L’Evoluzione e l’Immagine Di Avraham Israel In questi ultimi secoli l'uomo moderno si è visto in continuo progresso, crede che la scienza si sia evoluta in modo oltremodo sproporzionato in confronto ai secoli passati. Il termine "evoluzione" in passato era associato all'evoluzione del pensiero e della ricerca scientifica, poi questo termine assunse un senso più vasto fino ad includere una delle più comuni teorie scientifiche, che ha portato il nome di: "evoluzione delle specie". L'uomo osservando la sua evoluzione di pensiero ritenne che il nostro cervello è una macchina in continua evoluzione e suppose che probabilmente anche lui, la specie umana sia frutto di qualche tipo di evoluzione. Dapprima lo suppose e poi formulò la teoria che prese il nome di "scientifica", ma il periodo in cui fu formulata tale teoria la scienza Genetica e la Biologia non erano abbastanza evolute per confermarla, anche il concetto di cellula non era molto chiaro. S’ignorava ai tempi la complessità della cellula ed ancora oggi abbiamo tanto da scoprire, ma possiamo paragonarla grossomodo ad una grande città industriale per quanto riguarda le molteplici funzioni che svolge. Darwin si lasciò impressionare dal suo amico Malthus e dalle sue teorie economiste, secondo cui esiste nel mondo una lotta barbara fra le specie, compresa quella umana e solo il più forte è destinato a sopravvivere. Malthus arrivò persino ad affermare che si debba negare l'aiuto ai poveri perché questi sono destinati a morire per il bene del resto dell'umanità. Infatti, sosteneva che il prodotto della Terra non era sufficiente per sfamare la popolazione mondiale e che le carestie, guerre e catastrofi naturali siano un bene. Non è una gran lezione di moralità, ma fu accettata come "teoria scientifica", che in certi ambienti equivale a dire: "verità assoluta" o almeno "parte della verità conosciuta". Darwin fondò la sua teoria sulle conclusioni di Malthus, egli è il precursore della teoria biologica dell'Evoluzione delle specie. Attenzione però con l'uso dei termini "teoria" e "scienza" perché se si fraintendono i loro significati, le conclusioni potranno essere catastrofiche. Il termine Scienza altro non è che conoscenza, ma essa può includere conoscenze vere, verità matematiche e pertanto assolute o semplicemente osservazioni o addirittura enormi falsità, che verranno poi smentite o corrette dalla generazione successiva. La Scienza è la capacità umana di conoscere, di osservare e di comprendere l'uomo, gli animali e l'ambiente che lo circonda. Ma ancora ai nostri giorni non abbiamo conosciuto uomini infallibili e pertanto le loro conclusioni, con tutta la buona volontà, di qualunque genere esse siano potrebbero essere fallibili. La teoria serve per spiegare un dato fenomeno naturale ed essa viene formulata da personale esperto per poi perfezionarla, verificarla e trarne successivamente dei benefici. La teoria nasce dall'osservazione dei fenomeni naturali, ma questa una volta formulata non sempre corrisponde a verità assoluta a causa di alcuni fattori che spesso sfuggono alla nostra attenzione e ciò avviene anche e soprattutto per la Fisica. Teorie e osservazioni fanno parte della Scienza anche quando queste non corrispondono a verità ed è l'esperienza e la Storia a testimoniarlo. Dunque, attenzione con l'uso del termine Scienza come sinonimo di Verità, essa è invece la ricerca della Verità e in certi casi il metodo usato può risultare errato appunto per la fallibilità umana. La Scienza, la Conoscenza e la Sapienza sono tutte qualità nobili dell'uomo ed esse perdono il loro valore qualora subentra la presunzione, qualità questa negativa che non può convivere con esse qualità perché le annulla. La presunzione è l'opposto dell'apertura mentale e quando essa è presente nella Scienza presentando quest'ultima come verità assoluta ciò impedisce al pensiero scientifico di progredire provocandole un regresso. Appunto perché ciò che doveva essere la ricerca della verità e divenuto il raggiungimento della meta finale, ossia la scoperta della verità assoluta, dove ogni tentativo di progresso sarebbe vano e completamente inutile. Pertanto la Scienza ha bisogno di essere libera dai dogmi, ossia dal credere che ciò che formula sia assolutamente vero e tendere in ogni modo a migliorare o rimettere in discussione le proprie teorie quando è necessario o semplicemente ripetere le sue osservazioni e formulare altre teorie. Le osservazioni possono però essere interpretate in modo errato e di conseguenza tutto ciò che poggia su queste per formulare le teorie sarà solo un prodotto errato. Non è facile quindi stabilire se le nostre osservazioni o le conseguenti teorie, che servono per spiegare i fenomeni, siano esatte fino a quando non le verificheremo nella pratica, ossia il far ripetere l'evento in laboratorio. Pertanto per verificare la veridicità della teoria secondo cui le specie inferiori si evolvono trasformandosi in altre specie superiori dobbiamo sperimentare producendo una nuova specie facendola evolvere a partire da altre inferiori. Se ciò non si può fare perché i tempi supposti dalla teoria sono troppo lunghi e nessun umano può assistere così allungo all'esperimento, allora ci troviamo davanti ad una teoria che non potrà mai essere verificata e pertanto non sapremo mai se è vera o falsa. Dato che una teoria che non può essere verificata nemmeno può essere utile, non serve nemmeno formularla perché sarebbe uno spreco di forze, di mezzi economici ed una gran perdita di tempo per inutili osservazioni. Perché allora si formulano teorie che non possono essere verificate nella pratica? Le ragioni possono essere tante: una è perché si vuole che si presta fede alla teoria perché semplicemente una cosa di cui non si potrà mai sapere se è vera o falsa ha solo bisogno di crederci e naturalmente studiarla, quindi perdere altro tempo che potrebbe essere utile ad altro. Ma se poi oltretutto si ritiene che tale teoria è in continuo sviluppo, quindi incompleta, si richiederà agli addetti ai lavori la loro fede essenziale a ciò che si è supposto precedentemente per una loro buona collaborazione per lo sviluppo con altra perdita di tempo e spreco di mezzi economici. Dunque abbiamo visto che anche nella Scienza che tanto predica la sua astinenza dalla fede, proprio lì esiste la fede, il credere cieco in qualcosa che non potrà mai essere provato. Tutti gli uomini famosi nel campo scientifico sono coscienti di aver ancora tanto da imparare e che la Scienza sa quasi nulla in confronto a ciò che si dovrebbe conoscere nel campo della Genetica e della Biologia. Non conosciamo alla perfezione il nostro corpo umano, ignoriamo tante delle sue funzioni, non riusciamo a curare tante malattie che ogni giorno provocano morte e disperazione. Non conosciamo tutte le specie animali esistenti e di quelle che conosciamo ce ne sono tante che a stento sappiamo come vivono. Inoltre non conosciamo bene questa grande macchina che è la Terra ed ogni volta veniamo sorpresi da nuove scoperte. Ma come si è potuto formulare una teoria che serve per spiegare la nostra provenienza, quando solo a stento conosciamo noi stessi? Ma le teorie non dovrebbero essere formulate da personale esperto? Ma se allora i nostri scienziati non sono abbastanza esperti e non conoscono appieno le funzioni del nostro corpo umano, come hanno potuto formulare teorie per spiegarne addirittura la nascita ed evoluzione, che vanno oltre la loro portata? La teoria dell'evoluzione è dunque frutto della fede, della presunzione e dell'ignoranza umana. Vediamo invece una semplice ed utile osservazione: osservate un panorama, un paesaggio naturale dove notiamo a colpo d'occhio due mondi ben distinguibili: 1) il mondo umano, con le sue costruzioni, le case, le città, le industrie, le reti elettriche, i ripetitori delle telecomunicazioni, i mezzi di trasporto etc.; 2) il resto dell'ambiente naturale circostante, costituito di alberi, piante di ogni genere, animali, il verde della campagna, l'azzurro del Cielo, il grigio dei monti, il colore della terra etc. Notiamo in sostanza due creazioni: 1) quella dell'uomo 2) quella che già l'uomo ha trovato. La prima sappiamo qual è la sua provenienza perché sappiamo che l'uomo l'ha creata e ne abbiamo le prove. Dell'altra alla quale non abbiamo assistito, non abbiamo prove e non sappiamo come sia venuta fuori compresi noi stessi che abbiamo creata la prima. Ma in sostanza ciò che noi umani abbiamo creato è molto più semplice dei sistemi molto più complessi che troviamo in natura compresi noi stessi creature intelligenti e capaci di creare. Ma soffermiamoci su quest'ultimo termine: cosa significa: creare? Significa portare all'esistenza un qualcosa che prima non c'era, può essere una casa, un'automobile oppure un semplice quadro. Per fare queste cose abbiamo utilizzato materiali che abbiamo trovato già creati in natura. Per esempio per costruire un'automobile le materie sono: le parti metalliche, le materie plastiche, le gomme i vetri etc. A queste per elaborarle vengono applicate varie scienze quali la meccanica, la siderurgia, l'elettricità, l'elettronica ed infine la più bella di tutte: l'arte, il design, che costituirà la bellezza finale dell'automobile. Tutte le fasi per costruire un'automobile ha richiesto tanto di scienze ed ingegneri i quali hanno dovuto applicarsi nel progettare e disegnare per poi alla fine dare alla luce una bell'automobile. Ogni oggetto o macchina che costruiamo lo coniamo sempre di bellezza, d'arte perché l'occhio vuole