Indice argomenti I Sistemi Informativi • • • • • • • • Definizioni Evoluzione dei SI Struttura generale di un SI Processi e Basi di Dati (DBMS) Tipologie di SI Le funzioni della logistica nei SI (esempio: SAP R/3) La progettazione dei SI I database relazionali ed il loro progetto tramite diagrammi ER • Generalità di SQL • Il modello ad object-oriented e la multimedialità Massimo Paolucci [email protected] Dipartimento di Informatica Sistemistica e Telematica (DIST) Università di Genova 1999 1 2 Alcune definizioni Evoluzione dei SI Sistema Informativo: l’insieme dei flussi di informazioni all’interno di una organizzazione elaborate sia manualmente che elettronicamente. Il termine Sistema Informativo (SI) compare nella seconda metà degli anni ‘60. Sviluppo dei SI negli anni ‘70 e ‘80: Sistema Informatico: l’insieme di calcolatori, reti informatiche e procedure per la memorizzazione e la trasmissione elettronica delle informazioni (la realizzazione di un sistema informativo con strumenti informatici). • crescita del bisogno di elaborazione delle informazioni nelle aziende tecniche per il controllo della gestione, terziarizzazione, internazionalizzazione Concetti fondamentali: ●Dato ●Informazione ●Processo • crescita degli usi operativi del calcolatori, prenotazioni voli, operazioni bancarie, fabbrica automatica 3 4 L’impatto dell’innovazione tecnologica Caratteristiche comuni delle informazioni trattate da SI tradizionali: ➪ SI come risorsa strategica per migliorare le prestazioni e la competitività aziendale non solo come strumento per l’automazione delle attività già strutturate e ripetitive • riguardano il funzionamento interno dell’azienda • sono strutturate con formato predeterminato Fattori di evoluzione: • sono correlate tra loro • riduzione dei prezzi e disponibilità di piccoli sistemi • sviluppo della tecnologia delle telecomunicazioni, quindi delle reti • sviluppo (semplificazione) degli strumenti software • forniscono a diversi livelli aziendali una rete informativa su cui si basano le operazioni e le decisioni aziendali ➪ SI introdotti anche per il supporto a funzioni non strutturate delle aziende 5 6 Nuove applicazioni: L’evoluzione dei SI ha contribuito: • automazione processi produttivi (robotica) • all’introduzione di nuove architetture organizzative ➪ organizzazioni non più gerarchiche ma reticolari • terminali specializzati (banche) • automazione di attività professionali (CAD, CAM, multimedia) • al consolidarsi del patrimonio di conoscenze aziendali • sistemi per l’archiviazione multimediale • database distribuiti su reti locali e geografiche • all’acquisizione di nuovi paradigmi per l’analisi delle prestazioni (servizio al cliente, qualità, tempi di risposta) • comunicazione elettronica (email, ftp, condivisione dati) • al miglioramento delle prestazioni integrando funzioni con fornitori e clienti e soddisfacendo le esigenze conoscitive del management Modificare la struttura informativa ➪ Rivedere l’organizzazione aziendale (resistenze) • al superamento della rigidità dei primi SI (architetture modulari, integrazione di sistemi) La tecnologia come nuove opportunità, senza imporre un proprio modo di operare 7 8 Schema di un SI (classico) Struttura generale di un SI Sistema Informativo: un insieme di applicazioni software per l’elaborazione di dati Componente Attiva SI In termini classici per dati si intende dati gestionali strutturati: dati organizzati secondo un formato predefinito e fissato Processo #1 ... Processo #n ➪processi per l’elaborazione (consultazione e modifica) dei dati corrispondono alle attività aziendali (e.g., fatture, ordini, bolle, prenotazioni, transazioni bancarie) Esempi di dati non strutturati: testi ed ipertesti, immagini suoni filmati Database ➪raccolte dati memorizzate su