MODALITA' DI INSEGNAMENTO Centro Autismo e Disturbi dello Sviluppo Azienda USL di Rimini U.O. di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza Formazione insegnanti anno scolastico 2013-14 Come posso insegnare? •Apprendimento senza errori •Prompt •Fading, Shaping, Chaining •Discrete Trial Training (DTT) •NET Apprendimento senza errori Tecnica di insegnamento che consiste nel dare, inizialmente, tutto l’aiuto che serve all’individuo per portare a termine il compito con successo. Questo aiuto serve per impedire al soggetto di sbagliare. Quando l’individuo comincia a padroneggiare l’attività, l’aiuto viene eliminato in modo graduale. Prompt (aiuto) P.IMITATIVO L'insegnante dà dimostrazione del comportamento corretto P.FISICO L'insegnante guida fisicamente lo studente P.AMBIENTALE Modifica dell'ambiente Per suscitare la Risposta corretta P.GESTUALE L'insegnante indica la risposta corretta P. DI POSIZIONE L'insegnante mette l'oggetto o la carta in una posizione che faciliti l'emissione della risposta corretta P. DI TRACCIA Una risposta corretta che precede un'altra risposta lascia una traccia Prompt (aiuto) Quando si insegna una nuova abilità quello che il bambino fa quando è aiutato deve essere uguale a quello che farà quando non sarà aiutato! FP (Full Prompt) quando diamo al bambino tutto l'aiuto che gli serve PP (prompt parziale) riduzione progressiva dell'aiuto Come usare il prompt - Usare sempre il prompt meno intrusivo - Stabilire una gerarchia di prompt (di solito la guida fisica è la più Intrusiva) - Diminuire il livello di prompt prima possibile - Dare sempre un prompt dopo due risposte incorrete quando tali risposte sono state acquisite - Rinforzare sempre le risposte “promptate” in acquisizione - Se un abilità è acquisita e ha avuto bisogno di prompt ritestatela durante la sessione - Attenzione ai prompt inavvertiti - Dare sempre un prompt alla volta Prompt e prova con ritardo 2” Fare sempre una prova indipendente dopo la prova con prompt es.: PROVA CON PROMPT SD: “TOCCA IL NASO” (prompt imitativo immediato) R: il bambino tocca il naso SR: consegno il rinforzatore PROVA CON PROMPT CON RITARDO 2 SECONDI SD: “TOCCA IL NASO” (aspetto 2 secondi) R: il bambino tocca il naso SR: consegno il rinforzatore FADING Definizione: graduale cambiamento di uno stimolo che controlla il comportamento, in modo che la risposta passi a verificarsi in presenza di un altro stimolo = sfumare, trasformare gradualmente FADING Fading OUT FADING Fading IN SOLE FADING Fading IN e fading OUT SOLE FADING … e se non posso usare un prompt per il comportamento che voglio rinforzare? Se voglio insegnare a un bambino a dire “pane”? SHAPING = dare forma, modellare È il “metodo delle successive approssimazioni” Cosa fare se il comportamento desiderato non si propone mai (e quindi non si riesce mai a rinforzarlo)? Si rinforzano le approssimazioni che più si avvicinano all’obiettivo MMM….. AAAAAA……. SHAPING Fattori che influenzano l'efficacia dello Shaping: - Specificare il comportamento finale desiderato - Scegliere un comportamento di partenza - Scegliere le fasi dello shaping … e se voglio insegnare una catena di azioni? Ad esempio, se voglio insegnare al bambino a lavarsi le mani o a fare le operazioni in colonna? CHAINING = concatenamento Utile nelle sequenze di azioni (es. lavarsi le mani) Concatenamento: Anterogrado: insegnare la prima azione della sequenza e dare un aiuto totale nelle altre Retrogrado: dare aiuto in tutte le azioni tranne nell’ultima, che è quella in acquisizione Tutto insieme CHAINING Suggerimenti: Non usare SD verbali (es. prendi lo spazzolino) Se il bambino è già in grado di fare una delle azioni all'interno della catena, non usiamo il FP per quell'azione Fare una precisa analisi del compito TASK ANALYSIS TASK ANALYSIS COMPITO: LEGENDA BAMBINO: 3 = guida fisica totale RINFORZI: 2 = guida moderata 1 = guida lieve 0 = senza aiuto Comportamento Base Prove di insegnamento