Fabio Ostanello – Dip. Scienze Mediche Veterinarie, Università di Bologna 02/09/2016 Agente eziologico (AE): definizione Organismo microscopico o submicroscopico che Contagiosità Infettività penetra o è già presente nell’ospite Invasività Caratteristiche dell’agente eziologico (AE) Virulenza è in grado o meno di provocare sintomi Patogenicità fattore indispensabile ma non sufficiente per provocare un evento morboso Fabio Ostanello - DIMEVET Fabio Ostanello - DIMEVET Un parassita, per poter sopravvivere come specie deve: penetrare nell’ospite attraverso una via naturale sopravvivere nell’ambiente esterno per il tempo sufficiente a raggiungere un nuovo ospite raggiungere gli organi bersaglio e permanervi per il tempo necessario alla sua replicazione AE - contagiosità • Capacità di un agente di trasmettersi naturalmente da un’animale eliminatore ad un animale recettivo • La capacità di un agente di trasmettersi a distanza presuppone una sua elevata resistenza ambientale, a meno che esso non sfrutti vettori biologici entro i quali sopravvivere o replicarsi uscire dall’ospite con mezzi naturali Fabio Ostanello - DIMEVET Fabio Ostanello - DIMEVET Andamento di una malattia in una popolazione recettiva Categorie nella popolazione Il totale degli animali di una popolazione è diviso in 3 categorie suscettibili infetti immuni S (Susceptible) animale suscettibile I (Infected) animale infetto eliminatore R (Resistant) animale immune Simulatore: http://www.quadernodiepidemiologia.it/epi/modelli/reedfrst.xls Fabio Ostanello - DIMEVET Fabio Ostanello - DIMEVET Pag. 1 di 4 Fabio Ostanello – Dip. Scienze Mediche Veterinarie, Università di Bologna AE - contagiosità 02/09/2016 AE - contagiosità All'interno di una popolazione può essere misurata con il tasso di attacco secondario Fabio Ostanello - DIMEVET Fabio Ostanello - DIMEVET AE - contagiosità • Dipende da: AE - contagiosità • AE a contagiosità nulla – necessitano di un vettore • virus della Peste equina, Rift Valley Fever, Blue Tongue, West Nile – necessitano di particolari fattori • Clostridium tetani (tetano) [traumatismi, spore] • Bacillus anthracis (carbonchio) [spore] • AE a contagiosità scarsa – Rabbia (necessarie alte cariche virali nella saliva) • AE a contagiosità elevata – virus dell’Afta – durata del periodo in cui l’ospite è infettante – quantità di AE escreta dall’ospite – resistenza ambientale dell’AE – .... Fabio Ostanello - DIMEVET AE - infettività • • • Esprime la capacità dell’AE di penetrare in un ospite (o di colonizzarne le superfici) e di moltiplicarsi E’ inversamente proporzionale al numero di microrganismi necessari per l’instaurarsi dell’infezione in un determinato ospite – si misura con DImin o DI50 Fabio Ostanello - DIMEVET Esempio: DImin per l’uomo di alcuni batteri trasmessi con gli alimenti Agente eziologico E. coli enteropatogeni (EPEC) E. coli enterotossigeni (ETEC) Shigella, E. coli enteroinvasivo (EIEC) E. coli enteroemorragici (EHEC) Salmonella (esclusa S. Typhi) Salmonella Typhi Campylobacter Vibrio cholerae DI min 106 106 101-102 102 106 101 / 103 se veicolata in alimenti grassi come cioccolata e formaggio 101-102 5x102 106 Varia in rapporto ai diversi AE e alle vie di infezione Fabio Ostanello - DIMEVET Fabio Ostanello - DIMEVET Pag. 2 di 4 Fabio Ostanello – Dip. Scienze Mediche Veterinarie, Università di Bologna AE - infettività • • AE con infettività scarsa (alta DI) – virus della Rabbia – micobatterio tubercolare TBC – Nocardia, Histoplasma (responsabili di micosi sistemiche) AE con infettività elevata (bassa DI) – virus dell’Afta – virus della Stomatite vescicolare – virus dell’Esantema vescicolare – Bacillus anthracis: nella cavia sono sufficienti 3-5 spore per riprodurre