LICEO DEL COSSATESE E VALLESTRONA LA RAGNATELA 20 / 04/ 2015 NUMERO 5 In Questo Numero I giorni successivi alle visite di istruzioni i volti erano tutti sorridenti, compresi quelli dei docenti: meglio così. Quest’anno, a parte un po’ d’acqua a Venezia, che a scriverlo suona quasi normale, tutti sono tornati soddisfatti dei viaggi. Un’occasione per divertirsi e anche per imparare cose nuove, ad esempio che su un aereo ti fanno salire più volentieri se con te hai una carta d’identità. Alle pagine 2-5 trovate le cronache di tutte le uscite, da Ravenna alla Provenza, da Firenze a Venezia, fino a Praga. Gite Provenza, Firenze Praga, Ravenna, 2-5 Venezia Musica perché, come, in TV, i prof. e la musica, gio- 4 - 12 vani musicisti, intervista al professionista, test Perché ascoltiamo musica, come le nuove tecnologie ci hanno influenzato, quanto siamo influenzati da XFactor, quali genere amano i prof., cosa ne pensa della musica che ne ha fatto una ragione di vita o ha concentrato su di essa i propri sogni. Ci siamo sbizzarriti, abbiamo indagato, intervistato persone, sentito pareri e alle pp. 6-11 vi proponiamo un lungo viaggio nel mondo delle sette note. I fumetti 13 Premio Galileo 14 e Tutte le recensioni 15 Articolo del Mistero 16 L’invenzione 16 R E D AZ I O NE RIVOLGERSI A Prof. FERRARO TITIN MARCO Prof. PETTINAROLI CATIA Oppure agli studenti della redazione. Oppure scrivi a [email protected] "Mio marito è convinto sia il suo cane!". "Perché: ti maltratta? ti picchia?". "No, crede che sia fedele!" La Ragnatela Numero 5 P rimo Giorno. Erano appena le sei e mezza ed eravamo già partiti per la Provenza. C'era chi ascoltava musica, chi chiacchierava e chi semplicemente dormiva. Per colpa del brutto tempo non abbiamo potuto visitare il canyon del Verdon, così dopo sette ore di pullman siamo arrivati ad Aix, piccola cittadina tipica del sud della Francia e città natale del pittore Paul Cézanne. Poi finalmente siamo giunti verso l'ora di cena all'hotel, dove abbiamo consumato del tipico cibo francese (e anche di qualità molto discutibibile, direi) e passato la serata a chiacchierare e divertirci in compagnia. Secondo Giorno. Appena alzati abbiamo fatto colazione con i classici croissant francesi e tanta caffeina. Durante la mattinata abbiamo visitato Aigues Mortes, una splendida cittadina circondata da mura del XIII secolo e il cui nome deriva dalle paludi e dagli stagni che si trovano tutto intorno alla città. Per pranzo abbiamo sostato a Saintes Marie de La Mer e goduti lo splendido mare che la bagna (peccato non avessimo il costume da bagno). Nel pomeriggio siamo stati ad Arles, dove abbiamo fatto un tour sulle tracce di Van Gogh. Abbiamo visto i luoghi che hanno ispirato alcuni dei capolavori dell'artista, fra cui l'ex manicomio che ospitò il pittore durante uno dei suoi ricoveri, il famoso caffè, il ponte e il Rodano, il fiume che attraversa Arles. Se volete visitare la Provenza, una sosta ad Arles è d'obbligo. Terzo Giorno. Fatte le valigie e saliti sul pullman siamo partiti ufficialmente per casa. Durante la mattinata abbiamo fatto una sosta a Les Baux de Provence, un piccolo comune situato su uno sperone roccioso. Poi ci siamo recati alla Cattedrale delle Immagini, ovvero una enorme cava dentro la quale vengono proiettate immagini tagliate, ripetute o ricomposte, accompagnate da musica che la rendono uno spettacolo unico. Imperdibile! Un modo alternativo per riscoprire l'arte. In serata siamo tornati a Cossato, dove ad attenderci oltre alle nostre famiglie c'erano i nostri agognati letti. La Provenza è fatta di colori, di cavalli e tori, di sterminati campi di fiori e piante, di profumi, di borghi pieni di fascino, di acque limpide e di rocce calcaree, una destinazione che in un modo o nell'altro ha accontentato tutti. E' stata una splendida gita, non c'è mai stato un momento di noia e abbiamo imparato tante cose nuove, per esempio che in Francia trovare un cestino per la pattumiera è raro. Abbiamo rischiato di essere portati via dal vento, abbiamo ripassato l'arte studiata in classe e abbiamo gustato piatti mai assaggiati. Ma io credo che la parte migliore della gita siano state le serate con gli amici in camera, giocando a Uno e mangiando schifezze, conoscendoci meglio e divertendoci con semplicità. Grazie a tutti, alle professoresse e ai compagni di viaggio, per aver reso questa gita un bel ricordo che resterà per sempre. Roberta P delle vere e proprie gallerie d' artenza un piena notte, arte, le quali racchiudono imporarrivo a Firenze alle 10 e tanti opere artistiche. Noi ragazzi subito la visita al museo di terza siamo andati in questo della matematica. Un tour de polo culturale e ne siamo rimasti force, ma ne è valsa la pena. affascinati. La visita però, oltre ad Firenze con i suoi musei, palazzi essere d'istruzione, è una occasioe chiese ospita alcuni dei più ne per confrontarsi e conoscere, al importanti tesori artistici del di fuori dell'ambito scolastico, i mondo. Tra i luoghi d' arte e di compagni. Così è stato, abbiamo culto più conosciuti vi sono la stretto profonde amicizie tra noi, Cattedrale di legando anche con gli alunni delle Santa Maria del altre classi. Fiore, il BattiLa gita a Firenze insomma è stata stero, la Galleria un modegli Uffizi, il Bargello e la Galleria dell' Accademia. Le chie- mento di svago assolutamente formatise di Santa Maria Novella e Santa Croce sono vo! Marta Il Consiglio Superiore di Sanità: "Non ci sono prove della correlazione uso di cellulari e tumori al cervello. Per informazioni chiamateci al fisso!" La Ragnatela Numero 5 Q uelli di Firenze sono stati tre giorni di full immersion nell’arte del rinascimento affrontati da alcuni con una dedizione alla causa degna di un encomio solenne . Tra gli episodi avvolti dal velo della leggenda quello dei tre che sono andati al ristorante per consumare, uniti da ferma determinazione, una gigantesca fiorentina. Sulle sue dimensioni si favoleggia, ma certo è il costo della super bistecca; 105 € divisi equamente tra i tre commensali, che però hanno avuto patatine e cantuccini omaggio. Dopo una simile prova culinaria chi avrebbe osato proporre loro una porzione di risotto o di polenta con i funghi? Sarebbe stata una follia perché quando è troppo è troppo. Al pomeriggio si era proseguito con il Battistero, le porte del Pisano e del Ghiberti e i mosaici della volta, il duomo con l’interno e salita alla cima della cupola (463 gradini), il campanile di Giotto, Orsanmichele, con uno sguardo al San Giorgio di Donatello e Piazza della Signoria con la loggia e Perseo del Cellini. Stremati da una simile abbuffata di arte i nostri erano giunti nel cortile degli Uffizi dove la coda, per tutto il giorno chilometrica, era ormai ridotta a poche decine di irriducibili. Qui veniva formulata l’insana proposta. “Chi vuole può ancora visitare gli Uffizi”. Hanno detto di sì in 