogamente al generale miglioramento del quadro economico anche l‟attività marittima e conseguentemente il valore dei noli hanno fatto registrare una sostanziale crescita. Più specificamente, il valore dei noli è aumentato per le navi panamax e supramax mediamente del 30%, in controtendenza rispetto alle grandi navi capesize, le cui rate di nolo sono diminuite di circa il 21%. La positiva evoluzione del mercato sopradescritta è dovuta alla crescita dei quantitativi trasportati, alla tipologia delle principali rotte (Brasile – Cina) caratterizzate da lunghe distanze che portano le navi alla caricazione (ballasting), fenomeno che riduce la capacità della flotta mondiale e dalla congestione nei porti a testimonianza dell‟inadeguatezza di alcune strutture portuali di fronte al crescente volume di merci trasportate. Tali fattori hanno contribuito ad attenuare le conseguenze del forte aumento della flotta mondiale di bulkcarrier che nel 2010 è cresciuta di circa il 10% attestandosi a 8.154 unità con l‟entrata in esercizio di 957 nuove navi a fronte di 115 demolizioni. - 50 - I principali risultati economici di Deiulemar Compagnia di Navigazione S.p.A., relativi all‟esercizio 2010, sono riassunti nella tavola che segue (Tabella 2.1.2010): Tabella 2.1.2010 (Risultati economici 2010) * Nel corso dell’esercizio 2010, la Società, come più ampiamente descritto nei successivi paragrafi, ha posto in essere un’operazione di scissione parziale con la quale ha scorporato nella Deiulemar Tankers S.r.l. il ramo d’azienda relativo al trasporto dei carichi liquidi ed alla gestione dei contratti derivati sui noli. Questo ramo, al 31 dicembre 2009, non rappresentava un’attività operativa cessata né era classificato come destinato alla vendita o alla distribuzione e, pertanto, il presente prospetto di conto economico presentato ai fini comparativi è stato rideterminato al fine di evidenziare il risultato del ramo oggetto di scissione separatamente dalle attività operative in esercizio. Nel corso dell‟esercizio 2010 la Società ha mantenuto e consolidato la propria quota di mercato come evidenziato dai risultati economici che mostrano un miglioramento rispetto ai dati dell‟esercizio 2009. I ricavi - 51 - netti, pari a €/mil 198, registrano un aumento così come i costi operativi, pari a €/mil 189, rispetto agli stessi dati del 2009 e, per effetto dell‟aumento dei costi del personale (+63,06%) per l‟entrata in esercizio in data 31 marzo 2010 della MN Stefania Lembo, il margine operativo lordo si è attestato a €/mil 5,11 con una diminuzione del 26,83%. Dopo gli ammortamenti l‟utile operativo è di circa €/mil 2,3… Principali indici (Tabella 2.1.2010/2): Tabella 2.1.2010/2 (Indici 2010) - 52 - …RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE AL BILANCIO CHIUSO AL 31/12/2010 Abbiamo valutato e vigilato sull‟adeguatezza del sistema amministrativo e contabile nonché sull‟affidabilità di quest‟ultimo a rappresentare correttamente i fatti di gestione, mediante l‟ottenimento di informazioni dai responsabili delle funzioni, dal soggetto incaricato del controllo contabile, e l‟esame dei documenti aziendali e a tale riguardo non abbiamo osservazioni particolari da riferire. Abbiamo verificato la rispondenza del bilancio ai fatti ed alle informazioni di cui abbiamo conoscenza a seguito dell‟espletamento dei nostri doveri e non abbiamo osservazioni al riguardo... Considerando anche le risultanze dell‟attività svolta dall‟organo di controllo contabile, risultanze contenute nell‟apposita relazione accompagnatoria al bilancio medesimo, proponiamo all‟Assemblea di approvare il bilancio dell‟esercizio chiuso al 31/12/2010 così come redatto dagli amministratori.” Ancora una volta, nell‟ultima redazione di bilancio di una compagnia che dopo solo un anno sarà in crisi, si lanciano messaggi ottimistici di una ripresa del mercato dei noli, di alcune tipologie di navi che non compongono in modo principale l‟armata Deiulemar. Più