LA RAGNATELA - LICEO del COSSATESE e VALLE STRONA

LICEO DEL COSSATESE E VALLESTRONA
LA RAGNATELA
20 / 04/ 2015
NUMERO 5
In Questo Numero
I
giorni successivi alle visite di istruzioni i volti erano tutti
sorridenti, compresi quelli dei docenti: meglio così.
Quest’anno, a parte un po’ d’acqua a Venezia, che a scriverlo
suona quasi normale, tutti sono tornati soddisfatti dei viaggi. Un’occasione per divertirsi e anche per imparare cose nuove, ad esempio che su un aereo ti fanno salire più volentieri se con te hai una
carta d’identità. Alle pagine 2-5 trovate le cronache di tutte le uscite, da Ravenna alla Provenza, da Firenze a Venezia, fino a Praga.
Gite Provenza, Firenze
Praga, Ravenna,
2-5
Venezia
Musica perché, come, in
TV, i prof. e la musica, gio-
4 - 12
vani musicisti, intervista al
professionista, test
Perché ascoltiamo musica, come le nuove tecnologie ci hanno influenzato, quanto siamo influenzati da XFactor, quali
genere amano i prof., cosa ne pensa della musica che ne ha
fatto una ragione di vita o ha concentrato su di essa i propri
sogni.
Ci siamo sbizzarriti, abbiamo indagato, intervistato persone,
sentito pareri e alle pp. 6-11 vi proponiamo un lungo viaggio
nel mondo delle sette note.
I fumetti
13
Premio Galileo
14 e
Tutte le recensioni
15
Articolo del Mistero
16
L’invenzione
16
R E D AZ I O NE
RIVOLGERSI A
Prof. FERRARO TITIN
MARCO
Prof. PETTINAROLI
CATIA
Oppure agli studenti della
redazione.
Oppure scrivi a
[email protected]
"Mio marito è convinto sia il suo
cane!". "Perché: ti maltratta? ti
picchia?". "No, crede che sia fedele!"
La Ragnatela Numero 5
P
rimo Giorno. Erano appena le sei e mezza ed eravamo già partiti per la
Provenza. C'era chi ascoltava
musica, chi chiacchierava e chi
semplicemente dormiva. Per colpa del brutto tempo non abbiamo
potuto visitare il canyon del Verdon, così dopo sette ore di pullman siamo arrivati ad Aix, piccola cittadina tipica del sud della
Francia e città natale del pittore
Paul Cézanne. Poi finalmente
siamo giunti verso l'ora di cena
all'hotel, dove abbiamo consumato del tipico cibo francese (e anche di qualità molto discutibibile,
direi) e passato la serata a chiacchierare e divertirci in compagnia.
Secondo Giorno. Appena alzati abbiamo fatto colazione con i
classici croissant francesi e tanta caffeina. Durante la mattinata
abbiamo visitato Aigues Mortes, una splendida cittadina circondata da mura del XIII secolo e il cui nome deriva dalle paludi e
dagli stagni che si trovano tutto intorno alla città. Per pranzo
abbiamo sostato a Saintes Marie de La Mer e goduti lo splendido mare che la bagna (peccato non avessimo il costume da bagno). Nel pomeriggio siamo stati ad Arles, dove abbiamo fatto
un tour sulle tracce di Van Gogh. Abbiamo visto i luoghi che
hanno ispirato alcuni dei capolavori dell'artista, fra cui l'ex manicomio che ospitò il pittore durante uno dei suoi ricoveri, il
famoso caffè, il ponte e il Rodano, il fiume che attraversa Arles.
Se volete visitare la Provenza, una sosta ad Arles è d'obbligo.
Terzo Giorno. Fatte le valigie e saliti sul pullman siamo partiti
ufficialmente per casa. Durante la
mattinata abbiamo fatto una sosta
a Les Baux de Provence, un piccolo comune situato su uno sperone
roccioso. Poi ci siamo recati alla
Cattedrale delle Immagini, ovvero
una enorme cava dentro la quale
vengono proiettate immagini tagliate, ripetute o ricomposte, accompagnate da musica che la rendono uno spettacolo unico. Imperdibile! Un modo alternativo per
riscoprire l'arte. In serata siamo
tornati a Cossato, dove ad attenderci oltre alle nostre famiglie
c'erano i nostri agognati letti.
La Provenza è fatta di colori, di
cavalli e tori, di sterminati campi
di fiori e piante, di profumi, di borghi pieni di fascino, di acque
limpide e di rocce calcaree, una destinazione che in un modo o
nell'altro ha accontentato tutti. E' stata una splendida gita, non
c'è mai stato un momento di noia e abbiamo imparato tante cose
nuove, per esempio che in Francia trovare un cestino per la pattumiera è raro. Abbiamo rischiato di essere portati via dal vento,
abbiamo ripassato l'arte studiata in classe e abbiamo gustato
piatti mai assaggiati. Ma io credo che la parte migliore della gita
siano state le serate con gli amici in camera, giocando a Uno e
mangiando schifezze, conoscendoci meglio e divertendoci con
semplicità. Grazie a tutti, alle professoresse e ai compagni di
viaggio, per aver reso questa gita un bel ricordo che resterà per
sempre.
Roberta
P
delle vere e proprie gallerie d'
artenza un piena notte,
arte, le quali racchiudono imporarrivo a Firenze alle 10 e
tanti opere artistiche. Noi ragazzi
subito la visita al museo
di terza siamo andati in questo
della matematica. Un tour de
polo culturale e ne siamo rimasti
force, ma ne è valsa la pena.
affascinati. La visita però, oltre ad
Firenze con i suoi musei, palazzi
essere d'istruzione, è una occasioe chiese ospita alcuni dei più
ne per confrontarsi e conoscere, al
importanti tesori artistici del
di fuori dell'ambito scolastico, i
mondo. Tra i luoghi d' arte e di
compagni. Così è stato, abbiamo
culto più conosciuti vi sono la
stretto profonde amicizie tra noi,
Cattedrale
di
legando anche con gli alunni delle
Santa Maria del
altre classi.
Fiore, il BattiLa gita a Firenze insomma è stata
stero, la Galleria
un
modegli Uffizi, il
Bargello e la Galleria dell' Accademia. Le chie- mento di svago assolutamente formatise di Santa Maria Novella e Santa Croce sono vo!
Marta
Il Consiglio Superiore di Sanità: "Non ci sono
prove della correlazione uso di cellulari e
tumori al cervello. Per informazioni
chiamateci al fisso!"
La Ragnatela Numero 5
Q
uelli di Firenze sono
stati tre giorni di full
immersion nell’arte del
rinascimento affrontati
da alcuni con una dedizione
alla causa degna di un encomio solenne .
Tra gli episodi avvolti dal velo
della leggenda quello dei tre
che sono andati al ristorante
per consumare, uniti da ferma
determinazione, una gigantesca fiorentina. Sulle sue dimensioni si favoleggia, ma
certo è il costo della super
bistecca; 105 € divisi equamente tra i tre commensali, che però
hanno avuto patatine e cantuccini omaggio. Dopo una simile
prova culinaria chi avrebbe osato proporre loro una porzione di
risotto o di polenta con i funghi? Sarebbe stata una follia perché
quando è troppo è troppo.
Al pomeriggio si era proseguito con il Battistero, le porte del
Pisano e del Ghiberti e i mosaici della volta, il duomo con
l’interno e salita alla cima
della cupola (463 gradini), il
campanile di Giotto, Orsanmichele, con uno sguardo al San
Giorgio di Donatello e Piazza
della Signoria con la loggia e
Perseo del Cellini.