11, una squadra di calcio da campionato del mondo, preferendo la Venere di Botticelli e il Tondo Doni di Forse per gli amanti della buona tavola sì, ma per i cultori dell’- Michelangelo, l’annunciazione di Leonardo e la Madonna del Cardellino di Raffaello, a un tuffo ristoratore nella piscina dell’arte nulla è davvero esagerato. hotel, alla sauna e al bagno turco, o anche solo a una doccia e al Erano le 17.15 le ombre della sera iniziavano a calare su quello meritato riposo. che per la 3A di Cossato e per la 3M di Vallemosso era stato un Giovedì da leoni. La giornata era iniziata alle 8.45, in coda per Un sacrificio affrontato per poter dare almeno una sguardo a entrare alle Gallerie dell’Accademia (David di Michelangelo) e capolavori fino a quel momento visti solo in fotografia. proseguita al Museo di San Marco (Beato Angelico forever), alle Tombe Medicee (di nuovo Michelangelo) e in San Lorenzo Venere batte Fiorentina 1 a 0. (Donatello e Bramante). Non male per una giornata? Non ci siamo capiti: questa era solo la mattina. P er noi studenti di quarta quest’anno la scelta della gita non è stata così immediata; dopo varie proposte saltate sia per colpa nostra che per colpa di forze maggiori (Viaggio Studio a Lione, settimana a Malta) finalmente martedì 24 Marzo siamo partiti per il Veneto. La prima tappa è stata Desenzano. Qui abbiamo visitato l’architettonico Autogrill (soprattutto i suoi bagni) e dopo una passeggiatina intorno alla pompa di benzina siamo ripartiti verso Verona. Arrivati alla città scaligera, oltre alle numerose piazze e all’Arena, abbiamo ripercorso le tappe dell’amore tra Romeo e Giulietta reso immortale da Shakespeare; dopo aver toccato le bellezze della statua della fanciulla (dicono che porti fortuna) e aver scarabocchiato le nostri iniziali sul muro degli innamorati, ci siamo diretti a Jesolo. La sera, nonostante le occhiaie fino ai piedi, abbiamo fatto una passeggiata sul lungomare dedicato ad Andrea Bocelli, con tanto di battute: “Gliel’avranno dedicato per la bella vista che c’è”. Il secondo giorno era dedicato a Venezia, ed è stato memorabile. Scesi dal pullman, non abbiamo fatto in tempo a fare due passi per raggiungere il battello che c’erano già ombrelli che si contorcevano e piedi completamente allagati. Arrivati a Venezia come se avessimo attraversato la laguna a nuoto, i venditori ambulanti hanno fatto la fortuna con tutte le mantelline/copri scarpe/copri zaino che hanno venduto. In quel momento ho seriamente desiderato che avessero inventato i tergicristallo per gli occhiali perché mi sentivo dentro un sottomarino. Nonostante la pioggia, ci siamo rifatti gli occhi con la grandiosità dei mosaici di San Marco e con le pittoresche viuzze di Rialto. Il terzo giorno fortunatamente la pioggia si è calmata e abbiamo potuto visitare le due isole di Murano e Burano con più calma. Nella prima Zorro non prende la pensione perché ha sempre lavorato in nero. La Ragnatela Numero 5 abbiamo assistito ad una dimostrazione della lavorazione del vetro che meritava davvero e nella seconda abbiamo girovagato per le casupole tutte colorate molto caratteristiche. Ciliegina sulla torta è stato vedere una troupe indiana girare un video musicale proprio nel mezzo del paese. Rientrati in hotel per la cena i professori hanno voluto stupirci con un’idea insolita: hanno voluto premiare la coppia migliore, le più ritardatarie, con un santino di Lourdes coloro che avevano intrapreso la gita con braccia/polsi rotti e molte altre categorie. Inoltre dopo questo simpatico pensiero ci hanno addirittura portati in discoteca! Ma poi è arrivato l’ultimo giorno e siamo dovuti partire in direzione Vicenza. Fortunatamente il tempo è stato dalla nostra parte e abbiamo visitato il Teatro Olimpico (che mi ha lasciato letteralmente a L unedì 23 marzo, ore 14:00 (con qualche minuto di ritardo, forse). Fresche di mattinata di lezione le quinte al completo partono alla volta di Orio al Serio per la gita più attesa di tutta la carriera scolastica. Praga sorride ai nostri giovani eroi all’alba delle 9 di sera, quando giungono in hotel affamati come belve in cattività e stanchi. Una prima sorpresa li aspetta al varco: il cibo. bocca aperta) e Piazza dei Signori; purtroppo nel pomeriggio siamo dovuti tornare a casa. Di questi quattro giorni porterò con me tanti bei ricordi, dalle serate passate a giocare a Tabù a quelle passate guardando film ignorantissimi tipo Scary Movie, dalle lacrime per le risate in pullman alle nuove amicizie. Questi quattro giorni sono stati la conferma del fatto che nonostante la pioggia, il vento e il freddo, quando si è in buona compagnia non c’è niente che ti distolga dall’essere felice. Ringrazio ancora i professori e tutti i friends che hanno reso questa gita indimenticabile! Giulia S. accompagnati nei pranzi tipici di gruppo, nelle serate al pub e al magnifico birrificio Staropramen. Di certo una delle chicche è stata, infatti, la visita mattutina al birrificio più antico della Repubblica Ceca, un viaggio nel processo di produzione della bevanda più amata, dalla raccolta del luppolo al trasporto finale. Assaggio e visita al negozio accanto sono stati d’obbligo. Così la bottiglia di birra che sostituisce il magnete da frigo come souvenir più venduto raggiunge quotazione 1.5 per gli assetati viaggiatori, sempre più avvezzi alle tradizioni locali. Qui l’opinione pubblica si spacca in due, tra chi con minestrine di verdure e piatti giganti di pollo e patate è andato a nozze e chi avrebbe preferito un menù più internazionale. Appartenendo alla prima fazione Altra nota piccante del panorama praghese per me, dal punto di vista è, senza dubbio, l’atteggiamento degli culinario, si sono rivelati autoctoni. I residui del blocco sovietico e il cinque giorni di buon mangiare condito dalla senso di emancipazione di cui l’eroe nazionale Jan Palach (a cui vera irrinunciabile protagonista praghese, la è dedicato uno dei monumenti principali di Piazza Venceslao, il birra. centro nevralgico della città) è simbolo, sono l’essenza della Repubblica Ceca. Il Praghese DOC sgomita per uscire dalla Scura, chiara, torbida, alla ciliegia che ci ha Chiedo asilo. Ho un'età mentale di tre anni. La Ragnatela Numero 5 metro, non chiede mai permesso e non è tipo da farsi mettere i piedi in testa facilmente. Testardi ed inclusivi, conservano con orgoglio l’attraente quartiere ebraico e dietro a facciate quantomeno anonime si celano meravigliose chiese barocche . riposante crociera sulla Moldava e alle intense camminate nelle giornate di sole al castello di Hradcany e in tutto il quartiere di Malà Strana in compagnia della guida e di un gruppo di professori con grande spirito d’avventura. Praga, però, è soprattutto magia. Medaglia d’oro al Ponte Carlo Nessun grande intoppo e più responsabilità agli ormai maggioby night e alla discoteca Karlovy con il suggestivo