pure la sua parte , non basta solo che sia utile nella sua funzione, ma deve essere bello. Stessa cosa avviene in Natura, troviamo cose perfettamente funzionanti di cui solo a stento ne comprendiamo il funzionamento, ma che sono meravigliosamente belle. Sempre le solite due cose: la funzione e la bellezza. La Bellezza, l'Arte, l'immaginazione producono: l'immagine.La nostra capacità di creare producono la funzione ed essa funzione somiglia alle funzioni già esistenti in natura, compresi noi stessi: la somiglianza. L'Immagine e la Somiglianza. Immagine e Somiglianza. Immagine intesa come aspetto esteriore, l'arte del trasmettere la bellezza alle cose da noi create e la considerazione della bellezza già presente in Natura, nelle macchine complesse che troviamo in natura, come un bell'albero con i suoi frutti belli e profumati, come un bel fiore di bei colori e di gradevole profumo, come la bellezza di un Cavallo, di un cane o di un bell'uccello come il Pavone con la sua bellissima coda etc. L'evoluzionismo è il tentativo mitico della ricerca di un'alternativa a ciò che è evidente: la Creazione. La teoria dell'Evoluzione tenta di spiegare la nascita della funzione, ma dimentica: l'Immagine, il design, caratteristica questa di un ingegnere progettista simile a noi umani, ma immensamente superiore. La teoria scientifica dell'Evoluzione è il mito del secolo, i nostri posteri l'abbandoneranno e la nascita del Creazionismo è una prova che si và in questa direzione e le generazioni successive rideranno di noi perché finora come scienziati abbiamo detto solo stupidaggini. Una teoria basata su tempi molto lunghi e che né ora né mai potrà essere verificata non spiega niente, non è utile a nessuno. Una teoria di cui sappiamo già a priori che non potrà mai essere sperimentata si potrà solo basare sulla fede e diviene dunque un dogma. Si abbandonò il proprio dogma tradizionale per seguirne un altro sotto altro nome. Non piace la parola Religione e si usa la parola Scienza. Termine questo di significato molto largo, esso include la conoscenza umana nel suo complesso si dimentica spesso che esso include anche la tradizione e la religione parte inscindibile della specie umana. La Scienza si applica pure nello studio della tradizione, delle varie tradizioni dei popoli , delle culture, delle religioni. L'etnologia anch'essa è una Scienza. Non si può e non si deve isolare la biologia dal resto delle altre scienze, ma tutte insieme ci indicheranno la strada nella ricerca del vero. Supponiamo ora di prendere l'automobile di cui parlavo prima, torniamo alcuni secoli indietro e diamola ad un nostro antenato scienziato. Egli non capirà il funzionamento del suo motore e pertanto non potrà dirci come è stata costruita, quando studierà il motore e ne individuerà appieno le sue funzioni nemmeno allora potrà dirci come è stata costruita perché scoprirlo significa individuarne i processi industriali impiegati, cose che non ha mai visto e che non potrà mai immaginare, nonostante ciò potrà dimostrarci di aver capito solo quando sarà in grado lui stesso di costruirne una funzionante. Il nostro ipotetico antenato scienziato non riuscirà a comprendere tecniche più avanzate di quelle da lui conosciute, il risultato di studi più avanzati, il frutto della collaborazione di più scienziati e dello sviluppo di tali tecniche nel corso del tempo. Nella condizione attuale della nostra ignoranza umana siamo in grado solo di fare qualche sillogismo come per esempio il seguente: premessa 1) Tutte le macchine richiedono un progetto. premessa 2) L'Uomo è una Macchina. Conclusione: la Macchina Uomo richiede un progetto. Se noi piccoli creatori creiamo progettando a maggior ragione siamo indotti a pensare che le macchine che troviamo in natura abbiano un progetto. La Natura contiene macchine molto complesse di cui a stento ne individuiamo il funzionamento e la loro funzione in Natura, che a sua volta è una macchina più grande e complessa, ma anche molto bella. Sono a favore del progresso scientifico e delle teorie utili alla nostra salute e comodità. Anche a quelle scomode qualora siano verificabili, quindi provabili e alla portata di chi le formula. Riguardo alle tonnellate di prove di cui vantano gli evoluzionisti, dobbiamo prima metterci d'accordo sull'uso dei termini. Quali prove può avere una teoria che si basa su lunghi periodi, su milioni di anni? E' già debole alla base. E' talmente debole e illogica che non serve nemmeno essere dei grandi esperti per accorgersene. Se una teoria semplicemente non è verificabile nel suo complesso, di conseguenza non lo è neanche nel dettaglio. Se non è verificabile non è nemmeno provabile, se non è provabile significa che non ci possono essere prove. Se esse non ci sono allora ciò alle quali viene dato il nome di "prove" sono tutt'altra cosa. Se le semplici osservazioni, le supposizioni e le deduzioni ambigue le chiamiamo "prove" allora abbiamo un vasto campo di teorie "provabili". La mia confutazione sta proprio in questo: la qualità della prova e non riguarda solo l'evoluzionismo, ma ogni deduzione da supposizioni che non sono utili a niente e a nessuno. Non serve formulare una teoria che serve a spiegare l'origine di qualcosa di cui non si comprende appieno il funzionamento, non è utile a niente. Si è praticamente fatto il passo più lungo della gamba, prima allora studiamone il funzionamento e poi se un giorno lo capiremo vedremo di applicarci nella fase successiva. Se vogliamo rimanere nel campo dello strettamente scientifico, cioè provabile, ripetibile, allora per quanto riguarda le nostre origini dobbiamo abbandonare tale impresa di ricerca e lasciare tale compito alle discipline competenti ed alle religioni. L'evoluzionista non può provare la sua teoria perché non può vivere tanto a lungo da assistere all'esperimento e il Creazionista non è talmente esperto nel campo Genetico da poter progettare nemmeno il più semplice degli organismi viventi. L'ingegneria genetica allo stato attuale non è in grado di progettare, ma, al massimo, di apportare delle piccole modifiche a ciò che già c'è. Il Creazionista può semplicemente fare il sillogismo come quello citato sopra da esempio e poi fare delle supposizioni, delle ipotesi, ma le teorie che formulerà a sostegno di tali ipotesi non potrà verificarle, non potrà dimostrare il modo in cui è stato creato/costruito il mondo e l'uomo; se non può dimostrarne la maniera, il processo di costruzione usato, nemmeno potrà confermare che effettivamente c'è stata una creazione. Però se fosse possibile dimostrare che una creazione ci sia effettivamente stata, ciò non proverebbe che non ci sia stato nessun tipo di evoluzione, per il semplice fatto che quest'ultima ipotesi avanza una teoria basata su tempi inaccessibili all'uomo e se per tale ragione non è provabile, non può nemmeno essere negata. L'errore sta nell'averla formulata. L'aver formulato la teoria dell'Evoluzione delle Specie è un errore della Scienza. Pare che l'uomo ha bisogno di credere in qualcosa, ha bisogno di prestar fede ad un qualcosa su cui poi la scienza baserà le sue teorie scientifiche, che pertanto rimarranno inverificabili. L'Evoluzionismo nasce già fideistico e si propose, sotto altra veste, di sostituire la fede religiosa già presente nella specie umana da tempo immemorabile. La nascita del Creazionismo scientifico non riproporrà la fede di prima, ma una nuova fede ridimensionando l'attuale stato della religione. Esso prenderà il posto dell'Evoluzionismo, ma al contrario di quest'ultimo lascerà però quello spazio di mistero, quel bianco silenzioso dove ognuno potrà sviluppare la propria fantasia come meglio crede, come appunto avveniva nelle antiche generazioni, nei miti e leggende delle epoche passate. Sarà sicuramente meno presuntuoso dell'Evoluzionismo, ma sarà sempre un'alternativa al dogma evoluzionista. Il Creazionismo è pur sempre si, una teoria scientifica con valide considerazioni riconosciute dalle più eminenti figure della Scienza, per gli italiani basta ricordare Sermonti e Zichichi di competenza provata e di fama mondiale; ma rimarrà sempre una teoria basata su ipotesi e supposizioni nell'ambito scientifico. L'errore sta proprio qui, nell'ospitare nell'ambito scientifico discipline estranee a quelle di cui pretendono di far parte. La ricerca delle origini non appartiene né alla Biologia, né alla Fisica. Attraverso tali discipline non si può risalire alle origini per il semplice fatto che non sono in grado, né all'altezza di occuparsi di tale tema. Costringendole ad occuparsene significa ospitare dei dogmi al loro interno, che impediranno la libertà di pensiero limitando la ricerca ed il progresso. Bastano la Storia, la Letteratura antica, la Storia delle religioni, l'etnologia, l'antropologia fisica e culturale per lo studio delle origini, ciò che non è possibile comprendere attraverso tali discipline, deve rimanere in bianco, come l'ultima nota suonata, nel mistero, e ciò che è mistero non è certo compito della Fisica e biologia, ma bensì della religione. Kopernico e Galileo non rivelarono per la prima volta che la Terra gira intorno al Sole. Non è Vero! L'Eliocentrismo era già antico di millenni, gli antichi astronomi greci già sapevano, Aristarco di Samo l'aveva ben spiegato già nel III secolo. Studiando bene la Storia e la letteratura antica si fanno grandi scoperte. Non è nemmeno vero che la Bibbia affermi il geocentrismo, a tal proposito si cita l'episodio di Giosuè ed il famoso: "Fermati Sole", ma leggendo dall'Ebraico e