la malattia (Carbonchio ematico) AE - invasività • Capacità di un AE di diffondersi e colonizzare diversi tessuti ed organi dell’ospite • Dipende da numerosi fattori che interagiscono tra loro in modo complesso (corredo enzimatico dell’AE, età, stato immunitario, situazione metabolica dell’ospite, ecc.) • L’invasività può essere definita indirettamente in base alla capacità dell’AE di invadere il circolo sanguigno o linfatico inducendo setticemia, batteriemia o viremia • AE molto invasivi colonizzano molti organi o apparati, causando forme patologiche gravi e con corredo sintomatologico ampio. In questi casi, le vie di escrezione possono essere numerose, fino ad arrivare a condizioni in cui l’AE viene eliminato con tutti gli escreti e secreti Fabio Ostanello - DIMEVET Fabio Ostanello - DIMEVET AE - invasività • AE con invasività nulla – Clostridium tetani: si moltiplica esclusivamente nella ferita • AE con invasività scarsa – virus della Rabbia: tropismo spiccato per il SNC • AE con invasività elevata – Bacillus anthracis: i ceppi capsulati sono i più patogeni – AE responsabili di forme setticemiche • Particolari tipi di invasività – alcuni enterobatteri (E. coli, Salmonella) possono essere in grado di attraversare la parete intestinale ed entrare nel circolo AE - virulenza • Esprime la diversa capacità patogena di sottopopolazioni di uno stesso AE • Caratteristica regolata su base genetica – differenziazione di ceppi o stipiti diversi nell’ambito della stessa specie di AE • Si modifica in risposta ad una pressione selettiva naturale o artificiale; è correlata alla gravità di una malattia • • Misurata con il tasso di letalità o con la DL50 Fabio Ostanello - DIMEVET Misura la capacità dell’AE di provocare una malattia di gravità variabile • Può esprimere anche le capacità patogene di un AE in specie differenti di ospiti recettivi – malattia di Aujeszky: suino ed altre specie – Mal rosso: suino e tacchino • Può essere considerata come la congiunzione logica dei concetti di infettività, invasività e virulenza • Ragionando in termini di popolazione, la patogenicità di un AE è direttamente correlata alla proporzione di soggetti infetti che sviluppano la malattia clinica Fabio Ostanello - DIMEVET Una elevata virulenza non è necessariamente associata ad una maggiore diffusibilità dell‘AE nella popolazione: – un AE molto virulento provoca in genere la morte dell'ospite in breve tempo e ciò riduce la probabilità che l’AE si trasmetta Fabio Ostanello - DIMEVET AE - patogenicità • 02/09/2016 AE - fattori di patogenicità • Batteri – esotossine: proteine solubili rilasciate da Gram+ (es. B. anthracis, C. tetani) e Gram- (es. E.coli , P. aeruginosa) – endotossine: lipopolisaccaridi componenti della parete dei batteri Gram– enzimi extracellulari: collagenasi, ialuronidasi, leucocidine, emolisine – cere, pili per adesione • Virus – azione litica sulle cellule bersaglio – azione sulle cellule deputate alla difesa immunitaria Fabio Ostanello - DIMEVET Pag. 3 di 4 Fabio Ostanello – Dip. Scienze Mediche Veterinarie, Università di Bologna contagiosità agente capacità di trasmettersi naturalmente, per via diretta o indiretta, da un’animale infetto e eliminatore ad un animale recettivo infettività attitudine dell’agente a dare inizio ad una infezione (penetrazione e replicazione) invasività capacità di un agente di diffondersi all’interno dell’ospite virulenza attitudine di sottopopolazioni di uno stesso agente a provocare una malattia con caratteri di gravità diversi patogenicità 02/09/2016 capacità dell’agente di provocare una malattia di gravità variabile (congiunzione logica dei concetti di infettività, invasività e virulenza) Fabio Ostanello - DIMEVET Pag. 4 di 4