Ice Pub inte- renni maturandi che, finalmente, hanno potuto godere di Praga ramente fatto di ghiaccio. Misteriosa ed intrigante, fonde culture in ogni suo magico volto. e stili di ogni genere: verde che domina nei tetti di rame ossidato, palazzi liberty, il maestoso cavallo rovesciato, mille teatri di circuito alternativo, il magnifico orologio astronomico. Alice Una menzione speciale al tipico dolcetto zuccherino (Trdlo), alla S veglia di concluso il primo prima mattigiorno. na per essere La meta del secondo puntuali per la pargiorno era la città di tenza: alle ore 6 eraRavenna. Abbiamo vamo già sulla strada qui visitato durante la per l’Emilia Romamattina le basiliche gna. Dopo una mattidi S. Apollinare Nuonata in autobus, fra i vo e S. Vitale, il più disparati passamausoleo di Galla tempi e con le opporPlacidia (figlia deltune soste in autol’imperatore Teodosio) e il battistero degli Ariani, ammirando i grill, i due gruppi sono finalmente giunti a destinazione: il primosaici che, visti dal vivo, sono molto più efficaci di pagine e mo, composto dalle classi II B e II V, raggiunge san Leo mentre pagine sul libro di storia dell’arte. Fra un mosaico e l’altro, non il secondo (II A e II G) si dirige a Pennabilli. poteva mancare la tomba di Dante Alighieri, dove sono tuttora Dopo la camminata in salita per raggiungere la cima della rocca conservate le spoglie dell’illustre poeta (tanto bramate dai fiodi S. Leo (chiamata così in onore di papa Leone X), abbiamo rentini). visitato l’interno dell’edificio, mentre la guida ci narrava della Il pranzo nella città di Ravenna non poteva che essere costituito sua storia. Adibita a scopi militari (come ci fanno intuire la sua dalla tipica piadina romagnola prosciutto crudo e squacquerone posizione e alcuni elementi costruttivi come i fori per i cannoni) ed è stato seguito da un’ora di passeggio libero per le vie intorno e poi a carcere, oggi ospita (giusto per rimanere in tema bellico) a Piazza del Popolo. Due cose particolari si possono notare fra le un museo di armi. Questa tappa è stata molto bella, sia per la vie della città: i ciclisti che vanno all’impazzata facendo zig-zag rocca in sé, sia per il meraviglioso paesaggio romagnolo che si fra i pedoni senza rallentare e i piccioni temerari, che se ne campoteva ammirare dalla cima di essa. minano tranquilli per le strade di fianco alle persone. Per cambiare totalmente ambito, nel museo del calcolo Sant’Apollinare in Classe, basilica che si trova dove un tempo “Mateureka” siamo stati guidati in un viaggio nella storia di c’era il mare (fuori dalla città di Ravenna), ha, con i suoi mosaiquesta disciplina: ciò che ci ha veramente colpiti sono stati gli ci del VI secolo, concluso in bellezza questa gita, resa memorastrumenti di calcolo analogici del XIX secolo (come il regolo bile non solo dalla bellezza dei luoghi visitati, ma anche dalle calcolatore o i bastoncini di Genaille) con i quali si possono fare risate con gli amici, che non sono mai mancate. Non operazioni difficilissime con il minimo sforzo. resta quindi che dedicare ai prof accompagnatori e a La cena a Rimini (senza pesce purtroppo) e la passeggiata serale tutti i partecipanti un sul lungo mare con giro sulla ruota panoramica (alta ben 60 enorme GRAZIE! metri) dalla quale si aveva veduta completa della città hanno Romeo Tra gamberi: "Fermo, non hai scampo" La Ragnatela Numero 5 L a musica ci accompagna fin da piccoli, il carillon attaccato alla porta, il primo giocattolo con i fantastici tasti che suonano, il primo Mp3, il primo Cd fino alle cuffie sempre nelle orecchie; quelle cuffie che ti tengono lontano da tutto e da tutti. Quale adolescente non ha visto High School Musical? Questi giovani liceali che cantano, ballano e recitano a ritmo di storie d’amore e di difficoltà da adolescenti; quando ero piccola quelle canzoni fresche fecero crescere in me una voglia di avvicinarmi alla musica incontenibile così iniziai a frequentare delle lezioni di pianoforte. La mia prima volta in quella stanza eravamo solo io, un Yamaha a coda, lucido appena spolverato, 88 tasti, 220 corde tese e Ciro (il mio maestro); appena entrai Ciro mi fece accomodare allo sgabello e mi chiese “Cos’è per te la musica?” e in quel momento, da bambina di 8 anni che ero, rimasi con un interrogativo dentro di me che solo coltivando la mia passione riuscì ad avere una risposta. Siamo tutti legati a qualche canzone che porteremo sempre con noi, una sinfonia che ci portiamo dentro, come un tesoro da tirare fuori per farci sentire bene. Purtroppo sempre più spesso la musica viene trascurata e nella maggior parte dei casi molte persone sentono la musica stessa come una moda da seguire I soltanto per essere alla pari con il gruppo di amici frequentati. Musica, come cita il buon Zanichelli, non è solo l’arte di combinare assieme dei suoni, la musica come tute le cose che fanno parte di noi ci rappresenta e spesso ci conforta. La musica è vita, passione, amore e pensiero; come arte in generale ci permette di provare emozioni perché stimola in noi l’immaginazione. La musica è anche disciplina, è un mondo che va oltre l’essere fisico, è ordine ed è un po’ come la matematica che ha un linguaggio tutto suo. Musica non è soltanto la moda fra amici, non è solo una radio accesa in macchina ad alto volume con gli acuti mal riusciti di tua mamma, uno stereo in casa che accompagna le pulizie primaverili, un video su Mtv la mattina appena sveglio, un continuo fischiettare durante una passeggiata in centro, un sottofondo per i pisolini sui banchi o un'improvvisa immaginazione del nostro cervello fatta di diverse circostanze. Musica per me è quel qualcosa che ti fa sognare e vivere in un mondo parallelo a questo. E se ti chiedessero cos’è per te la musica, tu cosa risponderesti? Sara scaricare gratis oppure pagare un abbonamento mensile, che io personalmente sconsiglio, specialmente se l'App è stata scaricata su computer o dispositivi Apple: con questi apparecchi infatti le differenze tra musica disponibile gratuitamente o con l'abbonamento sono ridotte a poca cosa: niente pubblicità, qualità del suono maggiore e possibilità di uso senza una connessione internet; nei dispositivi Android invece Spotify gratis non perNoi oggi, nell’era della tecnologia, usiamo per riprodurre la mette di scegliere la singola canzone da ascoltare, quindi l'abbomusica essenzialmente il computer o il cellulare. Ma perchè namento, seppur un po’ caro, può essere utile. limitarsi al normalissimo lettore musicale o alla radio, quando Un'altra applicazione conosciutissima è Shazam: esistono applicazioni anche molto utili per ascoltare musica, non bisogna più scervellarsi per ricordare le paelaborarla, modificarla, ecc.? role di una canzone che si è sentita in radio e fare Eccone qui di seguito alcune app che trovo indispensabili per gli il tentativo inutile di cercarle