studiando bene la letteratura Talmudica si apprende con un ulteriore esame semantico che si trattò certamente di un oscuramento atmosferico provocato da fumi di eruzioni vulcaniche, non di un arresto degli astri. La tanto raccontata contesa Galileo-­‐Bibbia o Scienza-­‐Religione fu del tutto inutile. Se la religione allora ebbe le pretese e la presunzione di affermare cose che non capiva o più esattamente che non era in grado di capire suscitando una contesa senza capo né coda, oggi avviene esattamente il contrario, vi è un'inversione di ruoli. Ora è la Scienza a presumere di sapere cose che invece appartengono alla religione. Non è certo con la presunzione che si progredisce, ma con lo Studio. La Scienza non consiste solo nello studio dei meccanismi funzionanti, non è tutta Meccanica, Fisica, Matematica e Scienza delle Costruzioni, ma anche Storia, Letteratura, Poesia, Arte e Bellezza Estetica. Per ricercare le nostre origini dobbiamo rimettere tali suddivisioni del Sapere tutte insieme, la Scienza deve essere Unica, non deve rimanere suddivisa in Materie. Lo Scienziato per essere degno di tale nome deve avere una competenza nel Sapere globale, deve saper assemblare le materie e di queste farne una sola, la Scienza. Lo Scienziato non ha il diritto di sopprimere nemmeno la minima delle Materie dell'intero arco del Sapere umano perché esse sono patrimonio culturale di tutti. Lo scienziato deve produrre cose utili per il nostro progresso e non privarci dei nostri valori. Con le teorie evoluzionistiche dalle quelle vecchie darwiniste al moderno evoluzionismo fino al Progetto Intelligente, non si è fatto altro che esaltare le une materie per sopprimere le altre. Le materie ingegneristiche, mediche, "logiche" ingoiano quelle letterarie, artistiche e religiose. Lo Studente viene fuorviato con l'inganno dell'evoluzionismo e con ogni sorta di ipotesi e supposizioni che gli sono state presentate come verità assolute in ogni campo e disciplina come dogma a cui aderire, unica condizione per meritarsi l'approvazione, cosa questa inammissibile. Lo Studente di Biologia viene continuamente fuorviato con lo studio di tematiche a cui non è tenuto a studiare, quali le presunte e fantasiose transizioni evoluzionistiche lasciandogli però il vuoto del mistero dell'Immagine. Ma insomma se i suoi "professori" sono stati in grado di "risalire" alle origini come mai non hanno potuto spiegare l'Immagine? Come mai l'Arte e la Bellezza dell'aspetto esteriore dei meccanismi viventi è rimasto un mistero? Come mai la bellezza dello spirito interiore dell'uomo non ha eguali? L'Immagine sono l'Amore, la Bellezza del mondo, la poesia d'amore, il Sorriso, l'arte dell'umorismo, la bellezza dell'altro sesso, i profumi, i gusti del palato, l'aspetto esteriore delle cose e quello interno della psiche dell'uomo, la bellezza dello spirito interiore. Tutte cose che né la Biologia, né la Fisica possono spiegare. Tutte meraviglie della Natura che nessuno ora potrà spiegare, se non ricorrendo a sillogismi. Sillogismi che ci mostrano l'Esistenza di un Creatore. Ma l'idea del Creatore e la Natura come sua Creazione è parte del patrimonio culturale umano. Perché allora lasciarla fuori? Se è ed è stata parte della credenza e certezza di tanti popoli per lunghissime generazioni perché non dovrebbe fare parte della Scienza e merita invece di essere buttata fuori dall'aula Scientifica? Se si ha avuto il coraggio di formulare teorie fantasiose e mitiche come l'Evoluzionismo che non si è nemmeno proposto di spiegare l'Immagine, come mai allora non accettare l'idea già diffusa di un D-o Creatore che invece spiegherebbe tutto, compresa l'Immagine? Tutte domande a cui bisognerebbe avere il coraggio di rispondere. L'uomo medio si trova fra l'inganno dell'Evoluzionismo da una parte e la religione dall'altra. In certi ambienti ortodossi si è anche affermato che l'evoluzionismo pronuncia bestemmie, potremmo definirlo come il "giovane" presuntuoso con l'età di qualche secolo contro la "nonna" religione già anziana e piena di esperienza di millenni di saggezza. Si è addirittura cercato di mettere nella bocca della "nonna" saggia le parole del "ragazzo" presuntuoso o comunque di affermare che le parole del "ragazzo" presuntuoso non contraddicono quelle della "nonna" saggia. Il "ragazzo" presuntuoso, è lui, che dovrà essere punito ed espulso dall'aula e non la "nonna" saggia. Egli è appena nato e non capisce ciò che dice, sarà forse la "nonna" saggia a rimetterlo in sesto? Ma se la nonna saggia si mostrò cattiva e presuntuosa ed il ragazzo si ribellò divenendo lui stesso più presuntuoso? Cose su cui potremmo meditare per ricercare le ragioni! Ma come si è accennato, l'idea del D-o Creatore non viene annullata, in nessun caso, sostenendo qualsivoglia teoria scientifica o filosofica non si riuscirà mai a "buttarlo fuori dall'Aula". Si avrà solo l'impressione di esserci riusciti, ma Egli sbucherà fuori in altre forme. Prima Darwin parlava di caso assoluto, ora si parla di Progetto Intelligente, beh...a suo modo è un progresso. Ma anche con Darwin e col suo caso assoluto, anche lì Egli "stava alla porta e ci guardava sorridendo e scuotendo la testa". Infatti anche il caso assoluto implica in se una scelta e tutto ciò che implica una scelta fa parte del libero arbitrio. Il libero arbitrio è la peculiarità degli esseri intelligenti. Il caso assoluto dopo un attento esame risulta essere proprio esso l'intervento di D-o nella Natura, la Sua Creazione. Il caso altro non è che una struttura piramidale molto complessa, dove ogni fase è costituita da una piramide (o una serie di piramidi) e dove ogni congiunzione di ogni punto della sua base col vertice rappresenta ogni evento e il cui vertice ne è il risultato, il bersaglio del caso stesso. Una somma oltremodo complicata di eventi produce un bersaglio, una scelta, lo si chiami pure caso. Ma proprio la base di tale rappresentazione piramidale è una vasta superficie che non è altro che l'energia iniziale sparsa, la fonte prima che ha provocato il bersaglio nel vertice. Dipenderà dalla loro intensità, dal modulo, dalla loro prevalenza e dalla congiunzione degli eventi il bersaglio della scelta finale. Esso vertice, a bersaglio colpito anch'esso è uno dei punti della base di un'altra piramide più in alto il quale determinerà il destino del bersaglio successivo e così via di seguito. Se si prova ad immaginare la piramide ultima che poggia su tutte le altre ed il cui vertice rappresenta il risultato finale, essa ha come punti della base tutti i vertici delle piramidi sottostanti e malgrado apparentemente sembra più grande delle altre essa invece potrebbe avere le stesse dimensioni o dimensioni addirittura molto inferiori. E' solo la nostra immaginazione che ci inganna. Se i meccanismi presenti in natura sono molto complessi come gli eventi rappresentati nella struttura piramidale, altro non sono che il prodotto di una Mente Superiore dove ogni piramide può essere immaginata come una singola azione. Un'azione implica un'energia iniziale, tale azione causa il moto, il moto poi l'esistenza. Abbiamo dunque visto che il caso è il prodotto di un'azione intelligente. L'intelligenza è anche lo spirito interiore, l'Immagine. L'Immagine è dentro di noi e fuori di noi. La nostra capacità di immaginare produce l'arte, l'ingegneria e le costruzioni. La nostra capacità di immaginare produce le nostre scelte. Dove c'è un'intelligenza c'è una scelta, un'azione, un arte, una bellezza esteriore. Essa intelligenza altro non è che l'Immagine. L'immagine di D-o che è in noi. L'immagine crea l'evoluzione quando non riconosce più se stessa. L'immagine, la nostra capacità di ragionare, di immaginare, la nostra ricerca delle origini crea l'evoluzione. Il mito dell'evoluzione altro non è che l'espressione dell'aspetto materiale, priva dell'aspetto spirituale: l'Immagine. L'uomo guarda nel suo specchio distorto e vede l'immagine confusa, vede se stesso come un primato scimmiesco, vede il suo aspetto animale. L'uomo crea l'evoluzione quando fugge dall'Immagine. Quando fuggendo dalla spiritualità ricerca il materialismo. Il riconoscere vera l'Evoluzione significa aderire alla religione del materialismo, il rigetto e la fuga dal Teismo e dalla Moralità teistica. Significa sottrarsi al Potere Legislativo Assoluto ed Universale, con la volontà di vedersi animale per comportarsi da animale. Fugge dalla Moralità Divina tramandata dagli albori della Storia per aderire ad un'altra moralità da lui stesso creata ed adattata al suo nuovo essere ridotto al livello di animale inferiore. Il Caso assoluto crea l'Evoluzione quando, non scorgendo l'Immagine, non lo si vede più come intervento Divino controllore della complessità degli eventi. Queste due cose: caso assoluto ed Evoluzione, entrano nel campo scientifico per spiegare la funzione, la vita, l'aspetto materiale ed animale, ma non possono spiegare l'Immagine, l'aspetto esteriore, la bellezza del mondo, degli animali, delle stesse cose materiali e della stessa creatività umana. Darwin assembla caso assoluto ed evoluzione quando, nella sua depressione mentale, non vede più la bellezza del mondo, la poesia, l'armonia universale: non vide più l'Immagine. Il Caso acquista l'aggettivo: assoluto, quando esso è inteso come incondizionato ed autonomo, privo di una forza esterna che lo causa e lo regola. Non si vede più tale forza esterna quando, perdendo l'Immagine, si rimane soli, animali, senza il D-­‐o controllore delle forze e Sommo Legislatore Universale, Creatore