ENDOCRINOLOGIA A cura di Francesco Logoluso* e Francesco Giorgino** La tiroide Se è "pigra" si parla di ipotiroidismo. a tiroide è una ghiandola endocrina normalmente situata nella parte bassa, frontale del collo. Il compito della tiroide è quello di produrre gli ormoni tiroidei. Il principale ormone tiroideo è la tiroxina, anche chiamata T4 perché contiene quattro molecole di iodio. Una volta nel sangue, gli ormoni tiroidei raggiungono tutte le cellule del nostro corpo (cervello, muscoli, cuore ecc.) e le aiutano a funzionare. l’ipotiroidismo lieve (sub-clinico) causa sintomi lievi o addirittura assenti. Data la variabilità dei sintomi, il solo modo per accertare una condizione d’ipotiroidismo è dosare gli ormoni tiroidei nel sangue. Quali sono le cause? • Tiroidite, soprattutto autoimmune (formazione di anticorpi contro le cellule tiroidee). Che cos’è l’Ipotiroidismo? Ipotiroidismo significa che la tiroide non può produrre ormoni tiroidei in maniera sufficiente a far funzionare l’organismo correttamente. Una persona è quindi ipotiroidea se nel suo sangue ci sono pochi ormoni tiroidei. Bassi livelli di ormoni tiroidei nel sangue determinano un rallentamento delle funzioni dell’organismo che si manifesta attraverso sintomi che possono essere avvertiti dalla persona affetta oppure alterare altre funzioni senza che la persona se ne accorga (per esempio causando un aumento dei livelli di colesterolo nel sangue). Tabella Alcune persone sviluppano una condizione di ipotiroidismo velocemente, altri lentamente nel corso di anni. Generalmente più bassi sono i livelli di ormoni tiroidei e da più tempo durano, più i sintomi sono severi; • Asportazione chirurgica di una parte o di tutta la tiroide. • Terapia radiante (per patologie della tiroide o altre patologie). • Ipotiroidismo congenito (presente dalla nascita). • Farmaci che interferiscono con la produzione degli ormoni tiroidei (amiodarone, litio, etc.). • Assunzione eccessiva o scarsa di iodio. • Malattie dell’ipofisi. Diverse possono essere le cause che determinano una riduzione della funzione della ghiandola tiroidea; ecco elencate le principali in ordine di frequenza. • Malattia Autoimmune Il sistema immunitario normalmente protegge l’organismo dagli attacchi di virus e batteri. Nelle malattie autoimmuni il sistema immunitario, erroneamente, attacca una parte normale del nostro corpo. Nell’ipotiroidismo autoimmune il sistema immunitario attacca le cellule della tiroide, interferendo con la loro capacità di produrre l’ormone tiroideo. pugliasalute - quarantadue - genaio 2005 La causa è probabilmente da ricercare nell’associazione di fattori ereditari con altri ancora da determinare. La malattia autoimmune della tiroide è più frequente nella donna che nell’uomo e può insorgere ad ogni età. Nella donna spesso inizia durante la gravidanza, dopo il parto o nell’età della menopausa. La tiroidite autoimmune può avere un esordio acuto, ma nella maggior parte dei pazienti si sviluppa lentamente, nell’arco di anni. Le forme più comuni sono la tiroidite dì Hashimoto e la tiroidite atrofica. • Asportazione chirurgica della tiroide o terapia radiante Alcune persone con noduli della tiroide, tumori della tiroide, malattia di Basedow-Graves, hanno la necessità di essere sottoposti a tiroidectomia (o a terapia radiante), che, se totale, determina una condizione di ipotiroidismo definitivo. Caratteristiche Cliniche dell’Ipotiroidismo • Astenia. • Faticabilità, difficoltà a svegliarsi, sonnolenza. • Sensazione di freddo quando le altre persone sentono caldo. • Ridotta sudorazione, secchezza cutanea. • Capelli secchi e più sottili, perdita di capelli. • Perdita di appetito, tendenza all’aumento