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MAGO s.m./agg.
0.1 maga, mage, maghe, maghi, magho, magi, magie, mago, magu, magy, mai,
masgie, may, mazi.
0.2 DELI 2 s.v. mago (lat. magum).
0.3 Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.): 2.1.
0.4 In testi tosc.: Guittone (ed. Leonardi), a. 1294 (tosc.); <Tesoro volg. (ed.
Gaiter), XIII ex. (fior.)>; Cronica fior., XIII ex.; a Lucidario pis., XIII ex.;
Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.); a Lucano volg., 1330/1340 (prat.); Cavalca,
Specchio de' peccati, c. 1340 (pis.).
In testi sett.: Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.); Scritti spirituali ven., XIII;
Poes. an. bologn., XIII; Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Elucidario,
XIV in. (mil.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Enselmino da
Montebelluna, XIV pm. (trevis.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).
In testi mediani e merid.: Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Cronaca
volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.).
In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).
0.5 Locuz. e fras. arte di maghi 1; arte maga 3; arti maghe 3.
0.6 N Si riuniscono qui, vista l'identità dell'etimo, i lemmi mago e magio (sing.
rifatto in epoca moderna a partire dal pl. magi, per distinguere da mago i
personaggi evangelici).
Quanto a 2.1, secondo l'Enc. Cattolica s.v. magi, i nomi popolari, att. nell'es.
[8], si sarebbero diffusi intorno al IX sec.; per quanto riguarda invece la
regalità: «il titolo di re è attribuito ai m., sembra per la prima volta, da S.
Cesario di Arles [vissuto fra la fine del V e la p.m. del VI sec.] e da alcuni
apocrifi: pare derivi da Ps. 71.10 o Is. 60.3». Negli ess. [14, 15, 17] si dice che
i Magi sono "re", ma non è att. in antico il sintagma re magi.
0.7 1 Persona capace di produrre, mediante speciali formule e rituali (gen. di
natura esoterica), effetti straordinari, apparentemente in contrasto con le leggi
naturali e non giustificabili razionalmente; persona in grado di esercitare
particolari poteri partecipando delle forze occulte immanenti alla natura
(segnatamente le forze demoniache). 1.1 [Appellativo del Simone che tentò di
acquistare da Pietro il potere di amministrare lo Spirito Santo (Atti degli
Apostoli)]. 2 Aristocratico persiano appartenente alla casta dei sacerdoti del
culto di Zoroastro. Estens. Regnante persiano. 2.1 Plur. I tre sapienti orientali
che seguendo la stella cometa si recarono a Betlemme per adorare Gesù Cristo
appena nato. 3 Agg. Lo stesso che magico. Arte maga, arti maghe: magia.
0.8 Elisa Guadagnini 27.09.2011.
1 Persona capace di produrre, mediante speciali formule e rituali (gen. di
natura esoterica), effetti straordinari, apparentemente in contrasto con le leggi
naturali e non giustificabili razionalmente; persona in grado di esercitare
particolari poteri partecipando delle forze occulte immanenti alla natura
(segnatamente le forze demoniache). || Gen. associato, nei contesti, ad una
provenienza orientale.
[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 2, cap. 10, vol. 1, pag. 255.16: Egli
fece avocolare un mago, chè aveva lo spirito maligno del diavolo.
[2] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 194.30: Zulian [[...]] magi e astrologi
domandava se 'l podesse esser fato imperador...
[3] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 119, pag. 189.8: In tutte queste province non à medici
[[...]], e quando elli ànno alcuno malato, mandano per loro magi e incantatori di
diavoli. E quando sono venuti al malato, [[...]] l'uno di questi magi cade in terra co la
schiuma a la bocca e tramortisce, e 'l diavolo gli è ricoverato in corpo.
[4] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 16.3047, pag. 309: E lo
zaffiro [[...]] vale agli idromanti / Ed alli magi per virtù che face, / Ché solve il
cattivato con lor canti.
[5] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 4, pag. 71.5: 'l detto Nabucdonosor sognòe una
notte uno terribile sogno [[...]] Fece convocare li magi, arioli, ed indovini ed astrologi
d' Assiria e da l'Oriente, alli quali disse: sognai cotale notte uno sogno, il quale m'hae
molto ispaventato...
[6] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 4, vol. 1, pag. 31.5: Issu medemmi
Xerses, [[...]] mitendusi in cori de invadiri Lacedemonia, maravillyusi signali li avinni
a la cena [[...]] Per la qual cosa consultati li magi, amunerulu que issu si astinessi da
chò c'avia propostu...