della condizione primaria: le leggi che governano la Fisica e che sono alla base della produzione della stessa materia animata ed inanimata. Le stesse leggi che guidano e coincidono il caso assoluto. Il caso assoluto è la coincidenza degli eventi, esso regola la nostra stessa vita: per caso, per coincidenza incontriamo la ragazza dell'amore e per caso, per coincidenza avviene la fecondazione, lo stesso caso che implica la scelta, la scelta del cromosoma X o Y e che costituisce la riproduzione e continuazione della vita. Esso caso è invece assoluto perché è al di fuori dalla forza esterna umana perché causato e regolato dalla Forza Superiore, di Dio. L'uomo non vedendo l'Immagine di D-­‐o vede solo le sue forze e confida solo in esse, non riesce più a scorgere la logicità della Forza Superiore perché avendo scelto di essere animale diviene come essi animali, privi della ragione, dell'Intelligenza, dell'Immagine interiore Divina. Il Cielo Azzurro è l'Immagine. Il Sole, la Luna e le Stelle sono l'Immagine. I satelliti delle telecomunicazioni sono l'Immagine. Il pianeta Terra con la sua meravigliosa bellezza azzurrina è l'Immagine. La stazione spaziale è l'Immagine. Lo Shuttle è l'Immagine. Il Cavallo è l'Immagine. L'automobile è l'Immagine. Gli uccelli sono l'Immagine. Gli Aerei sono l'Immagine. L'Uomo è l'Immagine. Il Computer è L'Immagine. La medicina e la guarigione sono l'Immagine. L'elettronica e le telecomunicazioni sono l'Immagine. La Matematica, la Fisica, la Chimica, la Biologia, l'Antropologia sono l'Immagine. La religione, la morale, la filosofia sono l'Immagine. L'Amore, la Giustizia e l'Onestà sono l'Immagine. L'arte, la Bellezza estetica, i profumi, il sesso e i gusti del palato sono l'Immagine. La felicità, il sorriso, il ballo, il canto, la musica, la poesia sono l'Immagine. Il Giardino delle delizie è l'Immagine. Il materialismo è l'Evoluzione. Le Guerre sono l'Evoluzione. L'inquinamento è l'Evoluzione. Lo stupro è l'Evoluzione. La Droga è l'Evoluzione. L'Adulterio è l'Evoluzione. Il fuorilegge è l'Evoluzione. La presunzione è l'Evoluzione. La malattia è l'Evoluzione. La depressione è l'Evoluzione. Il regresso scientifico è l'Evoluzione. L'ignoranza è l'Evoluzione. La Stupidità è l'Evoluzione. L'ubriachezza è l'Evoluzione. La "Scimmia" è l'Evoluzione. La perdita di equilibrio è l'Evoluzione. L'Errore è l'Evoluzione. Tutto ciò che è falsa scienza è l'Evoluzione. La lontananza da D-­‐o è l'Evoluzione. La perdita dell'Immagine è L'evoluzione. L'esaltazione e la presunzione dell'Era della Plastica producono l'Evoluzione. Il considerare le ultime generazioni le sole progredite e intelligenti è un'offesa all'Intelligenza stessa, all'umanità del passato e per induzione all'essere stesso dell'intera umanità. Significa non aver saputo interpretare la Storia passata. La presunzione, l'aver a priori stabilito che i nostri predecessori erano rozzi e lenti a progredire impedisce di interpretare correttamente la Storia e la letteratura antica. Il popolo di Israel non ha aderito a tale presunzione e si è preoccupato, come anche gli altri popoli antichi, di conservare l'antichità. Secondo tale conservazione l'antichità è Saggia, più progredita, più intelligente. L'uomo ha subito un regresso e non l'apparente progresso. Il bisogno del calcolatore elettronico è il segno della sua perdita della capacità intellettiva, della velocità di elaborazione e della memoria. Il distacco dal suo ambiente naturale lo ha arrugginito. L'abbandono della Campagna per ritirarsi nelle "torri di Babele" delle città lo ha logorato pian piano fino allo stato attuale di confusione totale. L'episodio della Torre di Babele narrato nella Bibbia, patrimonio culturale ebraico e Storia Vera dell'Umanità, narra l'inizio di tale processo regressivo. Evoluzione e processo regressivo sono sinonimi. Il ritirarsi nell'antica Torre di Babele per ricercare l'unità di intenti, nell'abbandono dell'Immagine, significa il divenire animali, barbari. Significa la nascita della dittatura (e in ebraico è usato proprio un verbo con questo significato), che provoca le discrepanze politiche e la nascita delle religioni dopo la scissione di quell'Unica Religione Universale. La nascita dei partiti politici dalla confusione di idee; la nascita delle materie scientifiche dalla scissione del Sapere; la nascita delle lingue da quell'unica bellissima e prima lingua dell'umanità: l'Ebraico; la nascita dei popoli e dell'invenzione delle razze. L'inizio del regresso, la diminuzione delle nostre meravigliose capacità intellettive e la perdita della Memoria, comincia a sentire il bisogno di prendere appunti, il bisogno dello scrivere. Chissà? Sarà per una strana coincidenza? Ma l'antica tramandazione orale ebraica riporta un fatto alquanto strano: quegli uomini antichi e progrediti si portavano ancora dietro le conoscenze scientifiche della precedente era prediluviana e nell'errore dei loro esperimenti genetici nella produzione di Giganti da guerra, si erano tramutati in Scimmie. Il fatto narrato nel Talmud usa un linguaggio eufemistico velato ai meno accorti(lo stesso Talmud afferma di essere scritto in modo velato per impedire che venga inteso dai malintenzionati). La generazione della Scissione si sarebbe divisa in tre gruppi: il primo gruppo avrebbe solo espresso il desiderio di ritirarsi nella Città rifiutandosi di viaggiare e di contribuire per la creazione del resto dell'Umanità, che consisteva nel creare piccoli villaggi distribuiti in modo uniforme in tutto il pianeta. Per tale trasgressione, questi furono puniti divenendo nomadi. Il secondo gruppo avrebbe espresso il desiderio di inventarsi il "culto straniero", una nuova religione sostitutiva a quella Universale di Noè. Questi vennero puniti con la confusione delle lingue, le lingue delle religioni, ossia la nascita e lo sviluppo delle religioni, delle lingue e dei popoli. Il terzo gruppo avrebbe espresso il desiderio di "fare guerra" a Dio. Di sostituirsi al Regno dei Cieli ossia l'antica Teocrazia. Questi sarebbero stati puniti con le teorie evoluzioniste, come divenendo essi stessi scimmie, ossia identificandosi come discendenti della scimmia. E con ogni sorta di altri futili miti del vento e della vanità per spiegarsi origini alternative a quelle testimoniate da Noè. Fu l'inizio delle teorie delle tenebre. Tutti elementi costituenti della ribellione umana a D-­‐o rappresentata dal re di Babele, Nimrod, che in Ebraico significa: "Ci Ribelleremo", "Ribelliamoci". Nimrod divenne il primo dittatore del mondo, capo del partito di opposizione al partito teocratico rappresentato da Shem, uno dei figli di Noè. I fossili ritrovati e male interpretati dall'archeologia moderna, per la letteratura ebraica raccontano tutta un'altra Storia. Produzioni di giganti come macchine da guerra e varie mutazioni genetiche altro non sono che il risultato dell'antica ingegneria genetica ereditata da un'epoca di gran lunga più evoluta di quella attuale: l'era prediluviana. Un'epoca in cui, secondo la Bibbia e la tramandazione orale ebraica, l'atmosfera terrestre aveva altre caratteristiche sementendo una vita longeva che favorì un veloce sviluppo delle tecniche scientifiche, molto più avanzate dell'attuale Industria tecnica fino all'Ingegneria Genetica. Così definisce la Bibbia l'ultima generazione prediluviana (quando l'incremento demografico raggiunse il culmine, che potremmo stimare grossomodo a circa 15 miliardi di persone): E avvenne che l'umanità cominciò ad essere numerosa sulla faccia della Terra e nacquero un gran numero di donne. E videro i Giudici (i re della terra) che le donne dell'umanità erano buone (adatte ai loro scopi) e se ne presero in moglie tutte quelle che scelsero. E disse ****(tetragramma del nome divino) : non giudicherà il Mio Spirito nell'umanità per sempre nel loro errore, esso è (anche) nel ministro e i suoi giorni saranno 120 anni. Gli aborti vi erano sulla Terra in quei giorni e anche dopo che vennero i Giudici (i re della terra) dalle donne dell'umanità e partorirono loro gli eroi conosciuti, gli uomini famosi del mondo. (Genesi cap.6, la traduzione è mia). Quell'antica generazione, per frenare l'incremento demografico ricorse agli aborti dei figli maschi, usando poi i loro feti per le loro produzioni dell'industria genetica. I responsabili principali di tale degenerazione erano proprio i ministri, coloro che sedevano al governo. Più in là, poche centinaia di anni dopo il Diluvio viene di nuovo narrato l'episodio dei "nefilim", gli aborti selezionati per produrre i giganti da guerra. Il Goliat della Bibbia per il Talmud è una costruzione genetica, una macchina da guerra prodotta con un centinaio di selezioni di semi umani. La Toràh però proibisce ai figli di Israel, tali depravazioni con la proibizione di Moloch, la banca del seme. L'ingegneria genetica per produrre macchine da guerra è la perdita dell'Immagine. Essa nasce solo quando l'uomo si considera animale, prodotto di un processo evolutivo lontano dall'idea nobile del D-­‐o Creatore dell'Universo, che creò e crea l'Uomo nella Sua Immagine. L'Ebraico Biblico usa tre verbi per la Creazione dell'Uomo. Uno è il verbo "barà" che designa la caratteristica eccellente, la grandiosità ben visibile, la cosa nota e riconoscibile a colpo d'occhio. Per descrivere tale grandiosità lo stesso verbo è usato, per la prima volta all'apertura della Bibbia stessa: "Bereshit barà E-­‐l-­‐o-­‐h-­‐i-­‐m et haShammaim veet haAretz"= Nel principio il Legislatore Supremo creò(barà) i Cieli e la Terra. La