di peso e difficoltà a perdere peso. • Comparsa di problemi di memoria, difficoltà nell’ideazione. • Crampi muscolari, dolori articolari, fomicolio a mani e piedi. • Stipsi. • Gonfiore al volto (soprattutto intorno agli occhi), mani e piedi. • Ipotiroidismo congenito Pochi bambini possono nascere senza tiroide o con una tiroide che non può produrre ormoni per mancanza di enzimi necessari alla loro sintesi. • Alterazioni del ciclo mestruale. • Tiroiditi La tiroidite è un’infiammazione della ghiandola tiroidea, generalmente determinata da un attacco autoimmune o da un’infezione virale. • Aumento del colesterolo. • Turbe dell’umore, facile irritabilità. • Aumento volumetrico della tiroide. • Lieve aumento della pressione arteriosa. Può essere prevenuto? • Farmaci Alcuni farmaci quali l’amiodarone, il litio, l’interferone alfa e l’interleuchina-2 possono interferire con la capacità da parte della ghiandola tiroidea di funzionare correttamente. Questi farmaci possono determinare ipotiroidismo soprattutto in pazienti con una predisposizione genetica alla malattia autoimmune della tiroide. Nei paesi in cui c’è carenza di iodio negli alimenti la supplementazione di iodio ad esempio con il sale iodato può prevenire l’ipotiroidismo. La maniera migliore per evitare che l’ipotiroidismo diventi severo è diagnosticarlo il prima possibile ricercandolo nei bambini appena nati, nelle donne gravide e nelle persone che hanno sintomi o fattori di rischio quali ad esempio avere famigliari con malattie della tiroide. • Troppo o troppo poco iodio La tiroide ha bisogno di iodio per funzionare. Lo iodio è introdotto nel nostro organismo con il cibo e la tiroide per funzionare bene deve averne una giusta quantità. Persone che vivono in parti del mondo dove non è introdotto sufficiente iodio con la dieta sviluppano ipotiroidismo. Anche assumere troppo iodio può determinare o peggiorare l’ipotiroidismo, ad esempio per l’uso di integratori alimentari e base di alghe. Come si fa la diagnosi? • Malattie dell’ipofisi L’ipofisi è la ghiandola endocrina che dice alla tiroide quanto ormone deve produrre. Se l’ipofisi è danneggiata per processi tumorali, radiazioni o interventi chirurgici, può non essere più in grado di dare alla tiroide le giuste istruzioni e la tiroide non funzione più correttamente. pugliasalute La diagnosi di ipotiroidismo viene fatta sulla base dei sintomi del paziente, della storia clinica, dei fattori di rischio e dell’esame fisico. Importante è la determinazione dei livelli di TSH e T4 nel sangue. Il dosaggio del TSH è il test più importante e sensibile per l’ipotiroidismo. Un valore più alto della norma indica che nel sangue non c’è sufficiente T4. Il TSH, infatti, è l’ormone usato dall’ipofisi per stimolare la tiroide a produrre T4; quando l’organismo avverte una carenza di T4, l’ipofisi deve stimolare la tiroide e quindi i livelli di TSH aumentano. Per quanto riguarda il T4 il test oggi utilizzato è il free-T4 (fT4) che misura nel sangue la parte di T4 “libero” dal legame con le proteine e quindi attivo a livello delle cellule. - quarantatre - gennaio 2005 Come curare l’ipotiroidismo Quando la tiroide non funziona più bene, nel senso che non è più in grado di produrre ormone tiroideo a sufficienza per il benessere dell’organismo, l’unica terapia consiste nell’assunzione dell’ormone mancante (T4) per via orale. Assumendo la T4 (levo-tiroxina) sotto forma di pillole ogni giorno per tutti i giorni (anche durante la gravidanza) l’ipotiroidismo può essere controllato in tutti i pazienti, che così facendo tornano ad avere livelli normali nel sangue di T4 e TSH. Bisogna tener presente che molte malattie (per esempio la celiachia) e