eleboratore e resi accessibili per mezzo di un Database Management System (DBMS) Componente Passiva SI 9 10 Un esempio: un sistema di prenotazione voli I processi: tipi di elaborazione Elaboratore Centrale • interattiva (on-line) Database inizialmente con sistemi a menu, attualmente per mezzo di GUI Prenotazioni • real-time DB aggiornato in seguito ad un evento e prima del verificarsi del successivo (sistemi per il controllo di processo, rilevamento passaggi/presenze) ... Terminali • a lotti (batch) grandi volumi di dati, input/output su disco (estratti conti, paghe, rendiconti, distinta base, trasferimenti dati tra sottosistemi) Esempi con struttura analoga: anagrafi sanitarie, comunali, fiscali 11 12 I processi: tipi di operazioni sui dati Struttura generale dei processi • updating del database (DDL, DML) Input esterno – creazione/inserimento – modifica – cancellazioni • querying (QL) Regole di elaborazione Output esterno Database – interrogazione/reporting • fisse • parametrizzate • estemporanee • Un processo esegue un insieme di funzioni (sottoprocesso, elaborazioni attivabili singolarmente) • Una funzione è associata ad un modulo • L’implementazione dei moduli corrisponde ai programmi (molti programmi ancora presenti sono scritti in COBOL (Common Business Oriented Language) • I processi di reporting associano query a elaborazioni per consentire la generazione della vista dati desiderata dall’utente. • SQL (Structured Query Language) è il linguaggio standard che include DDL, DML e QL. • I DB analitici sono tool per report e l’analisi dati per il management (OLAP). 13 14 La Base Dati I Database Management Systems (DBMS) • Sono lo strumento con cui sono raccolte ed organizzate le informazioni (collezioni di dati significativi per l’azienda) • Sono pacchetti software con cui vengono implementate le basi di dati • Consentono: • la condivisione dei dati • l’integrazione dei dati • la riduzione della ridondanza • la sicurezza dei dati • l’imposizione di standard sui dati • il controllo sull’integrità dei dati • In generale in un SI sono presenti tre famiglie di dati: • dati anagrafici (entità e loro attributi) • dati sullo stato (condizione attuale di oggetti/entità) • dati sugli eventi (avvenimenti che possono cambiare lo stato di oggetti/entità) Esempio Dato Anag. Scorte C/C Prenot. voli Stato Saldo scorte Saldo C/C Disponib. posti Evento Movimenti magazzino Prelievi/versamenti in C/C Prenotazioni • Mettono a disposizione facilities per operare sui dati (SQL) • Introducono un ulteriore livello di astrazione sui dati adottando un modello per i dati (il modello relazionale è il piu’ diffuso, il modello ad oggetti è emergente) La registrazione degli eventi nel DB è importante per giustificare/ricostruire un certo stato 15 16 Tipologie di SI SI per la logistica • Schedari elettronici (cataloghi ed anagrafi) • Sono SI in cui sono implementati processi informativi per la gestione ed il supporto di attività logistiche. • Sistemi per l’elaborazione dell’informazione (aggiornamento concorrente dello stato di oggetti della base dati; fatturazione, compravendita titoli, sistemi bancari, prenotazioni) • Col termine logistica viene coperto un ambito piuttosto esteso la gestione del processo di pianificazione, implementazione e controllo del flusso e stoccaggio di materie prime, del inprocess inventory, di parti finite e delle informazioni relative, dai punti di origine a quelli di consumo con lo scopo di soddifare i requisiti dell’utente • Procedure amministrative (sistemi per la contabilità; clienti/fornitori, paghe) • Pianificazione e controllo delle operazioni (planning e supervisione di industrie manifatturiere, trasporti e rifornimenti, controllo avanzamento commesse, assistenza e manutenzione) Si parla di • • • • • Reporting