Università del Sannio Corso di Fisica 1 Lezione 7 Dinamica del punto materiale III Prof.ssa Stefania Petracca Corso di Fisica 1 - Lez. 07 Dinamica del punto materiale III 1 Trasformazioni galileiane ed invarianza relativistica del II principio della dinamica I Consideriamo un sistema di riferimento inerziale ed un secondo sistema di riferimento (non necessariamente orientato come il primo), anch’esso inerziale, che si muove di moto traslatorio con velocità V0 rettilinea ed uniforme rispetto al primo. Per comodità chiamiamo fisso il primo di questi sistemi e mobile il secondo. Contrassegniamo con l’apice le grandezze relative al sistema mobile. Consideriamo un punto P generico nello spazio e siano r ed r’ i rispettivi vettori posizione nei due sistemi di riferimento. La relazione che esiste tra questi vettori è r ' = r − r0 dove r0 è il vettore posizione dell’origine del sistema mobile rispetto al sistema fisso. Inoltre considerato che la velocità dell’origine O’ è costante (V0) possiamo riscrivere quanto segue r ' = r − V0t Una relazione di uguaglianza fra vettori implica l’uguaglianza fra le rispettive componenti cartesiane rispetto ad uno stesso sistema di riferimento: in altri termini le componenti del vettore al primo membro devono essere uguali alle componenti omologhe del vettore al secondo membro purché sia il primo che il secondo membro siano proiettate sugli assi di uno stesso sistema di riferimento. Corso di Fisica 1 - Lez. 07 Dinamica del punto materiale III 2 Trasformazioni galileiane ed invarianza relativistica del II principio della dinamica II Introducendo i versori degli assi coordinati nei due sistemi di riferimento, possiamo riscrivere la relazione precedente come segue x' iˆ'+ y ' ˆj '+ z ' kˆ' = ( x − Vox t )iˆ + ( y − Voy t ) ˆj + ( z − Voz t )kˆ Dato che i versori (in generale) godono della proprietà di ortonormalità, otteniamo x' = ( x − Vox t )(iˆ ⋅ iˆ' ) + ( y − Voy t )( ˆj ⋅ iˆ' ) + ( z − Voz t )(kˆ ⋅ iˆ' ) y ' = ( x − Vox t )(iˆ ⋅ ˆj ' ) + ( y − Voy t )( ˆj ⋅ ˆj ' ) + ( z − Voz t )(kˆ ⋅ ˆj ' ) z ' = ( x − Voxt )(iˆ ⋅ kˆ' ) + ( y − Voy t )( ˆj ⋅ kˆ' ) + ( z − Voz t )(kˆ ⋅ kˆ' ) Abbiamo espresso la relazione che intercorre tra la rappresentazione cartesiana (x’, y’, z’) del vettore r’ nel sistema mobile, e la rappresentazione cartesiana (x, y, z) del vettore r nel sistema fisso. E’ da notare che il prodotto scalare tra i versori degli assi dei sue sistemi non sono altro che i coseni dell’angolo tra essi formati. Esprimendo il tutto come prodotto righe per colonne possiamo riscrivere ⎛ x' ⎞ ⎛⎜ iˆ ⋅ iˆ' ⎜ ⎟ ⎜ y ' ⎟ = ⎜ iˆ ⋅ ˆj ' ⎜ z ' ⎟ ⎜⎜ iˆ ⋅ kˆ' ⎝ ⎠ ⎝ ˆj ⋅ iˆ' kˆ ⋅ iˆ' ⎞⎛ x − Vox t ⎞ ⎛ x − Vox t ⎞ ⎟⎜ ⎟ ⎜ ⎟ ˆj ⋅ ˆj ' kˆ ⋅ ˆj ' ⎟⎜ y − Voy t ⎟ = R⎜ y − Voy t ⎟ ⎜ ⎟ ˆj ⋅ kˆ' kˆ ⋅ kˆ' ⎟⎟⎜ z − V t ⎟ z − V t oz ⎠ oz ⎠ ⎝ ⎠⎝ Corso di Fisica 1 - Lez. 07 Dinamica del punto materiale III 3 Trasformazioni galileiane ed invarianza relativistica del II principio della dinamica III La matrice R è detta matrice delle rotazioni e tiene conto di quale sia l’orientamento degli assi del riferimento mobile rispetto agli assi del sistema fisso. Notiamo subito