Corso di Formazione AUTISMO A SCUOLA: METODOLOGIE DI INTERVENTO Strategie e tecniche di insegnamento Brindisi, 28 marzo 2017 Dott. ssa Annachiara Rosato Psicologa Psicoterapeuta [email protected] 1 Autismo: neurodiverdità, intesa come una condizione di sviluppo qualitativamente diversa dallo sviluppo tipico. In questa prospettiva non ci sono problematiche da risolvere, ma caratteristiche particolari, di fronte alle quali occorre adattare l’ambiente di lavoro, il nostro comportamento e le modalità di intervento. La diagnosi di autismo non da di per sé indicazioni specifiche sulle esigenze educative e sul suo stile di apprendimento: i bambini con autismo sono diversi l’uno dell’altro che occorre un atteggiamento approfondito delle esigenze individuali per selezionare obiettivi e strategie di insegnamento. La prima regola è calibrare gli obiettivi e le strategie in base al livello di funzionalità del bambino. Cosa insegnare? DOMANDE IMPORTANTI Quali aree osservare Cosa sa fare/non sa fare? (assessment) Quali aree sono maggiormente compromesse? (vedi grafico vbmapp) Quali sono gli ostacoli/barriere all’apprendimento (vedi vb mapp) A che livello è? Quali aree di insegnamento privilegiare? QUALI AREE OSSERVARE? COMUNICAZIONE PRODUZIONE Comunica attraverso linguaggio verbale vocale? Se si, a che livello)? Parola singola, frase a due termini, aggettivi, richieste per informazione..? Utilizza un altro sistema (gesti, comunicazione motoria, CAA)? COMUNICAZIONE COMPRENSIONE Comprende istruzioni semplici o complesse? Individua oggetti/persone/luoghi/azioni….su richiesta dell’altro? Racconta/descrive brevi eventi, storie? Discrimina domande verbali vocali ? (es. chi/cosa fa?) Ha problemi fono-articolatori? Comprende brevi frasi/storie? QUALI AREE OSSERVARE? VISUO-SPAZIALE Sa abbinare oggetti/immagini identiche? Sa abbinare oggetti/immagini simili ma non identici? Abbina per forma/colore? Abbina per categoria? QUALI AREE OSSERVARE? GIOCO Fa gioco tipo causa-effetto? Fa gioco simbolico? Riesce a fare un semplice gioco a turno? QUALI AREE OSSERVARE? SOCIALE Mostra contatto oculare? Si gira al nome? Risponde al saluto? Saluta? Mostra spontaneamente? Reciproca commenti? Inizia/mantiene una conversazione? Risponde a messaggi non verbali? E’ empatico? Sta in gruppo? QUALI AREE OSSERVARE? IMITAZIONE Imita semplici azioni con oggetto? Imita movimenti grosso/fino-motori? Imita una sequenza di azioni? Imita suoni? …. QUALI AREE OSSERVARE? ACCADEMICO LETTURA Legge vocali? Legge fonemi? Legge sillabe piane Legge parole bi/trisillabiche Legge in modo globale? Legge brevi frasi e ne comprende il significato? QUALI AREE OSSERVARE? ACCADEMICO SCRITTURA Impugna correttamente Scarabocchia? Imita tratti semplici? Imita disegni semplici? Colora? Segue tratteggi (pregrafismo)? Scrive vocali/consonanti (su imitazione o autonomamente)? Scrive brevi parole (su imitazione o autonomamente)? QUALI AREE OSSERVARE? ACCADEMICO MATEMATICA Legge numeri? Conta con corrispondenza 1:1? Abbina quantità a numero? Conta in intraverbale da..a..? Esegue semplici operazioni? QUALI AREE OSSERVARE? RAGIONAMENTO ASTRATTO Comprende il perché? (causa-effetto) Comprende concetti temporali (prima/dopo)? Compie previsioni/inferenze..? Individua similitudini e differenze? Comprende assurdità? Spiega l’errore? Ha capacità di problem solving? Il VB- Mapp di Sundberg (2008) • Valuta gli elementi fondamentali di apprendimento e linguaggio che sono sequenziati attraverso 3 livelli di sviluppo ( 0-18 mesi, 18-30 mesi e 30-48 mesi) • Identifica le barriere che impediscono o rendono difficoltoso l’apprendimento (BarriersAssessment) • Determina quale setting educativo e ambiente di insegnamento è più idoneo per il bambino (Transition Assessment) Key: Nome bambino: Piccirillo Davide Data di nascita: 02/07/2013 Età al test: 1 3a 2 5a 3 4 Score Data 1st test: 25 03/10/13 Colore Giov anna Di Carlo Somministr. 