aziendale e SI direzionali (informazioni sintetiche sull’andamento dei processi e delle unità aziendali; bilanci, indici di prestazione) Inboud logistics material management Physical distribution Supply-chain management 17 18 • SI che supportano la catena logistica in modo integrato coprono in genere aspetti relativi a: • • • • • Gestione dei Materiali vendita distribuzione pianificazione e controllo della produzione gestione dei materiali controllo della qualità Controllo della Qualità Vendite Database Centrale • La necessità di stretta integrazione tra le diverse funzione suggerisce un SI aziendale con architettura basata su un DB centralizzato. • In presenza di aziende che operano nella logistica distributiva particolare attenzione deve essere data al tracking e tracing dei beni. Distribuzione • Nel caso di catene di operatori logistici è essenziale l’integrazione informativa dei diversi sistemi mediante reti e messaggi (e.g., EDI, Internet), la soluzione centralizzata puo’ essere adottata attraverso Information Brokers. Pianificazione e Controllo della Produzione Integrazione delle funzioni logistiche aziendali per mezzo di un’architettura centralizzata 19 20 Esempi di soluzioni informative per una catena di operatori logistici Un SI centralizzato viene messo a disposizione da un Information Broker. Una catena di operatori logistici per il trasporto di beni che effettuano groupage (i beni sono consolidati da piccole unità ad unità più grandi). Ogni operatore esegue le proprie procedure accedendo al SI da terminali. Le informazioni sono centralizzate quindi immediatamente disponibili. Ogni operatore possiede un proprio sistema le informazioni sono trasferite con messaggi. Information Broker Centralized DB 21 La soluzione SAP per la logistica aziendale. La soluzione SAP per la logistica aziendale (cont.) • Vantaggio: l’indipendenza tecnologica ed lunghezza del ciclo di vita • SAP R/3 è un sistema gestionale integrato, ampio e complesso, suddiviso in aree applicative corrispondenti a settori o zone d’operatività aziendali. Realizzato per tutte le principali piattaforme e DBMS Linguaggio ed applicazioni rendono trasparenti le paittaforme HW e SW Sitema customizzabile e scalabile (linguaggio 4GL ABAP/4) • L’integrazione avviene grazie all’interazione in tempo reale dei vari processi ed alla condivisione delle informazioni. • SAP posside funzionalità per la gestione della logistica e della produzione aziendale: PP (Production Planning and Control System) che offre soluzioni per: • L’architettura di SAP è client/server basata su un modello three tier. • • • • • • Applicazione (Front-End) Software R3 DataBase 22 Application Server (Middleware) vendita/distribuzione pianificacazione produzione manutenzione impianti gestione servizi post-vendita acquisti e calcolo costi • Le funzioni PP di SAP sono integrate con le altre funzioni aziendali, ad esempio quella finanziaria (FI). DB server (Back-End) 23 24 La soluzione SAP per la logistica aziendale (cont.) La soluzione SAP per la logistica aziendale (cont.) • Parallelamente la sottofunzione Sales and Distribution (SD) gestisce in maniera integrata il flusso di documenti (transazioni) di supporto alla vendita: • La funzione PP include soluzione relativi a: • MRP II • COMS (Customer Oriented Manufacturing System) • • • • • • ERP (Executive Resource Planning) • MES (Manufacturing Execution System) • Il supporto alla produzione di SAP passa attraverso diverse sottofunzioni: • Sales and Operation Planning (SOP) (Previsione vendite) Supporto commerciale e cominicazione ai clienti Richiesta offerta e generazione dell’offerta Ordini di vendita (schedulazione consegne e controllo disponibilità) Spedizioni (Prelievo e Trasporto) Fatturazione • Le funzioni logistiche di SAP operano su un insieme di archivi condiviso che includono le necessarie anagrafiche quali ad esempio clienti, fornitori, magazzini, cicli di produzione, schedule, BOM, ecc. • Master Production Scheduling (MPS) (Pianificazione produzione) • Material Requirement Planning (MRP) (Gestione scorte e approvvigionamenti) • Capacity Resource Planning (CRP) e Scheduling • Shop Floor Control (area MES) • SAP mette a disposizione sottosistemi direzionali (ad esempio, LIS Logistics Information System) per l’analisi dei dati ed il supporto decisionale. 