Fabio Ostanello – Dip. Scienze Mediche Veterinarie, Università di Bologna 07/12/2015 AVE - definizione • Malattia virale contagiosa del cavallo, febbrile, a decorso subclinico Arterite virale equina AVE • Caratterizzata da • vasculite generalizzata • sintomatologia respiratoria • edemi sottocutanei • petecchie emorragiche • aborto • L'aborto rappresenta la conseguenza più grave Fabio Ostanello – DIMEVET Alma Mater Studiorum – Università di Bologna AVE - definizione • Incidenza in aumento in conseguenza di: • aumentato spostamento dei cavalli, specie nel caso di animali che siano destinati alle corse AVE - storia • Fine 19° secolo: evidenziata per la prima volta e denominata: • Congiuntivite epizootica • Influenza equina • Febbre tifoide • progressivo diffondersi della FA • 1953: classificazione dell’AVE come malattia virale, • miglioramento della tecnica diagnostica (>Se) Fabio Ostanello – DIMEVET Alma Mater Studiorum – Università di Bologna AVE - storia • 1957: isolamento del virus da feti abortiti nel focolaio di Bucyrus, riproduzione sperimentale della malattia • 1970: inserimento nel RPV, insieme a rinopolmonite, parainfluenza, rinite enzootica • 1984: importante epidemia in purosangue (Kentucky) nell’ambito delle malattie influenzali abortigene • primo importante focolaio (in trottatori) (Bucyrus, OHIO) Fabio Ostanello – DIMEVET Alma Mater Studiorum – Università di Bologna AVE - eziologia • Famiglia: Arteriviridae • Genere: Arterivirus (PRRSV) • RNA ss (+), provvisto di envelope • forma sferica e simmetria icosaedrica, 50-70 nm • presenza di proiezioni esterne (12-15 nm) • antigeni virali maggiori: proteine GL e N • 1994: Piano Nazionale di controllo (Italia) • 4 sierotipi, i diversi ceppi isolati mostrano però differenti gradi di virulenza Fabio Ostanello – DIMEVET Alma Mater Studiorum – Università di Bologna Fabio Ostanello – DIMEVET Alma Mater Studiorum – Università di Bologna Pag. 1 di 9 Fabio Ostanello – Dip. Scienze Mediche Veterinarie, Università di Bologna Struttura del virus 07/12/2015 AVE - eziologia • Ospiti recettivi • in vivo equidi: cavallo, asino, mulo, zebra (forse) piccola proteina dell’envelope grande proteina dell’envelope • i purosangue risultano essere meno sensibili • in vitro cellule primarie di derma o rene di cavallo • CPE: arrotondamento cellulare, vacuoli proteina non glicosilata di membrana proteina del nucleocapside citoplasmatici, picnosi e carioressi, distacco dal monostrato • Dopo adattamento coltivabile su • RK-13, BHK-21, Vero Fabio Ostanello – DIMEVET Alma Mater Studiorum – Università di Bologna AVE - eziologia • Il virus resiste • per anni (oltre 5) a -20°C in campioni di organi infetti • per più di 4 mesi in seme conservato in azoto liquido • Inattivato rapidamente a 56°C • Molto sens bile all’azione di etere, cloroformio, altri solventi dei lipidi e detergenti AVE - epidemiologia • Infezione ubiquitaria, con prevalenze che variano in funzione di • area geografica • età (aumento) • razza • tipologia di allevamento • I focolai di grandi dimensioni sono relativamente pochi • forme subcliniche (molto frequenti) • e/o mancata diagnosi • E’ sensibile agli UV , NaOH 2%, pH acidi Fabio Ostanello – DIMEVET Alma Mater Studiorum – Università di Bologna Fabio Ostanello – DIMEVET Alma Mater Studiorum – Università di Bologna AVE – distribuzione geografica (OIE) AVE - epidemiologia L’aumento del numero di focolai segnalati negli ultimi anni può essere dovuto a 2° semestre 2012 • effettiva maggiore esposizione (aumentata movimentazione animale) • aumento dell’impiego della FA • maggiore conoscenza della malattia e conseguente impiego di metodi diagnostici sempre più