che agli utili in rialzo rispetto all‟anno precedente, si ponga l‟attenzione su gli indici di redditività d‟impresa. Con il solo ROE in rialzo dello 0,8% rispetto allo stesso indice dell‟anno 2009, e ROI e ROS in calo anche forte. Si attesta su buoni livelli l‟indice di liquidità immediata, un 177,5% di capacità di coprire le passività a breve, ma con la società che soli 6 mesi dopo sprofonderà in una crisi di liquidità. Nel quadro disegnato, il collegio - 53 - sindacale parla di un regolare svolgimento dell‟attività che fa sorgere più di qualche dubbio e perplessità. Con una società di revisione “distratta”, con la Consob che non tutela gli investitori non avviando attività ispettive in merito a gravi incongruenze tra la situazione del mercato d‟azione della società Deiulemar Compagnia di Navigazione S.p.A. e il bilancio della stessa, il disastro non poteva che essere questione di mesi. Non è facile non accorgersi di 720 milioni di obbligazioni non regolari emesse in 40 anni, ma la storia ci insegna, che la „Parmalat‟ di turno è dietro l‟angolo. Senza certezze, la sfiducia degli investitori ha ragion d‟essere, la crisi finanziaria degli ultimi anni è senza dubbio dovuta anche a questo. - 54 - CAPITOLO III LO STUDIO DEL SETTORE E LE GARANZIE OFFERTE SOMMARIO : 1.Lo studio del settore d‟azione della compagnia. -1.1. Segnali di criticità: l‟andamento degli indici settoriali. 2. Il ruolo Deiulemar e la fiducia dei risparmiatori. -2.1. Le modalità di diffusione e i perché. 3. Azioni intraprese e doveri di Consob e Banca d‟Italia. - 55 - 1.Lo studio del settore d‟azione della compagnia. La crisi finanziaria innescatasi negli Stati Uniti, dovuta al crollo del castello dei titoli „Sub-prime‟, un dollaro sempre più debole ed un carobunker senza freni, la recessione che attanaglia le economie occidentali: è il 2008, l‟Europa è più che condizionata dalle vicende oltreoceano, eppure in quell‟anno lo shipping ha raggiunto risultati importanti e non previsti. In effetti gli operatori del settore sono molto scettici su un proseguimento della crescita anche negli anni a seguire, la crisi mondiale è sulla bocca di tutti. Il paracadute è stato l‟apprezzamento dell‟Euro sul Dollaro, nonostante le previsioni future di crescita in ribasso dal 5,2% al 3,7%, l‟alternativa alla „banconota verde‟ ha fatto sì che in Italia ci fosse una sostanziale rivalutazione del potere di acquisto, la moneta italiana è stata rivalutata del 47-48% dall‟introduzione della moneta unica. I 100 dollari a barile del petrolio erano considerati il valore soglia, dopo la quale le navi non avrebbero continuato le loro tratte, eppure sopra i 120, ancora sono lì tra gli oceani. I traffici marittimi stavano subendo un riposizionamento dalle economie più mature a quelle emergenti, e per il „vecchio continente‟ era stata prevista una quota di partecipazione ad essi pari ad un terzo. Sempre nel 2008, si considerava lo stato di salute delle flotte italiane fuori discussione, grazie ai continui processi di ammodernamento delle flotte e delle tecnologie, nonostante i timori di „credit-crunch46‟. C‟era da considerare anche il fattore dollaro, per aumentare le stime positive: Se facciamo un excursus storico notiamo che il momento più drammatico si colloca nel 1985, quando l‟equivalente di un Euro di oggi valeva 0,55 dollari (allora il dollaro era 46 Con il termine stretta del credito, in inglese „credit-crunch‟, si indica un calo significativo (o inasprimento improvviso delle condizioni) dell'offerta di credito al termine di un prolungato periodo espansivo, in grado di accentuare la fase recessiva. - 56 - arrivato a valere 3.470 Lire). L‟altro picco negativo si è verificato nel 2001, all‟avvicendamento della moneta di conto. Poi il mercato ha ripreso a salire raggiungendo il top nel 2008 con 1 euro scambiato a 1,58 dollari (ovvero un dollaro costa 1.217 Lire) dunque costa un terzo rispetto a 23 anni prima. Il trend è inequivocabile: l‟effetto dollaro sul mercato dei noli è diretto: più il dollaro scende, più i noli aumentano. La Cina era considerata qualche anno fa, il vero motore trainante del settore, gli oltre 125 aeroporti in costruzione, i 50.000 km di rete stradale in progetto, facevano impennare l‟aspettativa di richiesta di petrolio e carbone. La borsa di Shanghai positiva, in salita del 9,3% faceva ben sperare in crescite a due cifre anche negli anni successivi. La Cina è il maggiore importatore di „iron-ore47‟ al mondo, ma molti attendevano a partire dal 2010 un aumento del carbone. Purtroppo però la recessione incombente iniziava a far temere una diminuzione delle importazioni, prefigurando un accenno di crisi del settore del „Dry-Bulk‟. I primi effetti iniziano a manifestarsi nella congestione dei porti, specie quelli australiani, centinaia di navi in rada48 con attese medie di 30 giorni. La flotta ha iniziato a crescere ad un ritmo doppio rispetto alla domanda e nonostante la richiesta nel settore del „liquid cargo‟ non mancasse, il peso eccessivo dell‟offerta ha colpito dritto al cuore del settore. Nonostante i tentativi di diversificazione del gruppo Deiulemar, la crisi arrivò di lì a poco, investendo diversi operatori del mondo dello shipping a livello internazionale, il primo “protagonista” in negativo fu una società di Singapore, l‟ „Armada Pte Ltd‟ specializzata nel comparto „dry-bulk‟ spiazzata, dopo le previsioni entusiastiche, dal crollo del 47 Minerale di ferro. La rada è un'estensione di mare più o meno vasta (generalmente una insenatura naturale o artificiale), circondata da coste, dove le imbarcazioni e le navi possono ancorare e sostare in sicurezza al riparo dei venti e dalle correnti. 48 - 57 - „Baltic Dry Index49‟ e dall‟insolvenza di alcuni clienti e dall‟effetto domino conseguente. I successivi 5 mesi risulteranno molto delicati poiché banche e armatori prese dal panico in questo momento congiunturale si trovano in difficoltà a remunerare gli investimenti fatti. Insomma la tanto lodata flotta italiana giovane e moderna potrebbe anche in futuro non rivelarsi un investimento eccellente almeno dal punto di vista finanziario, giocando a favore ad esempio di quegli armatori greci che preferiscono equilibrare l‟età media del proprio tonnellaggio fra navi più e meno nuove. In un ultimo sussulto di grandezza, la Deiulemar Shipping ottiene per prima la certificazione EMAS50, inserendo i nuovi loghi dapprima sulla portarinfuse Angelo Della Gatta e poi su tutte le altre navi della flotta, è il canto del cigno. E‟ Peppino D‟Amato il primo in Italia a lanciare il grido d‟allarme, sottolineando come il settore sia caratterizzato da una costante ciclicità, spesso con ascese medie di un anno e mezzo e declini duraturi dai quattro ai cinque anni. Dopo tre anni positivi, la discesa è stata più un tonfo, una caduta lunga che può arrivare a toccare il decennio. In un mercato in recessione, le scelte Deiulemar sembreranno inopportune, ben quattro navi nuove in arrivo fino al 2010, anche se parte ordinate nel 2005, con un settore alle prese con una crisi attanagliante. L‟espansione della Deiulemar è ora massima, con un 2009 disastroso alle spalle, la società sosteneva un sostanziale pareggio. 49 Il Baltic Dry Index („BDI‟) è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie delle navi dry bulk cargo. Malgrado il nome indichi diversamente, esso raccoglie i dati delle principali rotte mondiali e non è ristretto a quelle del Mar Baltico. 