Stremati da una simile abbuffata di arte i nostri erano giunti
nel cortile degli Uffizi dove la
coda, per tutto il giorno chilometrica, era ormai ridotta a poche decine di irriducibili. Qui
veniva formulata l’insana proposta. “Chi vuole può ancora visitare gli Uffizi”.
Hanno detto di sì in 11, una squadra di calcio da campionato del
mondo, preferendo la Venere di Botticelli e il Tondo Doni di
Forse per gli amanti della buona tavola sì, ma per i cultori dell’- Michelangelo, l’annunciazione di Leonardo e la Madonna del
Cardellino di Raffaello, a un tuffo ristoratore nella piscina dell’arte nulla è davvero esagerato.
hotel, alla sauna e al bagno turco, o anche solo a una doccia e al
Erano le 17.15 le ombre della sera iniziavano a calare su quello
meritato riposo.
che per la 3A di Cossato e per la 3M di Vallemosso era stato un
Giovedì da leoni. La giornata era iniziata alle 8.45, in coda per Un sacrificio affrontato per poter dare almeno una sguardo a
entrare alle Gallerie dell’Accademia (David di Michelangelo) e capolavori fino a quel momento visti solo in fotografia.
proseguita al Museo di San Marco (Beato Angelico forever), alle
Tombe Medicee (di nuovo Michelangelo) e in San Lorenzo Venere batte Fiorentina 1 a 0.
(Donatello e Bramante). Non male per una giornata? Non ci
siamo capiti: questa era solo la mattina.
P
er noi studenti di quarta quest’anno la scelta della gita
non è stata così immediata; dopo varie proposte saltate
sia per colpa nostra che per colpa di forze maggiori
(Viaggio Studio a Lione, settimana a Malta) finalmente martedì
24 Marzo siamo partiti per il Veneto. La prima tappa è stata
Desenzano. Qui abbiamo visitato l’architettonico Autogrill
(soprattutto i suoi bagni) e dopo una passeggiatina intorno alla
pompa di benzina siamo ripartiti verso Verona. Arrivati alla
città scaligera, oltre alle numerose piazze e all’Arena, abbiamo
ripercorso le tappe dell’amore tra Romeo e Giulietta reso immortale da Shakespeare; dopo aver toccato le bellezze della
statua della fanciulla (dicono che porti fortuna) e aver scarabocchiato le nostri iniziali sul muro degli innamorati, ci siamo diretti a Jesolo. La sera, nonostante le occhiaie fino ai piedi, abbiamo fatto una passeggiata sul lungomare dedicato ad Andrea
Bocelli, con tanto di battute: “Gliel’avranno dedicato per la
bella vista che c’è”. Il secondo giorno era dedicato a Venezia,
ed è stato memorabile. Scesi dal pullman, non abbiamo fatto in
tempo a fare due passi per raggiungere il battello che c’erano
già ombrelli che si contorcevano e piedi completamente allagati. Arrivati a Venezia come se avessimo attraversato la laguna a
nuoto, i venditori ambulanti hanno fatto la fortuna con tutte le
mantelline/copri scarpe/copri zaino che hanno venduto. In quel
momento ho seriamente desiderato che avessero inventato i
tergicristallo per gli occhiali perché mi sentivo dentro un sottomarino. Nonostante la pioggia, ci siamo rifatti gli occhi con la
grandiosità dei mosaici di San Marco e con le pittoresche viuzze di Rialto. Il terzo giorno fortunatamente la
pioggia si è calmata e abbiamo potuto visitare le due
isole di Murano e Burano con più calma. Nella prima
Zorro non prende la pensione
perché ha sempre lavorato in
nero.
La Ragnatela Numero 5
abbiamo assistito
ad una dimostrazione della lavorazione del vetro che
meritava davvero e
nella seconda abbiamo girovagato
per le casupole
tutte colorate molto
caratteristiche.
Ciliegina sulla torta
è stato vedere una
troupe
indiana
girare un video
musicale proprio
nel mezzo del paese. Rientrati in hotel per la cena i professori
hanno voluto stupirci con un’idea insolita: hanno voluto premiare la coppia migliore, le più ritardatarie, con un santino di
Lourdes coloro che avevano intrapreso la gita con braccia/polsi
rotti e molte altre categorie. Inoltre dopo questo simpatico pensiero ci hanno addirittura portati in discoteca! Ma poi è arrivato
l’ultimo giorno e siamo dovuti partire in direzione Vicenza.
Fortunatamente il tempo è stato dalla nostra parte e abbiamo
visitato il Teatro Olimpico (che mi ha lasciato letteralmente a
L
unedì 23 marzo, ore 14:00 (con qualche minuto di ritardo, forse). Fresche
di mattinata di lezione le quinte al completo partono alla volta di Orio al Serio per la
gita più attesa di tutta la carriera scolastica.
Praga sorride ai nostri giovani eroi all’alba
delle 9 di sera, quando giungono in hotel
affamati come belve in cattività e stanchi.
Una prima sorpresa li aspetta al varco: il
cibo.
bocca aperta) e
Piazza dei Signori;
purtroppo nel pomeriggio
siamo
dovuti tornare a
casa. Di questi
quattro giorni porterò con me tanti bei
ricordi, dalle serate
passate a giocare a
Tabù a quelle passate guardando film
ignorantissimi tipo
Scary Movie, dalle
lacrime per le risate
in pullman alle nuove amicizie. Questi quattro giorni sono stati
la conferma del fatto che nonostante la pioggia, il vento e il
freddo, quando si è in buona compagnia non c’è niente che ti
distolga dall’essere felice. Ringrazio ancora i professori e tutti i
friends che hanno reso questa gita indimenticabile!
Giulia S.
accompagnati nei pranzi tipici di gruppo,
nelle serate al pub e al magnifico birrificio
Staropramen. Di certo una delle chicche è
stata, infatti, la visita mattutina al birrificio
più antico della Repubblica Ceca, un viaggio nel processo di produzione della bevanda più amata, dalla raccolta del luppolo
al trasporto finale. Assaggio e visita al
negozio accanto sono stati d’obbligo.
Così la bottiglia di birra che sostituisce il
magnete da frigo come souvenir più venduto raggiunge quotazione 1.5 per gli assetati viaggiatori, sempre più avvezzi alle
tradizioni locali.
Qui l’opinione pubblica si spacca in due,
tra chi con minestrine di verdure e piatti
giganti di pollo e patate è andato a nozze e
chi avrebbe preferito un menù più internazionale. Appartenendo alla prima fazione
Altra nota piccante del panorama praghese
per me, dal punto di vista
è, senza dubbio, l’atteggiamento degli
culinario, si sono rivelati
autoctoni. I residui del blocco sovietico e il
cinque giorni di buon mangiare condito dalla senso di emancipazione di cui l’eroe nazionale Jan Palach (a cui
vera irrinunciabile protagonista praghese, la è dedicato uno dei monumenti principali di Piazza Venceslao, il
birra.
centro nevralgico della città) è simbolo, sono l’essenza della
Repubblica Ceca. Il Praghese DOC sgomita per uscire dalla
Scura, chiara, torbida, alla ciliegia che ci ha
Chiedo asilo. Ho un'età
mentale di tre anni.
La Ragnatela Numero 5
metro, non chiede mai permesso e non è tipo da farsi mettere i
piedi in testa facilmente. Testardi ed inclusivi, conservano con
orgoglio l’attraente quartiere ebraico e dietro a facciate quantomeno anonime si celano meravigliose chiese barocche .
riposante crociera sulla Moldava e alle intense camminate nelle
giornate di sole al castello di Hradcany e in tutto il quartiere di
Malà Strana in compagnia della guida e di un gruppo di professori con grande spirito d’avventura.