su Google, con appassionati di musica. Shazam si avvicina il cellulare alla cassa, si avvia la ricerca e la nostra applicazione identifica Partirei da Spotify: applicazione scaricabile su su smartphone, su computer e anche su la canzone desiderata. Per i più disperati, non temete, esiste utablet, che nel giro di due annetti ha spopola- n'applicazione chiamata Sound Hound che ho scoperto da poto in Italia. Consiste in una piattaforma, una chissimo e che sostituisce Shazam nel caso in cui avessimo disorta di social network della musica, dove i menticato il cellulare a casa e volessimo proprio sapere il titolo cantanti possono creare un loro profilo e di una canzone che stiamo ascoltando: una volta a casa basta caricare i loro album, anche in versione deluxe. Si può ricordarsi qualche parola o solo il motivo della canzone e il giol consumo della musica, oltre ad essere motivato dal desiderio di svago e gioia, riflette anche la società in cui viene prodotta. Mi spiego meglio: quando i nostri genitori erano giovani, facevano apparizione in casa i primi stereo e la musica veniva ascoltata dalle audio cassette; ancora prima loro e i nostri nonni ascoltavano le canzoni incise su neri dischi di vinile. E' morto John. L'hanno travolt. La Ragnatela Numero 5 co è fatto, l'applicazione ti trova il titolo. Infine, secondo me molto utile, esiste Musixmatch, una sorta di enciclopedia della musica, in cui si possono ascoltare molti brani, di cui l'applicazione ti fornisce testo e traduzione, la possibilità di scaricarli e di sapere qualche cosa in più sul cantante e sulla sua discografia. ascoltarlo sullo stereo. Alla fine non so neanche io bene il perché. Un po' abbandonato come strumento per ascoltare musica quotidianamente, vuoi la pubblicità, vuoi il dover cambiare sempre video ogni canzone, è You Tube, che resta però il sito preferito come piattaforma per i videoclip originali dei cantanti. di essere ascoltata. Uso queste applicazioni quotidianamente, ma non so, forse per il gusto di averli tra le mani, forse perchè resteranno per sempre, non riesco a non comprare i CD. Ebbene sì, il virtuale non mi basta, ho bisogno di avere un oggetto fisico, di vedere le foto della copertina, di R iuscite ad immaginare una pubblicità senza quelle musichette di sottofondo che ti entrano subito in testa? Non credo. E che dire dei programmi televisivi negli anni 80'/90' senza le sigle della Carrà o della Cuccarini? La musica è da sempre un elemento fondamentale nella televisione, non solo italiana, ma di tutto il mondo, tanto da diventare, per mezzo di alcuni programmi molto amati dal grande pubblico, protagonista. In Italia alcuni sono veri e propri pezzi di storia del Paese: Il modo più bello per ascoltare la musica, resta però a mio parere quello live. Non c'è esperienza più speciale che sentire quelle voci registrate finalmente dal vivo, coglierne le sfumature e partecipare a creare un'atmosfera magica saltando o cantando. In qualunque modo la si ascolti, dal cellulare, in radio, su un CD o live, dalla musica emana sempre un’energia talmente potente da riuscire ad unire persone che stanno agli antipodi e quindi merita Aurora sone normali che si divertono per tre minuti a imitare le popstar. Insomma, sono sempre state tante le gare a tema musicale, ma mai come al giorno d'oggi in televisione si vedono programmi dedicati al mondo delle sette note. Da qualche tempo infatti, come funghi, sono spuntati decine di talent show dove, per lo più ventenni, provano a sfondare nel mondo delle star. La domanda sorge spontanea: improvvisamente siamo diventati tutti dei cantanti provetti col sogno di far carriera? No, il punto è che tutti questi talent hanno così tanto Da sessantacinque anni, il Festival di Sanremo ci intrattiene con successo perchè fanno partecipare attivamente il pubblico, attrauna gara entusiasmante tra alcune canzoni italiane. Purtroppo verso votazioni, commenti sui social network o anche indagando negli ultimi tempi, il Festival della Canzone Italiana è diventato la vita di tutti i giorni dei concorrenti. Il risultato è che si abbatte quel distacco verso i 'vip' e ci si affeziona al 'ragazzo semplice' e il Festival dei Cantanti e degli Ospiti, meglio se stranieri. alla sua musica. Dal 1956 al 1975 Canzonissima aveva proposto una gara tra Seguo personalmente Amici, X Factor o The Voice of Italy, e li canzoni abbinata a vari sketch comici e balletti. reputo spettacoli belli, dove vengono sfornati cantanti, sì comSuccesso clamoroso negli anni '60, ma poco considerato succes- merciali, ma non privi di talento. Invece valuto raccapriccianti sivamente, era il Cantagiro: la formula era presa a modello del altri programmi come Io Canto o Ti Lascio Una Canzone, dove a Giro d'Italia di ciclismo, e consisteva in una carovana canora in sfidarsi con le canzoni sono bambini e adolescenti: la gara si giro per l'Italia con diversi cantanti, conosciuti o meno, che ga- trasforma inevitabilmente in qualcosa di più reggiavano tra loro. serio, che travalica lo spirito del gioco adatto a Dal 1964 al 2007 si è svolto in varie piazze di Italia il Festival- quell’età. Dovrebbero prendere tutti esempio da bar, il cui scopo finale era eleggere simbolicamente la canzone lui, il caro e vecchio Zecchino d'Oro, la gara più sincera e più più gradita e più rappresentativa della bella stagione. sana di tutti i tempi. Infine c'è stata l’epoca del Karaoke, che lanciò Fiorello, andato in onda negli anni '90, e ripreso in questa stagione. Si tratta di una sorta di competizione sullo stile della festa paesana, tra per- Aurora La Ragnatela Numero 5 P er uno studente la musica è un pezzetto della vita. E per un docente? Ne abbiamo intervistati un bel gruppo e gli abbiamo fatto tre domande. 1) Cos'è per lei la musica? Benanchietti ica è un'occasio1) Per me la mus o piacevole e ne di svago molt consolatoria. preferisco è sicu2) Il genere che classica, ma ramente la musica non mi dispiace. anche quella rock La Natura ha strane leggi, ma almeno le rispetta. 2) Qual è il suo genere di musica preferito? 3) Ci consiglia una canzone? Ecco cosa ci hanno risposto. Nella versione online basta cliccare sul link per sentire il pezzo consigliato. Deloren zi 1) E' sta ta vita, perc parte della mia h vatorio p è ho fatto conse rer 9 ann i, h il pianofo rte e ho o suonato avuto un band, qu a in pezzi ho di ho scritto dei suonato in locali anni con pe d ormai è iverse band. Quin r stata una di p mia vita . Ora no arte della np mo com e ora con iù, dicias passivo non più umatore in manie attiva. ra lto a cuore i Not3) Mi stanno mo ttps:// turni di Chopin (h ) SaluxGA /watch?v=V60U 2) Non a www.youtube.com m per il rest o la musica clas si o mi pia ce di tutt ca, non amo Hea o vy, Tras , non un 3 ) era " m Feeling Ca h, Metal o in part e icolare ne ma qu Goog", ma non la e ll v a e d rs e io i che e M n not te e u set o originale se. 1) Son di Nina Simounite danno molto diversi li qua le con timento e Pettinaroli può fare di tutto. 