che nel caso in cui i due sistemi siano orientati nella stessa direzione e verso concorde la matrice si riduce ad una diagonale. Quindi abbiamo x' = x − Vox t ⎛ x' ⎞ ⎛ 1 0 0 ⎞⎛ x − Vox t ⎞ ⎜ ⎟ ⎜ ⎟ ⎜ ⎟ = y ' 0 1 0 ⎜ ⎟ ⎜ ⎟⎜ y − Voy t ⎟ ⇒ y ' = y − Voy t ⇒ r ' = r − V0t ⎟ ⎜ z ' ⎟ ⎜ 0 0 1 ⎟⎜ z ' = z − Voz t − z V t ⎝ ⎠ ⎝ ⎠⎝ oz ⎠ Solo in questo ultimo caso la componente x (per esempio) del primo membro è banalmente uguale alla componente x del secondo membro (della nostra relazione vettoriale). Nei casi precedenti, in cui vi erano una rotazione tra i due sistemi, la componente x (per esempio) è una combinazione delle componenti nell’altro sistema di riferimento (i coefficienti di queste combinazioni sono i coseni degli angoli formati dai versori). Infine supponendo un moto per il sistema mobile solo lungo l’asse x (per esempio) otteniamo il caso più semplice di moto relativo tra sistemi di riferimento inerziali l’uno in moto rispetto all’altro: ⎛ x' ⎞ ⎛ 1 0 0 ⎞⎛ x − Vox t ⎞ x' = x − Voxt ⎟ ⎟⎜ ⎜ ⎟ ⎜ ⎟ ⇒ y' = y ⎜ y ' ⎟ = ⎜ 0 0 0 ⎟⎜ y ⎟ ⎜ z ' ⎟ ⎜ 0 0 0 ⎟⎜ z z' = z ⎠⎝ ⎝ ⎠ ⎝ ⎠ Corso di Fisica 1 - Lez. 07 Dinamica del punto materiale III 4 Trasformazioni galileiane ed invarianza relativistica del II principio della dinamica IV Derivando membro a membro la relazione r’ = r – V0 t e esprimendo, ancora una volta, le componenti nei due sistemi di riferimento otteniamo le regole di trasformazione delle velocità: v x ' iˆ'+ v y ' ˆj '+ v z ' kˆ' = (v x − Vox )iˆ + (v y − Voy ) ˆj + (v z − Voz )kˆ che in maniera del tutto analoga a quanto fatto in precedenza possiamo riscrivere come ⎛ v x − Vox ⎞ ⎛ vx ' ⎞ ⎜ ⎟ ⎜ ⎟ ⎜ v y ' ⎟ = R⎜ v y − Voy ⎟ ⇒ v' = v − V0 ⎜ ⎟ ⎜ ⎟ − v v V ' oz ⎠ ⎝ z ⎠ ⎝ z Derivando rispetto al tempo ancora una volta otteniamo le regole di trasformazione delle accelerazioni ⎛ ax ' ⎞ ⎛ ax ⎞ ⎜ ⎟ ⎜ ⎟ ⎜ a y ' ⎟ = R⎜ a y ⎟ ⎜ ⎟ ⎜ ⎟ a ' ⎝ z ⎠ ⎝ az ⎠ ⎛ ax ' ⎞ ⎛ ax ⎞ ⎜ ⎟ ⎜ ⎟ che nel caso, che i due sistemi siano orientati nello stesso modo otteniamo: ⎜ a y ' ⎟ = ⎜ a y ⎟ ⇒ a' = a ⎜ ⎟ ⎜ ⎟ ⎝ az ' ⎠ ⎝ az ⎠ Corso di Fisica 1 - Lez. 07 5 Dinamica del punto materiale III Trasformazioni galileiane ed invarianza relativistica del II principio della dinamica V Possiamo, quindi, affermare che l’accelerazione del punto P è invariante per trasformazioni di Galileo. Nel caso in cui vi sia una rotazione tra i sistemi di riferimento il vettore accelerazione nel sistema mobile coincide con il vettore accelerazione del sistema fisso “ruotato” attraverso la matrice di rotazione R: a ' = Ra Considerato che la massa inerziale è invariante per trasformazioni, la relazione appena trovata vale anche per le forze. Quindi possiamo scrivere che tra due sistemi di riferimento inerziali in moto tra essi (con vettore velocità costante) la forza risultante agente su un corpo di massa m deve trasformarsi come segue ⎛ fx '⎞ ⎛ fx ⎞ ⎜ ⎟ ⎜ ⎟ ⎜ f y ' ⎟ = R⎜ f y ⎟ ⇒ f ' = Rf ⎜ ⎟ ⎜ ⎟ ' f ⎝ z ⎠ ⎝ fz ⎠ che si riduce a ⎛ fx '⎞ ⎛ fx ⎞ ⎜ ⎟ ⎜ ⎟ ⎜ f y '⎟ = ⎜ f y ⎟ ⎜ ⎟ ⎜ ⎟ ⎝ fz '⎠ ⎝ fz ⎠ Nel caso di assi coordinati paralleli tra i due sistemi di riferimento. L’equazione del moto di Newton (F = m a) è covariante passando