Praga, però, è soprattutto magia. Medaglia d’oro al Ponte Carlo Nessun grande intoppo e più responsabilità agli ormai maggioby night e alla discoteca Karlovy con il suggestivo Ice Pub inte- renni maturandi che, finalmente, hanno potuto godere di Praga
ramente fatto di ghiaccio. Misteriosa ed intrigante, fonde culture in ogni suo magico volto.
e stili di ogni genere: verde che domina nei tetti di rame ossidato, palazzi liberty, il maestoso cavallo rovesciato, mille teatri di
circuito alternativo, il magnifico orologio astronomico.
Alice
Una menzione speciale al tipico dolcetto zuccherino (Trdlo), alla
S
veglia
di
concluso il primo
prima mattigiorno.
na per essere
La meta del secondo
puntuali per la pargiorno era la città di
tenza: alle ore 6 eraRavenna. Abbiamo
vamo già sulla strada
qui visitato durante la
per l’Emilia Romamattina le basiliche
gna. Dopo una mattidi S. Apollinare Nuonata in autobus, fra i
vo e S. Vitale, il
più disparati passamausoleo di Galla
tempi e con le opporPlacidia (figlia deltune soste in autol’imperatore Teodosio) e il battistero degli Ariani, ammirando i
grill, i due gruppi sono finalmente giunti a destinazione: il primosaici che, visti dal vivo, sono molto più efficaci di pagine e
mo, composto dalle classi II B e II V, raggiunge san Leo mentre
pagine sul libro di storia dell’arte. Fra un mosaico e l’altro, non
il secondo (II A e II G) si dirige a Pennabilli.
poteva mancare la tomba di Dante Alighieri, dove sono tuttora
Dopo la camminata in salita per raggiungere la cima della rocca conservate le spoglie dell’illustre poeta (tanto bramate dai fiodi S. Leo (chiamata così in onore di papa Leone X), abbiamo rentini).
visitato l’interno dell’edificio, mentre la guida ci narrava della
Il pranzo nella città di Ravenna non poteva che essere costituito
sua storia. Adibita a scopi militari (come ci fanno intuire la sua
dalla tipica piadina romagnola prosciutto crudo e squacquerone
posizione e alcuni elementi costruttivi come i fori per i cannoni)
ed è stato seguito da un’ora di passeggio libero per le vie intorno
e poi a carcere, oggi ospita (giusto per rimanere in tema bellico)
a Piazza del Popolo. Due cose particolari si possono notare fra le
un museo di armi. Questa tappa è stata molto bella, sia per la
vie della città: i ciclisti che vanno all’impazzata facendo zig-zag
rocca in sé, sia per il meraviglioso paesaggio romagnolo che si
fra i pedoni senza rallentare e i piccioni temerari, che se ne campoteva ammirare dalla cima di essa.
minano tranquilli per le strade di fianco alle persone.
Per cambiare totalmente ambito, nel museo del calcolo
Sant’Apollinare in Classe, basilica che si trova dove un tempo
“Mateureka” siamo stati guidati in un viaggio nella storia di
c’era il mare (fuori dalla città di Ravenna), ha, con i suoi mosaiquesta disciplina: ciò che ci ha veramente colpiti sono stati gli
ci del VI secolo, concluso in bellezza questa gita, resa memorastrumenti di calcolo analogici del XIX secolo (come il regolo
bile non solo dalla bellezza dei luoghi visitati, ma anche dalle
calcolatore o i bastoncini di Genaille) con i quali si possono fare
risate con gli amici, che non sono mai mancate. Non
operazioni difficilissime con il minimo sforzo.
resta quindi che dedicare ai prof accompagnatori e a
La cena a Rimini (senza pesce purtroppo) e la passeggiata serale tutti i partecipanti un
sul lungo mare con giro sulla ruota panoramica (alta ben 60 enorme GRAZIE!
metri) dalla quale si aveva veduta completa della città hanno
Romeo
Tra gamberi: "Fermo,
non hai scampo"
La Ragnatela Numero 5
L
a musica ci accompagna fin da
piccoli, il carillon attaccato
alla porta, il primo giocattolo
con i fantastici tasti che suonano, il
primo Mp3, il primo Cd fino alle cuffie
sempre nelle orecchie; quelle cuffie
che ti tengono lontano da tutto e da
tutti.
Quale adolescente non ha visto High
School Musical? Questi giovani liceali
che cantano, ballano e recitano a ritmo
di storie d’amore e di difficoltà da
adolescenti; quando ero piccola quelle
canzoni fresche fecero crescere in me
una voglia di avvicinarmi alla musica
incontenibile così iniziai a frequentare
delle lezioni di pianoforte. La mia
prima volta in quella stanza eravamo
solo io, un Yamaha a coda, lucido appena spolverato, 88 tasti,
220 corde tese e Ciro (il mio maestro); appena entrai Ciro mi
fece accomodare allo sgabello e mi chiese “Cos’è per te la musica?” e in quel momento, da bambina di 8 anni che ero, rimasi
con un interrogativo dentro di me che solo coltivando la mia
passione riuscì ad avere una risposta.
Siamo tutti legati a qualche canzone che porteremo sempre con
noi, una sinfonia che ci portiamo dentro, come un tesoro da tirare fuori per farci sentire bene. Purtroppo sempre più spesso la
musica viene trascurata e nella maggior parte dei casi molte
persone sentono la musica stessa come una moda da seguire
I
soltanto per essere alla pari con il gruppo di amici frequentati.
Musica, come cita il buon Zanichelli,
non è solo l’arte di combinare assieme
dei suoni, la musica come tute le cose
che fanno parte di noi ci rappresenta e
spesso ci conforta. La musica è vita,
passione, amore e pensiero; come arte
in generale ci permette di provare emozioni perché stimola in noi l’immaginazione.
La musica è anche disciplina, è un
mondo che va oltre l’essere fisico, è
ordine ed è un po’ come la matematica
che ha un linguaggio tutto suo.
Musica non è soltanto la moda fra amici, non è solo una radio accesa in macchina ad alto volume con gli acuti mal
riusciti di tua mamma, uno stereo in casa che accompagna le
pulizie primaverili, un video su Mtv la mattina appena sveglio,
un continuo fischiettare durante una passeggiata in centro, un
sottofondo per i pisolini sui banchi o un'improvvisa immaginazione del nostro cervello fatta di diverse circostanze.
Musica per me è quel qualcosa che ti fa sognare e vivere in un
mondo parallelo a questo.
E se ti chiedessero cos’è per te la
musica, tu cosa risponderesti?
Sara
scaricare gratis oppure pagare un abbonamento mensile, che io
personalmente sconsiglio, specialmente se l'App è stata scaricata
su computer o dispositivi Apple: con questi apparecchi infatti le
differenze tra musica disponibile gratuitamente o con l'abbonamento sono ridotte a poca cosa: niente pubblicità, qualità del
suono maggiore e possibilità di uso senza una connessione
internet; nei dispositivi Android invece Spotify gratis non perNoi oggi, nell’era della tecnologia, usiamo per riprodurre la mette di scegliere la singola canzone da ascoltare, quindi l'abbomusica essenzialmente il computer o il cellulare. Ma perchè
namento, seppur un po’ caro, può essere utile.
limitarsi al normalissimo lettore musicale o alla radio, quando
Un'altra applicazione conosciutissima è Shazam:
esistono applicazioni anche molto utili per ascoltare musica,
non bisogna più scervellarsi per ricordare le paelaborarla, modificarla, ecc.?
role di una canzone che si è sentita in radio e fare
Eccone qui di seguito alcune app che trovo indispensabili per gli
il tentativo inutile di cercarle su Google, con
appassionati di musica.