[7] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. VI [Phars., VI, 413­506], pag. 109.2: Ancora
la terra di Tessalia ingenera ne' suoi scolgli herbe nocenti e sassi che sentono i magi
incantanti segreto male.
[8] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 12, pag. 406.14: Allora i Rutoli
salutano l'augurio gridando, espedisconsi le mani; e Tolunnio mago indivinatore
prima parla...
[9] Cavalca, Specchio de' peccati, c. 1340 (pis.), cap. 10, pag. 73.17: nel Levitico si
dice: Non declinate ai magi, e arioli, e non dimandate da loro neuna cosa, e non
indivinate, e non osservate i sogni.
[10] Gl Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 7, pag. 35.9: Faraone [[...]]
fece chiamare li suoi malefici, cioè incantatori di dimonii, li quali si chiamano magi...
[11] Boccaccio, Epist., 1361, pag. 1136.16: alcuni chiamarono [[Cristo]] seduttore e
altri, essendo egli figliuolo di Dio, ministro chiamarono del dimonio; e molti furono
che lui dissero essere mago, la sua deità negando del tutto.
[12] Diatessaron veneto, XIV (tosc.­ven.), cap. 156, pag. 129.31: E [[Antecristo]] firà
nodrigado dalli mallefici e dalli magy de Babillonia, li quali si li ensegnerà tutte le
arte deli demonij. E endovinare e precantare, e tute le arte magyche...
­ [Rif. a Magumetto 'Maometto', per paretimologia].
[13] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 28, 55­63, pag. 723.36: e nota che l'autor
dice Maometto et altri lo chiama Magumetto: imperò ch'era mago...
­ Arte di maghi: magia.
[14] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 93, S. Cristina, vol. 2, pag. 812.1: Allora il
padre la puose a una ruota e misevi sotto fuoco e olio, ma la fiamma ne saltò fuori, e
uccise MDuomini. E 'l padre suo, imponendole ch'ella facesse queste cose per arte di
magi, sì la fece anche mettere in pregione...
1.1 [Appellativo del Simone che tentò di acquistare da Pietro il potere di
amministrare lo Spirito Santo (Atti degli Apostoli)]. || Il lemma pare talvolta
essere considerato propriamente un antrop.: cfr. [5].
[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.), L. V, pt. 9, pag. 165.16: grande ingiuria li si
fa quando le chose dove sta la nostra salute [[...]] ssi vendono a modo di Simone mago,
per lo quale fu chiamata "simonia"...
[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 19.1, vol. 1, pag. 313: O Simon mago, o miseri
seguaci / che le cose di Dio, che di bontate / deon essere spose, e voi rapaci / per oro e
per argento avolterate, / or convien che per voi suoni la tromba...
[3] Jacopo Alighieri, Inf. (ed. Bellomo), 1321­22 (fior.), 19, pag. 162.20: alcuno,
nominato Simone mago perch'era artemagico, della grazia di Cristo gli chiese, cioè
ch'egli [[scil. san Piero]] il facesse d'i suo' apostoli, promettendogli che della sua
ricchezza assai gli darebbe.
[4] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 19, pag. 94.10: chiamasi simonia, per uno
grande maiestro d' arte magicha el quale ebbe nome Simon mago...
[5] a Vang. venez., XIV pm., Luc., cap. 5, pag. 215.7: «Chi è questui che dixe
blansfemie [[...]] como faxea Symon Mago encantador lo qual disputà contra sen Polo
[[...]] ?».
[6] Chiose falso Boccaccio, Inf., 1375 (fior.), c. 19, pag. 154.9: Questo Simone fu
ebreo valentissimo in iscienzia e ffu grande astrolagho e negromante e però era
appellato magho.
[7] a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52­a. 1384/88 (sic.), cap. 49, pag. 48.30: La
sexta rama d'avaricia est simonia, la quali est cusì appellata per unu incantaturi ki fu
chamatu Simoni Magu, ki volsi comparari la gratia di lu Sanctu Spiritu di putiri fari
miraculi da sanctu Petru apostulu, et profersichi·ndi grandi haviri.
[8] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 19, 1­9, pag. 495.9: O Simon mago;
cioè incantatore di demoni. Questo Simone come detto è, o vero scritto, nelli atti degli
Apostoli, fu uno incantatore di dimoni e fu detto mago da magia, ch'è l'arte delle
incantazioni...
2 Aristocratico persiano appartenente alla casta dei sacerdoti del culto di
Zoroastro. Estens. Regnante persiano.
