Di bene in meglio

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lingua e lingue
Paese che vai, complemento che trovi
Ogni cultura linguistica costruisce proprie strutture espressive per definire i rapporti e le situazioni che si
instaurano fra persone, oggetti, azioni. In questo consiste la formalizzazione sintattico-verbale dei complementi logici. A volte coincide nelle diverse lingue, altre volte resta specifica di un idioma. Ecco alcuni esempi di questi “casi unici”: il genitivo sassone inglese, il dativo di possesso francese, il complemento diretto di
persona spagnolo.
Genitivo sassone. Tipico dell’inglese, esprime innanzitutto l’idea del possesso (complemento di proprietà). Si
costruisce anteponendo il “possessore” (persona o animale) all’oggetto posseduto, aggiungendovi il suffisso ’s.
Prendiamo ad esempio l’espressione “la stanza dei bambini”, che diventa the children’s room: se la traducessimo nello stesso ordine sarebbe “la dei bambini stanza”.
Si tratta di un caso tipico; il genitivo sassone prevede molte precisazioni e particolarità che non è il caso qui di
approfondire. L’importante è comprendere la diversa forma che assume un comune rapporto logico fra le cose.
Dativo di possesso. Tipico del francese, esprime anch’esso l’idea della proprietà di qualcosa, ma in termini
molto diversi. Il dativo di possesso si applica a formule tipo “questo libro è mio”, o “la casa gialla è di Luigi”,
che vengono espresse con ce livre est à moi, la maison jaune est à Louis, cioè “questo libro è a me”, “la casa
gialla è a Luigi”.
Un altro esempio? Eccolo: celle voiture est à toi, che cosa significa...?
Complemento diretto di persona. È proprio della lingua spagnola, e si riferisce alla costruzione di un verbo
transitivo seguito da un complemento oggetto costituito da una persona (o da animale/oggetto personalizzato). In questo caso, tra verbo e sostantivo si inserisce la preposizione a: “ho visto Giovanni” diventa dunque he
visto a Juan, e “non conosco quella ragazza” sarà no conozco a esa chica.
Questa costruzione è ancora presente in molte parlate del sud Italia, come eredità linguistica della dominazione spagnola in tali regioni.
P.G. VIBERTI, Di bene in meglio © 2011 SEI - Società Editrice Internazionale
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