Shazam si avvicina il cellulare alla cassa, si avvia la ricerca e la nostra applicazione identifica
Partirei da Spotify: applicazione scaricabile
su
su smartphone, su computer e anche su la canzone desiderata. Per i più disperati, non temete, esiste utablet, che nel giro di due annetti ha spopola- n'applicazione chiamata Sound Hound che ho scoperto da poto in Italia. Consiste in una piattaforma, una chissimo e che sostituisce Shazam nel caso in cui avessimo disorta di social network della musica, dove i menticato il cellulare a casa e volessimo proprio sapere il titolo
cantanti possono creare un loro profilo e di una canzone che stiamo ascoltando: una volta a casa basta
caricare i loro album, anche in versione deluxe. Si può ricordarsi qualche parola o solo il motivo della canzone e il giol consumo della musica, oltre ad essere motivato dal desiderio di svago e gioia, riflette anche la società in cui viene
prodotta. Mi spiego meglio: quando i nostri genitori erano
giovani, facevano apparizione in casa i primi stereo e la musica
veniva ascoltata dalle audio cassette; ancora prima loro e i nostri
nonni ascoltavano le canzoni incise su neri dischi di vinile.
E' morto John.
L'hanno travolt.
La Ragnatela Numero 5
co è fatto, l'applicazione ti trova il titolo.
Infine, secondo me molto utile, esiste Musixmatch, una sorta di enciclopedia della musica, in cui si possono ascoltare molti brani, di
cui l'applicazione ti fornisce testo e traduzione, la possibilità di scaricarli e di sapere qualche cosa in più sul cantante e sulla sua discografia.
ascoltarlo sullo stereo. Alla fine non so neanche io bene il perché.
Un po' abbandonato come strumento per ascoltare musica quotidianamente, vuoi la
pubblicità, vuoi il dover cambiare sempre
video ogni canzone, è You Tube, che resta
però il sito preferito come piattaforma per i
videoclip originali dei cantanti.
di essere ascoltata.
Uso queste applicazioni quotidianamente, ma
non so, forse per il gusto di averli tra le mani,
forse perchè resteranno per sempre, non riesco a non comprare i CD. Ebbene sì, il virtuale non mi basta, ho bisogno di avere un oggetto fisico, di vedere le foto della copertina, di
R
iuscite ad immaginare
una pubblicità senza
quelle musichette di
sottofondo che ti entrano subito
in testa? Non credo. E che dire
dei programmi televisivi negli
anni 80'/90' senza le sigle della
Carrà o della Cuccarini? La
musica è da sempre un elemento
fondamentale nella televisione,
non solo italiana, ma di tutto il
mondo, tanto da diventare, per
mezzo di alcuni programmi
molto amati dal grande pubblico, protagonista. In Italia alcuni
sono veri e propri pezzi di storia del Paese:
Il modo più bello per ascoltare la musica, resta però a mio parere quello live.
Non c'è esperienza più speciale che
sentire quelle voci registrate finalmente
dal vivo, coglierne le sfumature e partecipare a creare un'atmosfera magica
saltando o cantando. In qualunque
modo la si ascolti, dal cellulare, in
radio, su un CD o live, dalla musica
emana sempre un’energia talmente
potente da riuscire ad unire persone
che stanno agli antipodi e quindi merita
Aurora
sone normali che si divertono per
tre minuti a imitare le popstar.
Insomma, sono sempre state
tante le gare a tema musicale, ma
mai come al giorno d'oggi in
televisione si vedono programmi
dedicati al mondo delle sette
note. Da qualche tempo infatti,
come funghi, sono spuntati decine di talent show dove, per lo più
ventenni, provano a sfondare nel
mondo delle star. La domanda
sorge spontanea: improvvisamente siamo diventati tutti dei cantanti provetti col sogno di far
carriera? No, il punto è che tutti questi talent hanno così tanto
Da sessantacinque anni, il Festival di Sanremo ci intrattiene con successo perchè fanno partecipare attivamente il pubblico, attrauna gara entusiasmante tra alcune canzoni italiane. Purtroppo verso votazioni, commenti sui social network o anche indagando
negli ultimi tempi, il Festival della Canzone Italiana è diventato la vita di tutti i giorni dei concorrenti. Il risultato è che si abbatte
quel distacco verso i 'vip' e ci si affeziona al 'ragazzo semplice' e
il Festival dei Cantanti e degli Ospiti, meglio se stranieri.
alla sua musica.
Dal 1956 al 1975 Canzonissima aveva proposto una gara tra
Seguo personalmente Amici, X Factor o The Voice of Italy, e li
canzoni abbinata a vari sketch comici e balletti.
reputo spettacoli belli, dove vengono sfornati cantanti, sì comSuccesso clamoroso negli anni '60, ma poco considerato succes- merciali, ma non privi di talento. Invece valuto raccapriccianti
sivamente, era il Cantagiro: la formula era presa a modello del altri programmi come Io Canto o Ti Lascio Una Canzone, dove a
Giro d'Italia di ciclismo, e consisteva in una carovana canora in sfidarsi con le canzoni sono bambini e adolescenti: la gara si
giro per l'Italia con diversi cantanti, conosciuti o meno, che ga- trasforma inevitabilmente in qualcosa di più
reggiavano tra loro.
serio, che travalica lo spirito del gioco adatto a
Dal 1964 al 2007 si è svolto in varie piazze di Italia il Festival- quell’età. Dovrebbero prendere tutti esempio da
bar, il cui scopo finale era eleggere simbolicamente la canzone lui, il caro e vecchio Zecchino
d'Oro, la gara più sincera e più
più gradita e più rappresentativa della bella stagione.
sana di tutti i tempi.
Infine c'è stata l’epoca del Karaoke, che lanciò Fiorello, andato
in onda negli anni '90, e ripreso in questa stagione. Si tratta di
una sorta di competizione sullo stile della festa paesana, tra per-
Aurora
La Ragnatela Numero 5
P
er uno studente la musica è un pezzetto della vita. E per
un docente?
Ne abbiamo intervistati un bel gruppo e gli abbiamo
fatto tre domande.
1) Cos'è per lei la musica?
Benanchietti
ica è un'occasio1) Per me la mus
o piacevole e
ne di svago molt
consolatoria.
preferisco è sicu2) Il genere che
classica, ma
ramente la musica
non mi dispiace.
anche quella rock
La Natura ha strane leggi,
ma almeno le rispetta.
2) Qual è il suo genere di musica preferito?
3) Ci consiglia una canzone?
Ecco cosa ci hanno risposto. Nella versione online basta cliccare
sul link per sentire il pezzo consigliato.
Deloren
zi
1) E' sta
ta
vita, perc parte della mia
h
vatorio p è ho fatto conse
rer 9 ann
i, h
il pianofo
rte e ho o suonato
avuto un
band, qu
a
in
pezzi ho di ho scritto dei
suonato
in locali
anni con
pe
d
ormai è iverse band. Quin r
stata una
di
p
mia vita
. Ora no arte della
np
mo com
e ora con iù, dicias
passivo
non più umatore
in manie
attiva.
ra
lto a cuore i Not3) Mi stanno mo
ttps://
turni di Chopin (h
)
SaluxGA
/watch?v=V60U
2) Non a
www.youtube.com
m
per il rest o la musica clas
si
o mi pia
ce di tutt ca, non amo Hea
o
vy, Tras
, non un
3
)
era
"
m
Feeling
Ca
h, Metal
o in part
e
icolare
ne ma qu Goog", ma non
la
e
ll
v
a
e
d
rs
e
io
i
che
e
M
n
not
te
e
u
set
o
originale
se.
1) Son
di Nina
Simounite danno molto diversi
li
qua
le
con
timento e
Pettinaroli
può fare di tutto.
