Calcolo dell`indice ISU e diritti umani

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Indice di sviluppo umano
e diritti umani
Valentina Bonadonna
Corso di Laurea Magistrale in Relazioni internazionali
Facoltà di Scienze Politiche
Luca Dell’Anna
Corso di Laurea Magistrale in Matematica
Facoltà di SMFN
Dal 2 al 6 novembre 2009 la Sezione italiana di Amnesty International e Greenpeace Italia hanno promosso
il Bhopal bus tour. Una delegazione di sopravvissuti al disastro avvenuto nella città indiana nel 1984 ha dato
vita in Italia a una serie di manifestazioni, iniziative e incontri pubblici tra Roma e Milano, con l'obiettivo di
riportare sotto i riflettori dell'opinione pubblica una tragedia che causò la morte di circa 25.000 persone e
che ancora oggi, dopo 25 anni, resta drammaticamente attuale. Nel primo numero del 2008 ci eravamo già
occupati del caso Bhopal e torniamo a farlo convinti della necessità di ricordare gli scenari prodotti
dall’altra faccia della globalizzazione.
Bhopal, infatti, nonostante siano passati 25 anni resta un caso emblematico nel contesto della
responsabilità delle aziende. Non è, infatti, soltanto un tragico epilogo di una vicenda economica del secolo
scorso, ma rappresenta tuttora un triste esempio di come la legge protegga i destini di imprese potenti,
dimenticando quelli delle persone che ne hanno subito e ne subiscono i danni. In questi anni ai protagonisti
della tragedia di Bhopal non è stata data la possibilità di rivendicare i propri diritti e ancora oggi continuano
a soffrire per le conseguenze del disastro. Il 5 novembre scorso, presso la Facoltà di Economia del nostro
Ateneo si è svolto il convegno Imprese, diritti umani e ambiente. La responsabilità delle imprese per
l'impatto delle loro attività in India, Nigeria e Italia, sono intervenuti fra gli altri: Carlo Alberto Pratesi,
Salvatore Monni, Raffaele Guariniello, Giorgio Forconi, Sathyu Sfrangi, Biagio De Marzo, Alessandro Giannì
e Riccardo Noury.
La storia Il 2 dicembre 1984, poco prima della mezzanotte, circa 40 tonnellate di isocianato di metile, un
agente chimico utilizzato nella produzione di pesticidi, e oltre 12.000 chili di reagenti chimici fuoriescono
dallo stabilimento di pesticidi della Union Carbide, oggi Dow Chemical Company. La città è Bhopal, al
centro del subcontinente indiano. Nel giro di pochi giorni muoiono circa 10.000 persone e altre 15.000
perdono la vita nei 20 anni successivi. Il numero di vittime non è certo e probabilmente mai lo sarà perché
la zona coinvolta nel disastro è quella delle bidonville. Successivamente a causa dei problemi di salute in
migliaia hanno perso il lavoro o la capacità di guadagnare denaro. In pratica, tutti quelli che sono stati
colpiti dalla fuoriuscita dei gas sono stati trascinati ancora più a fondo nella povertà. A una tragedia se ne
aggiunge un’altra: a distanza di quasi 25 anni, l'area interessata dalla fuoriuscita del MIC non è ancora
stata bonificata né sono state condotte inchieste adeguate sull'incidente e sulle sue conseguenze. Ad oggi
più di 100.000 persone continuano a soffrire di malattie associate al disastro, come disturbi respiratori,
cancro, ansia e depressione, malformazioni genetiche e i sopravvissuti sono tuttora in attesa di ottenere
una riparazione equa e adeguata per le sofferenze che il disastro ha provocato. Le misure messe in atto dal
governo indiano per avviare una riabilitazione dei sopravvissuti al disastro - sia dal punto di vista delle cure
mediche sia della riabilitazione socio economica – sono state insufficienti. Nel 2001, inoltre, la Union
Carbide è passata sotto il controllo della Dow Chemical Company, la quale dichiara di non avere alcuna
responsabilità in
merito. A partire dallo scorso anno il governo indiano ha finalmente iniziato ad accogliere alcune richieste
della gente di Bhopal. Impervia ed incerta è la strada che le vedrà soddisfatte.