da un sistema di riferimento inerziale ad un altro sistema di riferimento inerziale. In particolare se i due sistemi hanno lo stesso orientamento la legge del moto resta immutata. ESSA E’ DUNQUE INVARIANTE PER TRASFORMAZIONI DI GALILEO. Dunque il secondo principio della dinamica soddisfa il principio di relatività. Corso di Fisica 1 - Lez. 07 Dinamica del punto materiale III 6 Sistemi non inerziali e forze fittizie I Supponiamo che il vettore velocità legato alla traslazione del sistema di riferimento mobile non sia costante in modulo. Quindi supponiamo avere un’accelerazione del sistema mobile, tuttavia, conservando la direzione del moto. Gli assi dei sistemi di riferimento sono paralleli fra loro. Quindi le relazioni trovate fin qui subiscono delle modifiche legate alla derivata temporale del vettore velocità (non più nulla). Quindi possiamo riassumere ⎧ x' = x − X ⎪ ⎨ y' = y − Y ⎪ z' = z − Z ⎩ r' = r − R ⎧ v x ' = v x − Vx ⎪ ⎨v y ' = v y − V y ⎪v ' = v −V z z ⎩ z v' = v − V ⎧ a x ' = a x − Ax ⎪ ⎨a y ' = a y − Ay ⎪a '= a − A z z ⎩ z a' = a − A Dove R, V ed A sono rispettivamente il vettore posizione, la velocità e l’accelerazione dell’origine del sistema di riferimento mobile rispetto al sistema fisso. Essendo ora la velocità V non più costante non è più valida la conclusione a cui siamo giunti in precedenza. Ora le due accelerazioni differiscono per l’accelerazione del sistema mobile. Infatti l’accelerazione nel sistema fisso è data da: a = a’ + A. Quindi in termini di forza abbiamo: f = ma = ma'+ mA ⇒ f − mA = ma' E’ evidente, quindi, che un osservatore mobile eseguendo nel suo sistema di riferimento non inerziale una misura dinamica di forza (cioè misura m a’) , trova un risultato che non è semplicemente uguale alla forza reale (generata dai sistemi circostanti); egli vede infatti apparire accanto ad f un secondo termine (- m A), che egli chiama forza fittizia (o di inerzia). Corso di Fisica 1 - Lez. 07 Dinamica del punto materiale III 7 Sistemi non inerziali e forze fittizie II La forza fittizia ha un valore pari alla massa del corpo moltiplicata per l’accelerazione, cambiata di segno, del sistema di riferimento. Tale accelerazione A è detta accelerazione di trascinamento ed in questo caso (di moto traslatorio) ha lo stesso valore in ogni punto dello spazio. E’ da notare che qualora l’osservatore mobile esegua una misura statica, anziché dinamica, delle forze, egli rileva comunque la presenza della forza di inerzia. Infatti affinché il punto sia in equilibrio nel sistema mobile (a’ = 0), deve essere f – m A = 0; è necessario, quindi, applicare una forza reale f che, sommata alla forza di inerzia – m A dia risultato nullo. Pensare ad una macchina in frenata (o in accelerazione): sentite una forza che si spinge in avanti (o indietro). Questa forza presenta la stessa direzione della decelerazione (o accelerazione) ma verso opposto. Corso di Fisica 1 - Lez. 07 Dinamica del punto materiale III 8 Sistemi non inerziali e forze fittizie caso generale I Fino a qui, abbiamo trattato il caso particolare che il sistema di riferimento non inerziale si muovesse di