1) La musica è
2) Un po’ di tutto, ma mi
un mondo, che
purtroppo non cono
è sempre piaciuto il rock.
sco molto: ci so
no
l’olto
ge
mo
ne
ce
ri
pia
per accontent
Poi mi
se certi tipo hous are tutti, anche
pera ma credo che si
e o heavy metal
è
(se ancora esist
conosca troppo poco ed
ono) non li sopp
orto
proprio! sarò un
noi, che
po'
che un genere italiano e
qualcosa di grave visto è
un buon modo pe antiquata... E'
.
più
di
erla
osc
r rilassarsi nel
con
siamo italiani, dovemmo
tempo libero, pe
r qualcuno è un
so
ttofondo continu
aneo"
o della vita quo3) La canzone "Mediterr
tidiana, ma non
lavoro devo avere
per me, che quan
silenzio (dopotu
do
tto anche il silen
ca, ed è sempre
più raro trovare
zio è musiZulato
oasi di silenzio
do rumoroso...)
in questo monper me è
2) Non ho un ge
1) La musica colonnere preferito, m
ile
i piacciono i ca
tipo Dalla, De G
l'indispensab
ntautor
mio
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ori, Vecchioni,
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di
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molte canzoni a
Battisti (di cui co i italiani
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me
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oria!), le cui canz
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significativi; mi
viaggio in au
oni hanno anche
piacciono però
testi
anche i Beatles,
nes, i Queen, Si
, blues
i Rolling Stomon & Garfunk
2) folk, rock
el
e molto il "boss"
Springsteen, co
n la sua energia
Bruce
d di Leoinesauribile nel
USA. Inoltre m
3) Nevermin
cantare i suoi
i piace la music
a classica, Viva
stagioni, Beetho
nard Cohen
ldi e le quattro
ven, Mozart.
3) Ne cito alcune
, perchè non rie
sco a decidere!
verrà di Lucio D
L'anno che
alla, La canzone
del sole di Batti
of silence di S &
sti, The sound
G; Bohemian Rh
apsody dei Quee
n.
Io quando mi fanno un favore dico: "Grazie, grazie,
grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie,
grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie,
grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie,
grazie...". Ma a volte abbrevio con "Grazie mille".
La Ragnatela Numero 5
Pozzali
Ghirardi
1)La musi
ca
importanti è una parte
ssima dell
a
vita, è la m
ia
da quando passione
so
scente, att no adoleraverso la
voce espri
m
menti più o i sentiinterni ch
e
provo.
2) Mi pia
ce la musi
ca
classica e
lirica.
agnia.
1) La musica è comp
mporanea.
2) Classico e conte
ascolto mol3) In questo periodo
urch".
to "Take me To Ch
Baradel
1) La musica, secon
do me è una compagna gradevole.
2) Mi piace molto la
Castaldi
1) Per me ascoltare la musica
corrisponde ad un momento di
relax che permette di allontanarsi dai problemi del quotidiano.
2) Preferisco come genere la
il
musica italiana, in particolare
cantautorato.
3) Un brano magnifico è “La
Cura” di Battiato.
A
bbiamo intervistato alcuni studenti del Liceo che hanno fondato un gruppo musicale i "Fun
Days". Sono cinque ragazzi di età compresa tra i 15 e i 19 anni.
Raccontateci chi siete
Il gruppo è nato ufficialmente il 14 giugno 2014, ad agosto la Band si iscrive su
Facebook e in seguito su YouTube a
settembre.
I membri della Band sono cinque: Alessandro Bono alla batteria, Samuele Giacomone e Lorenzo Grassano alle chitarre, Ludovico Angelini al basso e
Giulia Nale è la voce.
Il nome è stato scelto casualmente mentre si
scherzava con la canzone di John Newman,"Cheating".
3) Sicuramente i No
musica classica.
tturni di Chopin.
Tamiati
1) La mu
si
mette di ca è una magia
che peresprimere
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sazioni s sentimenti, emo
enza paro
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distinzio he giunge a tutt e immai
ne di età
o cultura senza
.
2) In gen
ere l'asc
olt
solo que
lla più d o tutta escluden
ura e vio
to
lenta
3) Dream
s dei Cra
mberries
La canzone diceva "I saw you Sunday,
Monday", mentre loro dicevano "I saw
you Fun Days", che in realtà non aveva
nessun senso per quanto riguarda l'inglese. Però, ripensandoci,"Fun Days" era un
nome originale e interessante; la traduzione è "Giorni divertenti" e in effetti è
proprio questo il nostro obiettivo: fare
musica divertendoci, perché la musica fa
sorridere e quando suoni sei felice e non
pensi ad altro; è come entrare in un mondo parallelo, dove ci sei solo tu e una
melodia con la quale riesci ad unirti magicamente. Perché la musica è qualcosa
di strano e misterioso che deve essere
svelato.
Quali musiche suonate e dove?
Lo stile dei Fun Days è Rock-Pop. Alla prima serata al Tortuga
(Continua a pagina 10)
La Ragnatela Numero 5
di Vigliano, il 23 dicembre 2014, ci siamo esibiti con "I want to
break free" dei Queen e "Creep" dei Radiohead. I quella stessa
serata abbiamo anche proposto il loro primo inedito "Father",
scritto e composto da Samuele Giacomone.
Il testo narra di un figlio abbandonato a se stesso dal padre, il
quale ha problemi di alcolismo. Questo però è solo uno dei tanti
inediti, il secondo, già finito, è "Stop my baby" e vi sono altri
brani in preparazione, pronti a breve.
Sogni e speranze?
Ognuno all'interno della Band ha qualche sogno nascosto, più o
meno vicino al mondo della musica.
Alessandro: vorrei trasformare questo mio piccolo hobby in un
lavoro vero e proprio, partendo dall'esibirmi prevalentemente
con inediti e fino ad insegnare batteria.
Samuele: vorrei continuare a scrivere e a comporre, dedicando
tutto il mio tempo alla musica, soprattutto durante l'adolescenza,
perché, come scrivono i grandi musicisti, il periodo migliore per
Fanno prima, ma sono determinate. Su La
ragnatela sono già apparsi un paio di loro
video. A rispondere alle nostre domande il
duo di 1E SalgarellaBanderè.
1) Sì, io (Giulia) e Alessia abbiamo un duo.
Entrambe amiamo la musica, quindi ci
siamo dette: perchè non condividere insieme questa passione? Così abbiamo iniziato
a caricare video su facebook o instagram: ci
siamo accorte che piacevano e abbiamo
continuato. È molto divertente mettere in pratica ciò che impariamo nella scuola di musica che frequentiamo.
Lei: "Possiamo vivere insieme
e felici". Lui: "O insieme o felici
comporre è questo.
Giulia: vorrei diventare cantante a tutti gli effetti con la mia
Band, ma vorrei prevalentemente lasciare un segno nella storia,
un segno dato da una bambina che ha iniziato a cantare e a ballare con il Funky degli anni '70 fra i divani del suo salotto.
Lorenzo: Beh certo che se mai dovessi vivere suonando la chitarra sarebbe bellissimo, ma adesso vedo la musica solo come un
hobby, per suonare con gli amici. Il mio vero sogno è la cucina,
avere un ristorante tutto mio e girare il mondo grazie a questa
passione (Lorenzo frequenta infatti l'alberghiero)
Ludovico: Il mio sogno sarebbe quello di poter girare il mondo
per venire a contatto con culture e popoli diversi e, perchè no,
magari farlo coltivando la mia passione, ossia suonare il basso.