seconda volta è usato per creare i "tanninim haghedollim"= i grandi Dinosauri. La terza volta per l'Uomo, Sua Immagine, ossia Suo rappresentante nel pianeta Terra e nel mondo animale. Somigliante a Lui nella capacità dell'Immagine di creare. Ecco perché a colpo d'occhio osservando un panorama notiamo le due creazioni: quella Divina e quella Umana. La creazione degli astri, del paradiso terrestre, dei grandi Dinosauri e dell'Uomo sono le cose più imponenti, meravigliose, note. La presenza dell'uomo è osservabile anche via satellite in un notturno illuminato dalle sue costruzioni. Ma l'uso del verbo barà è l'integrazione degli altri due verbi: yazar e 'assàh. Yazar è accomunato anche agli animali perché significa "dare una forma" ed usato nelle creazioni dove la caratteristica principale della funzione è la forma stessa (esempio: il cavallo per cavalcare, il cane per abbaiare e mordere etc.). L'uomo viene creato con mani da creatore, dita e unghie da creatore. Ma in questa fase manca ancora l'intelligenza creatrice: l'Immagine. Nel primo capitolo di Genesi, in un primo momento, non viene fatta distinzione fra l'uomo e l'animale fino a quando, per creare l'Immagine, non viene usato il verbo 'assàh che significa fare, ossia rendere un qualcosa già creato aggiungendole un'ulteriore caratteristica. Nel caso dell'uomo è: l'intelligenza, il senso della Giustizia, la capacità di Amare e la capacità di creare cose utili e belle. Lo stesso verbo è usato per gli astri, il Sole, la Luna e le stelle; che furono creati nel principio e che poi in un secondo tempo viene data loro la caratteristica e meravigliosa bellezza di dominare il giorno e la notte. L'uomo viene creato, in un primo tempo uguale agli altri animali, animale come gli animali. Il grande Salomone nel libro del Congregatore afferma che non c'è differenza fra l'uomo e l'animale fino a quando l'uomo, con la sua libera scelta e di propria volontà non decide di distinguersi da esso, onorando la sua Immagine. Tutto è vanità senza l'Immagine. Fu fatto Adam nel renderlo Immagine come renderlo somigliante. (Genesi 1:26) Ma i tre gruppi della generazione della scissione di Babele sono presenti tutt'ora nella stessa identica forma di prima. La narrazione talmudica continua con l'insegnamento di un altro maestro: rabbi Yohanan. Egli dice: "Torre: un terzo si brucia, un terzo viene inghiottito, un terzo è noto". Il primo gruppo, che conserva le ideologie dei popoli nomadi "si brucia" ossia il loro insegnamento non è noto, è mantenuto nascosto. Come il caso del popolo nomade ebraico, che fino ad oggi conserva verità eterne, antiche, pericolose a rivelarsi. Il popolo ebraico è il Testimone della Creazione di Dio. Esso riceve una Rivelazione Chiara, diretta, è il popolo più vicino a D-­‐o (così afferma la Bibbia). La Rivelazione del Sinai è un tocco infallibile, insuperabile, duraturo nel tempo, eterno. Esso è un insegnamento vero che, se il popolo lo segue diviene il popolo più intelligente della Terra. "Voi sarete in testa" e non in coda, il primo dei popoli, il primogenito dei popoli. Tutte dichiarazioni bibliche bellissime, ma qual è il loro vero significato? Le moderne traduzioni della Bibbia hanno violato il principio basilare della sacralità del Testo, la sua traduzione nelle lingue della confusione di Babele, nelle lingue delle religioni, dei popoli, delle divisioni, delle politiche, delle guerre. Una biblioteca che rivela i suoi veri significati solo se letto e studiato nella sua lingua originale; ma anche così spesso nasconde i suoi segreti, poiché essendo un libro per tutte le generazioni conserva una rivelazione particolare per l'ultima generazione dell'attuale era. "Sigilla il Libro", viene comandato a Daniel, membro dell'Assemblea dei 120 preposta a stabilirne il Canone. "Sigilla il Libro, rendi segrete, chiuse, inaccessibili le parole, le cose, gli argomenti del Libro", "il Libro" ossia il Libro dei libri, quello che sarebbe divenuto il Tanach, la biblioteca per eccellenza. "Sigilla...fino al tempo della fine", solo allora sarà resa nota la conoscenza, la vera conoscenza, solo allora "sarà resa abbondante". Il Libro è scritto con una miriade di trappole ebraiche: la costruzione delle frasi, il significato delle singole parole, si presta a più letture, a più interpretazioni, una sola parola racconta intere storie, come il caso di Evoluzione ed Immagine che vedremo in seguito. Basta analizzare la prima parola: "Bereshit", che se posta con i suoi vari significati davanti al verbo che lo segue (barà=creò) acquista tutta una serie di significati: nel principio creò, con Logica creò, un Fondamento creò, stabilendo creò, l'indefinibile creò, etc. Tutti questi significati non resi noti nelle traduzioni, introducono quella che per il popolo ebraico è la Vera Storia della Creazione dell'Esistenza e dell'Habitat umano ed animale. Prima viene creata la base, la Logica, ossia le Leggi della Fisica ed il software del nostro cervello. Il libro di proverbi al cap. 8 insiste su questo punto: prima la Logica, quella inculcata nel nostro modo di ragionare, di esseri creati con un software anch'esso creato; poi, basandosi su questa, furono create tutte le altre cose. Il Fondamento sono le dimensioni spazio-­‐tempo e le altre dimensioni della Cabalà (la tramandazione ebraica orale e segreta), create prima e introdotte nel nostro software, lo spirito del cervello umano, l'Immagine. Le teorie dell'ebreo Einstein, apprese con l'aiuto della Cabalà ebraica sono state nello stesso tempo costruttive e distruttive, peculiarità di questo antico sapere, caratteristica di questo popolo antico. L'Evoluzione ha sofferto non potendo spiegare lo spirito interiore, la nascita della logica umana presente anche in Natura nelle sue inviolabili leggi fisiche. Questa era oscura rivede un po’ di luce solo in questi ultimi decenni con Behe e Charon, esponenti rivoluzionari del sapere e potere scientifico globale. Behe, nel suo Darwin's Black Box dimostra l'insostenibilità della teoria dell'Evoluzione delle Specie rendendo nota la complessità irriducibile presente nei microrganismi e negli organi degli animali come l'occhio, paragonabile ad una sofisticata telecamera, ma che se fosse privato di uno solo dei suoi tutti essenziali componenti diverrebbe cieco. Una rivoluzione scientifica quella di Behe, l'esempio della trappola per topi è chiarissimo anche ai meno colti. Propone un'alternativa al mito e al dogma evoluzionista: L' Intelligent Design, Progetto Intelligente, accolto nel Paese più democratico del mondo, dove quasi il 50% degli americani non ha mai creduto nell'Evoluzione perché sempre presentata nella sua reale essenza dai Mas Media americani: "una mera ipotesi"; definita anche: "una stupida filosofia del materialismo". Ma più che Behe, fu Charon a portare una vera novità Scientifica, ma anche antica verità filosofica. Egli vede lo Spirito nella materia inanimata, riesce a distinguere fra elettroni dell'essere umano e quelli della materia inanimata. Vede lo stesso Spirito nel microcosmo e nel macrocosmo. Pare che affronti temi religiosi, non si capisci più nulla: a volte pare che non si distinguono più i confini fra religione e scienza, parla di immortalità dell'anima. Lo Spirito, per Charon, è nella materia, negli elettroni che girano sempre, mossi da un'energia ignota, intorno ai nuclei dei loro atomi. L'antica letteratura ebraica e la Cabalàh fecero notare tale aspetto della materia già millenni prima, la stessa Bibbia dichiara solennemente: "D-­‐o fa il Cielo e la Terra" non fece al passato ma "fa", al presente, lo stesso verbo ('assàh,'osè) usato per la creazione dell'Immagine dell'uomo, dello spirito interiore dell'uomo viene usato per lo spirito di tutta la materia. Essa, animata ed inanimata è continuamente mantenuta all'esistenza dallo Spirito, dall'energia atomica che la fa esistere. Proprio questo è il senso del tetragramma del Nome Divino: portare all'esistenza, Fa Esistere. La parola "spirito" in ebraico significa anche vento e il significato stretto del termine stesso designa una "forza invisibile". "Torre: un terzo si brucia, un terzo viene inghiottito, un terzo è noto". Torre, ossia grattacielo, simbolo delle grandi Città dove si studia, la sede delle Università, dove nascono, si discutono e si dibattono le idee. Torre, simbolo del controllo, simbolo delle capitali dove risiede il governo delle nazioni. Torre, da dove viene dettato il "potere scientifico", il controllo delle masse; che specula rielaborando antiche filosofie spacciandole per verità assolute imponendo al mito il titolo di Scienza. Torre, le città con le torri sono le città coi grattacieli, le città dove la gente vive nei palazzi un appartamento sopra l'altro, uno accanto all'altro. Dove la densità demografica è alta, dove non c'è spazio per la bellezza della Natura, dove tutto è regolato cronometricamente dagli orologi da polso e dai telefonini tascabili. Dove la gente dedicata alla libera riflessione è chiusa negli appartamenti col telecomando alla mano, condizionata dal potere televisivo imponente e dall'ambiente costituito dalle comodità costruite dalla moderna industria tecnica. Dove l'uomo solo, lontano dal suo ambiente naturale è preso da mille incubi e preferisce le idee evoluzionistiche adatte al proprio materialismo, conseguenza della propria depressione mentale che non gli permette di vedere i colori, i profumi della Natura ed il cinguettìo degli uccelli. Torre, dove non importa ciò che realmente è, ma ciò che è falsamente noto, ben