India: un Paese in forte crescita economica
•
È uno Stato dell'Asia meridionale, con capitale Nuova Delhi (o New Delhi)
•
È il settimo Paese per estensione geografica (3.287.590 km²) e il secondo più
popoloso con 1.147.995.904 abitanti
•
L'India è la dodicesima più grande economia del mondo in termini nominali e la
quarta in termini di potere d'acquisto
India: un Paese in forte crescita economica
Le riforme economiche hanno trasformato il Paese nella
seconda economia a più rapida crescita, ma nonostante
ciò soffre ancora di alti livelli di povertà, analfabetismo e
malnutrizione
La società è multilingue e multietnica
l'India ha una diversità di fauna selvatica ed è
ricca di habitat protetti
Che cos’è l’Indice di Sviluppo Umano?
•
L'Indice di sviluppo umano (ISU) (Human development index - HDI) è un indicatore
di sviluppo macroeconomico ideato dall'economista pakistano Mahbub ul Haq nel
1990. È stato utilizzato, contestualmente al PIL (Prodotto Interno Lordo), dalle
Nazioni Unite a partire dal 1993 per valutare la qualità della vita nei Paesi membri
•
Prima del 1990 l’unico indicatore che veniva utilizzato per valutare la qualità di
vita era il PIL, ossia un indicatore di sviluppo macroeconomico che rappresenta il
valore monetario dei beni e dei servizi prodotti in un anno da una Nazione. Il PIL si
basa esclusivamente sulla crescita e non tiene conto del capitale naturale che
viene perso nei processi di crescita. Per cui i parametri che esso misura tengono
conto esclusivamente del valore economico totale e di una distribuzione media del
reddito. Utilizzando questo indicatore, possiamo osservare, nei calcoli, che la
ricchezza di un solo cittadino molto ricco viene ridistribuita su molti poveri
falsando in tal modo il livello di vita di questi ultimi
•
L‘indice di sviluppo umano, invece, tiene conto di tre fattori:
PIL procapite
alfabetizzazione
aspettativa di vita
La scala dell’Indice di Sviluppo Umano?
La scala dell'indice di sviluppo umano (ISU) attraverso cui, ogni anno viene stilata la
classifica di ricchezza-povertà dei Paesi, è espressa in millesimi. Il suo valore è
decrescente e va da 1 a 0. Ne segue, quindi, che i Paesi sono suddivisi in:
Paesi ad alto indice di sviluppo umano (esempio Italia): indice compreso tra 1 e 0,800
Paesi a medio indice di sviluppo umano
(esempio Bolivia): indice compreso tra
0,799 e 0,500
Paesi a basso indice di sviluppo umano (esempio Burundi):
indice compreso tra 0,499 e 0
L’ISU nel mondo
ALTO
██ 0,850-0,899
██ 0,800-0,849
MEDIO
██ 0,750-0,799
██ 0,700-0,749
██ 0,650-0,699
██ 0,600-0,649
██ 0,550-0,599
██ 0,500-0,549
Rapporto 2009 - dati 2007
BASSO
██ 0,450-0,499
██ 0,400-0,449
██ 0,350-0,399
██ sotto 0,350
ISU (2005): 0,619 (medio)
Il caso Bhopal
•
Dopo l'indipendenza dell'India, lo Stato di Bhopal divenne uno degli Stati della federazione. Nel
1956, nel quadro di una riorganizzazione politica della federazione, lo Stato di Bhopal fu
sostituito dal nuovo e più vasto Stato del Madhya Pradesh di cui Bhopal è capitale
•
La città, situata nella zona centrale dell’India ha 1.433.875 abitanti ed è conosciuta anche con il
soprannome di Città dei sette laghi
•
Nel subcontinente indiano, la collocazione di Bhopal è molto favorevole in quanto permette
comunicazioni agevoli sia via strada che ferrovia. E’ dotata di un aeroporto moderno,
abbondanti risorse di elettricità, di acqua e di mano d’opera
Il disastro di Bhopal
•
Il disastro di Bhopal del 1984, il più grave incidente chimico-industriale della
storia, fu causato dalla fuga di 40 tonnellate di isocianato di metile (MIC), prodotto
dalla Union Carbide, azienda multinazionale americana produttrice di pesticidi
localizzata nel cuore della città
•
Circa mezzo milione di persone fu esposto a questi gas tossici. Nel giro di pochi
giorni ci furono tra le 7.000 e le 10.000 vittime e altre 15.000 nei 20 anni successivi
•
A distanza di quasi 25 anni l’area di Bhopal non è ancora stata bonificata, né sono
state condotte inchieste adeguate sull’incidente e sulle sue conseguenze
•
Più di 100.000 persone continuano a subire gli effetti della contaminazione senza
la necessaria assistenza sanitaria e i sopravvissuti sono ancora in attesa di ottenere
un’equo ed adeguato risarcimento per le sofferenze che il disastro ha provocato
loro
Aziende e diritto internazionale
•
Il diritto internazionale obbliga tutti gli Stati a garantire che le aziende non
indeboliscano o violino i diritti umani e laddove le attività imprenditoriali
danneggino i diritti umani, il governo deve indagare che esistano e vengano
applicate sanzioni appropriate e provvedimenti per l’accertamento delle
responsabilità
Bhopal, Union Carbide
Un progetto europeo per Bhopal
• Se dovessimo immaginare di realizzare un progetto europeo
per la città di Bhopal, quali sono le azioni che potremmo
intraprendere?
