Dispnea - Medici Insieme Vicenza Medicina di Gruppo Integrata

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Possibili Cause
La sensazione di mancanza di fiato, respiro
corto, è una condizione diffusa, spiacevole per chi
la prova e che spinge a cessare ogni attività,
sedersi e attendere il ritorno di una respirazione
più profonda e tranquilla.
Dispnea
Mancanza
di fiato
Le origini della difficoltà di respiro e della mancanza di fiato, o
dispnea, possono essere molto diverse, ma le più comuni sono di tipo
cardiovascolare, broncopolmonare, ematologico ed emozionale.
È noto infatti che le malattie polmonari, come le Bronco Pneumopatie
Cronico Ostruttive (BPCO), oppure condizioni di ansia, stress e paura
possono causare difficoltà di respiro.
Anche alcune anemie da carenza di ferro possono avere lo stesso effetto.
Nell'ambito cardiovascolare, l'affanno respiratorio è sempre correlato
ad una carenza di ossigeno ai tessuti. Questo si verifica ogni volta che
per motivi patologici il cuore riduce la sua capacità di pompare sangue
nei vasi e quindi nei vari distretti.
Essendo l'ossigenazione una condizione vitale, l'organismo reagisce
immediatamente a questo deficit richiedendo ai polmoni di aumentare la
frequenza del respiro.
Respiro più frequente però può significare anche respiro più breve e
quindi segno di affanno e mancanza di fiato.
Tutte le malattie del cuore che riducono la capacità di pompa, quindi
lo scompenso cardiaco congestizio, la cardiomiopatia dilatativa e tutti i
difetti valvolari, possono manifestarsi con la dispnea.
Trattamento
La dispnea, o fiato corto, va valutata naturalmente
in relazione alla causa che la determina. È però
naturale prendere le precauzioni necessarie per
gestire al meglio le situazioni di crisi e prevenirle.
I suggerimenti più importanti sono quattro:
Bisogna controllare e moderare l'attività fisica
Occorre quindi evitare di fare sforzi che aumentino la richiesta di ossigeno. L'attività fisica non va eliminata completamente, ma va controllata,
cioè effettuata in modo da non aumentare la richiesta di ossigeno in
modo significativo. Il medico saprà consigliare, per ogni situazione, il tipo
di attività consentita.
Va eliminato il fumo:
Il fumo è fortemente dannoso sui polmoni: ne riduce la capacità dilatativa e quindi volumetrica (cioè la quantità di aria che possono contenere).
Vanno evitati gli ambienti con poco ossigeno:
Non solo quelli con poca aerazione. Anche in montagna, la pressione
di ossigeno diminuisce in modo proporzionale all'altezza.
Vanno evitati gli stress:
La tensione emotiva peggiora il funzionamento di tutti gli organi.
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