50 EMAS, Eco-Management and Audit Scheme, è uno strumento volontario creato dalla Comunità Europea al quale possono aderire volontariamente le organizzazioni (aziende, enti pubblici, ecc.) per valutare e migliorare le proprie prestazioni ambientali e fornire al pubblico e ad altri soggetti interessati informazioni sulla propria gestione ambientale. - 58 - 1.1 Segnali di criticità: l‟andamento degli indici settoriali La crisi economica e finanziaria, che inizialmente sembrava ristretta al sistema finanziario e al mondo americano, ha invece riversato pesantemente i propri effetti sull‟economia reale a livello globale, provocando un significativo e diffuso deterioramento delle condizioni di mercato in gran parte dei business e delle aree geografiche in cui operava la Società. A partire dal terzo trimestre 2008 le principali economie avanzate registravano una contrazione del PIL generata da una serie di fattori quali una forte frenata dei consumi, una improvvisa mancanza di fiducia dei rapporti tra banche e la conseguente stretta creditizia. Nel periodo in esame si registra anche una contrazione delle esportazioni cinesi dovuta sia alla diminuzione della domanda globale, sia alla riduzione della produzione nel periodo successivo alle olimpiadi 2008. Gli effetti della crisi si sono manifestati anche nel trasporto marittimo per la correlazione esistente tra le merci trasportate e la domanda di materie prime, come testimoniato dall‟andamento del mercato relativo a navi „panamax‟ e „capesize‟ „Bulk Carrier‟, utilizzate nel settore di mercato in cui operava prevalentemente il gruppo Deiulemar. Quanto detto, può essere sintetizzato nei grafici seguenti che si basano sui dati di fonte „Baltic International Exchange51‟ che evidenziano un andamento del mercato crescente nei primi mesi dell‟esercizio e fortemente decrescente nella seconda metà del 2008, in concomitanza con la fase più acuta della recessione. In particolare, nel 2008, i valori medi dei noli delle navi panamax e capesize risultano inferiori entrambi del 13% rispetto agli stessi dati del 2007, Grafici 1.1.1 e 1.1.2: 51 Fonte: CONFITARMA, costituisce la principale espressione associativa dell'Industria Italiana della Navigazione. - 59 - Grafico 1.1.1 (BCI= Baltic Capesize Index) Grafico 1.1.2 (BPI= Baltic Panamax Index 2008) Nel corso del 2009, l‟economia internazionale, che l‟anno precedente aveva fatto segnare una brusca caduta di tutti gli indici, ha mostrato una sostanziale stabilizzazione per poi cominciare a manifestare segnali di timida ripresa negli ultimi mesi dello stesso anno. Il migliore momento del quadro generale si è verificato parallelamente all‟andamento dei mercati finanziari che hanno recuperato velocemente terreno dai minimi - 60 - del primo trimestre 2009. Nonostante persistano dati poco incoraggianti soprattutto con riguardo ai livelli occupazionali, e le colossali risorse pubbliche messe in campo dai governi occidentali per contrastare la crisi abbiano appesantito i conti pubblici al limite della sopportazione, si registrano timidi segnali di ripresa. La situazione riflette, per un verso, un migliore bilanciamento tra domanda ed offerta mondiale di navi mercantili, per un altro, il riassorbimento di importanti default di operatori internazionali che aveva accentuato la caduta delle quotazioni dei noli e penalizzato i conti delle imprese rischiando di paralizzare il mercato. In particolare, il primo semestre 2009 ha fatto osservare una riduzione della domanda di trasporto e conseguentemente del livello dei noli che hanno registrato una flessione rispetto ai livelli record espressi nel primo semestre 2008. Successivamente, a partire dal secondo semestre il mercato dei noli per i carichi secchi, trainato dalla forte domanda cinese, è tornato a toccare livelli di alta remunerazione come si può osservare dall‟andamento del „Baltic Dry Index‟52, Grafico 1.1.3 a pagina seguente: 52 BDI: indice quotato a Londra che rappresenta il costo dei noli navali sulle rotte maggiori per il trasporto dei materiali di base “secchi”. - 61 - Grafico 1.1.3 (BDI= Baltic Dry Index 2009) Si può notare dall‟andamento del „Baltic Dry Index‟ che dopo le forti riduzioni registrate alla fine del 2008 risale del 288%, da un minimo di 773 punti agli inizi di gennaio fino a 3005 punti a fine dicembre. L‟andamento del mercato dei noli (relativo a navi panamax e capesize nel 2009-2010) può essere sintetizzato