• Come fare per innalzare il livello dei tre indici che concorrono
a definire l’ISU, ossia il pil procapite, il livello di istruzione e
l’aspettativa di vita?
LA PROGETTAZIONE EUROPEA IN AMBITO
INTERNAZIONALE: LE LINEE GUIDA
Secondo il modello dell’Unione Europea un progetto in ambito internazionale si
articola, al suo interno, in cinque fasi:
FASE PROGRAMMATICA
il donatore compie una ricerca sugli obiettivi principali e la tempistica per
attuare un progetto di successo
FASE IDENTIFICATIVA
gli strumenti vengono collegati al contesto in cui si andrà ad intervenire
FASE DI FORMULAZIONE DEL PROGETTO
vengono definiti gli indicatori e lo stanziamento dei fondi
FASE OPERATIVA
erogazione, assistenza tecnica e finanziaria ed analisi del progetto con
valutazione degli aspetti favorevoli e contrari
FASE DI VALUTAZIONE E VERIFICA RISULTATI
valutazione dell’utilizzo delle risorse, verifica del raggiungimento degli obiettivi
e sostenibilità del progetto
Nello specifico ...
FASE PROGRAMMATICA
Questa fase è tesa a instaurare una
cooperazione multibilaterale che riguarda le
iniziative concordate e finanziate a livello
bilaterale, ma affidate in esecuzione ad
un'Organizzazione Internazionale
Essa contribuisce ad un appropriato
collegamento tra l'attività degli organismi
multilaterali ed i programmi di cooperazione
attuati sul piano bilaterale e ad intraprendere
attività che, su questo ultimo piano, sarebbe
difficile progettare e realizzare
La progettazione può riguardare una fase
temporale di medio periodo (10 anni circa)
FASE IDENTIFICATIVA
La cooperazione deve riguardare in via primaria gli aspetti tecnici, ponendosi degli
obiettivi che saranno meglio esplicitati nella fase di formulazione del progetto e
deve tener conto dell’ambiente in cui si andrà ad intervenire
Bhopal è inserita in una Nazione con ISU medio ma che non tiene conto della reale
situazione in cui la città si trova, ossia ai margini della povertà più estrema
FASE DI FORMULAZIONE DEL PROGETTO
In questa fase, per riequilibrare l’ISU e ridurre le differenze tra la città di Bhopal ed
il resto dell’India, è necessario risollevare i tre parametri di calcolo dell’indice
(reddito pro capite, aspettativa di vita e livello di istruzione) intervenendo non
solo da un punto di vista finanziario ma anche tecnico (ad es. formando docenti in
grado di insegnare)
FASE OPERATIVA
Organizzare riunioni periodiche tra i
rappresentanti dell’Unione europea e i
rappresentanti dell’India con una forte
presenza di cittadini di Bhopal per
comprendere al meglio gli aspetti
negativi e positivi del progetto ed
intervenire in tal senso
FASE DI VALUTAZIONE E VERIFICA DEI RISULTATI
Oltre alla verifica dei risultati un ruolo molto importante ha la sostenibilità del
progetto che consiste nell’assicurare che il governo dell’India tuteli i diritti umani
della gente di Bhopal
Cosa avranno in comune uno
studente che studia
Matematica
E uno che studia Relazioni internazionali?
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