Disforia di genere: inquadramento e intervento clinico Overview Il DSM 5 (2013) e il DSM IV TR (2001); I nuovi «Standards of care» (2011); Dati epidemiologici; La disforia di genere nel bambino e nell’adolescente Discriminazione transfobica e pratiche trans-friendly in medicina. “La Polizia non ha nulla contro gli omosessuali: tra di noi abbiamo poliziotti diventati poliziotte e poliziotte diventate poliziotti”. E i professionisti? Il 50% delle persone trans che vengono all’attenzione di uno specialista della salute si è trovato costretto a fornire informazioni su tematiche transgender (NTDS, 2010). Un po’ di terminologia Genere: identità e ruolo di un individuo in relazione alle categorie di maschile e femminile. Orientamento sessuale: attrazione erotica per maschi, femmine, entrambi, o nessuno dei due. Transgender: Termine “ombrello”; Persona che travalica ruoli, atteggiamenti, e aspettative legati al proprio genere; Transessuale: Persona che sente in modo persistente di appartenere al sesso opposto e compie un percorso di transizione che generalmente si conclude con l’intervento chirurgico di riassegnazione. E’ bene ricordare che queste dimensioni sono del tutto indipendenti tra loro. Pertanto, una persona transessuale MtF può presentarsi con un ruolo di genere maschile e essere attratta dalle donne. Criteri diagnostici DSM-5 per Disforia di genere (2013) A. Una marcata incongruenza tra il genere esperito/espresso da un individuo e il genere assegnato, della durata di almeno 6 mesi, che si manifesta attraverso almeno due dei seguenti criteri: Una marcata incongruenza tra il genere esperito/espresso da un individuo e le caratteristiche sessuali primarie e secondarie; Un forte desiderio di liberarsi delle proprie caratteristiche sessuali primarie e/o secondarie; Un forte desiderio per le caratteristiche sessuali primarie/secondarie del genere opposto; Un forte desiderio di appartenere al genere opposto (o a un genere alterativo) Un forte desiderio di essere trattato come appartenente al genere opposto (o a un genere alterativo) Una forte convinzione di avere i sentimenti e le reazioni tipici del genere opposto (o di un genere alterativo) B. La condizione è associata a sofferenza clinicamente significativa o a compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre importanti aree Criteri diagnostici DSM-IV TR per Disturbo dell’identità di genere (2001) A. Una forte e persistente identificazione col sesso opposto. B. Persistente malessere riguardo al proprio sesso o senso di estraneità riguardo al ruolo sessuale del proprio sesso. C. L’anomalia non è concomitante con una condizione fisica intersessuale. D. L’anomalia causa disagio clinicamente significativo o compromissione dell’area sociale, lavorativa, o di altre aree importanti del funzionamento. Principali novità Non più “disturbo” nel nome; Preminenza del genere sul sesso biologico; Possibilità di remissione; Collocazione come categoria a sé stante (separata rispetto alle parafilie e ai disturbi sessuali). Aspetti controversi Stigma (Minority stress; Meyer, 2003) Transfobia (Hill e Willoughby, 2005): Correlata all’omofobia (Nagoshi et al., 2008); Viene interiorizzata e “agita”: Ha un effetto traumatizzante (Mizock e Lewis, 2008); Si associa a un maggior rischio di esposizione al virus HIV (Sugano et al., 2006). Politiche sanitarie. www.wpath.org WPATH Standards of Care (vers.7) (WPATH, 2011) Dalla dicotomia alla varianza di genere “Being transsexual, transgender, or gender nonconforming is a matter of diversity, not pathology” (pag.4). Esiste una varianza di genere che è meglio concettualizzabile come uno spettro; I criteri diagnostici (DSM IV TR) potevano indurre ad aderire a una logica binaria del genere (Johnson et al., 2010); Questo rischio per gli utenti è tanto più alto quanto più, a livello legale, l’unico modo per essere “ufficialmente” riconosciuti nella propria identità è la RCS. Risposte alla domanda: “Please describe how you identify in terms of your transgender identity” (Bockting, 2007) (N=1.229) Female-to-male (FtM); Male-to-female (MtF); Displaced male; Woman with a correctible birth defect. 