Alberto
mente di genere pop, come Ariana Grande o
Demi Lovato, ma anche Evanescence e
Christina Aguilera. Inoltre, in pochi lo sanno, amo il rock, ma è difficile da eseguire
essendo solo in due. Ovviamente le canzoni
che suoniamo sono canzoni che ci piacciono, così tutto viene più naturale.
3) Come ogni musicista, il nostro sogno
sarebbe di andare avanti in questo campo e
guadagnarci da vivere facendo ciò che amiamo sopra ogni cosa. La musica è capace di darci emozioni
incredibili e fare di lei un lavoro sarebbe veramente un sogno.
2) Le canzoni che suona Alessia e che io canto sono principal-
Ghirardi: mio nonno aveva gli occhi azzurri, mia madre pure, e Zulato: perché l'etá "fiorita" è una metafora per indicare la gioio ho gli occhi azzurri. Mio nonno era pelato, mio padre pure, e ventù? Classe: perché si sboccia.
io sono pelato... È un destino, non si sfugge!
Ghirardi: ma rompete anche agli altri insegnanti o ce l'avete solo Aurora: Bramante dipinge il "Cristo alla Madonna" (invece che
"alla colonna")
con me?
Ghirardi: ah, beh, non sei obbligato a guardare il modellino della
De Lorenzi: la Madonna dal collo lungo è molto sproporzionata.
molecola da quel punto di vista li... Puoi guardarlo da qui, puoi
Ettore: è la Madonna di Chernobyl
guardarlo da là, dall'alto… puoi suonare una trombetta, puoi fare
tutto!
Pettinaroli: ma chi è che si mangia tutto il gesso? Sarà mica la
prof pinco pallino? Arriva sempre in aula professori con le mani
Matteo: vuole una copia del giornalino, prof?
sporche di bianco
Antonini: si, grazie, quanto viene? Ah, scusami, Alunni: no è impossibile lei usa la LIM
non ho lire dietro.
Ettore: allora mi sa che il bianco non è gesso......
Romejan: si può notare la simmetricità degli assi
Bertotto: "Someone who sells illegal drugs", 4 verticale. Non fate nome e cognome!
La Ragnatela Numero 5
G
iorgio Pastore è un musicista che
ha girato il mondo per suonare la
chitarra. Ama questo strumento,
colleziona plettri e chitarre in edizioni
limitate.
Nella vita insegna a suonare la chitarra sia
nelle scuole, sia a privati (me compreso),
inoltre le acquista, le vende, le ripara e
ogni tanto ne costruisce anche qualcuna.
È veramente bravo a suonare, lo potrete
verificare andandolo a cercare su Youtube
(h ttp s://www. yo u tub e.co m/ch ann el/
UC6TjgtVSLwwpbL_Q0dJQDDA)
L’intera intervista è stata svolta rigorosamente con chitarra elettrica in mano e
improvvisando pezzi a caso.
Presentati brevemente
Sono Giorgio Pastore, sono nato a Coggiola e suono la chitarra da sempre. Già alle
elementari volevo suonare, ho preso le
prime lezioni in prima media. Andavo benissimo, mi ricordo che
erano tutti stupiti di quanto fossi bravo! Sempre in prima media
andavo a suonare in giro per i ricoveri della zona col gruppo del
prete di Coggiola. Non so cosa sentissero i poveri anziani, però
ho iniziato così.
Quali sono state le tue esperienze musicali?
Infinite! sono stato 8 volte, forse anche 10 a Los Angeles, la
prima volta nell'89, sempre per musica. Ho visto che c'era il
Rock and Roll che funzionava e sono stato là. Mi sono diplomato nel 94 a Los Angeles nella scuola più stimolante che ci fosse
al mondo, il Musicians Institute. In America ci sono 2 scuole
principali, una è il Musicians Institute, appunto, e l'altra è la
Berklee. Ai tempi era assolutamente più figo il Musicians Institute! Tutti andavano lì.
Poi mi sono fermato ancora a Los Angeles, sono andato a lezioni
per 6-8 mesi da Carl Verheyen (lui, ai tempi, suonava per Cher,
Supertramp, ed era il più grande turnista sulla faccia della terra).
E andavo a casa sua.
Poi ho studiato con Jennifer Batten, il chitarrista di Michael
Jackson, Paul Gilbert, e... boh! Ne ho avuti miliardi di insegnanti!
Sono ritornato in Italia per studiare da Giorgio Cocilovo, che ai
tempi suonava per Loredana Bertè, Jannacci ed era nell'orchestra
di Canale 5 (se mi ricordo bene).
Il mio curriculum è lunghissimo!
Che musica ascolti?
Non ascolto più gruppi da mille anni, ascolto generi.
Sono cresciuto con i Genesis e i Pink Floid, poi sono andato
avanti ascoltando Neil Young, successivamente ho
iniziato con il Rock and roll, e da li, dopo i vari
Van Halen e Randy Rhoads, ho scoperto il Blues,
quindi Stevie Ray Vaughan, Johnny Winter e Gary
Moore, tutta questa gente qua. Poi studiando ho
dovuto fare tutti i generi, dal Jazz al Country (che è
Lei (a letto): "Vorrei parlare".
Lui: "Fai pure, ho il sonno
pesante".
stato fondamentale per me, sono andato
anche a Nashville per studiarlo).
Dove hai imparato a suonare?
Nel Mondo! Come già detto mi sono diplomato in America, sono stato a Dublino, a Londra due volte; ho girati tutti i
posti dove si fa musica.
Qual è il tuo metodo di insegnamento?
E' l'insieme di tanti metodi, non ce n'è uno
solo, non esiste! Insegno ritmica col metodo Dante Agostini per batteristi, poi uso
il metodo di lettura per sax, poi uso il
Violino Paganini. Si cerca di prendere il
meglio da tutto.
Chitarra elettrica o acustica?
Entrambe! Io preferisco quella elettrica
perché ci puoi fare tante cose in più, pensa che l'esame finale del Musicians Institute consisteva nel suonare tutti i generi musicali. E' quella la
"ienaggine"! La chitarra elettrica mi ha permesso di suonare con
più tecniche spaziando in tutti i generi. La chitarra acustica è un
po' più limitata, però dipende sempre da cosa si vuole fare: se ho
bisogno di accordi belli per suonare con altri strumenti ho bisogno di una chitarra acustica. Ho registrato parecchi pezzi con
una chitarra acustica, perché serviva quella!
Perché insegni?
Bella domanda! Mi ricordo sempre che quando sono ritornato in
Italia ho incontrato uno che mi ha detto: "Guarda che qui l'unico
modo per sopravvivere con la musica è insegnarla". Tra me e me
ho detto: "Beh, sì, ha ragione".
Le esperienze di un musicista sono: Suonare in studio, suonare
dal vivo e insegnare.
Adesso non si suona più in giro, insegnando si può tirare avanti
(a me piace tantissimo), e ormai col fatto che al giorno d'oggi la
musica si fa elettronicamente, coi suoni campionati, in studio si
registra pochissimo. Una volta, quando c'era solo l'analogico,
avevi bisogno del chitarrista che suonava, perché era l'unica
maniera per registrare suoni. Adesso non hai più bisogno del
chitarrista, basta che scrivi le note e la musica te la fa il computer. Questo fin che ascolti musica oscena, ma tanto adesso va di
moda quella!
Cosa vuoi dire per concludere?
La musica è la cosa più bella che esista al mondo! Perché suonare fa bene, suonare è la cosa più bella del mondo! Unisce le persone, anche i bambini!
Io ho insegnato a miliardi di bambini in molte scuole, anche
nelle materne ho dimostrato che con la chitarra i bimbi stanno
più tranquilli. L'insegnate mi diceva: "Senti, per favore, suonami
qualcosa per farli stare tranquilli sti bambini", e funziona!