Modalità di insegnamento Avrete 2 modalità di insegnamento: DTT (Discrete Trials Training) Insegnamento strutturato per prove discrete NET (Natural Environmental Teaching) Apprendimento in ambiente naturale Discrete Trial Training Il DTT è una metodologia d’insegnamento in rapporto 1:1 che insegna abilità in modo sistematico, pianificato e controllato: permette di massimizzare l’apprendimento di numerose abilità. Si insegna attraverso le Discrete Trials = Prove Discrete: operante in cui il tasso di risposta è controllato da una opportunità fornita di emettere la risposta. Estremamente utile per i bambini con autismo! Perché usare le DTT? Difficoltà ad imparare dall’ambiente naturale: i bambini con autismo hanno difficoltà ad apprendere spontaneamente dall’ambiente. Le prove discrete insegnano nuove abilità e comportamenti in modo esplicito e strutturato per far fronte a questa difficoltà. Perché usare le DTT? Generalizzazione: spesso i bambini con autismo hanno difficoltà a generalizzare le abilità acquisite in ambienti e situazioni diverse. Un buon programma educativo che utilizza DTT deve prevedere l’uso degli apprendimenti anche in NET, in modo da favorire la generalizzazione degli stessi e quindi la spendibilità nella vita quotidiana DTT Attenzione: nel DTT le abilità vengono suddivise in sub-abilità; soprattutto inizialmente le interazioni possono durare pochi secondi, accordandosi con i tempi attentivi spesso brevi dei bambini con autismo Motivazione: I bambini con autismo spesso non sono motivati a svolgere attività come i bambini a sviluppo tipico. Le prove discrete costruiscono la motivazione iniziando con rinforzatori estrinseci e tangibili (es. cibo, giocattoli, attività più piacevoli, ecc.). Il rinforzo estrinseco è sempre accompagnato da complimenti e lodi, affinchè queste diventino rinforzanti come i rinforzatori tangibili. DTT Le componenti delle Prove Discrete sono direttamente correlate alle componenti del condizionamento operante (ABC): Antecedente Comportamento Conseguenza Stimolo Discriminativo Risposta ISTRUZIONE RISPOSTA Stimolo rinforzante Intervallo tra le prove RINFORZO DTT: SD STIMOLO DISCRIMINATIVO (SD) L’istruzione che viene data al bambino oppure il segnale che può dare inizio all’attività; Segnala al bambino che deve fornire una risposta e che il rinforzo è a sua disposizione; Inizialmente l’istruzione deve essere breve, data con un tono di voce chiaro e leggermente più alto della norma; Non devono essere aggiunte altre parole; È meglio non dire il nome del bambino prima dell’istruzione; Non deve essere ripetuto prima di aver terminato la DTT; Inizialmente tutti gli educatori devo usare lo stesso SD. DTT: RISPOSTA DEL BAMBINO RISPOSTA Quello che il bambino fa dopo l’SD; Il criterio di risposta è concordato prima e deve essere chiaro a tutti quale livello di risposta è accettabile (definizione operazionale!); Il bambino deve rispondere ENTRO 3-5 secondi, altrimenti è da considerarsi una non risposta; Nessun altro comportamento deve essere emesso durante la risposta (es. autostimolazioni) DTT: CONSEGUENZA CONSEGUENZA Rinforzo Conseguenza positiva in seguito a una risposta corretta Deve essere immediatamente successiva al comportamento (entro circa 2 sec); Deve essere proporzionato alla qualità della risposta; Il rinforzo deve essere contingente alla risposta corretta e non deve essere a disposizione in altri momenti; Il tipo di rinforzo varia da bambino a bambino ed è molto personale; Può essere collegato o meno all’attività. oppure procedura di correzione Procedura insegnamento DTT Procedura di insegnamento di ogni articolo DTT in acquisizione e procedura di correzione degli errori vecchi in ripasso MOSTRA RIPETI CAMBIA FAI PRATICA Procedura insegnamento DTT SD + prompt “Quanti anni hai? 5!” SD “quanti anni hai?” 2-3 elementi già acquisiti 2-3 elementi già acquisiti SD “quanti anni hai?” NET Situazione d'insegnamento non strutturata