2nd test: 81,5 30/06/15 Giovanna Di Carlo 3rd test: 4th test: LEVEL 3 Mand Tact Ascoltatore VP/MTS Gioco Sociale Lettura Scrittura LRFFC IV Gruppo Linguaggio Ecoico LRFFC IV Gruppo Linguaggio Ecoico Vocalizz 15 14 13 12 11 LEVEL 2 Mand Tact Ascoltatore VP/MTS Gioco Sociale Mand Tact Ascoltatore VP/MTS Gioco Sociale Imitazione 10 9 8 7 6 LEVEL 1 5 4 3 2 1 Imitazione Matem PROGRAMMAZIONE COSA INSEGNARE COME FARLO? Es. lettura Con quali strategie? Con quali aiuti? Come sfumerò questi aiuti? Es. rispondere al nome Con quali strategie? Con quali aiuti? Come sfumerò questi aiuti? DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO E APPRENDIMENTO INTERVENIRE SULLE BARRIERE ES. bambino con ASD appena arrivato alla primaria non riesce a stare seduto più di 1 minuto Prima dovrò lavorare sul prolungare i tempi di collaborazione in attività semplici INSEGNARE Poi potrò iniziare a inserire apprendimenti più complessi (es. pregrafismo o altro). DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO E APPRENDIMENTO Non tutti i bambini imparano nello stesso modo Alcuni aiuti e strategie possono essere più efficaci di altri E’ importante programmare obiettivi minimi e progressivi E’ importante sfumare gradualmente gli aiuti altrimenti si rischia di non rendere mai autonomo quell’apprendimento Es. GUIDA FISICA per scrivere…potrei presto passare ad una forma meno «invasiva» di aiuto (es. puntini) per progredire verso una maggiore autonomia. Anche per bambini nella primaria è necessario avere una programmazione globale a scuola (quindi lavorare sulla comunicazione, sulle autonomie personali ecc. poiché anche queste sono importanti aree). SCELTA DI ABILITÀ Pianificare abilità funzionali al livello di età Considerare gli ambienti Insegnare in modo contestualizzato Materiali funzionali Incentivare la comunicazione Come insegnarle (prompt, shaping, chaining) Favorire la generalizzazione delle abilità (stimoli, materiali, persone) Minimizzare e correggere gli errori Come insegnare??? LE TECNICHE PER L’INSEGNAMENTO DI NUOVE ABILITÀ LA PROVA DISTINTA APPRENDIMENTO SENZA ERRORI PROMPTING (aiuto) e FADING (riduzione degli aiuti) SHAPING (modellaggio) CHAINING (concatenamento) ANALISI DEL COMPITO 20 LA PROVA DISTINTA Unità base di apprendimento Una singola opportunità di apprendimento che segue la contingenza comportamentale di base SD R SR+ Blocchi di prove ripetute di prove distinte vengono rilasciate su abilità specifiche con gli aiuti (prompt) che vengono sfumati (fade) sistematicamente e con rinforzo differenziale dato di conseguenza LE COMPONENTI DELLA PROVA DISTINTA SD: R: • Siate sempre chiari • Accertatevi che la situazione d’insegnamen to sia ottimale • Datelo solo una volta • No pause o elementi di distrazione • Stabilite uno standard di accettazione comune • Senza risposte aggiunte o ambigue • Entro 1-2 secondi • Forme diverse: azione, suoni • Prese dati SR+: • Segue immediatame nte la R • Variatelo per evitare sazietá • Facilmente consumabile • Differenziarlo • • Associare feedback verbale Criterio di rinforzo 22 Apprendimento senza errori (errorless learning) Strategia di istruzione specifica implementata per produrre “solo risposte corrette” senza la manifestazione di risposte errate, o che mantiente gli errori al minimo. Il soggetto risponde il 100% delle volte correttamente accedendo sempre al rinforzo. DAL PROMPT MAGGIORE A QUELLO MINORE 23 Vantaggi: 1. Gli errori fanno sprecare molto tempo. Dare il prompt permette di avvicinarsi più velocemente verso l’apprendimento dell’abilità. Il no-no prompt è una procedura più lunga e il rinforzo viene molto dilazionato. 