25 26 Aspetti informativi nella catena logistica Aspetti informativi nella catena logistica (cont.) • Un sistema di vendita/distribuzione gestisce in generale tre flussi tra produttore e consumatore: • Le informazioni associate ai beni subiscono un trattamento simmetrico a quello dei beni stessi (trasporto, elaborazione/trasformazione, stoccaggio) • flusso di beni • flusso di informazioni • flusso di denaro • I beni procedono attraverso la catena raggruppati in unità discrete e le informazioni associate sono trasferite sotto forma di messaggi (cartacei, fax, telefono, elettronici) • Scopo dell’IT è migliorare l’efficienza e l’accuratezza del flusso di informazioni per migliorare il controllo del flusso di beni • Groupage dei beni: trasporto più efficiente di beni consolidati in unità più grandi di tipo standard Obiettivo dell’IT in questo processo è ridurre la ridondanza di informazioni aumentandone l’affidabilità, in particolare in relazione a: • Le informazioni tra produttore e consumatore in generale sono di tre tipi: • informazioni tecniche (cosa) • informazioni commerciali (da chi) • informazioni amministrative (quanto, dove, quando) • prenotazioni e sistemazione dei beni • protezione dei dati • rispetto normative legali 27 28 Aspetti informativi nella catena logistica (cont.) Aspetti informativi nella catena logistica (cont.) • Il problema cruciale della logistica “esterna”: mantenere una stretta relazione tra SI e beni fisici: • Ad un checkpoint il sistema di tracking & tracing deve: • identificazione del bene • tracing: seguire la spedizione avendo informazioni aggiornate circa il suo stato • tracking: ritrovare una spedizione quando la connessione col SI viene interrotta per poter informare le parti interessate • registrare: • la presenza della spedizione • il tempo • la qualità della spedizione • pianificare e/o prevedere l’arrivo e la partenza delle spedizioni • Il tracking e tracing sono le funzioni che caratterizzano un SI per la gestione • comparare le registrazioni con le previsioni e segnalare le discordanze. di un sistema di distribuzione fisica • Tracing non significa necessariamente seguire con continuità una spedizione (e.g., mediante GPS) ma anche verificarlo solo a specifici checkpoint 29 30 La progettazione dei SI La raccolta ed analisi dei requisiti. Il progetto di un SI segue un insieme dei fasi. • Definire le caratteristiche logico-informative del sistema: individuare completamente i problemi che il sistema deve risolvere e le sue caratteristiche sia di tipo statico (dati) sia di tipo dinamico (le operazioni sui dati). Studio di fattibilità Raccolta ed analisi dei requisiti • I requisiti sono raccolti attraverso la stretta interazione con gli utenti del sistema, ed in generale sfruttano le seguenti fonti: Progettazione • Gli utenti dell’applicazione (serie di interviste) • Documentazione esistenti. • Eventuali realizzazioni preesistenti. Implementazione • Le informazioni che sono inizialmente raccolte in linguaggio naturale sono via via strutturate per mezzo di strumenti formali. Validazione e collaudo Funzionamento • L’obiettivo è definire un (in realtà un’insieme) modello concettuale del sistema Tra le fasi esistono percorsi di feedback. 