sensibili • applicazione di piani di sorveglianza/controllo (Italia, 1° semestre 2013 Francia, Germania, UK, Irlanda) Fabio Ostanello – DIMEVET Alma Mater Studiorum – Università di Bologna Pag. 2 di 9 Fabio Ostanello – Dip. Scienze Mediche Veterinarie, Università di Bologna AVE – modalità di trasmissione • Aerosol • secrezioni apparato respiratorio • urina (anche da sogget i sieroposi ivi) • danni renali da immunocomplessi 07/12/2015 AVE – modalità di trasmissione (via respiratoria) Gli animali in fase acuta eliminano il virus con: secrezioni naso-faringee (fase acuta), liquido lacrimale, feci, urina, secrezioni vaginali, sangue, feto abortito, placenta e liquido amniotico • Via venerea (seme fresco – refrigerato – congelato) • alto titolo virale: probabilità di trasmissione tra l'85 e il 100% aerosol infetto • Transplacentare infezione per via respiratoria • Iatrogena (veterinario – personale di stalla) • scarsa importanza Fabio Ostanello – DIMEVET Alma Mater Studiorum – Università di Bologna AVE – modalità di trasmissione (via venerea) • La trasmissione venerea avviene tramite il seme di stalloni eliminatori • NON dimostrata la trasmissione dell’infezione dalla cavalla allo stallone per via venerea • La maggior parte degli stalloni infetti elimina il virus con il seme (fase acuta) (La trasmissione indiretta ha scarsa rilevanza) Fabio Ostanello – DIMEVET Alma Mater Studiorum – Università di Bologna AVE – modalità di trasmissione (via venerea) • Stalloni portatori/eliminatori • l 35% - 63% degli stalloni infetti diventano portatori/eliminatori • Durata dell’eliminazione • a breve termine (2 - 5 settimane) • intermedi (3 - 8 mesi; la durata del riposo sessuale sembra essere un fattore importante) • cronici (eliminatori per anni - a vita) • Modalità di eliminazione • continua • intermittente • I portatori eliminano il virus solo attraverso il seme Fabio Ostanello – DIMEVET Alma Mater Studiorum – Università di Bologna AVE – modalità di trasmissione • La cavalla infetta può abortire (momento dell’infezione Fabio Ostanello – DIMEVET Alma Mater Studiorum – Università di Bologna F M trasmissione venerea e ceppo virale sono fattori importanti) oppure • generare un puledro con infezione congenita (specie se l’infezione transplacentare avviene nell’ultimo periodo di gravidanza) stalloni eliminatori portatori cronici infezione per via respiratoria • N.B.: la cavalla infetta NON diventa portatrice cronica Fabio Ostanello – DIMEVET Alma Mater Studiorum – Università di Bologna Pag. 3 di 9 Fabio Ostanello – Dip. Scienze Mediche Veterinarie, Università di Bologna 07/12/2015 AVE - patogenesi AVE - patogenesi Penetrazione per via inalatoria • Siti principali di replicazione • Siti secondari: – macrofagi e cellule endoteliali macrofagi alveolari (replicazione) – cellule della tunica media, epitelio e mesotelio di vari organi (reni, surrenali, tiroide, fegato). Nello stallone: tubuli seminiferi bronchi Arteriole e venule coinvolgimento del solo endotelio lesioni acute rapidamente rigenerate Arterie medio calibro coinvolgimento tunica muscolare infiltrazione infiammatoria e riduzione del lume, regressione lenta (settimane) linfonodi regionali vasi disseminazione in tutto l'organismo, tranne che nel SNC (viremia dal 3° gg pi: il virus si presenta in forma libera o all'interno dei macrofagi) Fabio Ostanello – DIMEVET Alma Mater Studiorum – Università di Bologna AVE - patogenesi • Lesione di base: panvasculite (in particolare a livello di tunica media delle piccole arterie) • necrosi dei vasi, edemi, emorragie, infarti (intestino e polmoni) • AVE - patogenesi • La patogenesi dell’infezione per via venerea è poco conosciuta • L’aborto viene imputato a 2 diversi meccanismi (non escludentesi): • lesioni uterine (endo- e miometrite con edema) → distacco della placenta → anossia fetale → espulsione • infezione fetale letale I danni vascolari sono rappresentati da • vasculite generalizzata • aumento della permeabilità vasale • la localizzazione del virus a livello della tunica media delle arterie medie comporta un aumento dello spessore della parete dei vasi e conseguentemente scompensi circolatori • Le lesioni alle arterie medie tendono a cronicizzare • In seguito a localizzazione renale si ha • glomerulonefrite da immunocomplessi, accompagnata da persistenza • l virus viene isolato da placenta e tessuti fetali. Edemi, emorragie a livello polmonare, pleurico, peritoneale e intes inale, possono essere osservati nel feto. Meno frequentemente vasculite a livello di vari organi (placenta, fegato, milza, polmoni, miocardio, encefalo) del virus per molto tempo Fabio Ostanello – DIMEVET Alma Mater Studiorum – Università di Bologna AVE – caratteri clinici • Sintomatologia molto variabile in funzione di: • • • • • • • ceppo virale dose infettante via di infezione età sesso stato generale dell’ospite condizioni di allevamento • I sintomi compaiono in una modesta proporzione dei soggetti infetti • Incubazione: 3 - 14 gg Fabio Ostanello – DIMEVET Alma Mater Studiorum – Università di Bologna Fabio Ostanello – DIMEVET Alma Mater Studiorum – Università di Bologna AVE – caratteri clinici • Forma acuta • febbre (41°C) e leucopenia, anoressia, depressione • Edemi: arti, addome, scroto, prepuzio ghiandole • • • • mammarie, palpebre congiuntivite, scolo oculo-nasale, lacrimazione, fotofobia congestione della mucosa nasale, rinite catarrale Polipnea, orticaria, ittero Meno frequentemente: opacità corneale, tosse, diarrea, debolezza • La letalità è piuttosto variabile (più elevata nei puledri – polmonite interstiziale) Fabio Ostanello – DIMEVET Alma Mater Studiorum – Università di Bologna Pag. 4 di 9 Fabio Ostanello – Dip. Scienze Mediche Veterinarie, Università di Bologna 07/12/2015 AVE - sintomatologia • L'aborto (<10% - >50% delle giumente infette) si verifica senza segni premonitori dal 3° al 10° mese di gestazione, 10 - 35 gg p.i. • Nelle cavalle guarite non si osserva ipofertilità • Negli stalloni ci può essere un periodo (3 - 4 mesi) di ipofertilità, dovuta a ridotta produzione di spermatozoi normali a causa dell’ipertermia scrotale • Negli stalloni portatori non si osservano effetti sulla qualità del seme a lungo termine Fabio Ostanello – DIMEVET Alma Mater Studiorum – Università di Bologna AVE: edema addominale AVE: edema scrotale AVE: edema agli arti AVE: congiuntivite Pag. 5 di 9 Fabio Ostanello – Dip. Scienze Mediche Veterinarie, Università di Bologna AVE: edema palpebrale e congiuntivite AVE – anatomia patologica • Lesioni molto variabili in estensione e gravità • Le lesioni tipiche sono costituite da congestione, edema ed emorragie del sottocute, dei linfonodi, degli organi interni. Si presentano più pronunciate nei tessuti intorno alle piccole arterie (vasculite) • L’apparato linfatico è il primo ad essere interessato 07/12/2015 AVE: orticaria AVE – anatomia patologica • Intestino tenue • edema segmentato con costrizione del lume ed arrossamento della mucosa • Grosso intestino • cieco e colon con edema che coinvolge tutto lo spessore della parete, emorragie e necrosi che si possono estendere per tutta la lunghezza (in particolare linfonodi peribronchiali, meseraici, colici, ciecali, cervicali) Fabio Ostanello – DIMEVET Alma Mater Studiorum – Università di Bologna AVE – anatomia patologica • Possono comparire quadri di polmonite