2. Se un errore capita una volta tende a ripresentarsi più volte per effetto dell’estinzione 3. La non riuscita in un compito per effetto degli errori può provocare effetti indesiderati, come collera, aggressività, fuga La strategia migliore per insegnare efficacemente è suggerire sempre la risposta corretta!! Quando non insegnare più attraverso l’apprendimento senza errori? curriculum intermedio apprendere per esclusione e per deduzione avanzato attraverso il ragionamento AUTO-ECOICO: l’abilità di autoripetersi le cose per mediare la comprensione di istruzioni sempre più complesse PROMPTING suggerimento, aiuto Uno stimolo antecedente che induce una persona ad emettere un comportamento che altrimenti non emetterebbe In parole povere: • Uno stimolo antecedente aggiuntivo che permette di evocare il comportamento target Con i suggerimenti, possiamo gradualmente costruire un comportamento che non era già presente nel repertorio del bambino Perché usare il prompt? Perchè il bambino si trova di fronte un compito nuovo Per dare l’opportunità allo studente di essere rinforzato Per rendere la situazione di apprendimento facile ed evitare che provi frustrazione (metta in atto comportamenti problema, es. puzzle) Quando si usa il prompt? Contemporaneamente all’istruzione o immediatamente dopo. SD+Prompt R SR+ Durante la risposta del bambino Dopo una risposta incorretta Quale prompt? In relazione all’obiettivo da insegnare (abilità motoria p. fisico, imitativo) Caratteristiche del bambino (visivo, non tollera il contatto fisico, passivo) Abilità del bambino (ecoico, sa leggere, ha difficoltà di comprensione) Presenza di comportamenti problema o meno (presenza di ecolalia) Nella risposta o nello stimolo? Prompts nella risposta: suggerimenti che richiedono l’intervento di un’altra persona che evoca la risposta target. Prompt diretti: aiuto nel colorare mano nella mano. Prompts nello stimolo o ambientali: cambiamento nello stimolo (aggiunta o rimozione) che incrementa la probabilitá di risposta. Prompt nel compito: nel colorare rendo più spessi i margini. Julian, colorare, tagliare, scarpe Totale o parziale? Totale: Quando lo studente non è in grado di eseguire neanche parte del compito da solo. Esempio: chiedo a LS di battere le mani; LS non lo sa fare; prendo le sue mani e lo guido a batterle l’una contro l’altra. Parziale: Quando lo studente riesce ad eseguire parte del compito richiesto. Esempio: chiedo a LS di battere le mani; LS avvicina le mani e le tocco leggermente i gomiti e lei le batte. Intrusivo o non intrusivo? Intrusivo: Non intrusivo: Quando si deve intervenire Quando si adottano prompt che INTRUSIVAMENTE prendendo la non coinvolgono il contatto fisico mano o guidandolo fisicamente Esempio: LS deve colorare un disegno, lo guido fisicamente a terminarlo Esempio: LS deve colorare un disegno, intervengo indicando il foglio su cui continuare a colorare Tipi di prompts nella risposta Fisico Visivo Posizionale Verbale Gestuali (indicazione, sguardo) Testuale Risposte precedenti (prompt di traccia) Ritardo nel rinforzo (estinzione) Modello (imitativo) (Kazdin, 1975, Foxx, 1982) Fisico Agisco fisicamente sul corpo del bambino/ragazzo aiutandolo a portare a termine il compito. Usato principalmente nelle fasi iniziali quando il bambino non ha alcuna abilità e le prime abilità che si insegnano sono motorie Livello: Intrusivo (mano sulla mano) o meno intrusivo (toccare il gomito) ESEMPIO: GUIDARE LA MANO DELLO STUDENTE PER SCRIVERE. Visivo Mostrare uno stimolo/un’immagine/un oggetto che permetta di far rispondere nella maniera corretta Preferibile per quegli studenti che usano maggiormente il canale visivo ESEMPIO: PER FAR COMPRENDERE ALLO STUDENTE DI SELEZIONARE UN OGGETTO GLI MOSTRO L’IMMAGINE DI QUELL’OGGETTO Posizionale Facilito l’esecuzione del compito grazie alla posizione degli oggetti da prendere, usare o nominare ESEMPI: SUL TAVOLO CI SONO DEGLI OGGETTI, CHIEDO LS DI PRENDERE IL BICCHIERE, POSIZIONADOLO PIU’ VICINO A LUI RISPETTO AGLI ALTRI OGGETTI; LS DEVE COMPLETARE IL PUZZLE; DISPONGO I PEZZI IN POSIZIONE