visibile, condiviso da chi sta sotto. Non importa quanto sia vero l'evoluzionismo, ciò che importa alla Torre è che le masse di sotto ci credano e che credano sia una verità assoluta, un prodotto della Scienza, dunque di buona qualità e non della Filosofia o della Religione. Si dà alle masse, oppresse dal continuo materialismo imposto dai negozi delle città, una possibilità di scelta fra le due equazioni: Evoluzione=Scienza=razionalità e Religione=Fede=irrazionalità . L'importante non è che le equazioni siano vere, ma che siano ben note e che la gente ci creda per poter essere poi controllata dal potere scientifico-­‐commerciale. A tal punto che chi non crede all'Evoluzione debba essere considerato un diverso, un bigotto. Solo lo studente che fa le domande all'aula universitaria viene detto che la data teoria evoluzionistica ha bisogno di perfezionarsi, di inventarsi nuove ipotesi, ancora alla ricerca di quei fossili che contengano quei tanto predicati mutamenti su cui la teoria stessa si basa. Lo Studente che si ribella, che si rifiuta di credere all'imposizione "scientifica" viene accusato di bestemmiare contro il dio "Scienza" posto in cima alla "Torre di Babele" e reso ben noto a tutti. Ad uno dei più grandi Genetisti italiani, ex "capo" dell'Associazione Genetica Italiana, per aver scritto una serie di saggi contro l'Evoluzione lo si ridicolizza dicendogli di aver smesso di occuparsi di Genetica. Una libertà perduta. Cosa inammissibile. Il lavoro di Behe, non può bastare finché non sarà reso ben noto ed il lavoro di Charon non può e no deve far parte dell'aula scientifica. La ricerca delle origini non appartiene nemmeno a loro, ma possono contribuire per alleviare i dolori del veleno evoluzionistico che inquina i corpi scientifici degli enti di ricerca, dei politecnici e delle università. "Torre, un terzo è noto" sono i miti della Storia, è l'attuale Scienza mitologica dell'Evoluzione, che ingoia le credenze religiose, sostituendosi ad esse. Essa Scienza rimane su nella Torre, ben nota a tutti, ben onorata da tutti, che ingoia tutte le altre idee rimanendo lei sola al centro dell'attenzione mondiale. Le altre idee sono da lei ingoiate, ingoiate dalla sua imponenza, dalla sua avidità, dalla sua golosità di essere lei stessa adorata al posto della religione e venerata al posto della filosofia. Il controllo della Torre ora passa, dal potere religioso, che nel passato si mostrò crudele, al potere scientifico del falso dio Scienza controllore di tutte le idee. La Torre stabilisce la convenzione: la Scienza Convenzionale, la Storia Convenzionale, l'Archeologia convenzionale, conviene a tutto, convenziona tutto e nasconde ciò che non può convenzionare imponendogli il nome di Top Secret. Il Top secret è il boccone che di tanto in tanto si ingoia, quello che potrebbe dare qualche punto a favore ai suoi nemici, rimettendo in discussione le sue convenzioni e perdendo un po’ della sua tanto venerata notorietà. L'Evoluzione è l'inquinamento della Scienza, il veleno delle università, la droga dei politecnici. Strappiamo alla Scienza l'Evoluzione e riavremo l'Immagine perduta. Strappiamola dalle sue mani, strappiamola a pezzettini piccoli piccoli e buttiamola nel fuoco. Bruciamo la sua notorietà, rendiamola nulla manifestando pubblicamente la sua insussistenza logica. Buttiamola fuori dall'aula scientifica, buttiamola in mare, diamola in pasto ai filosofi veri. Avremo una Scienza libera dal mito, che si occupa del suo lavoro e... perché no? Anche un po’ più economica, dato che siamo noi in fin fine a pagare le ricerche scientifiche per teorie futili. Togliamo alla Scienza l'alto volume della presunzione. Lasciamo un po’ di bianco, abbassiamo il volume, creiamo un po’ di silenzio benefico, lasciamo il mistero e la ricerca delle origini alla nostra libera fantasia, alle nostre filosofie, alle nostre religioni. Scendiamo dalla Torre, usciamo dalla Città, visitiamo gli Zoo e i parchi naturali, godiamoci la bellezza dell'Immagine naturale, sentiamo la sua musica, annusiamo i suoi profumi e poi chiediamoci: ma come è possibile che tutto qui fuori è così bello? L'Immagine sta fuori, ci aspetta lì. L'Immagine è la Luce, L'Evoluzione sono le tenebre. L'Immagine è illuminata dal Sole, l'Evoluzione sta dentro le nostre case buie di città. L'Immagine sta dentro di noi e fuori di noi. L'Immagine è il prodotto della Luce. La Luce bianca sono tutti i colori messi insieme, essa colpisce gli oggetti, questi riflettono i loro colori assorbendo tutti gli altri. I colori sono percepiti dalle lenti naturali dei nostri occhi, i quali secondo la complessità irriducibile di Behe, non possono essersi evoluti. Sono stati creati così, come sono, e con tutta la loro bellezza. I nostri occhi, attraverso impulsi elettrochimici trasmettono l'Immagine dentro di noi. L'Immagine da noi contemplata è ricostruita dal nostro cervello. Esso è un rigeneratore, ma anche un generatore di immagini. Quando creiamo, il nostro cervello genera l'Immagine al suo interno: il progetto; successivamente lo trasportiamo su carta come una stampante collegata ad un PC. Poi la nostra bocca da ingegnere darà gli ordini agli addetti ai lavori e questi a sua volta immetteranno l'Immagine del progetto dentro di loro per poter creare. Il nostro cervello è l'Immagine, esso rappresenta Colui che ci creò. I nostri occhi, le nostre mani, la nostra bocca, le nostre orecchie, tutto il nostro corpo sono adatte a creare, a costruire, costruire case, ponti, dighe, industrie, ma anche semplici disegni, i giocattoli per i nostri piccoli e anche le torri. Tutte cose costruite con la stessa Logica del software del nostro cervello e con l'aiuto del nostro fisico. Tutti noi stessi siamo l'Immagine, la rappresentazione di chi Creò con la stessa Logica. Lo rappresentiamo e siamo simili a Lui: noi siamo piccoli creatori, Egli è il Creatore di cose grandi, della stessa Logica con cui noi creiamo e Lui Stesso Crea nella nostra dimensione spazio-­‐tempo la quale, Lui Creò prima di tutto. L'Immagine è anche rappresentazione di qualcosa o di qualcuno. Noi rappresentiamo Lui. Con l'Amore, col senso di Giustizia, che ci fa costituire i tribunali. Siamo i re, gli amministratori dell'intero pianeta Terra. Noi somigliamo a Lui e lo rappresentiamo. Siamo a Sua Immagine e Sua Somiglianza. Gli altri animali, fra cui le scimmie non fanno quello che facciamo noi, non sono noti come creatori, non costruiscono stazioni spaziali e Shuttle, non costruiscono ponti, non costituiscono tribunali, non fanno gli avvocati, non mettono la cravatta, non hanno il senso dell'arte creativa. Non hanno l'Immagine interiore. L'Immagine è la Luce, l'Evoluzione è le tenebre. In ebraico per la Luce si usa il verbo "yazar"=dare una forma, perché la Luce quando investe gli oggetti dà loro la loro forma. L'assenza di Luce sono le tenebre. Per l'imponenza delle tenebre è usato il verbo "barà"=creare. Barà designa le cose imponenti, note, visibili ad un primo sguardo. Le tenebre dell'Evoluzione non ci permettono di vedere le forme del mondo, la bellezza dei colori, visibili solo con la Luce, l'Immagine. Ne risulta che: Astri, Terra, Dinosauri, Uomo e Tenebre sono le cose più imponenti. Per creare questi, come abbiamo visto precedentemente, viene usato lo stesso verbo "barà". Se Tenebre=Evoluzione e Uomo=Immagine ne viene fuori che: Evoluzione ed Immagine sono due cose imponenti. La prima è imponente e resa nota attraverso la Torre, il suo commercio, il suo materialismo; l'altra attraverso la ragione, i sillogismi, la sua nota bellezza. Due imponenze fra cui scegliere. L'Una, l'Immagine, ti permette di vedere anche le altre imponenze ed essere saggio, l'altra vede solo una sola imponenza, solo se stessa, le Tenebre, l'Evoluzione. "Yozer Or uvorè Hhoshech" = Formatore della Luce e Creatore delle Tenebre. (Ishaia 45:7) In questi termini l'assoluto monotesismo ebraico si presenta in un confronto col dualismo dell'antica religione zoroastriana. E' D-­‐o stesso che si rivolge al re Ciro di Persia affidandogli un compito, costituendolo da ora in poi, suo messia. Egli gli dice con queste parole che il D-­‐o del bene Ahura Mazda (in persiano:Signore Saggezza) da lui adorato, altro non è che lo Stesso D-­‐o di Israel, lo Stesso che gli parla. Anche colui che lui crede sia il suo antagonista, il dio del male del dualismo persiano, al quale poi si inventò il nome di Satana, altro non è che sempre lo Stesso D-­‐o di Israel. Egli è il Controllore Assoluto di tutte le forze della Natura. Secondo i saggi del Talmud ogni generazione ha due forze contrapposte, due imponenze ben note fra cui l'uomo col suo libero arbitrio può scegliere. D-­‐o pone dinnanzi ad ogni uomo due vie fra cui scegliere: 1) La via delle Tenebre, della Stupidità, del Materialismo che lo rende schiavo, dell'Evoluzione. 