inerstiziale, ben vis bili a livello dei setti interlobulari • In genere è presente versamento pleurico • Lesioni edematoso-emorragico, anche lungo il decorso delle arterie, in particolare di quelle meseraiche Fabio Ostanello – DIMEVET Alma Mater Studiorum – Università di Bologna AVE – anatomia patologica • Alterazioni di tipo degenerativo (ridotto apporto sanguigno da vasculite) a livello renale, epatico, miocardico • Edema con infarcimenti emorragici alla milza • Comune è la necrosi della ghiandola surrenale • Glomerulonefrite protratta (20 gg. p.i.) con eliminazione del virus attraverso le urine • Istologicamente: arterite necrotica diffusa con edema, • Edema ed emorragie anche nel sottocute, in particolare a livello ventrale, prepuziale, scrotale, parti distali degli arti Fabio Ostanello – DIMEVET Alma Mater Studiorum – Università di Bologna emorragie e trombi in molti tessuti, e piccoli infarti nel polmone ed intestino Fabio Ostanello – DIMEVET Alma Mater Studiorum – Università di Bologna Pag. 6 di 9 Fabio Ostanello – Dip. Scienze Mediche Veterinarie, Università di Bologna 07/12/2015 AVE emorragie viscerali AVE: emorragie polmonari AVE - immunità • Ab neutralizzanti compaiono circa 7 gg p.i. AVE - diagnosi inizio della scomparsa della viremia • Gli Ab persistono per anni, proteggendo dalla malattia, non dalla reinfezione • Il puledro acquisisce dalla madre immune, attraverso il colostro, un’immunità in grado di proteggerlo dalla malattia per 2 - 6 mesi • Poco conosciuto il ruolo della immunità cellulo-mediata Fabio Ostanello – DIMEVET Alma Mater Studiorum – Università di Bologna AVE – diagnosi diretta • Anamnestica • movimentazione animali • sintomatologia • aborto • Diagnosi differenziale su base clinica: virosi respiratorie (herpes-, adeno-, rhino-virus, influenza); anemia infettiva; peste equina; Streptococcus equi; Rhodococcus equi; leptospirosi; morbo coitale maligno, malnutrizione, orticaria ... • Non esistendo sintomi patognomonici Fabio Ostanello – DIMEVET Alma Mater Studiorum – Università di Bologna AVE – diagnosi diretta • IV da • muco naso-faringeo e congiuntivale (tamponi) • seme • sangue eparinizzato • tessuti di animali morti, feti abortiti, placenta • IV • 2 - 4 passaggi (± 4 sett) su cellule RK-13 • CPE: arrotondamento, vacuolizzazione, aumento • I campioni devono pervenire al laboratorio • entro 24 h se conservati a +4°C • per tempi più lunghi consigliato il congelamento • RT-PCR da campioni di seme utilizzabile per densità ottica • Conferma con SN l'identificazione degli animali portatori (-20°C) Fabio Ostanello – DIMEVET Alma Mater Studiorum – Università di Bologna Fabio Ostanello – DIMEVET Alma Mater Studiorum – Università di Bologna Pag. 7 di 9 Fabio Ostanello – Dip. Scienze Mediche Veterinarie, Università di Bologna AVE – diagnosi indiretta 07/12/2015 AVE – profilassi • SN (cellule RK-13, ceppo Bucyrus; l’aggiunta di complemento aumenta la sensibilità) • • FdC (per infezioni recenti) • La sierologia NON permette di distinguere animali infetti da vaccinati • Nella diagnosi sierologica si valuta la sieroconversione, anche se è necessario tener presente che gli stalloni sieropositivi possono essere eliminatori durevoli • Prova dell’accoppiamento • Eliminazione degli stalloni sieropositivi, o valutazione dell’eliminazione virale • Gli stalloni escretori possono essere utilizzati con giumente vaccinate ELISA (non in Italia), a condizione che esse rimangono poi isolate dal resto del branco • Giumente sieropositive possono essere utilizzate con stalloni vaccinati o sieropositivi • L‘immunizzazione è possibile con l'utilizzo di vaccini vivi attenuati o spenti (vietati in