31 32 La raccolta ed analisi dei requisiti (cont.) La raccolta ed analisi dei requisiti (cont.) • I modelli logici usati per la stesura dei requisti si basano su formalismi grafici e relativa documentazione testuale. Modello Concettuale • Due principali strumenti logici: • Gerarchie/Specializzazioni (alberi IS-A) • Aggregazioni/Scomposizioni (alberi PART-OF) Modello dei Dati • Gli oggetti rappresentati con questi modelli sono classi (entità) con cui possono essere classificati gli oggetti che devono essere descritti/elaborati dal SI. Modello delle Procedure Caratteristiche delle informazioni che il sistema deve elaborare e conservare (Dati Operativi) accordo • I modelli rappresentano i linguaggi astratti con cui viene prodotta la descrizione degli aspetti cruciali del sistema. Caratteristiche delle funzioni che il sistema deve realizzare • Gli schemi prodotti rappresentano aspetti salienti che possono essere successivamente dettagliati. • Gli schemi devono essere validati (formalmente, funzionalmente, semanticamente) 33 34 La raccolta ed analisi dei requisiti (cont.) La raccolta ed analisi dei requisiti (cont.) • Gerarchie/Specializzazioni. • Aggregazioni/Scomposizioni. Descrivono in classi via via più dettagliate elementi presenti in un sistema Descrivono i componenti degli elementi presenti in un sistema Operazioni C/C Arco Part-Of Arco Is-A / Member-Of Cliente Persona Storico Corrente Ente Potenziale Storico Corrente Stampa movimenti Richiesta saldo Classe / Insieme Identificazione Identificazione Oggetto/Componente Output su video Output su video Potenziale Versamento Stampa lista movimenti Richiesta contratto Persona Richiesta Rinnovo Correntista Gerarchia di classi di dati Identificazione Ente Gerarchia di classi di processi Nome 35 Cognome C.F. Modello delle componenti di un processo Numero Conto Modello delle componenti di un dato 36 La raccolta ed analisi dei requisiti (cont.) La raccolta ed analisi dei requisiti (cont.) • I modelli di Classificazione e Scomposizione possono anche essere usati congiuntamente. • Obiettivo dell’analisi: descrivere i requisiti informativi di una organizzazione (azienda) o parte di essi. Operazioni C/C Movimentazione • Requisito: esprime un’esigenza, un qualcosa che non si ha e si vorrebbe ottenere. Si inizia da requisiti informativi e preliminari Identificazione Consultazione • Due approcci: Prelievo con assegno Versamento Benestare fondi Stampa • Data-driven: specificare le informazioni rilevanti quindi associarle a classi di utenti, eventi, processi che ne fanno uso. • Process-driven: costruire una catalogazione dei processi quindi definire i dati usati. Output su video Stampa lista movimenti • La raccolta e analisi dei requisiti produce una documentazione che resta come parte integrante del SI e dell’azienda: Benestare assegno ciò che è prodotto è una descrizione dell’organizzazione aziendale dal punto di vista informativo • Esistono metodi che guidano alla definizione di tale documentazione. 37 38 La raccolta ed analisi dei requisiti (cont.) L’analisi delle procedure aziendali. • Uno strumento di documentazione usato nell’analisi preliminare dei requisiti: matrici a doppia entrata ➪ L’analisi delle procedure aziendali è un metodo per determinare i requisiti informativi orientato a sistemi aziendali che informatizzano cicli procedurali. (ad esempio: matrice utenti/informazioni, utenti/processi, informazioni/processi) Due fasi: • Per definire le matrici occorre: • Definizione delle procedure • definizione degli obiettivi procedurali • specifica dello schema procedurale • Analizzare le classi a cui sono associate le righe e colonne (censimento degli elementi, scomposizione degli elementi). • Analizzare le relazioni tra le classi per definire il contenuto delle caselle. • flusso della procedura • eventi