ma ben organizzata dall'operatore in cui si sfrutta la motivazione del bambino per insegnare varie abilità In particolare utile per insegnare le richieste e per generalizzare altre abilità Training in ambiente naturale In inglese Natural Environmental Teaching = NET È composto da: incidental teaching (insegnamento incidentale) + generalizzazione NET Esempio: B: “voglio patatine” A: “prendi il piatto” Il piatto non è nel solito posto B: “dov’è?” A: “è sotto il tavolo” B: prende il piatto e lo porge A: “di che colore sono?” B: “gialle” A: consegna le patatine NET Favorire la generalizzazione: “ripassare” gli obiettivi che sono stati appresi nell’insegnamento strutturato Usare materiali funzionali Insegnare al bambino ad usare l’abilità nell’ambiente in cui dovrà essere esibita VIDEO Materiali utili per il NET 1 lenzuolo grande Disegni da colorare Palloncini Spruzzini Bacinella Stelle filanti Bolle Pastelli/Pennarelli Lavabili Enigmistica per bambini? Stickers Figurine Perline Tempera/Pe nnelli/ Colori A Dito Tessuto scampoli Tubi di plastica Effervescen te (tipo idrolitina) Vinavil Bottiglie di plastica Bottoni Fili Assortiti Piume Brillantini e paillettes Forbici Pompetta Formine per didò Gomma piuma Sapone Liquido/Detersivo Imbuti Cannucce Carta colorata Carta Stagnola Colla stick Coloranti Alimentari Coriandoli Cotone Didò Libri Maccheroni/Riso/Semi Nastro (Es. per i pacchi) Paletta Palline rimbalzine Scatole da scarpe Scatole per uova Schiuma da barba Scovolini Secchiello Spago NET vs DTT NET Ambiente: organizzato per creare opportunità di insegnamento di varie abilità Iniziativa del bambino Rinforzo intrinseco all'attività DTT Ambiente: predeterminato e strutturato per insegnare una specifica abilità Iniziativa dell'insegnante Rinforzo non correlato all'attività NET vs DTT: VANTAGGI NET DTT • Stimola la comunicazione e l’iniziativa spontanea del bambino • Generalizzazione delle abilità più semplice • Apprendimento rapido • Più facile da usare per gli educatori Confusi? Attenzione: la discriminante non è il tavolino, ma piuttosto la conseguenza: se è inerente alla motivazione del bambino è NET, altrimenti è DTT Nel DTT possono essere utilizzati materiali funzionali o no, nel NET sono solo funzionali Confusi? Insegnamento strutturato Insegnamento nell’ambiente naturale Scelto dall’adulto Scelto dal bambino L’adulto mostra lo stimolo Adulto e bambino giocano con lo stesso stimolo Risposta Rinforzo dipendente da risposta corretta o da approssimazione Contingenza meno rigida Conseguenza Non necessariamente specifica all’interazione Rinforzi naturali (es. giocare con l’attività) Stimolo Interazione Come iniziare? Fasi per ottenere la collaborazione: 1. pairing 2. richieste 3. richiesta con ritardo di consegna 4. pairing al tavolo 5. rinforzo intermittente al tavolo Come iniziare? Una volta che avete fatto pairing iniziare a farsi CHIEDERE gli oggetti che prima il bambino riceveva gratuitamente (training mand) Solo quando il bambino sarà in grado di chiedere ciò che desidera in modo appropriato (senza strappare dalle mani, urlare, piangere, arrampicarsi addosso, spingere…) si potrà cominciare ad insegnare altre abilità: il bambino chiede, l’adulto dà una istruzione, il bambino esegue, l’adulto consegna ciò che il bambino ha chiesto (NET) Come iniziare? Intanto fare il PAIRING AL TAVOLO prima di usarlo per l’insegnamento, consegnando gratuitamente rinforzatori quando il bambino è seduto. Poi ogni istruzione che viene eseguita al tavolo verrà premiata (rinforzo continuo). In seguito si inizia a consegnare il rinforzatore in maniera imprevedibile (rinforzo NO REINFORCER intermittente) NO LESSON! Come iniziare? Fase 1 – pairing Eliminare l’accesso ai rinforzatori Consegnare il rinforzatore “gratis”, in modo che con voi sia ancora più divertente. Il bambino deve arrivare ad avvicinarsi spontaneamente a voi (l’80% del tempo) Identificazione dei rinforzatori – cosa piace al