TALE CHE POSSA PRENDERLI IN ORDINE E COLLOCARLI CORRETTAMENTE Verbale È l’aiuto che posso dare con le parole al fine di guidare la risposta corretta. Dipende dalle abilità dello studente. ESEMPI: DA INTRUSIVO (PAROLA INTERA- COME TI CHIAMI? “SARA”) a MENO INTRUSIVO (dire solo l’iniziale della parola) Gestuale Indico l’oggetto da usare con il dito o lo sguardo, la direzione in cui muoversi, la cosa da fare. ESEMPI: DA INTRUSIVO (INDICAZIONE DEL BRACCIO DELL’INTERRUTTORE) A MENO INTRUSIVO (INDICAZIONE SOLO COL DITO) Testuale Quando si usano le parole scritte In relazione alle abilità dello studente Quando non posso usare altri tipi di prompt perché potrebbero creare confusione (pronomi) ESEMPI: LEGGERE UNA PAROLA PER PULIRE LA PRODUZIONE VERBALE Prompt di traccia Lascio una traccia della risposta corretta nella risposta precedente in modo da facilitarla ESEMPI: CHIEDO ALLO STUDENTE DI PRENDERE LA MATITA E POI GLI CHIEDO DI DIRMI COME SI CHIAMA L’OGGETTO CHE MI HA DATO Ritardo nel rinforzo Soggetto all’estinzione: la non consegna del rinforzo porta a cambiare il comportamento ESEMPI: QUANDO LO STUDENTE FA UNA RICHIESTA E NON GLI VIENE DATO IL RINFORZO, LO STUDENTE CAMBIA LA RISPOSTA (transfer) L’importanza dell’imitazione Costituisce un’area deficitaria dell’autismo Costituisce uno dei mezzi fondamentali per l’apprendimento: - a qualsiasi età - per qualsiasi persona L’imitazione come prompt Capacità imitative come strumento per insegnare abilità più complesse. Presuppone che il bambino sia in grado di imitare; Presenza necessaria di un modello competente Sia imitazione motoria che imitazione verbale. Abilità che possono usare l’imitazione come prompt: -Abilità di comprensione (es. tocca la testa) -Autonomia (es. asciugarsi le mani) -Abilità di gioco (es. giocare a palla ai giochi di gruppo con regole) -Etichettamento – denominazione (es. denominare un oggetto presente) -Rispondere a domande (es. come ti chiami?) -Abilità preaccademiche e accademiche (es. disegnare e copiare le lettere) -Abilità sociali IN PROGRAMMI MOLTO SEMPLICI: apprendimento di abilità imitative o di autonomia personale IN PROGRAMMI PIÙ DIFFICILI: abilità e comportamenti complessi (es. autonomia sociale) i quali non possono essere insegnati solo con le parole, ma devono essere mostrati all’alunno nella loro complessità (video-modeling). VIDEO MODELING La strategia del modeling (apprendimento imitativo) è stata studiata e concretamente implementata utilizzando la tecnologia video, che consente di poter attuare situazioni di apprendimento per imitazione. Il video modeling consiste nella presentazione di filmati che illustrano la modalità adeguata di comportamento in certi contesti o la corretta esecuzione di azioni in funzione dell’apprendimento di specifiche abilità. Una situazione tipica di video modeling prevede: La registrazione di un breve filmato (es, come ci si lava le mani, come si saluta una persona), usando come modello dei coetanei, magari i compagni di classe dell’allievo, dei familiari o anche degli adulti; La visione individuale da parte del bambino della dimostrazione video L’imitazione dei comportamenti osservati nel video IMPORTANTE NELLA SCELTA E USO DEL PROMPT Se sapete di dover usare un prompt date quel livello di prompt che garantisca il successo Vengono sfumati sistematicamente e rapidamente per evitare la dipendenza Se date un prompt assicuratevi che abbia effetto Non rischiate di dare minor prompt che poi non assicuri il risultato. I prompts sono scelti in base a quello più efficace per quel particolare individuo. Prevedere già come si potranno sfumare. Attenzione a non dare prompt inavvertiti (sguardo, movimento del corpo, movimento delle labbra) ESERCITAZIONE Pensate ad un’abilità che avete insegnato o state insegnando al vostro alunno Individuate la strategia e i tipi di prompt o aiuti che state utilizzando