Trent`anni tra do, re, mi, fa con passione e tanti sacrifici

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IL
FENO
MENO
CAROLINA CENNI
I
numeri confermano che
ai ticinesi piace fare musica. Basta considerare
che nel cantone si contano tra i 650 e i 750
gruppi musicali attivi.
Praticamente
venticinque
gruppi ogni mille abitanti! Ed è
ciò che ci conferma anche Matt
Zschokke, community manager
della piattaforma musicale online “Mx3”: “Sul nostro sito ne
contiamo circa novecento. Ma
direi con certezza che quelli attivi sono tra i 650 e i 750. Un bel
numerone!”
Tuttavia, oggi sembra un po’ più
semplice far musica rispetto a
dieci-quindici anni fa. “I giovani
da sempre la amano. Comunque
sì, oggi è decisamente più facile
crearla con pochi mezzi – continua Matt Zschokke -. In fondo
bastano un computer e qualche
software e si possono realizzare
le basi direttamente a casa propria con il computer. Ormai non
è più come prima che serviva un
batterista, un bassista e così via. I
giovani sono perfettamente in
grado di realizzare certe cose con
“Quelli più attivi sono
quelli che riescono
a farsi e gestirsi
la migliore
propaganda on line”
il loro computer”. Lo conferma
Lalo dei “Vomitors”: “La musica
era un po’ più sincera vent’anni
fa quando siamo nati noi. Credo
che oggi il rischio che si corre è
quello di perdere il senso vero e
proprio della musica. Quando
sono nati i Vomitors ci saranno
stati al massimo una trentina di
band. Oggi è tutta un’altra cosa,
ma è una bella evoluzione. L’importante è riuscire ad andare
avanti nel tempo mantenendo
un buon rapporto con i propri
fan, perché ti danno l’input per
andare avanti. Noi festeggiamo i
vent’anni grazie a loro e per ringraziarli abbiamo pensato ad un
cofanetto che racchiuderà i nostri otto cd che uscirà nelle festività natalizie. Così come, a coronamento della nostra carriera,
abbiamo realizzato l’album ‘Live
Maggia’”.
Ma come funziona il finanziamento di tutte queste band? Ben
poche hanno una casa discografica alle spalle; altre si basano
sull’autofinanziamento. “I nuovi
gruppi difficilmente hanno
un’etichetta discografica – prosegue Zschokke -. Generalmente si
autopromuovono e si occupano
loro stessi della comunicazione e
IL CAFFÈ 20 novembre 2011
C3SOCIETÀ E COSTUME
37
Zero In On
Blend 71
Piace?
Ematoma
La band
locarnese
nasce undici
anni fa e
colleziona un
successo
dopo l’altro.
L’ultimo è la
vincita
del concorso
Festival4Songs
Nascono in
un’umida sala
prove vicino al
Lago di
Lugano. Grazie
ai loro album
collezionano
un successo
dopo l’altro sia
in Svizzera che
all’estero
Il gruppo dei
“Piace?” è
formato da
Josh, Dodi,
Stef e Fux.
Il sound
del gruppo è
un mix di
punk rock e
musica
popolare
Il complesso
di Osogna ha
fatto oltre
100 concerti
in meno di tre
anni (Svizzera,
Italia, Paesi
Baschi e
Cuba) oltre a
vari cd
Sono seicento, forse settecento. Praticamente
venticinque ogni mille abitanti. Ma sul sito Mx3
se ne contano novecento. Sono gruppi musicali
Sul pentagramma
i piccoli Gotthard
si riproducono e...
Oltre 750 complessi che spopolano anche in Rete
sce da cinque radio giovani del
servizio pubblico – spiega
Zschokke -. L’idea era quella di
trovare qualcosa che potesse
unire i vari cantoni sotto
un’unica lingua. Ed è così che si è
pensato alla musica come lingua
universale dei giovani. Volevamo
avvicinare i gruppi alle radio e viceversa e ci siamo riusciti. Oggi
raccogliamo più di sedici mila
gruppi svizzeri con oltre cinquantacinque mila brani! E bisogna considerare che di questi
ben 1500 sono regolarmente in
onda sulle emittenti radiofoniche e televisive”.
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della pubblicità. Lo fanno tramite il web e funziona molto
bene. Infatti, quelli che hanno
più successo sono i più attivi che
riescono a farsi una buona propaganda. Bisogna tenere conto
che si tratta soprattutto di gruppi
amatoriali. È difficile trovare
gente che vive di musica. In Ticino ci sono delle ottime case discografiche che fanno un buon
lavoro, ma sono poche”.
