INTERAZIONE TRA ONDE E SUPERFICI Quando un’onda elettromagnetica incide sulla superficie di separazione tra l’aria e un materiale, supposto omogeneo, le correntiti di conduzione d i e/o / di polarizzazione l i i che h vengono iindotte d tt in corrispondenza dell’interfaccia, reirradiano la potenza incidente sotto forma di campo riflesso e campo rifratto Le ampiezze p e le fasi di q queste onde sono tali da soddisfare in ogni caso la continuità delle componenti tangenziali dei campi elettrico e magnetico Nel caso ideale in cui la superficie di separazione tra l’aria e la superficie fi i terrestre t t sia i piana i e su di essa iincida id un’onda ’ d uniforme, if l’onda riflessa si propaga nella direzione speculare, mentre la direzione di propagazione dell’onda dell onda rifratta è tale da soddisfare la legge di Snell εa,μa εs,μs Si definisce in generale un coefficiente di riflessione per il campo elettrico relativo alla componente p Dato che le componenti orizzontale e verticale vengono riflesse indipendentemente (polarizzazioni principali), nel caso di polarizzazione l i i generica i è utile il esprimere i il campo come combinazione di tali componenti. Il campo riflesso è conseguentemente espresso tramite i coefficienti di riflessione per componente orizzontale qh e verticale qv dati dalle formule di Fresnel E 0 E0 v v 0 E0 hh 0 E"0 qv E0 v v '0' qh E0 hh '0' Indice di rifrazione rispetto all’aria Dato che permeabilità magnetica e costante dielettrica dell’aria sono molto vicine a quelle del vuoto vuoto, n è chiamato semplicemente indice di rifrazione Salvo casi particolari particolari, anche la permeabilità magnetica dei materiali che si trovano sulla superficie terrestre è vicina a quella del vuoto, mentre la costante dielettrica ne differisce in maniera spesso rilevante Nel caso in cui non sia necessario determinare la fase del campo riflesso, al posto dei coefficienti di riflessione si usa la riflettività, che è riferita alle potenze | qh | monotono crescente (non si annulla mai) | qv || decresce,, minimo (in ( assenza di dissipazioni p = 0), ), aumenta. L’angolo di incidenza in corrispondenza del quale tocca il valore minimo è detto (pseudo) angolo di Brewster. DIFFUSIONE DA SUPERFICIE RUVIDA La maggior parte delle superfici naturali è più o meno ruvida ruvida, nel qual caso un’onda piana non viene solo riflessa nella direzione speculare, ma anche diffusa in altre direzioni L’effetto della rugosità dipende dalla lunghezza d’onda e dalla direzione di incidenza. incidenza E ( x ) y 0 E 0 e j kx x La differenza di fase tra i due raggi Δφ è pari a : Δφ = 2π/λ (x2 – x1) dipende cioè dalla differenza di percorso elettromagnetico che, a sua volta, è funzione della variazione dell’altezza h, dell’angolo di incidenza θ e del numero d’onda k = 2π/λ x1 x2 In particolare Δφ decresce all’aumentare della lunghezza d’onda (diminuzione della frequenza) frequenza), per cui cui, se la frequenza è inferiore a un certo limite (che dipende da h), la differenza di fase tra i raggi risulta trascurabile e la superficie ruvida produce gli stessi effetti di una superficie piana, ovvero reirradia un’onda piana nella direzione speculare. Il criterio di Rayleigh stabilisce una soglia convenzionale di h al di sotto della quale una superficie può essere considerata piana: h 8 cos In pratica pratica, l’altezza l altezza h(x,y) h( ) di una superficie ruvida ruvida, che è misurata rispetto al suo valore medio <h(x,y)>, è una variabile aleatoria, la cui deviazione standard va usata al posto di h Quando la deviazione standard dell’altezza supera la soglia stabilita t bilit iin precedenza, d l’l’effetto ff tt d della ll rugosità ità è apprezzabile bil e lla potenza elettromagnetica viene in parte riflessa specularmente e in parte diffusa nelle varie direzioni Il campo p reirradiato dalla superficie p ruvida nel semispazio p superiore è allora composto da due parti: 1. C 1 Componente t coerente, t data d t d dall’onda ll’ d riflessa ifl nella ll direzione speculare 2. Componente diffusa, associata al campo reirradiato nelle varie direzioni TECNICHE PASSIVE NEL VISIBILE E NEL VICINO INFRAROSSO La radiazione policromatica solare incidente sulla superficie terrestre viene in parte assorbita da quest’ultima e in parte riflessa Si definiscono le seguenti quantità: Il flusso radiante radiante, incidente (Pi), ) assorbito (Pa), ) riflesso (Pr), ) è la densità superficiale di potenza (W/m2) rispettivamente incidente, assorbita e riflessa dalla superficie. Dovrà risultare: Pi = Pa + Pr Il flusso radiante spettrale [W(m-2 μm-1)] è la densità di potenza per unità di superficie e per