La musica è una cosa dinamica, è vivere!
Matteo
La Ragnatela Numero 5
Imbecilli si nasce o si diventa?
Chissà. Una cosa è certa. Tu sei
partito già avvantaggiato.
La Ragnatela Numero 5
C
ome vi avevo anticipato nello
scorso numero, vi parlerò del
perché il fumetto in Italia non è
conosciuto e/o è considerato “roba da
bambini”. Analizzerò poi i Manga
(fumetto giapponese), il fumetto americano e quello italiano: in poche parole i
due più grandi generi di fumetto del
mondo e quello del nostro Paese stesso.
Comincerò parlando del Manga: pochi in
Italia, e forse anche in altri Paesi, conoscono il manga vero. In compenso, molti
credono di conoscerlo attraverso gli
anime (ovvero i cartoni di animazione
giapponesi) ispirati ai manga.
Questo fenomeno è simile a quello di un
libro trasportato sul Grande Schermo,
solo molto molto più disastroso: già, nel
passaggio da Manga ad Anime, il prodotto diventa parecchio
più scadente, in più le Grandi Case considerano questi Anime
(che, vorrei ricordare, sono tutti Shonen, ovvero consigliati per
una fascia d’età che va dai 13/14 ai 18/19 anni) cartoni per bambini, e di conseguenza censurano tantissimo il prodotto originale
già modificato, arrivando addirittura a tagliare intere scene, cambiare colori per non far vedere ad esempio il sangue oppure ad
alterare i dialoghi (i fan di One Piece o Naruto sicuramente sanno di cosa sto parlando).
Inoltre, il Manga è qualcosa di più che un semplice “fumetto per
ritardati”, come mi è capitato di leggere su internet. Il Manga
Shonen punta alla creazione di una storia che possa attirare l’adolescente medio fin dai primi tankobon (ovvero i volumetti),
Zulato: Casoni rappresenta graficamente le parole in modo da
formare dei disegni.. Ecco per esempio la "Passione di Cristo", a
voi cosa sembra?
Aurora: un gelato!
Giulia: questo perché la passione di Cristo era proprio il gelato
Non sarò di certo mai una che dirà "sei il
mio motivo per vivere". Al massimo aspettati
un "sei il mio motivo per depilarmi".
scrivendo come base storie con demoni
sempre più grandi e potenti, alieni dalla
forza sovrumana, ragazzi con poteri
ottenuti alla nascita oppure attraverso
strani frutti, o ancora tramite particolari
tecniche tramandate da generazioni nei
propri villaggi o famiglie.
Ma oltre a questo, il Manga invia dei
messaggi profondi al lettore, lo fa crescere, e lo rende più aperto alla vastità
del mondo: i personaggi di questi fumetti spesso diventano Persone, perché
arrivi a conoscere i loro sogni, i loro
dolori e le loro storie, nelle quali spesso
il lettore si ritrova, e, quando se ne vanno, è come se un amico che conosci da
sempre ti abbandonasse, con un sorriso,
lasciandoti quella felicità mista a tristezza in bocca.
Combattere per raggiungere i propri sogni, oppure mostrare al
mondo la vera natura degli uomini, o ancora dimostrare quanto
l’amore e l’amicizia possano essere forti nonostante le avversità:
tutto questo, e vi assicuro anche molto molto altro, sono il
Manga e l’Anime (sempre parlando di materiale originale: esistono anche Anime nati come tali incredibilmente belli e toccanti) e la prossima volta che vi capiterà di incontrare dei lettori di
queste testate, provate ad ascoltarli mentre vi mostrano le meraviglie di quei mondi creati da grandi autori: forse scoprirete
qualcosa di nuovo che vi intrigherà.
Bryan
Titin: devo dirvi di una comunicaz..... Classe: ce l'ha già detta la
prof Federici!! Ettore: una Federici al giorno toglie Titin di torno.
Panizza spiega come comportarsi all'esame.
Elisa: prof, ma se non sappiamo rispondere
De Lorenzi: perché Palladio inserisce un porticato con delle Panizza: sorridi Elisa, sorridi.
colonne nella Villa? Aurora: per legarci gli schiavi!
Due ragazze cercano Titin per parlare di un video.
De Lorenzi: se voglio frustare qualcuno chiamo l'aguzzino così Ragazze: prof, stiamo convertendo
lui lo fa per me e io non mi sporco le mani. Mica sono Christian Titin: in quanto professore di religione questo dovrei farlo io
Grey eh
La Ragnatela Numero 5
Q
ual è il miglior saggio scientifico
pubblicato in Italia nel 2014? A deciderlo sarà una giuria composta da
esperti e da studenti di 100 classi, tra le quali
la 4B del Liceo Scientifico. Questi i 5 finalisti (non in ordine di preferenza) che gli studenti hanno esaminato e valutato per chiarez-
“
In Sicilia vince il Partito del Non
Voto. Che è lo stesso del Non
Vedo, Non Sento e Non Parlo
za, capacità di interessare ed efficacia.
Un gruppetto di quattro di loro si recherà a
Padova per presenziare alla cerimonia finale
durante la quali il premio sarà consegnato al
vincitore.
Dimostrare l'impossibile” è un saggio di
argomento scientifico che affronta la storia
della scienza, dagli inizi ad oggi, ponendo l'
attenzione sugli uomini che contribuirono a migliorarla, sulle loro geniali intuizioni e sulle potenzialità delle ultime ricerche, ancora allo stato
embrionale, e sui loro possibili utilizzi futuri.
Il saggio si articola in due macro-capitoli. Il primo, intitolato “intrecci”, è composto principalmente da racconti biografici dei grandi scienziati
del passato o a noi poco antecedenti; il secondo,
intitolato “idee”, affronta invece quelle idee derivanti da intuizioni innovative che ci hanno garantito una condizione di vita migliore e quelle ipotesi per un futuro ancora più ricco di prospettive.
L'impossibile allora si offre come chiave di lettura
all'intero saggio e ne chiarisce i vari aspetti come
filo conduttore. Esso non viene visto come limite oltre il quale la
mente umana non può spingersi, ma, assumendo un'accezione
totalmente positiva, diventa il punto di partenza
verso cui dirigere tutte le proprie ricerche, incanalare i propri sforzi, perchè lo scienziato ha già
precedentemente dimostrato ciò che era stato
decretato impossibile dai più, e quindi ha le potenzialità per rifarlo.
Nonostante la forma scorrevole e quasi discorsiva
il saggio presenta numerosissime informazioni
relative a dibattiti, citazioni di opere letterarie,
riferimenti a fatti e persone ed accresce in questo
modo la cultura del lettore, inoltre la suddivisione
interna ai macro-capitoli di altrettanto numerosi
capitoli (ognuno di 4-5 pagine circa) permette di
affrontare in poco tempo una grande varietà di
argomenti tra loro diversi e di spaziare in tutte le
branche della scienza.
N
ria dell’agricoltura. Vedere la luce del Sole è
doloroso se ci si è abituati al buio dell’“Underground”, ma le scelte economiche e
strategiche premono e impongono che ci si svegli
da questo lungo sonno delle co(no)scienze”. L’autore tenta quindi di demolire gli innumerevoli
luoghi comuni e le diffidenze sugli ogm, con un
linguaggio chiaro e semplice e con un gran numero di riferimenti a ricerche e statistiche. Forse in
alcuni passaggi perde fluidità proprio a causa
della notevole mole di dati ed informazioni, ad
esempio quando si addentra nel labirinto della
legislazione italiana sugli ogm.
el libro “Il caso Ogm – Il dibattito sugli
organismi geneticamente modificati”
Roberto Defez, direttore del laboratorio
di biotecnologie al Cnr di Napoli e da anni coinvolto nella discussione sulla validità degli organismi geneticamente modificati, ha condensato tutto
ciò che il consumatore deve conoscere riguardo
gli ogm; argomento di grande attualità visto l’imminente expo milanese che avrà come tema il cibo
e l’alimentazione.