2) La via della Luce, della Saggezza, della Spiritualità che lo libera, dell'Immagine. Scegliamo dunque la via della Luce per poter vedere l'Immagine e far dileguare le tenebre dell'Evoluzione. Come abbiamo visto in queste parole del capitolo di Ishaia vengono usati termini ebraici molto precisi: per la Luce: yozer=Formatore, Colui che dà la forma. Chissà? Forse è anche un punto a favore della teoria quantistica, detta appunto anche corpuscolare e verrebbe data la forma anche ai corpuscoli, alle supposte particelle di Luce. Anche qui è il caso di notare che sono state formulate due teorie per la Luce: una quantistica=materiale, l'altra ondulatoria=spirituale. Una sola teoria non spiega tutto. Non può spiegare tutto e non sapendo in realtà cosa sia la Luce, si propongono due teorie. Ora non vorrei entrare nel campo delle speculazioni filosofico-­‐scientifiche di Charon, ma pare proprio che la Luce abbia queste due caratteristiche: una spirituale e l'altra materiale. Pare che la materia della Luce contenga in se lo spirito. Come se lo spirito stesso non può sussistere senza la materia. Un po’ come Aristotele che afferma che l'Anima non può vivere fuori dal corpo. Se il corpo vive lo spirito vive, se lo spirito vive il corpo vive, due cose inseparabili che viaggiano sempre insieme come le supposte teorie della Luce. E' il caso di notare che nella Creazione del Genesi Biblico, come detto anche prima, viene usato il verbo yazar per crearne il corpo, la forma. Nel primo capitolo, l'uomo, con l'uso di questo verbo, viene creato animale insieme agli animali . Nel capitolo successivo invece si scende nei particolari l'Uomo viene formato, D-­‐o lo formò(yazar) dalla polvere della terra ossia dagli elementi base che compongono la materia. L'uomo dunque anche per la Bibbia proviene dalla materia inanimata, ma essa materia, al contrario dell'Evoluzione, diviene viva quando riceve il respiro della vita, l'alito vitale, lo spirito interiore che vive nella materia, lo spirito che l'alimenta. Ma l'Uomo quando muore torna indietro nella condizione di prima, in quella primordiale precedente alla creazione del primo esemplare umano: Adam. La luce diviene buona se oltre alle forme geometriche ci fa scorgere anche la bellezza estetica, l'arte esteriore e interiore dello spirito, dell'Immagine. Perdendo l'Immagine l'Uomo ritorna nella sua condizione primordiale, non solo un primato scimmiesco, ma ancora di più: la polvere della terra. E cosa c'è di più umiliante di essere assimilati alla polvere della terra? "Polvere sei", in questi termini D-­‐o si riferisce ad Adam dopo la disubbidienza. Essa disubbidienza porta l'uomo a perdere lo spirito interiore divenendo nulla, solo minuscola materia inanimata quale è la polvere. Non è dunque la questione dell'umiliazione la differenza base fra Evoluzionismo e Creazionismo perché abbiamo visto che proprio in quest'ultimo l'umiliazione nota è la polvere. L'uomo è invitato a riconoscersi polvere. Nell'Evoluzionismo invece l'uomo vede se stesso un primato scimmiesco, non ricorda più il suo stato inanimato formulato nel paleozoico. Non gli viene istintivo ricordarsene perché troppo lontano il tempo e troppo illogico il pensare che dalla materia inanimata, dopo le mitiche fasi supposte, venga fuori il primato scimmiesco che vede nel suo specchio distorto e buio. Buio, Tenebre, per queste invece il capitolo di Ishaia usa il verbo "barà", per sottolinearne la notorietà. D-­‐o è anche Creatore delle Tenebre imponenti, del buio imponente dello specchio distorto in cui l'uomo vede se stesso primato scimmiesco. Un buio che non gli fa vedere null'altro che mitiche leggende. L'uomo però può scegliere fra questa cosi tanto attraente imponente stupidità e la Saggezza della Luce dello Studio e del vero progresso scientifico. L'evoluzione ha prodotto l'inquinamento del nostro pianeta perché dimenticando l'immagine ci siamo concentrati solo nella funzione, nella forma. La costruzione della nostra comodità materiale ci ha reso avidi a tal punto che abbiamo solo pensato al nostro profitto e non abbiamo voluto spendere quel poco in più che sarebbe servito per l'eliminazione dei materiali inquinanti. Quello che interessa all'uomo è solo il suo profitto e la sua comodità nelle torri delle città dove vive e non la bellezza dell'Immagine che c'è nei paesaggi naturali che ha abbandonato. Per cercare di sminuire le evidenze creazioniste così bravo è a ripetere a pappagallo la solita frase di Einstein senza capirne neppure il significato: "Nello spazio nulla si crea, niente si distrugge, ma tutto si trasforma". Se è cosi bravo a ripetere che tutto si trasforma perché non è stato capace di trasformare tutti i materiali inquinanti in nuove creazioni? Dimentica la posizione dell'osservatore, la posizione di chi sta al di fuori del ciclo e crea e controlla il ciclo stesso. Dimentica che per trasformare ci vuole l'Energia, la stessa energia creatrice. Dovrebbe invece dedurre dal secondo principio della termodinamica che l'Energia non può creare se stessa e che la vita, come dimostrò Pasteur si sviluppa solo da altra vita. L'idea di D-­‐o è l'evidenza tramandata dagli albori della Storia dell'umanità. E' la grandiosa imponenza presente nella perfezione della funzione incompresa delle multispecie di vegetali e animali, del ciclo dell'Habitat vivente e nella meravigliosa bellezza dei paesaggi naturali. "Attem 'edai"= voi siete miei testimoni. Così secondo Ishaia, Dio ripete più volte al popolo di Israel, che conserva la sapienza meno nota di tutte, la sapienza nascosta, parte di quella antica sapienza del primo gruppo divenuto nomade nella scissione di Babele. Israel è il testimone della Creazione di D-­‐o. Non una fede dunque, ma una testimonianza. Il credere nel D-­‐o Creatore, per la storia biblica è stata sempre la cosa più ovvia. Chi lo nega è a tal punto paragonato all'insensato, allo stupido. D-­‐o è Storico, parte della Storia, protagonista principale dell'intera storia dell'umanità e particolarmente lo è per il popolo di Israel. La tramandazione orale ebraica dice che Adam primo uomo della Storia fu il primo testimone della Creazione di Dio. Egli vide se stesso creato e nel contempo vide le bellezze paradisiache dell'Eden create proprio per lui. Se esse bellezze non fossero state già lì, create, egli avrebbe fatto di tutto per crearsi da se delle bellezze simili a quelle. La sua mente logica del suo interno individua la stessa sapienza logica creatrice presente all'esterno. D-­‐o gli parla, gli trasmette la saggezza, gli riempie la memoria del suo cervello, mette a posto e collauda il software della più nobile macchina mai creata nell'universo: il cervello umano. Dio però sta all'infuori della Logica perché Egli è il Creatore stesso della Logica, il Creatore delle leggi universali di tale Logica. Egli crea la Logica ed entra a farne parte creando l'uomo e per l'uomo. La nostra logica umana non può definire D-­‐o, perché noi siamo esseri creati che funzionano con un cervello creato dove gira un software creato. La dimensione creata spazio-­‐tempo crea nella mente creata concetti anomali, incompresi, come l'Infinito. L'infinito non può definire Dio. Egli sta oltre l'Infinito. Il nostro concetto stesso di infinito è di per se una limitazione e niente può limitare Dio. L'infinito matematicamente può essere generato dalla convenzione del sistema numerico usato. Per esempio prendiamo in esame la frazione 1/3. Per esprimere questa nel linguaggio aritmetico decimale otterremmo un numero periodico:0.3 con una serie di cifre (3) che si ripetono all'infinito. Un numero all'infinito indica qui una grandezza ben finita risultato dell'anomalia della convenzione decimale usata. Il problema si risolve se invece usiamo un sistema numerico adatto come ad esempio il sistema trecimale, di soli tre cifre. In tale sistema scriveremo la frazione 1/3 così: 1/10, ottenendo così il numero finito: 0,1 che esprime perfettamente la grandezza della frazione 1/3. D-­‐o è dunque al di fuori della convenzione umana. D-­‐o per il popolo di Israel, nella Rivelazione del Sinai è Uno, Unico, il Vertice Controllore di tutte le forze esistenti e il Sommo Legislatore Universale e Supremo Formulatore di tutte le leggi della Logica conosciuta e di tutte le logiche e dimensioni a noi sconosciute. Adam testimonia verbalmente a Lamech, Lamech a Noè, Noè ad Abramo. Abramo è detto il quarto testimone della Creazione di Dio. Abramo testimoniava a tutta la sua generazione come un testimone espone verbalmente le sue testimonianze in un comune tribunale. D-­‐o non è il risultato della Fede, non per l'Ebraismo; ma per esso è la tramandazione antica, la testimonianza antica. Egli è Vero come vera è la realtà che contempliamo tutti i giorni della nostra fugace esistenza. Non può dunque essere valida; per il popolo antico di Israel, che attraversa tutte le epoche, tutti i miti e leggende, tutte le persecuzioni continue delle religioni; non è valida l'equazione D-­‐ o=Fede=Religione=Irrazionale. D-­‐o è invece la base della nobile teoria che spiega tutto. L'evoluzionismo è un'invenzione, D-­‐o è una tramandazione. Il popolo di Israel nella sua Storia ha parlato con Lui e Lui parla con il Suo popolo primogenito. D-­o è Storia. Argomentazioni trattate e che saranno trattate più ampiamente in seguito. 1)L'Immagine è l'aspetto artistico esteriore, la bellezza delle cose create dall'uomo e quella del mondo naturale. 2)La Somiglianza fra le due Immagini. 3)L'Immagine è la capacità dell'uomo di immaginare ossia creare immagini virtuali nella propria mente esternandole poi nelle sue creazioni. 4)L'evidenza di una Creazione del mondo dall'applicazione dello stesso criterio di immaginazione e creazione dell'uomo. Considerazioni filosofiche: 1) L'uomo è creatore di meccanismi funzionati relativamente semplici. 2) Nel mondo naturale vi sono meccanismi funzionanti complessi. 3) La Somiglianza delle funzioni dei due meccanismi. Deduzioni filosofiche: 1) Il mondo naturale ha un Creatore. 2) Esso Creatore è il D-­‐o Storico delle varie religioni del mondo. L'uomo: 1) L'Immagine è l'Intelligenza umana, la psiche, lo spirito interiore. 2) La Logica dell'Intelligenza umana è la stessa Logica delle leggi della Fisica. 