bambino? • • • Fase 2 – richieste Individuare la modalità per insegnare le prime richieste Vocali/Segni/Pecs Insegnare al bambino a chiedere i rinforzatori Come iniziare? Fase 3 – ritardo nella consegna del rinforzatore e inserimento degli altri obiettivi (es. rispondere a domande, denominare, imitare, eseguire istruzioni…) Siamo ancora in NET ed inseriamo i primi obiettivi: Tutto parte dalla motivazione del bambino L’adulto deve seguirla e “sfruttarla” per farsi fare richieste Quando il bambino chiede l’adulto fa a sua volta una richiesta al bambino Le attività e le richieste dell’adulto sono legate a ciò che interessa il bambino Cosa insegnare? Aree possibili di intervento: Comunicazione espressiva (chiedere, denominare, imitare suoni e parole, rispondere a domande) Abilità di ascolto (rispondere a istruzioni, riconoscere oggetti…) Imitazione (di movimenti) Abilità visuospaziali (abbinare figure o oggetti, risolvere puzzle, sequenze) Accademico (leggere, scrivere, matematica, computer) Gioco (simbolico, far finta, cooperativo, con regole, di gruppo) Sociale (scambio con i compagni – comprende le altre aree) Autonomia personale (andare in bagno, vestirsi, mangiare, attraversare la strada, camminare accanto…) Autonomia di lavoro (giochi, attività, schede di esercizi…) … Cambiano nel tempo? Imitazione motoria, imitazione verbale, gioco Ab. Accademiche Lavoro autonomo, autonomie personali 9 regole d’oro… 1. Associare l’ambiente di insegnamento con il rinforzo ed utilizzare rinforzatori competitivi 2. Mischiare e variare le istruzioni 3. Ridurre gli errori dello studente 4. Alternare compiti facili e difficili 5. Aumentare progressivamente il numero di istruzioni 6. Aumentare progressivamente lo sforzo e la difficoltà del compito 7. Utilizzare l’estinzione per i comportamenti problema quando necessario 8. Consegnare il rinforzo immediatamente 9. Mantenere un ritmo appropriato nell’insegnamento … tutte dimostrate scientificamente! Prendere i dati… perché? Per monitorare progressi e difficoltà Per non rimanere troppo a lungo fermi Per mantenere la coerenza tra le diverse persone Prendere i dati… come? Risposta per risposta ATTIV. ATTIV. Ling. ricettivo ISTRUZ. ISTRUZ. “dammi + oggetto” Item Item: Forchetta e gomma 1 + + p - 1 + + p - 2 + + p - 2 + + p - 3 + + p - 3 + + p - 4 + + p - 4 + + p - 5 + + p - 5 + + p - 6 + + p - 6 + + p - 7 + + p - 7 + + p - 8 + + - 8 + + - Prendere i dati… come? Risposta per risposta Data Elemento 1 2 3 Data U 1 2 3 Data U 1 2 3 Data U 1 2 3 (“acquisito” se per due/tre sessioni consecutive risponde correttamente per le prime tre volte) U Prendere i dati… come? Prima prova a freddo Promemoria di lavoro Ogni momento può essere un “teachable moment” Se non ha significato per il bambino (età, applicazione pratica) non insegnatelo Un comportamento si manifesta sempre per un motivo, sta a noi capire perché Imparare deve essere divertente! Buon lavoro! Fonti Cooper, J. O., Heron, T. E., & Heward, W. L. (2006). Applied Behavior Analysis – second edition. Upper Saddle River, NJ: Prentice-Hall Martin G. & Pear J. (1992) Behavior modification: what it is and how to do it. Pearson – Prentice Hall. Moderato P. e Copelli C. (2010a). L’analisi comportamentale applicata. Autismo e disturbi dello sviluppo. Vol. 8, n. 1, pp. 9-36. Edizioni Erickson – Trento. Moderato P. e Copelli C. (2010b). L’analisi comportamentale applicata. Autismo e disturbi dello sviluppo. Vol. 8, n. 2, pp. 191-233. Edizioni Erickson – Trento. Zacchini M, Micheli E. Anch’io gioco. Come costruire giochi interessanti per bambini autistici. Edizioni Vannini NationalResearchCouncil (2001). Educating Children with autism, Washington DC, National Academy Press. Carbone V. J. Dispensa “Teaching verbal behavior to children with autism and other disabilities”. Revised 2007 Sundberg M.L., Partington J.W. (2010). Teaching Language to Children with Autism or Other Developmental Disabilities. AVB Press.