unità di lunghezza d’onda: d onda: dPi Pi d dPa Pa d dPr Pr d Con Pi λ = Pa λ + Pr λ La riflettanza spettrale: R(λ)= Prλ/Piλ L’assorbanza spettrale: A(λ)= Paλ/Piλ Riflettanza e assorbanza si riferiscono alle corrispondenti quantità integrali Flusso radiante incidente anche chiamato irradianza. Si noti inoltre che il flusso radiante riflesso comprende sia la frazione riflessa in forma speculare sia quella in forma diffusa Gli spettrometri misurano il flusso radiante spettrale Prλ proveniente i t dalla d ll superficie fi i e d da esso, supponendo d noto t quello ll solare incidente Piλ, si ottiene la riflettanza R(λ), che contiene le informazioni sulla proprietà della superficie stessa Il flusso radiante spettrale del sole che incide sulla terra non è costante, t t ma dipende di d d dalla ll posizione i i angolare l d dell sole l ed dalle ll condizioni meteorologiche (vapor d’acqua, aerosol, nubi). Nella pratica del telerilevamento, telerilevamento i flussi radianti spettrali Piλλ e Prλλ vanno modificati attraverso procedure di correzione atmosferica per poter ridurre gli effetti indesiderati dell’atmosfera e quindi stimare la riflettanza con la precisione richiesta dal tipo di applicazione La riflettanza è quindi la quantità primaria misurata dai sistemi passivi che operano nel visibile e nell’infrarosso per ll’osservazione osservazione della superficie terrestre. Essa dipende da composizione chimica,struttura cristallina e contenuto d’acqua, oltre cha dalla rugosità, della superficie osservata http://www.rsacl.co.uk/rs.html TECNICHE ATTIVE Le tecniche attive di telerilevamento misurano il campo o la potenza riflessa o diffusa dal mezzo osservato osservato. I radar o il lidar usano onde elettromagnetiche, rispettivamente a microonde o nel visibile, ultravioletto e infrarosso per l’osservazione della terra o della superficie terrestre, mentre i sodar (sonde acustiche) usano sonde sonore per l’osservazione della bassa atmosfera o dei fondali marini I sensori attivi misurano: ampiezza, fase e polarizzazione del campo elettromagnetico riflesso o diffuso e potenza acustica Sezione trasversa bistatica di scattering σ del pixel di area ΔA: , ,s , s 4 Ps , ,s , s Pi , Pi è la densità di potenza per unità di superficie (W/m2) che incide dalla direzione θ,φ sul pixel Ps è la densità di potenza per unità di angolo solido (W/sr) reirradiata nella direzione individuata da θs,φs Coefficiente bistatico di scattering , ;s , s 0 , ;s , s A Ovvero, la sezione trasversa di scattering per unità di superficie. Nei casi p più comuni interessa la configurazione g monostatica,, per p la quale θs = θ e φs = φ +π Sezione trasversa di backscatter Coefficiente di backscatter: , ; , 0 , ; , LE POLARIZZAZIONI (LINEARI) Un radar polarimetrico misura σ°VV ,σ°HH ,σ°HV e la differenza di fase tra VV and HH VV HV HH VH Mappa coefficienti di backscattering misurati sulla città di Roma I PRINCIPALI MECCANISMI DI SCATTERING Scattering di superficie Scattering di volume Doppio rimbalzo Radar Polarimetrici: consentono di estrarre in modo completo le informazioni da polarizzazione e fase del campo Opportunità pp dell’introduzione di un ulteriore formalismo Il vettore campo elettrico E dell dell’onda onda che incide sulla superficie viene generalmente descritto tramite le sue componenti orizzontale, Ehi, e verticale, Evi, che sono quantità complesse esprimibili come: ^ ^ E i Evi v i Ehi h i Evi avi e j vi Ehi ahi e j hi Le ampiezze avi e ahi e la fase relativa δhi - δhi determinano la polarizzazione dell’onda incidente. L’onda diffusa dalla superficie, Es, viene a sua volta espressa in funzione delle componenti ^ ^ orizzontale e verticale Es Evs v s Ehs hs Il legame g tra Ei e Es è dato dalla relazione matriciale In cui r è la distanza tra il pixel diffusore e l’antenna ricevente e k0 è il numero d’onda Gli elementi della matrice sono chiamati funzioni di scattering p Essi sono funzioni della frequenza, q , degli g angoli g di complesse. incidenza e diffusione, delle caratteristiche morfologiche e fisiche e dell’orientazione dell’elemento di superficie che diffonde Nella pratica del telerilevamento radar polarimetrico, le onde i id t e diff incidente diffuse vengono d descritte itt d dall vettore tt di Stokes St k = = = Ip parametri di Stokes hanno tutti le dimensioni di una p potenza,, anche se l’unico proporzionale alla potenza trasportata dall’onda è il primo, I0. Essi descrivono l’onda in ampiezza, polarizzazione e fase relativa I VANTAGGI DELLE MICROONDE Possibilità di misure notturne VIS Penetrazione attraverso le nubi MW VIS, IR MW Penetrazione P t i della superficie VIS, IR MW