associati • informazioni associate • L’analisi preliminare può essere suddivisa in varie fasi: • • • • Analisi dell’azienda Analisi dei requisiti informativi generali Analisi dei requisiti direzionali Analisi e pianificazione dei sistemi • Specifica del SI • individuare gli obiettivi che devono essere raggiunti con la realizzazione del sistema • grado di informatizzazione • estensione della base dati • il livello di supporto fornito dal sistema • Processo Aziendale: sequenza di attività operata su oggetti fisici o informativi • Metadati: informazioni sui dati su cui operano le unità organizzative o i processi aziendali. 39 40 L’analisi delle procedure aziendali: il metodo AD (analisi di dettaglio). L’analisi delle procedure aziendali: il metodo AD (cont.). ➪ Si basa sulla definizione di modelli grafici ➪ Il metodo è composto dalle seguenti fasi: • Analisi del cambiamento Semi-informale; definizione degli obiettivi di procedure complesse Attività (A-Grafi) • • • • scomposizione top-down analisi dei problemi rilevamento del sistema attuale definizione degli obiettivi e dei requisiti di cambiamento esame e scelta delle soluzioni alternative • Analisi delle attività procedurali Funzioni Elaborative (I-Grafi) Insiemi di informazioni (C-Grafi) Specifica delle procedure per mezzo di A-Grafi • Analisi delle informazioni accordo Specifica del contenuto del database per mezzo di C-Grafi Progetto concettuale delle funzioni Modello dei Processi • Analisi delle funzioni elaborative Progetto concettuale della base dati Modello dei Dati Specifica del I/O e degli eventi delle procedure per mezzo di I-Grafi • Verifica di coerenza del sistema • Completamento del progetto 41 Progetto concettuale, progetto delle funzioni di reporting e di servizio. L’analisi delle procedure aziendali: il metodo AD (cont.). L’analisi delle procedure aziendali: il metodo AD (cont.). ➪ A-Grafi - Concetti generali Alcune convenzioni del modello: Attività 42 • Un A-Grafo è diviso in tre sezioni: input, attività, output. • Attività ➩ nodi • Ogni attività ed insieme di oggetti deve essere identificato univocamente: le attività con un numero gli oggetti con il numero dell’attività che li utilizza e con una lettera. Insiemi di oggetti • Insiemi di oggetti ➩ rettangoli • Una legenda associata al diagramma descrive il contenuto grafico. informativi fisici misti • Gli insiemi di oggetti possono essere temporanei o permanenti (e.g., tra gli oggetti informativi temporanei sono compresi i messaggi scambiati). • Precedenze, flussi ➩ archi orientati 1 2 • Gli oggetti permanenti sono identificati con il numero della prima attività che li usa e sono presenti sia in ingresso che in uscita alle attività. • Gli archi sono orientati per indicare la direzione del flusso. Quando non vi sono ambiguità il flusso si intende da sinistra a destra e dall’alto in basso. 43 • Gli A-Grafi si scompongono dettagliandoli (top-down) sino a che non contengono solo attività elementari. 44 L’analisi delle procedure aziendali: il metodo AD (cont.). L’analisi delle procedure aziendali: il metodo AD (cont.). A-Grafi - un esempio: l’attività di gestione magazzino. A-Grafi - un esempio: l’attività di gestione magazzino. La legenda sezione input 3A 1A input sezione attività 3A messaggio richiesta materiali 4A dati sui materiali 6A 4A 4B 4C 1A materiale consegnato dai fornitori+bolla di accompagnamento 4B dati sul fornitore 4 4G 4C ordini ai fornitori ricevimento 5B 5 output 4A 5A 4A 5A 4D 4D dati su richieste prelievo inevase 5B 4E materiale scartato+bolla di scarico 6 immagazinamento 4F materiale accettato urgente per lo stabilimento 4G materiale accettato con tagliando di unità di carico prelievo/ distribuzione 5A dati sulla occupazione celle di magazzino 5B materiale a scorta 6A richieste prelievo non eseguibili sezione output 4E output 6B 4F 6B nateriale richiesto+documenti 45 L’analisi delle procedure aziendali: il metodo AD (cont.). 