nei grafici seguenti che si basano sui dati di fonte „Baltic International Exchange‟, relativi alla tipologia di navi „Bulk Carriers‟, Grafici 1.1.4, 1.1.5: - 62 - Grafico 1.1.4 (BCI= Baltic Capesize Index 2009) Grafico 1.1.5 (BPI= Baltic Panamax Index 2009) Analogamente al generale miglioramento del quadro economico anche l‟attività marittima e conseguentemente il valore dei noli hanno fatto registrare una sostanziale crescita nella prima parte di 2010. Più specificamente, il valore dei noli è aumentato per le navi panamax e - 63 - supramax53 mediamente del 30%, in controtendenza rispetto alle grandi navi capesize, le cui rate di nolo sono diminuite di circa il 21%, Grafici 1.1.6, 1.1.7: Grafico 1.1.6 (BCI 2010) Grafico 1.1.7 (BPI 2010) 53 Navi ancora più piccole delle panamax, in genere non superano le 60.000 DTW. - 64 - Successivamente, a partire dal secondo semestre, il mercato dei noli per i carichi secchi ha avuto un andamento decrescente, come si può osservare dall‟andamento del „Baltic Dry Index‟ che ha fatto registrare nel 2010 una media di 2.752 punti contro una media di 2.602 punti nel 2009 in aumento del 5,76%, Grafico 1.1.8: Grafico 1.1.8 (BDI= Baltic Dry Index 2010) Per concludere, dopo una rassegna degli indici più importanti nel triennio 2008-2010, non si può che notare, che gli indici dei noli per carichi secchi, abbia subito una brusca frenata, ma caratterizzata da elevata volatilità e impossibilità di previsione. - 65 - 2. Il ruolo Deiulemar e la fiducia dei risparmiatori Il „capitano‟ era garanzia di ricchezza, tutta la città lo venerava, quasi come un “padrino”, e quando le prime manifestazioni di insolvenza e la crisi stavano emergendo, c‟era ancora chi si fidava di lui. Michele Iuliano in quarant‟anni aveva creato un‟aura di fiducia tutto intorno a ciò che creava. Deiulemar per i torresi non era una compagnia di navigazione, era molto di più, era la banca di fiducia, era un futuro migliore. Molte persone avevano investito i risparmi di una vita e non solo, ci sono testimonianze di persone che avevano venduto casa per investire nella società, molti altri invece speravano che gli interessi maturati potessero essere la tranquillità, un po‟ come una pensione. C‟è in giro chi ringrazia di essere riuscito ad acquistare casa, e non aver perso un soldo, c‟è chi sperava di far sposare le figlie o chi semplicemente non ha mai ritirato un solo euro di interesse, e forse non vedrà più i suoi risparmi, anche se una parte, quella si, dal fallimento dovrebbe riaverla. Torre del Greco era ed è una delle città più ricche intorno al Vesuvio e in Campania in generale, aveva subito nell‟ultimo mezzo secolo diverse variazioni d‟economia, infatti se lentamente morivano l‟attività legata al corallo, la pesca ed anche i fiori, l‟attività armatoriale aveva fatto da contrappeso, tenendo in vita una città che nell‟ultimo decennio ha avuto pochi sbocchi lavorativi ed economici, ed ha visto tanti torresi emigrare, passando da oltre 103.000 abitanti del 1981 ai 90.000 di oggi. E‟ anche vero che questa inversione di crescita è un po‟ un affare comune a tutte le città d‟Italia sotto il mezzo milione, ma chi vive la città lo sa, non si respira un‟aria dismessa, ma neanche si crede più al lavoro. Deiulemar è stata il petrolio trovato e poi un sogno finito in tragedia, è l‟emblema - 66 - dell‟Italia che non sa crescere senza dare scandalo; sperando che la vicenda con sé porti come dote anche l‟altra grande capacità italiana, rinascere. 