[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 2, vol. 1, pag. 113.17: Dariu [[...]]
cun chò sia cosa que issu liberassi li Persiani da la layda et crudili tyrannia di li Magy,
e standu da supra unu di quilli Magi et premendulu per graviza di so corpu in unu locu
obscuru, dissi ad unu sou cumpagnuni, lu quali, vulendu feriri a lu Magu, se dubitava
nin per aventura issu ferissi a Dariu qui li stava da supra: «Non lassari per mi ­ dissi
Dariu ­ que tu non lu feri. || Cfr. Val. Max., III, 2, ext. 2: «et crudeli magorum tyrannide
Persas liberaret unumque ex his obscuro loco abiectum corporis pondere urgueret,
praeclari operis socio plagam ei inferre dubitanti, ne, dum magum petit, ipsum
vulneraret...».
[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 3, cap. 2, pag. 210.14: Ahi! come fu
grandissimo l' ardore de l' animo di Dario, lo quale conciofossecosa che deliberasse
Persia de la sozza e crudel tirannia de' Maghi, et uno di quelli Maghi fosse da lui in
luogo oscuro trovato, questo Dario li s' era gittato a dosso, e col peso di sè tratto l' avea
a terra, e quelli che l' accompagnava a questa bella opera fare, sì dubitava di ferire lui,
acciochè volendo dare al Mago non ferisse il compagno. || Traduce lo stesso passo di
[1].
[3] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 196.32, pag. 220: re ottavo fu Astriage. / L'uno de'
Magi allora era costui, / che Persia giudicava...
2.1 Plur. I tre sapienti orientali che seguendo la stella cometa si recarono a
Betlemme per adorare Gesù Cristo appena nato.
[1] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 586, pag. 44: «Al signo de una stella resplendente
/ Tri magi venen da oriente. / Zevan quirando lo filiol de De, / Lo qual è nado rex deli
çudé...
[2] Guittone (ed. Leonardi), a. 1294 (tosc.), 72.9, pag. 216: Così como guidò i magi la
stella, / guida me sua fazzon gendome avante, / che visibel mi par e incarnat'ella.
[3] Itinerario luoghi santi, XIII u.q. (fior.>lucch.), pag. 168.20: E da lato dello cuolo
della ecclesia a ma· diritta si è lo pozzo, là ove cadde la stella che guidoe li tre Mai.
[4] Scritti spirituali ven., XIII, pag. 153.14: E' vorave saver qual fo la maçor alegreça
che vu avese me. [[...]] La quinta si fo quando li magi lo vene adorar.
[5] Poes. an. bologn., XIII, 37, pag. 10: Donçella cortexissima, d' adorneçe adornada, /
sovra la flor de gloria vui si' la più aflorata, / mira e sacrificio da Cristo asaminata, /
piovando da le nuvole dal cel fresca roxata, / cum lo vostro fïolo dai tri magi adorata.
[6] Passione lombarda, XIII sm., 33, pag. 110: Vu parturisti, alta donzella, / per vu
aparì in celo la stella, / a li tri magi monstrasti novella: / «Nato è 'l fiol de Santa
Maria».
[7] Cronica fior., XIII ex., pag. 107.2: In questo tenpo Ridolfo, arcivescovo di
Colongne, le sante corpora di tre magi, ciò fu Caspar e Baltasar e Melchior, allo re di
Persia fece trasslatare in Costantinopoli...
[8] Gl a Lucidario pis., XIII ex., pag. 58.28: D. Perché si chiamano magi? M. Tanto est
a dire magi quanto savi di philoçofia.
[9] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 235.27: In lo tempo de Federico
imperador, Rodolfo arziveschovo de Colognia, li corpi deli tre Magi de Persia [[...]] fo
transportadi a Colognia.
[10] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 1, quaestio 135, pag. 121.4: \D.\ Eyo ho olzuto zo
ke lo meo animo dexidra. Or me di', magistre, anchora: perqué t[r]axe Criste li tri magi
a offrire soy doni? \M.\ Per significanza k'El deveva trà le tre partie del mondo, zoè
Asia, Africha, Europa per fe, per ovra e per verità.
[11] Lapo Gianni, XIII ex./1328 (fior.), 16.1, pag. 602: Sì come i Magi a guida de la
stella / girono inver' le parti d' Orïente / per adorar lo Segnor ch' era nato, / così mi
guidò Amore a veder quella / che 'l giorno amanto prese novamente, / ond' ogni gentil
cor fu salutato.