75% female; Bigender/two-spirit; Gender neutral/genderless; Neither male nor female; Androgyne/ambiguos/ intergendered; 3rd gender; Pan-/poly-/omni-gendered; Dynamically gendered; Gender fluid; In-between and beyond. WPATH Standards of Care (vers.7) (WPATH, 2011) De-patologizzazione “The expression of gender characteristics, including identities, […] is a common and culturally-diverse human phenomenon that should not be judged as inherently pathological or negative”. Gender dysphoria refers to discomfort or distress that is caused by a discrepancy between a person’s gender identity and that person’s sex assigned at birth (and the associated gender role and/or primary and secondary sex characteristics). Only some gender nonconforming people experience gender dysphoria at some point in their lives. (pag. 5) Varianza di genere Ambivalenza Incongruenza Disforia di genere I numeri Prevalenza: Dati Italiani (Caldarera e Pfaefflin, 2011): 1:68,278 MtF; 1:245,356 FtM. Ogni 5-6 anni, in UK, raddoppia il numero degli utenti che si rivolgono a cliniche specializzate (Reed et al., 2009). Negli ultimi 30 anni si è quintuplicato il numero di bambini e adolescenti (Zucker et al., 2008). La prevalenza potrebbe essere in realtà ben più alta di quella stimata: 1) Problematiche di genere non riconosciute in pazienti con problemi di ansia, depressione, disturbi della condotta, uso di sostanze, disturbo da dismorfismo corporeo, disturbi dissociativi, BPD, disturbi sessuali, condizioni di intersessualità; 2) Alcuni travestiti, drag queen, persone transgender, omosessuali maschi e femmine potrebbero in realtà avere problematiche di genere clinicamente rilevanti; 3) La gravità del DIG può fluttuare nell’arco della vita al di sopra e al di sotto della soglia di rilevanza clinica; 4) La varianza di genere nelle femmine biologiche tende a essere relativamente meno visibile. Clients attending gender clinics: 1:11.900 MtF; 1:30.400 FtM. Ambivalence/Incongruence + Body dislike + Wish for hormone/surgery: 0,6% of men and 0,2% of women Gender incongruence: 1,1% of men and 0,8% of women Gender ambivalence: 4,6% of men and 3,2% of women Kuyper & Wijsen, 2014; Van Caneegen et al., 2015; De Cuypere et al., 2007 L’intervento clinico WPATH Standards of Care (vers.6) (Meyer et al., 2001) Approccio triadico: (Assessment) Real-life experience; Terapia ormonale; Eligibility: 3 mesi di RLE; 3 mesi di psicoterapia. Intervento chirurgico: Eligibility: 12 mesi di RLE; 12 mesi di terapia ormonale. Psicoterapia WPATH Standards of Care (vers.7) (Coleman et al., 2011) Flessibilità Approccio individualizzato, centrato sul cliente piuttosto che l’applicazione di un protocollo standard per l’identificazione del “candidato idoneo”; Impatto sull’alleanza: non più ruolo di “gatekeeper”. In passato, valutazione non vissuta come uno strumento utile di conoscenza di sé, ma piuttosto come: un ostacolo da superare; una forma di discriminazione istituzionalizzata. WPATH Standards of Care (vers.7) (Coleman et al., 2011) Affermazione supporto all’utente nell’identificare il modo migliore di esprimere la propria unica identità di genere Possibilità di interventi parziali. Dare WPATH Standards of Care (vers.7) (WPATH, 2011) Iter chirurgico (MtF) Mammoplastica additiva Vaginoplastica: Asportazione degli organi genitali originari; La pelle del pene e quella dello scroto vengono introflesse a “dito di guanto” per foderare una neo-cavità tra retto e vescica; Necessaria una depilazione definitiva della pelle dello scroto preliminarmente all’intervento; Una porzione del glande viene conservata per costruire un clitoride che conservi sensibilità erogena; Necessari successivi interventi di modellamento delle grandi e piccole labbra. Iter chirurgico (FtM) Adenectomia sottocutanea; Istero-annessectomia; Falloplastica: Con lembo soprapubico: mediante un lembo di tessuto cutaneo e sottocutaneo prelevato dalla regione soprapubica e ripiegato su se stesso a forma di tubo; Con lembo anterolaterale di coscia: prelievo dalla superficie anterolaterale della coscia di un lembo di cute e tessuto sottocutaneo e un nervo per fornire al neo-fallo sensibilità tattile (non erogena); Con lembo antibrachiale o lembo cinese: lembo prelevato dall’avanbraccio. Inserimento di protesi peniena; Scrotoplastica; Metaoidoplastica: valorizza le modificazioni del clitoride conseguenti a terapia