Mx3 è una piattaforma musicale
online nata cinque anni fa dall’idea di alcune emittenti radiofoniche svizzere: “Rete3”, “Couleur 3”, “Drs 3”, “Drs Virus” e “Radio Rumantsch”. “Il progetto na-
La curiosità
T
Vomitors
Uno dei gruppi più longevi.
20 di attività. Piacciono
per le loro canzoni in
dialetto e della musica
ripresa dal folk ticinese
basa su più livelli. Per vincere è necessario
passare più selezioni. La prima l’abbiamo passata bene: eravamo 350 gruppi e hanno superato lo step solamente in tre, tra cui noi. Dopodiché, c’è stata una votazione online e i vicitori
sono stati proprio gli ‘Zero In On’. La finalissima si terrà a Londra l’anno prossimo, dove in
gara ci saranno altri gruppi. Ma quello che fa
più piacere è che siamo stati giudicati da personaggi noti nel panorama musicale internazionale, come Robin Gibb dei Bee Gees e il
chitarrista britannico John Mclaughlin. Al di
là di tutto, questo è decisamente importante”.
Insomma, non ci resta che augurare buona
fortuna a questo gruppo “nostrano” dallo spirito decisamente internazionale.
Per diventare
una rock star
s’incomincia
già nella culla
C
Dreamshade
La band melodic death
metal luganese ha firmato un
contratto internazionale con
un’etichetta discografica
dell’Universal Music Group
Blakkout
Il gruppo formato da Igor,
Alex, Jacopo, Maura, Enea
e Gioele è il vincitore
della manifestazione
“Palco ai Giovani” 2010
Sons of Sound
La sfida very british degli “Zero In On”
utto comincia a Locarno nel 2000. Elias e
Mattia, due ragazzi con una passione
sfrenata per la musica, creano gli “Zero
In On”. Qualche anno più tardi e con un primo
album alle spalle il gruppo si completa grazie
anche all’arrivo di Gian-Andrea. Leader, batterista e bassista: e la band è fatta.
Tre album di successo e l’uscita del quarto
prevista per l’inizio dell’anno prossimo, fanno
dell’alternative rock degli “Zero In On” un
vero e proprio fenomeno. Le radio svizzere, tedesche, portoghesi e belghe trasmettono i loro
successi. Ma non è tutto. “Abbiamo partecipato
ad
un
concorso
chiamato
‘Festival4Songs’ - racconta Elias Bertini, leader della band -. Si tratta di un concorso che si
Per i più piccoli
Acronimo di Sons of Sound.
Gruppo hip hop di Lugano.
Dopo la separazione di Ray
dal gruppo, Rdc e Big Pe
lavorano a nuovi inediti
Movinground
I “Movinground” con il loro
funk r&b soul sono i vincitori
dell’edizione 2011
del festival luganese
“Palco ai Giovani”
ara mamma, da grande voglio fare il musicista! Sì perché data l’enorme quantità
di band ticinesi ci sono buone probabilità che i bambini vogliano accostarsi alla musica per portare
avanti il sogno di diventare parte
di un famoso gruppo musicale.
Gotthard, Coldplay, U2, Negramaro: care mamme tenetevi
pronte. Ci sono probabilità che i
futuri idoli delle ragazzine siano
proprio in casa vostra!
Ma se un tempo andavano di
moda il violino, la chitarra e il
flauto, oggi gli strumenti più gettonati sono la batteria, il piano elettrico, il basso e la chitarra elettrica.
Cambiano i tempi e di conseguenza anche gli strumenti. E i
corsi pullulano. S’inizia già da piccolini. “Abbiamo vari corsi che
partono già dai sei o sette anni –
spiega Guido Parini della Scuola di
musica moderna di Lugano e Losone (Smum) -. Ovviamente non
tutti gli strumenti sono adatti
quando si è così piccoli, ma batteria o chitarra sono perfetti”.
E nel caso in cui si sia ancora
troppo piccoli per riuscire a suonare uno strumento, ci si può comunque avvicinare alla musica.
“Facciamo dei corsi per accostarsi
alla musica che coinvolgono sia le
mamme che i bambini – spiega
Andrés Ortiz Villalba della Scuola
di musica e arti creative di Chiasso
(Smac) -. Si parte da pochi mesi
fino ai tre anni. Dopodiché, verso i
cinque o sei anni, si inizia a pensare agli strumenti veri e propri.