1) La musica è 2) Un po’ di tutto, ma mi un mondo, che purtroppo non cono è sempre piaciuto il rock. sco molto: ci so no l’olto ge mo ne ce ri pia per accontent Poi mi se certi tipo hous are tutti, anche pera ma credo che si e o heavy metal è (se ancora esist conosca troppo poco ed ono) non li sopp orto proprio! sarò un noi, che po' che un genere italiano e qualcosa di grave visto è un buon modo pe antiquata... E' . più di erla osc r rilassarsi nel con siamo italiani, dovemmo tempo libero, pe r qualcuno è un so ttofondo continu aneo" o della vita quo3) La canzone "Mediterr tidiana, ma non lavoro devo avere per me, che quan silenzio (dopotu do tto anche il silen ca, ed è sempre più raro trovare zio è musiZulato oasi di silenzio do rumoroso...) in questo monper me è 2) Non ho un ge 1) La musica colonnere preferito, m ile i piacciono i ca tipo Dalla, De G l'indispensab ntautor mio reg ni ori, Vecchioni, og di ra molte canzoni a Battisti (di cui co i italiani na sono me nosco m . oria!), le cui canz to significativi; mi viaggio in au oni hanno anche piacciono però testi anche i Beatles, nes, i Queen, Si , blues i Rolling Stomon & Garfunk 2) folk, rock el e molto il "boss" Springsteen, co n la sua energia Bruce d di Leoinesauribile nel USA. Inoltre m 3) Nevermin cantare i suoi i piace la music a classica, Viva stagioni, Beetho nard Cohen ldi e le quattro ven, Mozart. 3) Ne cito alcune , perchè non rie sco a decidere! verrà di Lucio D L'anno che alla, La canzone del sole di Batti of silence di S & sti, The sound G; Bohemian Rh apsody dei Quee n. Io quando mi fanno un favore dico: "Grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie...". Ma a volte abbrevio con "Grazie mille". La Ragnatela Numero 5 Pozzali Ghirardi 1)La musi ca importanti è una parte ssima dell a vita, è la m ia da quando passione so scente, att no adoleraverso la voce espri m menti più o i sentiinterni ch e provo. 2) Mi pia ce la musi ca classica e lirica. agnia. 1) La musica è comp mporanea. 2) Classico e conte ascolto mol3) In questo periodo urch". to "Take me To Ch Baradel 1) La musica, secon do me è una compagna gradevole. 2) Mi piace molto la Castaldi 1) Per me ascoltare la musica corrisponde ad un momento di relax che permette di allontanarsi dai problemi del quotidiano. 2) Preferisco come genere la il musica italiana, in particolare cantautorato. 3) Un brano magnifico è “La Cura” di Battiato. A bbiamo intervistato alcuni studenti del Liceo che hanno fondato un gruppo musicale i "Fun Days". Sono cinque ragazzi di età compresa tra i 15 e i 19 anni. Raccontateci chi siete Il gruppo è nato ufficialmente il 14 giugno 2014, ad agosto la Band si iscrive su Facebook e in seguito su YouTube a settembre. I membri della Band sono cinque: Alessandro Bono alla batteria, Samuele Giacomone e Lorenzo Grassano alle chitarre, Ludovico Angelini al basso e Giulia Nale è la voce. Il nome è stato scelto casualmente mentre si scherzava con la canzone di John Newman,"Cheating". 3) Sicuramente i No musica classica. tturni di Chopin. Tamiati 1) La mu si mette di ca è una magia che peresprimere zioni sen sazioni s sentimenti, emo enza paro gini. Art ec le distinzio he giunge a tutt e immai ne di età o cultura senza . 2) In gen ere l'asc olt solo que lla più d o tutta escluden ura e vio to lenta 3) Dream s dei Cra mberries La canzone diceva "I saw you Sunday, Monday", mentre loro dicevano "I saw you Fun Days", che in realtà non aveva nessun senso per quanto riguarda l'inglese. Però, ripensandoci,"Fun Days" era un nome originale e interessante; la traduzione è "Giorni divertenti" e in effetti è proprio questo il nostro obiettivo: fare musica divertendoci, perché la musica fa sorridere e quando suoni sei felice e non pensi ad altro; è come entrare in un mondo parallelo, dove ci sei solo tu e una melodia con la quale riesci ad unirti magicamente. Perché la musica è qualcosa di strano e misterioso che deve essere svelato. Quali musiche suonate e dove? Lo stile dei Fun Days è Rock-Pop. Alla prima serata al Tortuga (Continua a pagina 10) La Ragnatela Numero 5 di Vigliano, il 23 dicembre 2014, ci siamo esibiti con "I want to break free" dei Queen e "Creep" dei Radiohead. I quella stessa serata abbiamo anche proposto il loro primo inedito "Father", scritto e composto da Samuele Giacomone. Il testo narra di un figlio abbandonato a se stesso dal padre, il quale ha problemi di alcolismo. Questo però è solo uno dei tanti inediti, il secondo, già finito, è "Stop my baby" e vi sono altri brani in preparazione, pronti a breve. Sogni e speranze? Ognuno all'interno della Band ha qualche sogno nascosto, più o meno vicino al mondo della musica. Alessandro: vorrei trasformare questo mio piccolo hobby in un lavoro vero e proprio, partendo dall'esibirmi prevalentemente con inediti e fino ad insegnare batteria. Samuele: vorrei continuare a scrivere e a comporre, dedicando tutto il mio tempo alla musica, soprattutto durante l'adolescenza, perché, come scrivono i grandi musicisti, il periodo migliore per Fanno prima, ma sono determinate. Su La ragnatela sono già apparsi un paio di loro video. A rispondere alle nostre domande il duo di 1E SalgarellaBanderè. 1) Sì, io (Giulia) e Alessia abbiamo un duo. Entrambe amiamo la musica, quindi ci siamo dette: perchè non condividere insieme questa passione? Così abbiamo iniziato a caricare video su facebook o instagram: ci siamo accorte che piacevano e abbiamo continuato. È molto divertente mettere in pratica ciò che impariamo nella scuola di musica che frequentiamo. Lei: "Possiamo vivere insieme e felici". Lui: "O insieme o felici comporre è questo. Giulia: vorrei diventare cantante a tutti gli effetti con la mia Band, ma vorrei prevalentemente lasciare un segno nella storia, un segno dato da una bambina che ha iniziato a cantare e a ballare con il Funky degli anni '70 fra i divani del suo salotto. Lorenzo: Beh certo che se mai dovessi vivere suonando la chitarra sarebbe bellissimo, ma adesso vedo la musica solo come un hobby, per suonare con gli amici. Il mio vero sogno è la cucina, avere un ristorante tutto mio e girare il mondo grazie a questa passione (Lorenzo frequenta infatti l'alberghiero) Ludovico: Il mio sogno sarebbe quello di poter girare il mondo per venire a contatto con culture e popoli diversi e, perchè no, magari farlo coltivando la mia passione, ossia suonare il basso. Alberto mente di genere pop, come Ariana Grande o Demi Lovato, ma anche Evanescence e Christina Aguilera. Inoltre, in pochi lo sanno, amo il rock, ma è difficile da eseguire essendo solo in due. Ovviamente le canzoni che suoniamo sono canzoni che ci piacciono, così tutto viene più naturale. 