ormonale (fino a 5-7 centimetri). Creazione di una neouretra sull’apice del piccolo glande. Permette di preservare la sensibilità, di urinare in piedi ma non è adatta alla penetrazione. Esito a breve e lungo termine (Michel et al., 2002; Lawrence, 2003, De Cuypere et al., 2005, 2006; Gijs et al., 2007; Klein et al., 2009; Weyers et al., 2009; Wierckx et al., 2011) Percentuali di soddisfazione post-chirurgica tra l’87% e il 97%; Variabili di outcome: risoluzione della disforia di genere; suicidio; benessere soggettivo; qualità della vita; relazioni sociali e familiari; soddisfazione rispetto al risultato estetico; soddisfazione sessuale. Pentimenti molto rari: <1,5% in MtF e <1% in FtM. La disforia di genere in età evolutiva Il protocollo olandese (De Vries, Cohen-Kettenis, 2013) < 11 ANNI 12-16 ANNI 16-18 ANNI Fase diagnostica Prolungamento fase diagnostica Fase della terapia ormonale Nessun intervento medico Soppressione della pubertà Circa 6 mesi Max 4 anni Trattamento ormonale crosssex Min. 1 anno Pro e contro dei GnRH analoghi Riduzione del disagio Miglior outcome Alcuni interventi chirurgici non necessari Effetti reversibili “Guadagnare tempo” E’ davvero possibile selezionare i candidati idonei? Effetti fisici a lungo termine? Diagnosi differenziale Orientamento sessuale egodistonico Disturbo da dismorfismo corporeo Disturbo borderline di personalità DOC Disturbi psicotici Feticismo di travestimento Valutazione La valutazione iniziale deve includere: - Motivazioni alla base della richiesta di intervento; Storia clinica dell’utente. Se attualmente l’utente presenta problematiche rispetto al genere, il passo successivo è quello di valutare la loro natura e la presenza di eventuali disturbi clinici in comorbilità. Se il problema principale non riguarda il genere (ma un altro disturbo mentale), procedere con un assessment clinico. Regardless of approach and beliefs relating to GID diagnosis (or past GID diagnosis), we consider it essential to evaluate specific parameters in assessment of clients who present with gender concerns. • What is the nature of the gender concerns? Not all transgender individuals struggle with gender issues; among those who do, there are varying concerns. Some individuals seek help because they are confused about their identity; others are struggling with despair, shame, or guilt relating to crossdressing or transgender feelings; others are dysphoric about physical characteristics associated with sex/gender, the perceptions of others relating to gender, and/or roles associated with gender. How persistent and severe are the gender concerns? For some individuals, gender concerns are mild and/or transient; for others they are persistent and severe enough to cause clinically significant distress or impairment. Clients who are gender-variant but not preoccupied with gender concerns to a degree that is negatively affecting quality of life should not be diagnosed with GID. Distress relating to others’ transphobia is not GID; if it is so severe that it is negatively affecting quality of life, Adjustment Disorder may be appropriate as a diagnosis. Are there obsessive/compulsive features? Compulsive crossdressing, obsessive pursuit of validation of transgender identity through sexual pursuits, or other obsessive/compulsive behaviours should be evaluated. Where there is sexual compulsivity, diagnoses of Sexual Disorder NOS or Transvestic Fetishism may be appropriate. Is there a history of homosexuality combined with internalized homophobia? Clients who have difficulty accepting same-sex/same-gender desires may fantasize about or describe themselves as being of the other gender. Are there delusions about sex or gender? In rare cases, schizophrenia or other thought disorders manifest as gender- or sex-based delusions – e.g., that one’s body has spontaneously transformed from one sex to another, or that internal organs of the other sex are present even after laboratory examination confirms there is no evidence of intersexuality. In some cases the delusion may be expressed as “really being of another gender”. Is there evidence of a personality disorder? It can be challenging to evaluate gender concerns in clients with personality disorders (e.g., BPD). Sometimes it