Prima no, perché non sono nemmeno in grado di tenerli in mano e
di capire. Sono troppo piccoli”.
E così d’ora in poi il sottofondo
musicale tra le mura domestiche
non sarà più quello classico e leggero del violino o del flauto, ma
quello decisamente più rock della
batteria o della chitarra elettrica.
Facendo così la gioia di genitori e
vicini di casa! L’importante, però, è
portarli a scuola di musica dove
possono dare libero sfogo alla loro
passione ed essere seguiti. “I corsi
per i più piccoli durano trenta minuti, perché per loro è pesante e
difficile partecipare a lezioni più
lunghe - continua Guido Parini -. I
costi dei corsi variano a seconda di
cosa si vuol fare, ad esempio si
parla di 630 franchi a semestre”.
Il racconto
“S
uonare in una band non è tutto rose e fiori
come si può essere portati a pensare, perché ci sono tantissime difficoltà. Sono trent’anni che vivo tra do, re, mi… con passione e tanti
sacrifici”. Così racconta Gianluca Grassi, 33 anni, appassionato musicista da quanto ne aveva, e cantante in ben due band, i “SottoStrato” e i “PowerGlide”. Spesso quando immaginiamo la vita dei
gruppi musicali ci vengono in mente solo gli aspetti
positivi, come tournée, fan, guadagni stellari e tanto
divertimento. Difficilmente si pensa che prima ci
sono anche tanti ostacoli da superare. Uno non in-
“I costi sono parecchio onerosi
e si fa presto a dover spendere
25 o 30mila franchi come niente”
differente è quello dei costi. “Molto alti - conferma
Grassi -. Dall’esterno si può pensare che il tutto si limiti agli strumenti, ma non è così! Quelli sono solamente una parte. Poi ci sono la regia, gli impianti
luci e quelli audio. Ad esempio se sono un chitarrista avrò bisogno della mia chitarra, ma anche degli
impianti di amplificazione. E poi l’affitto del locale
dove esibirsi. I costi riescono ad essere incredibilmente onerosi e si fa presto ad arrivare a dover
spendere venticinque o trenta mila franchi come
niente. Ho sempre sognato di fare il musicista professionista, ma vivere di sola musica è quasi impos-
mezzo fa parte dei “SottoStrato” e da maggio è entrato anche nei “PowerGlide”. “Una band è come
un’azienda e tutti i componenti devono gestirla da
più punti di vista e buttarcisi anima e corpo. I gruppi
si sfaldano e, proprio per questo motivo, è facile che
dopo aver raggiunto un certo livello sia necessario
ricominciare da capo. Sono pochi quelli che riescono a stare insieme per quindici anni!”.
Ma quando gli si chiede cosa consiglierebbe ai ragazzini che sognano di sfondare in questo campo ha
le idee ben chiare: “Non devono mai e poi mai perdere di vista la loro passione musicale. Quella è la
SUL PALCO
A sinistra, il
gruppo dei
“SottoStrato”
e, a destra, i
“PowerGlide”
dove suona
Grassi
“Trent’anni tra do, re, mi, fa
con passione e tanti sacrifici”
sibile. Molte persone cercano di trovare delle soluzioni, magari insegnando per avere comunque
un’entrata fissa”.
L’inizio è sicuramente la fase più dura e impegnativa
e ci vuole una gran forza di volontà e amore per la
musica per non mollare. “Una fatica assurda! Il fatto
è che bisogna guadagnarsi credibilità e per farlo ci
vuole molto tempo e pazienza. Poi, piano piano, il
gruppo inizia a crearsi un suo giro, le voci girano e
magari sono gli organizzatori stessi che ti chiamano
per fare le serate. Ad un tratto non sei più tu a chiedere a loro, ma viceversa e i cachet si alzano”.
Gianluca frequenta il mondo delle band e della musica da quando aveva quattordici anni, da un anno e
Per partire è importante avere
un’infarinatura generale nei
vari campi che toccano le note
cosa più importante, quella che ti permette di non
mollare e di andare avanti. Inoltre, è un’ottima valvola di sfogo, qualsiasi situazione una persona abbia alle spalle. Direi che è anche importante avere
un obiettivo, un progetto personale e di gruppo. Ma
soprattutto, è fondamentale avere un minimo di
preparazione nei diversi campi che toccano la musica, come ad esempio nell’ambito dello studio di
registrazione. Un’infarinatura di base è un buon
punto di partenza. Quando si è molto giovani non ci
si pensa o semplicemente non ci si rende conto, ma
non è un aspetto da sottovalutare”.
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