molti farmaci (per esempio antidepressivi, antiepilettici) possono interferire con l’assorbimento della T4, che spesso la dose di T4 deve essere modificata nel tempo e che un eccesso di T4 può provocare gravi conseguenze sull’organismo. Con l’aiuto dello specialista endocrinologo, a cui spetta il compito di decidere la corretta dose di T4 per ogni singolo paziente e di definire le modalità di controllo della terapia, l’ipotiroidismo può essere curato correttamente e i sintomi ad esso legati generalmente regrediscono completamente. * Dirigente Medico I livello U.O Endocrinologia Policlinico Bari ** Direttore U.O - Endocrinologia Policlinico Bari D.E.T.O. Dipartimento delle Emergenze e dei Trapianti di Organi Università degli Studi di Bari Informazioni utili Esami utili nella diagnostica della patologia tiroidea: TSH, fT3, fT4, AbTg, AbTPO, Ab anti-recettore del TSH. Centro di riferimento in Puglia Unità Operativa di Endocrinologia Direttore Prof. Francesco Giorgino Azienda Ospedaliera Ospedale Policlinico Consorziale Piazza Giulio Cesare, 11 - 70124 Bari L’Unità Operativa di Endocrinologia del Policlinico di Bari fornisce all’utenza esterna i seguenti servizi: Ambulatori dedicati alle Patologie della Tiroide attivi tutti i giorni della settimana. Per prenotazioni ed informazioni: Tel. 080 5592156 Fax 080 5478786 Laboratorio per l’esecuzione di esami ormonali. Attivo tutti i giorni della settimana. Prelievi dalle ore 7.00 alle ore 9.00. Non è necessaria la prenotazione (tranne che per i test dinamici), ma è necessaria la impegnativa SSN del medico di medicina generale e della ricevuta del ticket. Per informazioni: Tel. 080 5592156 Siti internet di riferimento: www.uniba.it; www.thyroid.org; www.aace.org www.hormone.org pugliasalute A cura di Aurelio Larocca Gli ormoni tiroidei L a tiroide è una ghiandola a secrezione interna; è deputata, cioè, a produrre delle sostanze (ormoni) che vengono immesse direttamente nel circolo sanguigno e veicolati verso gli organi su cui agiscono. Gli ormoni prodotti dalla tiroide sono la tetraiodotiroxina, indicata con la sigla T4 e la triiodotironina, indicata con la sigla T3; in entrambi gli ormoni è presente lo iodio che la tiroide immagazzina nei suoi follicoli legato ad una globulina formando la tireoglobulina che libera lo iodio quando avviene l’ increzione della T4. Sia il T3 che il T4 sono legati ad una proteina e, immagazzinati nella ghiandola, sono immessi in circolo al momento del bisogno. La produzione e la messa in circolo degli ormoni tiroidei sono regolate dalla ipofisi (ghiandola endocrina posta alla base del cervello) che, secernendo il TSH o tireotropina, stimola la funzione tiroidea. Il T4, messo in circolo legato alla proteina, si libera da questa e viene indicata dalla sigla FT4 (dall’inglese - frey = libero -T4 ) che, giunta nell’organo su cui deve agire, viene ridotto a FT3 che è l’ormone attivo. L’azione degli ormoni tiroidei è complessa in quanto risulta indispensabile per la crescita e maturazione dei tessuti; per i processi di respirazione cellulare; per il metabolismo generale dell’organismo; per il ricambio e l’utilizzo di quasi tutte le sostanze, comprese le vitamine. Il dosaggio degli ormoni tiroidei è una delle indagini per la valutazione dell’attività della tiroide. La tecnica attualmente usata nel Laboratorio è quella della luminescenza che ha soppiantato il precedente esame radioimmunologico che presentava problemi per lo smaltimento delle sostanze radioattive impiegate nell’esame. Gli ormoni tiroidei sono aumentati nell’ipertiroidismo e nel morbo di Basedow; sono diminuiti nell’ipotiroidismo e nel gozzo endemico con cretinismo. - quarantaquattro - gennaio 2005