3) Come ogni musicista, il nostro sogno sarebbe di andare avanti in questo campo e guadagnarci da vivere facendo ciò che amiamo sopra ogni cosa. La musica è capace di darci emozioni incredibili e fare di lei un lavoro sarebbe veramente un sogno. 2) Le canzoni che suona Alessia e che io canto sono principal- Ghirardi: mio nonno aveva gli occhi azzurri, mia madre pure, e Zulato: perché l'etá "fiorita" è una metafora per indicare la gioio ho gli occhi azzurri. Mio nonno era pelato, mio padre pure, e ventù? Classe: perché si sboccia. io sono pelato... È un destino, non si sfugge! Ghirardi: ma rompete anche agli altri insegnanti o ce l'avete solo Aurora: Bramante dipinge il "Cristo alla Madonna" (invece che "alla colonna") con me? Ghirardi: ah, beh, non sei obbligato a guardare il modellino della De Lorenzi: la Madonna dal collo lungo è molto sproporzionata. molecola da quel punto di vista li... Puoi guardarlo da qui, puoi Ettore: è la Madonna di Chernobyl guardarlo da là, dall'alto… puoi suonare una trombetta, puoi fare tutto! Pettinaroli: ma chi è che si mangia tutto il gesso? Sarà mica la prof pinco pallino? Arriva sempre in aula professori con le mani Matteo: vuole una copia del giornalino, prof? sporche di bianco Antonini: si, grazie, quanto viene? Ah, scusami, Alunni: no è impossibile lei usa la LIM non ho lire dietro. Ettore: allora mi sa che il bianco non è gesso...... Romejan: si può notare la simmetricità degli assi Bertotto: "Someone who sells illegal drugs", 4 verticale. Non fate nome e cognome! La Ragnatela Numero 5 G iorgio Pastore è un musicista che ha girato il mondo per suonare la chitarra. Ama questo strumento, colleziona plettri e chitarre in edizioni limitate. Nella vita insegna a suonare la chitarra sia nelle scuole, sia a privati (me compreso), inoltre le acquista, le vende, le ripara e ogni tanto ne costruisce anche qualcuna. È veramente bravo a suonare, lo potrete verificare andandolo a cercare su Youtube (h ttp s://www. yo u tub e.co m/ch ann el/ UC6TjgtVSLwwpbL_Q0dJQDDA) L’intera intervista è stata svolta rigorosamente con chitarra elettrica in mano e improvvisando pezzi a caso. Presentati brevemente Sono Giorgio Pastore, sono nato a Coggiola e suono la chitarra da sempre. Già alle elementari volevo suonare, ho preso le prime lezioni in prima media. Andavo benissimo, mi ricordo che erano tutti stupiti di quanto fossi bravo! Sempre in prima media andavo a suonare in giro per i ricoveri della zona col gruppo del prete di Coggiola. Non so cosa sentissero i poveri anziani, però ho iniziato così. Quali sono state le tue esperienze musicali? Infinite! sono stato 8 volte, forse anche 10 a Los Angeles, la prima volta nell'89, sempre per musica. Ho visto che c'era il Rock and Roll che funzionava e sono stato là. Mi sono diplomato nel 94 a Los Angeles nella scuola più stimolante che ci fosse al mondo, il Musicians Institute. In America ci sono 2 scuole principali, una è il Musicians Institute, appunto, e l'altra è la Berklee. Ai tempi era assolutamente più figo il Musicians Institute! Tutti andavano lì. Poi mi sono fermato ancora a Los Angeles, sono andato a lezioni per 6-8 mesi da Carl Verheyen (lui, ai tempi, suonava per Cher, Supertramp, ed era il più grande turnista sulla faccia della terra). E andavo a casa sua. Poi ho studiato con Jennifer Batten, il chitarrista di Michael Jackson, Paul Gilbert, e... boh! Ne ho avuti miliardi di insegnanti! Sono ritornato in Italia per studiare da Giorgio Cocilovo, che ai tempi suonava per Loredana Bertè, Jannacci ed era nell'orchestra di Canale 5 (se mi ricordo bene). Il mio curriculum è lunghissimo! Che musica ascolti? Non ascolto più gruppi da mille anni, ascolto generi. Sono cresciuto con i Genesis e i Pink Floid, poi sono andato avanti ascoltando Neil Young, successivamente ho iniziato con il Rock and roll, e da li, dopo i vari Van Halen e Randy Rhoads, ho scoperto il Blues, quindi Stevie Ray Vaughan, Johnny Winter e Gary Moore, tutta questa gente qua. Poi studiando ho dovuto fare tutti i generi, dal Jazz al Country (che è Lei (a letto): "Vorrei parlare". Lui: "Fai pure, ho il sonno pesante". stato fondamentale per me, sono andato anche a Nashville per studiarlo). Dove hai imparato a suonare? Nel Mondo! Come già detto mi sono diplomato in America, sono stato a Dublino, a Londra due volte; ho girati tutti i posti dove si fa musica. Qual è il tuo metodo di insegnamento? E' l'insieme di tanti metodi, non ce n'è uno solo, non esiste! Insegno ritmica col metodo Dante Agostini per batteristi, poi uso il metodo di lettura per sax, poi uso il Violino Paganini. Si cerca di prendere il meglio da tutto. Chitarra elettrica o acustica? Entrambe! Io preferisco quella elettrica perché ci puoi fare tante cose in più, pensa che l'esame finale del Musicians Institute consisteva nel suonare tutti i generi musicali. E' quella la "ienaggine"! La chitarra elettrica mi ha permesso di suonare con più tecniche spaziando in tutti i generi. La chitarra acustica è un po' più limitata, però dipende sempre da cosa si vuole fare: se ho bisogno di accordi belli per suonare con altri strumenti ho bisogno di una chitarra acustica. Ho registrato parecchi pezzi con una chitarra acustica, perché serviva quella! Perché insegni? Bella domanda! Mi ricordo sempre che quando sono ritornato in Italia ho incontrato uno che mi ha detto: "Guarda che qui l'unico modo per sopravvivere con la musica è insegnarla". Tra me e me ho detto: "Beh, sì, ha ragione". Le esperienze di un musicista sono: Suonare in studio, suonare dal vivo e insegnare. Adesso non si suona più in giro, insegnando si può tirare avanti (a me piace tantissimo), e ormai col fatto che al giorno d'oggi la musica si fa elettronicamente, coi suoni campionati, in studio si registra pochissimo. Una volta, quando c'era solo l'analogico, avevi bisogno del chitarrista che suonava, perché era l'unica maniera per registrare suoni. Adesso non hai più bisogno del chitarrista, basta che scrivi le note e la musica te la fa il computer. Questo fin che ascolti musica oscena, ma tanto adesso va di moda quella! Cosa vuoi dire per concludere? La musica è la cosa più bella che esista al mondo! Perché suonare fa bene, suonare è la cosa più bella del mondo! Unisce le persone, anche i bambini! Io ho insegnato a miliardi di bambini in molte scuole, anche nelle materne ho dimostrato che con la chitarra i bimbi stanno più tranquilli. L'insegnate mi diceva: "Senti, per favore, suonami qualcosa per farli stare tranquilli sti bambini", e funziona! La musica è una cosa dinamica, è vivere! Matteo La Ragnatela Numero 5 Imbecilli si nasce o si diventa? Chissà. Una cosa è certa. Tu sei partito già avvantaggiato. La Ragnatela Numero 5 C ome vi avevo anticipato nello scorso numero, vi parlerò del perché il fumetto in Italia non è conosciuto e/o è considerato “roba da bambini”. Analizzerò poi i Manga (fumetto giapponese), il fumetto americano e quello italiano: in poche parole i due più