Esame di Fisica per Ingegneria Elettronica e delle Telecomunicazioni (Parte I): 06-07-2016 Problema 1. Un punto si muove nel piano xy con equazioni x(t) = t2 − 4t, y(t) = t2 − 3t + 1. 1) si calcolino le leggi orarie per le componenti della velocità e dell’accelerazione e si calcoli in funzione del tempo il modulo della velocità e dell’accelerazione; 2) si calcoli in funzione del tempo l’angolo che il vettore velocità forma con l’asse x e si calcolino in funzione del tempo le componenti dell’accelerazione tangente e normale alla traiettoria. Problema 2. Un blocco, di massa M viene lanciato su un piano inclinato scabro dal basso verso l’ alto con velocità iniziale v0 = 5m/s parallela al piano inclinato. Il coefficiente di attrito dinamico fra blocco e piano inclinato vale µd = 0.30. 1) Si determini la quota massima hM raggiunta dal blocco se l’ angolo di inclinazione del piano inclinato è 30◦ 2) Si determini il minimo coefficiente d’ attrito statico per il quale il blocco una volta raggiunta hM resta fermo. Problema 3. Gli assi di due cilindri pieni, aventi lo stesso raggio R = 1 R R 2 20cm e masse m1 = 20Kg e m2 = 30Kg, sono collegati da una sbarra 𝛕 rigida di massa trascurabile (vedi figura). All’ asse del cilindro 1 è applicato un momento τ ed il pavimento su cui sono appoggiati i cilindri presenta un coefficiente di attrito statico µs = 0.50. Determinare 1) la massima accelerazione (dei centri di massa), amax con cui i due cilindri avanzano di puro rotolamento. 2) Calcolare il valore di τ , τmax , che deve agire sul cilindro 1 nella situazione del punto 1). Spiegare cosa succede per τ > τmax . Problema 4. Una sfera piena di raggio R = 10.0cm è costituita da un h0 materiale di densità ρ, viene immersa in acqua (vedi figura). Sapendo R che all’ equilibrio la linea di galleggiamento della sfera si trova ad una quota h0 = 4.0cm al di sotto del suo vertice superiore (vedi figura) determinare: 1) la densità ρ della sfera Si supponga poi che la sfera, a partire dal suo stato di equilibrio venga spinta leggermente verso il basso e lasciata libera in modo che essa prenda ad oscillare verticalmente. Trascurando la resistenza del mezzo e gli effetti di tensione superficiale, si determini 2) il periodo T delle piccole oscillazioni della sfera intorno alla sua linea di galleggiamento. [Per una sfera di raggio R, il volume di una calotta sferica di altezza h è pari a V (h) = π3 (3R − h)h2 .] Problema 5. Una certa quantità di aria il cui stato iniziale è caratterizzato dalle coordinate termodinamiche Vi = 5m3 pi = 4atm e Ti = 60.0 ◦ C subisce una trasformazione fino ad uno stato finale caratterizzato da Vf = 3Vi e pf = 1.0atm La trasformazione seguita è una trasformazione del tipo pV k =cost. con l’ esponente k incognito. Nell’ ipotesi che l’ aria sia assimilabile ad un gas biatomico ideale si determini: 1) L’ esponente k ed il lavoro compiuto dall’ aria 2) La variazione di energia interna dell’ aria e la quantità di calore assorbita dall’ aria. Soluzioni dell’ Esame di Fisica per Ingegneria Elettronica e delle Telecomunicazioni (Parte I): 06-07-2016 Soluzione Problema 1. Le leggi orarie per le componenti delle velocità sono vx = d x(t) = 2t − 4 dt vy = d x(t) = 2t − 3. dt (0.1) quindi |v| = q p p vx2 + vy2 = (2t − 4)2 + (2t − 3)2 = 8t2 − 28t + 25 (0.2) Quelle dell’ accelerazione sono invece date da d d vx (t) = 2 ay = vy (t) = 2. dt dt q p √ |a| = a2x + a2y = 22 + 22 = 8. ax = (0.3) (0.4) L’ angolo α formato dalla velocità con l’ asse delle x si calcola determinando il coefficiente angolare della tangente alla traiettoria vy ẏ(t) 2t − 3 dy = = = . dx ẋ(t) vx 2t − 4 La componente tangente dell’ accelerazione la otteniamo proiettandola sulla velocità tan α = a·v d|v| 4t − 8 + 4t − 6 8t − 14 atan = √ = =p =√ . 2 2 2 dt v·v 8t − 28t + 25 (2t − 4) + (2t − 3) (0.5) (0.6) La componente normale si ottiene come s anorm q = a2 − a2k = 8− (8t − 14)2 2 =√ 2 2 8t − 28t + 25) 8t − 28t + 25 (0.7) Soluzione Problema 2. Se denotiamo con a l’ accelerazione x y tangente al piano inclinato equazioni del moto per il blocco Fa sono N mg sinα N + mg cos α = 0 componente x mg cosα α ma = −|Fa | − mg sin α componente y mg Il modulo della forza di attrito è dato da α=30 |Fa | = µd N = µd mg cos α. ed è orientata come la componente parallela della forza peso per opporsi al moto. Quindi a è data a = −µd g cos α − g sin α La velocità al tempo t è quindi data da v(t) = v0 − g(µd cos α + sin α)t. Dunque il corpo si ferma al tempo t dato da tf = v0 g(µd cos α + sin α) (0.8) Quindi lo spazio percorso dal corpo è 1 v02 1 v02 v02 L = − at2f + v0 tf = − + = . 