3) Il Mondo fisico sussiste in base alle leggi della Fisica e in base ad un'energia ignota. 4) I'Umanità sussiste in base alle leggi create dalla Logica dell'Intelligenza umana. L'uomo è legislatore e giudice. La ricerca delle origini. 1)L'Evoluzione è la ricerca delle origini delle funzioni tipicamente meccaniche degli organismi viventi. 2)L'uomo non è costituito solo di funzioni biologiche, ma ha anche una coscienza, un'intelligenza, la facoltà di ragionare. 3) La vera ricerca delle origini deve includere anche l'origine della coscienza, dell'intelligenza, dello spirito interiore e della bellezza esteriore. L'Evoluzionismo. 1)L'Evoluzionismo è una filosofia di vita, un modo di vivere laico, che rifiuta l'idea del D-­‐o creatore insegnato dalle religioni e pertanto di sottomettersi alle sue leggi. 2)l'Evoluzionismo è principalmente la religione dell'Ateismo. 3)L'Evoluzione sono una serie di teorie pseudoscientifiche nate per sfuggire al potere religioso oppressivo. 4)L'evoluzione è l'alternativa al Creazionismo Biblico, ma solo secondo le tradizionali traduzioni delle bibbie. 5)Le teorie evoluzionistiche non sono in contrasto con il testo ebraico della Bibbia. 6)L'Evoluzionismo si illude di poter escludere D-­‐o, ma ciò non è possibile perché l'energia e l'ambiente, dove sarebbero avvenute le supposte selezioni, non si creano da soli. 7) Il Caso implica un'energia iniziale ed una scelta. 8) Il Caso Assoluto è l'intervento di D-­‐o espresso nella complessità di eventi. Il Creazionismo. 1)Il Creazionismo moderno è principalmente la critica all'Evoluzionismo. 2)Esso pone nuove basi più rigide nel campo scientifico pretendendo di sostituire le basi deboli dell'Evoluzionismo. 3)Il Creazionismo non può far parte della Scienza perché il metodo scientifico è un metodo rigido fondato sulla stretta logica matematica mentre Creazionismo ed Evoluzionismo sono concezioni filosofiche. 4)Il Creazionismo Biblico ossia il racconto della Creazione del Genesi letto nella sua originale lingua ebraica è Storia Vera, secondo il metodo storico( a cui appartiene la ricerca delle origini). La Religione. 1)Le religioni del mondo derivano da un'unica antica primordiale religione. 2)Essa religione è l'antica religione del personaggio storico Noach (Noè). Teismo. 1)Il termine italiano "dio" traduce vari termini ebraici biblici con significati vari, quelli che seguono sono i principali: a)E-­‐L-­‐O-­‐H-­‐A, di radice "alah"=giuramento, giudizio, sentenza. Significa Giudice, Legislatore. Riferito soprattutto a Dio. Grammaticalmente è nome proprio perché autodeterminato. b) E-­‐L-­‐O-­‐H-­‐I-­‐M, dipende dalla frase in cui è inserito può essere: 1) il plurale di eloha, e in tal caso è riferito agli dei stranieri del politeismo e ai ministri delle nazioni; 2) nome astratto al superlativo indefinito e significa: Giudice Supremo o Legislatore Universale. Riferito principalmente a D-­‐o e spesso grammaticalmente è nome proprio perché autodeterminato. Riferito anche al tribunale superiore della nazione ebraica: il Sinedrio. c) E-­‐L , di radice "ul"=forza. Significa: Controllore di forze. Potente. Riferito a D-­‐o e anche agli dei stranieri del politeismo. Riferito anche a uomini potenti, ministri, condottieri, eroi. d) E-­‐L-­‐I-­‐M, plurale di E-­‐L , non è mai riferito a D-­‐o, non è mai usato come superlativo indefinito (come il caso di " E-­‐L-­‐O-­‐H-­‐I-­‐M"). Si riferisce agli dei stranieri o agli eroi umani. c)E-­‐L-­‐I-­‐L di radice "alal"=negazione, nullità. Riferito ai falsi dei stranieri e agli idoli. 2)I termini ebraici riferiti a D-­‐o sono usati sia come titoli sia come nomi propri. E' un caso particolare in cui un titolo si trasforma in un nome proprio. 3)Un nome in ebraico indica la caratteristica principale della persona che lo porta. 4)Il D-­‐o, Giudice Supremo e Legislatore Universale per la Bibbia ha anche un Nome Proprio. Il significato di tale nome è in relazione col verbo essere. Significa principalmente: portare all'esistenza. Esprime il senso dell'energia che provoca il moto nell'interno degli atomi costituenti la materia e delle leggi che regolano tutto l'arco dell'esistenza stessa. 5)Un termine che nelle traduzioni delle bibbie sembra essere riferito a D-­‐o, in ebraico può indicare un Suo rappresentante. 6)Il rappresentante di D-­‐o generalmente è un profeta o un giudice che applica le Sue Leggi. Il termine ebraico: "zelem" = Immagine, esprime anche questo concetto. 7)Nell'Ebraismo i rappresentanti di D-­‐o hanno anche il titolo di mashiach, tale termine ebraico in italiano è tradotto alternativamente coi termini: unto e messia. 8)Nelle principali religioni, compresa quella ebraica esiste il ruolo di Pontefice che è un rappresentante della divinità. 9)Tale ruolo nella Bibbia è un mashiach per eccellenza ed è un doppio incarico di re e sacerdote. 10)I rappresentanti di D-­‐o generalmente hanno poteri soprannaturali. 11)Il primo Pontefice della nostra era è il personaggio biblico Shem, uno dei tre figli di Noè. Nella Bibbia esso è chiamato: Malchi Zedek. In ebraico significa: Re Supremo della Giustizia. Ossia il re dei re, il Re dell'intero pianeta Terra. 12)Le religioni hanno ereditato nelle loro tradizioni questo concetto di rappresentanza, possessore di poteri soprannaturali e "costruttori di ponti" fra la divinità e l'umanità. 13)Ai re dell'antichità era solito associare loro dei poteri soprannaturali e porre loro il titolo di "dei". Affidabilità: 1) Ogni disciplina ha un suo metodo di applicazione e verifica in base al quale ogni sua affermazione acquista affidabilità. 2) Le discipline tecniche hanno un metodo di applicazione rigido basato sulla logica matematica e un metodo di verifica pratica o di collaudo del prodotto finito. 3) Le discipline letterarie hanno un metodo di applicazione proprio, meno rigido, non sempre verificabile, tuttavia le loro affermazioni hanno la loro affidabilità. Pertanto è il metodo usato nella disciplina che stabilisce il grado di affidabilità di ogni sua affermazione. Es. Un ingegnere elettronico formula una teoria secondo cui un transistor costruito in un dato modo acquista proprietà evolutive tali da permettergli di evolversi ed adattarsi al funzionamento di un circuito complesso trasformandosi così, dopo un anno circa, in un eccellente circuito integrato. La teoria, se fosse vera, sarebbe di grandissima utilità perché ci risparmierebbe processi industriali lunghi e costosi. Basterebbe semplicemente produrre esclusivamente quel modello in grandi quantità e distribuirlo direttamente alle catene di assemblaggio per un larghissimo impiego. Ci siamo risparmiati ingegneri progettisti, disegnatori e lunghi calcoli, nonché il personale addetto al collaudo. Infatti un modello del genere avrebbe solo bisogno di essere inserito nel circuito e aspettare il tempo necessario perché si evolva ed acquisti le caratteristiche finali richieste. Se invece la teoria risultasse falsa sarebbe completamente inutile. Pazienza. Dovremmo contentarci dei nostri metodi tradizionali. Per scoprire se la teoria è utile o meno dovremmo applicare un metodo di verifica sperimentandola in laboratorio. Prima però di comprare il costoso esperimento verificheremo l'affidabilità del metodo usato nella formulazione della teoria. Se dopo tale verifica ne verrà fuori che l'ingegnere ha usato un metodo filosofico non saremmo disposti a fare investimenti perché le probabilità che un circuito elettronico funzioni seguendo una logica filosofica sono praticamente nulle. Si dà però il caso che l'ingegnere è talmente sicuro che il metodo usato sia quello giusto e vera la sua teoria, da essere disposto a far mettere al suo carico le spese dell'esperimento. Per sapere se la sua teoria è vera o falsa staremo in osservazione in laboratorio per un periodo di un anno, solo allora l'ingegnere potrà dimostrare a sue spese che il modello inventato funzioni. Oggi la Fisica e la Biologia vantano una certa sicurezza tecnica, ma nessun fisico o biologo sarà mai disposto a formulare teorie utili applicando metodi filosofici per il semplice fatto che essi sanno bene che nulla funziona nel mondo reale usando tali metodi. Per l'ingegnere elettronico abbiamo ipotizzato un periodo di un anno che è monitorabile e quindi perfettamente verificabile la teoria. I genetisti sanno bene che i periodi supposti dall'evoluzionismo non sono monitorabili e che pertanto le loro teorie sono completamente inutili. Non avremmo mai dunque un biologo convinto, come l'ipotetico ingegnere, che sarà disposto ad accollarsi le spese dell'esperimento per dimostrare anche una sola minima mutazione, nemmeno se gli dicessimo che applicando una variante della teoria della relatività riusciremmo ad accorciare il tempo da 10 milioni di anni ad un solo anno solare. Perché sa benissimo di non capire appieno le funzioni biologiche degli organismi viventi e che non è solo la questione del tempo il problema, ma nemmeno saprebbe come impostare lo stesso esperimento. Sa bene che l'ambiente nuovo dove si ipotizza che avvenga una selezione naturale tale da causare anche la seppur minima mutazione è solo frutto di mera fantasia. Ma se la Biologia per formulare la teoria dell'evoluzione delle specie ha usato un metodo filosofico e pertanto inutile, come mai allora la si considera affidabile? Nessun Biologo sarà mai disposto a far sua la suddetta teoria, ma si limiterà semplicemente a prestarci fede. Se è un ricercatore si impegnerà nella ricerca degli elementi mancanti applicando la sua filosofia e sperando che altri ci credano.