2.1 Le modalità di diffusione e i mancati controlli Per capire come si diffondevano le obbligazioni in città, bisogna dapprima capire la realtà cittadina e fare delle ipotesi. Torre del Greco è senza dubbio una città, ma non una metropoli, il suo numero di abitanti basterebbe ad essere capoluogo di provincia, ed è comunque una città del sud. La mentalità un po‟ „provinciale‟ degli abitanti probabilmente è stata terra fertile per un gigantesco e inarrestabile meccanismo di „passaparola‟, da torrese in torrese s‟è sparsa la notizia degli interessi alti pagati dalla compagnia Deiulemar, un po‟ come una moda o un grande pettegolezzo. Nessun intermediario od offerta pubblica è rientrato nella vendita delle obbligazioni irregolari, altrimenti sarebbe stato impossibile per la società farla franca per così tanto tempo. I dubbi persistono però sulla grande “pubblicità” di cui godeva la Deiulemar in tutta Italia, dei personaggi famosi s‟è già parlato, quindi probabilmente gli addetti ai lavori e i conoscenti del settore avevano segnalato la possibile fonte di ricavi extra. La società di Torre del Greco era inserita all‟interno di un elenco speciale, vale a dire quello degli “emittenti diffusi”. Questi ultimi non sono altro che compagnie con partecipazioni di controllo rilevanti e che hanno l‟obbligo di informare la Consob circa qualsiasi oscillazione di prezzo. La domanda è quindi semplice, che fine hanno fatto le ispezioni della Commissione? Non è la prima volta che si verificano queste “distrazioni” fatali per i risparmiatori, purtroppo ci si accorge della gravità delle cose quando è troppo tardi. - 67 - In verità qualcosa negli ultimi decenni s‟è mosso: nel 2002 la Banca d‟Italia ha inviato all‟autorità giudiziaria una segnalazione ai sensi dell‟articolo 331 del codice di procedura penale, denunciando l‟anomalo volume dei prestiti obbligazionari iscritti a bilancio negli esercizi 1999 e 2000. Nel 2006 sempre la Banca d‟Italia ha negato alla Deiulemar l‟autorizzazione, all‟epoca necessaria ai sensi dell‟articolo 129 del T.U.B.54, ad emettere un prestito obbligazionario di 50 milioni destinato ad un‟offerta pubblica di sottoscrizione presso il pubblico indistinto55. Dino Piero Giarda, Ministro per i rapporti con il Parlamento, si è limitato a ripercorrere la vicenda, facendo però alcune rivelazioni: “I debiti in questione erano contratti direttamente dall‟amministratore unico. Tale dato risulta confermato dalle indagini da ultimo svolte dalla società di revisione „KPMG‟, la quale, nell‟ambito della nota del 16 aprile scorso, ha dichiarato, che alla data della nota, non sono emersi elementi che portino a ritenere che la gestione delle obbligazioni irregolari sia transitata nella contabilità della società e nei conti bancari ad essa intestati. La Consob ha, infine, precisato che è tuttora in corso l‟attività istruttoria svolta dalla stessa e, in particolare, attende le risposte alle richieste di collaborazione trasmesse alla Guardia di finanza e alla Banca d‟Italia”. Consob sulla vicenda, interpellata da un‟obbligazionista s‟è limitata ad emettere un comunicato: “È opportuno precisare anche che le obbligazioni emesse dalla Deiulemar non sono garantite dalla Consob, la Commissione è un‟Autorità indipendente di controllo dei mercati finanziari, un ente pubblico che effettua la vigilanza, tra gli 54 ARTICOLO 129 T.U.B., Le emissioni di valori mobiliari e le offerte in Italia di valori mobiliari esteri di importo non superiore a cento miliardi di lire o al maggiore importo determinato dalla Banca d'Italia sono liberamente effettuabili ove i valori mobiliari rientrino in tipologie previste dall'ordinamento e presentino le caratteristiche individuate dalla Banca d'Italia in conformità delle deliberazioni del CICR. 55 CAPUOZZO N., MOIZO A. (2012), Deiulemar ricorre al fallimento, www.SHIP2SHORE.it - 68 - altri, sulle società quotate nei mercati regolamentati e sulle operazioni di sollecitazione del pubblico risparmio, e non presta alcuna forma di garanzia relativa agli emittenti soggetti alla sua attività di controllo. Lo stesso controllo che la Commissione effettua sui prospetti depositati per ottenere l‟approvazione alla pubblicazione è un controllo di completezza e non implica alcun tipo di giudizio sulla bontà degli investimenti”, di fatto catalogando l‟episodio estraneo come se esulasse dalle proprie competenze. Nonostante tutto, sotto accusa