2 2 g(µd cos α + sin α) g(µd cos α + sin α) 2g (sin α + cos αµd ) e conseguentemente l’ altezza raggiunta è h = L sin α = v02 sin α = 0.84m = 84cm. 2g (sin α + cos αµd ) Alternativamente a variazione di cinetica T del corpo deve essere pari al lavoro fatto delle forze 1 h ∆T = 0 − mv02 = − mgh − µd mg cos α 2 sin α Lavoro attrito spazio percorso forza peso Risolvendo otteniamo lo stesso risultato. Il minimo valore del coefficiente di attrito statico corrisponde al valore per il quale il massimo attrito statico è esattamente in modulo mg sin α, ovvero √ min 3 = 0.58 µmin mg cos α = mg sin α µ = tan α = 1/ s s (0.9) (1) (2) Soluzione Problema 3. Denotiamo con F~A ed F~A le forze di attrito che agiscono sui due cilindri (1) rispettivamente. La forza di attrito F~ è concorde con il moto in modo da generare un momento torcente A (2) che tende ad opporsi a τ . La forza di attrito F~A invece è invece opposto alla direzione del moto per poter far girare il secondo cilindro nello stesso verso del primo Le equazioni del centro di massa del carrello sono (1) (2) (m1 + m2 )a = FA − FA Per quanto riguarda le equazioni cardinali per i due cilindri abbiamo (1) I1 α = τ − FA R e (2) I2 α = +FA R, dove abbiamo usato che a causa dell’ asta che connette i due cilindri l’ accelerazione angolare è la stessa. Se usiamo la condizione di rotolamento a = Rα possiamo subito scrivere (1) (2) (I1 + I2 )α = τ − (FA − FA )R = τ − (m1 + m2 )R2 α, (0.10) ovvero α= 2τ τ = 2 I1 + I2 + (m1 + m2 )R 3(m1 + m2 )R2 Quindi (1) FA = τ 2I1 τ (2m1 + 3m2 ) τ − = 3 R 3(m1 + m2 )R 3 (m1 + m2 ) R e FA = m2 τ 2I2 τ = 3(m1 + m2 )R3 3 (m1 + m2 ) R (1) (2) (2) (1) (2) Il massimo valore dell’ attrito FA e FA sono rispettivamente FA ≤ µs m1 g e FA ≤ µs m2 g. Quindi abbiamo le seguenti diseguaglianze (2m1 + 3m2 ) τ ≤ µs m 1 g 3 (m1 + m2 ) R e m2 τ ≤ µs m 2 g 3 (m1 + m2 ) R Ovvero τ≤ m1 3µs (m1 + m2 )gR (2m1 + 3m2 ) τ ≤ 3µs g (m1 + m2 ) R e ≤1/2 Il valore più piccolo di τ è il primo dunque il valore massimo dell’ accelerazione è amax = rαmax = 2τmax 2µs m1 g 4 = = µs g = 1.51m/sec 3(m1 + m2 )R (2m1 + 3m2 ) 13 Ovviamente τmax è dato τmax = m1 300 3µs (m1 + m2 )gR = µs gR = 22.61N m (2m1 + 3m2 ) 13 Se si utilizzasse un momento τ > τmax allora il cilindro 1 slitterebbe. Dato che µd < µs lo slittamento produrrebbe un avanzamento del sistema, ma con un accelerazione minore rispetto a quella calcolata. In ogni caso il cilindro 2 avanzerà con moto di puro rotolamento. Soluzione Problema 4. Chiamiamo con Vs il volume sommerso della sfera allora la spinta di Archimede sulla sfera è FAr = ρH2 O gVs . Se la sfera galleggia la spinta archimedea è pari al peso, ovvero ρH2 O gVs = ρgVsf era ⇒ ρ = ρH2 O Vs Vsf era 1 = ρH2 O 3 π (2R − h0 ) 2 (h0 + R) (2R − h0 ) 2 (h0 + R) = ρH2 O = 0.896Kg/dm3 4 3 3 4R R 3 Sia x lo spostamento rispetto alla posizione di equilibrio, allora la forza che agisce sulla sfera è 1 F =ρH2 O g π (2R − h0 − x) 2 (h0 + x + R) − ρgVsf era = 3 1 1 =ρH2 O g π (2R − h0 − x) 2 (h0 + x + R) − ρH2 O g π (2R − h0 ) 2 (h0 + R) = 3 3 2 = − πgh0 x (2R − h0 ) + O x L’ equazione per le piccole oscillazioni è dunque ρV ẍ = −πgh0 x (2R − h0 ) . Quindi s ω= πh0 (2R − h0 ) = ρVsf era s πgh0 (2R − h0 ) = 1 ρH2 O 3 π (2R − h0 ) 2 (h0 + R) s 3gh0 = 4.79rad/sec ρH2 O (2R − h0 ) (h0 + R) Soluzione Problema 5. Siccome abbiamo a che fare con una trasformazione politopica Pf Vfk = Pi Vik da cui log Pi Pf log Vf Vi k= = log 4 = 1.26 log 3 Il lavoro compiuto nella trasformazione è Z Vf Z Vf dV L= pdV = Pf Vfk k = Pf Vfk V Vi Vi 1 1 − k−1 (1 − k)Vf (1 − k)Vik−1 ! = 1 (Pf Vf − Pi Vi ) = 19.23 × atmm3 = 19.23101325P am3 = 19.3105 Joule. 1−k La variazione di energia interna è Pf V f 5 5 ∆U = nCV (Tf − Ti ) = Rn − Ti = (Pf Vf − Pi Vi ) = −12.7 × 105 Joule 2 nR 2 = Infine la quantita’ di calore è 1 5 Q = L + ∆U = (Pf Vf − Pi Vi ) + (Pf Vf − Pi Vi ) = 1−k 2 1 5 + 1−k 2 (Pf Vf − Pi Vi ) = 6.81 × 105 Joule.