[12] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 3, pag. 613.35: Pensa, come è
circunciso, adorato da' Magi, presentato nel tempio; come fugge in Egitto, come
ritorna, come in dodici anni sta infra dottori.
[13] Cavalca, Specchio de' peccati, c. 1340 (pis.), cap. 2, pag. 18.16: E così Erode
quando udio da' Magi, ch' era nato il Re de' Giudei, temendo egli di non perdere la
signoria, fece uccidere tutti i parvoli di Bettelem...
[14] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 20, pag. 91.32: [12] Et siando anchor
Cristo in la gripiola, [[...]] chiamò tri re da coronna grandi e possenti inter quelle çente
e magi e gran savij e sutil filosofi e fè­gli venir ad adorar la gripia onde giaseva dentro
lo salvaor del mondo in fassola strechio, e fèn­ghe homagio con le nobel offerte.
[15] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 6, cap. 1, vol. 1, pag. 228.1: tre re,
overo magi, [[...]] vennoro ad adorare Cristo per lo segno della stella...
[16] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 1047, pag. 67: i mazi, quando el
mio fiolo naque, / vene chon oro, mira e chon inzenso, / da la stela chonduti [[...]] de
lutane chontrate / per adorarlo...
[17] a Vang. venez., XIV pm., Matt., cap. 2, pag. 6.8: [1] Come Iesù Cristo fo nado en
quel tempo in la çitade de Bethleem terra de li Çudei et en lo tempo del re Herodes, li
III re (ço è li III Magi) vegneno denançi lo re Herode en Yerusalem...
[18] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 19, par. 2, vol. 2, pag. 51.23: Si tu lu re di
li iudei, per la cui nativitati meu patri auchisi li citelli? Si tu killu, per cui natu vinniru
li Magi da livanti a lumi et signu di la stella, oy si tu Iohanni Baptista, lu quali eu
decollai?
[19] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 187.10: Quando li Magi
vennero ad adorare Cristo La quale natività de Cristo avea sentita el dicto re Erode
dalli Magi, li quali menati dalla stella [de] oriente venero ad adorare Iesu Cristo nostro
Segnore, affirmando ipso essere nato re delli Iudei.
­ [Con una lunga interpretazione del lemma].
[20] Gl Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 14, Epifania, vol. 1, pag. 176.7: nato che
fu il Signore, tre Magi vennero in Gerusalem [[...]] Di che maniera questi tre Magi
fossero è questa sentenzia, secondo che mago è detto in tre modi, cioè: schernitore,
incantatore e savio. Dicono alcuni che questi re furono detti Magi, da l'effetto, cioè
schernitori, in ciò ch'ellino schernirono Erode perché non tornarono da lui [[...]] Mago
ancora è detto incantatore, onde gl'indovini di Faraone furono detti magi; e per questo
dice Grisostomo che costoro furono chiamati Magi, però che, dice, ched elli furono
incantatori, ma poi furono convertiti [[...]] Anche mago tanto è a dire come savio; ché
mago, per sé, in lingua ebrea tanto suona come scriba, in grecesco suona filosofo, ma
in latino savio. Sono detti dunque magi, cioè savi, onde son detti magi, quasi in
sapienza magni.
2.1.1 [Con rif. alle figure evangeliche in quanto personaggi teatrali (in
occasione della messa in scena di laudi di argomento sacro)]. || Cfr. Monaci,
Storia del teatro, p. 257, n. 1 e D'Ancona, Origini, p. 164.
[1] Doc. perug., 1339­67, [1339] 1, pag. 258.27: Ancho tre bossole da Magie
piccoline.
[2] Doc. perug., 1339­67, [1367] 3, pag. 259.6: E più iij paia de guante dai Masgie. E
più doie paia d'ale fornite da Angnole. [[...]] E più tre brivilegie, e una stella dai
Masgie.
3 Agg. Lo stesso che magico. Arte maga, arti maghe: magia.
[1] Armannino, Fiorita (05), 1325 (tosc.), pag. 532.18: Medea Isifile [[...]] pensò di fare
di Laumedon grande vendetta [[...]] non per forza di gente che avesse, ma per ingegno
di sua magaarte, della quale era maestra.
[2] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 101.11, pag. 134: So come i dì, come i momenti et
l'ore / ne portan gli anni, et non ricevo inganno, / ma forza assai maggior che d'arti
maghe.
[3] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.­ven.), c. 12.129, pag. 82: quegli che no
avean le luce vage, / illuminoe et fegli veder claro, / non già con erbe, diri o arte
mage...