is difficult to determine whether symptoms of gender dysphoria are solely due to the personality disorder, or were pre-existing (with the personality disorder evolving as a way of coping with the dysphoria). In some cases, gender dysphoria and a personality disorder co-exist and may be unrelated. Pianificazione del trattamento: - discutere con l’utente tutte le opzioni disponibili; - considerare possibili modificazioni nel ruolo di genere o nell’espressione del genere; - fondamentale valutare la motivazione dell’utente. Il problema dell’alleanza terapeutica - L’intervento psicologico non viene mai richiesto in prima battuta; La richiesta è spesso accompagnata da un senso di “urgenza”, per trovare immediatamente una soluzione al disagio, talvolta con un senso di sfida. - Molte persone transgender hanno già avuto, nella loro vita, esperienze negative con professionisti della salute mentale e possono essere scettici rispetto all’utilità dell’intervento se non apertamente ostili. - Ciò è particolarmente vero quando la valutazione è imposta. - Importante mostrare attivamente una sensibilità rispetto alle problematiche trans: - - - discutendo di questioni relative alla privacy (come desidera essere contattato? La sua famiglia sa della sua scelta di intraprendere questo percorso?) chiedendo all’utente in che modo desidera essere chiamato. Il ruolo di “gatekeeper” dello specialista della salute mentale Dinamica di potere che può inficiare l’alleanza terapeutica. L’utente può percepire la valutazione non come uno strumento utile di conoscenza di sé, ma piuttosto come: un ostacolo da superare per raggiungere ciò che desiderano; una forma di discriminazione istituzionalizzata. Alcuni utenti giungono alla valutazione: - Avendo già preso una decisione (ricerche sulle opzioni terapeutiche, riflessioni personali, counselling professionale, confronto con i pari); - Avendo già condiviso la propria identità transessuale con il partner, colleghi e altri; - Avendo già iniziato una terapia ormonale, non necessariamente sotto controllo medico… - Con un buon supporto familiare/sociale e buona stabilità complessiva. Necessità di adeguare il percorso in modo flessibile. Discriminazione transfobica e pratiche trans-friendly Transfobia in Italia Discriminazione transfobica Prunas et al., in press • 6,579 persone trans coinvolte; • Età >18 anni; • 28 paesi; • Per la prima volta l’ampiezza del campione ha permesso di scorporare dati rispetto a differenti gruppi identitiari Accesso al sistema sanitario Circa un rispondente su 5 che ha avuto accesso al sistema sanitario nell’anno precedente all’indagine si è sentito discriminato dal personale sanitario per il fatto di essere trans. Esperienze di discriminazione nell’accesso ai servizi sanitari Esperienze di discriminazione nell’accesso ai servizi sanitari Ragioni per il mancato accesso alle cure Il linguaggio Per la transessualità vale il principio dell’identità. Se la persona transita dal maschile al femminile, non importa in che fase della transizione si trovi, né se si sta sottoponendo all’iter di RCS, se sente di essere una donna va trattata come tale. Lo stesso vale per la transizione female to male. Come principio, utilizzare pronomi, articoli, aggettivi coerenti con l’apparenza della persona e con la sua espressione di genere. Il linguaggio Prestare attenzione alle informazioni fornite dal/dalla paziente (che tipo di pronome utilizza?) Nel dubbio, chiedere come preferisce essere chiamato/a. Un genuino interesse non è mai offensivo. Se capita di sbagliarsi, chiedere scusa. Ricordarsi che stiamo parlando di persone: piuttosto che il/la trans o il/la transessuale, parliamo di PERSONA TRANSESSUALE. Auto-riflessione Ognuno di noi è influenzato da pregiudizi sulla sessualità e i ruoli di genere E’ importante riconoscerli per metterli in discussione Spunti per l’auto-riflessione: Come reagisco (internamente ed esternamente) quando apprendo che qualcuno è gay? Lesbica? Bisessuale? Come reagisco (internamente ed esternamente) di fronte a qualcuno che esprime la propria identità di genere in maniera non conforme agli stereotipi dominanti? La vostra nuova paziente La vostra nuova paziente transessuale Risorse www.epath.eu Sezione «Student initiative» www.onig.it