Italia) • montare 2 cavalle sieronegative almeno 2 volte al giorno per 2-4 giorni consecutivi • Le cavalle devono essere mantenute in isolamento e controllate • E’ in atto un piano di controllo che si basa su di un esame sierologico degli stalloni da effettuarsi prima della stagione riproduttiva clinicamente e sierologicamente, al 14 e 28 giorno dall'ultimo accoppiamento Fabio Ostanello – DIMEVET Alma Mater Studiorum – Università di Bologna Fabio Ostanello – DIMEVET Alma Mater Studiorum – Università di Bologna Censimento (31.08) AVE- profilassi Controllo sierologico (31.12) • L’introduzione di animali in gruppi indenni deve essere preceduta da isolamento e controllo sierologico (a 1 e 15 gg) +SN- isolamento • Impiego di seme di stalloni riconosciuti non eliminatori nella monta naturale o nella FA PCR eiaculato (3x) + • Gli stalloni eliminatori possono eventualmente inseminare cavalle immuni Autorizzazione monta/FA - Macellazione o castrazione Richiesta ripetizione Deroga Fabio Ostanello – DIMEVET Alma Mater Studiorum – Università di Bologna AVE – Piano Nazionale di controllo (O.M. 13.1.94) • Art. 1 • censimento annuale degli equidi maschi interi >2 anni entro il 31/08 • tutti i riproduttori maschi testati sierologicamente da 1/09 al 31/12 • SN su RK-13 con stipite referenza Bucyrus, titolo minimo 1:4 • Controlli sierologici sulla restante popolazione secondo piani AVE – Piano Nazionale di controllo (O.M. 13.1.94) • Art. 3 • maschi siero+ (divieto di monta) ricerca virus da sperma raccolto con vagina artificiale per 3 volte a distanza di 15 giorni (IV, ora PCR su 3 prelievi a distanza di 10 – 15 gg) • NO eliminatori: autorizzazione alla monta • SI eliminatori esclusi dalla monta regionali • divieto di detenere maschi non autorizzati nelle stazioni di monta • Art. 2 • maschi sieronegativi possono essere destinati a monta/FA Fabio Ostanello – DIMEVET Alma Mater Studiorum – Università di Bologna • Art. 4: animali eliminatori • Isolamento in locali diversi dagli animali recettivi • revoca dell’isolamento SOLO per macellazione o castrazione • possibile ripetere la prova entro 1 anno Fabio Ostanello – DIMEVET Alma Mater Studiorum – Università di Bologna Pag. 8 di 9 Fabio Ostanello – Dip. Scienze Mediche Veterinarie, Università di Bologna AVE – Piano Nazionale di controllo (O.M. 13.1.94) • Deroga per stalloni eliminatori di particolare pregio: • previo parere UNIRE (Unione Nazionale per l'Incremento delle Razze Equine), possono essere impiega i nella riproduzione (escluso sperma congelato), a condizioni particolari, volte a impedire la diffusione virale 07/12/2015 AVE – Piano Nazionale di controllo (O.M. 13.1.94) • Allevamento, stazione di monta, centro inseminazione artificiale o di produzione di sperma NDENNE: • nessun sintomo clinico negli ultimi 6 mesi • tutti gli equidi > 6 mesi sono risultati negativi a 2 prove SN, • Le fattrici inseminate da questi stalloni • non possono accoppiarsi con altri stalloni non eliminatori nella stessa stagione di monta • nel corso dell’anno sono sottoposte a vigilanza veterinaria • possono essere spostate solo previa autorizzazione del Servizio Veterinario, che ne informa la AUSL di destinazione Fabio Ostanello – DIMEVET Alma Mater Studiorum – Università di Bologna distanziate di 40 gg e poi 1 volta all’anno • introduzione di animali da altri allevamenti o impianti indenni o da altri allevamenti o impianti non sottoposti a misure di polizia per AVE. In quest’ultimo caso i soggetti devono essere negativi a 2 prove di SN (1a non oltre 15 gg prima dell’introduzione; 2a dopo 40 gg dalla introduzione) Fabio Ostanello – DIMEVET Alma Mater Studiorum – Università di Bologna Pag. 9 di 9