moto traslatorio rispetto al sistema fisso (inerziale). Vediamo ora come sia possibile generalizzare nel caso di un sistema di riferimento non inerziale che si muova di moto qualunque. Quindi avremo x' iˆ'+ y ' ˆj '+ z ' kˆ' = ( x − X )iˆ + ( y − Y ) ˆj + ( z − Z )kˆ le differenze dal caso precedentemente considerato sono sostanzialmente due: le leggi orarie per le coordinate dell’origine del sistema mobile (X,Y,Z) sono del tutto generiche; i versori degli assi del sistema mobile non sono costanti ma posso ruotare nello spazio. Per questo ricordiamo che la derivata di un vettore rotante vale: diˆ = ω × iˆ dt Derivando rispetto al tempo la relazione precedente otteniamo v x ' iˆ'+v y ' ˆj '+v z ' kˆ'+ω × ( x' iˆ'+ y ' ˆj '+ z ' kˆ' ) = (v x − Vx )iˆ + (v y − V y ) ˆj + (v z − Vz )kˆ v ' = v − v t = v − (V + ω × O' P ) Corso di Fisica 1 - Lez. 07 Dinamica del punto materiale III 9 Sistemi non inerziali e forze fittizie caso generale II dove v ' = v x ' iˆ'+ v y ' ˆj '+ v z ' kˆ' v = v x iˆ + v y ˆj + v z kˆ v t = V + ω × O' P = Vx iˆ + V y ˆj + Vz kˆ + ω × ( x' iˆ'+ y ' ˆj '+ z ' kˆ' ) v’ è la velocità del punto P rispetto al sistema mobile (velocità relativa); v è la velocità del punto P rispetto al sistema fisso (velocità assoluta); vt è la velocità con cui si muove rispetto al sistema fisso il punto solidale col sistema mobile che nell’istante considerato è occupato da P (velocità di trascinamento). Questa interpretazione della velocità di trascinamento è evidente per ragioni geometriche (alla velocità V dell’origine O’ è sommata la velocità ω x O’P con cui si muove l’estremo libero del vettore rotante O’P) ed è confortata dalla considerazione che, rendendo il punto P solidale con il sistema mobile (v’ = 0) la velocità assoluta è uguale a quella rotazionale ω x O’P + V. Corso di Fisica 1 - Lez. 07 Dinamica del punto materiale III 10 Sistemi non inerziali e forze fittizie caso generale III Derivando una seconda volta rispetto al tempo otteniamo: ( ) + ω × (v ' iˆ'+v ' ˆj '+v ' kˆ')+ ω × [ω × ( x' iˆ'+ y ' ˆj '+ z ' kˆ' )] = (a a x ' iˆ'+ a y ' ˆj '+ a z ' kˆ'+ω × v x ' iˆ'+v y ' ˆj '+v z ' kˆ' + α × ( x' iˆ'+ y ' ˆj '+ z ' kˆ' ) + x y z x − Ax )iˆ + (a y − Ay ) ˆj + (a z − Az )kˆ a' = a − a t − a c = a − [A + α × O' P + ω × (ω × O' P )] − 2ω × v ' Dove le varie accelerazioni introdotte sono a' = a x ' iˆ'+ a y ' ˆj '+ a z ' kˆ' a = a x iˆ + a y ˆj + a z kˆ a t = A + α × O' P + ω × (ω × O' P ) a c = 2ω × v ' Corso di Fisica 1 - Lez. 07 Dinamica del punto materiale III 11 Sistemi non inerziali e forze fittizie caso generale IV a’ è l’accelerazione del punto P rispetto al sistema di riferimento mobile (accelerazione relativa); a è l’accelerazione del punto P rispetto al sistema fisso (accelerazione assoluta); at è l’accelerazione con cui si muove rispetto al sistema fisso il punto solidale col sistema mobile che nell’istante considerato è occupato da P (accelerazione di trascinamento); ac è l’accelerazione di Coriolis. E’ da notare che questo contributo è nullo quando il corpo è fermo rispetto al sistema mobile (v’ = 0). con cui si muove rispetto al sistema fisso