finiranno anche coloro che dovevano vigilare, a partire dalla Consob, accusata tra gli altri da „federconsumatori‟, al collegio sindacale, passando per Banca d‟Italia e senza dimenticare le banche che detenevano ingenti quantità di denaro proveniente dalle cedole irregolari, e nulla hanno fatto per segnalare l‟anomalia. - 69 - Conclusioni In estrema sintesi sorge la necessità di fare alcune precisazioni: il processo contro i responsabili del fallimento della Deiulemar Compagnia di Navigazione S.p.A. inizierà l‟11 marzo 2013 a Roma, oltre alle varie accuse a carico, gli armatori sono accusati di avere immobili e conti intestati a dei prestanome, in Italia e all‟estero, la caccia al tesoro non si è ancora conclusa. Il caso discusso in questo lavoro potrebbe presentare pertanto diverse variazioni da quanto inquadrato fin ad ora, tutto risiede in quello che accadrà nei processi futuri e nei possibili risvolti giudiziari ad essi interconnessi. L‟analisi fin qui sviluppata intendeva ripercorrere le strade del gruppo armatoriale „Deiulemar‟, dalle tradizioni di una terra profondamente legata al mare, dal successo della società ai perché del crollo della stessa, tentando di tracciare i confini del baratro aperto dal fallimento, e sperando di trovare possibili segnali di criticità che i risparmiatori avrebbero dovuto cogliere, certo non senza difficoltà. Gli errori ci sono stati e sono stati molteplici, della fiducia cieca ed incondizionata dei risparmiatori si è parlato, come si è parlato degli interessi elevatissimi, ma non si è detto di come i risparmiatori evadessero le tasse non pagando quanto dovuto sulle cedole ed i relativi rendimenti: si può affermare che essi fossero conniventi fino a che la pianta ha dato i frutti, per poi scagliarsi contro la compagnia appena essa è entrata in difficoltà, di fatto, facendo emergere situazioni non regolari che potevano essere denunciate prima. Una platea così vasta di obbligazionisti, lo ripetiamo 12.000 circa, ha investito per decenni nella società senza mai accorgersi del progressivo svuotamento, nessuno è stato capace di cogliere le difficoltà delle stessa a dispetto della crisi di un settore dagli indici volatili ed imprevedibile, e non si sono mai posti - 70 - dubbi sulle operazioni della compagnia di navigazione nonostante i sempre più complicati intrecci fra società, famiglie, trust e fiduciarie. Nel caso di una società quotata, un‟analisi del genere sarebbe forse arrivata prima, così come i controlli della Consob e della Banca d‟Italia. Proprio Consob avrebbe dovuto notare l‟incongruenza di ciò che la società dichiarava rispetto a ciò che realmente accadeva nel contesto armatoriale, un contesto vecchio, con leggi vecchie, aggirate da un‟intera città per molti anni tramite un rapporto di complicità con una società malata. Il lavoro si è posto altresì lo scopo di precisare i numeri di una realtà poco chiara, infatti non era mai stato creato un resoconto dettagliato delle operazioni messe in essere, prima e dopo il fallimento, dal gruppo Deiulemar, sperando di organizzare correttamente le poche e sparute notizie che si potevano raccogliere dai mezzi di stampa, dagli attori della vicenda e da internet, sull‟intricata questione. Senza tener conto delle difficoltà emergenti dalla crisi, il lavoro ha lasciato trasparire qualche spiraglio di luce sia sul settore armatoriale campano, visti i crescenti costi dei trasporti diversi da quelli marittimi, e vista l‟espansione economica della Cina, sia sulla restituzione, seppur in parte, dei capitali persi dagli obbligazionisti torresi e non solo. Infine si lasciano aperti dei quesiti sul come reagirà la realtà cittadina e dell‟area vesuviana ad un crollo così forte dell‟economia locale, e se questo colpo potrà essere riassorbito in pochi anni o porterà ad una profonda recessione, ma per questa ulteriore analisi occorrerà del tempo. - 71 - BIBLIOGRAFIA Bilancio d‟esercizio Deiulemar Compagnia di Navigazione