grandi generi di fumetto del mondo e quello del nostro Paese stesso. Comincerò parlando del Manga: pochi in Italia, e forse anche in altri Paesi, conoscono il manga vero. In compenso, molti credono di conoscerlo attraverso gli anime (ovvero i cartoni di animazione giapponesi) ispirati ai manga. Questo fenomeno è simile a quello di un libro trasportato sul Grande Schermo, solo molto molto più disastroso: già, nel passaggio da Manga ad Anime, il prodotto diventa parecchio più scadente, in più le Grandi Case considerano questi Anime (che, vorrei ricordare, sono tutti Shonen, ovvero consigliati per una fascia d’età che va dai 13/14 ai 18/19 anni) cartoni per bambini, e di conseguenza censurano tantissimo il prodotto originale già modificato, arrivando addirittura a tagliare intere scene, cambiare colori per non far vedere ad esempio il sangue oppure ad alterare i dialoghi (i fan di One Piece o Naruto sicuramente sanno di cosa sto parlando). Inoltre, il Manga è qualcosa di più che un semplice “fumetto per ritardati”, come mi è capitato di leggere su internet. Il Manga Shonen punta alla creazione di una storia che possa attirare l’adolescente medio fin dai primi tankobon (ovvero i volumetti), Zulato: Casoni rappresenta graficamente le parole in modo da formare dei disegni.. Ecco per esempio la "Passione di Cristo", a voi cosa sembra? Aurora: un gelato! Giulia: questo perché la passione di Cristo era proprio il gelato Non sarò di certo mai una che dirà "sei il mio motivo per vivere". Al massimo aspettati un "sei il mio motivo per depilarmi". scrivendo come base storie con demoni sempre più grandi e potenti, alieni dalla forza sovrumana, ragazzi con poteri ottenuti alla nascita oppure attraverso strani frutti, o ancora tramite particolari tecniche tramandate da generazioni nei propri villaggi o famiglie. Ma oltre a questo, il Manga invia dei messaggi profondi al lettore, lo fa crescere, e lo rende più aperto alla vastità del mondo: i personaggi di questi fumetti spesso diventano Persone, perché arrivi a conoscere i loro sogni, i loro dolori e le loro storie, nelle quali spesso il lettore si ritrova, e, quando se ne vanno, è come se un amico che conosci da sempre ti abbandonasse, con un sorriso, lasciandoti quella felicità mista a tristezza in bocca. Combattere per raggiungere i propri sogni, oppure mostrare al mondo la vera natura degli uomini, o ancora dimostrare quanto l’amore e l’amicizia possano essere forti nonostante le avversità: tutto questo, e vi assicuro anche molto molto altro, sono il Manga e l’Anime (sempre parlando di materiale originale: esistono anche Anime nati come tali incredibilmente belli e toccanti) e la prossima volta che vi capiterà di incontrare dei lettori di queste testate, provate ad ascoltarli mentre vi mostrano le meraviglie di quei mondi creati da grandi autori: forse scoprirete qualcosa di nuovo che vi intrigherà. Bryan Titin: devo dirvi di una comunicaz..... Classe: ce l'ha già detta la prof Federici!! Ettore: una Federici al giorno toglie Titin di torno. Panizza spiega come comportarsi all'esame. Elisa: prof, ma se non sappiamo rispondere De Lorenzi: perché Palladio inserisce un porticato con delle Panizza: sorridi Elisa, sorridi. colonne nella Villa? Aurora: per legarci gli schiavi! Due ragazze cercano Titin per parlare di un video. De Lorenzi: se voglio frustare qualcuno chiamo l'aguzzino così Ragazze: prof, stiamo convertendo lui lo fa per me e io non mi sporco le mani. Mica sono Christian Titin: in quanto professore di religione questo dovrei farlo io Grey eh La Ragnatela Numero 5 Q ual è il miglior saggio scientifico pubblicato in Italia nel 2014? A deciderlo sarà una giuria composta da esperti e da studenti di 100 classi, tra le quali la 4B del Liceo Scientifico. Questi i 5 finalisti (non in ordine di preferenza) che gli studenti hanno esaminato e valutato per chiarez- “ In Sicilia vince il Partito del Non Voto. Che è lo stesso del Non Vedo, Non Sento e Non Parlo za, capacità di interessare ed efficacia. Un gruppetto di quattro di loro si recherà a Padova per presenziare alla cerimonia finale durante la quali il premio sarà consegnato al vincitore. Dimostrare l'impossibile” è un saggio di argomento scientifico che affronta la storia della scienza, dagli inizi ad oggi, ponendo l' attenzione sugli uomini che contribuirono a migliorarla, sulle loro geniali intuizioni e sulle potenzialità delle ultime ricerche, ancora allo stato embrionale, e sui loro possibili utilizzi futuri. Il saggio si articola in due macro-capitoli. Il primo, intitolato “intrecci”, è composto principalmente da racconti biografici dei grandi scienziati del passato o a noi poco antecedenti; il secondo, intitolato “idee”, affronta invece quelle idee derivanti da intuizioni innovative che ci hanno garantito una condizione di vita migliore e quelle ipotesi per un futuro ancora più ricco di prospettive. L'impossibile allora si offre come chiave di lettura all'intero saggio e ne chiarisce i vari aspetti come filo conduttore. Esso non viene visto come limite oltre il quale la mente umana non può spingersi, ma, assumendo un'accezione totalmente positiva, diventa il punto di partenza verso cui dirigere tutte le proprie ricerche, incanalare i propri sforzi, perchè lo scienziato ha già precedentemente dimostrato ciò che era stato decretato impossibile dai più, e quindi ha le potenzialità per rifarlo. Nonostante la forma scorrevole e quasi discorsiva il saggio presenta numerosissime informazioni relative a dibattiti, citazioni di opere letterarie, riferimenti a fatti e persone ed accresce in questo modo la cultura del lettore, inoltre la suddivisione interna ai macro-capitoli di altrettanto numerosi capitoli (ognuno di 4-5 pagine circa) permette di affrontare in poco tempo una grande varietà di argomenti tra loro diversi e di spaziare in tutte le branche della scienza. N ria dell’agricoltura. Vedere la luce del Sole è doloroso se ci si è abituati al buio dell’“Underground”, ma le scelte economiche e strategiche premono e impongono che ci si svegli da questo lungo sonno delle co(no)scienze”. L’autore tenta quindi di demolire gli innumerevoli luoghi comuni e le diffidenze sugli ogm, con un linguaggio chiaro e semplice e con un gran numero di riferimenti a ricerche e statistiche. Forse in alcuni passaggi perde fluidità proprio a causa della notevole mole di dati ed informazioni, ad esempio quando si addentra nel labirinto della legislazione italiana sugli ogm. el libro “Il caso Ogm – Il dibattito sugli organismi geneticamente modificati” Roberto Defez, direttore del laboratorio di biotecnologie al Cnr di Napoli e da anni coinvolto nella discussione sulla validità degli organismi geneticamente modificati, ha condensato tutto ciò che il consumatore deve conoscere riguardo gli ogm; argomento di grande attualità visto l’imminente expo milanese che avrà come