46 L’analisi delle procedure aziendali: il metodo AD (cont.). ➪ C-Grafi - Concetti generali C-Grafi - un esempio: un insieme di dati relativi ai fornitori. • Definiscono gli insiemi informativi degli A-Grafi. Fornitore • Specificano con un modello gerarchico (albero) il contenuto del DB. Possono guidare il processo di definizione del modello concettuale della struttura del DB (diagrammi ER). livello 2 livello 3 Altri dati Radice livello 0 livello 1 Dati identificativi Dati identificativi Gruppo ripetitivo Dati iden. gruppo rip. Fornitore # Gruppo non rip. ... Altri dati Indirizzo # Altri dati Gruppo non rip. Ragione sociale Indirizzi telef. (rip.) Tipo indirizzo Indirizzi postali (rip.) Altri dati Via e città CAP ... 47 48 L’analisi delle procedure aziendali: il metodo AD (cont.). L’analisi delle procedure aziendali: il metodo AD (cont.). ➪ I-Grafi - Concetti generali I-Grafi - un esempio: l’attività di ingresso materiali. • Specificano per ogni funzione di elaborazione gli insiemi informativi di input ed output e gli eventi attivatori (trigger). input • Le funzioni sono attivate da almeno un trigger o da una loro combinazione. Parte * Dati ident. Dati Bolla Acc. Parte * Dati scorte Ordine * fornitore * Fornitore • Possibili tipi di eventi: • • • • • Process-event User-event Time-event Communication-event Internal-event trigger arrivo camion 41 U output Parte * Dati scorte U Ordine * fornitore C Buono entrata (tab) Parte * Buono entr. • Gli insiemi informativi permanenti sono evidenziati. • Il tipo di elaborazione subito dagli insiemi informativi è evidenziato • • • • Lettura (input alla funzione) Creazione (C, output alla funzione) Modifica (U, input ed output alla funzione) Cancellazione (D, input ed output alla funzione) 49 50 L’analisi di sistema. L’analisi di sistema (cont.). ➪ Le tecniche di analisi di sistema sono metodi per analizzare i requisiti con l’obiettivo di descrivere il sistema di processi che agiscono su uno o più DB Esempi di notazione: i Diagrammi di flusso (processo). • Producono schemi astratti usando regole formali e rappresentazioni grafiche (usati in strumenti CASE). OPERAZIONE TRASPORTO • Categorie di tecniche: 1. Diagrammi di flusso tradizionali • Diagrammi di processo • Diagrammi di procedura VERIFICA ATTESA 2. Diagrammi di flusso classici • Data Flow Diagrams (DFD) • SADT (Structured Analysis and Design Technique) • ISAC (Information Systems Analysis of Change) IMMAGAZZINAMENTO 3. Modelli complessi • Reti di Petri • Information Control Nets • TODOS (Tools for Design of Office Information Systems) 4. Specifiche Astratte dei processi ATTIVITA’ COMBINATA (OPERAZIONE + VERIFICA) • HIPO (Hierarchy Plus Input-Process-Output) • Grafi Warnier 51 52 L’analisi di sistema (cont.). L’analisi di sistema (cont.). Esempi di notazione: i DFD Esempi di notazione: i SADT Diagrammi delle attività (ACTIGRAM) Attività/processo Deposito Informazioni (Archivi) Controlli Input Origine/Destinazione Dati Flusso Dati Attività Output Meccanismi Diagrammi delle dati (DATAGRAM) Esempio di schema DFD ad alto livello Attività di controlli richieste rifornimento bolle materiali Attività generatrici Ricevimento Materiali Fornitori bolle scarti Fabbrica Attività Attività utilizzatrici materiale accettato Meccanismi 53 L’analisi di sistema (cont.). Esempi di notazione: le Reti di Petri Posto Flusso Transizione Marking della rete: allocazione di token (marche) nei posti. Esecuzione della rete: attivazione delle transizioni e flusso dei token nella rete. Un esempio (parziale) Materiali+Bolle Selezione Mat. acc. Richieste inevase Scarti Smaltimento urgenze Mat. urgente Mat. non urgente 55 54