S.p.A., 2005, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010 Bilancio consolidato Deiulemar Holding S.r.l., 2005 Ciro Antonio Altiero, Antonio Formicola, Navi e Armatori di Torre del Greco, Torre del Greco, 2008. Capuozzo N., Moizo A., Deiulemar ricorre al fallimento, 2012 Capuozzo N., Moizo A., Deiulemar non ritira le navi appena costruite in Cina, 2012 Cervasio S., La Deiulemar è fallita Torre del Greco trema, La Repubblica, 2012 Codice Civile, Libro Terzo, Titolo VII Codice Civile, Libro Quarto, Titolo I Comunicato Deiulemar Compagnia di Navigazione S.p.A., Approvazione progetto di scissione, 2010 Comunicato Deiulemar Compagnia di Navigazione S.p.A., Approvazione cessione di ramo d‟azienda, 2011 Comunicato Deiulemar Compagnia di Navigazione S.p.A., cessione società interamente partecipata conferitaria di ramo d‟azienda, 2011 Comunicato Deiulemar Compagnia di Navigazione S.p.A., Comunicazioni in ordine alla situazione societaria, 2012 Comunicato Deiulemar Compagnia di Navigazione S.p.A., Il fallimento della Deiulemar Compagnia di Navigazione S.p.A., 2012 Deiulemar, scatta maxi sequestro 40 milioni bloccati agli armatori, Il corriere del mezzogiorno, 2012 Il Codice della Navigazione, approvato con R.D. 30 marzo 1942, n. 327 Moizo A., I complicati intrecci della galassia Deiulemar, 2012 Moizo A., Le vittime del crack Deiulemar accusano Consob e Banca d‟Italia 2012, Linkiesta.it Nota Integrativa Deiulemar Compagnia di Navigazione S.p.A., 2005 - 72 - Relazione sulla gestione Deiulemar, Kpmg, 2008 Pier Paolo Preti, Cent'anni per mare: un secolo di associazionismo armatoriale di intuizioni, di confronti, di progresso, di economia intrecciata alla storia di uomini, di merci e di salsedine:1901-2001, Confitarma, Milano, 2001. Prisco F., Il crac Deiulemar, Il sole 24 ore, 2012 Ricci S., Le responsabilità della Consob nel caso Deiulemar, Il Journal, 2012 Testo Unico Bancario, Titolo VI Turri D., Finanza di impresa al bivio, a cura di Baseggio L., Editore Franco Angeli, Milano, 2004 Tribunale di Torre Annunziata, Sentenza di fallimento n.25 del 2 maggio, 2012 - 73 - SITOGRAFIA www.agoravox.it www.blitzquotidiano.it www.bnnonline.it www.brocardi.it www.confitarma.it www.corrieredelmezzogiorno.it www.deiulemar.it www.deiulemarshipping.it www.docsity.com www.fallimentodeiulemarcdn.it www.fib30online.it www.ilsole24ore.com www.intopic.it www.julienews.it www.kpmg.com www.leggo.it www.linkiesta.it www.lostrillodellapenisola.it www.metropolisweb.it www.napolicentro.eu www.napoli.repubblica.it www.popolodeiulemar.altervista.org www.torreomnia.it www.ship2shore.it - 74 - Ringraziamenti Dopo un percorso lavorativo così pieno, ma che mi ha dato molte soddisfazioni nella preparazione dell‟elaborato finale, ci sono molte persone che devo ringraziare per il loro supporto e aiuto. In primis alla Professoressa Cocozza vorrei esprimere la mia gratitudine, senza Lei non avrei mai avuto il coraggio di scegliere un argomento che alla fine s‟è rivelato intenso, profondo e coinvolgente ma più di tutto reale, e vorrei ringraziarla per la disponibilità e per l‟aiuto che mi ha fornito. Nell‟ambito delle ricerche sull‟argomento devo menzionare le persone che non conoscevo e che mi hanno aiutato senza battere ciglio fornendomi così tanto materiale sul quale poggiare il mio elaborato, l‟Avvocato Giuseppe Colapietro e lo scrittore/giornalista Andrea Moizo, a loro va la mia più profonda gratitudine. Non posso non ringraziare tutti coloro che mi hanno supportato, che sia stato un aiuto piccolo o grande, un grazie sentito va anche a Sergio Barbieri per l‟avventura alla biblioteca Vittorio Emanuele III, a Francesca Esposito letteralmente il mio angelo custode, ad Alessia Vitiello per aver ascoltato i miei incessanti sproloqui e a mia Madre per aver sacrificato il suo tempo per adattarsi ai miei orari. Infine ringrazio tutti quelli che sentono di aver dato anche un minimo contributo al mio lavoro. -Ciro - 75 -