tema il cibo e l’alimentazione. Francesco M. “L’intento di questo testo – scrive l’autore – è quello di raccontare cosa sia successo in Italia nel campo degli OGM negli ultimi vent’anni (il 1994 Libro assolutamente consigliato a chi voglia inè l’anno in cui il primo OGM è arrivato sui banchi formarsi su questo tema di scottante attualità, che dei supermercati), mentre la disinformazione ha ha un impatto diretto sui consumi personali di continuato a parlare alla pancia delle persone ognuno senza fornire le conoscenze, i fatti, i numeri e ma anche le statistiche su cui per anni si è giocata la partita della produzione di cibo nel mondo e della introdu- soprattutto a livello ecozione di una delle tecnologie di maggior successo nella sto- nomico mondiale. Francesco M. Lei: "Non so come prenderti". Lui: "Io come lasciarti". La Ragnatela Numero 5 C arlo Rovelli, è un fisico teorico ed anche uno dei migliori divulgatori scientifici sulla gravità quantistica del nostro tempo: nel libro “La realtà non è come ci appare, la struttura elementare delle cose” vuole mostrare le varie percezioni della realtà nella storia e i progressi conoscitivi compiuti dalla scienza fino ai giorni nostri, esponendo le teorie attualmente oggetto di studio e in attesa di conferme sperimentali alle quali i fisici odierni stanno lavorando. Lo scrittore, con fare logico, chiaro, quasi didattico, comincia dalle prime domande che l’uomo si è posto nell’antica Grecia di ventisei secoli fa, conducendoci in un viaggio attraverso le varie I terremoti, che sulla superficie terrestre sono percepiti come un improvviso e violento scuotimento del terreno, sono una delle tante manifestazioni attraverso cui il nostro pianeta esprime la sua vitalità . Essi sono il risultato della propagazione all’interno della crosta terrestre di onde di tipo elastico, definite onde sismiche, originate da un contatto rapido e violento fra due pareti tettoniche. Purtroppo questo fenomeno, che in alcuni casi distrugge intere città, non si può né prevedere, né tanto meno evitare. Quindi, mentre i sismolo- I l libro "Scienza e arte" è incentrato sul confronto di queste due discipline attraverso il quale l'autore, analizzando le analogie e le differenze, cerca di valorizzarne non una, ma entrambe osservandole a partire da un unico approccio. Questo libro è stato scritto in un linguaggio non troppo complicato e abbastanza scorrevole. Alcune argomentazioni sono interessanti, come per esempio la parte relativa all'alchimia, di cui lo scrittore spiega la simbologia, e le caratteristiche come un qualcosa che precorre epoche del pensiero scientifico occidentale: un viaggio durante il quale si incontrano nomi illustri come Democrito, Galileo, Newton o Einstein ma anche scienziati meno noti ed altrettanto fondamentali allo sviluppo della nostra conoscenza delle leggi dell’universo. Come dice lo stesso autore, il libro è costruito per essere perfettamente comprensibile a chiunque voglia aggiornare le proprie conoscenze in ambito fisico o si affacci per la prima volta alla visione di una realtà nuova, diversa da quella a cui siamo portati a pensare. Forse è proprio questa la caratteristica dell’opera che la rende così efficace nel suo intento di divulgazione e interessante da leggere e capire. Emanuele C. gi continuano le loro ricerche, l’unica possibilità per cercare di rendere i terremoti meno pericolosi è quella di curare la prevenzione, ad esempio costruendo nuovi edifici a norma antisismica e informandosi sul giusto comportamento da tenere in caso di terremoto. Il fine di questo libro è proprio quello di sensibilizzare le persone sul fenomeno, informandole sulle zone vulnerabili, su ciò che scientificamente rappresenta e su come prevenirlo. Fabiana G. le scoperte della scienza; altre invece sono piuttosto noiose, in particolare il capitolo in cui l’autore parla della narrativa, citando tutti gli esempi dei libri in cui è presente un riferimento alla scienza. Si può comunque dire che l'idea portante di questo saggio è originale e ben sviluppata. Francesca D.B. "Erika torna libera. Dieci anni dopo la strage". Cioè, se io 10 anni fa uccidevo mia moglie con 96 coltellate domani tornavo libero? E perche’ non me l'ha mai detto nessuno? La Ragnatela Numero 5 S Il fenomeno si è svolto 3 anni dopo di quella che doveva essere la fine del mondo (2015-2012=3), sommiamo quindi questo numero al risultato del calcolo precedente: 0+3=3. Notate qualcosa di strano? Il numero 3 è il simbolo del ternario, la combinazione di tre elementi. Il ternario è uno dei simboli maggiori dell’esoterismo. Coincidenze? Io non credo proprio. L’altro fatto di cui vi volevo parlare è la settimana delle gite: gli Illuminati, ormai radicalmente infiltrati nella scuola, hanno fatto in modo di farci partire quasi tutti nella stessa settimana, ma come mai? La risposta ce l’abbiamo proprio davanti agli occhi: gli Illuminati avevano intenzione di entrare indisturbati nell’istituto per rubare il Plutonio presente nei nostri laboratori. Esatto ragazzi, abbiamo il plutonio nei laboratori, è stato inserito qualche anno fa da un gruppetto di giovani Illuminati che non sapevano dove metterlo per smaltirlo. Ecco spiegato il perché di quello strano bagliore verdastro che ogni tanto si vedeva nei laboratori. Perché ora gli serve di nuovo? Vogliono costruire una bomba Forse la numerologia ci può aiutare a carpire i significati criptici atomica, un cannone laser, o peggio, un cannone spara bombe di questo fenomeno. Sommiamo i numeri che compongono la atomiche? data dell’avvenimento: 20+3+2015=2038 Questa eclissi è la nona eclissi totale del ventunesimo secolo. Dobbiamo stare all’erta ragazzi e ricordatevi che il pericolo è Sommiamo al risultato ottenuto precedentemente questi due sempre in agguato. Un abbraccio numeri: 2038+9+21=2068 Ora prendiamo il numero così ottenuto e sottraiamolo per se stesso: 2068-2068=0 alve a tutti amici, sono ancora il vostro Umberto, e ho intenzione di parlarvi di due avvenimenti importanti accaduti in questi ultimi tempi. Innanzitutto, come sapete, c’è stata un’eclissi di sole il 20 marzo, ma purtroppo, a causa del brutto tempo, nella nostra zona non è stata possibile ammirarla, nonostante avessimo una visibilità dell’80%. Una vera sfortuna per i nostri amici Illuminati, che a quanto pare avrebbero voluto inondarci dei raggi gamma sprigionati dall’allineamento Terra-Luna-Sole. Ma siamo davvero sicuri che queste nuvole fossero davvero casuali? E se fossero state create ad hoc da un’organizzazione segreta che ci sta proteggendo? E se questa organizzazione si chiamasse “Gli Oscurati”? Sarebbe veramente buffo… ma avrebbe un senso. Gli Oscurati potrebbero avere rubato agli illuminati il brevetto della “Macchina per cambiare il Tempo”, già stata usata dalle forze del male per provocare quella nevicata disastrosa di poco tempo fa. Umberto Matteo