Francesco M.
“L’intento di questo testo – scrive l’autore – è
quello di raccontare cosa sia successo in Italia nel
campo degli OGM negli ultimi vent’anni (il 1994
Libro assolutamente consigliato a chi voglia inè l’anno in cui il primo OGM è arrivato sui banchi
formarsi su questo tema di scottante attualità, che
dei supermercati), mentre la disinformazione ha
ha un impatto diretto sui consumi personali di
continuato a parlare alla pancia delle persone
ognuno
senza fornire le conoscenze, i fatti, i numeri e
ma anche
le statistiche su cui per anni si è giocata la
partita della produzione di cibo nel mondo e della introdu- soprattutto a livello ecozione di una delle tecnologie di maggior successo nella sto- nomico mondiale.
Francesco M.
Lei: "Non so come prenderti".
Lui: "Io come lasciarti".
La Ragnatela Numero 5
C
arlo Rovelli, è un fisico teorico ed anche uno dei migliori divulgatori scientifici sulla gravità quantistica del nostro
tempo: nel libro “La realtà non è come ci appare,
la struttura elementare delle cose” vuole mostrare le varie percezioni della realtà nella storia e i
progressi conoscitivi compiuti dalla scienza fino
ai giorni nostri, esponendo le teorie attualmente
oggetto di studio e in attesa di conferme sperimentali alle quali i fisici odierni stanno lavorando.
Lo scrittore, con fare logico, chiaro, quasi didattico, comincia dalle prime domande che l’uomo
si è posto nell’antica Grecia di ventisei secoli fa,
conducendoci in un viaggio attraverso le varie
I
terremoti, che sulla superficie terrestre sono
percepiti come un improvviso e violento
scuotimento del terreno, sono una delle tante
manifestazioni attraverso cui il nostro pianeta esprime la sua vitalità . Essi sono il risultato della
propagazione all’interno della crosta terrestre di
onde di tipo elastico, definite onde sismiche, originate da un contatto rapido e violento fra due pareti
tettoniche. Purtroppo questo fenomeno, che in alcuni casi distrugge intere città, non si può né prevedere, né tanto meno evitare. Quindi, mentre i sismolo-
I
l libro "Scienza e arte" è incentrato sul confronto di queste due discipline attraverso il
quale l'autore, analizzando le analogie e le
differenze, cerca di valorizzarne non una, ma
entrambe osservandole a partire da un unico
approccio. Questo libro è stato scritto in un linguaggio non troppo complicato e abbastanza
scorrevole. Alcune argomentazioni sono interessanti, come per esempio la parte relativa all'alchimia, di cui lo scrittore spiega la simbologia, e
le caratteristiche come un qualcosa che precorre
epoche del pensiero scientifico occidentale: un
viaggio durante il quale si incontrano nomi illustri come Democrito, Galileo, Newton o Einstein
ma anche scienziati meno noti ed altrettanto
fondamentali allo sviluppo della nostra conoscenza delle leggi dell’universo.
Come dice lo stesso autore, il libro è costruito
per essere perfettamente comprensibile a chiunque voglia aggiornare le proprie conoscenze in
ambito fisico o si affacci per la prima volta alla
visione di una realtà nuova, diversa da quella a
cui siamo portati a pensare. Forse è proprio questa la caratteristica dell’opera che la rende così
efficace nel suo
intento di divulgazione e interessante da leggere e capire.
Emanuele C.
gi continuano le loro ricerche, l’unica possibilità
per cercare di rendere i terremoti meno pericolosi è
quella di curare la prevenzione, ad esempio costruendo nuovi edifici a norma antisismica e informandosi sul giusto comportamento da tenere in
caso di terremoto. Il fine di questo libro è proprio
quello di sensibilizzare le persone sul fenomeno,
informandole sulle zone vulnerabili, su ciò che
scientificamente rappresenta e su come prevenirlo.
Fabiana G.
le scoperte della scienza; altre invece sono piuttosto noiose, in particolare il capitolo in cui l’autore parla della narrativa, citando tutti gli esempi dei libri in cui è presente un riferimento alla
scienza. Si può comunque dire che l'idea portante di questo saggio è originale e ben sviluppata.
Francesca D.B.
"Erika torna libera. Dieci anni dopo la strage".
Cioè, se io 10 anni fa uccidevo mia moglie
con 96 coltellate domani tornavo libero?
E perche’ non me l'ha mai detto nessuno?
La Ragnatela Numero 5
S
Il fenomeno si è svolto 3 anni dopo di quella che doveva essere
la fine del mondo (2015-2012=3), sommiamo quindi questo
numero al risultato del calcolo precedente: 0+3=3.
Notate qualcosa di strano? Il numero 3 è il simbolo del ternario,
la combinazione di tre elementi. Il ternario è uno dei simboli
maggiori dell’esoterismo. Coincidenze? Io non credo proprio.
L’altro fatto di cui vi volevo parlare è la settimana delle gite: gli
Illuminati, ormai radicalmente infiltrati nella scuola, hanno fatto
in modo di farci partire quasi tutti nella stessa settimana, ma
come mai?
La risposta ce l’abbiamo proprio davanti agli occhi: gli Illuminati
avevano intenzione di entrare indisturbati nell’istituto per rubare il Plutonio presente nei nostri laboratori. Esatto ragazzi, abbiamo il plutonio nei laboratori, è stato inserito qualche anno fa
da un gruppetto di giovani Illuminati che non sapevano dove
metterlo per smaltirlo. Ecco spiegato il perché di quello strano
bagliore verdastro che ogni tanto si vedeva nei laboratori.
Perché ora gli serve di nuovo? Vogliono costruire una bomba
Forse la numerologia ci può aiutare a carpire i significati criptici atomica, un cannone laser, o peggio, un cannone spara bombe
di questo fenomeno. Sommiamo i numeri che compongono la atomiche?
data dell’avvenimento: 20+3+2015=2038
Questa eclissi è la nona eclissi totale del ventunesimo secolo. Dobbiamo stare all’erta ragazzi e ricordatevi che il pericolo è
Sommiamo al risultato ottenuto precedentemente questi due sempre in agguato.
Un abbraccio
numeri: 2038+9+21=2068
Ora prendiamo il numero così ottenuto e sottraiamolo per se
stesso: 2068-2068=0
alve a tutti amici, sono ancora il vostro Umberto, e ho
intenzione di parlarvi di due avvenimenti importanti
accaduti in questi ultimi tempi.
Innanzitutto, come sapete, c’è stata un’eclissi di sole il 20 marzo, ma purtroppo, a causa del brutto tempo, nella nostra zona
non è stata possibile ammirarla, nonostante avessimo una visibilità dell’80%. Una vera sfortuna per i nostri amici Illuminati,
che a quanto pare avrebbero voluto inondarci dei raggi gamma
sprigionati dall’allineamento Terra-Luna-Sole.
Ma siamo davvero sicuri che queste nuvole fossero davvero
casuali? E se fossero state create ad hoc da un’organizzazione
segreta che ci sta proteggendo? E se questa organizzazione si
chiamasse “Gli Oscurati”? Sarebbe veramente buffo… ma avrebbe un senso. Gli Oscurati potrebbero avere rubato agli
illuminati il brevetto della “Macchina per cambiare il Tempo”,
già stata usata dalle forze del male per provocare quella nevicata disastrosa di poco tempo fa.
Umberto
Matteo