il punto solidale col sistema mobile che nell’istante considerato è occupato da P (accelerazione di trascinamento). A proposito dell’accelerazione di trascinamento, notiamo che essa p composta da tre termini: l’accelerazione A del sistema mobile; l’accelerazione tangenziale di modulo |α x O’P| = α d del moto circolare compiuto dall’estremo libero del vettore O’P; l’accelerazione radiale di modulo |ω x ω x O’P| = ω2 d del moto circolare compiuto dall’estremo libero del vettore O’P. Inserendo tutto nella legge della dinamica otteniamo: f − ma t − ma c = ma' Rispetto al caso del moto traslatorio, non solo l’accelerazione di trascinamento at (diversa dall’accelerazione A dell’origine O’ del sistema mobile) è diversa da punto a punto del sistema mobile, ma accanto alla forza apparente di trascinamento – m at appare anche la forza di Coriolis – m ac = - 2 m ω x v’. Corso di Fisica 1 - Lez. 07 Dinamica del punto materiale III 12 Quantità di moto – impulso Dalla seconda legge delle dinamica abbiamo dv d (mv) dp f = ma = m = ≡ dt dt dt Dove p è detto essere la quantità di moto (o impulso) di un corpo di massa m e velocità v. Ovviamente abbiamo potuto esprimere la legge di Newton in questo modo purché la massa m sia costante durante il moto. Integrando l’equazione del moto tra due istanti di tempo otteniamo: t2 t2 dp dt =p 2 − p1 = m(v 2 − v1 ) dt t1 ∫ fdt = ∫ t1 Cioè il teorema dell’impulso (o teorema della quantità di moto). Esso si esprime a parole dicendo che l’impulso della forza agente su un punto materiale fra gli istanti t1 e t2 è pari alla variazione che la quantità di moto del punto subisce nello stesso intervallo di tempo. Corso di Fisica 1 - Lez. 07 Dinamica del punto materiale III 13 Momento angolare e momento della forza I Consideriamo un punto materiale P che si muova in un sistema di riferimento inerziale. Sia p = m v la sua quantità di moto e scegliamo per nostra comodità un punto Ω di riferimento. Si definisce momento angolare o momento della quantità di moto del punto P rispetto al polo Ω il vettore L = ΩP × p Come l’equazione del moto è l’equazione dinamica per la quantità di moto, vogliamo ricavare l’equivalente equazione dinamica per questa nuova grandezza fisica L. Dopo alcuni passaggi algebrici si giunge al seguente equazione: dL + vΩ × p m= dt m = ΩP × f Dove m è il momento della forza f agente sul punto materiale calcolata rispetto al polo Ω, e vΩ è la velocità del polo rispetto al sistema di riferimento inerziale prescelto. Qualora il polo venisse scelto fermo otteniamo un’equazione dinamica per L molto simile a quella per p: dL m= dt Corso di Fisica 1 - Lez. 07 Dinamica del punto materiale III 14 Momento angolare e momento della forza II In ogni sistema di riferimento inerziale, se si sceglie un punto fisso come polo, il momento della forza risultante agente su un punto materiale è pari alla derivata rispetto al tempo del momento angolare del punto materiale stesso. Questa conclusione va sotto il nome di teorema del momento angolare o teorema del momento della quantità di moto. Corso di Fisica 1 - Lez. 07 Dinamica del punto materiale III 15